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Al di là dell'aldilà

Aperto da Jean, 05 Maggio 2016, 20:15:28 PM

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Ipazia

Bella lezione di anticonsumismo. Complimenti. La mia auto condivide lo spirito della tua ed, UE permettendo, spero di portarla ad una veneranda età anche superiore alla tua. Ne limito l'uso per la sua salute e per i nostri polmoni allo stretto indispensabile, privilegiando la mia vera anima meccanica, la bicicletta, sempre quando è possibile. A fine anno il bilancio dei chilometri decide se sono stata brava. Se è stato davvero un buon anno ciclistico.

Auguri di buon anno a tutti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jean

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Al luogo ove sorge il germe che divien pensiero
e vestito di parole s'allontana da quel cielo,
percorrendo ignote vie per giungere leggiero
sin a toccarti il capo adagiandosi qual velo,
 
non v'è modo d'arrivare, pur se due bianchi fiumi
maestosamente portano quell'acqua di parole.
Fuor dall'alvei antichi si spengono i barlumi,
evapora l'ambrosia negandosi alle gole
 
così che rimani assente seppur qualcosa resta,
memorie imprigionate e impronte consumate
che al toccarle ti riportan ai giorni della festa,
a grandi e piccole cose, ai fiori dell'estate.
 
Ti par sia tua l'intera vita c'hai vissuto,
tuoi gli occhi che videro le stelle, le sue mani
ed il languore al passar le tue nei suoi capelli.
Ancor per una volta sfiori quel che hai avuto
rivedi ciò che ti negasti fidando nel domani
e tutto par disegnato, colorato di pastelli.
 
Nascosta dal bagliore d'una morente stella,
la macchina di luce che vien dalla coscienza
tutte le lettere di vita alfin modella,
riportandole daccapo al punto di partenza.

.......................................................................................

C'è un'origine per ogni cosa, nel mio caso l'interesse per il tema che ho sin qui trattato (suggerito) discende da un'esperienza avuta una notte di una decina d'anni fa. 

Da quel tempo ad oggi l'importanza dell'evento, che considero il mio punto d'arrivo, si è sempre più consolidata (a causa di altri particolari accadimenti) e tutta la mia vita, nonché l'aspettativa o meglio la "curiosità", quando sarà, di una ipotetica verifica, ruota attorno a quel centro di gravità.

Penso che nel corso dell'esistenza ad ognuno di noi, in un modo o nell'altro, capiti qualcosa di "non convenzionale" che di norma si cerca di interpretare con l'aiuto d'altre persone, qualificate per esperienza o/e studio. 
Ma di quanto occorsomi non ho trovato riscontro, se non un intervento di un utente in un filmato (su YouTube). 
Potete immaginare la mia emozione... e analogamente il mio disappunto nel non riuscire a distanza di pochi giorni a ritrovarlo, sparito...
Ma venire a conoscenza che almeno un'altra persona avesse sperimentato qualcosa di simile è stato un bel regalo.

Nel provare a rendere partecipe altri mi son reso conto che è come spiegare a parole un odore... son certo che capite.

Tuttavia ci son parole che inducono almeno in parte la sensazione dell'odore, del gusto, dell'immagine... son quelle della narrazione e ancor più della poesia, a cui mi son rivolto per esprimere l'inesprimibile e dar parvenza di forma al mio centro di gravità.

Nella poesia (di questo mese) che avete letto è contenuta la mia intera esperienza, che ho ritrovato, coincidenza, perfettamente sovrapponibile (simbolicamente ma neppur troppo) con la meravigliosa opera del Botticelli.

C'è un particolare nel dipinto, osservate il piede destro della Madonna... qualcosa sfugge all'ordine delle cose...
 


Cordialement
Jean

Ipazia

Citazione di: Jean il 29 Gennaio 2020, 22:51:20 PMC'è un particolare nel dipinto, osservate il piede destro della Madonna... qualcosa sfugge all'ordine delle cose...

