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Che è l'uomo?

Aperto da maral, 15 Aprile 2017, 10:49:56 AM

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sgiombo

Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 11:17:39 AM

Di fatto, il modello europeo tra il 1950 e il 1990 aveva ben poco a che vedere col modello di società americana. Il modello europeo è nato sul concetto di "solidarietà" rappresentato dall'invenzione dello "stato sociale". Concetto totalmente assente nella way of life made in USA.
Quello che dici tu è vero a partire dagli anni '90 in poi, quando, progressivamente, l'europa ha abbandonato la Consapevolezza, e il modello sociale fondato sulla solidarietà, per abbracciare sempre di più il modello egoistico-infantile dell'individualismo più sfrenato.
Citazione(L' evidenziazione in grassetto é mia).

...Ma che strana coincidenza!

Proprio negli ultimi mesi del 1989 eras stato abbattuto il muro di Berlino...


La "società dei consumi" in europa ha funzionato benissimo fino a che è rimasta inserita in un modello basato sullo sviluppo della "individualità" e sulla "solidarietà-sociale" e sullo "stato sociale". Come è stato fino agli inizi degli anni 90.

CitazioneSecondo me ha funzionato solo relativamente meno peggio di ora, sia perché esisteva il "socialismo reale" (pur non esente da limiti e difetti, in parte derivati dai condizionamenti subiti dal capitalismo reale: si condizionavano a vicenda), sia perché non si era ancora così vicini ai limiti delle risorse naturali realisticamente (e non: fantascientificamente!) disponibili quanto si é ora.

E' per questo che parlo di regressione.
La regressione consiste nell'aver progressivamente eliminato - negli ultimi 30 anni - l'elemento di "solidarietà-sociale" e nell'aver progressivamente trasformato "l'individualità" (che è legittima e sacrosanta) in "individualismo".


In sostanza negli ultimi 30 anni abbiamo progressivamente cancellato tutte le conquiste [omissis] (quelle avvenute tra il 1950 e il 1990) [omissis]

E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.


Citazione(Le grassettature sono sempre mie).

...altre "strane coincidenze"!


myfriend

@sariputra

ahahahah  :D bella storia  :D

Qui è chiaramente sottinteso il consacrarsi alla TUA personale verità ( il famoso processo creativo della Coscienza Cosmica).

Se avessi voluto intendere di consacrarsi alla MIA verità, ti avrei detto di consacrarti alla MIA verità.
E invece ho detto "consacrati alla verità".
Non ha molta importanza quello che io dico. Perchè la verità è UNA e chi la cerca, consacrandosi alla verità, prima o poi la trova.
Il tuo amico ha smesso di cercarla. E non perchè ha aperto un sexy shop, ma perchè ha smesso di cercarla.  ;)

Saluti.  :D
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

#122
@sgiombo

Non c'è alcun dubbio sul fatto che il processo involutivo sia cominciato con la caduta del comunismo e del muro di Berlino.
Il modello europeo, prima della caduta del comunismo, era la "perfetta" sintesi tra capitalismo e socialismo. Univa e sintetizzava in sè i due estremi...e questa consapevolezza è stata la chiave della evoluzione europea nel dopoguerra.
Caduto il comunismo, l'europa, invece di rivendicare e preservare la sua specificità, si è appiattita sul modello capitalista americano "cancellando" progressivamente la componente socialista e ha perso la sua specificità e la sua anima.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

@donxiquote

Penso che tu debba lavorare su tutti i concetti. E lavorare molto.  ;)
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Sariputra

Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 16:38:21 PM@sariputra ahahahah :D bella storia :D Qui è chiaramente sottinteso il consacrarsi alla TUA personale verità ( il famoso processo creativo della Coscienza Cosmica). Se avessi voluto intendere di consacrarsi alla MIA verità, ti avrei detto di consacrarti alla MIA verità. E invece ho detto "consacrati alla verità". Non ha molta importanza quello che io dico. Perchè la verità è UNA e chi la cerca, consacrandosi alla verità, prima o poi la trova. Il tuo amico ha smesso di cercarla. E non perchè ha aperto un sexy shop, ma perchè ha smesso di cercarla. ;) Saluti. :D

