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Cos'è l'intuizione?

Aperto da daniele22, 31 Maggio 2021, 09:01:52 AM

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daniele22

In un post recente ebbi modo di parlare di un'intuizione.
Mi sono spesso chiesto sulla natura del fenomeno e mi piacerebbe sentire le vostre opinioni al riguardo. Per quel che mi riguarda, io penso che si tratti di una conoscenza compressa che esplode in una manifestazione fulminea

viator

Salve daniele22. La nostra mente ragiona in termini coscienti per valutazione dei dati consapevoli contenuti nella nostra memoria. Ovvero, come capita per la casella di ricerca in Google, dato il termine o l'espressione, in memoria si cerca ciò che letteralmente dovrebbe corrispondere o che comunque - secondo la logica degli algoritmi - gli dovrebbe essere analogo o prossimo.


In noi c'è però anche la psiche, la quale lavora a livelli inconsci. Nei casi di intuizione sarà appunto la psiche a pigiare il corrispondente - sempre in Google - tasto irrazionale dell' opzione "mi sento fortunato", facendo scattare delle scelte psichiche che collegano tra di loro dei dati, delle informazioni, dei ricordi INCONSAPEVOLI ALLA MENTE, ma il risultato del cui accostamente genera quella che noi poi riconosciamo come- e chiamiamo INTUIZIONE.


Tutto ciò secondo me non deve suscitare alcuna obiezione o meraviglia dal momento che risulta chiaro che computers ed informatica altro non sono che il tentativo umano di riprodurre - all'esterno del proprio corpo - ciò che è contenuto dal proprio cranio.

Quindi naturalmente però non saranno psiche e mente ad essere basati sul funzionamento dell'informatica, ma sarà quest'ultima a fornirci un ridicolissimo esempio dei meccanismi e degli algoritmi elementari che governano sia la nostra psiche che la nostra mente che i nostri tentativi di auto-scimmiottarci attraverso la costruzione dei computers. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

#2
Per Viator. L'equiparazione cervello/computer ha avuto un certo successo nella metà del secolo scorso. Da allora la conoscenza del nostro Sistema Nervoso Centrale e periferico si è talmente sviluppata (anche grazie ai computer) da rendere obsoleta quella similitudine. Per semplificare oltremodo, ma rendere comprensibile quello che sto dicendo, il cervello di una persona affetta da autismo è simile ad un computer, ma il cervello di uomo sano riesce a percepire tutto il mondo della socialità, dei doppi sensi, delle emozioni che è precluso ad ogni computer. Il cervello inoltre ormai è asseverato, è un organo "embodied", ovvero fortemente aggregato al corpo stesso. Basti pensare che, fra stomaco ed intestino abbiamo la ragguardevole somma di 500 milioni di neuroni. Pensare al computer/cervello come centro direzionale che usa il corpo, rimanda ad una concezione superata dalle conoscenze attuali. Una concezione che sarebbe piaciuta molto a Menenio Agrippa, forse anche a Cartesio, ma non più attuale.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#3
Citazione di: daniele22 il 31 Maggio 2021, 09:01:52 AM
In un post recente ebbi modo di parlare di un'intuizione.
Mi sono spesso chiesto sulla natura del fenomeno e mi piacerebbe sentire le vostre opinioni al riguardo. Per quel che mi riguarda, io penso che si tratti di una conoscenza compressa che esplode in una manifestazione fulminea
Direi una conoscenza inconscia elaborata in un tempo non definito, il cui risultato emerge a coscienza in modo istantaneo.
Succede così ai grandi geni di trovare la soluzione ai grandi problemi la mattina al risveglio, avendo elaborato nel sogno problemi che assillavano la loro coscienza prima di andare a dormire.
Succede anche a me , ma non ricordo mai la soluzione al risveglio. :D
Sottoscrivo comunque i post precedenti di Viator e Jacopus, che mi sembrano esemplari per chiarezza espositiva.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

Salve jacopus. Replico inserendo mie ormai note "grassettature".