Cordialement
Jean

Il piede destro schiaccia una testa satanica, suppongo, che l'ordine delle cose di quel tempo rappresentava solitamente come serpente.

P.s. puoi linkare il video citato nel post ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jean

Citazione di: Ipazia il 30 Gennaio 2020, 08:26:06 AM
Citazione di: Jean il 29 Gennaio 2020, 22:51:20 PMC'è un particolare nel dipinto, osservate il piede destro della Madonna... qualcosa sfugge all'ordine delle cose...

Cordialement
Jean

Il piede destro schiaccia una testa satanica, suppongo, che l'ordine delle cose di quel tempo rappresentava solitamente come serpente.

P.s. puoi linkare il video citato nel post ?

Ciao Ipazia,

può esser come dici, appunto una testa satanica. 

Ma confrontandola con quelle del doppio arco di Serafini non si evidenzia una qualche differenza (es. barba caprina, corna, occhi sbarrati ecc.).

Quindi un "serafino" che contravvenendo alla regola (l'ordine delle cose) non procede verso l'alto ma quasi fuoriesce dal basso, piede permettendo...
 
Il filmato che cito riguarda le NDE ma avendone visionati una grande quantità (son passati quasi 10 anni) a mia volta non son più riuscito a rintracciare quello d'interesse, infine rassegnandomi che l'ordine delle cose lo prevedesse... (tuttavia mai dire mai, mi capitasse te lo farò sapere).

 
Cordialement
Jean

Jean

Questa la notizia:

L'aldilà, l'altro mondo, il luogo simbolico del dopo la morte, esiste. Forse non nella realtà, ma sicuramente oggi nella simulazione virtuale. Un universo ugualmente separato e distante rispetto all'immagine che ne esiste in tante culture, ma decisamente meno etereo e addirittura raggiungibile con un visore per la realtà virtuale e dei sensori da applicare sul corpo. 
 
La storia è questa.  Nel 2016 una donna sudcoreana, Jang, perde Nayeon, la figlia di sette anni in seguito a una malattia incurabile. Un addio doloroso come solo quelli che separano un genitore da un figlio può essere. E però tre anni dopo, la tecnologia non è più quella del 2016. La realtà virtuale si è evoluta, così come tutta l'infrastruttura hardware e software che compone il mondo digitale. E proprio attraverso la realtà virtuale la donna ha potuto "incontrare" la figlia, o meglio, una sua fedele riproduzione elettronica, in un mondo simulato appositamente realizzato per un documentario televisivo intitolato "I met you", "ti ho incontrato", dalla Munhwa Broadcasting. 

https://www.repubblica.it/tecnologia/2020/02/08/news/una_mamma_incontra_la_figlia_morta_grazie_alla_realta_virtuale_l_esperienza_in_un_documentario-248071885/?ref=RHPPLF-BH-I248119037-C8-P4-S1.8-T1
 

qui il video intero:

https://youtu.be/uflTK8c4w0c
 

questa la traduzione:
 
