Menu principale

Al di là dell'aldilà

Aperto da Jean, 05 Maggio 2016, 20:15:28 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Ipazia

Il primo post di Jean spiega chiaramente il concetto: veniamo da una tradizione millenaria che poneva nell'aldilà (sostantivo) la soluzione della faccenda umana. Venuto meno l'aldilà cosa vi è al di là dell'aldilà.

I nostalgici dell'aldilà dicono: nichilismo. Chi non ha tali nostalgie dice: vita. Qui ed ora e a termine. Tra questi limiti del reale esistenziale si gioca consapevolmente la partita.

I più saggi, fin dai tempi di Epicuro, considerarono la morte un dato e non un problema. Un dato relativamente gestibile, con sane abitudini di vita, che rimane il massimo e incontrovertibile valore di ogni vivente. Da valorizzare quantitativamente e qualitativamente, ciascuno per la parte su cui è sovrano.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#436
Una mattina un uomo in una vasca
impasta cemento.
Sul muro di fronte c'è una finestra,
gli uomini diventano statue,
ma nessuno si affaccia.

Questa la trascrizione di un mio sogno a 5 anni.
Una prima percezione di un al di là finestrato,
interpretato come un al di qua nel quale avrei dovuto arrangiarmi da solo.
Al di là non c'era la mia responsabilità, ma qualcuno che avrebbe pensato per me. Di qua una dolorosa, ma orgogliosa, autoresponsabilità.
La percezione dell'al di là arriva come la percezione di una mancanza.
Al di là riponiamo ciò che di qua viene a mancarci.
Al di là dell'al di là si torna qua senza che nulla più ci manchi.
Un di quà dove dobbiamo bastarci da soli.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#437
Crescendo si può acquisire responsabilità, ma anche no, restando a guardare una finestra chiusa che non si aprirà.
In alternativa si danno le spalle alla finestra e si và a scoprire il mondo.
E se in ciò si prova entusiasmo e gioia di cosa dovremmo rammaricarci?
Si esplorano così diversi luoghi che a turno diventano casa.
Ogni luogo diventa casa finché una casa non l'abbiamo.
E infine si prende  casa quando capisci che un luogo vale l'altro fermandoti nel primo  che capita, arredandolo dei ricordi e delle meraviglie provate, se sei stato capace di farti sorprendere dalla strada, e non hai partecipato a un viaggio organizzato.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#438
Ma un al di qua completamente responsabile è ancora da venire.
Quando cerchiamo di spiegare le cose con la complessità stiamo ancora aspettando che qualcuno si affacci alla finestra, ma il fatto che abbiamo cambiato nome alla divinità è un buon segno perchè vuol dire che stiamo pensando di voltare le spalle alla finestra.
Il semplice, per quanto divino soffio  che dà la vita, adesso sembra più un ingovernabile tornado con venti che soffiano di qua e di là, e qualcosa dunque e comunque si muove. Anche fin troppo.
Un ingovernabile soffiare di dati dentro un intelligenza artificiale potremmo dunque credere che dovrebbe bastare a spiegare.
Ma la quantità non è qualità anche se può assumerne le apparenze.
Con l'intelligenza artificiale non facciamo nulla di nuovo, ma lo facciamo più veloce, mostrando maggiore potenza.
Ma esattamente cosa facciamo?
Quello che abbiamo sempre fatto senza saperlo, senza controllarlo, e che chiamiamo esercizio di intelligenza.
Intelligenza che ai suoi inizi nessuno avrebbe detto tale, tanto appariva  esercizio semplice e banale, ma poi complicandosi è come se avesse acquisito un soffio vitale, e ancora non ha smesso di acquisirlo a quanto pare.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Penso che l'idiota artificiale (I.A.) insufflerà nuova vita al "Mistico", mostrandolo dalle forme più volgari alle più nobili, a seconda della qualità della sfida che l'idiozia artificiale porrà all'umano, posto che anche nella sfera umana vi sono livelli diversi di idiozia e intelligenza. Restando sull'ontologico, la questione è ancora quella posta da L.W.

6.52 Noi sentiamo che anche qualora tutte le possibili domande scientifiche avessero avuto risposta, i problemi della vita non sarebbero stati ancora neppure toccati. Certo, allora non resta più domanda alcuna, e questa appunto è la risposta.

6.521 La soluzione del problema della vita si scorge allo sparir di esso. (Non è forse per questo che uomini, cui il senso delle vita divenne, dopo lunghi dubbi, chiaro, non seppero poi dire in che consisteva questo senso?).

6.522 Vi è davvero dell'ineffabile: esso mostra sé, è il Mistico.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Citazione di: Ipazia il 31 Agosto 2023, 08:39:16 AMla questione è ancora quella posta da L.W.

6.52 Noi sentiamo che anche qualora tutte le possibili domande scientifiche avessero avuto risposta, i problemi della vita non sarebbero stati ancora neppure toccati. Certo, allora non resta più domanda alcuna, e questa appunto è la risposta.


