Alla ricerca del principio

Aperto da Stefano Magrini Alunno, 24 Maggio 2016, 00:45:55 AM

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pepe98

Sono d'accordo con le tue osservazioni, anch'io ho sempre riflettuto, e subito prima di iniziare a studiare filosofia a scuola avevo già sviluppato buona parte delle mie riflessioni. Tra queste riflessioni vi è l'inesistenza del tempo, ovvero l'inesistenza di un mutamento: cause ed effetti esistono tutti simultaneamente, e non possono cessare di esistere(il tempo non esiste e nulla muta). Il tempo può essere un'utile coordinata su cui tendiamo spontaneamente ad ordinare gli eventi; fin qui nulla di male: l'errore è invece che consideriamo che questi eventi esistano in successione (che la causa preceda l'effetto), errore dovuto alla diversa memoria che io ho in ogni istante(sono in realtà tutti istanti coesistenti), cosí che percepisco un mutamento verso l'accumulo di informazioni. Ecco un esperimento mentale: nell'evento A lancio un bicchiere per terra, nell'evento B il bicchiere si rompe. Io nell'evento A conosco l'evento A e lo percepisco come "adesso" e non percepisco l'evento B(a meno che non lo immagini, ma mi baserei comunque sull'esperienza passata). Nell'evento B io percepisco B come "adesso", ma conosco anche l'evento A, e lo percepisco come "prima". Se il tempo scorre dal passato verso il futuro io percepisco prima A senza conoscere B, e poi B ricordandomi A. Ma se il tempo scorresse dal futuro al passato? Percepirei prima B ricordandomi A, e poi A senza conoscere B. Infatti la memoria che ho in un dato evento è definita nell'evento stesso, definendo l'evento anche un preciso stato di memoria. In un caso, da A a B, io col tempo guadagno memoria, nell'altro caso, da B ad A, la perdo! Ma come faccio a sapere in quale dei due casi mi trovo realmente, se ciò che percepisco, compresi i ricordi è in entrambi i casi perfettamente identico(ció che cambia è la REALE successione degli eventi, che come abbiamo visto, non posso percepire)?
Ecco perché mi sembra più ragionevole ammettere che il tempo è un'illusione, ed ogni mio istante di esistenza è eterno e simultaneo a tutti gli altri. Quindi non c'è nulla di strano, una volta che si ha la corretta visione del tempo, a pensare a causa ed effetto come la stessa identica cosa.

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