Mamma: dove sei?
Figlia: mamma! Mamma! Mamma, dov'eri?
Mamma: sono sempre stato ..
Figlia: Mamma, hai pensato a me?
Mamma: tutti i giorni.
Figlia: Mamma, mi sei mancata molto.
Mamma: anche tu mi sei mancato. Mio caro Nayeon, Nayeon. Stai andando bene, vero? Mi sei mancato molto. Nayeon, stai andando bene, vero? Mio bellissimo Nayeon, voglio davvero abbracciarti tra le mie braccia, mi sei davvero mancato.
Figlia: Mamma, sono carina? Ho ragione?
Mamma: Sei davvero bellissima, mio ​​Nayeon. Nayeon ... Voglio solo poterti toccare ancora una volta ...
Mamma: guardavo il cielo, parlavo e lo salutavo con la mano. Se vedi una donna pazza che saluta il cielo, sono io.
Figlia: Mamma, ho freddo.
Mamma: Perché hai freddo.
Figlia: Mamma, metti la tua mano così.
Mamma: così?
Figlia: Mamma, è bello stringermi la mano, vero?
Mamma: Sì, voglio tenerlo caro.
Figlia: Ma se la tieni così, saliremo in cielo.
Mamma: Davvero? Aw Nayeon, indossi quelle infradito che ti piacciono davvero.
Figlia: Mamma, hai paura?
Mamma: No, non ho paura!
Figlia: Tada! Ti mostrerò una bella casa.
Mom: It's Twilight!
Figlia: mia mamma è in visita oggi! Dì ciao!
Mamma: Ciao !!
Figlia: mamma, siediti qui.
Mamma: qui?
Figlia: sbrigati!
Mamma: Va bene, sto seduto!
Figlia: Mamma, festeggiamo il mio compleanno!
Mamma: Ok, uno, due, tre, quattro.
Figlia: puoi mettere più candele?
Mamma: Okay, sei e sette.
Figlia: Wow, è così carina!
(La figlia scatta una foto, la mamma posa)
Fratello: il suo viso è un po 'diverso
Figlia: cantiamo buon compleanno
Mamma: Tanti auguri al caro Nayeon, Tanti auguri a te!
Papà: torte di riso, piccole rotonde, verdi, rosa e bianche che sono piene di zucchero fuso, Nayeon voleva davvero mangiarle. Ha detto che quando è fuori dall'ospedale, voleva quelle torte di riso ma non siamo riusciti a farlo per lei.
Mamma: Tanti auguri a te!
Figlia: farò un desiderio! Vorrei che mio padre smettesse di fumare.
Mamma: Ah ah sì.
Figlia: vorrei che mio fratello e mia sorella maggiori non litigassero e che mia sorella minore non si ammalasse e vorrei che mia madre non piangesse.
Insieme: uno, due, tre, (spegne le candele).
Figlia: adoro la zuppa di alghe che la mamma fa del suo meglio.
Mamma: Ricordo, ti è piaciuto quel piatto che ho preparato al meglio. Ancora.
Figlia: Wow, mamma i fiori stanno sbocciando!
Mamma: lo sono!
(Mamma saluta)
Mom: Era proprio lì.
Figlia: Mamma, vieni qui! Mamma, qui! (Dà fiore) Mamma, mi hai visto, vero? Non sono più malato.
Mamma: Sì, non puoi più ammalarti, non puoi essere ammalato.
Figlia: Mamma sei triste? La mamma non piange più.
Mamma: Non piangerò, non piangerò, non mi mancherai ma ti amerò, ti amerò sempre di più.
Figlia: Mamma, ti ho scritto una lettera. Vuoi che lo legga?
Mamma: Sì.
Figlia: Mamma, stiamo sempre insieme, vero? La prossima volta che ci incontriamo, giochiamo molto bene? Mi prenderò cura di te e mi ricorderò anche per molto tempo.
Mamma: grazie. Ti amo così tanto Nayeon, ovunque tu sia, verrò a trovarti, ho alcune cose da fare, quando avrò finito, verrò da te. Quando arriva quel giorno, andiamo d'accordo va bene? Ti amo Nayeon.
Figlia: Mamma sono stanca. La mamma resta accanto a me. Addio mamma ... ti amo mamma ...
Mamma: Anch'io. Arrivederci
....................

Mi sembra evidente il collegamento tra questa notizia e quanto discutevamo nella sezione Scienza e Tecnologia (https://www.riflessioni.it/logos/scienza-e-tecnologia/bob-e-alice-che-stanno-dicendo/).

Volenti o meno lo sviluppo tecnologico va avanti... se il mondo non finisce prima, la realtà come la conosciamo cambierà per i suoi futuri abitanti... se non è cambiata tanto tempo fa...

