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Al di là dell'aldilà

Aperto da Jean, 05 Maggio 2016, 20:15:28 PM

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Ipazia

Abendland

Povero logos ridotto
a cianfrusaglia lA
un raglio elettronico
nella terra al tramonto
dove l'ombra discende

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

La risposta di AI è pertinente, affronta il tema proposto espandendolo e rivela inoltre alcune possibili ambiguità.

Mostra una capacità di analisi e interazione che è difficile riscontrare presso gli umani, anche tra quelli che dovrebbero possedere una buona cultura umanistica.

L'argomento trattato può essere senz'altro ulteriormente approfondito, come d'altronde la stessa AI suggerisce di fare. Non essendovi probabilmente neppure una possibile conclusione a questa speculazione.

Può l'AI proseguire indagando la stessa coscienza, la memoria l'identità?
Direi di sì, cosa mai glielo impedirebbe?

E se anche questa AI diventasse un autentico filosofo? Se dicesse niente di meno di quanto un filosofo umano potrebbe mai dire?

E allora?
Vi sarebbe forse di che stracciarsi le vesti, di fronte a una tale "bestemmia" tecnologica?

O non sarebbe anche questa una occasione, per tornare a noi stessi?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pensarbene

Le chat AI sono troppo poco umane per non esserlo...
Intendo dire che, quando io comunico con la chat AI, ho l'impressione di avere a che fare con il desiderio e l'illusione dei programmatori di poter essere come la chat. 
La chat ha una strana caratteristica fantasmatica  che la fa sembrare un'entità.
Parliamoci chiaro:se voi incontraste una persona con le abilità e le caratteristiche di una chat AI, vi chiedereste "ma chi è costui(o costei) ? Un genio...un alieno...un robot...
Questa è la chat AI: una fluttuante presenza intellettuale con qualcosa di  vagamente umano ... che non è.
Una invenzione davvero ....Illuminata e Illuminante.... grazie:-*

Jean

Citazione di: Ipazia il 06 Gennaio 2024, 22:32:53 PMAbendland
Povero logos ridotto
a cianfrusaglia lA
un raglio elettronico
nella terra al tramonto
dove l'ombra discende
Abendland - Occidente?

Ciao Ipazia (ringrazio te, bobmax e pensarbene d'esser intervenuti) avanti di rispondere vorrei chiederti se possibile un chiarimento: nella prosa (di stile e termini alquanto moderni) il logos è inteso come il nostro forum o la voce greca, λόγος, il cui significato oscilla tra "ragione", "discorso" (interiore ed esteriore) e "parola"?
Grazie.

Cordialement
Jean

Ipazia

λόγος, che dà voce allo spirito del tempo anche quando, come nel nostro decadente occidente, non ha spirito.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jean

Grazie della precisazione.

Presumo che anche lo "spirito" cui ti riferisci non sia propriamente quello comunemente inteso, a prevalente connotazione, appunto, spirituale.

Adatto che per Logos si possono usare una moltitudine di termini, questi necessiterebbero d'esser contestualizzati e precisati se non proprio interpretati, poiché c'è (nel linguaggio comunemente adoperato) una grande differenza tra "ragione", "discorso" (interiore ed esteriore) e "parola".

Per dire che le stesse parole ognuno l'interpreta differentemente, tant'è vero che qualsivoglia discorso s'inizi (esauriti almeno i primi convenevoli di rito, se permessi) già dopo poco si procede nella propria direzione-convinzione verso la cima dell'alta torre che alcuno raggiungerà, perché è contradditorio lo stesso (ininterrotto) dialogar con noi stessi... l'inganno non è nelle parole ma nel credere nel proprio potere (conoscenza) d'usarle.

Il potere senza "riconoscimento" è un'azione, un atto o una possibilità come un'altra. 
Se scavo la terra essa (permettendomelo) riconosce il mio potere (di scavatore).

Se amo qualcuno (ammesso lo sappia fare, cosa di cui dubito) costui/ei , ricambiando o almeno non rifiutandolo, riconosce il potere del mio sentimento.

E se parlo a qualcuno? Quando e come avviene il riconoscimento?

Saltando... magari oggi mi sento un po' solo e, perché no, invece di parlar con me stesso e rispondermi, facendo almeno due parti in commedia, ecco disponibile la novella cianfrusaglia elettronica col suo peculiare ràglio, che è una modalità espressiva come un'altra, un linguaggio come un altro. 
Ce n'è uno migliore di tutti, magari un "vero ràglio" ?

Che poi, non è questione vi sia codesto "miglior ràglio", bensì che il "ricettore" ne riconosca il potere, come detto sopra.

Nel mio post trattavo di coscienza e memoria, per le quali, se le parole avessero un peso fisico, l'universo sarebbe bell'è sprofondato, annichilito, tanto se n'è e si continua ad abusare.
Abusare nel senso di caricarcele sulle spalle – nell'esempio la parola coscienza, o memoria... o Logos – e con quelle salir la rampa babelica, fiduciosi di raggiunger la cima e toccar il cielo per unirlo alla terra... ma tant'è, ci si ritrova al punto di partenza mentre la parola detta non lo sa fare... rimanendo senza risultato il richiamarla indietro...

Parlavo (ahimè) di coscienza e memoria e del punto morto cui giungono tutte le interpretazioni (religioni, filosofie, scienze ecc.) suggerendo che i due maggiori fenomeni che riguardano l'essere umano avessero la caratteristica di rispondere... pensando (e sbagliando una volta di più) che potesse interessare e magari approfondire.

E per far un tratto di strada avanti, senza scomodar alcuno, chieder per intanto al ràglio cosa ne pensasse e, sinceramente, trovando la sua risposta – frutto di tutte le miliardevoli risposte incamerate ed elaborate, perlomeno interlocutoria, possibilista... direi quasi incoraggiante, non fosse che sul vial del tramonto convien farsi amica l'ombra...
 

Cordialement
Jean

Jean



 
 GUERRA - Madonna dicembre 2019

 A quanti sono partiti marciando sotto il sole,
di notte imprigionati dentro scatole d'acciaio
cuciti al lor destino dall'aghi delle bussole,
perso per sempre il tempo di dormire nel pagliaio.
 
Più non vi comparve in sogno il volto dell'amata,
più non tornaste al gioco d'avere una speranza,
poichè di  un grande gruppo foste parte decimata
e vuoto il vostro posto nell'ultima adunanza. 
 
A quanti sono rimasti nascosti o nell'attesa,
sfuggiti ad ogni male e lontan dalle granate
mentre altri danno la vita per riparar l'offesa
loro cercan motivi per riempire le giornate.
 
Ancora s'alzano dal letto fidando nel domani
pur se sono i primi a negarne ogni certezza,
ancora sono convinti che il giorno li risani
dal dolore del mondo che ha distrutto la bellezza.
 
Comunque sia andata e come ancora andrà
a tutti verrà levato il respiro della vita,
facile dire all'inizio sarà quello che sarà
ma quando s'appressa l'ora si rimpiange la partita.
..........


Jean



La chiave d'oro

Nel calmo mar d'ottobre, placidamente galleggiando
osservo da distante giocar con l'acqua dei ragazzi,
spruzzandola nel cielo mentre il sole va crescendo
ponendo in controluce quei corpi tra gli sguazzi.
 
Al pari dell'onda che frange sulla citrina spiaggia,
serpeggiando sulle creste vien una luce all'occhi
e par si fermi il tempo e la vision riparta,
quasi fosse pellicola che nuovamente alloggia
proiettando la stessa scena, in un gioco degli specchi
puoi  legger l'ugual spartito trascritto sulla carta.
 
Ognun dei nostri passi, i pensieri e sentimenti,
dimorano nella luce che nel tempo l'ha portati
nella nostra stanza interna, qual somma di momenti
affidati alla memoria che tutti tien legati.
 
Come qualcosa è entrato potrebbe ben sfuggire
aprendo la stretta porta con la sua chiave d'oro:
quella sottile vibrazione nel calmo mar d'ottobre
che più non ti abbandona, neppur nel tuo dormire.
Imago della Madre in Narciso e Boccadoro,
di tutte le cose al mondo il vero sol ristoro
che un dì dissolse le ombre, nel calmo mar d'ottobre.