Citazione di: Jacopus il 31 Maggio 2021, 13:06:48 PMPer Viator. L'equiparazione cervello/computer (io ho PARAGONATO concettualmente, lontanamente, funzionalmente......senza sognarmi di dare EQUIPARAZIONE (parità od eguaglianza) ai due "sistemi") ha avuto un certo successo nella metà del secolo scorso (che secondo te sarebbe la preistoria della cultura e della scienza ? Mamma mia, che bei progressi in soli ventun anni !). Da allora la conoscenza del nostro Sistema Nervoso Centrale e periferico si è talmente sviluppata (anche grazie ai computer) da rendere obsoleta quella similitudine. Per semplificare oltremodo, ma rendere comprensibile quello che sto dicendo, il cervello di una persona affetta da autismo è simile ad un computer, (quindi i cervelli degli autistici non sarebbero dei personal computers ma solo dei cranial computers? Gli autistici sarebbero persone o "computers biologici"?. Sarebbe questa la similitudine moderna ed aggiornata ai tempi attuali ?) ma il cervello di uomo sano (separatamente, forse, vorrai spiegarci in qual modo si possa descrivere la salute neurologica, quella psichica, quella mentale......) riesce a percepire tutto il mondo della socialità, dei doppi sensi, delle emozioni che è precluso ad ogni computer (per la semplice e da me mai contestata ragione che i computers non possiedono - e forse mai possiederanno - quella che io chiamo psiche e che tu chiami anima o spirito). Il cervello inoltre ormai è asseverato, è un organo "embodied" (di che parli? di panini imbottiti con la mortadella ? Mi pare però che in inglese abbiano un nome diverso), ovvero fortemente aggregato al corpo stesso. Basti pensare che, fra stomaco ed intestino abbiamo la ragguardevole somma di 500 milioni di neuroni (scusa.......ma sei ben sicuro che si chiamino neuroni anche quelle che gli ignorantoni come me hanno sempre chiamato "terminazioni nervose periferiche" ?) Pensare al computer/cervello come centro direzionale che usa il corpo (scusami ma.......a proposito del "cosa usa cosa" mi scappa da ridere poichè mi torna in mente la storiella dello sciopero dell'orifizio anale, il quale costrinse il cervello a dichiarare "forfait" davanti alla imposizione dei BISOGNI che sottomisero i SOGNI cerebrali !!), rimanda ad una concezione superata dalle conoscenze attuali (E ridajje con le presunte ultime "novità" della conoscenza !). Una concezione che sarebbe piaciuta molto a Menenio Agrippa, forse anche a Cartesio, ma non più attuale.

Distinti saluti dal profondo passato della mia pseudoconoscenza.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

#5
Viator. Un tuo problema mi sembra essere quello dello scarso riconoscimento delle conoscenze altrui. Ho l'impressione che tu creda che la conoscenza sia un fatto spontaneo, come la crescita dell'erba in un campo.
La metà del secolo scorso, a proposito di conoscenza del cervello è esattamente paragonabile alla preistoria. Basta leggere qualsiasi manuale sull'argomento. Puoi anche trovare degli ottimi riferimenti su internet.
I cervelli degli autistici sono cervelli che hanno un funzionamento diverso da quello normale, perchè non sono in grado di riconoscere l'ironia, l'autoironia, i giochi di parole, i doppi sensi. Non a caso molti autistici ad alto funzionamento sono bravissimi in matematica o in funzioni ripetitive e che richiedono molta attenzione. Il cervello di un uomo sano è quello di un uomo che riesce a far fronte alle diverse esigenze della vita senza mettersi nei pasticci a causa di problemi neurologici. Un uomo con un cervello sano è invece liberissimo di mettersi nei pasticci per altri motivi.
Per quanto riguarda i neuroni nello stomaco è sufficiente andare su internet.


https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_nervoso_enterico


Io non chiamo anima un bel niente, quella che tu chiami psiche, io la definisco mente, ma la mente è profondamente incarnata nel cervello ed anche nel corpo. Come dicono gli anglosassoni "the brain is embodied" (il cervello è incarnato nel corpo, si potrebbe tradurre).
La storiella dell'orifizio anale è correttissima.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

