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Autorità e Verità

Aperto da bobmax, 03 Gennaio 2024, 11:38:03 AM

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Phil

Citazione di: Koba II il 08 Gennaio 2024, 11:04:10 AMC'è poi da chiedersi chi possa permettersi l'illusione che la lettura di Nietzsche e Wittgenstein possa condurre a cambiamenti? Chi sta bene, ovviamente.
Non a caso: "primum vivere, deinde philosophari" e probabilmente nemmeno "chi sta bene" si illude che leggere Nietzsche, o la Bibbia, o Wittgenstein, o i Sutra, etc. possa cambiare la propria situazione economica individuale (tranne rarissimi casi specifici, tipo superamento di esami e concorsi). Ci sono letture che portano il pane a tavola ed altre che sono accessorie; imparare sin da piccoli a distinguerle è molto importante. Capire il mondo e saperlo interpretare con una certa profondità teoretica, in gran parte dei casi non riempie la pancia. Se compri un libro di cucina, per poter mangiare non ti resta che procurarti gli ingredienti e la cucina. Se invece hai la "Fenomenologia dello spirito" di Hegel, pur avendo anche gli ingredienti e la cucina, rischi comunque di finire all'ospedale per intossicazione. Per questo dicevo che la storia della filosofia andrebbe insegnata tardi nel percorso scolastico; quello che è prioritario per l'individuo è semmai la capacità di ragionamento, non la storia del ragionamento; per sapere distinguere una fallacia da un ragionamento corretto, non serve studiare Sesto Empirico o Russell.
In fondo, fare filosofia è come saper suonare uno strumento: sfamarsi suonando è per pochi; se il suonare ha il sopravvento sullo sfamarsi, la vita è grama; se lo sfamarsi e il suonare sono in equilibrio, si ha una vita gradevole (se si ama la musica, ovviamente). Fermo restando che ascoltare la musica e suonare non sono la stessa attività.

Ipazia

Citazione di: Koba II il 08 Gennaio 2024, 11:04:10 AMIl capitalismo è come una religione arcaica che cerca di sconfiggere la morte attraverso l'accumulo di ricchezza. Più soldi ho, più lontana sembra essere la morte. Più soldi ho, più credo di avere libertà.
Magari si fanno due lavori, non si fa altro che lavorare, ma il fatto che i miei risparmi crescano mi spinge all'illusione di essere più libero, più autonomo, meno condizionato.
Naturalmente l'accumulo spettacolare che sembra riuscire ad alimentare l'illusione dell'immortalità può avvenire solo tramite la tecnologia.

Il transumanesimo decanta potenziamenti tecnologici del corpo che però non portano a nessuna felicità, ma a maggiori prestazioni, maggiori performance sia sul lato della produzione che di quello del consumo. Un edonismo tossico. Ci si attacca a pseudo verità quali "il desiderio è infinito", ci si dimentica di cose ovvie quali la saturazione relativamente veloce dei sensi (per cui più di quel tanto non si può godere), e così ci si allinea allo spirito del capitalismo con tutte le ripercussioni personali positive del caso.

C'è poi da chiedersi chi possa permettersi l'illusione che la lettura di Nietzsche e Wittgenstein possa condurre a cambiamenti? Chi sta bene, ovviamente.
Chi sta male deve invece inventarsi una prassi che lo possa salvare.
Ma tale prassi non può essere un'attività politica perché non c'è una classe di oppositori al capitalismo. Il capitalismo non ha antagonisti. La moltitudine di ribelli nel mondo globalizzato di cui parlava Negri non esiste.
In questo momento ognuno deve inventarsi una strada per salvare innanzitutto se stesso, dalla miseria o dal superlavoro, e se non sente questa esigenza è perché in fondo sta bene, in fondo al di là di tanta retorica anticapitalista gli va bene che le cose stiano così.

Appunto. Il capitalismo è una religione per nulla arcaica. Intanto ha spostato l'eden da un incerto post mortem ad una certissima immanenza. Ha messo al posto di un nume irraggiungibile un nume transustanziabile anche in piccole dosi, il Capitale. Alla portata di ogni fedele con premi e castighi subito monetizzabili.

È vero che se tutti saranno chiamati, pochi saranno gli eletti, ma l'esca è così ben congegnata che pochi vi rinunciano. O possono rinunciarvi.

