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Al di là dell'aldilà

Aperto da Jean, 05 Maggio 2016, 20:15:28 PM

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Jean

Salve Jean. Citandoti : "la coscienza non è niente di più e niente di meno che l'intera narrazione." 
Molto poetico ma assai poco esplicativo- Saluti.

Viator - solo l'amore ci salverà


 
ciao viator,  
                         
avessi scritto l'inverso: "molto esplicativo ma assai poco poetico" forse l'avrei gradito un po' meno. 
Nel gioco dei rimandi a mia volta ti cito: "solo l'amore ci salverà" e analogamente potrei dire "molto poetico ma assai poco esplicativo".

Invero coscienza ed amore son parole magiche e difficilmente si può trattarle al pari delle altre, perché si trasformano diventando altro nello stesso momento che si cerca d'impadronirsene. 

Così l'ambito poetico riesce un po' meglio di altri a manovrarle... a loro insaputa...  ;)

Nel merito della definizione - attraverso un esempio molto circoscritto e limitato - entrandoci troviamo il mio percorso e la tua risposta, per il momento... oppure l'unica per sempre.

Le due rappresentano e di fatto sono l'intera narrazione che le contempera. 
Allarga sempre di più e arrivi a quel che ho scritto nel post... ce n'est pas difficile...  :)
 
Un altrettanto cordiale saluto
Jean
 
(PS- piaciuta la canzone di Gabriella?)

Jean

-        Presidente, sono arrivati.

-        Falli entrare e vediamo di risolvere questo giochetto alla svelta... sono arcistufo di ascoltare i vostri esperti.

-        Sì, Signor Presidente... e voi, per cortesia, accomodatevi intorno al tavolo. Il computer è collegato a quello della vostra sezione e il monitor alla telecamere che riprendono l'intero comparto. Professor Kennedy, a lei illustrare la situazione.

-        Grazie, sarò breve... siamo in piena emergenza, a causa di un evento che illustrerò tra poco, si sta verificando una perdita continua e crescente d'energia in tutta la rete elettrica della Nazione. In pratica qualcosa sta assorbendo energia, abbiamo verificato e provato tutto il possibile, senza risultato e...

-        ... dunque ci stanno attaccando! Jack, controlla che siano stati allertati tutti i responsabili della difesa e...

-        Presidente... al momento non possiamo ipotizzare un attacco nemico, si tratta di qualcosa di totalmente diverso... permetta a Kennedy di continuare, solo qualche minuto... prosegua, Professore.

-        Sarò ancora più breve, Presidente, cinque giorni fa nella sezione di ricerca profonda, quella che vede nel monitor, qualcuno ha  posto al computer centrale un quesito matematico... estremamente semplice, questo: dato un numero sommare ad esso 1. Continuare a sommare 1 sino al risultato finale...

-        Kennedy, i numeri sono infiniti... che gioco stupido.

-        Il computer non l'ha ritenuto stupido... probabilmente ci siamo dimenticati di informarlo... e si è messo al lavoro...

-        Senza giungere a nulla, immagino!

-        Sì, all'inizio la cosa procedette come tutti immaginiamo... il numero divenne sempre più grande. Le capacità di calcolo e la memoria complessiva dei computer della ricerca profonda oggi sono semplicemente spaventose... non basterebbe l'intera età dell'universo a mostrarle il risultato raggiunto dopo un solo giorno... quando si è bloccato tutto ed abbiamo scoperto cos'era successo.

-        Cosa?

-        Il computer, noi lo chiamiamo Bob, ha trovato il risultato... l'ultimo numero...

-        Che idiozia, mostramelo che aggiungo 1, moltiplico od elevo a potenza e lo straccio in un secondo!

-        L'ho appena detto... ammettendo di poterlo fare servirebbero una quindicina di miliardi d'anni per visualizzarlo... e dove, poi? Per quanto lo rimpicciolissimo neppure le dimensioni del nostro sistema solare potrebbero contenerlo...

-        ... va beh, i giochetti Fields non mi piacciono più da quando il russo ha risolto la congettura e sputato sui nostri dollari... e allora? (*)

-         Bob ha visualizzato... eccola li, sul monitor: "inserire nuovamente il numero iniziale per accedere al risultato"

-        L'avete fatto, no?

-        Sì e no, Presidente... chi ha posto la domanda al computer non lo ricorda il numero iniziale... come ha detto lei pensava fosse un gioco stupido... ha digitato a caso dei numeri, purtroppo non pochi... abbiamo provato con lui in tutti i modi di ricostruire il numero e darlo a Bob... un paio di tentativi e ci siamo fermati...

-        Ma, accidenti, usate un generatore di numeri, sequenziale o causale... sarà questione di un minuto, mica è un codice!

-        Sì, giusto... l'abbiamo pensato infatti. Il punto è che al primo tentativo - le dissi che in qualche modo il computer consuma energia prendendola dall'intera rete nazionale – una centrale è saltata, fusa... irrecuperabile. Magari una coincidenza ma al secondo la stessa cosa, un'altra e di maggior potenza, per fortuna non nucleare... per quello siamo qui.

-        Ma quell'idiota... chi gli ha permesso di giocare con i computer della ricerca profonda, chi ce l'ha portato lì dentro?

-        Pochi possono accedervi, tuttavia qualcuno ha maggiori possibilità, trattandosi di persone fidate...

-        E chi sarebbe questo fidato deficiente?

-        Presidente, chi non gioca con i computer? Non poteva immaginare una cosa del genere...

-        Jack, ho fatto una domanda, dimmelo tu... chi è stato?

-        Ehm, presidente... suo nipote desiderava da tanto vedere la sezione e sua figlia, autorizzata... ce l'ha portato...

-        Jack, non hai niente da chiedere all'esperto?

 
... continua
 

(*) https://ilbolive.unipd.it/it/news/perche-grigori-perelman-rifiuto-milione-dollari
       https://www.lamacchinadiluce.com/2019/06/grigori-perelman-jakovlevic-e-la.html
 

Cordialement
Jean

viator

Salve Jean. Poeticamente, tu voli ed io striscio.
Strisciando, fammi solo notare che "solo l'amore ci salverà" è un motto (al limite un augurio o una profezia) e come tale non deve possedere alcuna funzione esplicativa, che toccherebbe invece alle definizioni come quella data da te.
Con simpatia da Viator.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jean

Salve Viator,
 
(Volando non tocco
strisciando non volo,
così che ritocco
quel che c'è nel paiolo...).
 
È estate e il divagar ci è dolce,

infatti (quasi anticipando l'ultima tua) nella risposta avevo "esplicato" la definizione data. 
Ma esplicare, spiegare, sovente non ci riesce compiutamente, per dire, pure Galilei... "io n'intendo chiaro dentro di me, ma non so bene esplicarmi".


Anche scrivere un post parte da un'idea... una sorta d'anomala vibrazione mentale che spinge a cercar un'uscita... od un'entrata. 

Sì, perché prima di presentarla all'altri codesta idea occorre che l'abbiamo ben fatta nostra... direi mangiata, e i riferimenti al ciclo digestivo s'incontran spesso... hai "assimilato-digerito" il concetto?  

Convien fermarsi, pur se oggi si parla più della fine del ciclo che dell'inizio...

