Menu principale

Coerenza.

Aperto da iano, 20 Gennaio 2020, 05:58:09 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

iano

La coerenza richiama l'immobilita'.
Chi è sufficientemente fermo nelle proprie idee  è considerato un interlocutore affidabile.
Il pensiero però è mobile per natura , e non è facile seguire e illustrare il suo percorso.
Non c'è neanche la preoccupazione di doverlo fare e / o comunque non si avrebbero i mezzi per farlo ... per quanto un forum come questo potrebbe essere quel mezzo , consentendo potenzialmente di esporre immediatamente i pensieri nel loro nascere ed evolversi.
Un tale utilizzo del forum è forse criticabile , in quanto comunque è  un modo di porsi fuori dalle consuetudini dialettiche.
Ma quanto la preoccupazione di apparire coerenti blocca la naturale tensione alla mobilità del pensiero?
Se estendiamo a sufficienza la scala temporale la mobilità del pensiero si dispiega nella sua storia , e la capacità di cambiare idea , la mobilità mentale , è considerata una virtù.
Ma cambiare idea in continuo no.
Quindi il tempo entra nel giudizio , che per questioni di tempismo può mutarsi nel suo opposto.
A guardarla bene questa questione è strana.
Quanto la preoccupazione di apparire coerenti , che a ciò consegue , condiziona il percorso delle nostre idee?
Questo argomento per me ha molto di personale , in quanto io pratico il pensiero più sfrenato e libero senza curarmi della coerenza.
Mi capita però a posteriori di notare coerenza nei miei post su questo forum , e non nascondo di provare soddisfazione per ciò , perché una coerenza non cercata mi sembra valga di più. Per contro.....
Mi capita però anche di leggere miei vecchi post , stentando a riconoscerli per miei.
Non nego che questo mio modo di pormi generi un certo senso di colpa nei vostri confronti , che si allieva appunto quando a posteriori riscontro coerenza.
Ma , ripeto la domanda.
Quanto questa urbana preoccupazione influenza il corso dei nostri pensieri?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Sariputra

#1
Non è piacevole aver a che fare con una persona incoerente. Tutti lo siamo, a volte, ma c'è una tensione interiore avvertibile. Avvertiamo infatti come spiacevole questa incoerenza. La persona totalmente incoerente è inaffidabile. Come vivere accanto ad un essere così? Come credere a quello che dice, sapendo che non ci crede lui stesso e che cambierà opinione, per poi cambiarla ancora? Una relazione tra persone ha bisogno di coerenza. Abbiamo bisogno di fidarci l'uno dell'altro. Un genitore non può amare un bimbo e l'attimo dopo rifilargli un calcio, seguendo la mente di scimmia che fa sorgere continuamente pensieri in base agli impulsi contraddittori che prova.  L'uomo coerente appare più prevedibile dell'incoerente e quindi di maggior affidamento. Il fatto che la scimmia (la mente) vaghi continuamente in pensieri spesso incoerenti e contraddittori non è da considerarsi quindi un 'valore' per lei. Spesso ne soffre. L'incoerenza è spessissimo causa di grande sofferenza che possiamo infliggere all'altro.  Terrificante ( e pericoloso) vivere accanto ad una persona incoerente e perciò inaffidabile e imprevedibile. Una certa dose di imprevedibilità è positiva, altrimenti  si rischia una razionalità 'fredda' e disturbante, avulsa dai sentimenti cangianti, che sono vitalità. Come ogni cosa però l'eccesso è negativo. Diventare una marionetta in totale balìa del sorgere e cessare continuo dei propri pensieri pone seri problemi di consapevolezza interiore , la quale percepisce come sbagliata questa modalità della mente. Perciò la consapevolezza (sati) tende a 'legare' il bufalo . Gli lascia una certo spazio di 'movimento', ma pianta un palo e lega il bufalo irrequieto a questo con una lunga catena. La lunghezza della catena varia con il grado di consapevolezza della mente....
Più la mente è irrequieta e incoerente e più tende a 'strattonare' la catena alla quale si cerca di legarla. Pensa che senza la 'catena' sarà più felice. Non succede mai. E' un'illusione.Basta semplicemente osservare le persone. Senza un 'centro' coerente , la scimmia non fa altro che saltare di ramo in ramo cercando di afferrare ogni cosa, senza riuscirci e finendo stremata e infelice. Esattamento l'opposto di quello che incoerentemente riteneva di poter afferrare. Infatti, più la mente è stabile, più prova gioia profonda. Proviamo gioia quando osserviamo , andando a ritroso con i ricordi, che dopo tutto abbiamo agito con coerenza in quello in cui crediamo in certi momenti, in certe decisioni importanti, ecc.
Personalmente non vivo le mie cadute nell'incoerenza con sensi di colpa, che sono una reazione inutile, ma piuttosto come un monito a non considerarmi troppo, come uno sprone a migliorarmi. C'è da dire che  probabilmente tutti noi diamo un'importanza diversa alle attività mentali. Per alcuni il ragionamento logico può essere la cosa più importante, per altri i sentimenti, per altri la consapevolezza,. ecc.

