Antropologia sociopsichica

Aperto da viator, 27 Ottobre 2018, 22:53:19 PM

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viator

Salve Lou. Il tuo intervento non poteva venir letto a quintalate poiché del tutto conciso.

Solamente a me pare che ciascuna delle quattro categorie potrebbe (e nei fatti può) venir posta a capo di sottoinsiemi costituiti dalle altre tre.

E questo l'avevo appunto sottinteso io stesso nel mio post di esordio.

Circa il successo delle classificazioni (alle quali io sono molto portato essendo incline alla sintesi, anche se spesso ciò facendo sopravvaluto le capacità e volontà di analisi delle stesse da parte di chi le leggerà), esse vengono assai più spesso snobbate che apprezzate.

Saluti contraccambiati ed auguri rinnovati.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Lou

#16
L'idea che ti ho proposto è che , 2, 3, 4 facciano a capo di 1. Come dire, a me pare che la 1 sia madre di ogni diramazione possibile(2, 3, 4 già sottocategorie, quali 1A, 1B, 1C e via di diramazioni successive).
Più di così non riesco a spiegarmi.

In merito ad apprezzamenti o snobbamenti, trovo snobboso incasesellare in 2B, 1A, 3B quali classificazioni sociopsichice ( anche opinabili, peraltro ), sì è che così, detto papale papale.

Ed è snobboso, volutamente, anche il mio "etciù", che rinnovo.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

viator

Salve Lou. Non ho letto a quintalate il tuo intervento anche perchè esso risulta piuttosto conciso.

Un aspetto di questo Forum secondo me è l'estrema difficoltà, da parte dei suoi utenti, nel discernere tra i suoi contenuti seri (troppi) e quelli ironici (troppo pochi).

Capisco che molti possano considerare un sacrilegio la presenza di contenuti ironici od umoristici nel nostro "tempietto" basato sulle riflessioni (con o senza l'iniziale maiuscola). Non faccio parte di costoro.

La mia estensione dei quattro "ruoli esistenziali" portata addirittura da 1A a 4C rappresentava appunto ironia la quale veniva tra l'altro "dedicata" allo specifico utente cui stavo rivolgendomi.

Comunque, a parer mio, alla origine di qualsiasi "sottoinsieme" occorre per forza porre 2 (usare) e 3 (subire).

Ciò semplicemente perché - alla nascita - ciascuno di noi dovrà forzatamente e naturalmente confrontarsi con l'uso di ciò che gli sta intorno (per trarne ciò di cui sopravvivere e crescere) ed il subire lo stato del mondo in cui si trova a nascere (al minimo, attraverso l'adempimento dei bisogni che questo gli presenta).

Solo più avanti ciascuno di noi potrà EVENTUALMENTE dedicarsi a farlo od a contemplarlo, il mondo ! Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

#18
Ciao Viator. Nel tuo ultimo intervento hai riassunto magistralmente la teoria dello sviluppo infantile di Melanie Klein. Il neonato succhia la tetta (sfrutta il mondo), ma poi deve farsi una ragione quando la tetta se ne va lontano senza ubbidire ai suoi ordini (subisce il mondo). Dalla prevalenza di uno dei due processi scaturiscono la posizione schizoparanoide o quella depressiva.
A questo punto ti sfido a teorizzare una nuova classificazione che adornero' con la teoria più acconcia. A bien tout.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

Salve Jacopus. Mi successe di orecchiare qualcosa e di leggere nulla della Klein. Un argomento del genere e le considerazioni che può suscitare lo trovo di un'ovvvietà tale da non meritare approfondimenti.

Io la chiamo "il mistero dell'ovvietà". A furia di considerare ovviamente veri certi concetti, sembra che la gente finisca per dimenticarsene finchè qualche "studioso" se ne occupa nuovamente.

C'è gente che si è costruita fama, carriera e ricchezza con le ovvietà.

Un effetto ancora più importante di tale contrapposizione tra l'usare ed il subire è il costituirsi di una personalità estroversa piuttosto che introversa.

Non ho comunque capito cosa dovrei nuovamente classificare. Forniscimi lumi. Ciao.




Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Kobayashi

Credo che le categorie 3A-3B-3C siano in verità le più popolate. Anche i più fortunati presto o tardi dovranno farne i conti con l'avvicinarsi della morte, che subiranno (a meno di vederla come liberazione).
Nella 3C, ovvero in coloro che vivono in equilibrio sopra un palo aspettandosi da un momento all'altro l'esecuzione della pena, mi sembra di poter inserire il buon Kafka.
D'altra parte la contemplazione del mondo, probabilmente, non nasce dalla meraviglia, ma dalla coscienza del supplizio a cui ci si sente destinati da un mondo incomprensibile.
Dunque in un modo o nell'altro l'uomo nobile deve essere inizialmente un impalando (volendo utilizzare la terminologia di Viator), per poi finire nella contemplazione (magari con qualche escursione nella categoria 1, nell'illusione di poter cambiare il mondo).
L'ultimo passaggio, quello in punto di morte, è da 4C a 4A.

Carlo Pierini

#21
Citazione di: viator il 27 Ottobre 2018, 22:53:19 PM
Salve (tranne che ad altamarea).
E' da molto tempo che, quando incontro una nuova persona, mi diletto - dopo che mi trovi a conoscerla un poco - a classificarla all'interno di una delle quattro categorie dalle quali secondo me è composta l'umanità :

1 - coloro che fanno il mondo
2 - coloro che lo usano
3 - coloro che lo subiscono
4 - coloro che lo contemplano

Naturalmente una simile classificazione non è rigida, nel senso che ciascuno può ritrovarsi - attraverso il tempo, le circostanze ed i ruoli, in più categorie, ma credo che, in funzione dei singoli atteggiamenti psichici combinati con le circostanze sociali in cui si viva, a ciascuno di noi possa venir riconosciuta una categoria dominante tra quelle elencate.

A chiarimento, faccio degli esempi :

- scienziati, condottieri, uomini di stato, benefattori, menti attive quanto illuminate saranno coloro che il mondo lo fanno;

- speculatori, delinquenti, avventurieri saranno coloro che lo usano;

- umili lavoratori, proletari, persone svantaggiate saranno coloro che lo subiscono;

- infine mistici, pensatori astratti e pensionati saranno coloro che lo contemplano.

Voi trovate cervellotica (vi assicuro che non mi offenderei !) o aderente alla realtà una simile classificazione ? Vi è mai capitato di fare considerazioni analoghe a livello di collettività o di individualità ?

CARLO
1 - Tutti (chi più, chi meno) fanno il mondo
2 - tutti (chi più, chi meno) lo usano
3 - tutti (chi più, chi meno) lo subiscono
4 - tutti (chi più, chi meno) lo contemplano



A. BRANDUARDI: Il dito e la Luna
https://youtu.be/EkszSjs1gu8

viator

Salve Carlo. Ti trovo tanto versatile quanto fenomenale.
Sai transitare dalla più estesa ma chiara logorrea al più lapidario ma oscuro dei commenti !. Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.