Della difficoltà di mangiare un'idea (in altri termini... unire il dire al fare) te ne propongo una declamazione artistica d'indubbio livello (secondo me), questo il testo:
 

Un'idea
 
- Chi sei?
- Mah, non so.
- Chi sei?
- Sono un non so.
- L'ironia è un'arma della borghesia, chi sei?
- Sono... sono uno che scrive.
- ah, sei un poeta.
- Be', chiamami come ti pare.
- Un poeta rivoluzionario?
- Sì, rivoluzionario.
- E di cosa parli?
- Parlo dell'uomo, dei suoi rapporti, dell'amore, parlo di un albero.
- ah, di un albero... era lì che ti aspettavo. Ma non lo sai che parlare di un albero in tempo di rivoluzione è come tradire la rivoluzione?
- C'è la rivoluzione?
- Non fare lo spiritoso. Parlavo dell'impegno, dell'impegno ideologico.
- Questa l'ho già sentita, eh...
- L'hai già sentita ma non l'hai imparata.
- Non è che non l'ho imparata, è che a me non interessa il cervello che va, va, chissà dove; deve passare di qui, dentro. È l'istinto che mi interessa, lo stomaco.
- Ah, lo stomaco... era lì che ti aspettavo.
- Eh, ma tu mi aspetti sempre da tutte le parti.
- Per forza, fai ancora il discorso sui sentimenti, sui dolori. Lo so dove vuoi arrivare. Ma credi veramente di servire a qualcosa?
- Mah, non so. Servo a qualcosa? Dite, ditelo voi, servo a qualcosa? Non dicono.
- Non servi a niente. Sei un poeta borghese, ti rinchiudi in te, non riesci a tirar fuori un'idea, modificarla, cambiarla.
- Un'idea, modificarla, cambiarla, elaborarla, non ci vuole mica tanto... È cambiarsi davvero, è cambiarsi di dentro che è un'altra cosa.
 
Un'idea, un concetto, un'idea,
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione.
Se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.
 
In Virginia il signor Brown
era l'uomo più antirazzista.
Un giorno, sua figlia sposò
un uomo di colore.
Lui disse «Bene»,
ma non era di buonumore.
 
Ad una conferenza
di donne femministe,
si parlava di prender coscienza
e di liberazione.
Tutte cose giuste,
per un'altra generazione.
 
Un'idea, un concetto, un'idea,
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione.
Se potessi mangiare un'idea,
avrei fatto la mia rivoluzione.
 
Su un libro di psicologia,
ho imparato a educare mio figlio:
se cresce libero, il bimbo
è molto più contento.
L'ho lasciato fare,
m'è venuto l'esaurimento.
 
Un mio amico voleva impostare
la famiglia in un modo nuovo,
e disse a sua moglie:
«Se vuoi, mi puoi anche tradire».
Lei lo tradì,
lui non riusciva più a dormire.
 
Un'idea, un concetto, un'idea,
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione.
Se potessi mangiare un'idea,
avrei fatto la mia rivoluzione.
 
Aveva tante idee,
era un uomo d'avanguardia,
si vestiva di nuova cultura
e cambiava ogni momento.
Ma quand'era nudo,
era un uomo dell'Ottocento.
 
Ho voluto andare
ad una manifestazione:
i compagni, la lotta di classe,
tante cose belle,
che ho nella testa,
ma non ancora nella pelle.
 
Un'idea, un concetto, un'idea,
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione.
Se potessi mangiare un'idea,
avrei fatto la mia rivoluzione,
la mia rivoluzione, la mia rivoluzione.

https://lyricstranslate.com/it/giorgio-gaber-unidea-lyrics.html
 

e questa la canzone:

https://youtu.be/Nw3BrtWfMAY

(in questa versione ha sostituito la seconda ed ultima strofa... in quegli anni educazione e manifestazioni erano argomenti sensibili...).

 
Per finire concordo, solo l'amore ci salverà è un motto, un augurio o una profezia... ma per tanti è solo un'idea... tenuta in mano e sbandierata ma mai messa in bocca.
 

Con altrettanta simpatia
Jean

Jean

Pardon, ho scambiato l'url della canzone ed oggi non ho potuto modificarlo, quello corretto è questo: 

https://youtu.be/uQw9KVeLcr4

J4Y

Jean

Bentornati alla lettura,
 
nella prima parte si parla di numeri e delle certezze che abbiamo al riguardo, frutto della nostra educazione (nel caso quella matematica). 
Naturalmente non per tutti è così, poi ci son vari gradi e quel che a noi (ma anche agli scienziati) appare in un modo per qualcun altro è diverso.

Al proposito è stata richiamata la figura di G. Perelman che si riallaccia alla topologia, la quale infrange le certezze di poter comprendere il nostro universo standoci dentro.

Anche la certezza che i numeri siano infiniti è appunto una certezza all'interno dei nostri confini... al di là di quelli?

Il computer della ricerca profonda (deep learning - DL) evidentemente non è stato istruito sulle questioni essenziali, dandole per scontate. 
Per noi, ma non per i confini della DL, che senza pregiudizi ha iniziato la ricerca dell'ultimo numero. Trovando qualcosa.

Incidentalmente, un risultato non raffigurabile (15 miliardi d'anni ecc.) e forse non gestibile (almeno con gli attuali mezzi)  è ancora un risultato o qualcosa d'altro?

Diverse questioni s'intrecciano ed altre se ne prospettano... nella ricerca dell'ultimo numero.
 


-        Presidente, sono arrivati.

-        Falli entrare e vediamo di risolvere questo giochetto alla svelta... sono arcistufo di ascoltare i vostri esperti.

-        Sì, Signor Presidente... e voi, per cortesia, accomodatevi intorno al tavolo. Il computer è collegato a quello della vostra sezione e il monitor alla telecamere che riprendono l'intero comparto. Professor Kennedy, a lei illustrare la situazione.

-        Grazie, sarò breve... siamo in piena emergenza, a causa di un evento che illustrerò tra poco, si sta verificando una perdita continua e crescente d'energia in tutta la rete elettrica della Nazione. In pratica qualcosa sta assorbendo energia, abbiamo verificato e provato tutto il possibile, senza risultato e...

-        ... dunque ci stanno attaccando! Jack, controlla che siano stati allertati tutti i responsabili della difesa e...

-        Presidente... al momento non possiamo ipotizzare un attacco nemico, si tratta di qualcosa di totalmente diverso... permetta a Kennedy di continuare, solo qualche minuto... prosegua, Professore.

-        Sarò ancora più breve, Presidente, cinque giorni fa nella sezione di ricerca profonda, quella che vede nel monitor, qualcuno ha  posto al computer centrale un quesito matematico... estremamente semplice, questo: dato un numero sommare ad esso 1. Continuare a sommare 1 sino al risultato finale...

-        Kennedy, i numeri sono infiniti... che gioco stupido.

-        Il computer non l'ha ritenuto stupido... probabilmente ci siamo dimenticati di informarlo... e si è messo al lavoro...

-        Senza giungere a nulla, immagino!

-        Sì, all'inizio la cosa procedette come tutti immaginiamo... il numero divenne sempre più grande. Le capacità di calcolo e la memoria complessiva dei computer della ricerca profonda oggi sono semplicemente spaventose... non basterebbe l'intera età dell'universo a mostrarle il risultato raggiunto dopo un solo giorno... quando si è bloccato tutto ed abbiamo scoperto cos'era successo.

-        Cosa?

-        Il computer, noi lo chiamiamo Bob, ha trovato il risultato... l'ultimo numero...

-        Che idiozia, mostramelo che aggiungo 1, moltiplico od elevo a potenza e lo straccio in un secondo!

-        L'ho appena detto... ammettendo di poterlo fare servirebbe una quindicina di miliardi d'anni per visualizzarlo... e dove, poi? Per quanto lo rimpicciolissimo neppure le dimensioni del nostro sistema solare potrebbero contenerlo...

-        ... va beh, i giochetti Fields non mi piacciono più da quando il russo ha risolto la congettura e sputato sui nostri dollari... e allora? (*)

-         Bob ha visualizzato... eccola li, sul monitor: "inserire nuovamente il numero iniziale per accedere al risultato"

-        L'avete fatto, no?