P.s: Per una persona in ricerca spirituale la coerenza è molto importante, fondamentale direi. La coerenza è una delle prime cose da osservare quando ci si avvicina ad un "maestro spirituale". La coerenza profonda s'intende, non quella sulle cose superficiali, sulle debolezze umane ordinarie.... ;D
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

enrico 200

non è facile la coerenza assoluta ma necessaria a lungo termine si cambia che lo si voglia o no
credo

essere coerenti significa impazzire

si impazzire per rinsavire

ricostruire

forse

tipo come quando nel vangelo dice se no  morite non potete rinascere, se non muore l'incoerenza sarà quest'ultima a farlo

cioe di ammazzarci

o forse essa è la verità

non si sa

cose che credevo incredibili son pazzie e viceversa

chi non vuol perdere la propria vita per la coerenza disse quelo la perderà, ma chi vorrà perderla per amor suo, cioè della coerenza la ritroverà migliorata anche

cosa sto dicendo non lo so
;D

paul11

Citazione di: iano il 20 Gennaio 2020, 05:58:09 AM
La coerenza richiama l'immobilita'.
Chi è sufficientemente fermo nelle proprie idee  è considerato un interlocutore affidabile.
Il pensiero però è mobile per natura , e non è facile seguire e illustrare il suo percorso.
Non c'è neanche la preoccupazione di doverlo fare e / o comunque non si avrebbero i mezzi per farlo ... per quanto un forum come questo potrebbe essere quel mezzo , consentendo potenzialmente di esporre immediatamente i pensieri nel loro nascere ed evolversi.
Un tale utilizzo del forum è forse criticabile , in quanto comunque è  un modo di porsi fuori dalle consuetudini dialettiche.
Ma quanto la preoccupazione di apparire coerenti blocca la naturale tensione alla mobilità del pensiero?
Se estendiamo a sufficienza la scala temporale la mobilità del pensiero si dispiega nella sua storia , e la capacità di cambiare idea , la mobilità mentale , è considerata una virtù.
Ma cambiare idea in continuo no.
Quindi il tempo entra nel giudizio , che per questioni di tempismo può mutarsi nel suo opposto.
A guardarla bene questa questione è strana.
Quanto la preoccupazione di apparire coerenti , che a ciò consegue , condiziona il percorso delle nostre idee?
Questo argomento per me ha molto di personale , in quanto io pratico il pensiero più sfrenato e libero senza curarmi della coerenza.
Mi capita però a posteriori di notare coerenza nei miei post su questo forum , e non nascondo di provare soddisfazione per ciò , perché una coerenza non cercata mi sembra valga di più. Per contro.....
Mi capita però anche di leggere miei vecchi post , stentando a riconoscerli per miei.
Non nego che questo mio modo di pormi generi un certo senso di colpa nei vostri confronti , che si allieva appunto quando a posteriori riscontro coerenza.
Ma , ripeto la domanda.
Quanto questa urbana preoccupazione influenza il corso dei nostri pensieri?
La coerenza non è mobilità o immobilità, è logica non contraddittoria di relazionare, come nel sillogismo,più argomentazioni.
Il pensiero è mobile per natura.
La dialettica, il confrontarsi fra più persone, ha il merito di porre una fessura di dubitazione o come un suggerimento, che ognuno poi riflette singolarmente.

