Amore e attaccamento affettivo: due realtà diverse?

Aperto da Socrate78, 18 Giugno 2023, 09:07:09 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Socrate78

Spesso nel linguaggio delle persone si confondono a mio avviso due realtà molto diverse: l'amore e l'attaccamento affettivo. Infatti le persone dicono normalmente: "Amo molto quella persona", e "Sono molto affezionato a lei" come se le due cose fossero sinonimi. Invece a ben guardare non lo sono affatto. Infatti l'amore vero consiste nel dare qualcosa senza aspettarsi niente in cambio (nemmeno la gratitudine), mentre l'affezionarsi consiste in un processo per cui la mente umana ha bisogno (in misura maggiore o minore) dell'altro per la propria felicità e il proprio benessere. L'amore è un processo altruistico in cui pian piano si esce dal proprio egocentrismo, mentre l'affezionarsi al contrario ha proprio l'Ego e le sue gratificazioni come punto di riferimento. Di conseguenza io credo che nessuno soffra veramente "per amore", ma soffre perché è attaccato affettivamente a quella persona e quindi vorrebbe (per se stesso) ricevere sempre gratificazioni.
Dall'affezionarsi deriva la possessività e la gelosia, perché la persona ha paura di perdere  e vuole solo per se stessa le gioie che riceve e quindi vorrebbe l'altro sempre con sé, anche quando questo va contro il vero bene della persona stessa, mentre l'amore vero per sua natura non mina mai la libertà dell'altro, è solo l'attaccamento a fare questo perché è un processo appunto egoistico. Dio, che io credo fortemente esista, è un Essere che ama incondizionatamente senza però affezionarsi alle sue creature, proprio perché non ha affatto bisogno di esse per la sua felicità: quindi anche il nostro amore dovrebbe tendere a quel modello, liberarsi dalla dipendenza affettiva e andare verso un donare gratuito, che non si aspetta di ricevere qualcosa in cambio e che rispetta la libertà altrui, anche quella di separarsi da noi se ciò risponde al bene dell'altro. Secondo me ci si affeziona agli altri perché la nostra anima vuole un bene e una felicità per sua natura INFINITI, ma gli altri possono rispondere a questa nostra esigenza solo con un bene FINITO, che finisce e finirà: da qui deriva il fatto che non siamo mai soddisfatti di ciò che riceviamo, c'è sempre un vuoto che ci porta a volere altra felicità e quindi l'attaccamento porta con sé inevitabilmente il dolore, che si palesa nella solitudine, nella perdita, in varie situazioni della vita. Questa cosa era stata compresa, prima del Cristianesimo, anche e ancor di più dalla filosofia e dalla religione buddista, che individua appunto nell'attaccamento a persone e cose la causa dell'infelicità. Ovviamente io stesso non posso dire di essere libero dall'attaccamento, ma ne colgo la differenza rispetto all'amore vero.
Anche voi cogliete questa differenza tra amore e attaccamento oppure vi sembrano la stessa cosa?



Pensarbene

Le madri godino dell'attaccamento al seno dei figli,poi li aiutino a svezzarsi e a crescere liberi da attaccamenti eccessivi o da distacchi altrettanto eccessivi.
L'uomo si attacca e si stacca ,prende e lascia,tiene o butta ....quando ama e quando non ama.
Questa si chiama umanitã.

Discussioni simili (5)