Qualora tutte le possibili domande scientifiche avessero  risposta
ci sarebbero nuove domande perchè il linguaggio nel frattempo sarebbe cambiato.
Le domande non c'è dubbio che esistono perchè esiste il linguaggio.
Se non ci fosse il linguaggio cosa ci sarebbe al posto delle domande?
Ma questo ''Mistico'' chi è, Ipazia?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Il "Mistico" - che si mostra - , è il surplus di aspettativa umana, cui pure iano partecipa, su quello che passa il convento Natura.

Dal mistico sono nate le religioni e di mistico si nutre il misticismo tecnologico che le ha soppiantate. Difficile dire se sia un progresso o regresso.

Probabilmente nè l'uno nè l'altro, ma la solita calma piatta dell'illusionale  umano.

Le domande sono domande di verità e restano le stesse anche quando cambia il linguaggio e le attese. Purtroppo, come osserva LW, la verità scientifica è irrilevante rispetto alle domande di senso su cui si gioca la specificità antropologica.

Domande di senso la cui risposta non può che essere tautologica: il senso della vita è la vita.

Viverla.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jean

Citazione di: Ipazia il 31 Agosto 2023, 14:27:45 PM
Il "Mistico" - che si mostra - , è il surplus di aspettativa umana, cui pure iano partecipa, su quello che passa il convento Natura.

Fosse così, tutto sarebbe riconducibile all'uomo... le sue aspettative, desideri... sogni... avrebbero innescato un momentum nella coscienza che, divenuto via via più complesso, in talune circostanze ne emergerebbe "toccando le corde" che evoluzione e background hanno prodotto... artistiche, emotive... spirituali.

È un'interpretazione, come un'altra è che la coscienza umana, ampliandosi, ha potuto incontrare quel momentum che è altro da essa... un'ineffabile e incondizionato sorgere e tramontare di qualcosa che a volte si mostra.

La domanda è se vi sia uno scopo, un'intenzione in quel sorgere e, altrettanto tautologicamente, il sorgere dimostra che... vi è una sorgente...

Iano - se non vi fossero le parole, il linguaggio (... il cemento), come si esperirebbe quel sorgere?

 uomo in una vasca
 impasta cemento.
 Sul muro di fronte c'è una finestra,
 gli uomini diventano statue,
 ma nessuno si affaccia.


......

Un uomo in una vasca
di fronte a una finestra.
Chi guarda?



Cordialement
Jean

Ipazia

Citazione di: Jean il 31 Agosto 2023, 21:04:15 PMFosse così, tutto sarebbe riconducibile all'uomo... le sue aspettative, desideri... sogni... avrebbero innescato un momentum nella coscienza che, divenuto via via più complesso, in talune circostanze ne emergerebbe "toccando le corde" che evoluzione e background hanno prodotto... artistiche, emotive... spirituali.

È un'interpretazione, come un'altra è che la coscienza umana, ampliandosi, ha potuto incontrare quel momentum che è altro da essa... un'ineffabile e incondizionato sorgere e tramontare di qualcosa che a volte si mostra.

La domanda è se vi sia uno scopo, un'intenzione in quel sorgere e, altrettanto tautologicamente, il sorgere dimostra che... vi è una sorgente...

La sorgente c'è. Arduo è dimostrare che sia aliena: sopra o extra. Teniamocela buona, così com'è, in tutta la sua tautologica e (s)fuggente creatività.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

#444
Citazione di: Ipazia il 31 Agosto 2023, 14:27:45 PMIl "Mistico" - che si mostra - , è il surplus di aspettativa umana, cui pure iano partecipa, su quello che passa il convento Natura.

Dal mistico sono nate le religioni e di mistico si nutre il misticismo tecnologico che le ha soppiantate. Difficile dire se sia un progresso o regresso.

Probabilmente nè l'uno nè l'altro, ma la solita calma piatta dell'illusionale  umano.

Le domande sono domande di verità e restano le stesse anche quando cambia il linguaggio e le attese. Purtroppo, come osserva LW, la verità scientifica è irrilevante rispetto alle domande di senso su cui si gioca la specificità antropologica.

Domande di senso la cui risposta non può che essere tautologica: il senso della vita è la vita.

Viverla.

Contro LW, io penso che la verita' scientifica ha sempre delle implicazioni tecniche e tecnologie che cambiano radicalmente la condizione umana.

Non si puo' separare scienza da tecnologia, risposta da suggerimento pratico.

E, in senso nichilistico e transumano, non c'e' nessuna "domanda di senso" di tipo eterno, o tanto meno eternalistico, che possa prescindere dalle condizioni tecniche e tecnologiche della sua stessa formulazione, come domanda.

La domanda e' nel divenire e sul divenire, la domanda e' sempre in qualche misura scientifica.

