Cercare nel buco o cavare i ragni dal buco ?

Aperto da viator, 21 Maggio 2022, 15:00:21 PM

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viator

Salve. Mi sono ormai abituato ai rimproveri di alcuni amici utenti per la superficialità (per non dire di assai peggio) di molti miei temi ed interventi. In pratica, io non sarei (NON SONO) in possesso degli strumenti adatti a cavare i ragni dal buco.


I seri cultori delle discipline filosofiche (prima di tutti, i Maestri della filosofia classica, moderna e contemporanea) sembra invece che possiedano tali strumenti.


L'unico ragno che a me sembra (in realtà, mi illudo) di essere riuscito di cavare da uno dei numerosi buchi dell'esistenza, e della "realtà".........è quello dello scetticismo. Forse perchè lo scetticismo sistematico è quello che mi permette contemporaneamente di credere ad una Verità Assoluta ("Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza") e – appunto simultaneamente – di credere al concetto "top" dello stesso scetticismo ("Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza").


Questo è il mio unico ragnetto, e non riesco a capire quali altri ragnetti e ragnoni qualcuno sia mai riuscito a cavare dall'impervio e corrugatissimo muro della conoscenza.


Voi direte : ma se tu – come sembra – sottintendi che esista un solo ragno e che tu (non solo io....anche pochi altri di una sparuta compagnia) l'abbia cavato...........perchè mai continui a rompere le palle con la tua ignoranza e la tua supponenza, facendo magari le "pulci" (toh, un altro insetto !) ai tanti che il ragno stanno ancora cercandolo (magari equipaggiati degli strumenti giusti) ? Ma che altro cerchi ancora ?.


E' che cerco di capire – non lo nego, divertendomi un poco bizzarramente – quali sono gli eventuali, vantati o presunti, ragni che la storia e l'attualità della filosofia affermano di essere riusciti a cavare dai loro buchi.


Naturalmente, essendo privo di formazione, letture, educazione letterario-umanistica...........so benissimo che mai e poi mai capirò qualcosa di filosofia. Già in altra occasione ebbi a dire di star considerandomi solamente un giullare intellettuale dalla mentalità poco più che contadina.


Epperò (prendetemi pure per un pervertito) il passatempo-distrazione-divertimento.....pure all'interno del buio delle mie ignoranze......restano.


Ma quante decine e centinaia di migliaia di affermazioni, supposizioni, deduzioni sono state scritte da tutti coloro i quali si sono sinora occupati "seriamente e dottrinalmente" di filosofia, a partire dalla data dell'invenzione della scrittura sino ad oggi?.


Ma, all'interno di tanta "sapienza", quali sono le conclusioni incontestabili, quelle che dovrebbero mettere a tacere gli ignoranti come me?


Non esistono conclusioni incontestabili in filosofia. Non è necessario leggere opere e storia della filosofia per contestare una qualsiasi tesi e conclusione filosofica. E' sufficiente saper leggere, scrivere e possedere una intelligenza appena normale.




Ciò perchè appunto, come da titolo, la filosofia consiste nel CERCARE i ragni nel buco senza tuttavia riuscire a CAVARNE neppure uno.


Naturalmente tale conclusione è orripilante per chi di filosofia deve campare o comunque trarne un utile oppure un lustro anche solo di prestigio intellettuale.


Mi piacerebbe conoscere le opinioni di qualcuno di voi che si considera un "filosofo" dilettante, amatoriale. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Il regno incontrastratato della filosofia è l'etica/morale, che di ragni dal buco ne ha cavati tanti e ancora ci fornisce gli unici strumenti efficaci per cavare dal buco quei ragni che il turboprogresso genera a velocità ultraluminale.

Umanesimo, questo sconosciuto.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