E i giochi sono fatti. Ormai da secula  seculorum. Amen.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: daniele22 il 08 Gennaio 2024, 15:27:36 PM
Anthonyi non ha detto che il bambino è versato al male, ha detto che vi sono bambini più aggressivi di altri e penso proprio che sia vero. 

In realtà non ho detto neanche questo, anche se é chiaro che vi possono essere bambini più o meno aggressivi. 
I concetti di bene e male sono concetti culturali che i bambini imparano nel tempo, nell'immediato  il loro istinto li porta a soddisfare i loro desideri in tutti i modi possibili, anche con l'aggressività che, se non corretta con un lavoro paziente e continuo, può affermarsi nel loro comportamento. 

Jacopus

Si può affrontare il problema dell'autorità fondata sulla verità come un processo che avanza per stadi. La verità non potendo essere contraddicibile è un assoluto e nel corso della storia dell'uomo quell'assoluto è stato interpretato da ideali che si sono susseguiti, come una specie di dinastia: Natura (pensiero greco), Dio (pensiero giudaico-Cristiano), Uomo/sovrano (pensiero moderno da Cartesio-Hobbes fino ai totalitarismi), Tecnica (pensiero post-moderno). Passaggi che non sono netti e che si sovrappongono, visto che la Tecnica è un dono prometeico e quindi che esisteva già nella cultura greca. Ma la traiettoria è questa e implica l'assunzione di ruolo dominante da parte dell'ideale sovrano di quel momento storico.
Il problema consiste nel fatto, che a differenza degli altri stadi, il passaggio del dominio della tecnica non è stato pensato a sufficienza e pertanto non può essere contrastato. A questo pensiero dominato dall'assoluto attraverso diversi cromatismi, come opporsi? Oppure, dobbiamo davvero opporci? Forse questo desiderio di assoluto che si ripete nei secoli, è semplicemente il desiderio di sconfiggere la morte. Ma qualcosa mi dice che non è così, che è necessario saper distinguere i vari tipi di assolutismo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

daniele22

Citazione di: anthonyi il 08 Gennaio 2024, 18:02:54 PMIn realtà non ho detto neanche questo, anche se é chiaro che vi possono essere bambini più o meno aggressivi.
I concetti di bene e male sono concetti culturali che i bambini imparano nel tempo, nell'immediato  il loro istinto li porta a soddisfare i loro desideri in tutti i modi possibili, anche con l'aggressività che, se non corretta con un lavoro paziente e continuo, può affermarsi nel loro comportamento.
@anthonyi
Perdona hai ragione. Comunque penso che già negli asili d'infanzia la scuola avrebbe il dovere istituzionale di istruire educando a non favorire comportamenti oltre misura conflittivi e a favorire un ragionare "pulito" in tutte le sue forme. Tutto questo senza la polizia del pensiero ovviamente.
Il bene e il male sono concetti culturali, ma fondati sulla concreta conoscenza del proprio male e del proprio bene; sarebbe quindi tale conoscenza concreta a promuovere la pulsione paura/desiderio ... tanto ieri quanto oggi


Ipazia

Citazione di: Jacopus il 08 Gennaio 2024, 19:25:01 PMSi può affrontare il problema dell'autorità fondata sulla verità come un processo che avanza per stadi. La verità non potendo essere contraddicibile è un assoluto e nel corso della storia dell'uomo quell'assoluto è stato interpretato da ideali che si sono susseguiti, come una specie di dinastia: Natura (pensiero greco), Dio (pensiero giudaico-Cristiano), Uomo/sovrano (pensiero moderno da Cartesio-Hobbes fino ai totalitarismi), Tecnica (pensiero post-moderno). Passaggi che non sono netti e che si sovrappongono, visto che la Tecnica è un dono prometeico e quindi che esisteva già nella cultura greca. Ma la traiettoria è questa e implica l'assunzione di ruolo dominante da parte dell'ideale sovrano di quel momento storico.
Il problema consiste nel fatto, che a differenza degli altri stadi, il passaggio del dominio della tecnica non è stato pensato a sufficienza e pertanto non può essere contrastato. A questo pensiero dominato dall'assoluto attraverso diversi cromatismi, come opporsi? Oppure, dobbiamo davvero opporci? Forse questo desiderio di assoluto che si ripete nei secoli, è semplicemente il desiderio di sconfiggere la morte. Ma qualcosa mi dice che non è così, che è necessario saper distinguere i vari tipi di assolutismo.