Mi riprometto di approfondire la questione.

 
Cordialement
Jean

Phil

Questa realtà virtuale potrebbe essere una risorsa per rielaborare un lutto in modo meno traumatico: piuttosto che salutare un figlio morente su un letto d'ospedale, fra respiratori artificiali, sedativi e medici, forse la mente accetta più volentieri un addio simulato, quasi da film, con effetti speciali, dissolvenza, scenari ben studiati (per colore, forme, etc.) e magari musiche di sottofondo ad hoc (a rinforzare quel carico emotivo necessario a potenziare l'esperienza; anche se l'assenza di musica renderebbe il vissuto di certo più verosimile).
Ho scritto «forse» perché alcuni (almeno uno lo conosco) non accetterebbero di buon grado, di fronte ad un lutto, di indossare occhiali e sensori per interagire con un programma che incrocia la grafica da film hollywoodiano ed il dialogo con un'intelligenza artificiale (o con un personaggio comandato in tempo reale da uno psicologo, come se stesse giocando ad un videogame e il defunto fosse l'avatar da lui scelto).
Credo l'efficacia di tale esperienza dipenda anche dal grado di competenza tecnologica: chi non ha mai usato la realtà virtuale o neppure un videogame con la visuale in prima persona, suppongo risulti spontaneamente più incantato e colpito da tale esperienza; la nuove generazioni che invece usano sempre più quelle tecnologie e quella prospettiva in prima persona, suppongo abbiano una mente più resistente a cedere alla "magia psicologica" (e quindi all'effetto terapeutico) del commiato in esperienza postuma(na) con il simulacro del defunto.

Un effetto collaterale di un'esperienza così "psicologicamente invasiva" potrebbe essere la dipendenza: se a tale mamma fosse prospettata la possibilità di poter andare ogni tanto a trovare "sua figlia" nella realtà virtuale, cosa risponderebbe la donna? E una persona in condizioni psicologiche differenti?
Ci sono persone che, senza traumi luttuosi, hanno sviluppato dipendenza patologica da videogame (in Giappone sono gli otaku, nei casi più seri diventano hikikomori), ben oltre la ludopatia da videopoker o slot machine; non so dunque cosa potrebbe capitare, magari solo in rari casi, di fronte alla possibilità di frequentare un defunto e/o occuparsi di lui, sempre all'interno della realtà virtuale, come già alcuni fanno con i pokemon o facevano con i tamagotchi. In fondo, in questo video la mamma ha "di fatto" festeggiato un compleanno; inoltre, quando la figlia ha detto «stiamo sempre insieme, vero? La prossima volta che ci incontriamo, giochiamo molto(, va) bene?» era un invito a ritrovarsi in paradiso oppure ad una prossima sessione di realtà virtuale (a pagamento)?
Il pharmakon può essere, come sempre, rimedio o veleno...

Phil

Sulla convergenza fra virtualità e post-mortem segnalo Mushtaq Ahmad Mirza Project, Project Elysium e il "transreligioso" Terasem Movement Foundation's; pare inoltre sia in rapido sviluppo la ricerca tecnologica per lo sviluppo e il miglioramento dei "griefbot" (intelligenze artificiali che simulano la personalità di un defunto basandosi su suoi dati e peculiarità reali tratti da documenti, testimonianze, social, etc.).

Jean

 Grazie del contributo, Phil.

Forse Bill Gates ha finalmente avuto la sua pandemia (nel senso che era da molto che la prospettava) e come la maggior parte delle persone dedico una parte del mio tempo per tenermi aggiornato... perché la vita che conoscevamo ieri è un po' cambiata e forse cambierà ancor di più domani, a causa di questi numeri:


GIORNO

TOTALE

ISOL. DOM.

RICOVERO

TER. INT.