In realtà Viator, la ricerca filosofica ha cambiato il mondo più volte e continuerà a cambiarlo. Certo, in sinergia con tutto il resto. La filosofia greca è nata in un contesto particolare, economico, religioso, militare che l'ha resa possibile. La filosofia risponde a bisogni molteplici. Intanto ad un livello identitario. I tedeschi sono anche la loro filosofia idealistica classica (da Leibniz in su). Gli anglosassoni sono i pragmatici, i francesi gli strutturalisti anticonvenzionali, e così via. Inoltre, confrontarmi con la filosofia da, a me personalmente, un piacere simile a leggere un romanzo o guardare un'opera d'arte. Non mi da alcuna soluzione e nessuna risposta definitiva ma mi appaga. Un appagamento che il Vangelo sintetizza in "non si vive di solo pane". Insomma un piacere estetico.
Ognuno poi, può usare le riflessioni dei filosofi e vedere quanto di quelle riflessioni risuona nella propria vita. Se non ci si vuole limitare alla sola vita materiale del produci/consuma/crepa e nello stesso tempo non si ha la fortuna di essere credenti, la filosofia è un rifugio accogliente. Ed allora torna l'immagine di Machiavelli, che ogni sera, toltisi i panni della vita quotidiana, poteva dialogare, da pari a pari con i grandi pensatori del passato. Chi si confronta con le grandi domande dell'uomo, invece che sulle prodezze dei calciatori, se non lo fa per sfrontato narcisismo ( c'è anche quello), è secondo me, un uomo migliore, indipendentemente dal fatto di trovare delle risposte definitive. Il bello sta nella ricerca (e qui si aprirebbe un altro grande argomento, ovvero la differenza fra la 'ricerca' del pensiero ellenistico e il 'farsi cercare' del pensiero ebraico.)
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Jacopus

Scusate il doppio/post, ma continuavo a riflettere sull'argomento. Pensavo sempre al pensiero filosofico ellenistico. La sua grandezza è data dal fatto che ancora oggi viene studiata da milioni di persone e studenti. Eppure quella società era una società con caratteri abominevoli per l'uomo di oggi: schiavitù, patriarcato, solo per dirne due, o la pedofilia accettata e rispettata per dirne un'altra. Il processo di accumulazione culturale in qualche modo ha distillato quell'epoca, traendone ciò che eticamente è accettabile e condannando ciò che non è accettabile. Pensiamo, per fare un altro esempio, al processo di Norimberga. Sarebbe stato possibile senza le riflessioni della filosofia e della religione sulla dignità dell'uomo, dibattute negli ultimi duecento anni?
Questo processo di filosofia della storia applicato al pensiero filosofico, rischia ovviamente una deriva panglossiana, ma resta comunque uno spazio ottimistico di evoluzione etica. Anche l'esperimento totalitario del comunismo può essere letto in questo modo. Un esperimento finito male, nella sua espressione storica, ma quale eredità ha lasciato a noi umani del XXI secolo? Ciò che è accaduto allora può accadere nuovamente e in un modo migliore? Un esperimento che ha mosso uomini, eserciti, governi, un esperimento nato da un filosofo e da una filosofia, che al di là delle inevitabili debolezze, sta dimostrando ancora oggi, di possedere una sua validità di comprensione del mondo difficilmente discutibile. La filosofia, insomma, sia che sia la hegeliana nottola della storia o la sua marxiana levatrice, è qualcosa di ben diverso di una cacciatrice di ragni.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

Salve jacopus. Citandoti : " Un esperimento che ha mosso uomini, eserciti, governi, un esperimento nato da un filosofo e da una filosofia, che al di là delle inevitabili debolezze, sta dimostrando ancora oggi, di possedere una sua validità di comprensione del mondo difficilmente discutibile".

So benissimo che sei un entusiasta dell'umanesimo, dal cui punto di vista Marx e tu avreste ragione.

La validità antroposociale del marxismo, se appena trasferita al di fuori del (ahimè, ristretto ambito umano) diventa automaticamente la ragione del suo fallimento, in quanto l'amico Karl (pur con i doverosi omaggi alla sua mente) visse in un'epoca ed in un clima culturale al cui interno la natura era solo un trascurabile ostacolo sul cammino dell'augurabile ma utopistico progresso dell'umanità.

Marx pensò : lo troviamo noi il modo di cambiare i meccanismi naturali che non piacciono al nostro concetto di giustizia ed ai quali l'Uomo è estraneo! Olè !. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

#5
Il fascino della filosofia classica consiste nella sua capacità di porsi domande sul senso della vita e di avere dato un ventaglio di risposte insuperate nel corso dei secoli e sempre riprese nelle fasi rivoluzionarie di maggior fermento storico, ideologico e filosofico.

Aldilà delle contraddizioni sociali in cui essa è maturata, la filosofia classica pone anthropos al centro della sua riflessione e all'apice della sua scala di valori. Pharmakon supremo in un'epoca con una spaventosa capacità  di disumanizzazione come l'attuale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Viator@. Hai perfettamente ragione. Infatti Lenin chiamò la rivoluzione soviet più elettrificazione. Si tratta di un tema molto dibattuto dal pensiero marxista, almeno in Occidente, della difficoltà a compensare lo sviluppo e il rispetto per l'ambiente. Del resto Marx, come Weber o Kant o Freud non sono divinità e a loro non è stato applicata (fortunatamente) la formula dell'ipse dixit, come toccò al più scalognato Aristotele. Pertanto il marxismo, dinamicamente deve confrontarsi con altri problemi, stante che resta vera però, ed oggi molto vera, la legge dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo e l'applicazione del teorema dei due pesi e delle due misure. Basta guardarsi intorno. Con questo vorrei anche che sia chiaro, per quanto di scarsa importanza, che io, personalmente non sono marxista, proprio a causa di quell'odore di incenso laico che proveniva dalle case del popolo. Mi riconosco più in uno stato di diritto democratico con grandi aperture verso lo stato sociale, ma grandi e reali, come la tassazione pesantissima sulle eredità.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#7
Ma questo filosofo più o meno titolato che vanamente cerca di cavare il ragno dal buco, chi è esattamente?
Esattamente non si può dire, perché nel suo tentare di cavare il ragno muta, e continuerà a mutare finché non riesce nel suo intento.
Il mio augurio è quindi che non riesca a cavare il ragno, e che l'unica certezza resti quindi il non averne.
Ma questo credo sia garantito dalla pretesa illogica che la certezza cui tendiamo sia indipendente da chi vorrebbe possederla, cioè da noi.
Qualunque sia il motivo del nostro frequentare la filosofia, chi può dire in verità che cio' non l'abbia mutato?
L'unica certezza è nella nostra metafisica, ma dura il tempo che noi restiamo noi, appena un attimo.
Tutto direi meno che la filosofia sia quella cosa con la quale o senza la quale si rimane tali e quali.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: iano il 29 Maggio 2022, 01:12:42 AMMa questo filosofo più o meno titolato che vanamente cerca di cavare il ragno dal buco, chi è esattamente?

Nel Tractatus, L.Wittgenstein delinea quello che si può cavare e non cavare dal buco. In particolare nelle proposizioni del gruppo 6., si definisce la cesura tra le proposizioni dicibili della logica scientifica e l'indicibile, sconfinante nel "mistico", della riflessione filosofica. Che non procede procede per risposte (e domande) date, cavanti ragni dal buco, ma su (pro)posizioni di valore poste. In cui il ragno è la mente umana, che mostra sè, senza necessità di cavatore alcuno, ma semmai di un buon interprete, ermeneuticamente dotato.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

baylham

Citazione di: viator il 21 Maggio 2022, 15:00:21 PMNon esistono conclusioni incontestabili in filosofia. Non è necessario leggere opere e storia della filosofia per contestare una qualsiasi tesi e conclusione filosofica. E' sufficiente saper leggere, scrivere e possedere una intelligenza appena normale.

Ma nemmeno le contestazioni sono conclusive, perciò la filosofia, come la vita, è un'opera aperta.

Per me dilettante, la filosofia, come la scienza, è parte della vita di ciascuno, ciascuno a suo modo è un filosofo.
Perciò lo scetticismo non mi convince affatto, non è possibile vivere una lunga e buona vita col solo dubbio, senza certezze. Per quanto mi riguarda di certezze ne ho moltissime, a partire dal fatto che sono un uomo e non un topo o un albero.
 Effettivamente le concezioni più innovative e rivoluzionarie sulla realtà non sono venute da filosofi, ma da scienziati.

 Un filosofo professionista saprebbe collocare facilmente il tuo intervento nell'ambito di un filosofo o di una filosofia passata ed esporre una serie di argomentazioni a favore e contro, un vantaggio non da poco. 
Un filosofo professionista tuttavia, proprio per la sua specializzazione, ignora molto delle specializzazioni altrui, la concentrazione su un tema o un oggetto è una potente distrazione dagli altri.

 