iano

Citazione di: Sariputra il 20 Gennaio 2020, 10:56:25 AM
Non è piacevole aver a che fare con una persona incoerente. Tutti lo siamo, a volte, ma c'è una tensione interiore avvertibile. Avvertiamo infatti come spiacevole questa incoerenza. La persona totalmente incoerente è inaffidabile. Come vivere accanto ad un essere così? Come credere a quello che dice, sapendo che non ci crede lui stesso e che cambierà opinione, per poi cambiarla ancora? Una relazione tra persone ha bisogno di coerenza. Abbiamo bisogno di fidarci l'uno dell'altro. Un genitore non può amare un bimbo e l'attimo dopo rifilargli un calcio, seguendo la mente di scimmia che fa sorgere continuamente pensieri in base agli impulsi contraddittori che prova.  L'uomo coerente appare più prevedibile dell'incoerente e quindi di maggior affidamento. Il fatto che la scimmia (la mente) vaghi continuamente in pensieri spesso incoerenti e contraddittori non è da considerarsi quindi un 'valore' per lei. Spesso ne soffre. L'incoerenza è spessissimo causa di grande sofferenza che possiamo infliggere all'altro.  Terrificante ( e pericoloso) vivere accanto ad una persona incoerente e perciò inaffidabile e imprevedibile. Una certa dose di imprevedibilità è positiva, altrimenti  si rischia una razionalità 'fredda' e disturbante, avulsa dai sentimenti cangianti, che sono vitalità. Come ogni cosa però l'eccesso è negativo. Diventare una marionetta in totale balìa del sorgere e cessare continuo dei propri pensieri pone seri problemi di consapevolezza interiore , la quale percepisce come sbagliata questa modalità della mente. Perciò la consapevolezza (sati) tende a 'legare' il bufalo . Gli lascia una certo spazio di 'movimento', ma pianta un palo e lega il bufalo irrequieto a questo con una lunga catena. La lunghezza della catena varia con il grado di consapevolezza della mente....
Più la mente è irrequieta e incoerente e più tende a 'strattonare' la catena alla quale si cerca di legarla. Pensa che senza la 'catena' sarà più felice. Non succede mai. E' un'illusione.Basta semplicemente osservare le persone. Senza un 'centro' coerente , la scimmia non fa altro che saltare di ramo in ramo cercando di afferrare ogni cosa, senza riuscirci e finendo stremata e infelice. Esattamento l'opposto di quello che incoerentemente riteneva di poter afferrare. Infatti, più la mente è stabile, più prova gioia profonda. Proviamo gioia quando osserviamo , andando a ritroso con i ricordi, che dopo tutto abbiamo agito con coerenza in quello in cui crediamo in certi momenti, in certe decisioni importanti, ecc.
Personalmente non vivo le mie cadute nell'incoerenza con sensi di colpa, che sono una reazione inutile, ma piuttosto come un monito a non considerarmi troppo, come uno sprone a migliorarmi. C'è da dire che  probabilmente tutti noi diamo un'importanza diversa alle attività mentali. Per alcuni il ragionamento logico può essere la cosa più importante, per altri i sentimenti, per altri la consapevolezza,. ecc.

P.s: Per una persona in ricerca spirituale la coerenza è molto importante, fondamentale direi. La coerenza è una delle prime cose da osservare quando ci si avvicina ad un "maestro spirituale". La coerenza profonda s'intende, non quella sulle cose superficiali, sulle debolezze umane ordinarie.... ;D
Grazie per la risposta Sari.
Non sono incoerente con le persone con cui mi relaziono nei modi "tradizionali".
La domanda , altrimenti posta è, in che modo l'uso di questo media ,questo forum , influenza il nostro modo di fare filosofia , siccome che esso ben si presta ad essere una corda lunga per legare il bufalo?
Tanto per dirne una , a me che filosofo non sono se non per pura attitudine mentale , questo forum mi ha permesso di assecondare questa tendenza.
Chi invece è filosofo per professione, o che comunque ha titolo e/o modo di filosofare fuori dal forum , in che modo è stato influenzato dal forum nel fare ciò?
Si ritrova ad essere diversamente filosofo oppure no?

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#5
Citazione di: enrico 200 il 20 Gennaio 2020, 12:51:48 PM
non è facile la coerenza assoluta ma necessaria a lungo termine si cambia che lo si voglia o no
credo

essere coerenti significa impazzire

si impazzire per rinsavire

ricostruire

forse

tipo come quando nel vangelo dice se no  morite non potete rinascere, se non muore l'incoerenza sarà quest'ultima a farlo

cioe di ammazzarci

o forse essa è la verità

non si sa

cose che credevo incredibili son pazzie e viceversa

chi non vuol perdere la propria vita per la coerenza disse quelo la perderà, ma chi vorrà perderla per amor suo, cioè della coerenza la ritroverà migliorata anche

cosa sto dicendo non lo so
Ciao Enrico.
Il tuo post esemplica bene cosa si può fare con un forum in generale , e in particolare nel produrre filosofia.
Il poter mettere su tastiera con tempismo il corso dei pensieri.
Il diverso tempismo consentito da altri media , è gia' esso stesso un filtro.
Se devo scrivere su pergamena penserò ben bene a cosa scrivere.
Se anche io mi riprometto di  avere versoquesto forum lo stesso rispetto che si deve a una preziosa pergamene , per la quale una pecora è stata sacrificata , va' da se' che il media poi prende la mano.
È una questione di tempismo.Perche' ?
Perché se ia tua risposata l'avessi scritta su carta per spedirmela , avresti avuto tutto il tempo per ripensarci , magari decidendo di non spedirla , o spedirla dopo averla riscritta aggiungendo un po' d'ordine e coerenza.
Nel bene e nel male però sarebbe stata una cosa diversa , e anche molto diversa.
Se poi provi a fare discorsi filosofici con un amico ( sempre che prima ne trovi uno disposto) , quindi usando lo stesso tempismo di un forum , non riuscirai mai a completare una frase , venendo interrotto.
Insomma , attraverso il forum ci si trova ad interloquire in modo diverso e peculiare.
Tutto questo quanto influenza il nostro modo di fare filosofia ?