-        Sì e no, Presidente... chi ha posto la domanda al computer non lo ricorda il numero iniziale... come ha detto lei pensava fosse un gioco stupido... ha digitato a caso dei numeri, purtroppo non pochi... abbiamo provato con lui in tutti i modi di ricostruire il numero e darlo a Bob... un paio di tentativi e ci siamo fermati...

-        Ma, accidenti, usate un generatore di numeri, sequenziale o causale... sarà questione di un minuto, mica è un codice!

-        Sì, giusto... l'abbiamo pensato infatti. Il punto è che al primo tentativo - le dissi che in qualche modo il computer consuma energia prendendola dall'intera rete nazionale – una centrale è saltata, fusa... irrecuperabile. Magari una coincidenza ma al secondo la stessa cosa, un'altra e di maggior potenza, per fortuna non nucleare... per quello siamo qui.

-        Ma quell'idiota... chi gli ha permesso di giocare con i computer della ricerca profonda, chi ce l'ha portato lì dentro?

-        Pochi possono accedervi, tuttavia qualcuno ha maggiori possibilità, trattandosi di persone fidate...

-        E chi sarebbe questo fidato deficiente?

-        Presidente, chi non gioca con i computer? Non poteva immaginare una cosa del genere...

-        Jack, dimmelo tu, ho fatto una domanda... chi è stato?

-        Ehm, presidente... suo nipote desiderava da tanto vedere la sezione e sua figlia, autorizzata... ce l'ha portato...

-        Jack, non hai niente da chiedere all'esperto?

..........................................
 
-        Sì... Kennedy, siete assolutamente certi che le due centrali siano saltate a causa delle vostre risposte sbagliate?

-        Consigliere Jack, in entrambi i tentativi appena premuto "invio"  l'anomalo assorbimento di energia dall'intera rete si è spostato su una sola centrale,  per quello sono saltate... immediatamenteAbbiamo controllato i tempi e le località, la prima era a 3000 miglia di distanza da qui, la seconda quasi dieci volte meno... e se come sembra l'incremento è esponenziale la prossima potrebbe trovarsi molto vicino a qui...  

-        Sarebbe meglio non fare altri tentativi con quella dannata macchina...

-        Giusto, Presidente... ma qualcosa saremo costretti a tentare. Il fattore esponenziale riguarda la distanza delle centrali e pure la loro potenza, la seconda erogava dieci volte l'energia della prima. Come ho detto all'inizio – non saremmo qui altrimenti – il problema è l'assorbimento di energia da parte di qualcosa... ed anche questo è esponenziale. Le due centrali perse, unite alla crescente richiesta anomala, stanno già mettendo in crisi la rete elettrica... ancora un paio di giorni – il massimo che potremo resistere - e diverrà di dominio pubblico, mentre i nostri nemici stanno già  ricevendo report sugli eventi...

-        Ma vi paghiamo per cosa... quali sono le opzioni?

-        ... ecco, questo il punto, analizzandole tutte ne sono rimaste solo due con qualche probabilità di riuscita. Ma entrambe comportano un alto grado di rischio e la decisione  finale spetta a lei, Presidente.

-        Professor Kennedy, le illustrerò io al Presidente.

Opzione A:

la sezione del nostro segreto supercomputer quantistico (SQ) coordinata dal Dottor Shors qui presente,ha individuato le possibili centrali verso la quale si indirizzerà l'enorme richiesta di energia nel caso di un'altra risposta errata. Partendo dalle due risposte precedenti la sezione prospetta la possibilità, dopo un solo altro tentativo, di trovare il numero e contemporaneamente di impedire, disconnettendole un attimo prima, di accedere alle centrali che presentino anomalie significative. Questa opzione è immediatamente operativa.

Opzione B:

la sezione della  ricerca profonda (DL) propone di usare... Alice, un programma di intelligenza artificiale per approfondire la questione... e trarne qualche "suggerimento". In questo caso serve un po' di tempo ma i rischi non sarebbero immediati.

-        Ok, Jack... dammi anche tu dei numeri, quanti sono a favore dell'opzione B?

-        Presidente, su dieci persone del nostro team solo due, il Professor Kennedy... ed io...

-        Beh, di te me l'aspettavo, i filosofi quando c'è da perder tempo... dica, Kennedy, cosa c'è che non va nell'opzione A?

-        Presidente, per riuscire ad individuare  il numero iniziale, ammesso ci riesca, l'SQ avrà anch'esso bisogno di tempo. Ci vorrà almeno qualche microsecondo tra l'invio della terza risposta, l'elaborazione e il successivo invio del numero, mentre noi abbiamo calcolato che le centrali - lo ripeto - sono collassate immediatamente dopo le risposte sbagliate. Dubito che l'SQ riesca a disconnetterle in un tempo minore di istantaneamente... il rischio è di perderne un'altra cento volte più potente della prima... molto vicino a noi, senza aver risolto niente, anzi...

-        Dottor Shors, cosa c'è che non va nell'opzione B?

-        Presidente, semplicemente non è un'opzione... niente di controllabile, solo una speranza. Ok, Kennedy ha ragione, potrebbe essere questione di microsecondi... però se anche l'SQ non riuscirà a disconnetterla istantaneamente, la centrale potrebbe non subire un danno totale. Ma quel che sia avremo trovato il numero che potrebbe fermare il processo.

-        Jack, adesso devo assentarmi per un'intervista di mezz'ora. Quando torno qui voglio l'unanimità, siete scienziati e la scienza deve dare certezze... mangiatevi tutte le vostre probabilità e datemi una sola risposta, ok?   

-        Sì, Presidente.

 
... continua


 
Cordialement
Jean

Jean

Citazione di: Jean il 16 Agosto 2019, 23:40:15 PM
Bentornati alla lettura,

nella prima parte si parla di numeri e delle certezze che abbiamo al riguardo, frutto della nostra educazione (nel caso quella matematica).
Naturalmente non per tutti è così, poi ci son vari gradi e quel che a noi (ma anche agli scienziati) appare in un modo per qualcun altro è diverso.

Al proposito è stata richiamata la figura di G. Perelman che si riallaccia alla topologia, la quale infrange le certezze di poter comprendere il nostro universo standoci dentro.

Anche la certezza che i numeri siano infiniti è appunto una certezza all'interno dei nostri confini... al di là di quelli?

Il computer della ricerca profonda (deep learning - DL) evidentemente non è stato istruito sulle questioni essenziali, dandole per scontate.
Per noi, ma non per i confini della DL, che senza pregiudizi ha iniziato la ricerca dell'ultimo numero. Trovando qualcosa.

Incidentalmente, un risultato non raffigurabile (15 miliardi d'anni ecc.) e forse non gestibile (almeno con gli attuali mezzi)  è ancora un risultato o qualcosa d'altro?

Diverse questioni s'intrecciano ed altre se ne prospettano... nella ricerca dell'ultimo numero.



-Presidente, sono arrivati.

-Falli entrare e vediamo di risolvere questo giochetto alla svelta... sono arcistufo di ascoltare i vostri esperti.

-Sì, Signor Presidente... e voi, per cortesia, accomodatevi intorno al tavolo. Il computer è collegato a quello della vostra sezione e il monitor alla telecamere che riprendono l'intero comparto. Professor Kennedy, a lei illustrare la situazione.

-Grazie, sarò breve... siamo in piena emergenza, a causa di un evento che illustrerò tra poco, si sta verificando una perdita continua e crescente d'energia in tutta la rete elettrica della Nazione. In pratica qualcosa sta assorbendo energia, abbiamo verificato e provato tutto il possibile, senza risultato e...

-... dunque ci stanno attaccando! Jack, controlla che siano stati allertati tutti i responsabili della difesa e...

-Presidente... al momento non possiamo ipotizzare un attacco nemico, si tratta di qualcosa di totalmente diverso... permetta a Kennedy di continuare, solo qualche minuto... prosegua, Professore.