daniele22

Non capisco proprio viator come mai ti ostini a tenere separata la psiche dalla mente. Se tu pensi al futuro ci pensi sia con la psiche che con la mente contemporaneamente. Se rimestoli il passato lo fai con la psiche e con la mente contemporaneamente. Dei sogni nulla so. A suo tempo lessi qualcosa di Edelman (snobbato da molti) il quale asseriva che gli stati interiori debbono in qualche misura essere implicati nella conoscenza. E tu ti fissi su quella filosofia ammalata di Hyde, ammalata forse perché incompiuta e destinata quindi a ciò che diceva hegel quando diceva che la filosofia in fondo prende solo atto dello stato delle cose formulando quel che deve formulare in merito a quello. E lo stato delle cose lo desumeva dalle persone che lui vedeva a quell'epoca, quelle che non sapevano nulla di lui, ma che lui studiava il di loro comportamento. Che persiste ancora nelle persone del 2021, che divorano tutto con una razionalità assurdamente lucida al limite della demenza. E ciniche senz'altro più che ai tempi di hegel. E sai dove lo vedi il cinismo dirompente? Lo vedi nella fenomenologia, un metodo che parla delle cose distraendole dal contesto storico. Giusta metodologia, ma se non viene portata avanti correttamente, significherà che le persone, pur non conoscendo la fenomenologia, si comportano cinicamente. Parla con qualche manager e te ne rendi conto. Ma anche tu lo sei (forse più per difesa che per attacco), nonostante tu sia una persona di buona volontà. Ma chi sono queste persone di buona volontà che pensano che tutti gli altri siano cattivi? Son gente del medioevo dico io. Nulla di personale viator, anche se ammetto di essere stato in un certo senso stimolato a farlo. In ogni caso si parlava di intuizione, ma ora non mi ricordo più cosa volevo dire. Notte

daniele22

Volevo dire, ieri sera, che con l'espressione conoscenza compressa intendevo dire che non si tratterebbe per me di conoscenze inconsapevoli, ma solo di conoscenze in ordine sparso che non vengono però rilegate assieme. Nel magico momento in cui si manifesta tale conoscenza fulminea tali conoscenze verrebbero appunto rilegate. Quel che mi chiedo è se l'apparire di questa conoscenza fulminea possa inquadrarsi come il prodotto di una induzione o come prodotto di una deduzione

Phil

Non so se ho ben intuito cosa si intenda qui esattamente con «intuizione», essendo una parola spesso ambigua (il cui senso spazia dal prevedere al misticheggiare, passando per il comprendere "al volo"), ma credo che se l'in-tuizione è un guardar-dentro, poiché il fuori non fornisce adeguati elementi o soluzioni, allora si può considerare l'intuizione come une tertium fra induzione e deduzione: quando si deduce sono solitamente chiari ed distinti i principi/assiomi/regole/etc. da cui si parte, mentre quando si usa l'induzione sono evidenti i casi empirici su cui si basa l'inferenza; nel caso dell'intuizione mi pare venga a mancare la tendenziale trasparenza tipica di entrambi i processi (che pur hanno le loro eccezioni: la "casalinga di Voghera" e l'"uomo della strada" ragionano magari in modo perfettamente logico senza aver consapevolezza formale dei principi logici di non-contraddizione, dei sillogismi, etc. pur intuendone il funzionamento e come applicarli). Se l'intuizione è conoscenza che affiora da meccanismi non consci, ovvero che "bypassa" il ragionamento consapevole (il "pensiero lento" direbbe qualcuno), resta problematico condividerne l'autentico valore euristico non potendo solitamente esporne il "movente" in forma argomentativa (salvo sia poi l'"applicazione" dell'intuizione a dimostrarne la pertinenza e la funzionalità).

viator

Salve daniele22. Citandoti : "Non capisco proprio viator come mai ti ostini a tenere separata la psiche dalla mente".

Riflettendoci per bene...........tutto sommato sento di dover dare ragione a te ed a jacopus, circa l'indissolubile, evidente, unità e coincidenza di psiche e mente.

Infatti ora mi sembra finalmente di poter capire che una funzione, una attività, una manifestazione come - ad esempio - il far di conto...........evidentemente, per svolgersi, ha bisogno sia della ragione (facoltà mentale) che del sentimento (pulsione psichica).

Ciò mi è ancora più chiaro se considero - quale controprova di ciò che voi due affermate - che l'innamoramento, per instaurarsi, ha anch'esso bisogno sia del sentimento che della ragione.

Vi ringrazio nel vedere confermato che - nonostante la mia preistorica mentalità - veramente non è mai troppo tardi per trovare l'occasione di cambiare opinioni. Salutoni ad entrambi.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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