Non mi pare che le cose siano andate così schematicamente. Neppure per quanto riguarda l'ideologia dominante. E ancor meno per quanto riguarda la verità.  Era falsa l'autorevolezza dei numi come quella dei sovrani, così come lo è quella della tecnica. Si tratta solo di instrumentum regni, grondante falsità da tutti i pori.

E pure per quanto riguarda la natura, essa è stata vista con diffidenza anche in epoca greca, almeno da Platone in poi.

Autorità e verità seguono strade diverse, quasi sempre contrapposte, visibili anche per chi non ha particolari facoltà critiche, talmente è grande il divario tra esse.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

Citazione di: Phil il 08 Gennaio 2024, 16:10:04 PMPer questo dicevo che la storia della filosofia andrebbe insegnata tardi nel percorso scolastico; quello che è prioritario per l'individuo è semmai la capacità di ragionamento, non la storia del ragionamento
Puoi forse presentare David Hume senza parlare di ragionamento deduttivo e ragionamento induttivo?
Mi spiace ma non condivido la tua posizione , Parlare di come è nata la filosofia significa parlare di come si è ovuluto il pensiero da almeno 600 anni prima di Cristo ad oggi, attraverso tale percorso si intuisce quello che Hegel definì "lo spirito del mondo" o al fiume della storia , anche il pensiero della storia , o la ragione della storia, è pragonabile al corso di un fiume. Sia le idee che "scorrono" attraverso la tradizione degli uomini che sono vissuti prima di te sia le condizioni di vita che dominano l'epoca in cui ti trovi influiscono sul tuo modo di pensare. Il solo studiare le regole del ragionamento non è sufficiente nemmeno per  questa piccola cosa che ho detto. E  infine..

" colui che non è in grado di darsi conto di tremila anni rimane al buio e vive alla giornata"
Johann Wolfagang Goethe

Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Citazione di: Jacopus il 08 Gennaio 2024, 19:25:01 PMLa verità non potendo essere contraddicibile è un assoluto
una piccola osservazione; la credenza che la verità sia un assoluto si basa sull assunzione che il corso della natura rimane sempre uniformemente invariabile . Ma come si giustifica questa assunzione?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

#98
Citazione di: Phil il 08 Gennaio 2024, 16:10:04 PMper sapere distinguere una fallacia da un ragionamento corretto, non serve studiare Sesto Empirico o Russell.
mettiamocene un altra; Fallacia della falsa dicotomia , mi spieghi come fai parlare di fallacia senza fare filosofia?
dato che tali termini vengono propio da essa? (Aristotele)
vorrei anche sapere come fai a insegnare le regole del ragionamento senza fare filosofia.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

daniele22

@Alberto Knox
Pensi forse che Ulisse avesse studiato filosofia?

Alberto Knox

#100
Citazione di: daniele22 il 09 Gennaio 2024, 08:00:07 AM@Alberto Knox
Pensi forse che Ulisse avesse studiato filosofia?
ho già detto che il mito è la prima forma di filosofia ,Ulisse essendo un personaggio della mitologia Greca rientra a buon titolo.  Omero , attraverso i viaggi di Ulisse, esprime il desiderio umano della scoperta e della ricerca dell'ignoto, unitamente all'affermazione dell'ingegno e della ragione umana contro le forze ineluttabili del fato e degli dei.
Come dicevo, prima forma di filosofia attraverso il mito.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Phil

