Cartesio ha dimostrato l'esistenza dell'anima?

Aperto da Socrate78, 03 Dicembre 2020, 18:43:21 PM

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viator

Citazione di: Alexander il 06 Dicembre 2020, 18:59:02 PM
Buonasera Ipazia
Mi sembra una posizione strettamente materialista riduzionista, che ha il fastidioso effetto di chiudere la discussione in merito. L'anima, nel senso tradizionale del termine, è distinta dalla psiche.

Il senso (significato) tradizionale dell'anima è sempre stato di "sede dello spirito" (cioè del contenuto trascendentale collegabile ad una Entità superiore). La spiritualità e la trascendenza sono sempre state considerate come espressione della metafisicità di radice divina.

Il senso (significato) tradizionale della psiche è sempre stato - almeno sino all'avvento della psicanalisi - quello di risultare "sede delle emozioni" (cioè dei contenuti irrazionali dei quali il al cogito è costretto a tener conto). Le emozioni sono sempre state considerate come espressione della naturalità animale (istintuale) che anche l'uomo ospita.

Perciò hai ragione nel considerare anima e psiche concetti tra loro ben diversi, ma il fatto essenziale è che il loro sussistere non può certo sovrapporsi, dato che concetto e realtà di ciascuno di loro consiste nel negare l'esistenza dell'altro. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus


Ipazia scrisse:
CitazioneLa differenza tra il binomio pianista-piano e psiche-soma è che il pianista può cambiare piano ma la psiche non può cambiare soma.


Direi che la sintesi dell'argomento è tutta qui, così come l'evoluzione del pensiero clinico e filosofico sull'argomento. La psiche/anima viene scissa da Cartesio a fini metodologici ed ottiene il successo storico che conosciamo, con la res extensa che diventa il metro di misurazione del mondo intero.
Oggi la stessa metodologia scientifica fondata sulla misurazione della res extensa ci dice che la psiche è profondamente innervata con il corpo e non esiste una coscienza indipendente dal corpo, nè tantomento un corpo come "contenitore" (idea che mandò in visibilio Malebranche, proprio perchè considerava in questo modo, finalmente dimostrata la verità dell'anima).
Psiche/Soma invece sono strettamente correlati, così come sono strettamente correlati l'emisfero destro e l'emisfero sinistro del cervello, al punto da dover riconsiderare l'intelligenza e la razionalità anche entro una cornice affettiva, emotiva e relazionale e l'affettività/relazionalità, viceversa, nell'ambito di una descrizione che tenga conto anche delle valutazioni razionali.
A questo proposito si può ricordare un famoso discorso di Cartesio, quando parla di come la persona con un piede amputato ancora riferisce di dolori al piede che non ha più, portandolo come prova della scissione mente/corpo. Lo stesso esempio, oggi, viene invece portato proprio per riferire l'unione mente/corpo, al punto che la mente continua a ricordare quella parte di corpo che non c'è più, e che quindi è intimamente connessa con la mente stessa, al punto che la mente può ricalibrarsi solo a fatica e solo dopo molto tempo.


Sono comunque del parere che Cartesio non era affatto interessato all'anima e che i suoi discorsi su Dio e l'anima erano solo una forma di "copertura" rispetto a possibili processi a cura del Sant'Uffizio. Cartesio rimase fortemente impressionato dal processo contro Galilei, ovvero contro uno dei suoi principali riferimenti epistemologici, insieme a Copernico e a Bacone. Bisogna ricordare che Cartesio era più uno scienziato che un filosofo, anche come formazione successiva ai suoi studi dai gesuiti e interpretò al meglio il suo tempo, ma doveva fare i conti con una situazione di controllo dell'opinione pubblica da parte delle Chiese, assolutamente diversa da quella odierna. Basti pensare che il contemporaneo Spinoza, pur vivendo nel paese più liberale di allora "Le Provincie Unite d'Olanda", rischiò a più riprese di finire in prigione per blasfemia (oltre ad essere scomunicato dalla comunità ebraica olandese), come accadde ad alcuni suoi stretti amici che morirono in cattività e che provenivano dagli stessi circoli filosofici di Spinoza. Senza contare che il pensiero retrivo di allora, equamente distribuito fra protestanti, cattolici ed ebrei, impedì alle tre menti più alte di quel secolo di divulgare il loro pensiero, come avrebbero meritato: Galilei, che fu condannato nella maturità e poi costretto agli arresti domiciliari, Spinoza, appunto, che si guadagnò da vivere come molatore di lenti e scriveva i suoi libri sotto pseudonimo e Cartesio, cui solo la prudenza degna di un Thomas Hobbes, permise di sopravvivere senza infamia di processi ma sempre con la paura addosso di ritrovarsi gli inquisitori al portone di casa.
Il tempo, che è galantuomo, riparò a questi errori.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

and1972rea

#47
Citazione di: Ipazia il 06 Dicembre 2020, 12:02:17 PM
Citazione di: and1972rea il 06 Dicembre 2020, 11:47:31 AM
Citazione di: Ipazia il 03 Dicembre 2020, 20:11:08 PM
"Indipendentemente dal corpo e dalla sua matericità" è un azzardo insensato, visto che basta un corpo malfunzionante perchè il cogito/anima annichilisca.

Così come è assai ardito dedurre che dentro all'abitacolo della mia auto, questa mattina, non vi fosse nessuno per il solo fatto che la chiave d'accensione girasse a vuoto ;posso affermare con certezza che il malfunzionamento della mia macchina non ha per nulla annichilito il cogito/anima che , anzi, dentro a quella macchina si espresse, inascoltato ed invisibile a chiunque, in tutto il suo disappunto...

Il paragone non regge perchè auto e guidatore sono entità distinte, contrariamente all'unità psico-somatica che costituisce un indivisibile individuo umano.
Proviamo a separare il guidatore dalla propria auto o il pilota dal proprio velivolo mentre essi compiono ciò per cui non possono essere considerati entità fra loro distinte , cioè viaggiare nello spazio, e constateremo che quell'unità rimane psicosomaticamente indissolubile anche nel groviglio di carne e lamiere che inevitabilmente ne conseguirebbe.

Ipazia

Ancor peggio separarsi da una protesi cardiaca. Le protesi diventano parte extensa di noi e in certe situazioni la separazione non è possibile. Ma la sostituzione è sempre possibile. Come già dissi sopra, forse un giorno riusciremo a scindere totalmente l'unità psicosomatica, ma ciò avverrà in condizioni assai lontane dall'animismo sovrannaturale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

and1972rea

Quindi , non esiste alcuna separazione di cui si possa avere contezza fra due enti immaginariamente uniti se non , appunto, immaginandola prima; ma si da solo , eventualmente , il mutamento di una unica entità fattualmente indistinta in seguito ad un' azione intenzionalmente, ma pur sempre immaginariamente distinta . Ciò vuol dire che nel momento in cui mi viene sostituita la valvola mitralica, o il pianoforte con cui suono  , ciò che muta non è , nei fatti, solo il corpo immaginariamente ed intenzionalmente annesso , connesso o separato, ma , intrinsecamente ed essenzialmente, insieme ad esso l'intero ente psicosomatico immaginariamente così composto; è chiaro che ciò che la nostra intenzione immaginariamente unisce, nel fatto essenziale non può logicamente separare.

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