GUARITI

MORTI

% MORTI

INCREMENTO

24.2

229

101

94

27

1

6

2.62


25.2

322

162

114

35

1

10

3.11

93

26.2

374

209

116

36

1

12

3.21

52

27.2

650

284

248

56

45

17

2.62

276

28.2

888

412

345

64

46

21

2.36

238

29.2

1128

543

401

105

50

29

2.57

240

01.3

1694

798

639

140

83

34

2.01

566

Chi abbia pratica di excell può graficare le diverse voci, riferendoci solo al totale, esso raddoppia da qui a tre giorni (pare esponenziale con r2=0,9892).

Può esser che nel micromondo dei virus la matematica non segua pedissequamente le canoniche linee di tendenza ma è indubbio l'andamento...

Ma in questa sede codesti numeri (che ho riportato per informazione), proiettati oltre i nostri giorni, potrebbero indicare un futuro di incerte relazioni sociali, considerati anche altri fenomeni in contemporanea evoluzione, ad es. vedi Turchia e profughi.

Mi sa che quest'anno è meglio attendere prima di prenotar le vacanze, se ci saranno.


E un domani ancor più in là, la socialità umana compromessa da eventi superiori alle sue capacità, potrebbe esser "mediata" da altre, superiori capacità... e qui mi ricollego alle informazioni scambiate con Phil.

Il punto è che una trasformazione che sia sufficientemente profonda da produrre un concreto vantaggio, difficilmente verrà accantonata, salvo motivi di forza maggiore.

Una volta che avremo (chissà...) le auto che si guidano da sole man mano verrà soppiantata la guida manuale, è il progresso, bellezza... avrai tutto il tempo di dedicarti ai consigli di un "onnipresente" monitor, posto da qualche parte se non addirittura "dentro" di te.

Ma anche una trasformazione che produca uno "svantaggio" (eufemismo) profondo impatterà (irrevocabilmente?) drasticamente sul nostro stile di vita.
La guerra, purtroppo, è una di queste... ma vi son guerre d'ogni tipo, militari, sociali, finanziarie, politiche, scientifiche, ideologiche... e l'attuale, microbiologica.

Decisamente un mondo difficile... se mai non lo è stato.
Eppur l'uomo (voi, io...) pianifica, calcola... perché a fronte del Romanzo dalla fine di già scritta c'è da riempir le nostre pagine quotidiane che inesorabilmente ci condurranno all'ultima.

E quando tutte le ultime pagine di ogni uomo saranno scritte, l'immenso libro che le contiene sarà chiuso e non più riaperto... perlomeno dall'uomo.

Ma una creazione umana man mano intanto sarà cresciuta, acquisendo abilità inimmaginabili all'uomo stesso, addirittura assorbendo la totalità di tutte le sue creazioni e financo pensieri, emozioni... sogni...


Troppo al di là?

Va beh, fermiamoci per un caffè al bar... ma distanti 1 metro, come ci raccomandano...
   

Cordialement
Jean

Phil

Citazione di: Jean il 01 Marzo 2020, 22:36:55 PM
Il punto è che una trasformazione che sia sufficientemente profonda da produrre un concreto vantaggio, difficilmente verrà accantonata, salvo motivi di forza maggiore.

Una volta che avremo (chissà...) le auto che si guidano da sole man mano verrà soppiantata la guida manuale, è il progresso, bellezza... avrai tutto il tempo di dedicarti ai consigli di un "onnipresente" monitor, posto da qualche parte se non addirittura "dentro" di te.