Non è che forse l'ha cercata nel posto sbagliato?... ;)
Il cercare non ti garantisce il trovare...Cercare la "verità"  mi sembra simile alla ricerca della "felicità"...è sempre domani, un pò più in là. Ma se smetto di cercare la verità e la felicità, posso essere ..."sereno" ?  :)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

myfriend

Citazione di: Sariputra il 22 Aprile 2017, 17:44:05 PM
Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 16:38:21 PM@sariputra ahahahah :D bella storia :D Qui è chiaramente sottinteso il consacrarsi alla TUA personale verità ( il famoso processo creativo della Coscienza Cosmica). Se avessi voluto intendere di consacrarsi alla MIA verità, ti avrei detto di consacrarti alla MIA verità. E invece ho detto "consacrati alla verità". Non ha molta importanza quello che io dico. Perchè la verità è UNA e chi la cerca, consacrandosi alla verità, prima o poi la trova. Il tuo amico ha smesso di cercarla. E non perchè ha aperto un sexy shop, ma perchè ha smesso di cercarla. ;) Saluti. :D

Non è che forse l'ha cercata nel posto sbagliato?... ;)
Il cercare non ti garantisce il trovare...Cercare la "verità"  mi sembra simile alla ricerca della "felicità"...è sempre domani, un pò più in là. Ma se smetto di cercare la verità e la felicità, posso essere ..."sereno" ?  :)
fratello mio, puoi stare "sereno"  :D Ma non secondo la logica Renziana. Puoi stare sereno davvero.  ;)

Il processo evolutivo segue l'intelligenza intrinseca che sta nella materia.
Anche se tu ti opponessi con tutte le tue forze, non potresti mai arrestarlo. Al massimo potresti rallentarlo.
Ma nell'ottica del processo evolutivo che si misura in decine di milioni di anni, cosa vuoi che conti la tua personale resistenza o la mia personale resistenza?
L'evoluzione avanza. Avanza comunque. Anche se tu ed io ci mettiamo a spingere con tutta la forza che abbiamo in direzione contraria.
Per cui stai sereno.  ;)
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

maral

Citazione di: green demetr il 20 Aprile 2017, 23:19:18 PM
ma perchè chiamarlo naturale? sembra quasi una reminescenza leopardiana.
Ma il grande poeta nella immensa poesia arimane, lo chiama con il suo NOME, il MALE. (anche l'amore è male!)
Direi piuttosto che anche l'amore fa male, ma non è il male. Il male è nel sapere separato del bene e del male, dunque non c'è un Dio del Male (e nemmeno del Bene), c'è la vita umana che conosce. La zoè, la vita primordiale e indistinta che sa vivere e non conosce morte non è né bene né male, bene e male è come risuona la propria esistenza che si conosce in rapporto ad essa, mentre se ne fa immagine. Sotto c'è sempre  un discorso di posture solo umane. L'inno di Leopardi al Dio del Male in realtà canta l'uomo e per questo all'uomo risuona, non la natura, non la zoé, ma la natura umana che cerca sempre invano nella zoé una nicchia ove trovare riparo all'esserci che non è una luminosa radura (immagine istantanea di un sogno), ma un immane fluire ove ogni riparo si rivela prima o poi illusorio. L'unico rimedio è danzare bene al ritmo oscillante che distrugge ogni riparo sul cammino che torna sempre su se stesso, oltre le distinzioni che vorrebbero neutralizzare le antinomie, godendo delle epifanie consentite e delle tracce che, per un po', lasciano come rovinosi resti sul cammino a indicare un percorso da condividere insieme, tra noi viandanti, affinché ognuno trovi errando la sua strada che ritorna.
Citazione di: SariputraMa io mi chiedo...vale la pena essere uomo? Vale la pena essere un animale? Che cos'è meglio: essere qualcosa opposto a qualcos'altro o non essere niente del tutto? Val la pena essere una persona qualunque, un dio o un abitante degli inferni?...
Sari, vale forse la pena chiederselo?

maral

Citazione di: cvc il 22 Aprile 2017, 09:53:54 AM
OMO OMINIS LUPUS: IL DISPREZZO DELL'UOMO PER L'UOMO

Su questa antica massima, che mette in guardia l'uomo - oltre che dagli agenti atmosferici, dalle fiere, dalle malattie -  da se stesso, vorrei porre una variazione sul tema. Anche perché spesso si credono gli antichi assai più ingenui di quello che erano. La scoperta psicanalitica dell'inconscio sembra aver creato uno spartiacque fra una anteriore visione semplicistica e ingenue di un uomo che non conosceva se stesso perché ignorava il suo alter ego inconscio. In realtà in una prospettiva post-psicanalitica si può fortemente dubitare dell'esistenza di un alter ego inconscio, come una ulteriore personalità ed individualità di un soggetto. I vari complessi classificati dalla psicanalisi parrebbero mostrare una sorta di volontà inconscia diretta ed orientata ad uno scopo. Ma il voler prendere il posto del padre - per esempio - forse non è altro che un tentativo di voler razionalizzare un impulso bestiale che, se ha per certo un contenuto, non è detto che debba avere anche un valore. Razionalizzare gli impulsi significa conferirgli anche una giustificazione. Ma come ho detto nel post precedente l'uomo è - questione Dio a parte - l'unico essere giudicante dell'universo. Un animale non giudica, almeno nel senso umano del termine. L'animale è poi detto più spregiativamente bestia quando i suoi impulsi ci paiono tanto più disordinati, irrazionali, brutali. E questa bestialità ad un certo livello appartiene anche all'uomo  quando si sente spinto da un istinto morboso e incontrollabile. Fin tropo facile trovare degli esempi nei fatti di cronaca. Fatti che poi possono essere razionalizzati, o semplicemente accettati come fatali manifestazioni del omo ominis lupus. Ci si domanda cos'è l'uomo e ci si danno risposte razionali ed astratte, ma l'omo ominis lupus è dannatamente concreto. Il filosofare di certo nobilita l'uomo, esalta la sua facoltà razionale. Ma essa non è che una faccia della medaglia, sul rovescio si trovano le zanne della bestia ansimante. La quale si è tentato in ogni modo di educare. Ma non si è ancora visto un animale diventare uomo, di uomini che diventano animali invece....
No, non credo che l'uomo possa mai diventare animale, in realtà può capitare che diventi qualcosa di peggio e impropriamente si assimila questo peggio con uno stato bestiale. L'uomo ha perso la feroce innocenza della bestia, anche se Nietzsche continuamente la evoca come volontà di potenza che, in fondo, può essere intesa anche come metafora della pulsione inconscia (o la pulsione inconscia come metafora della volontà di potenza),
Ma l'inconscio non è per nulla inconscio, esso si manifesta e ci appare. E' una risposta data alla domanda "che è l'uomo" e come tutte le risposte non riesce davvero a rispondere e la Sfinge alla fine frega sempre Edipo.

Sariputra

Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 18:19:10 PM
Citazione di: Sariputra il 22 Aprile 2017, 17:44:05 PM
Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 16:38:21 PM@sariputra ahahahah :D bella storia :D Qui è chiaramente sottinteso il consacrarsi alla TUA personale verità ( il famoso processo creativo della Coscienza Cosmica). Se avessi voluto intendere di consacrarsi alla MIA verità, ti avrei detto di consacrarti alla MIA verità. E invece ho detto "consacrati alla verità". Non ha molta importanza quello che io dico. Perchè la verità è UNA e chi la cerca, consacrandosi alla verità, prima o poi la trova. Il tuo amico ha smesso di cercarla. E non perchè ha aperto un sexy shop, ma perchè ha smesso di cercarla. ;) Saluti. :D
Non è che forse l'ha cercata nel posto sbagliato?... ;) Il cercare non ti garantisce il trovare...Cercare la "verità" mi sembra simile alla ricerca della "felicità"...è sempre domani, un pò più in là. Ma se smetto di cercare la verità e la felicità, posso essere ..."sereno" ? :)
fratello mio, puoi stare "sereno" :D Ma non secondo la logica Renziana. Puoi stare sereno davvero. ;) Il processo evolutivo segue l'intelligenza intrinseca che sta nella materia. Anche se tu ti opponessi con tutte le tue forze, non potresti mai arrestarlo. Al massimo potresti rallentarlo. Ma nell'ottica del processo evolutivo che si misura in decine di milioni di anni, cosa vuoi che conti la tua personale resistenza o la mia personale resistenza? L'evoluzione avanza. Avanza comunque. Anche se tu ed io ci mettiamo a spingere con tutta la forza che abbiamo in direzione contraria. Per cui stai sereno. ;)

Oh, meno male! Non c'è bisogno della mia partecipazione ( ho già tante cose da sbrigare in questo periodo... ;D )...il processo va avanti da solo. Mi stavo giusto preoccupando di non essere d'ostacolo all'incedere dell'evoluzione della Coscienza. Se poi parliamo che ci vogliono decine di milioni di anni per verificare la teoria, direi che ho giusto il tempo per farmi un goccetto... :)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

donquixote

Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 17:02:48 PM
@donxiquote

Penso che tu debba lavorare su tutti i concetti. E lavorare molto.  ;)