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#6
Citazione di: paul11 il 20 Gennaio 2020, 16:52:37 PM
Citazione di: iano il 20 Gennaio 2020, 05:58:09 AM
La coerenza richiama l'immobilita'.
Chi è sufficientemente fermo nelle proprie idee  è considerato un interlocutore affidabile.
Il pensiero però è mobile per natura , e non è facile seguire e illustrare il suo percorso.
Non c'è neanche la preoccupazione di doverlo fare e / o comunque non si avrebbero i mezzi per farlo ... per quanto un forum come questo potrebbe essere quel mezzo , consentendo potenzialmente di esporre immediatamente i pensieri nel loro nascere ed evolversi.
Un tale utilizzo del forum è forse criticabile , in quanto comunque è  un modo di porsi fuori dalle consuetudini dialettiche.
Ma quanto la preoccupazione di apparire coerenti blocca la naturale tensione alla mobilità del pensiero?
Se estendiamo a sufficienza la scala temporale la mobilità del pensiero si dispiega nella sua storia , e la capacità di cambiare idea , la mobilità mentale , è considerata una virtù.
Ma cambiare idea in continuo no.
Quindi il tempo entra nel giudizio , che per questioni di tempismo può mutarsi nel suo opposto.
A guardarla bene questa questione è strana.
Quanto la preoccupazione di apparire coerenti , che a ciò consegue , condiziona il percorso delle nostre idee?
Questo argomento per me ha molto di personale , in quanto io pratico il pensiero più sfrenato e libero senza curarmi della coerenza.
Mi capita però a posteriori di notare coerenza nei miei post su questo forum , e non nascondo di provare soddisfazione per ciò , perché una coerenza non cercata mi sembra valga di più. Per contro.....
Mi capita però anche di leggere miei vecchi post , stentando a riconoscerli per miei.
Non nego che questo mio modo di pormi generi un certo senso di colpa nei vostri confronti , che si allieva appunto quando a posteriori riscontro coerenza.
Ma , ripeto la domanda.
Quanto questa urbana preoccupazione influenza il corso dei nostri pensieri?
La coerenza non è mobilità o immobilità, è logica non contraddittoria di relazionare, come nel sillogismo,più argomentazioni.
Il pensiero è mobile per natura.
La dialettica, il confrontarsi fra più persone, ha il merito di porre una fessura di dubitazione o come un suggerimento, che ognuno poi riflette singolarmente.
Indubbiamente si.
Non solo insinua dubbi , ma suggerisce , da spunti , arricchisce.
Ma non  so' quanto sia riuscito a comunicare il problema che sto cercando di porvi , allora provo con un esempio.
Da ragazzo non andavo bene a scuola , e in particolare nei temi di Italiano non superavo il 5.
Paradossalmente però scrivevo poesie che nessuno ha mai letto , e  a dire il vero senza sapere neppure cosa fosse la poesia.
Questo ha comportato però un uso libero , disinibito , e tutt'altro che coerente del linguaggio , grazie al quale esercizio sono arrivato a prendere poi 7 nei temi.
Diversamente sarei rimasto immobile , piantato sul 5.
Facendo un parallelo , si può fare libero esercizio del pensiero , libero anche dalla preoccupazione della coerenza , per produrre poi filosofia da sette ?
Si potrebbe dire di sì, ma senza scocciare gli amici del forum coi propri post , se non dopo aver dato coerenza ad essi.
Ma quanto la ricerca di una postuma coerenza snatura il pensiero originario?
Quanto scappa di non farlo un po' a tutti?
Quanto il media prende la mano?
E quanto poi non sarebbe neanche sbagliato farlo?
Il mio non è un invito ad usare irrazionalità, ma ad imparare a non temerla.
Una preoccupazione  che temo condizioni il libero sorgere del pensiero se poi si intende comunicarlo.



Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

paul11

Possono benissimo essere ottimi esercizi di libera scrittura, libero pensiero, libertà di dipingere, di pensare filosofia ecc., come dire, utilizzare pensieri laterali e associarli come vogliamo.
Ma servono a noi stessi, a migliorarci, a scoprire in noi qualcosa, magari un talento naturale.

Alla fine però se il livello di comunicazione è sociale e non più personale, quella nostra innovazione è comunque dentro il solco di una tradizione.
Un Picasso non dipinge come Raffaello perché non sa farlo, più semplicemente perché i tempi sono mutati e ognuno è in qualche modo figlio del proprio tempo.
Ma la tecnica, il linguaggio di fondo, l'espressione, la comunicazione non hanno tempo.

Intendo dire ,che se si volesse pensare e scrivere di una nuova filosofia, dovremmo comunque fare i conti con la tradizione, perché i segni i significati, i termini, oserei dire le tecniche, per quanto mutino nel tempo, l'uomo che è loro autore non è così tanto cambiato: basta leggere o studiarsi un pensatore antico e uno moderno. Parlano in contesti a volte diversissimi, ma le problematiche di fondo sono identiche. Per questo esiste una "classicità" di riferimento.

Non so se a mia volta riesco ad essere chiaro. Una estrema coerenza può stritolare una libertà di pensiero personale, se il canone della coerenza fosse così rigido. Ma spesso questa rigidità viene rotta proprio da correnti culturali. Perchè in fondo ognuno è interprete nello scenario della vita, nonostante le convenzioni tendano ad ingessare, per cui si aprono sempre nuove possibilità di scenari di pensiero.
Forse la coerenza allora va cercata più sul piano morale, etico, in quanto spesso l'estetica denuncia una difformità, una contraddizione, proprio nella morale ed etica del tempo. E questo vale in tutti i campi del sapere, prima di tutti nell'arte.
Questo sarebbe forse il più importante scopo di un filosofo, essere critico del suo tempo, uscire dagli schemi pur avendo e sapendo una dirittura morale ed etica di riferimento che si scontra con il suo tempo.

bobmax

La coerenza, nei nostri pensieri e nella comunicazione con gli altri, ha a che fare con la ricerca di noi stessi.