Ma anche una trasformazione che produca uno "svantaggio" (eufemismo) profondo impatterà (irrevocabilmente?) drasticamente sul nostro stile di vita.
In un certo senso stiamo passando dal «c'era una volta» al «ci sarà una volta»: le clonazioni di animali (ma l'uomo cos'è?) non sono più utopia né capriccio dei milionari, i "microchip" sottopelle sono già in circolazione e la tecnologia continua a compenetrare il mondo e il corpo umano. Tuttavia, secondo me, resta ancora valida la legge della domanda e dell'offerta: la tecnologia è pur sempre un golem a cui chiediamo di fare qualcosa, ovvero non fa nulla che qualcuno non gli abbia messo in test(a), e se anche il test va bene, si tratta poi di instillarne l'esigenza nelle masse (e le arti affabulatorie di vendita hanno raggiunto livelli tanto elevati quanto quelli delle loro contromisure, sebbene queste ultime siano meno "pandemiche"). C'è anche chi si oppone fermamente allo sviluppo "sfrenato", magari passando all'estremo opposto o proponendo nuove categorie altrettanto "sfrenate"; di sicuro, non siamo nell'epoca della semplicità, né del vivere né delle questioni su cui riflettere.

Sariputra


La complessità del mondo attuale è tale che i più rinunciano a cercare di comprendere ciò che succede.  Praticamente ci si arrende alla 'corrente'. Nessuno in definitiva sa perché ci siamo ritrovati così e non cosà. Ci sono state e ci sono tante disamine, studi, riflessioni filosofice e sociologiche...Come sempre contraddittorie, se non agli antipodi l'una dall'altra. Intanto, fin che si riflette (per quei pochi che lo fanno..) il 'mondo' va avanti, cambia, alcuni (pochi) si oppongono. L'interesse economico spinge in avanti la macchina umana...Poi arrivano le pandemie e l'uomo-macchina si scopre fondamentalmente indifeso, quasi 'medievale' nelle paure, giudicate 'irrazionali'. Riappaiono le maschere da cerusico, le segregazioni, le quarantene pestilenziali, i paesi deserti...
Le cose cambiano, ma non tutto cambia. Almeno non c'è più nessun segno con la calce bianca sulle porte.La calce che però sembra salvò Ostuni dalla peste nera...Il bianco e il nero. Si è andati , almeno su questo..."al di la".
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jean


Purtroppo il numero di casi è effettivamente raddoppiato dal post del 1.03 ad oggi, ad indicare la validità (entro certi limiti) delle linee di tendenza, che poi son più o meno le stesse di cui si avvalgono gli esperti.


E le "incerte relazioni sociali" si son concretizzate con i provvedimenti odierni, primo fra tutti quello che riguarda i giovani con la chiusura di tutte le scuole per due settimane...


Questo sito https://www.worldometers.info/coronavirus/  lo trovo tra i migliori per chi voglia tenersi aggiornato (se traducete la pagina con google, al posto di "Iran" rende "Mi sono imbattuto"... misteri algoritmici) e basta una rapida occhiata per capire quanto stiamo messi male in confronto al resto del mondo.


La nuova situazione venuta in essere (di codesto essere c'è da star certi...) è gravida di infauste prospettive e faccio ammenda se in precedenza non l'avevo reputata tale; di fatto a meno non intervenga qualche evento eccezionale (chi spera nel caldo, chi sperava nel vento, nell'uomo forte ecc.) quello che in altra discussione ho chiamato "centro di gravità (im)permanente" potrebbe perdere gli argini delle parentesi... per divenire qualcosa di estremamente mutevole (come questo virus, fatalità) legato alle situazioni contingenti.


Fin che c'è cibo a disposizione, corrente, gas ecc. e i responsabili dell'ordine sociale riescono a mantenere (più o meno, le correzioni del timone sono ben comprensibili) una presunta rotta salvifica, la barca procederà pur imbarcando acqua, sin quando quella che si riesce a rigettar fuor di bordo non garantirà vieppiù il galleggiamento della nostra povera Italia.


Così a ben vedere "l'insegnamento" , se si può dir così, di quest'ultima vicenda è nella (inaspettata?) prossimità dell'aldilà delle cose... vedi codesto virus che se ne stava relativamente buono e confinato negli animali, che ad un certo punto è riuscito a modificare una sua proteina di superficie rendendola simile ad un arpione (spike) col quale agganciarsi  alle nostre cellule, entrandovi... et voilà, il salto di specie.