Ringrazio per il cortese consiglio: ne farò tesoro.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

sgiombo

Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 16:57:02 PM
@sgiombo

Non c'è alcun dubbio sul fatto che il processo involutivo sia cominciato con la caduta del comunismo e del muro di Berlino.
Il modello europeo, prima della caduta del comunismo, era la "perfetta" sintesi tra capitalismo e socialismo. Univa e sintetizzava in sè i due estremi...e questa consapevolezza è stata la chiave della evoluzione europea nel dopoguerra.
Caduto il comunismo, l'europa, invece di rivendicare e preservare la sua specificità, si è appiattita sul modello capitalista americano "cancellando" progressivamente la componente socialista e ha perso la sua specificità e la sua anima.
CitazioneE perché mai il capitalismo (europeo), non più condizionato dal socialismo reale, avrebbe dovuto esimersi dallo svilupparsi "liberamente" secondo la sua propria natura non più coartata (come infatti é accaduto)?

Lou

L'immagine di Sariputra che tenta di arrestare il processo evolutivo è f a v o l o s a.  :P
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Garbino

Che è l' uomo?

X Maral

Mi è piaciuta quella della Sfinge che finisce sempre per avere la meglio L' enigma della vita e di che cosa è l' uomo.  E la Sfinge si tiene stretta il suo segreto e non vuole rivelarlo. E in fondo penso che neanche lei sappia o abbia la o una risposta che possa essere convincente. Mi è piaciuto anche molto il riferimento al danzare come unico rimedio nell' oscillare che distrugge ogni riparo, perché comunque è un pensiero devastante, anche se purtroppo molto verosimile. Il fatto è che i più si nascondono dietro le proprie certezze o sicurezze che la fede procura loro, e tutto ciò li porta a non vederlo, a non sentirlo, o ad illudersi che la vita sia qualcos' altro.

Ciò non toglie però che la risposta alla domanda, in questo bailamme di opinioni, rimane distante, in un punto cioè che è lontano mille chilometri da quello in cui si giunge al cospetto della Sfinge. 

Per quanto riguarda il principio di non-contraddizione, nella tua considerazione mi sembra che tu lo includa sempre allo schema logico a cui facciamo sempre riferimento ( benedetto Aristotele!! ). Quello che io intendevo era invece l' indeterminatezza che scaturirebbe dal crollo della logica e quindi anche del principio di non-contraddizione. E che poi non è che nient' altro che il punto nevralgico dove la filosofia di Nietzsche tende a convergere. Ed incomincio a focalizzarlo come una delle cause della crisi di Heidegger. 

Per quanto riguarda le due nature presenti nell' uomo, sorvolando su incongruenze come quella del leone e la gazzella, sono d' accordo con chi, mi sembra Donquixote, abbia affermato che per il momento quella superiore sia sicuramente quella che viene tacciata da Jean come inferiore. Che poi essa abbia in potenza la possibilità di diventare superiore all' altra è possibile, ma comunque non è cosa certa. Anche perché la consapevolezza non è qualcosa che si raggiunge tanto facilmente e comunque non è trasmissibile. Alla nascita cioè la superiore sarà sempre e comunque quella che viene giudicata inferiore. E meno male che è così, altrimenti sai che risate!!!! O lacrime, infatti se fosse per le capacità innate della seconda moriremmo in pochi istanti.

Garbino Vento di Tempesta.

maral

Citazione di: sgiombo il 22 Aprile 2017, 10:26:02 AM
Non vedo perché mai non si debba poter distinguere fra sensazioni immediate (che magari "passanoinosservate", alle quali non si "fa attenzione") e (ulteriori sensazioni interiori di) considerazioni, pensieri, valutazioni su di esse.

Perché le sensazioni immediate a cui non si fa caso, non sono immediate, ma appaiono a posteriori dopo essere state mediate. Le sensazioni immediate che ho seduto alla scrivania non sono per nulla macchie di colori, rumori o percezioni tattili. Queste sono modi di dire e di spiegare, mediate dalla nostra conoscenza fisiologica che definisce culturalmente il processo percettivo. Le percezioni immediate appaiono subito nel loro significato immediato: il tavolo è un tavolo, la sedia una sedia e così via.
Certo, in esse appare oggi anche quello che ho imparato a scuola, ma non è che per questo quello che ho imparato a scuola abbia una maggiore rilevanza oggettiva, è piuttosto qualcosa che si sovrappone ulteriormente. Quello che vedo e sento immediatamente è uno stare fermo e, se sono in un prato di notte, vedo il cielo tutto attorno a me con una certa impressione di sgomento. Poi posso anche pensare, sulla base di quello che ho imparato a scuola che non è così. Ma sfido chiunque a ritenere che un essere umano che non sia mai stato in una nostra scuola e non partecipa della nostra pluri secolare tradizione culturale (ad esempio un indigeno della foresta amazzonica appunto) possa normalmente pensare che non sia così. E non è che noi vediamo le cose come stanno, mentre lui no. Tutti vedono le cose come stanno, nel diverso modo di stare per ciascuno (e in cui comunque possono apparire e di fatto appaiono supersizioni, anche se li leggiamo nei termini della cultura condivisa a cui apparteniamo). 