Citazione di: Alberto Knox il 08 Gennaio 2024, 23:13:16 PMPuoi forse presentare David Hume senza parlare di ragionamento deduttivo e ragionamento induttivo?
Ribalterei la domanda: puoi forse presentare il ragionamento deduttivo e il ragionamento induttivo senza parlare di David Hume? La risposta è: chiaramente sì. Non a caso, ci sono persone che ragionano bene senza conoscere Hume (chiaramente, conoscere bene entrambi male non fa, ma dovendo assegnare delle priorità per motivi di tempi didattici, propenderei per il "saper ragionare senza Hume").
Citazione di: Alberto Knox il 09 Gennaio 2024, 00:25:28 AMmi spieghi come fai parlare di fallacia senza fare filosofia?
[...]
vorrei anche sapere come fai a insegnare le regole del ragionamento senza fare filosofia.
Basta studiare un buon manuale di logica (provare per credere) e cercare di mettere in pratica ciò che si studia. Verrà così subito ridimensionata la retorica sul valore della storia della filosofia per l'imparare a ragionare. Dovendo poi assegnare una precedenza pedagogica, suggerirei indubbiamente di partire dal suddetto manuale (quello sì, fin dalle elementari) e lasciare la storia della filosofia per gli appassionati che hanno superato la scuola dell'obbligo (e, a dirla tutta, terrei ben lontani i poeti, "cuginastri dei metafisici", dai luoghi in cui si decidono i programmi scolastici... non sarà la poesia a riparare davvero il tetto).

Alberto Knox

Citazione di: Phil il 09 Gennaio 2024, 12:26:14 PMBasta studiare un buon manuale di logica (provare per credere) e cercare di mettere in pratica ciò che si studia. Verrà così subito ridimensionata la retorica sul valore della storia della filosofia per l'imparare a ragionare.
ah sì, la logica, bhè il termine è stoico, è stato Arisotele a fondare il ragionamento logico. Vuoi almeno dire questo ai ragazzi? E poi un manuale di logica risulta pesante e per i più noioso come la matematica. Si sta parlando di bambini delle elementari, i discorsi devono essere dimensionati all età dei ragazzi . Si può parlare della filosofia in modo avvincente , in una maniera che fa appossianare i ragazzi e farli innamorare alla scoperta, alla conoscienza .Non dovrebbe essere anche questo il compito della scuola e non è propio questo che vogliamo per i nostri figli?  Dovrai mettere in campo molta filosofia per convincermi che l'idea di introdurre filosofia fin dalle elementari sia un idea sbagliata. Lo farei io stesso, amerei poterlo fare. Si può intrudurre la curiosità parlando della luna che non mostra mai la sua faccia nascosta, o di un albero , il fulmine , un rinoceronte, perchè un cane non può mentire ne può dire la verità? un cane può aspettare che torni il suo padrone ma non può aspettare che torni il prossimo mercoledì, è perchè gli manca un linguaggio? voi bambini associate le parole ad un immagine, borsetta, porta , casa. Ma parole come "salve" , forse, o alla malora. Che tipo di immagine vi danno? insomma, spingerli a fare un ragionamento per spiegazione di un problema.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

InVerno

Mi accodo a quanto dice Phil, troppo, troppo, troppo spesso l'unica ragione per cui un dialogo non porta a nessun fruimento è perchè l'altro ignora le basi della logica, non il corso avanzato. I concetti in campo potrebbero pur essere interessanti, ma in assenza di un esposzione logica sono totalmente inutili. Un ragazzo che esce dalle medie e usa fallacie logiche rimediabili su wikipedia è un fallimento per sè stesso e per l'intera comunità che si intende democratica, dovrebbe subire lo stesso stigma che subisce chi fallisce altre discipline, invece spesso è premiato.Nuoce alla salute individuale e sociale, e quanto sarebbe semplice ottenere un risultato diverso lo rende ancora più detestabile. La storia della filosofia o della religione rende padroni di lessici ristretti, la logica rende padrona del lessico in quanto tale, chi padroneggia la logica è in grado di cimentarsi in più lessici ed essere autonomo nella loro esplorazione. Questo continuo ritorno alle "spalle dei giganti" dovrebbe essere un segno di debolezza, non ti forza, troppi negromanti che usano i morti per tenere in piedi qualsiasi argomento, poca gente che si fida della bontà delle proprie idee senza l'aiuto dei morti.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Pio

La logica è importante, ma attenzione a farla diventare un assoluto. I logici tendono spesso al l'aridità del sentimento e sfociano nel cinismo. Non a caso declassano poesia e irrazionalità. Penso che non si dovrebbe insegnare ai bambini ciò che è importante o preferibili per noi adulti sul come ragionare, ma lasciare libera il più possibile la loro intelligenza di svilupparsi autonomamente. Così forse potremo avere varietà di pensiero.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

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