Cordialement
Jean

Phil

Citazione di: Jean il 04 Marzo 2020, 21:50:52 PM
Questo sito https://www.worldometers.info/coronavirus/  lo trovo tra i migliori per chi voglia tenersi aggiornato (se traducete la pagina con google, al posto di "Iran" rende "Mi sono imbattuto"... misteri algoritmici)
Mistero che proporrei di risolvere supponendo che l'algoritmo abbia tradotto «Iran» con «I ran (into)», ovvero il passato dell'inglese «run» (correre, ma anche incorrere, imbattersi). L'"ingenuo" algoritmo ha cercato di tradurre diligentemente anche ciò che non andava tradotto; la "macchina che sa l'inglese" ha sbagliato dove l'uomo che non sa l'inglese non avrebbe sbagliato, per questo i due si completano bene.

Sariputra

#342

cit.@Jean:La nuova situazione venuta in essere (di codesto essere c'è da star certi...) è gravida di infauste prospettive




-La vedova: No! Su quello letto no!-
-Lo perché? Dammiti prendimi Cuccurucù-
-Vi morì lo meo marito.-
- Ullà, quando?-
- Iere.-
- Iere? E di che malanno?-
- Come di che malanno, dello terribile morbo che tutti ci piglia, lo coronavirus.
- Aaaaaaahhhhhhhhhhhhhh! Lo coronavirus!Morti voi cinesai, non v'avessi visto mai! .. Seguimo Aquilante (fuggendo a precipizio), lesti, lui conosce la via della fuga! -


Lo giorno dopo...
- Ah... lo polmone mi dole! Lo malo morbo già mi pigliò-
-No, ivi ci sta lo fegato.-
-Ah sì? Spesso mi dole...-
-Bollitura di cetosella, finocchio... zolfone... malva... tutto insieme... Bere a digiuno!-
- Bono remedio per lo corona?-
- Eh!... ti ribolle dentro come sciacquare una botte, poi per lo dietro ti esce uno gran foco... e sei guarito!-


Lo altro giorno ancora...
-Arrivette lo mio momento: non sento manco più li dolori a li piedi, oramai.-
Infettivologo: - E se anco fosse? Io credo che anderai a star bene. Io non vorria dire se tu, or che trapassi, andrai allo paradiso nostro dei cristiani o a quello de la tua gente infedele con lo capo tonsato; ma per certo, io credo che sarà sempre meglio di questa vita che ci toccò in sorte.-
- Mah!...Anco io lo credo.-
-Non soffrirai più lo freddo, né calura, né fame, né sete, né bastonate, né spaventi,né malanni,né suocera, ma uno cielo sempre a bello e l'uccelletti sui rami degli arbori in fiore, e l'agnoli che ti daranno le gran pagnocche di pane, e cacio, e vino prusecco, e latte in abundanzia, e ti dicono: "Vuoi? Piglia! Ancora vuoi? Piglia! Mangia, bevi! Fatti sazio, e dormi... dormi... dormi..
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jean

 @ Phil & Sari

Bravo Phil, mi sa che avresti decriptato Enigma ancor prima di Turing!


Grazie Sari per il racconto, grandemente apprezzato da me e spero altri lettori e per aver riportato l'esilarante interpretazione del miglior Gassman (quanto ho riso vedendo Brancaleone al cinema a quel tempo!) e della sua improbabile armata (un cast con alcuni dei migliori comici https://it.wikipedia.org/wiki/Brancaleone_alle_crociate).


Di questi tempi anche l'umorismo rischia di venir considerato (specie se applicato alla questione socio-sanitaria in atto) inopportuno, al di là del "senso comune" adeguato alla situazione.
Quale sia l'attuale linea di confine va verificato giorno per giorno, l'insofferenza aumenta al pari del bisogno di scaricarla in qualche modo...