daniele22

Citazione di: viator il 21 Maggio 2022, 15:00:21 PMSalve. Mi sono ormai abituato ai rimproveri di alcuni amici utenti per la superficialità (per non dire di assai peggio) di molti miei temi ed interventi. In pratica, io non sarei (NON SONO) in possesso degli strumenti adatti a cavare i ragni dal buco.
I seri cultori delle discipline filosofiche (prima di tutti, i Maestri della filosofia classica, moderna e contemporanea) sembra invece che possiedano tali strumenti.
L'unico ragno che a me sembra (in realtà, mi illudo) di essere riuscito di cavare da uno dei numerosi buchi dell'esistenza, e della "realtà".........è quello dello scetticismo. Forse perchè lo scetticismo sistematico è quello che mi permette contemporaneamente di credere ad una Verità Assoluta ("Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza") e – appunto simultaneamente – di credere al concetto "top" dello stesso scetticismo ("Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza").
Questo è il mio unico ragnetto, e non riesco a capire quali altri ragnetti e ragnoni qualcuno sia mai riuscito a cavare dall'impervio e corrugatissimo muro della conoscenza.
Voi direte : ma se tu – come sembra – sottintendi che esista un solo ragno e che tu (non solo io....anche pochi altri di una sparuta compagnia) l'abbia cavato...........perchè mai continui a rompere le palle con la tua ignoranza e la tua supponenza, facendo magari le "pulci" (toh, un altro insetto !) ai tanti che il ragno stanno ancora cercandolo (magari equipaggiati degli strumenti giusti) ? Ma che altro cerchi ancora ?.
E' che cerco di capire – non lo nego, divertendomi un poco bizzarramente – quali sono gli eventuali, vantati o presunti, ragni che la storia e l'attualità della filosofia affermano di essere riusciti a cavare dai loro buchi.
Naturalmente, essendo privo di formazione, letture, educazione letterario-umanistica...........so benissimo che mai e poi mai capirò qualcosa di filosofia. Già in altra occasione ebbi a dire di star considerandomi solamente un giullare intellettuale dalla mentalità poco più che contadina.
Epperò (prendetemi pure per un pervertito) il passatempo-distrazione-divertimento.....pure all'interno del buio delle mie ignoranze......restano.
Ma quante decine e centinaia di migliaia di affermazioni, supposizioni, deduzioni sono state scritte da tutti coloro i quali si sono sinora occupati "seriamente e dottrinalmente" di filosofia, a partire dalla data dell'invenzione della scrittura sino ad oggi?.
Ma, all'interno di tanta "sapienza", quali sono le conclusioni incontestabili, quelle che dovrebbero mettere a tacere gli ignoranti come me?
Non esistono conclusioni incontestabili in filosofia. Non è necessario leggere opere e storia della filosofia per contestare una qualsiasi tesi e conclusione filosofica. E' sufficiente saper leggere, scrivere e possedere una intelligenza appena normale.
Ciò perchè appunto, come da titolo, la filosofia consiste nel CERCARE i ragni nel buco senza tuttavia riuscire a CAVARNE neppure uno.
Naturalmente tale conclusione è orripilante per chi di filosofia deve campare o comunque trarne un utile oppure un lustro anche solo di prestigio intellettuale.
Mi piacerebbe conoscere le opinioni di qualcuno di voi che si considera un "filosofo" dilettante, amatoriale. Saluti.
Illustrissimo viator ... non potevo certo mancare a questo invito. Cosa potrei però dirti del mio ragno che già non sai. Lo so ben che per te il mio ragno vale quanto il tuo, ma non è così. Mi intrallazzo allora raccontandoti che tra i miei amici fino ad una quindicina di anni orsono ero descritto come il grande scettico. Accadde in seguito e in un momento che estrassi il mio ragno dal mio buco e divenni .... cosa divenni? Ti sembra giusto o illustrissimo che mi sia stato dato questo tragico destino? Comunque come dici tu e sono perfettamente d'accordo solo l'amore ci salverà, ma bisogna mondarlo, e non solo dall'odio

atomista non pentito

Ciao , a mio parere se "nel buco" si cerca  "Il Ragno" ( ossia sostanzialmente un simulacro all'idea platonica di ragno) si trovera' sempre il buco vuoto. Ravana finche' vuoi. Se invece nel buco l'individuo cerca i propri "ragnetti" ( e cercandoli sapra' anche cavarli in quanto non distratto dalla ricerca del "Ragno") allora qualcosa trovera'.
Per citare un altro post dove compare la rassegnazione in rapporto alla disuguaglianza ..... ecco comparire uno dei miei ragnetti (per fare un esempio) : la rassegnazione.
La rassegnazione che mi deriva dalla constatazione che a 61 anni  , nel decathlon non ottengo piu' gli stessi punteggi di 40 anni fa , ma neanche quelli di 10 anni fa pur avendo mantenuto lo stesso impegno nell'allenarlo. Potrei  , con un trick degno del miglior Copperfield , tentare di convincermi a valutare la prestazione odierna utilizzando le tabelle di compensazione dell'eta' della WMAA (esistono e comparano la prestazione di un assoluto a quella di un master fino a 100 anni) , ma sarebbe una presa in giro di me stesso. Ho anche altri ragnetti cavati oltre alla rassegnazione , ma nessun Ragno.
Aloha

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