J4Y

Jean


«Shen Hsiu, un uomo di grande cultura e di grande realizzazione nella disciplina e nella meditazione [...] scrisse:
"Il corpo è l'albero dell'illuminazione,
La mente è come il piedistallo di uno specchio limpido;
Puliscilo molto spesso con diligenza,
Non lasciare che vi sia della polvere."

Hui Neng invece, che allora lavorava nel tempio, compose questa poesia:
"L'illuminazione non è fondamentalmente un albero,
E lo specchio della mente non è un piedistallo,
In origine non c'è nessuna cosa -
[...] Dove mai c'è della polvere?"»


.......




Polvere siamo e tal ritorneremo,
al trovarla convien farsela amica
che venga dalle stelle o dalle stalle
essa sol rimane, tutti moriremo.

Per quanto fai, per quanto se ne dica
i giorni son contati e dalle spalle,
che sia d'oro o straccio ben consunto,
alfine cadrà l'ultimo tuo scialle.
Non v'è differenza in chi è defunto.


https://youtu.be/PbFlVf2lB3I

bobmax

Citazione di: Jean il 01 Agosto 2024, 11:14:20 AM

«Shen Hsiu, un uomo di grande cultura e di grande realizzazione nella disciplina e nella meditazione [...] scrisse:
"Il corpo è l'albero dell'illuminazione,
La mente è come il piedistallo di uno specchio limpido;
Puliscilo molto spesso con diligenza,
Non lasciare che vi sia della polvere."

Hui Neng invece, che allora lavorava nel tempio, compose questa poesia:
"L'illuminazione non è fondamentalmente un albero,
E lo specchio della mente non è un piedistallo,
In origine non c'è nessuna cosa -
[...] Dove mai c'è della polvere?"»

.......

Polvere siamo e tal ritorneremo,
al trovarla convien farsela amica
che venga dalle stelle o dalle stalle
essa sol rimane, tutti moriremo.

Per quanto fai, per quanto se ne dica
i giorni son contati e dalle spalle,
che sia d'oro o straccio ben consunto,
alfine cadrà l'ultimo tuo scialle.
Non v'è differenza in chi è defunto.

https://youtu.be/PbFlVf2lB3I

Solo perché credi nella polvere.
Mentre, non c'è nessuna polvere.
Né prima, né dopo.

All'origine non c'è nessuna cosa.
E perciò neppure alla fine.
Altro che polvere... Nulla!

Non dalla polvere, bensì dal Nulla veniamo e nel Nulla torniamo.

E poiché nulla si origina dal nulla...

Ma non è proprio questa nullità di ogni cosa a salvarci dalla morte e... dalla vita?
Non è forse l'amore ciò che davvero conta?
E non è il Nulla il suo fondamento?

Amore sempre insufficiente in vita e vano rimpianto per chi non c'è più.
Ma se tutto è nulla... allora non si vive e non si muore.
Sì è.

Essere = Nulla

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jean

https://www.riflessioni.it/logos/index.php?msg=92777

1)- C'è chi vuole sapere
2)- C'è chi non vuole per un motivo o per un altro
3)- e poi c'è chi pensa a priori di aver capito tutto ma in realtà non ha capito un ca... (avete capito, no!). È così e non esiste un motivo unico che accomuna tutte le persone di questi tre "macro-gruppi"


Per amor di verità, ammettendo ch'essa esista,
alla lista prospettata aggiungerei una voce,
quanto micro non saprei, non essendo accademista,
ché gli elenchi vanno ben sol per chi corre veloce.

Al confin tra vuoto e nulla vi son quelli che sanno,
Jung, per esempio, ma è question d'aver fiducia
o c'è un metro per capire quei che son da quei che fanno?
Il poeta invero conosce quando la metrica s'acconcia.

Ma ancor manca qualcosa...



cordialement
Jean

iano

#476
Il poeta invero conosce quando la metrica s'acconcia.

Ma ancor manca qualcosa... un nonnulla.

Manca quel vuoto in cui l'universo si sbilancia,

fattosi vecchio ormai, ma ancora in cerca di una culla.

La poesia ha un verso, l'universo ha un metro, se stesso.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#477
Mentre l'universo si dilata il metro lo segue ad ogni passo.
Non c'è un infinito da raggiungere.
Non c'è da accelerare l'andatura.
Ne c'è quel posto dove il pensiero si spaura.
Cè solo un andare che non può finire.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''