CitazioneMa le credenze animistiche (generalmente parlando; ed essendo tutto relativo) non possiedono nemmeno questa intersoggettività, o al massimo ne potrebbero avere in "misura" notevolissimamente minore, molto più limitatamente, (come ne ha anche solo il "senso comune") nonostante anch' esse siano il risultato di un modo comune di praticare il mondo tra soggetti che vivono nella medesima parzialità prospettica condivisa nelle esperienze attuali e nella storia immensa di tracce di esperienze che risalgono molto indietro nel tempo, agli albori della conoscenza umana.
Dipende cosa intendi per "senso comune", su cui peraltro anche la cultura scientifica si basa e poi lo modifica. Io lo intendo come una sorta di grande sintesi culturale frutto di millenni di percorsi condivisi di conoscenza. Quanto alle concezioni animistiche sappiamo che l'animismo dei cacciatori del paleolitico era del tutto condiviso (lo testimoniano le pitture rupestri), le differenze culturali sono intervenute con la stanzialità nei diversi luoghi, stanzialità richiesta dalle pratiche agricole che vennero a prevalere.
Vedi, Sgiombo, i giudizi di fondatezza rispetto alle diverse letture del mondo partono sempre da una lettura del mondo che prende se stessa a riferimento e non da una realtà oggettiva rispetto alla quale una cultura si trova in errore e un'altra (che per ciascuno è sempre la propria avendola inconsciamente assunta come metro di valore universale) no. I confini tra fantasia e realtà sono sempre assai sfumati, realtà e fantasia esistono l'una per l'altra e sono solo le sfumature degli intrecci a fare le differenze.
Succede (e normalmente succede) che siano proprio gli indigeni che vengono a contatto con la nostra cultura a uscirne pazzi. Basta vedere quello che accade ad esempio a tanti indigeni australiani (ma non solo) inurbati nelle metropoli occidentali. Perdono radicalmente il senso della loro esistenza. Può succedere anche a noi se entriamo nella loro cultura, ma più raramente, probabilmente proprio perché dopotutto la loro resta più accogliente, proprio per la sua primordialità.   D'altra parte certi ritorni all'animismo vengono sempre di più di moda pure in Occidente, in strani ibridi con i culti pervasivi e feticistici del consumismo e del mercato.

CitazioneInfatti, come dici anche tu "ovviamente", non è il mondo, bensì la conoscenza del mondo a differire fra i due diversi gruppi di soggetti di conoscenza (e "il modo in cui sono diversamente in qualche misura veri e in qualche misura falsi fa la differenza"; e che differenza ! ! !); ma questo non fa affatto di quest'unico mondo in sé due mondi diversi (patente autocontraddizione!), ecc.
I mondi diversi convivono nello stesso mondo come modalità del suo manifestarsi ai soggetti che lo conoscono. Il mondo unico appare solo nel diverso manifestarsi di relazioni cognitive che ne sono parti diverse e in questo esserne parti richiamano l'intero che le comprende insieme, non c'è nessuna contraddizione nel fatto che il mondo sia uno, ma appare solo come molteplice. 

Solo l' uomo (a quanto pare) conosce (salvo forse qualche altra specie animale in misura notevolissimamente più limitata).
I pipistrelli unicamente sentono (anche sensazioni che noi uomini non sentiamo ma indirettamente arriviamo a conoscere che essi le sentono); i licheni (e gli altri vegetali) con ogni verosimiglianza (per quanto è ragionevole pensare) vegetano e non sentono nulla (altrimenti poveri vegani, costretti a morire di fame!).

E tutto questo comunque solo l'uomo lo sa e lo dice, non i pipistrelli, non i licheni. Il mondo che incontriamo è sempre e solo il mondo del soggetto umano, l'unico soggetto che lo rappresenta con il suo saper dire e saper fare è l'uomo e il mondo è solo lui a produrlo e riprodurlo in segni.