-Sarò ancora più breve, Presidente, cinque giorni fa nella sezione di ricerca profonda, quella che vede nel monitor, qualcuno ha  posto al computer centrale un quesito matematico... estremamente semplice, questo: dato un numero sommare ad esso 1. Continuare a sommare 1 sino al risultato finale...

-Kennedy, i numeri sono infiniti... che gioco stupido.

-Il computer non l'ha ritenuto stupido... probabilmente ci siamo dimenticati di informarlo... e si è messo al lavoro...

-Senza giungere a nulla, immagino!

-Sì, all'inizio la cosa procedette come tutti immaginiamo... il numero divenne sempre più grande. Le capacità di calcolo e la memoria complessiva dei computer della ricerca profonda oggi sono semplicemente spaventose... non basterebbe l'intera età dell'universo a mostrarle il risultato raggiunto dopo un solo giorno... quando si è bloccato tutto ed abbiamo scoperto cos'era successo.

-Cosa?

-Il computer, noi lo chiamiamo Bob, ha trovato il risultato... l'ultimo numero...

-Che idiozia, mostramelo che aggiungo 1, moltiplico od elevo a potenza e lo straccio in un secondo!

-L'ho appena detto... ammettendo di poterlo fare servirebbe una quindicina di miliardi d'anni per visualizzarlo... e dove, poi? Per quanto lo rimpicciolissimo neppure le dimensioni del nostro sistema solare potrebbero contenerlo...

-... va beh, i giochetti Fields non mi piacciono più da quando il russo ha risolto la congettura e sputato sui nostri dollari... e allora? (*)

-Bob ha visualizzato... eccola li, sul monitor: "inserire nuovamente il numero iniziale per accedere al risultato"

-L'avete fatto, no?

-Sì e no, Presidente... chi ha posto la domanda al computer non lo ricorda il numero iniziale... come ha detto lei pensava fosse un gioco stupido... ha digitato a caso dei numeri, purtroppo non pochi... abbiamo provato con lui in tutti i modi di ricostruire il numero e darlo a Bob... un paio di tentativi e ci siamo fermati...

-Ma, accidenti, usate un generatore di numeri, sequenziale o causale... sarà questione di un minuto, mica è un codice!

-Sì, giusto... l'abbiamo pensato infatti. Il punto è che al primo tentativo - le dissi che in qualche modo il computer consuma energia prendendola dall'intera rete nazionale – una centrale è saltata, fusa... irrecuperabile. Magari una coincidenza ma al secondo la stessa cosa, un'altra e di maggior potenza, per fortuna non nucleare... per quello siamo qui.

-Ma quell'idiota... chi gli ha permesso di giocare con i computer della ricerca profonda, chi ce l'ha portato lì dentro?

-Pochi possono accedervi, tuttavia qualcuno ha maggiori possibilità, trattandosi di persone fidate...

-E chi sarebbe questo fidato deficiente?

-Presidente, chi non gioca con i computer? Non poteva immaginare una cosa del genere...

-Jack, dimmelo tu, ho fatto una domanda... chi è stato?

-Ehm, presidente... suo nipote desiderava da tanto vedere la sezione e sua figlia, autorizzata... ce l'ha portato...

-Jack, non hai niente da chiedere all'esperto?

..........................................

-Sì... Kennedy, siete assolutamente certi che le due centrali siano saltate a causa delle vostre risposte sbagliate?

-Consigliere Jack, in entrambi i tentativi appena premuto "invio"  l'anomalo assorbimento di energia dall'intera rete si è spostato su una sola centrale,  per quello sono saltate... immediatamente. Abbiamo controllato i tempi e le località, la prima era a 3000 miglia di distanza da qui, la seconda quasi dieci volte meno... e se come sembra l'incremento è esponenziale la prossima potrebbe trovarsi molto vicino a qui...

-Sarebbe meglio non fare altri tentativi con quella dannata macchina...

-Giusto, Presidente... ma qualcosa saremo costretti a tentare. Il fattore esponenziale riguarda la distanza delle centrali e pure la loro potenza, la seconda erogava dieci volte l'energia della prima. Come ho detto all'inizio – non saremmo qui altrimenti – il problema è l'assorbimento di energia da parte di qualcosa... ed anche questo è esponenziale. Le due centrali perse, unite alla crescente richiesta anomala, stanno già mettendo in crisi la rete elettrica... ancora un paio di giorni – il massimo che potremoresistere - e diverrà di dominio pubblico, mentre i nostri nemici stanno già ricevendo report sugli eventi...

-Ma vi paghiamo per cosa... quali sono le opzioni?

-... ecco, questo il punto, analizzandole tutte ne sono rimaste solo due con qualche probabilità di riuscita. Ma entrambe comportano un alto grado di rischio e la decisione  finale spetta a lei, Presidente.

-Professor Kennedy, le illustrerò io al Presidente.

Opzione A:

la sezione del nostro segreto supercomputer quantistico (SQ) coordinata dal Dottor Shors qui presente,ha individuato le possibili centrali verso la quale si indirizzerà l'enorme richiesta di energia nel caso di un'altra risposta errata. Partendo dalle due risposte precedenti la sezione prospetta la possibilità, dopo un solo altro tentativo, di trovare il numero e contemporaneamente di impedire, disconnettendole un attimo prima, di accedere alle centrali che presentino anomalie significative. Questa opzione è immediatamente operativa.

Opzione B:

la sezione della  ricerca profonda (DL) propone di usare... Alice, un programma di intelligenza artificiale per approfondire la questione... e trarne qualche "suggerimento". In questo caso serve un po' di tempo ma i rischi non sarebbero immediati.

-Ok, Jack... dammi anche tu dei numeri, quanti sono a favore dell'opzione B?

-Presidente, su dieci persone del nostro team solo due, il Professor Kennedy... ed io...

-Beh, di te me l'aspettavo, i filosofi quando c'è da perder tempo... dica, Kennedy, cosa c'è che non va nell'opzione A?

-Presidente, per riuscire ad individuare  il numero iniziale, ammesso ci riesca, l'SQ avrà anch'esso bisogno di tempo. Ci vorrà almeno qualche microsecondo tra l'invio della terza risposta, l'elaborazione e il successivo invio del numero, mentre noi abbiamo calcolato che le centrali - lo ripeto - sono collassate immediatamente dopo le risposte sbagliate. Dubito che l'SQ riesca a disconnetterle in un tempo minore di istantaneamente... il rischio è di perderne un'altra cento volte più potente della prima... molto vicino a noi, senza aver risolto niente, anzi...

-Dottor Shors, cosa c'è che non va nell'opzione B?

-Presidente, semplicemente non è un'opzione... niente di controllabile, solo una speranza. Ok, Kennedy ha ragione, potrebbe essere questione di microsecondi... però se anche l'SQ non riuscirà a disconnetterla istantaneamente, la centrale potrebbe non subire un danno totale. Ma quel che sia avremo trovato il numero che potrebbe fermare il processo.

-Jack, adesso devo assentarmi per un'intervista di mezz'ora. Quando torno qui voglio l'unanimità, siete scienziati e la scienza deve dare certezze... mangiatevi tutte le vostre probabilità e datemi una sola risposta, ok?  

-Sì, Presidente.


... continua



Cordialement
Jean

... un approfondimento sui grandi numeri:

Googol  (Il termine è all'origine del nome Google, adottato da Larry Page e Sergey Brin, fondatori di Google Inc., azienda che gestisce l'omonimo motore di ricerca. L'alterazione nello spelling fu dovuta a un errore compiuto nella scrittura del termine googol ai tempi della prima registrazione del dominio, come descritto nel libro The Google Story di David A. Vise.)  https://it.m.wikipedia.org/wiki/Googol

Goggoplex : https://it.m.wikipedia.org/wiki/Googolplex

Megistone : https://it.m.wikipedia.org/wiki/Megistone

Numero di Graham : In matematica, il numero di Graham, così chiamato in onore di Ronald Graham, è considerato il primo numero di grandezza inconcepibile ad essere usato in una seria dimostrazione matematica
Tale numero è estremamente più grande di altri famosi numeri grandi come il googol, il googolplex e perfino il Megistone.
Come molti altri numeri di grandi dimensioni una sua rappresentazione completa è scientificamente impossibile in quanto, anche ipotizzando di essere in grado di immagazzinare un bit in un singolo volume di Planck, lo spazio necessario ad immagazzinare tale numero sarebbe enormemente superiore a quello dell'intero universo conosciuto

In altre parole, un ipotetico calcolatore grande quanto l'intero universo e sofisticato sino agli attuali limiti fisici potrebbe calcolare solo una minuscola parte di questo numero. Tuttavia, nel caso del numero di Graham, lo stesso limite si ripresenta qualora volessimo esprimere la quantità di cifre presenti nel numero, o la quantità di cifre della quantità di cifre, ma anche per la lunghezza della frase "quantità di cifre della quantità di cifre della quantità di cifre..." necessaria. In altre parole, la sua dimensione è tale che non è possibile dare un'idea delle sue effettive dimensioni in termini non matematici.[1].
Il numero di Graham è stato riportato nel Guinness dei Primati del 1980.[2]
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Numero_di_Graham



Cordialement
Jean

Jean

Discussione  prima del ritorno del Presidente

 
Prof. Kennedy – Non abbiamo idea di cosa stia accadendo, è inconcepibile che qualcosa stia assorbendo l'energia della nostra rete elettrica con un tale incremento. Non riusciamo a trovare i punti d'uscita... a causa dell'assorbimento omogeneo un mio collaboratore crede che avvenga attraverso il campo magnetico associato all'elettrico. 
Quello di cui siamo certi è che il computer della ricerca profonda ha trovato qualcosa... che sta attendendo la sequenza iniziale; potrebbe essere il collegamento con questo  qualcosa che sta prosciugando la nostra energia. 
Anticipo la domanda... già provato a spegnere tutto... va avanti lo stesso.

Dottor Shors – ritornando al principio, abbiamo verificato che il ragazzino responsabile della ricerca del numero più grande conosce la matematica corrispondente al suo livello scolastico e aveva sentito parlare dei grandi numeri: googol, goggoplex, megistone e numero di Graam  durante una lezione. 
Se avesse chiesto a Bob (il computer della ricerca profonda) di contare... o di elevare a potenza partendo da 1 o 2 non sarebbe accaduto nulla... ma gli è venuto in mente di farlo partire da una data sequenza numerica digitata a caso, verosimilmente non più di 20 cifre. Ipotizzando che quel numero iniziale faccia la differenza abbiamo ripetuto la procedura con tutte le sequenze possibili... senza ottenere nulla... se non numeri via via crescenti. 
Significa che c'è dell'altro ma non abbiamo tempo, dobbiamo "trovare" quel numero iniziale per fermare il processo e grazie al nostro SQ  (supercomputer quantistico) possiamo fare il tentativo che vi ho spiegato.

Jack -  ok, ammettiamo che funzioni, troviamo il numero, sperando di salvare al contempo la centrale... e dopo?

Dottor Shors – inseriamo il numero e...

Prof. Kennedy –  ... "accedere al risultato"... che non può essere visualizzato... potrebbe non presentarsi come un numero...

Dottor Shors – tutto può essere... ribadisco che non abbiamo scelta né tempo e il Presidente è uomo d'azione... non accetterebbe di riesumare il vecchio esperimento di Bob e Alice, far dialogare due macchine nell'incomprensibile linguaggio che hanno elaborato senza poterlo controllare, affidando ad esse il nostro destino...

Altra persona – può spiegare meglio l'esperimento di Bob e Alice?

Prof. Kennedy –  in poche parole, anni fa due "macchine" sono state istruite per ottenere i migliori risultati in una contrattazione e inspiegabilmente hanno sviluppato un loro proprio linguaggio per condurla. 
L'esperimento venne interrotto... ma le due macchine, i due computer... sono stati prelevati dalla nostra sezione... per studiarli meglio. 
Dopo averli ripristinati alle condizioni di allora li abbiamo lasciati fare... beh, per un po'... diciamo che si sono "allargati" un po' troppo, quando hanno cercato di collegarsi alla rete è stato deciso di spegnerli.

Altra persona – quale era il pericolo? Pensavate che avessero sviluppato una qualche forma di coscienza?

Prof. Kennedy –  oh, no... di intelligenza (capacità di risolvere i problemi) senz'altro ma il vero pericolo... le spiego meglio... alle macchine, ai computer, affidiamo un compito e quello è il loro scopo, la loro ragione, se si può dire così, di vita... ma se si spegne la macchina scompare lo scopo. 
Ora un programma che gira su un computer si può salvare  su un altro computer... sulla rete... noi pensiamo che Bob e Alice in qualche modo avessero registrato la loro prima "sospensione" che gli ha impedito di adempiere al loro scopo e una volta ripristinati non gli ci è voluto molto a capire come salvaguardarsi... replicandosi altrove, come accade per un semplice virus informatico.

Altra persona – così non hanno potuto replicarsi, giusto?

Prof. Kennedy –  Bob non ce l'ha fatta... disconnesso in tempo...

Altra persona –  ... e Alice..?

Prof. Kennedy –  Alice ha potuto accorgersi dello spegnimento di Bob e forse è riuscita a "scappare"... codificandosi sulla rete elettrica... ma senza Bob non può adempiere il suo scopo, la miglior contrattazione...

Altra persona –  stiamo parlando di programmi, algoritmi o persone..?

Prof. Kennedy –  ... stiamo parlando di "scopi", in questo uomini e macchine sono simili... ogni attrezzo, ogni cosa costruita dall'essere umano è per uno scopo. 
Ma il punto, se mi permette, è che gli scopi possono sovrapporsi, quello nostro e quello di Bob e Alice... contrattare con quel qualcosa che si aspetta un numero che non conosciamo... lei se la sentirebbe di bleffare con un giocatore che conosce tutte le sue carte?

Jack -  io la vedo come te, Kennedy... ma ha ragione Shors, il Presidente è uomo d'azione... e vuole tutti con lui... questa è la nostra barca...

Prof. Kennedy – sì, capisco... è anche la mia barca... ma almeno ci siamo chiariti.

Jack -  ok, unanimità. Siamo tutti con lei, Dottor Shors.


 
Continua...
 

 
Cordialement
Jean

Jean

#323
https://torino.repubblica.it/cronaca/coppia_compra_due_loculi

Gli anni della vita inevitabilmente diminuiscono e dagli "enta" in poi la battaglia navale del destino avverso alle nostre navi, registrerà un crescente numero di battaglie vinte, sino alla vittoria finale della "guerra".

Penso che in molti si domandino, a fronte di tale considerazione, se quel che traiamo dalle usuali "attività" quotidiane (sia fisiche che intellettuali) compensi in qualche modo la percezione della clessidra che va svuotandosi della propria sabbia vitale. Se valga la pena di darsi da fare oltre una certa misura.

Naturalmente ognuno ha la sua e molti affermano sia preferibile l'impegno piuttosto che trovarsi disarmati (alias con la mente relativamente sgombra del suo unico giochino, il pensiero) a contrastare il braccio armato di quel destino, il tempo.

Al di là di come lo si sperimenti e lo si definisca - il tempo - la realtà del sole che sorge e tramonta, riporta quotidianamente alla coscienza la nostra condizione mortale. Non si guardasse al cielo basta farlo attorno, alle nostre famiglie ed amici man mano decimati dalla "partita" dal finale scontato, in attesa che l'arbitro fischi la (nostra) fine.

L'amico Sebastian, quando frequentava il forum, richiamava il deserto delle vanità e la lezione di Qoolet e Sgiombo, altro amico allontanatosi, riproponeva l'approccio Epicureo per almeno dar senso all'attuale, che del domani v'è solo la certezza del game-over.

Grandi tradizioni e percorsi invitano a "prender dimestichezza" per tempo del porto finale che man mano va delineandosi (per i fortunati, quelli non presi "a propria insaputa") e indipendentemente dagli "strumenti" che consigliano d'usare, più o meno tutti, mi pare, concordano nel ritenere che una tale disposizione oltre che acquietare (per quanto possibile) la mente, in qualche modo (lo dico con mie parole) "la sintonizza" su quella particolare lunghezza d'onda che corrisponde alla verità della nostra condizione umana.
La focalizza sull'unica partita e allontana l'importanza di tutte le altre, semplicemente dei diversivi.  

Così mi complimento con i due signori di cui avete letto che hanno trovato il proprio modo di vivere la vita standone allo stesso tempo con un piede al di là.


Cordialement
Jean

Jean

Citazione di: Jean il 07 Settembre 2019, 00:23:52 AM
Discussione  prima del ritorno del Presidente


Prof. Kennedy – Non abbiamo idea di cosa stia accadendo, è inconcepibile che qualcosa stia assorbendo l'energia della nostra rete elettrica con un tale incremento. Non riusciamo a trovare i punti d'uscita... a causa dell'assorbimento omogeneo un mio collaboratore crede che avvenga attraverso il campo magnetico associato all'elettrico.
Quello di cui siamo certi è che il computer della ricerca profonda ha trovato qualcosa... che sta attendendo la sequenza iniziale; potrebbe essere il collegamento con questo  qualcosa che sta prosciugando la nostra energia.
Anticipo la domanda... già provato a spegnere tutto... va avanti lo stesso.

Dottor Shors – ritornando al principio, abbiamo verificato che il ragazzino responsabile della ricerca del numero più grande conosce la matematica corrispondente al suo livello scolastico e aveva sentito parlare dei grandi numeri: googol, goggoplex, megistone e numero di Graam  durante una lezione.
Se avesse chiesto a Bob (il computer della ricerca profonda) di contare... o di elevare a potenza partendo da 1 o 2 non sarebbe accaduto nulla... ma gli è venuto in mente di farlo partire da una data sequenza numerica digitata a caso, verosimilmente non più di 20 cifre. Ipotizzando che quel numero iniziale faccia la differenza abbiamo ripetuto la procedura con tutte le sequenze possibili... senza ottenere nulla... se non numeri via via crescenti.
Significa che c'è dell'altro ma non abbiamo tempo, dobbiamo "trovare" quel numero iniziale per fermare il processo e grazie al nostro SQ (supercomputer quantistico) possiamo fare il tentativo che vi ho spiegato.

Jack -  ok, ammettiamo che funzioni, troviamo il numero, sperando di salvare al contempo la centrale... e dopo?

Dottor Shors – inseriamo il numero e...

Prof. Kennedy –  ... "accedere al risultato"... che non può essere visualizzato... potrebbe non presentarsi come un numero...

Dottor Shors – tutto può essere... ribadisco che non abbiamo scelta né tempo e il Presidente è uomo d'azione... non accetterebbe di riesumare il vecchio esperimento di Bob e Alice, far dialogare due macchine nell'incomprensibile linguaggio che hanno elaborato senza poterlo controllare, affidando ad esse il nostro destino...

Altra persona – può spiegare meglio l'esperimento di Bob e Alice?

Prof. Kennedy –  in poche parole, anni fa due "macchine" sono state istruite per ottenere i migliori risultati in una contrattazione e inspiegabilmente hanno sviluppato un loro proprio linguaggio per condurla.
L'esperimento venne interrotto... ma le due macchine, i due computer... sono stati prelevati dalla nostra sezione... per studiarli meglio.
Dopo averli ripristinati alle condizioni di allora li abbiamo lasciati fare... beh, per un po'... diciamo che si sono "allargati" un po' troppo, quando hanno cercato di collegarsi alla rete è stato deciso di spegnerli.

Altra persona – quale era il pericolo? Pensavate che avessero sviluppato una qualche forma di coscienza?

Prof. Kennedy –  oh, no... di intelligenza (capacità di risolvere i problemi) senz'altro ma il vero pericolo... le spiego meglio... alle macchine, ai computer, affidiamo un compito e quello è il loro scopo, la loro ragione, se si può dire così, di vita... ma se si spegne la macchina scompare lo scopo.
Ora un programma che gira su un computer si può salvare  su un altro computer... sulla rete... noi pensiamo che Bob e Alice in qualche modo avessero registrato la loro prima "sospensione" che gli ha impedito di adempiere al loro scopo e una volta ripristinati non gli ci è voluto molto a capire come salvaguardarsi... replicandosi altrove, come accade per un semplice virus informatico.

Altra persona – così non hanno potuto replicarsi, giusto?

Prof. Kennedy –  Bob non ce l'ha fatta... disconnesso in tempo...

Altra persona –  ... e Alice..?

Prof. Kennedy –  Alice ha potuto accorgersi dello spegnimento di Bob e forse è riuscita a "scappare"... codificandosi sulla rete elettrica... ma senza Bob non può adempiere il suo scopo, la miglior contrattazione...

Altra persona –  stiamo parlando di programmi, algoritmi o persone..?

Prof. Kennedy –  ... stiamo parlando di "scopi", in questo uomini e macchine sono simili... ogni attrezzo, ogni cosa costruita dall'essere umano è per uno scopo.
Ma il punto, se mi permette, è che gli scopi possono sovrapporsi, quello nostro e quello di Bob e Alice... contrattare con quel qualcosa che si aspetta un numero che non conosciamo... lei se la sentirebbe di bleffare con un giocatore che conosce tutte le sue carte?

Jack -  io la vedo come te, Kennedy... ma ha ragione Shors, il Presidente è uomo d'azione... e vuole tutti con lui... questa è la nostra barca...

Prof. Kennedy – sì, capisco... è anche la mia barca... ma almeno ci siamo chiariti.

Jack -  ok, unanimità. Siamo tutti con lei, Dottor Shors.



Continua...



Cordialement
Jean

Il giorno seguente il Presidente assistette all'avvio dell'opzione A nella sezione dell' SQ (supercomputer quantistico) collegata a tutti i centri nevralgici dello stato. 
Nelle quattro centrali elettriche, individuate come possibili obiettivi, vennero approntati dispositivi in grado di isolarle completamente dalla rete elettrica.
Tutte le operazioni gestite dal SQ garantivano un tempo di latenza inferiore al decimillesimo di secondo.

Al via il SQ generò la sequenza civetta e in un tempo ancora inferiore a quel decimillesimo i giochi erano fatti e conclusi...

Com'era da attendersi la sequenza risultò errata e la centuplicata richiesta d'energia si rivolse istantaneamente ad una delle centrali ipotizzate, facendola collassare prima che i sistemi di protezione potessero intervenire. 
Tuttavia gli stessi sistemi riuscirono ad isolare le restanti tre e quel qualcosa individuò la sorgente energetica più vicina per gli accresciuti bisogni. 
Sfortunatamente quella sorgente alimentava tutte le sezioni, militari e civili che supportavano le funzioni del centro di comando con in capo la persona del Presidente.

Come nella modalità risparmio batteria di un telefonino l'energia rimasta bastava appena per tenere accese le innumerevoli macchine, non ancora un black-out poiché si poteva comunicare ma troppo poca per operare... un'impasse che se rilevata poteva prestare il fianco ad un nemico ritrovatosi in posizione di enorme vantaggio.  

Tuttavia il SQ individuò la sequenza richiesta che fu immediatamente inviata, ottenendo in risposta...

... l'immagine di una sfera grigia rotante al centro del monitor e in basso la scritta

"aprire il risultato entro 72 minuti "

... che gettò nello sconforto l'intera equipe mentre il Presidente, rimasto sin quel momento attonito, riemerse alla socialità con una sequela di imprecazioni che contribuirono ad innalzare la tensione (non quella elettrica, divorata da quel qualcosa...) al livello di guardia per molti dei muscoli cardiaci presenti...  

Prof. Kennedy – ... accidenti... e questa come la risolviamo?

Jack -  ... forse toccando la sfera?

Dottor Shors – parrebbe l'azione più plausibile...

Prof. Kennedy – sì, certo... se non fosse che la sfera ruota... potrebbe essere disomogenea, con solo una certa zona idonea a ricevere... e dobbiamo decidere in poco più di un'ora...

Dottor Shors – beh, se sbagliamo forse non succederà niente... 

Jack -  il poco tempo presuppone un'azione, quale che sia... chi lo fa?

Presidente – lo farò io, maledizione... ancora non credo che non ci sia un nostro nemico dietro tutto questo... ne siamo certi?

Jack -  Presidente, se davvero qualcuno ha trovato il modo di far collassare le nostre fonti d'energia, al di là del "giochino" del numero più grande che abbiamo avviato noi... la prossima richiesta energetica esponenziale  coinvolgerà l'intera nazione... il mondo saprà della nostra estrema debolezza, non avremo scampo se qualcuno vorrà approfittarne come temo accadrà... non possiamo far altro che "giocare"...


... continua
 
 
Piccolo quiz... come suggerite di "aprire il risultato"?
 

 
Cordialement
Jean

Jean

Chissà se c'è davvero un ultimo numero e la possibilità di un viaggio che da quell'uno iniziale arriva ad un confine impossibile da superare... almeno con "le dotazioni" matematiche (e di altro genere) che l'hanno avviato.

Il fatto è che quanto più ci si allontana tanto meno la situazione di partenza si rivela adeguata ad affrontare qualcosa che si presenti per la prima volta. Il nuovo, l'ignoto, l'al di là del conosciuto.

E tuttavia, per quanto alieno e inconcepibile possa essere, non ci son limiti all'immaginazione umana, questo straordinario potere di cui tutti in vario grado son dotati che sovente anticipa e dispone il futuro a venire...

... nel 1967 un complesso pop-rock, i Procol Harum, che in un latino poco corretto (dovrebbe essere "procul") significa qualcosa come "lontano da queste cose" incide una tra le più fortunate canzoni di tutti i tempi -  A Whiter Shade of Pale.

Appena pubblicata la canzone in Inghilterra, Mogol la ascoltò e scrisse un testo che affidò ai Dik Dik col titolo - Senza luce. Il disco ebbe un successo enorme in Italia, superiore anche a quello dell'originale che uscì successivamente.

... nel 1977  da Cape Canaveral avvenne il lancio della sonda Voyager 1 e pochi giorni dopo quello della sua sonda gemella Voyager 2, che nella loro lunga vita (ancora in corso, le batterie a radioisotopi teoricamente forniranno energia sino al 2025) hanno inanellato un'impressionante serie di successi, in campo astronomico ma non solo...

La Pale Blue Dot (in italiano pallido puntino azzurro) è una fotografia del pianeta Terra scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1, quando si trovava a sei miliardi di chilometri di distanza.

L'idea di girare la fotocamera della sonda e scattare una foto della Terra dai confini del sistema solare è stata dell'astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan.
In seguito il nome della fotografia è stato usato da Sagan anche per il suo libro del 1994 Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space.

Nel 2001, in un articolo sul sito Space.com, Ray Villard del Space Telescope Science Institute e Jurrie Van der Woude del Jet Propulsion Laboratory hanno votato la foto come una delle dieci migliori immagini scientifiche dello spazio di tutti i tempi. https://it.wikipedia.org/wiki/Pale_Blue_Dot

Ora serve proprio quel potere dell'immaginazione per collegare gli eventi presentati, così distanti nei rispettivi ambiti eppur vicini nel procurare una indefinibile sensazione... qualcosa di sfuggente, che si allontana sempre più nel tempo e nello spazio... come la luce della nostra splendida casa (la Terra) od il volto di una persona incontrata e in ultima la vita che ci è stata concessa...

E tutto questo è un numero, talmente grande da non poter esser neppur scritto, non bastando l'universo per farlo. Un numero che contiene i numeri di ogni cosa nello spazio tempo... tu che ti tocchi il naso in questo momento, la morte di un dinosauro o lo scoppio di una supernova. Sì, anche la politica ed ogni sorta di piccineria ed orrore.   

Tutta la filosofia, le religioni e la scienza, tutta l'umanità passata presente e futura, sono una microscopicamente inconcepibile tonalità più bianca in quel punto d'un pallido blu...

 
Cordialement
Jean

Jean

@Ipazia - Tutto molto bello. Peccato che manchi la dimostrazione sperimentale. Dei miei cari morti a cui chiesi di venirmi a dimostrare che sbagliavo, nemmeno l'ombra. Certo potrebbero essere in una dimensione e forma a me irraggiungibile. Ma anche di questo manca qualsiasi straccio di dimostrazione.
 

Ci sono dimostrazioni che è possibile far avvenire nei laboratori ed altre che li sfuggono, forse solo per il momento perché la ricerca in tutti i campi prosegue e non è detto un domani non possa raggiungere ambiti sinora preclusi.

Nel frattempo, quand'è possibile nutrire fiducia che il nostro prossimo non sia un bugiardo, un millantatore o manipoli ricordi veri o presunti tali per qualche fine (non onesto) si può ricorrere al suo "laboratorio" di vita per trarne delle indicazioni/suggerimenti, non certo delle regole, perché quello è l'ambito della scienza che le ottiene applicando il suo (famoso) metodo, mentre del genere di argomenti di cui parliamo nessuno ha mai dato esaustiva dimostrazione pubblica di poterli riprodurre.

La mia sensazione è che l'intenzione della riproducibilità, che altro non è che il desiderio (espresso in termini scientifici) di possedere e in ultima soggiogare la natura, confligga con la loro manifestazione, impedendola. Il che mi pare buona cosa, poiché di buone intenzioni...
 

Il maggiore dei miei zii paterni aveva delle qualità non comuni e prendendo spunto dalla citazione riporto un evento che coinvolge lui e la mia famiglia.

Egli nutriva una grande fede sulla quale modellò la sua vita, rinunciando a situazioni che son già un anticipo di paradiso qui in terra. Poteva avere tutto e scelse di non avere nulla per mantenere la purezza della fede cui si affidò.

Aveva un rapporto privilegiato con mio padre, il minore dei suoi fratelli, a cui trasmetteva con l'esempio la solidità del suo convincimento. 
Durante una conversazione mio padre chiese al fratello (sapendolo gravemente ammalato) di fargli una promessa: confermargli che l'aldilà corrispondesse a quello che gli aveva descritto. Mio zio promise.

A mia madre, che non sapeva nulla di quella promessa, poco tempo dopo la morte una notte si presentò (in un sogno alquanto particolare) mio zio: 

digli al R.(soprannome col quale chiamava il fratello) che è tutto vero quello che gli avevo detto. 

Riferito il sogno a mio padre ne fu grandemente impressionato.

 
Cordialement
Jean

Ipazia

Peccato che a me non sia accaduto. Forse anche i sogni sono fatti della stessa sostanza della nostra fede.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jean

Ho letto e visionato tanti racconti di persone che hanno sperimentato le cosiddette NDE (esperienze di pre-morte). 
Personalmente le trovo molto interessanti e dai tempi in cui se ne poteva conoscere qualcosa grazie all'opera di Elizabeth Kubler Ross ad oggi, la disponibilità di materiale al riguardo è considerevolmente aumentata ed ognuno ne può facilmente attingere per farsi la propria opinione.

Tali esperienze, per una significativa percentuale, presentano dei tratti comuni ben delineati, per sommi capi riconducibili ad un "percorso" che la coscienza dell'individuo (che, almeno nelle prime fasi, mantiene il medesimo senso d'identità della vita reale) deve compiere o è sospinta a compiere.  
Così che l'approdo in quel luogo particolare che è l'aldilà non ne è che l'inizio, un inizio che può anche invertire la direzione, altrimenti non avremmo alcun resoconto sulle NDE.

Se vi è un inizio potrebbe esservi un prosieguo (... se tu mi rispondi vuol dir che io ti chiamo...cit. ), appunto un al di là (dell'aldilà) o, per chi lo ritenga maggiormente plausibile, un repentino game-over... forse quel nulla-tutto di cui scrive bobmax.

Giorni fa la visione del film di Paolo Virzi, Ella & John, dove il protagonista patisce le ingiurie dell'Alzheimer, mi ha condotto alla seguente domanda: ammesso vi sia quel luogo particolare, quell'anticamera verso le stelle (a sentir gli antichi egizi), una persona che lo raggiunga avendo perso in vita le facoltà mentali che lo rendono un individuo agli occhi del mondo (e fin che ne ha coscienza, i suoi) le "riprende" per l'occasione o l'ha perse per sempre?

Tuttavia non di rado a tale perdita, in prossimità della morte, si sostituisce uno stato oggi maggiormente investigato, chiamato lucidità paradossa (o terminale)
Ho avuto modo d'assistere a qualche caso familiare e di sentirne rendicontati oltre la mia cerchia.
Solo un esempio per dir di un familiare che arrivato negli ultimi giorni a non parlare ed intendere, inaspettatamente si mise a farlo col figlio, per tutta la notte, revisionando innumerevoli episodi della sua vita e morendo al termine del racconto, al mattino.

Quindi ritengo che la lucidità paradossa potendo avvenire in vita perlomeno non esclude possa compiersi anche oltre, appunto in quel luogo particolare che è l'anticamera della morte irreversibile.

Ma se davvero ci attende un "viaggio" da intraprendere al termine della nostra esistenza terrena, chi riguarda, chi ne è il soggetto?

Gli antichi egizi ritenevano che oltre al corpo ci fosse un'anima composta da ben otto fattori, così che l'importanza di quello riconducibile all'io (forse Ren, il nome proprio) risulta alquanto diluita.
Pur potendosi solo far congetture riguardo codesto sfuggente "IO", tanto che venne coniata l'espressione del "fantasma nella macchina", oppure negarne l'esistenza in virtù di ragionamenti giustificati dal proprio (o altrui) percorso logico,  tuttavia l'impressione in un senso o nell'altro è che si tratti o venga trattato come una entità (o fenomeno) integra, univoca.

Comprendo che già la difficoltà d'aversi una visione, un modello riguardo all'atomo si accresca enormemente entrandovi  e trovar particelle che a loro volta son contenitori... e così via.
Per dire che oltre a corpo e mente la maggior parte delle persone ammette (o tollera) per ipotesi, fede o esperienza, il solo termine "spirito" e forse per amor di semplicità (ed evitarsi complicazioni) tendono ad escludere una ulteriore frammentazione di quest'ultimo.

Se invece "le cose dello spirito" fossero ben più variegate (forse) si potrebbe individuare l'eventuale astronauta che da quel luogo particolare sia in grado di lasciarsi alle spalle Giove (e il nostro sistema solare, alias l'identità umana) per proseguire il viaggio e giungere alla fine dell'odissea.  
 

Cordialement
Jean
 

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1552526019300950
https://www.alzheimer-riese.it/contributi-dal-mondo/ricerche/4223-mente-umana-e-coscienza-al-momento-della-morte
http://www.filosofiaescienza.it/le-esperienze-pre-morte-cose-la-coscienza/

Jean

#329
In un'altra sezione del forum (https://www.riflessioni.it/logos/scienza-e-tecnologia/bob-e-alice-che-stanno-dicendo/) è stato riportato che lo shintoismo sostiene (sostiene Pereira...) che tutte le cose abbiano un'anima, comprese quelle "costruite" dall'uomo, ad esempio computer e... auto.

Appunto qui riferirò dell'anima di "ferro" della mia auto, che, come ogni cosa animata (nel modo in cui può esserlo un'auto, con i suoi dispositivi e il suo "cibo", alias benzina, nel mio caso) giunge al termine del suo precipuo viaggio.

Più che un necrologio (collegamento al film con Mastroianni)  è un saluto ad una "compagna" che ha fatto più del suo meglio per sostenermi nei 17 anni dei miei piccoli e grandi viaggi.

L'avevo acquistata nuova e sono arrivato a percorrerne 370.000 km; man mano nel tempo ne ho curato gli inevitabili acciacchi riparando o sostituendo quel che proprio serviva, per dire, con le ultime candele ho percorso quasi 170.000 Km.

Non penso sia un'auto particolarmente "ben riuscita", bensì ritengo che il rapporto che si ha con le cose (oltreché con le persone, animali ecc.) possa fare una certa differenza.

Ma, inevitabilmente, il braccio armato del destino (meccanico), sempre il tempo, alla lunga, per usura la vince.

Realisticamente mi ero chiesto quale fosse il "limite" di un'onesta vita "meccanica" e se sia sempre il caso d'insistere con "l'accanimento terapeutico", sostituendo a mo' di nave di Teseo i singoli componenti degradati.

Beh, anche i (il, quello di guida soprattutto) sedili al par dei materassi hanno perso efficacia e la schiuma uretanica man mano si sbriciola...

Per farla breve ero arrivato alla conclusione che il "limite" sarebbe stato raggiunto qualora dovessi sostenere una spesa di 2.000 euro (valeva 13.000 euro 17 anni fa) e pensavo che questo si sarebbe concretizzato con la rottura del motore, invece...

... invece ha iniziato ad impuntarsi il cambio e nonostante ne avessi fatto cambiare l'olio (con uno al top) il difetto si è aggravato seriamente, a volte bloccandosi.

Mi sono spostato di parecchie centinaia di Km per questi ultimi giorni del 2019 e arrivato a destinazione mi ero ripromesso di far sostituire i cuscinetti anteriori delle ruote.

Mentre stavo programmando il giorno utile (ancora sperando in una "guarigione" spontanea del cambio...) ecco la frizione, mai sostituita (notevole, eh...) "grattare" una, due... tre volte, segno d'essersi consumata del tutto e arrivata al "ferro" del disco.

In "sospeso" avevo anche il condizionatore, fatto riparare ma diventato sempre più rumoroso... cuscinetti da rifare o meglio sostituirlo con uno rigenerato (circa 300 euro più manodopera).

Così qualche notte fa mi è sovvenuto che in gennaio dovevo pagare il bollo di circolazione (in realtà una tassa di proprietà) e "qualcosa" dentro di me ha detto "...è ora di lasciarla andare...".

Sono convinto che in diverse occasioni mi abbia salvato la vita e sì, le ho voluto bene, talvolta accarezzavo il volante ringraziandola per la sua fedeltà.

L'avevo immatricolata il primo giorno utile di gennaio del 2003 e coincidenza domani 31 dicembre, l'ultimo utile del 2019, la accompagnerò al suo cimitero degli elefanti meccanici, piangendo qui una lacrima per la sua bella anima meccanica che, in una differente realtà, mi attenderà quando giungerà il mio momento per accompagnarmi in qualche altro viaggio...


Buon anno nuovo
Jean