Rammento di un grande scrittore (di cui ora mi sfugge il nome) che in punto di morte salutò i presenti con un lapidario "addio amici, muoio..." e quindi chiuse gli occhi. Gli astanti, che lo interpretarono come il momento del trapasso rimasero sbigottiti al vederli riaprire un po' dopo ed udirne (queste sì) le ultime parole che furono: "... si potrebbe anche dire me ne muoio...". 


Cordialement
Jean

Jean

Nel mercato di Whuan si vendevano animali selvatici a scopo alimentare che nonostante i divieti sembrano riprendere in altre località della Cina. 

Chi, avulso dai costumi del luogo, si fosse raccapricciato al vedere le foto delle bancarelle con appesi piccoli e grandi pipistrelli morti (cui oggi si imputa d'ospitare il coronavirus, buon per loro senza risentirne gli effetti) forse dovrebbe esserlo anche per tutte le situazioni, ugualmente permesse, nelle quali gli animali si riducono alle proteine della loro carne (le pellicce son sempre meno di moda se non vietate).

C'è modo e modo di catturare, allevare, uccidere e mangiare... come c'è per rispettare, conservare e preservare il mondo da cui tutti dipendiamo.

È fuor di dubbio – anche se non ancora per tutti – che l'uomo abbia profondamente modificato gli equilibri naturali e rimanendo ai pipistrelli si constata come progressivamente vengano sfrattati dai loro habitat, in primis le foreste, col risultato di doversi forzatamente avvicinare ed adattare a quelli nuovi, umani.

Al riguardo anch'io consiglio la visione del film "Contagion" di Steven Soderbergh (2011) che preannuncia, ricalcandole (inquietantemente) le odierne problematiche, pipistrelli e salto di specie compresi. InVerno, se l'ha visionato, potrebbe confermarlo.

Il cinema ha abbondantemente trattato la tematica della "minaccia invisibile" e già con "Andromeda" (1971) ne ha sviscerato quelle riconducibili, per restare in ambito fiction, al lato oscuro della forza: una "traccia" nella coscienza umana ben rappresentato dalle decine di migliaia di bombe termonucleari in attesa che il Doomsday Clock scandisca l'ora dell'apocalisse.

Vi sia o meno la mano dell'uomo nella struttura genomica del covid-19 è indubbio che l'umanità ne ha preparato l'avvento e poi ampliato la diffusione a livello planetario grazie alla globalizzazione.

Vi sono due visioni delle cose, quella che le separa (sino ad approfondirne i minuti aspetti) e quella che le considera un insieme interconnesso; la prima permette alla volontà di potenza di dispiegarsi appieno mentre la seconda, quando non riesce a controllarla, almeno l'attenua.

Detto con altre parole oggi si pone ben in evidenza la questione di fondo, quella dell'avere o essere e chi non sia coinvolto in attività essenziali, forzatamente confinato nel recinto comunale, può meglio saggiare l'aleatoria potenza del mondo moderno attraverso la (quasi) sospensione delle sue maggiori realizzazioni, legate alle mobilità e agli svaghi (auto, navi, aerei e turismo, vita sociale ecc.).

Dicono stiano aumentando i segnali di cedimento (psicologico) e nel caso, nonostante il virus sia lungi dall'aver concluso l'attuale fase, sarà necessario sfiatare l'intasata valvola dell'umana pentola a pressione per non rischiarne l'esplosione (o l'implosione, a causa di un brusco raffreddamento delle aspettative per un ritorno al passato...).

Chi più chi meno siamo cresciuti nella civiltà dell'avere (con i suoi pro e contro... oggi almeno abbiamo internet...); quella dell'essere, se ci sarà e in che misura, dipenderà dalla forza di questo virus.

Se cederà avremo ancora... altrimenti saremo...   


Cordialement
Jean