CitazioneRendersi conto che il mondo non è semplicemente quello che i nostri mezzi e i nostri linguaggi, per come li sappiamo usare ci consentono di capire ("ci sono più cose in terra e in cielo che in qualsiasi filosofia"- Shakespeare) non è affatto la stessa cosa che pretendere che il mondo sia quello che ci pare e piace secondo il nostro soggettivo arbitrio.
Nessuno lo ha mai preteso, salvo nella follia del solipsismo che è risultato recente del nostro mondo attuale, post  illusioni di oggettività, non certo dell'animismo preistorico che non ha nessunissima pretesa soggettiva.
L'interpretazione scientifica è umana e, nella sua pretesa di essere l'unica possibile, mette l'umano al centro del mondo, facendo finta del contrario e per questo assai più potentemente di qualsiasi altra interpretazione che non ha questa pretesa di oggettività.
Essa non dice come divengono i fenomeni, ma fornisce mappe di previsione e stabilisce i contesti in cui tali previsioni possono intersoggettivamente avverarsi (tra soggetti che partecipano della medesima cultura che consente di tracciare quelle mappe). Ma purtroppo molti scienziati prendono ancora quelle mappe per l'oggettività stessa dei fenomeni che tentano di rappresentare.

Phil

Citazione di: Sariputra il 22 Aprile 2017, 17:44:05 PM
Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 16:38:21 PM@sariputra ahahahah :D bella storia :D Qui è chiaramente sottinteso il consacrarsi alla TUA personale verità ( il famoso processo creativo della Coscienza Cosmica). Se avessi voluto intendere di consacrarsi alla MIA verità, ti avrei detto di consacrarti alla MIA verità. E invece ho detto "consacrati alla verità". Non ha molta importanza quello che io dico. Perchè la verità è UNA e chi la cerca, consacrandosi alla verità, prima o poi la trova. Il tuo amico ha smesso di cercarla. E non perchè ha aperto un sexy shop, ma perchè ha smesso di cercarla. ;) Saluti. :D

Non è che forse l'ha cercata nel posto sbagliato?... ;)
Il cercare non ti garantisce il trovare...Cercare la "verità"  mi sembra simile alla ricerca della "felicità"...è sempre domani, un pò più in là. Ma se smetto di cercare la verità e la felicità, posso essere ..."sereno" ?  :)
Concordo, a volte si trova ciò che si vuole trovare (come in tutte le ricerche troppo pre-condizionate) e, d'altro canto, esistono anche ricerche destinate a concludersi in un vicolo cieco e in fallimento (come se, trovato un cadavere, il detective si ostinasse a cercare in giro lo sfuggente assassino, quando si tratta invece di un caso di suicidio...).
Inoltre, non è paradossale definire preventivamente la verità come "una, omniesplicativa, necessaria, etc." (proiettando su di essa gli attributi della divinità e/o di una delle sue versioni laico-scientiste, come la Coscienza cosmica) se non la si è ancora trovata? Non è forse come dire "troverò l'unico drago a sette teste e lui mi concederà 7 desideri" senza sapere nemmeno se esiste?
Se poi qualcuno ha trovato la somma verità, lo prego cortesemente di non postarla sul forum poiché preferisco godermi il fascino dell'ignoto, la meraviglia della magia senza sapere il trucco...

Sulla presunta dicotomia evoluzione/involuzione, direi che anche qui tertium datur: quante persone non fanno compiere un notevole passo in avanti all'evoluzione senza per questo rappresentare un'involuzione? Il contadino cambogiano che fa una vita sommariamente identica a quella di suo padre, non è forse nè evoluzione nè involuzione?
Secondo me, è infatti l'evoluzione a essere insignificante per l'individuo, non viceversa: il buon Sari può serenamente concedersi un goccio, facendosi seraficamente beffe delle migliaia di anni che lo precedono e di quelle che seguiranno, perché nell'istante del "qui e ora" l'evoluzione è così lenta da essere praticamente ferma... e se anche l'assunzione di quel goccio (o anche di più ;) ) fa parte dell'evoluzione, Sari può quietamente snobbarla perché la sua scelta di bere (e il vissuto che ne deriva) ha ben altri scopi contingenti (non credo viva quella degustazione etilica come "un piccolo sorso per un uomo, un grande sorso per l'umanità" ;D , ma, suppongo, piuttosto come un dolce lieto fine per una giornata ormai trascorsa...).