Cervello rettile, il dominante

Aperto da daniele75, 27 Aprile 2020, 08:31:02 AM

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daniele75

L'unico cervello uguale per tutti è il cervello rettile o primitivo, esso è stabile, immutabile e dirige quasi sempre gli altri due cervelli, limbico e neocorteccia. Dal suo funzionamento deduco che siamo animali, con capacità di gestire (in parte) la parte antica tramite la neocorteccia. Questa società è frutto del funzionamento del rettiliano, infatti la nostra civiltà è una società animale tecnologicamente avanzata.
Allego il funzionamento del rettiliano:
Il cervello rettiliano, il più antico, è la sede degli istinti primari, delle funzioni corporee autonome, del territorio, della conquista e della difesa, dei comportamenti che riguardano l'accoppiamento, la risposta attacco-fuga, ed anche quelli che avvengono in un gruppo e che formano le gerarchie sociali.
I rettili, creature a sangue freddo, hanno solo questa parte, da qui la scelta del nome a tale porzione cerebrale, mentre negli esseri umani, che conservano le stratificazioni dell'evoluzione, quest'istanza può esser considerata la parte animale, antica, storica e più arcaica, a contatto con gli istinti primordiali e le reazioni autonome di fuga ed attacco, ma anche di quelle più complesse come la competizione, in totale assenza di coscienza morale.
La coscienza morale e la valutazione della legalità di un gesto e della sua bontà o moralità impone una valutazione che appartiene alla sfera razionale del nostro cervello e non quella puramente istintiva.
Ma descriviamo le varie parti in cui si compone il nostro cervello.
Il cervello rettiliano rimanda a definizioni che ricordano termini quali: cobra, predatore, rapido, funziona con eros, aggressivo, istintivo, autoriferito (che agisce per propri impulsi ed autonomamente), sensi di sopravvivenza innati, istinto alla sopravvivenza ed alla competizione per lo stesso motivo, predazione per il cibo ma anche il proprio spazio vitale (sia nel lavoro che in società ma verificabile anche all'interno della famiglia, dove il senso di confidenza e condivisione escluderebbe a priori gli istinti difensivi, eppure così non è) amore erotico edonista. La condizione retti liana rimanda a concetti come: corpo, respiro, sensazioni, contrazioni, fisicità dell'esperienza, il cuore che batte, caldo e freddo, paura e tranquillità, percezioni sensoriali di tipo istintivo.
I livelli del rettile
I livelli di espressione del cervello rettiliano e le conseguenze di esso sul nostro quotidiano vivere si possono così suddividere:
1°- territorialità, possesso, aggressività, ansia e stress che possono portare a problemi di cibo, di digestione, di smaltimento dello stress e del nervosismo accumulato
2°- sessualità e sopravvivenza che servono alla specie, possono verificarsi atteggiamenti con problemi di competizione, frustrazione per il mancato raggiungimento degli obiettivi, timidezza, paura di agire, paura di combattere, paura di realizzare un progetto ambizioso.
3°- mappe del territorio rigide con comportamenti stereotipati e ritualistici, qui si trova la capacità dell'uomo del problem solving e della sua predisposizione all'adattamento ambientale, ma anche alla capacità di superare velocemente traumi di tipo fisico od emotivo, superare i "traumi" significa anche apprendete ed assimilare quei processi che permettono di far sentire l'uomo sicuro di se stesso anche quando non è nel suo ambiente, quando deve affrontare una cosa nuova o quando lascia una condizione sicura, ma non appagante, per buttarsi in situazioni sconosciute ed insicure ma che sente più proprie ed adeguate alle sue passioni ed aspettative. Per contro il  disorientamento, condizione normale sino a quando non si stabilizza, è tipico di questa situazione patologica del rettile.
4°- sopravvivenza da attacco del predatore, scatenata per una paura di impotenza nel superare una determinata situazione, rassegnazione e resa, programma di morte, da intendersi con arrendevolezza di ogni sistema che porta invece ad investire e creare, rinnovare come se non dovesse mai esserci una fine.
Quindi la neocorteccia fa fatica a tenere agli stimoli e pulsioni del primitivo. Basti vedere le crudeltà, l'egoismo etc etc. Insomma mi chiedo: la massa utilizza la neocorteccia? A me pare di vedere in giro rettiliani pulsionali. Voi che ne pensate?

viator

Salve daniele75. Beh, dipende dalle situazioni che osserviamo, dal momento che tutti i cervelli umani sarebbero evolutivamente, anatomicamente, funzionalmente.......più o meno simili.



Se osserviamo la folla di uno stadio potremo facilmente osservare il prevalere del rettilianesimo, se invece esaminiamo il comportamento di un solitario lettore di libri seduto su di una panchina, non vedremo praticamente una mazza ma saremo autorizzati a pensare che in quei momenti prevalgano in lui le funzioni neocorticali.



Gli imbecilli, ad esempio (i cosiddetti "poveri di spirito" o minorati mentali od altre categorie di persone cerebralmente sfortunate o semplicemente meno "dotate" intellettualmente), essendo appunto poveri di funzioni neocorticali, tenderanno necessariamente a far prevalere le pulsioni rettiliane le quali, come ho accennato qui sopra, risultano particolarmente adatte alla pura e semplice sopravvivenza all'interno dei gruppi (in cui diventa assai più facile l'adattamento e la gregarietà dei comportamenti più elementari, istintivi, appunto rettiliani).



L'"autonomia" cerebrale ed intellettuale di chi è normalmente o superiormente "dotato", secondo me invece tende a favorire comportamenti meno gregari e più individualistici. Saluti.







Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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