Noi siamo infatti proprio ciò che emerge coerente da noi stessi.

Tuttavia, osservando ciò che avevamo scritto nel passato, capita non di rado di non riconoscervisi più. 
Ero davvero io a scrivere ciò?

Di modo che ci ritroviamo come spezzati. Quel che eravamo non era propriamente noi stessi...
Perché incoerente con ciò che ora noi siamo.

Questa incoerenza seppur non piacevole mostra il nostro stesso divenire. E suggerisce quanto poco granitico sia in realtà il nostro io.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

enrico 200

Citazione di: iano il 21 Gennaio 2020, 07:03:00 AM
Citazione di: enrico 200 il 20 Gennaio 2020, 12:51:48 PM
non è facile la coerenza assoluta ma necessaria a lungo termine si cambia che lo si voglia o no
credo

essere coerenti significa impazzire

si impazzire per rinsavire

ricostruire

forse

tipo come quando nel vangelo dice se no  morite non potete rinascere, se non muore l'incoerenza sarà quest'ultima a farlo

cioe di ammazzarci

o forse essa è la verità

non si sa

cose che credevo incredibili son pazzie e viceversa

chi non vuol perdere la propria vita per la coerenza disse quelo la perderà, ma chi vorrà perderla per amor suo, cioè della coerenza la ritroverà migliorata anche

cosa sto dicendo non lo so
Ciao Enrico.
Il tuo post esemplica bene cosa si può fare con un forum in generale , e in particolare nel produrre filosofia.
Il poter mettere su tastiera con tempismo il corso dei pensieri.
Il diverso tempismo consentito da altri media , è gia' esso stesso un filtro.
Se devo scrivere su pergamena penserò ben bene a cosa scrivere.
Se anche io mi riprometto di  avere versoquesto forum lo stesso rispetto che si deve a una preziosa pergamene , per la quale una pecora è stata sacrificata , va' da se' che il media poi prende la mano.
È una questione di tempismo.Perche' ?
Perché se ia tua risposata l'avessi scritta su carta per spedirmela , avresti avuto tutto il tempo per ripensarci , magari decidendo di non spedirla , o spedirla dopo averla riscritta aggiungendo un po' d'ordine e coerenza.
Nel bene e nel male però sarebbe stata una cosa diversa , e anche molto diversa.
Se poi provi a fare discorsi filosofici con un amico ( sempre che prima ne trovi uno disposto) , quindi usando lo stesso tempismo di un forum , non riuscirai mai a completare una frase , venendo interrotto.
Insomma , attraverso il forum ci si trova ad interloquire in modo diverso e peculiare.
Tutto questo quanto influenza il nostro modo di fare filosofia ?
si, dici che manco di coerenza od ordine mentale nello scrivere, insomma che non si capisce e che di conseguenza non trovo interlocutori o che se me ne capita uno che venga interrotto e si è vero , non ho avuto il tempo , non me ne sono dato, ho scritto di getto anche perche desideroso molto di scrivere, comunicare perche molto represso appunto perche interrotto dalla vita e dagli altri ma non perche non mi si capisca solamente o almeno non come tanti anche tra di voi che non vi capite perchè è una torre di babele sto mondo, forse tu vedi che molti si capiscono
io provo a parlare come posso ad ordonare i pensieri come riesco come tu fai altrettanto, se tu sei piu calmo e piu bravo sei cosi perche sei piu fortunato, una volta li ordinavo i pensieri e mi facevo capire e gli altri capivano ma lo stesso continuavano nell'errore ed io con loro, allora cambio come tutti, mi dico magari cosi erro, cambiando ci prendo, se non si capisce o non si vuol capire cio che scrivo io ci provo a farmi capire
magari dico anche cose intelligenti ma in modo sbagliato, è un po' puo essere come la perla che è buttatat in mezzo ai porci, essi non la comprendono, non l'apprezzano perche non la capiscono
sta a te , a voi identificarla come tale e ad apprezzarla di conseguenza, ma se restate porci porci rimarrete e perirete da tali non apprezzando, non amando e non usufruendo del frutto datovi seppur non nel modo magari perfetto e lineare per come vi aspettate ovvero sotto forma di carrube

amen
;D

viator

Salve iano (ed enrico 200). Giustamente iano ha commentato la significativa differenza tra certe modalità comunicative, ciascuna delle quali ha la propria peculiarità.

Mi permetto di notare - dal mio punto di vista - la similitudine tra il concetto di comunicazione  e quello di arte.

Per entrambi infatti - e sempre secondo me - è possibile definire una forma espressiva assoluta che sarebbe la seguente : "L'arte (o la comunicazione) assoluta consiste in quel tal messaggio (o elaborato, o contenuto) che riesca - nel più completo, istantaneo ed universale dei modi - a comunicare il più elevato dei messaggi possibili".

Ovviamente tale definizione resta nei fatti sospesa all'interno di un concetto ideale, di una tendenza che si può cercare di inseguire senza mai raggiungere, ma il suo senso è quello della doverosa ricerca di forme espressive che riescano a coniugare la descrittività con la sintesi.

Dal punto di vista della comunicazione abbiamo ad esempio i due estremi della sua efficacia che consistono contemporaneamente negli estremi della "artisticità" comunicativa.

Da una parte ci sone le "chat" nelle loro diverse forme (incluse le chiacchere verbali), le quali sono l'impero dell'insignificanza comunicativa........da quella opposta, al vertice della capacità comunicativa ed eventualmente artistica, esistono i rapporti epistolari più o meno classici tra due singoli o magari la scrittura solitaria destinata (augurabilmente) all'editoria.

In  mezzo  c'è ovviamente di tutto (il secondo gradino dopo le "chat" sarebbero appunto i "forum", dei quali circa il 2% (il nostro incluso) ospiterà argomenti ed interventi meditati o meditabili, mentre il 98% ospiterà interventi comunque di tipo "chat" anche se magari un poco più articolati, ma sempre con ben distinguibile prevalenza di espressioni monosillabiche, convenzionali, esclamative, pseudoumoristiche, ripetitive sino alla nausea......................).

Un discorso a parte lo meriterebbe la comunicazione non interattiva (tipicamente : la televisione), ma qui ed ora non è il caso. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

#11
@Enrico 200
Mi hai frainteso.Io ho apprezzato il tuo post.
A volte l'inadeguatezza dei mezzi espressivi è dovuta più alla ricchezza di pensiero , di cui si può raccogliere qualche perla qua e là se non si ha la pretesa di dover capire tutto , e questo sconfina con la poesia.
E poi non è che si può castrare l'espressione del proprio pensiero all'interno di una sola categoria espressiva.
Questa discussione nasce proprio dal mio personale timore di essere accusato di ciò cui tu dici io ti accuso.
Anzi ho attirato su di me garbate e velate critiche che ho apprezzato.
Ecco perché ho preso il tuo post come esemplificativo.
Se sono stato invece io diretto e offensivo , non era mia intenzione e ti chiedo scusa.
Se poi posso fare io una critica a mia volta ,è che spesso non si assecondano le potenzialità espressive , nel bene e nel male , del forum , cercando di farne replica , sotto altre vesti , di mezzi espressivi tradizionali.
L'invito quindi è quello di lasciarsi un po' più andare al mezzo , seppur col rischio di lasciarsi andare troppo, come capitata a me e mi pare anche a te.
In altri termini , leggendo il tuo post, mi sono ben rispecchiato in te.😊
Insomma non si vuol negare qui che la coerenza abbia il suo valore , ma suggerire che essa è legata anche al mezzo espressivo.
Nel linguaggio parlato nessuno pretende la coerenza che si richiede a uno scritto su pergamena.
Ad ogni mezzo la sua coerenza quindi , forum compreso , coerenza relativa di cui possiamo discutere qui.
Quando dico a qualcuno che parla come un libro stampato non gli faccio un complimento , e un forum scritto come un libro stampato...idem?
I libri stampati esistono già, e a mio parere avranno vita eterna, o meglio me lo auguro.
Tante mie discussioni nascono non a caso da letture di libri da cui qualcosa traggo , senza pretendere di capire tutto.
Poi ci sono anche quelli che hanno il dono della chiarezza e semplicità e della coerenza  a prescindere dal mezzo che usano , ma si possono contare sulle dita della mano di un falegname in pensione. 😂
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Tante questioni frullate alla social: coerenza nell'essere, nello scrivere, nel pensare, nel comportamento. Ognuno ha accentuato l'aspetto che riteneva focale, ed io non mi sottrarrò, ma alla fine della discussione mi auguro che emerga una sintesi coerente dei vari aspetti.

Comincio col focalizzare una questione coerente col mezzo e il logos in cui stiamo operendo:

Citazione di: iano
... Insomma , attraverso il forum ci si trova ad interloquire in modo diverso e peculiare. Tutto questo quanto influenza il nostro modo di fare filosofia ?

a cui Paul11 risponde:

Citazione di: Paul11
La coerenza non è mobilità o immobilità, è logica non contraddittoria di relazionare, come nel sillogismo, più argomentazioni.
Il pensiero è mobile per natura. La dialettica, il confrontarsi fra più persone, ha il merito di porre una fessura di dubitazione o come un suggerimento, che ognuno poi riflette singolarmente.

Direi che non solo il pensiero è mobile per natura, ma lo è - saggiamente - anche secondo la mobilità della natura. E la "dubitazione", prassi suprema del pensiero filosofico, è proprio ciò che ha senso attivare in un forum di filosofia, indipendentemente dal livello professionale di interesse alla materia.

Difficile che le perle nascano sotto un cavolo, ma anche chi ha coltivato cavoli per tutta la vita può testare le proprie riflessioni in un contesto ampio di persone interessate e magari scoprire in sè un talento filosofico che lo dirotterà verso altri interessi che non siano la pur nobile arte di coltivare cavoli.

Esito della "dubitazione" socialmente praticata è pure il non riconoscersi più nelle proprie affermazioni fatte in post precedenti. Tale fenomeno, se più coerente nel tempo e nei principi di una banderuola al vento, non è indice tanto di incoerenza quanto di maturazione della propria visione del mondo e del proprio vituperato "io", stimolato dal confronto con altri pensieri più coerenti e focalizzati dei nostri che a loro volta elevano la nostra capacità di contribuire al logos collettivo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

@Ipazia.
Frullato social mi piace.😊
Ma non direi che cerchiamo qui una sintesi .
Si tratta piuttosto di analizzare quanto il forum , come mezzo , abbia influenzato la nostra pratica filosofica .
A me come neofita il forum ha dato possibilita' che non avrei trovato diversamente.
Quindi altri , ma non io , possono riflettere su come è cambiata la loro esperienza filosofica , after e before the  forum , inteso come mezzo e causa del cambiamento.
Io posso dire che c'è stata una crescita in coerenza nei miei post con la crescita della consapevolezza della mia posizione filosofica.
Tale coerenza non è stata cercata , ma è arrivata.
Un po' come i liberi esercizi fonetici di un bambino diventano col tempo linguaggio.
Ma per chi è arrivato su questo forum con una sua coerenza già fatta , come sono andate le cose?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: iano il 24 Gennaio 2020, 23:30:21 PM
Ma per chi è arrivato su questo forum con una sua coerenza già fatta , come sono andate le cose?

Le cose vanno che ci confronta, in singolar tenzone, con filosofie, metafisiche, visioni del mondo, diverse dalla propria, che non è, se non in infima dose, farina del proprio sacco, ma condensa in sè linee di pensiero di nobile e antica origine, variamente assemblate.

Tale pratica social spinge ad arricchire, ad uso agonico e grazie alle dispute ivi condotte, la propria conoscenza e uso di tale tradizione - opportunamente evocata da paul11 -  partecipando, in varia misura, alla sua sopravvivenza e sviluppo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri