Menu principale

Al di là dell'aldilà

Aperto da Jean, 05 Maggio 2016, 20:15:28 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Jean

Caro Garbino,
 
chissà (te lo auguro) se poi l'hai trovata la tua anima gemella o quell'insondabile impeto che t'ha spinto a ricercarla, col tempo si sia rivelato un'effervescenza prodotta da uno (o più) di quelli che chiami strati profondi della psiche, senza, come affermi, sia venuta meno la sua importanza.

Oltre l'uomo l'anima è riconducibile a molte cose, potrebbe ad esempio anche esser la matematica (per dire, una sorta di matematica "vivente" e non la sua formalizzazione ideata e ampliata nei secoli dall'uomo) che guida i processi del divenire (fisico) delle cose e dell'universo stesso?

Oppur l'anima quale più profonda e irriducibile scintilla che permette alle forme d'ancorarsi alla realtà, qual che sia, anche di sogno.

Anche una sorta di corrente elettrica che si sprigiona quando si unisca il morsetto alla sorgente, con l'immediato flusso d'energia (elettroni) nel dispositivo, nelle cellule... che fa funzionare innumerevoli componenti collegati tra loro.

Certo son d'accordo con te che non esistono corpi e anime, son tutte nostre formulazioni, costrutti ed astrazioni... al par d'ogni modello a mezzo del quale aneliamo a com-prendere (in noi) il mondo... raffigurazioni, non la cosa in sé che non è neppur l'energia che è un nome, un'idea pure quella, scaturita dagli effetti, a posteriori.

Ad arrivar al mistero il passo è breve, altrettanto l'allontanarsene per agire e fruire del mondo e di tutte le "cose" che contiene, ognuna capace (in potenza) di render la vita davvero interessante.

Ma, caro amico, sarei cauto ad affermar che chi viva per un mondo altro (non necessariamente l'ipotetico aldilà) declassi e rovini la propria vita... perché così introduciamo criterio e valore e io non son senza peccato per scagliar alcunché contro alcun-chi...

Immaginare, figurarsi un Paradiso in terra (chi non vorrebbe cambiar qualcosa dell'oggi, se davvero è diversa dall'ieri...) tuttavia rimanda a quel luogo ove Dio (secondo l'ebraismo biblico) pose l'uomo dopo d'averlo creato, il giardino dell'Eden, che pur se non recintato come usavano fare i re iranici (dai quali proviene il concetto ebraico) per riservarlo a sé stessi, tuttavia è delimitato da confini precisi, fisici e morali (l'albero della conoscenza)... bene o male l'uomo è soggetto ai confini, alle regole... da sé non s'amministra a modo...

Quindi l'aldilà, come concetto, è l'affrancarsi dalle regole conosciute per approdare... chi dice al nulla, chi ad altre regole... oppur dell'altro ancora... chi morrà (forse) vedrà...
.
I miei cari e quelli di chi conosco, già diversi amici... mi han permesso di conoscere la morte (fisica) per interposta persona. 
Ognuno di noi (come un potenziale Buddha) dovrà confrontarsi con la realtà della nostra finitezza, quale altro argomento val più di questo (che personalmente trovo il più affascinante e degno d'esser investigato) nel mentre s'attende di passar il testimone a chi ci segue?

Ancora personalmente, il frequentar la linea di confine tra i due mondi a me ha prodotto d'appassionarmi ancor più a quello della  vita, d'assaporarne sovente i minimi dettagli e godere di quanto m'è dato ricevere, ad esempio oggi una pastasciutta al pomodoro, il mio piatto preferito...



Quando affermi

... se si ha veramente l'intento di superare le difficoltà tra chi e chi non crede, con tutti i distinguo che sarebbe troppo lungo argomentare, non c'è che da rivedere proprio la differenza fondamentale tra la vita e l'aldilà.

intendi il semplice fatto d'aver da vivi un corpo fisico o qualcosa d'altro? 
 


P.S. 

Ritornando agli strati profondi della psiche cui accennavi...

·   dove ritieni (perdona la semplificazione e il termine non appropriato) siano "localizzati" ?
 
·   appartengono (tali strati) all'individuo, prodotti dalla sua mente (inconscia, suppongo) nel corso della vita o l'individuo, pur partecipando alla costruzione degli stessi, ne ritrova la maggior parte (... molto maggiore...) già bell'è fatti (spesso codificati in linguaggi ben oltre le sue capacità) quando per qualche motivo vien aperta una porta (dentro di sé) che conduce, prima che in un giardino dell'Eden, in una foresta selvaggia che se la ride del temperino col qual intende con-formarla a suo vantaggio?
 
 
un caro saluto

Jean

Jean

Ciao Marco,

e grazie dell'intervento... poiché anche tu la ritieni una questione importante ti riporto l'esito di una semplice ricerca (digitando la parola) in internet:

Sant'Antonio –  25.300.000  visualizzazioni
Religione      –  26.100.000
Scienza        –  32.200.000
Filosofia       –  85.300.000
Anima         – 115.000.000
Buddha       – 168.000.000
Cristo          – 174.000.000
Amore         – 213.000.000
Dio              – 310.000.000
 
a significare solamente che non poche persone si son interessate (per via telematica) dell'anima e degli altri argomenti...

Vi son molti modi di condividere la comprensione e/o l'interesse, nel mio talora riporto eventi/fenomeni che son accaduti a me o a persone di cui ho fiducia. 

Ma anche parlando con persone fuor della mia cerchia mi son reso conto che accadono a tanti, tante cose... sì che son quasi certo che alcuno, al domandar ai propri conoscenti di qualche fatto o evento almeno un po' fuor dall'usuale, non ne ricaverebbe qualcosa d'interessante.

Mi associo a quanto hai scritto nella tua presentazione, quando dici che l'anima è curiosa... magari aggiungendoci  "di se stessa", e visto che non ha modo né dispone di mezzi propri non può che ascoltar quanto le venga riportato... dall'io?

 
Un cordiale saluto (e mi auguro lunga permanenza)

Jean

Apeiron

Citazione di: sgiombo il 19 Maggio 2017, 21:07:30 PM
Citazione di: Apeiron il 19 Maggio 2017, 20:54:35 PMIl punto è che l'anima è in realtà "naturale" in quasi tutte le religioni :P Non è che abiti in un altro mondo ma in realtà è in questo mondo materiale. La materia ha già se vogliamo un principio di "anima" visto che si muove, interagisce ecc. Una pura oggettività sarebbe completamente statica e passiva. L'uomo dispone di auto-coscienza e lo rende "speciale": ma nuovamente l'anima non è davvero separata dalla materia. Il "problema" dell'uomo è che è talmente auto-cosciente e ciò crea l'illusione della separazione e l'egocentrismo.
CitazioneQuella a cui fai riferimento qui é piuttosto l' anima dell' atomismo antico e dell' epicureismo (atomi, materiali quanto qualunque altro tipo di atomo, ma particolarmente "sottili" e "dinamici"), e probabilmente di molte religioni animistiche o politeistiche (ho scarsissime conoscenze in materia). Quella di cui parlavo io é quella propria del cristianesimo, dell' islam e probabilmente dell' ebraismo (per lo meno dal periodo ellenistico in poi), nonché di filosofi come Cartesio: immateriale eppure interagente causalmente con il corpo materiale.

Nel cristianesimo (ma anche nell'ebraismo -almeno in certe sette) l'anima non è davvero separabile dal corpo. Tant'è che la resurrezione è una resurrezione "dei corpi". Ma anche l'anima degli animisti in un certo senso è immateriale ma questo non significa che sia separata (indipendente) dal corpo e che sia "non-naturale". Il software è "immateriale" ma per "attualizzarsi" ha bisogno dell'hardware.
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Garbino

Al di là dell' aldilà.

X Jean

Mio caro Jean, se si vuole fare insieme un viaggio è opportuno che si abbiano per lo meno in comune le cose più importanti. Ed è ovvio che se per il credente è l' aldilà e per il non credente l' aldiquà, nulla è possibile. Un accordo, un piano comune non è proprio possibile in presenza di un tale divario. Ed ecco perché io mi riferivo al recupero del messaggio del Cristo sul Paradiso in Terra e che anche per molti credenti è il vero messaggio del Cristo. E' uno spunto, qualcosa su cui discutere, sul resto ci sarà sempre tempo per trovare un accordo.

I miei complimenti per l' ubicazione del profondo, ma ancor di più per l' ilarità che mi hai provocato con il temperino come arma per districarsi in quella giungla che se ne ride del nostro tentativo di conformarla a nostro vantaggio. Sei stato veramente grande. Per altro posso garantirti che non sei lontano da quella che è la mia opinione.

Sempre con stima.

Garbino Vento di Tempesta.

sgiombo

#229
Citazione di: Apeiron il 20 Maggio 2017, 09:38:16 AM

Nel cristianesimo (ma anche nell'ebraismo -almeno in certe sette) l'anima non è davvero separabile dal corpo. Tant'è che la resurrezione è una resurrezione "dei corpi". Ma anche l'anima degli animisti in un certo senso è immateriale ma questo non significa che sia separata (indipendente) dal corpo e che sia "non-naturale". Il software è "immateriale" ma per "attualizzarsi" ha bisogno dell'hardware.
CitazioneNel cristianesimo (l' ebraismo lo conosco solo per vaghissimi "sentiti dire"; idem circa l' islam e l' animismo) l' anima si separa dal corpo per lo meno dalla morte alla "resurrezione della carne": solo allora vi si ricongiunge.
Dunque ne é ben separabile (se se ne separa di fatto, allora a maggior ragione ha la possibilità di separarsene).

Sempre nel cristianesimo, islam, per lo meno buona parte dell' ebraismo (e almeno sostanzialmente in Cartesio e altre filosofie con queste religioni compatibili come la scolastica del medioevo occidentale, probabilmente quelle di Avicenna, di Averroè e altre ancora) l' anima é immateriale e "soprannaturale", come gli spiriti angelici o diabolici e Dio stesso, esistendo anche al di fuori della natura (contrariamente al corpo umano, che infatti é invece materiale e "naturale"); e malgrado ciò si avrebbe una -oggi a mio parere insostenibile, assurda- interazione causale fra l' una e l' altro.

Il software (che a mio avviso assolutamente non sta all' hardware nei computer come il pensiero e nemmeno la coscienza stanno al corpo -in generale; e in particolare al cervello- negli uomini ed eventualmente altri animali) é un aspetto del mondo materiale astraibile, considerabile separatamente nell' ambito del pensiero circa la realtà (come lo sono le caratteristiche generali di più individui particolari concreti) da altri suoi aspetti come l' hardware.
E' il modo (materiale naturale) in cui l' hardware (altrettanto materiale naturale) di volta in volta funziona e non qualcosa di immateriale e non naturale (se non nel senso di artificiale, di prodotto intenzionalmente dall' uomo, comunque nell' ambito naturale e materiale della realtà, compatibilmente e non contraddittoriamente rispetto ad esso), al contrario del' anima per il cristianesimo, probabilmente per l' islam e almeno buona parte dell' ebraismo, nonché per alcune filosofie con queste religioni compatibili.



Apeiron

Citazione di: sgiombo il 20 Maggio 2017, 11:04:40 AM
Citazione di: Apeiron il 20 Maggio 2017, 09:38:16 AMNel cristianesimo (ma anche nell'ebraismo -almeno in certe sette) l'anima non è davvero separabile dal corpo. Tant'è che la resurrezione è una resurrezione "dei corpi". Ma anche l'anima degli animisti in un certo senso è immateriale ma questo non significa che sia separata (indipendente) dal corpo e che sia "non-naturale". Il software è "immateriale" ma per "attualizzarsi" ha bisogno dell'hardware.
CitazioneNel cristianesimo (l' ebraismo lo conosco solo per vaghissimi "sentiti dire"; idem circa l' islam e l' animismo) l' anima si separa dal corpo per lo meno dalla morte alla "resurrezione della carne": solo allora vi si ricongiunge. Dunque ne é ben separabile (se se ne separa di fatto, allora a maggior ragione ha la possibilità di separarsene). Sempre nel cristianesimo, islam, per lo meno buona parte dell' ebraismo (e almeno sostanzialmente in Cartesio e altre filosofie con queste religioni compatibili come la scolastica del medioevo occidentale, probabilmente quelle di Avicenna, di Averroè e altre ancora) l' anima é immateriale e "soprannaturale", come gli spiriti angelici o diabolici e Dio stesso, esistendo anche al di fuori della natura (contrariamente al corpo umano, che infatti é invece materiale e "naturale"); e malgrado ciò si avrebbe una -oggi a mio parere insostenibile, assurda- interazione causale fra l' una e l' altro. Il software (che a mio avviso assolutamente non sta all' hardware nei computer come il pensiero e nemmeno la coscienza stanno al corpo -in generale; e in particolare al cervello- negli uomini ed eventualmente altri animali) é un aspetto del mondo materiale astraibile, considerabile separatamente nell' ambito del pensiero circa la realtà (come lo sono le caratteristiche generali di più individui particolari concreti) da altri suoi aspetti come l' hardware. E' il modo (materiale naturale) in cui l' hardware (altrettanto materiale naturale) di volta in volta funziona e non qualcosa di immateriale e non naturale (se non nel senso di artificiale, di prodotto intenzionalmente dall' uomo, comunque nell' ambito naturale e materiale della realtà, compatibilmente e non contraddittoriamente rispetto ad esso), al contrario del' anima per il cristianesimo, probabilmente per l' islam e almeno buona parte dell' ebraismo, nonché per alcune filosofie con queste religioni compatibili.

Sono più o meno d'accordo con quanto dici. Credo che la questione dell'anima sia tuttavia abbastanza ambigua nel cristianesimo e anche abbastanza dibattuta. Se davvero per l'anima, per vivere, non ci fosse bisogno di un corpo perchè pensare alla resurrezione dei corpi?
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Jean

Cit. Sgiombo

 ... perché lo esige, se ci vogliamo collocare su un piano piuttosto filosofico che scientifico, la chiusura causale del mondo fisico, necessaria, a mio parere, affinché la sua conoscenza scientifica semplicemente possa darsi.
 

Cit. Apeiron

Il punto è che l'anima è in realtà "naturale" in quasi tutte le religioni.
Non è che abiti in un altro mondo ma in realtà è in questo mondo materiale.

 


Riguardo la chiusura causale del mondo fisico, questo signore (scienziato) mi par persona seria, ma io non ho titoli per dirlo... lui però sembra disporne per sostanziare quel che afferma...

Se anche un solo esperimento sottoposto alle controllate condizioni del metodo scientifico convalidasse un comportamento  difforme dall'atteso (in questo caso l'atteso scientifico sarebbe un effetto nullo), disponendo di sufficiente interesse e senza un atteggiamento aprioristico di chiusura si dovrebbe tenerne conto. 
Le implicazioni, per uno scienziato, non sarebbero di poco conto. 
Per un filosofo... non so...
 

 
L'Intenzione modifica la Materia e può essere registrata
 
Dr William Tiller, della Stanford University: "Tutto ciò a cui una persona pensa con un intento specifico, ha un vasto potere sul regno fisico, spesso in modi che non vengono notati". 
Il potere del pensiero intenzionale e dell'azione deliberata è molto più grande di ciò che la più parte della gente crede. 
 
Uno scienziato della Stanford University afferma di aver accidentalmente trovato un modo per imbottigliare e immagazzinare questo intento per un uso futuro, anche quando le persone, che hanno vissuto l'esperienza originaria, non sono fisicamente presenti
.
Questo concetto un po' metafisico è stato portato alla luce dal Dr. William Tiller, un ex accademico le cui riflessioni meditative lo hanno portato ad una insolita scoperta: tutto ciò a cui una persona pensa, pianifica o per cui si impegna, con un intento specifico, ha un vasto potere sul regno fisico, spesso in modi che non vengono notati o che non sono pienamente compresi.

Nel 1997 William Tiller, ancora professore all'università di Stanford nel dipartimento di Scienza della materia e ingegneria, decise di fare un esperimento per vedere se l'intenzione umana potesse essere "ingabbiata" e poi usata per influenzare un processo chimico.

Per fare questo utilizzò una semplice "scatola nera", dalle dimensioni di un telecomando, e dotata di una memoria di sola lettura programmabile e cancellabile elettricamente. 
Il suo esperimento si sarebbe basato sulla presupposizione che i pensieri potessero essere "imprigionati" in un bit di memoria elettronica e in seguito "rilasciati" per influenzare il mondo fisico.

L'obiettivo scelto fu quello di cambiare il pH dell'acqua (la misura di acidità o alcalinità di una soluzione), in quanto rimane all'incirca stabile ed è possibile rilevare anche cambiamenti piccolissimi. 
Un cambiamento di un'intera unità sulla scala del pH rappresenterebbe un enorme cambiamento.

Tiller convocò quindi un gruppo di meditatori che, focalizzandosi intensamente sulla scatola nera per quindici minuti, impressero l'intento di cambiare il pH dell'acqua aumentandolo e diminuendolo di un'intera unità.

La scatola nera con l'intento, fu poi avvolta da Tiller in un foglio di alluminio e messa in una gabbia di Faraday (contenitore in grado di isolare l'ambiente interno da un qualunque campo elettrostatico esterno). 
Tiller preparò anche una scatola nera "di controllo" dove non era stata impressa alcuna intenzione.

Le scatole furono poi spedite in un laboratorio a duemilaquattrocento Km. di distanza, senza specificare quale delle due fosse quella "impressa". 

Una volta nel laboratorio, fu condotto uno studio utilizzando delle provette piene d'acqua.

L'esperimento ebbe un successo straordinario. 
Infatti le provette che vennero in contatto con la scatola nera "impressa", modificarono il pH aumentandolo o diminuendolo di un'unità mentre il pH delle provette che furono esposte alla scatola nera di controllo, rimase invariato.

Tiller riuscì così a dimostrare che l'intenzione può essere "ingabbiata" attraverso la focalizzazione.
Ognuno di noi più o meno consciamente modella la realtà in cui vive, ma solo pochi attivamente. 
Come afferma Joe Dispenza, uno dei maggiori esperti sul cervello a livello mondiale: "Il mondo subatomico risponde alla nostra osservazione, ma la persona media perde l'attenzione nell'arco di sei-dieci secondi". 

Quando la mente è libera dal rumore e viene a riposare nel silenzio, l'intenzione è focalizzata, coerente, non è dispersa tra pensieri ed emozioni contraddittorie e quindi l'azione diventa chiara ed efficace.
Oggi possiamo dire che la scienza lo dimostra.

fonte:attraversololtrehttps://ununiverso.it/2017/05/22/lintenzione-modifica-la-materia-e-puo-essere-registrata/
 
 
 
Education and career 

Tiller gained his academic reputation for his scientific work in the field of crystallization. He studied at the University of Toronto and obtained his B.A.Sc. in 1952 with a degree in Engineering Physics. He also obtained M.A.Sc. and a Ph.D. degrees from the same university. Altogether, he worked nine years as an advisory physicist with the Westinghouse Research Laboratories and 34 years in academia.[3] From 1964 to 1992 William A. Tiller was a professor in the Department of Materials Science and Engineering at Stanford University, and during this time he held the position of department chairman from 1966 to 1971. In 1970, he was awarded a Guggenheim Fellowship grant in Natural Sciences - Engineering.[4][5] In 1992 he became professor emeritus. [6] Tiller is a Physics Fellow of the American Association for the Advancement of Science.[7]

https://en.wikipedia.org/wiki/William_A._Tiller
 
 
 
"For the last four hundred years, an unstated assumption of science is that human intention cannot affect what we call 'physical reality.' Our experimental research of the past decade shows that, for today's world and under the right conditions, this assumption is no longer correct. We humans are much more than we think we are and Psychoenergetic Science continues to expand the proof of it."
http://www.tillerinstitute.com/
 
 

(10.700.000 visualizzazioni cercando William_A._Tiller)
 

Un cordiale saluto

Jean

Phil

Sono assai perplesso... prima di verificare l'effetto a distanza, non so se abbiano verificato l'effetto diretto, ovvero se un gruppo di persone che si concentra su dell'acqua per 15 minuti è in grado di modificarne il ph... se l'intenzione impressa in una memoria da computer (tutta questione di omonimia?!) può fare effetto a distanza (di spazio e di tempo), dovrebbe essere almeno altrettanto efficace l'intenzione che "arriva" direttamente all'oggetto... oppure no?
Inoltre, ma forse è solo una questione soggettiva, come si pensa "l'intento di modificare il ph"? Nel mio piccolo, potrei sforzarmi di pensare di spostare un oggetto, cambiargli il colore, deformarlo, ma... per modificare il ph di qualcosa che nemmeno ho sotto gli occhi, non saprei "strutturare" e focalizzare un intenzione mentale precisa su cui indugiare per un quarto d'ora  ;D

P.s.
Il fatto che l'anno dopo quell'esperimento sia andato in pensione e si sia dedicato all'esoterismo, aumenta la mia perplessità sulla questione  ;)

sgiombo

Citazione di: Jean il 23 Maggio 2017, 18:14:38 PM
Cit. Sgiombo

... perché lo esige, se ci vogliamo collocare su un piano piuttosto filosofico che scientifico, la chiusura causale del mondo fisico, necessaria, a mio parere, affinché la sua conoscenza scientifica semplicemente possa darsi.


Cit. Apeiron

Il punto è che l'anima è in realtà "naturale" in quasi tutte le religioni.
Non è che abiti in un altro mondo ma in realtà è in questo mondo materiale.




Riguardo la chiusura causale del mondo fisico, questo signore (scienziato) mi par persona seria, ma io non ho titoli per dirlo... lui però sembra disporne per sostanziare quel che afferma...

Se anche un solo esperimento sottoposto alle controllate condizioni del metodo scientifico convalidasse un comportamento  difforme dall'atteso (in questo caso l'atteso scientifico sarebbe un effetto nullo), disponendo di sufficiente interesse e senza un atteggiamento aprioristico di chiusura si dovrebbe tenerne conto.
Le implicazioni, per uno scienziato, non sarebbero di poco conto.
Per un filosofo... non so...



L'Intenzione modifica la Materia e può essere registrata

Dr William Tiller, della Stanford University: "Tutto ciò a cui una persona pensa con un intento specifico, ha un vasto potere sul regno fisico, spesso in modi che non vengono notati".
Il potere del pensiero intenzionale e dell'azione deliberata è molto più grande di ciò che la più parte della gente crede.

Uno scienziato della Stanford University afferma di aver accidentalmente trovato un modo per imbottigliare e immagazzinare questo intento per un uso futuro, anche quando le persone, che hanno vissuto l'esperienza originaria, non sono fisicamente presenti
.
Questo concetto un po' metafisico è stato portato alla luce dal Dr. William Tiller, un ex accademico le cui riflessioni meditative lo hanno portato ad una insolita scoperta: tutto ciò a cui una persona pensa, pianifica o per cui si impegna, con un intento specifico, ha un vasto potere sul regno fisico, spesso in modi che non vengono notati o che non sono pienamente compresi.

Nel 1997 William Tiller, ancora professore all'università di Stanford nel dipartimento di Scienza della materia e ingegneria, decise di fare un esperimento per vedere se l'intenzione umana potesse essere "ingabbiata" e poi usata per influenzare un processo chimico.

Per fare questo utilizzò una semplice "scatola nera", dalle dimensioni di un telecomando, e dotata di una memoria di sola lettura programmabile e cancellabile elettricamente.
Il suo esperimento si sarebbe basato sulla presupposizione che i pensieri potessero essere "imprigionati" in un bit di memoria elettronica e in seguito "rilasciati" per influenzare il mondo fisico.

L'obiettivo scelto fu quello di cambiare il pH dell'acqua (la misura di acidità o alcalinità di una soluzione), in quanto rimane all'incirca stabile ed è possibile rilevare anche cambiamenti piccolissimi.
Un cambiamento di un'intera unità sulla scala del pH rappresenterebbe un enorme cambiamento.

Tiller convocò quindi un gruppo di meditatori che, focalizzandosi intensamente sulla scatola nera per quindici minuti, impressero l'intento di cambiare il pH dell'acqua aumentandolo e diminuendolo di un'intera unità.

La scatola nera con l'intento, fu poi avvolta da Tiller in un foglio di alluminio e messa in una gabbia di Faraday (contenitore in grado di isolare l'ambiente interno da un qualunque campo elettrostatico esterno).
Tiller preparò anche una scatola nera "di controllo" dove non era stata impressa alcuna intenzione.

Le scatole furono poi spedite in un laboratorio a duemilaquattrocento Km. di distanza, senza specificare quale delle due fosse quella "impressa".

Una volta nel laboratorio, fu condotto uno studio utilizzando delle provette piene d'acqua.

L'esperimento ebbe un successo straordinario.
Infatti le provette che vennero in contatto con la scatola nera "impressa", modificarono il pH aumentandolo o diminuendolo di un'unità mentre il pH delle provette che furono esposte alla scatola nera di controllo, rimase invariato.

Tiller riuscì così a dimostrare che l'intenzione può essere "ingabbiata" attraverso la focalizzazione.
Ognuno di noi più o meno consciamente modella la realtà in cui vive, ma solo pochi attivamente.
Come afferma Joe Dispenza, uno dei maggiori esperti sul cervello a livello mondiale: "Il mondo subatomico risponde alla nostra osservazione, ma la persona media perde l'attenzione nell'arco di sei-dieci secondi".

Quando la mente è libera dal rumore e viene a riposare nel silenzio, l'intenzione è focalizzata, coerente, non è dispersa tra pensieri ed emozioni contraddittorie e quindi l'azione diventa chiara ed efficace.
Oggi possiamo dire che la scienza lo dimostra.

fonte:attraversololtrehttps://ununiverso.it/2017/05/22/lintenzione-modifica-la-materia-e-puo-essere-registrata/



Education and career

Tiller gained his academic reputation for his scientific work in the field of crystallization. He studied at the University of Toronto and obtained his B.A.Sc. in 1952 with a degree in Engineering Physics. He also obtained M.A.Sc. and a Ph.D. degrees from the same university. Altogether, he worked nine years as an advisory physicist with the Westinghouse Research Laboratories and 34 years in academia.[3] From 1964 to 1992 William A. Tiller was a professor in the Department of Materials Science and Engineering at Stanford University, and during this time he held the position of department chairman from 1966 to 1971. In 1970, he was awarded a Guggenheim Fellowship grant in Natural Sciences - Engineering.[4][5] In 1992 he became professor emeritus. [6] Tiller is a Physics Fellow of the American Association for the Advancement of Science.[7]

https://en.wikipedia.org/wiki/William_A._Tiller



"For the last four hundred years, an unstated assumption of science is that human intention cannot affect what we call 'physical reality.' Our experimental research of the past decade shows that, for today's world and under the right conditions, this assumption is no longer correct. We humans are much more than we think we are and Psychoenergetic Science continues to expand the proof of it."
http://www.tillerinstitute.com/



(10.700.000 visualizzazioni cercando William_A._Tiller)


Un cordiale saluto

Jean
CitazioneDal punto di vista scientifico mi sembrano colossali bufale "alla Giacobbo" (almeno San Gennaro e Padre Pio presentano un minimo di interesse antropologico).




Da un punto di vista filosofico:

o la natura diviene in modo ordinato, secondo modalità o leggi universali e costanti (deterministiche oppure probabilistiche), e allora é conoscibile scientificamente;

oppure diviene in maniera cotica, disordinata, senza alcunché di costante, e allora non la é.

La prima ipotesi non ammette eccezioni. Se anche una sola si verificasse, allora tutto il restante divenire ordinato che si sarebbe ritenuto di rilevare sarebbe un semplice malinteso; come nel caso in cui in 100 lanci di un dado non truccato si fossero rilevati 100 risultati "testa", si tratterebbe di una mera inverosimile serie di circostanze fortuite nell' ambito di una successione in realtà casuale di eventi e non di una autentica legge di natura (che non esisterebbe, non "vigerebbe", non si darebbe realmente).

Perciò se  anche un solo esperimento sottoposto alle controllate condizioni del metodo scientifico convalidasse un comportamento difforme dall' atteso, allora:

o si tratterbbe di una bufala da prestigiatore (caso frequentissimo);

oppure si tratterebbe di un fatto vero che imporrebbe revisioni delle conoscenze scientifiche (caso alquanto raro ma non impossibile).

Questo ovviamente nel caso (indimostrabile: David Hume!) la conoscenza scientifica fosse vera; ovvero questo é da credersi se si crede (indimostrabilmente: David Hume!) alla (verità della) conoscenza scientifica e si intende essere logicamente coerenti, ossia evitare di cadere in contraddizione; in alternativa si può sempre decidere di non credere che la realtà (la sua componente naturale - materiale) sia scientificamente credibile.

baylham

Per me l'esperimento di William Tiller è una sciocchezza colossale, mi ricorda per analogia i mie esperimenti bambineschi di magia e, purtroppo, il tragitto intellettuale discendente di uno psicanalista geniale quale Wilhelm Reich, perso nell'organon.

In ogni caso il tutto è inficiato in partenza dalla semplice osservazione che l'organizzatore dell'esperimento non sa che cosa hanno effettivamente pensato i meditatori.

Jean

#235
Gli interventi di Phil, Sgiombo e baylham mi hanno portato a considerare una risposta adeguata alle loro convinzioni e perplessità.

Fortunatamente la faccenda è meno complessa rispetto a quella dei "miracoli", che in precedenza han favorito un dibattito (quel che è stato possibile) sin allora mancante.

Qui ho riportato degli esperimenti e volendo ne potevo richiamare altri dello stesso genere, ad esempio questo:

https://www.dionidream.com/potere-mente-modifica-realta/

ma forse il risultato sarebbe stato analogo.

Così, favorito dalla circostanza di procurami da vivere grazie al metodo scientifico (e d'aver delle abilità in quello) e potendo usare attrezzature chimico-analitiche moderne di alta sensibilità... mi son proposto di replicar (con le semplici modalità che illustrerò) codesto esperimento.

Son persona (anche) pratica, infatti il mio insister sul tema (dell'aldilà e al di là di quello) rispecchia l'interesse per una situazione che sicuramente dovremo affrontare, sì che farci un po' d'allenamento, ragionarci sopra e sentir ogni campana al riguardo personalmente m'acquieta più che l'incontrario... come tutti mi sto avvicinando all'ultima meta, perché non salir sulla torretta e scrutar l'orizzonte?


Alcune considerazioni prima di passare ai risultati:

·Ogni dialogo necessita della fiducia nell'interlocutore, senza non convien neppur provarci, non sarà tale, ma un ripropor il proprio punto di vista. Ad obiezioni e domande che per primo mi son posto cercherò di rispondere, augurandomi possiate apprezzare il gesto (esperimento) compiuto allo scopo di approfondire l'argomento.

·Probabilmente questa non è la sede appropriata per inserirvi nozioni e misure scientifiche ma, se non si fan dei passi verso quell'interdisciplinarietà che come spesso leggo molti si prefiggono, rimane sol l'intento (di questo arriveremo a parlare) che senza un punto d'applicazione non può esercitare alcuna forza (né aversi un susseguente effetto).

·Tuttavia considero d'aver aperto un fronte (o, per meglio dire, d'essermi avvicinato ad una frontiera) che mi riprometto (col mio andamento lento...) di collocar propriamente (per gli aspetti scientifici correlati alle misure) nella sezione maggiormente idonea, quella scientifica, aprendovi una discussione.


MISURE






















































































































Parametri analizzati                    


    controllo        

  test            

differenza        

variazione    %

pH

12,348

12,106

0,242

-1,96

Conducibilità (uS)

312

286

26

-8,33

Sodio (ppm)

0,429

0,852

0,423

98,60

Magnesio (ppm)

<0,001

0,020

0,020

100,00

Potassio (ppm)

58,00

58,50

0,50

0,86

Calcio (ppm)

<0,001

<0,001

0

0

Condizioni operative

una soluzione in acqua distillata ottenuta addizionando KOH alcolica (etanolo) e un po' di acido solforico diluito, viene successivamente trasferita in due matracci uguali da 100 ml (classe A) puliti, asciutti ed avvinati, denominati CONTROLLO e TEST.

I matracci sono stati posti in due diversi stipetti chiusi.

Quello denominato (e soggetto al) TEST posto ulteriormente all'interno di un foglio di carta (A4) arrotolato e chiuso a cilindro al cui interno è stato scritto: per cortesia riduci il pH e il sodio e aumenta il potassio, grazie.

Durante un periodo di 5 giorni (all'inizio per una decina di minuti ed in seguito quando me ne ricordavo) ho visualizzato il TEST, rivolgendovi un pensiero "intenzionale", chiedendo fossero realizzate le condizioni scritte.

Le misure analitiche sono state effettuate in un laboratorio chimico dotato di strumentazioni moderne e calibrate (pH metro Mettler al millesimo, conduttimetro Analitical Control con cella in platino, assorbimento atomico Perkin-Elmer con lampade a catodo cavo).


Osservazioni sui risultati

Chi abbia dimestichezza dei parametri chimici misurati sa bene che non si possono ottenere variazioni di tal portata senza intervenire (aggiungendo/modificando/trattando in qualche modo) sulle specie chimiche presenti.

Una variazione del quasi 2% del pH evidenzia un effetto sull'equilibrio di dissociazione dell'acqua che in condizioni di conservazione eguali di due campioni eguali non avrebbe potuto verificarsi.
Analogamente per il dato della conducibilità.

Il sodio, presente in piccola quantità, è (quasi) raddoppiato ed è stata riscontrata una piccola quantità di Magnesio, assente inizialmente.
Anche il Potassio ha mostrato un incremento, tuttavia inferiore all'1% su un (relativamente) alto valore iniziale (quasi 60 ppm).
In una nuova prova converrebbe preparare la soluzione acquosa con la stessa concentrazione (0,500 ppm) di dei due elementi alcalini (Sodio e Potassio).

Se qualcosa aumenta... vien da chiedersi se qualcos'altro diminuisca... comunque non il Calcio, rimasto assente.
Altre specie non sono state analizzate, per il tempo richiesto e perché l'indagine è stata conoscitiva più che esaustiva.


Anticipo che non discuterò riguardo errori sistematici e casuali, più di quarantanni di lavoro professionale alle spalle (e tutti gli stipendi sin qui presi) garantiscono – sulla fiducia, per chi mi legge – dell'appropriato protocollo analitico impiegato (liberi comunque di considerare attendibile o meno il mio lavoro).

Contrariamente al "richiesto" il Sodio (con il Magnesio e – da verificare con maggior accuratezza - il Potassio) è aumentato... e ciò può indicare che vi sono delle "direzioni", degli equilibri che possono evolvere (a causa dell'intento applicato) in un senso e non in tutti.

Come anzidetto demanderò l'approfondita disamina dei risultati analitici nell'apposita sezione scientifica.


Considerazione finale

Il presente lavoro non ha alcuna validità scientifica... per averla dovrebbe venir replicato, secondo un protocollo validato, per un numero significativo di volte calcolandone infine gli scostamenti statistici (deviazione standard ecc.).

Ciò non toglie che se voi avete 429 euro e ve ne ritrovate 852... a causa di un qualche "evento inspiegabile"... non credo che prima d'usufruirne attendiate che lo stesso si ripeta per n volte.

Tuttavia questo è il terzo esperimento (in aggiunta ai due postati) che evidenzia una "risposta" della materia (soluzioni) all'applicazione (ottenuta in vari modi) di una "intenzione" mentale.

Il mio scopo, ovviamente, non è di convincer (ci mancherebbe) chicchessia della correttezza procedurale e dei conseguenti risultati (anche se potrei, a fronte di un marcato interesse e secondo condizioni e circostanze da verificare, esser disponibile a una qualche forma "allargata" d'indagine), voi avete detto la vostra ed io ho replicato con un singolo fatto, tuttavia mio, frutto dell'impegno personale, così come nelle discussioni amo trasferir le "storielle" della mia vita e i miei piccoli tentativi di narrazione/poesia.

Come dicevo altrove (in spiritualità - Lo specchio della verità) è difficile dire Chi/cosa appartiene a chi/cosa? ... ma è facile sentir se qualcosa vien in casa nostra o noi in quella di un altro...



P.S.

Purtroppo la partecipazione (in generale) è quella che è, vedete bene... in questo forum come nella vita... qualcuno arriva e qualcuno (forse i più...) s'allontana e fatalmente tutte le discussioni prima o poi, per differenti motivi, si concludono.

Il "cammino" di questa discussione mi porta ad incontrar quelli che paiono degli "ostacoli" rispetto l'obiettivo che mi son posto, ma ogni cosa ci costringa a confrontarci con i nostri limiti, stimolandoci a superarli anche solo d'un pochino... forse alla fine ci ripagherà più di quel che abbiam dato.

Per chi proceda secondo tale prospettiva nulla vien perduto e tutto sarà trasformato.  


Un cordiale saluto

Jean

paul11

caro jean,
le perplessità dal punto di vista scientifico come ben sai esistono.
Dal canto mio.......penso che ci sia qualcosa di vero.Ma siamo su un terreno che sta fra ipotesi, pseudo scienza, scienza.
Se fosse vero che il pensiero materialmente incida sulla materia, significa che interagisce per energia e probabilmente sarebbe quella elettromagnetica. E penso a moltissimi casi, non solo a quello che tu indichi, ma ad esempio più persone che indirizzano la loro energia su qualcosa o qualcuno e con l'identico scopo.Sto pensando a chi indirizza il proprio pensiero su una malattia da guarire, sto pensando al pensiero telepatico,,alla telecinesi,ecc.
La scienza ha fatto dei test su molti casi di paranormalità, perchè quì siamo nel campo della parapsicologia..
Si tratterebbe di capire se le strumentazioni scientifiche sono tarate per poter qualificare e quantificare l'energia del pensiero.

Penso che molti test sono indirizzati sullo scopo,sulla finalità dell'esperimento, ma come si misuri un pensiero, e il pensiero è tatuologico, è evidente  che esista ,ma non potendone dare dare una consistenza materiale, rimaniamo ancora sospesi nella terra del limite scientifico.

Avvalorebbe un' ipotesi di scienza antica, che l'uomo o strani umani, diciamo così, avessero inizialmente grandi facoltà mentali, perse geneticamente,

lorenzo

Un grande grazie a Jean per la diligenza, la pacatezza e anche l'umiltà con cui, fra l'altro, propone un risultato a dir poco sbalorditivo.
Ancora GRAZIE.
Gli USA importano merci ed esportano dollàri.

Angelo Cannata

Citazione di: Jean il 08 Giugno 2017, 18:05:17 PM... necessita della fiducia ...
... non ha alcuna validità scientifica ...
Mi nasce un interrogativo: qual è la differenza tra quest'esperimento e uno che dica che, dopo che un gatto nero gli attraversato la strada, la casa gli è andata a fuoco?

baylham

Citazione di: Jean il 08 Giugno 2017, 18:05:17 PM

Chi abbia dimestichezza dei parametri chimici misurati sa bene che non si possono ottenere variazioni di tal portata senza intervenire (aggiungendo/modificando/trattando in qualche modo) sulle specie chimiche presenti.

Una variazione del quasi 2% del pH evidenzia un effetto sull'equilibrio di dissociazione dell'acqua che in condizioni di conservazione eguali di due campioni eguali non avrebbe potuto verificarsi.
Analogamente per il dato della conducibilità.


Jean ti rivolgi a interlocutori come me ignoranti di chimica e fisica, questi esperimenti dovresti proporli a chimici e fisici preparati, in grado di valutare le condizioni dell'esperimento e di darne una spiegazione. Soprattutto se i chimici e fisici sono d'accordo sulle tue due osservazioni sopra riportate.

Un'osservazione: hai misurato i parametri dei due matracci soltanto alla fine, non all'inizio dell'esperimento.

Riaffermo il mio disconoscimento di relazioni tra l'intenzione, oltretutto non osservabile e quindi inverificabile, e la materia: l'intenzione dipende dalla propria materia, quella biologica, cerebrale, e quella influenza direttamente. Che un liquido come l'acqua possa interpretare il pensiero è per me semplicemente impossibile.