Se noi conoscessimo improvvisamente la risposta a tutte le domande "scientifiche", ben lungi dall'essere
ri-gettati nella (grigia) quotidianita' e nella (triste) ricerca quotidiana di senso, semplicemente, a partire dall'attimo -storico- di tale -immensa- illuminazione cesseremmo di essere umani.

Perche' avremmo trovato
risposta -impossibile- ad un domandare infinito.

La scienza contiene le domande sulla nostra potenza e felicita', come anche la (buona) filosofia le contiene.

La religione finge solo di contenerle, le domande, perche' come metodo parte sempre dalle risposte, quelle della religione sono sempre vere risposte a false domande.

La scienza sara' sempre piu' simile alla (buona) filosofia, che non alla religione.

Nonostante questi tempi populisti, e quindi antiscientifici.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Phil

Citazione di: niko il 01 Settembre 2023, 15:53:50 PMLa scienza sara' sempre piu' simile alla (buona) filosofia, che non alla religione.
Non amando le profezie, mi accontento del presente e di constatare come «la (buona) filosofia è sempre più simile alla scienza». Nel parlare filosoficamente di «mistico» Wittgenstein aveva, un "immenso" secolo fa, "attenuanti" che oggi non sono più le stesse. La filosofia apprezza il rigore, la chiarezza, il metodo, etc. non solo nella forma (come fa da sempre), ma anche nei contenuti, perché così facendo è filosofia che interpreta, pensa e talvolta persino progetta una prassi possibile. La filosofia che usa le "barbute categorie economiche" di fine ottocento, il "diplomatico" concetto di «mistico» di inizio novecento, etc. suona come un «pensiero poetante» (cit.), piuttosto alieno dalla contemporaneità reale, è una "forma di senso" più adatta a performance letterarie che riflessioni di vita pratica (senza nulla togliere, ovviamente, al tangibile valore e alla influenza culturale di letteratura, religione, poesia, etc. tuttavia la filosofia attiva, ossia che non implode nella sua stessa storia, oggi, è altro, ed è "meno" che in passato, se accetta di essere onestamente quel che è).

Ipazia

Vedo che lo scientismo riempie di senso alcune vite, ma non tutte, vista l'infelicità dilagante. Resto fedele a LW e alla sua concezione di senso. E al materialismo storico che preoccupa pure le classi dominanti che vedono complotti e complottisti ovunque, avendone ben donde, dato che si chiama "lotta di classe" anche nel 21.mo secolo . I padroni lo sanno e prevengono con tutto il potenziale di fuoco e ricchezza accumulati. Per la plebe hanno elaborato la narrazione del "complottista", che (s)qualifica e omologa chiunque la utilizzi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Citazione di: Phil il 01 Settembre 2023, 17:08:09 PMNon amando le profezie, mi accontento del presente e di constatare come «la (buona) filosofia è sempre più simile alla scienza».


La mia, che poi tu hai ripreso, non era una profezia, era principalmente una affermazione...

rafforzata magari da un verbo al futuro per farla sembrare -retoricamente- ANCHE una profezia, ma principalmente voleva essere una affarmazione...

Insomma come dire:

"e' gia' cosi' adesso, e sara' cosi' anche in futuro."

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

#448
Citazione di: Ipazia il 01 Settembre 2023, 19:45:48 PMVedo che lo scientismo riempie di senso alcune vite, ma non tutte, vista l'infelicità dilagante. Resto fedele a LW e alla sua concezione di senso. E al materialismo storico che preoccupa pure le classi dominanti che vedono complotti e complottisti ovunque, avendone ben donde, dato che si chiama "lotta di classe" anche nel 21.mo secolo . I padroni lo sanno e prevengono con tutto il potenziale di fuoco e ricchezza accumulati. Per la plebe hanno elaborato la narrazione del "complottista", che (s)qualifica e omologa chiunque la utilizzi.



Le discriminazioni di classe e la disuguaglianza sociale rendono la tecnologia, conseguenza della scienza, non accessibile a tutti...


Per il resto: gli umani, questi strani animali, si domandano il senso delle cose perche', e nella misura in cui, non sono felici.

Dai loro la felicita', e smetteranno di cercare il senso.

La buona filosofia questo lo ha capito, e accettato, e non demonizzato, da millenni.

Oltre alle varie calamita' della natura e caducita' della carne, sono sempre i seminatori di falso/senso, che hanno interesse a mantenere gli uomini infelici, e quindi alla ricerca a tutti i costi di un senso, sia pur falso.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

Un pensiero all'ultima nata tra le infelicità, l'ecoansia, prodotto innovativo della scienza e filosofia di regime.

Quanto alla felicità, ormai provvedono droga e farmaci a garantirla e quindi le bancarelle filosofiche e scientifiche sono solo un elemento consumistico in più. La felicità chimica richiede un mondo di ipocondriaci e drogati, a cui scienza e filosofia ideologia  possono dare il loro contributo, accanto a quello essenziale della propaganda.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri