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Al di là dell'aldilà

Aperto da Jean, 05 Maggio 2016, 20:15:28 PM

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lorenzo

CitazioneCitazione da: sgiombo Mon Jun 12 2017 21:51:42 GMT+0200 (ora legale Europa occidentale)
Beh, una cosa (certamente di interesse filosofico) é io problema della mente e del pensiero e dei loro rapporti (e in generale dei rapporti della coscienza) con la materia e il cervello (preferibilmente da affrontarsi senza banalizzazioni di Hume e dello scetticismo, a mio parere); un' altra (a mio parere di nessun interesse filosofico) é quella dell' eventuale fondamento scientifico di esperimenti come quello che proverebbe la modificabilità del pH di una soluzione da parte del pensiero.
Ché altrimenti sarebbero di interesse filosofico anche la telepatia, la chiaroveggenza, il teletrasporto, la chiromanzia, l' astrologia, la bilocalizzazione, le stigmate, il sangue di San Gennaro, i viaggi nel tempo e chi più ne ha più ne metta (a proposito, mi stupisce ce nessuno -almeno che io sappia- abbia tirato in ballo l' entanglement quantistico a proposito del "miracolo" di San Gennaro).
Io stesso sono intervenuto ripetutamente (e forse ho anche stufato qualche, o più di qualche, interlocutore) sulle questioni della filosofia della mente.
Scusami ma non credo di aver capito: cioè si determinerebbero a priori i fenomeni su cui interrogarsi, gli esperimenti dei queli cercare i fondamenti scientifici e gli eventi, sia pure insoliti, che meritano di essere investigati, filosoficamente o scientificamente. Ho inteso bene?
Gli USA importano merci ed esportano dollàri.

paul11

#256
Citazione di: Angelo Cannata il 13 Giugno 2017, 06:03:46 AM
Citazione di: paul11 il 12 Giugno 2017, 23:31:11 PMMa rendiamoci conto che noi conosciamo e individuiamo così ancora poco dell'energia e della materia conosciuta.
Appunto: sconosciuta. Perché non essere onesti, come fa la scienza, e limitarsi a dire che è sconosciuta e basta? Perché aspettarsi da ciò che è sconosciuto la realizzazione degli istinti più bassi dell'uomo? È un caso che tutte le scoperte pseudoscientifiche abbiano in comune con le superstizioni la voglia di dare realizzazione alla sete di potere sulla realtà? Come mai non si fanno mai scoperte astrali che facciano venire la voglia di leggere libri, di studiare lingue e letteratura, l'altruismo, l'interesse per la politica, la capacità di orientarsi nei problemi sociali nel mondo, la capacità di capire le opere d'arte? La risposta mi sembra semplice: perché entrambe, pseudoscienza e superstizioni, non fanno altro che rispecchiare gli interessi preferenziali delle masse. Il superstizioso e lo pseudoscienziato non sono riusciti ad impiantare solidamente nel loro cuore amore per le questioni più responsabilizzanti, quelle che richiedono lunghe progettazioni e lunghi cammini di crescita, e il loro animo slitta in continuazione verso la sete di potere a basso prezzo che alberga in ogni essere umano, me compreso.
Con questo non voglio sostenere che non si debbano esplorare i misteri della natura; il problema è perché esplorarli con questo atteggiamento mentale, cioè andando a proiettare in essi le aspettative più basse, più primitive, direi perfino più barbare dell'essere umano, come la sete di potere sulla realtà e sulla conoscenza di essa (il potere sulla conoscenza infatti è diverso dalla conoscenza in sé, che possiede tutt'altra ricchezza di umanità).
sono allibito dalla tua argomentazione e tu saresti un maestro di spiritualità?
E' dimostrato che esistano sinapsi e neuroni "spirituali"?
Ma eppure sappiamo che esiste

1) la materia oscura e l'energia oscura E' SCIENZA
2) il pensiero esiste o non esiste? la spiritualità esiste o non esiste?
3) se esiste, e francamente non vedo come possa negarsi l'evidenza, di quale consistenza può essere annoverato il pensiero?

Porsi queste domande per te è pseudoscienza?
Sarebbe pseudoscienza se mi inventassi un'energia che non esiste, non che esiste ,ma di cui ancora non sappiamo definirla.

Un uomo che pensa perde energia calorica? Una persona che lavora intellettualmente perde energia?
Esiste un'energia spirituale? Se esiste di cosa stiamo parlando, in cosa consisterebbe?
Esiste un'energia psichica?
.....................

Angelo Cannata

#257
Citazione di: paul11 il 13 Giugno 2017, 11:28:17 AMsono allibito dalla tua argomentazione e tu saresti un maestro di spiritualità?
Non vedo cosa apporti di positivo alla discussione introdurre elemeniti di animosità, che peraltro non hanno nulla a che vedere con la discussione: del mio essere maestro di spiritualità, se proprio interessa, possiamo eventualmente parlare nella sezione apposita.

Riguardo al merito della questione, faccio notare più in dettaglio ciò che avevo già detto in breve precedentemente: in base ai criteri che hai indicato, anche sostenere che i gatti neri portano sfortuna è perfettamente scientifico, infatti

- è scientificamente dimostrato che i gatti neri esistono;
- di essi è possibile misurare con altissima precisione un mare di elementi: peso, dimensioni, velocità, forza muscolare, posizione nello spazio, pH e quant'altro si voglia;
- è scientificamente documentato che i gatti hanno spesso l'istinto di tagliare la strada quando qualcuno si sta approssimando velocemente;
- è scientificamente dimostrato e misurabile in tutti i suoi elementi che una casa può prendere fuoco;
- è scientificamente documentato che, subito dopo che un gatto nero ha tagliato la strada a certuni, costoro hanno poi osservato il verificarsi di eventi negativi.

A questo punto la critica sorge in modo banale: non è affatto dimostrato che esista un nesso di causa ed effetto tra tali eventi negativi e l'attraversamento della strada da parte del gatto nero. Ma questa è esattamente la stessa identica obiezione che demolisce l'esperimento raccontato sul pH dell'acqua: ciò che non è dimostrato è proprio il nesso di causa ed effetto tra il tentativo di concentrare il pensiero sull'acqua e i risultati verificati. Dunque rimane la domanda che avevo posto a suo tempo:
Citazione di: Angelo Cannata il 09 Giugno 2017, 10:24:21 AMqual è la differenza tra quest'esperimento e uno che dica che, dopo che un gatto nero gli ha attraversato la strada, la casa gli è andata a fuoco?

sgiombo

Citazione di: lorenzo il 13 Giugno 2017, 09:33:20 AM
Citazione di: sgiombo il 12 Giugno 2017, 15:26:08 PM
Citazione di: lorenzo il 12 Giugno 2017, 07:54:46 AM
CitazioneLa materia levita grazie al suono
Sviluppato un nuovo metodo per far levitare piccole quantità di materia in aria attraverso un campo acustico che annulla la gravità. Lo studio su Pnas
https://www.galileonet.it/2013/07/la-materia-levita-grazie-al-suono/
Citazione[...]
Fra l' altro era noto da molto tempo che quella acustica é una forma di energia che può trasformarsi secondo proporzioni universali e costanti in altre forme e provocare determinati effetti (famosi sono gli episodi di cristallerie mandate in frantumi dagli acuti di celebri tenori).
Sì, ma non che potesse vincere la gravità, mi sembra.
(gli acuti dei tenori rompono i cristalli, le urla dei canzonettieri rompono i co...ni)
CitazioneD' accordo con quanto affermato tra parentesi, anche se personalmente trovo i "rappari" (o "rapper") ancor più orrendamente insopportabili della media dei "canzonettari".

"Vincere" la gravità o "vincere" la coesione molecolari nei bicchieri, si tratta sempre di rapporti tra forze fisiche reciprocamente contrastajnti che determinano naturalissimi effetti fisici rispettosi del principio "nulla si crea, nulla si annienta, tutto si trasforma secondo determinate proporzioni universali e costanti".

sgiombo

Citazione di: lorenzo il 13 Giugno 2017, 09:53:15 AM
CitazioneCitazione da: sgiombo Mon Jun 12 2017 21:51:42 GMT+0200 (ora legale Europa occidentale)
Beh, una cosa (certamente di interesse filosofico) é io problema della mente e del pensiero e dei loro rapporti (e in generale dei rapporti della coscienza) con la materia e il cervello (preferibilmente da affrontarsi senza banalizzazioni di Hume e dello scetticismo, a mio parere); un' altra (a mio parere di nessun interesse filosofico) é quella dell' eventuale fondamento scientifico di esperimenti come quello che proverebbe la modificabilità del pH di una soluzione da parte del pensiero.
Ché altrimenti sarebbero di interesse filosofico anche la telepatia, la chiaroveggenza, il teletrasporto, la chiromanzia, l' astrologia, la bilocalizzazione, le stigmate, il sangue di San Gennaro, i viaggi nel tempo e chi più ne ha più ne metta (a proposito, mi stupisce ce nessuno -almeno che io sappia- abbia tirato in ballo l' entanglement quantistico a proposito del "miracolo" di San Gennaro).
Io stesso sono intervenuto ripetutamente (e forse ho anche stufato qualche, o più di qualche, interlocutore) sulle questioni della filosofia della mente.
Scusami ma non credo di aver capito: cioè si determinerebbero a priori i fenomeni su cui interrogarsi, gli esperimenti dei queli cercare i fondamenti scientifici e gli eventi, sia pure insoliti, che meritano di essere investigati, filosoficamente o scientificamente. Ho inteso bene?
CitazioneSi determinano a priori (arbitrariamente) le questioni che si ritiene abbiano o meno rilevanza filosofica.

Ovviamente questa determinazione é soggettiva ed arbitraria: per me i rapporti mente (o meglio coscienza)/cervello sono del massimo interesse filosofico al contrario, per esempio, di telepatia, chiaroveggenza, teletrasporto, chiromanzia, astrologia, bilocalizzazione, stigmate, sangue di San Gennaro, viaggi nel tempo e chi più ne ha più ne metta.

...Non so per te.

Ognuno pensa, studia, indaga su ciò che più gli interessa e trascura ciò di cui non gliene frega nulla.

paul11

#260
Citazione di: Angelo Cannata il 13 Giugno 2017, 16:36:16 PM
Citazione di: paul11 il 13 Giugno 2017, 11:28:17 AMsono allibito dalla tua argomentazione e tu saresti un maestro di spiritualità?
Non vedo cosa apporti di positivo alla discussione introdurre elemeniti di animosità, che peraltro non hanno nulla a che vedere con la discussione: del mio essere maestro di spiritualità, se proprio interessa, possiamo eventualmente parlare nella sezione apposita.

Riguardo al merito della questione, faccio notare più in dettaglio ciò che avevo già detto in breve precedentemente: in base ai criteri che hai indicato, anche sostenere che i gatti neri portano sfortuna è perfettamente scientifico, infatti

- è scientificamente dimostrato che i gatti neri esistono;
- di essi è possibile misurare con altissima precisione un mare di elementi: peso, dimensioni, velocità, forza muscolare, posizione nello spazio, pH e quant'altro si voglia;
- è scientificamente documentato che i gatti hanno spesso l'istinto di tagliare la strada quando qualcuno si sta approssimando velocemente;
- è scientificamente dimostrato e misurabile in tutti i suoi elementi che una casa può prendere fuoco;
- è scientificamente documentato che, subito dopo che un gatto nero ha tagliato la strada a certuni, costoro hanno poi osservato il verificarsi di eventi negativi.

A questo punto la critica sorge in modo banale: non è affatto dimostrato che esista un nesso di causa ed effetto tra tali eventi negativi e l'attraversamento della strada da parte del gatto nero. Ma questa è esattamente la stessa identica obiezione che demolisce l'esperimento raccontato sul pH dell'acqua: ciò che non è dimostrato è proprio il nesso di causa ed effetto tra il tentativo di concentrare il pensiero sull'acqua e i risultati verificati. Dunque rimane la domanda che avevo posto a suo tempo:
Citazione di: Angelo Cannata il 09 Giugno 2017, 10:24:21 AMqual è la differenza tra quest'esperimento e uno che dica che, dopo che un gatto nero gli ha attraversato la strada, la casa gli è andata a fuoco?



ciao Angelo Cannata
Non c'è in me nessuna animosità.
Semplicemente mi fa specie che chi creda nella spiritualità esponga come uno scettico.
Non si tratta di estremizzare le posizioni, come avevo precedentemente scritto siamo al limite della scienza/pseudoscienza: è vero.
Però le scienze attuali non sono basate più sulla certezza e quindi nemmeno si fidano dei sensi umani.
Ad esempio SONO IPOTESI l'energia e la materia oscura, perchè spiegano la teoria del Big Bang  soprattutto la fase di espansione dell'universo.
Senza queste, detto in altre parole e banalmente, il bilancio energetico dell'universo ha dei problemi teorici

lI mio personale parere è che potrebbero (utilizzo il condizionale) esistere energie attualmente non misurabili.
Semplicemente perchè l'energia che comunque abbiamo fisicamente nel corpo potrebbe, di nuovo condizionale, avere trasformazioni.
D'altra parte la medicina orientale è una bufala o qualcosa di serio ha?
La meditazione, la contemplazione, sono qualcosa? E  provato scientificamente che mutano le onde elettromagnetiche (alfa ,beta, gamma,ecc.)
Se ha qualcosa di vero quella medicina, basata sulle'energia soprattutto dei flussi e può funzionare almeno in certi casi, non è stata scoperta con il metodo sperimentale arriva da un'antichità remota.
Io lascio semplicemente una porta aperta, interlocutoria.
Così  come credo in una energia spirituale ,una preghiera collettiva, sentita profondamente  dai partecipanti, da qualunque fede o credenza venga posta, sprigiona una energia, sarà psichica, sarà spirituale, sarà fisica, non lo so, ma c'è.
Si dice che la musica, e vedo che suoni, sprigiona un'energia terapeutica.

tutto qui.........

Angelo Cannata

Quando io parlo della spiritualità, mi riferisco a ciò che con questa parola è inteso oggettivamente nei vocabolari, cioè la vita interiore. In quanto tale, essa non è una cosa a cui credere o non credere, perché è un fatto oggettivo (non dico oggettivo in senso filosofico o metafisico, ma in senso pratico o scientifico): allo stesso modo in cui l'attività umana del semplice riflettere può essere considerata un fatto oggettivo, non è una cosa da credere o non credere. La spiritualità di cui io parlo è una spiritualità che può essere seguita benissimo anche da atei o da materialisti. Purtroppo so bene che è diffusissimo il fraintendimento della parola spiritualità come se essa significasse qualcosa come spiritismo, o comunque il credere in mondi, forze, energie soprannaturali o comunque non scientificamente accertabili. Ma questo significato di spiritualità è un fraintendimento, perché non trova riscontro né nei vocabolari né nelle enciclopedie.

Tuttavia, la spiritualità nel senso che ho spiegato non è atea o materialista in senso dogmatico, altrimenti non sarebbe più la spiritualità oggettiva presente in ogni persona, ma si ridurrebbe a una semplice filosofia atea o materialista. La spiritualità di cui parlo io non afferma e non nega nulla di sconosciuto o soprannaturale, perché è scientifica, così come è scientifico dire che i nostri neuroni interagiscono nel nostro cervello: la scienza non nega l'esistenza delle cose che essa non conosce: dice semplicemente che non le conosce, non le risultano elementi per poterne parlare.

Una volta chiarito ciò, ritengo utile fare una precisazione riguardo agli atteggiamenti mentali con cui esplorare ciò che è sconosciuto. Fa parte della normale ricerca scientifica avanzare delle ipotesi e poi sottoporle a prove che le verifichino o le falsifichino. In questo senso è corretto anche ipotizzare che gli asini volino e poi proseguire con tutte le procedure per verificare o falsificare tale affermazione. Le ipotesi però, già prima di ogni verifica, vanno anche gestite ed è qui che cominciano a verificarsi le divergenze tra scienza e pseudoscienza: la scienza fa il massimo sforzo di formulare ipotesi adoperando un linguaggio il più possibile esatto, stringente, che eviti al massimo false suggestioni e fraintendimenti; la pseudoscienza fa il contrario, gioca al massimo con il linguaggio per renderlo suggestivo, minimizzare ciò che non ha validità o dimostrazione, ingigantire ciò che è possibile o immaginabile. Un esempio l'hai fornito tu stesso in questo tuo ultimo messaggio: non è casuale (anche se magari tu non l'hai fatto di proposito) la scelta del verbo "sprigiona": già la parola ingigantisce un elemento che alla prova dei fatti è invece minimo, indimostrato, ambiguo nel suo significato. Quel verbo "spirigiona" viene applicato da te a "energia", e pure a "energia spirituale"; ma cos'hanno di chiaro queste espressioni? Niente. Eppure, al contrario di questo dato di fatto, hai detto "sprigiona", come se fosse qualcosa di grande, forte e chiaro.

Lo stesso tipo di osservazione può essere applicato, oltre che alle singole parole, alle frasi, alle logiche espresse e alle accentuazioni. Anche riguardo a ciò ci sono esempi nel tuo messaggio: per esempio, hai detto "qualcosa di serio ha": ma che vuol dire quest'espressione? Anche nelle barzellette è possibile individuare "qualcosa di serio". Poi hai detto "credo", ma i credo personali, o i "si dice", che hai pure appena usato, non dovrebbero essere introdotti in una discussione ad alto rischio di criticabilità scientifica, come è quest'esperimento sull'acqua: parlare del proprio credere o del "si dice" è in apparenza una cosa legittima, ma in realtà assume la funzione di tentativo di influenzare le scelte altrui. Uno scienziato non può dire "Io credo nel fatto che gli atomi si comportano in un certo modo", oppure "si dice che avvenga questo": i suoi colleghi gli risponderebbero "Se dobbiamo fare scienza risparmiaci i tuoi credo e i "si dice": qui si va per elementi che devono essere criticabili".

Sono le stesse differenze che è possibile riscontrare tra Voyager e Quark: Piero Angela non è uno scienziato professionista, ma si sforza di usare un linguaggio per quanto possibile esatto e povero, per evitare ambiguità. Giacobbo fa l'opposto, fa il massimo sforzo per conferire al linguaggio il massimo di ambiguità e di molteplicità di significati.

Sta a noi scegliere con quali linguaggi vogliamo portare avanti le ricerche.

Jean

Ho letto qualcosina di Seneca e m'è bastato per averne il massimo rispetto, perché si esprime semplicemente, ponendo il focus sull'uomo (contemporaneo) e le problematicità dell'esistenza, rapportate all'inevitabile morte rispetto alla quale perdon di sostanza divenendo diafane ombre... in dissolvimento.

Qualcuno ha chiamato la morte "la sorgente nera" che un po' ricorda quella "dark energy and matter" cui ha accennato paul. 

L'attuale cosmologia è obbligata a considerarle per darsi una comprensione dell'universo (la sua nascita ed evoluzione, per chi s'interessi di tal questioni) che almeno abbia una direzione ed i più ritengono che vi sia un'espansione in atto.
 
Nel chiedersi quanto si possa progredire riporto le parole di Seneca:

Gran parte del progresso sta nella volontà di progredire

che personalmente interpreto sia come proposito collettivo (la società) che individuale. 
Naturalmente la società determina e sovente impone le direzioni, rispetto alle quali la volontà del singolo deve conformarsi. 
Ma quando più singoli si associano (loro e/o le loro idee) una società (lungimirante) non dovrebbe attender che divengano una massa critica (cfr. quella nucleare per prodursi il "botto"), ma accoglierle (per quanto possibile e comunque dimostrando di volerlo fare...) nel suo seno.

Se  convenite che il progredire sia connesso con l'imparare potremmo chiederci da dove/chi/cosa possiamo imparare? 
E sempre il filosofo (Seneca), pragmaticamente, risponde:

È meglio imparare delle cose inutili che non imparare niente. 

Ma quali siano le cose inutili e quelle utili... chi lo decide?

In termini filosofici ogni limitazione mi par venga considerata un ostacolo all'avanzamento (progresso) di qualsivoglia indagine, mentre per quelli scientifici... ben poco è nelle disponibilità del singolo, le direzioni di ricerca son determinate dall'interesse delle lobby di potere, ***militare in primo luogo.

Quando si conferisce alla "scienza" un'identità monolitica, quasi che essa possa risponder in prima persona forse non si vede che come tutte le creazioni umane contiene atteggiamenti mentali che proiettano in essa le aspettative più basse, più primitive, direi perfino più barbare dell'essere umano, come la sete di potere *** sulla realtà e sulla conoscenza di essa (il potere sulla conoscenza infatti è diverso dalla conoscenza in sé, che possiede tutt'altra ricchezza di umanità).

La scienza è figlia dell'uomo, non ancora (chissà se è un bene...) il contrario.

Ma la curiosità non ha confini e da sempre ci son stati, diciamo spiriti liberi, che han percorso strade diverse... certamente i più perdendosi ma altri riscuotendo l'attenzione e il riconoscimento per il loro lavoro.

Dopo d'aver letto degli esperimenti (quello del Dr. William Tiller della Stanford University  e quello dell'IRC di Roma) mi è venuto in mente di provare a mia volta, rimanendo alquanto stupito dei risultati (proprio non me li aspettavo) ottenuti.

Chi pensa non dimostrino nulla o confrontandoli con quelli ottenibili da un gatto nero che attraversi la strada ritenga d'averli "demoliti" (?) non essendo un chimico analitico difficilmente può valutare le condizioni sperimentali. 
Non è il caso qui di approfondire la questione tecnico-metodologica (c'è l'apposita sezione scientifica... e magari dopo l'estate vedrò di proporre un'attività "pratica" che coinvolga gli interessati), il punto è che molte persone competenti li ritengono validi e altamente significativi... e del tutto lecitamente altri possono dubitarne ed arrivar a supporre la frode (anche proveniente da me...).

Riscontrare (...se...) un effetto dell'intenzione umana sulla materia, che almeno qualche miracolo sia avvenuto... potrebbe darci qualche  indicazione sul "come" siamo fatti, da dove provenga il senso di noi stessi e lo stesso pensiero... e in ultima quale il destino di questo "agglomerato di istanze" (l'anima) che si ritroverà senza il supporto fisico che lo mantiene come noi lo conosciamo? 
  
Perché questa è la sola domanda... risalendo la "sorgente nera" cosa incontreremo?

 
(ma, naturalmente, tutto quanto da tutti sin qui scritto è proficuo alla conoscenza reciproca... di noi villeggianti all'Hotel Logos)
 
Un cordiale saluto
Jean

lorenzo

#263
Citazione
CitazioneCitazione da sgiombo Tue Jun 13 2017 18:07:14 GMT+0200 (ora legale Europa occidentale)
Si determinano a priori (arbitrariamente) le questioni che si ritiene abbiano o meno rilevanza filosofica.
Ovviamente questa determinazione é soggettiva ed arbitraria: per me i rapporti mente (o meglio coscienza)/cervello sono del massimo interesse filosofico al contrario, per esempio, di telepatia, chiaroveggenza, teletrasporto, chiromanzia, astrologia, bilocalizzazione, stigmate, sangue di San Gennaro, viaggi nel tempo e chi più ne ha più ne metta,
...Non so per te.
Ognuno pensa, studia, indaga su ciò che più gli interessa e trascura ciò di cui non gliene frega nulla.
Penso di essere daccordo, ognuno si interessa di quel che gli pare.
Però in un dialogo, una discussione con più interlocutori, i confini possono essere più sfumati, dipendere dall'argomento e dalle persone più che dai gusti personali (ovvio che uno può anche rinunciare ad interloquire).
Ad esempio, non ho letto nessuno delle carrettate di libri sugli angeli (anche se ho ascoltato con interesse di chi ne ha percepito la presenza) ma se si parla di aldilà ritengo perfettamente legittimo che uno citi al riguardo le sue esperienze. Eventualmente, se ritengo inutile il suo contributo, lo lascerò perdere.
Ciao e scusami se ho scritto banalità.
Gli USA importano merci ed esportano dollàri.

sgiombo

Citazione di: lorenzo il 14 Giugno 2017, 23:17:07 PM
Citazione
CitazioneCitazione da sgiombo Tue Jun 13 2017 18:07:14 GMT+0200 (ora legale Europa occidentale)
Si determinano a priori (arbitrariamente) le questioni che si ritiene abbiano o meno rilevanza filosofica.
Ovviamente questa determinazione é soggettiva ed arbitraria: per me i rapporti mente (o meglio coscienza)/cervello sono del massimo interesse filosofico al contrario, per esempio, di telepatia, chiaroveggenza, teletrasporto, chiromanzia, astrologia, bilocalizzazione, stigmate, sangue di San Gennaro, viaggi nel tempo e chi più ne ha più ne metta,
...Non so per te.
Ognuno pensa, studia, indaga su ciò che più gli interessa e trascura ciò di cui non gliene frega nulla.
Penso di essere daccordo, ognuno si interessa di quel che gli pare.
Però in un dialogo, una discussione con più interlocutori, i confini possono essere più sfumati, dipendere dall'argomento e dalle persone più che dai gusti personali (ovvio che uno può anche rinunciare ad interloquire).
Ad esempio, non ho letto nessuno delle carrettate di libri sugli angeli (anche se ho ascoltato con interesse di chi ne ha percepito la presenza) ma se si parla di aldilà ritengo perfettamente legittimo che uno citi al riguardo le sue esperienze. Eventualmente, se ritengo inutile il suo contributo, lo lascerò perdere.
Ciao e scusami se ho scritto banalità.
CitazioneCon quest' ultima frase mi metti proprio in imbarazzo: nessuno deve chiedere scusa a nessuno per le opinioni (non offensive per altri) che esprime nel forum!
Fra l' altro con queste tue concordo.

lorenzo

Quando leggo delle cose ovvie, scontate, banali mi viene un po' di rammarico per il tempo perso e l'attenzione immeritevolmente prestata: per questo mi faccio scrupolo di scusarmi se rischio di raggiungere il limite (anche mio) di tollerabilità.
A proposito (e, di nuovo, scusami): https://www.riflessioni.it/netiquette.htm
"Se rispondi ad un messaggio "con quotatura", evita di citare l'intero messaggio originale, togli tutto ciò che non è direttamente correlato alla tua risposta."
Ciao.
Gli USA importano merci ed esportano dollàri.

Jean

Per mille motivi la vita è indubbiamente difficile e la sofferenza che la pervade raramente permette alla bilancia di risalire dalla parte opposta, non dico della gioia ma almeno della serenità, di un po' di pace.

Ma oggi, per il secondo giorno (spero di sette) sono in vacanza... pur se i (seri) problemi mi accompagnano e come pensiero (trovandomi altrove) ritornano senza posa intervallandosi ad altri.

Per il secondo giorno, seduto su una comoda poltroncina  da cui mi son lasciato scivolare sino ad appoggiare la nuca sulla stessa, per una ventina di minuti mi son rivolto al sole al tramonto, con gli occhi chiusi, ed anche oggi il vento soffiava impetuoso alla mia destra, a tratti facendomi ondeggiar le gambe.

Il vento troppo forte di questi luoghi che non mi è mai riuscito d'accettare completamente... ieri ed oggi non mi ha dato più alcun fastidio...

Mi son ritrovato ad ascoltar la sua voce... che è la voce della resistenza delle cose che incontra... perché esso non produce suoni, essendo pura forza in azione...

La resistenza delle mie orecchie produceva una tonalità, quella del naso un'altra... la fronte, persino, un'altra ancora, e più in là... la seggiola, le mie gambe... gli arbusti e gli alberi...

Non me n'ero mai accorto, la voce del vento è la resistenza delle cose che incontra... e tra tutte le cose che può incontrare, gli alberi son quelli che sanno accettarlo completamente.

Pur se arrivano a schiantare... un attimo dopo, su quei rami (o sull'intero albero) ritorna il suono dell'accettazione, perché quel che è stato è stato.

Se sapeste, davvero, cosa sono e da dove provengono i pensieri potreste dir che il vento è una cosa e quelli un'altra... ma d'entrambi conosciamo solo gli effetti... così, non conoscendo la loro natura, non mi son meravigliato che colà seduto, illuminato dal sole e avvolto dal vento... quest'ultimo si portasse con sé i grevi pensieri di questo mio tempo.

Nell'alzarmi mi son reso conto d'esser stato davvero seduto... per una volta c'ero davvero, lì ad ascoltare quel vento che non avevo mai completamente accettato.

Mentre esso ha accettato e preso con sé il mio peso.

Cosa siamo... cosa, davvero, ci circonda?


 
Jean

 

Jean

Mia madre ha sognato di trovarsi nell'appartamento (dove viveva un tempo) con il suo compagno d'allora (oggi non più in vita) e di ricevere la visita di un suo figlio.
 
I tre si misero a conversare riguardo le sue condizioni, migliorate al punto d'essere dimessa dall'ospedale (cosa poi avvenuta in questi giorni). 
Un colloquio amichevole, preludio di positive aspettative.

Mio fratello il giorno seguente le telefona per riferirle del sogno che ha fatto, che si rivelerà identico al suo (e vissuto dalla sua prospettiva!).
  
Nella dimensione del sogno, l'aldilà più vicino e non definitivo che ci è permesso di frequentare, accadono piuttosto di frequente episodi come quello che ho riportato e spesso basta interrogare le persone della nostra cerchia per aver materiale al riguardo.

In precedenza  avevo riportato un altro episodio e non ne aggiungerò altri (pur avendone, ma se qualcuno vuol contribuire è ben accetto) ritenendo questi sufficienti (secondo me) a confermare un collegamento tra persone, stati di coscienza e situazioni.

Eventi e/o fenomeni a cui non è possibile applicare (per tanti motivi che richiederebbero una discussione a sé) una metodologia scientifica, in prima istanza perché non sono riproducibili.

Quando non si possono usare strumenti per misurar qualcosa non rimangono che i sensi e la nostra struttura interpretativa per farcene un'idea, come l'esempio dell'elefante tastato dai ciechi ben evidenzia.

Quella che definisco struttura interpretativa tuttavia non si ferma all'insieme costituito dai sensi, memoria ed esperienze (di tutti i tipi, culturali comprese).

Ritengo che ci siano altre componenti non riconducibili a questo  insieme, per fare un esempio (visto che ne stiamo parlando nella sezione sull'arte) non raramente le persone si sentono "ispirate"  e spesso quello stato le dispone a cimentarsi in attività artistiche.

Evidente che l'ispirazione non sia una facoltà (o come la si voglia chiamare) residente permanentemente nella struttura interpretativa (in seguito per brevità S.I.) dell'uomo.

Analogamente  possono emergere altre facoltà, sovente in particolari situazioni non sempre ricorrenti, così che l'insieme (non chiuso) della S.I. ne viene a disporre, coscientemente o meno.

Fenomeni quali chiaroveggenza, precognizione... facoltà terapeutiche e quant'altro viene normalmente considerata percezione (esperienza) extrasensoriale

(wiki -  ... ESP (acronimo dell'espressione inglese Extra-sensory perception) ogni ipotetica percezione che non possa essere attribuita ai cinque sensi. La percezione extrasensoriale è anche classificata come "settimo senso" e viene spesso confusa con il sesto senso (l'intuito). L'uso di questo termine sottintende una ipotetica esistenza di canali di informazione estranei e sconosciuti alla scienza e, infatti, gran parte degli studi al riguardo si muovono al di fuori del metodo scientifico, riguardando la parapsicologia.)

percorrono la storia dell'umanità dal suo inizio e l'uso di quei canali di informazione si ritrova nella cultura e tradizione dei popoli.

La nostra struttura (S.I.) interpreta il mondo (l'esperienza, la vita, i fenomeni ecc.) primariamente per rilevare se il contesto nel quale ci si trovi sia "sicuro" e non comporti pericoli per la sopravvivenza.

Se tale condizione non viene soddisfatta ne può conseguire il blocco dell'azione o il rivolgersi (inconsciamente, il più delle volte) appunto a quegli altri canali d'informazione che permettendo la valutazione pur in carenza di quelli che si presumono dati necessari e sufficienti, consentano una strategia con qualche margine di successo.

Così la persona salta di lato schivando il pericolo o sceglie una via di fuga... come vien detto per istinto/intuito.

Se non ci sono pericoli in agguato la S.I. correla ogni evento che riguardi la persona (non solo nello stato di veglia) con il background (memoria) personale, risultandone azioni e motivazioni, movimento e scelta... come si vive la vita, in sostanza.

Quando venite sferzati dal vento e più che infastiditi decidete di togliervi dalla sua forza (cambiando luogo), la S.I. (disponendo di tutto il database che vi riguarda in ordine al vento) pur non rilevando un pericolo propone (e senz'altro dispone) una soluzione maggiormente confortevole innescando nel contempo l'azione (cervello, trasmettitori, muscoli ecc.).

Ma se altri canali fanno giungere informazioni supplementari... la S.I. deve integrarle... e il risultato non è detto sia lo stesso, così che per quella volta (o magari per sempre, in futuro), superato quel piccolo (o grande) gap in cui par che entrambe le soluzioni possano esser prese, ecco che "decidete" di non opporvi al vento selvaggio... col risultato che ho illustrato nel post precedente e che ha originato questo approfondimento della questione riguardo al "cosa siamo".

 
Ogni cosa insegna a chi domanda.
 


Un cordiale saluto
Jean

InVerno

Questo era se non sbaglio il topic dove si parlava di OBE. Se può interessare, visto che anche Sariputra pareva ne avesse avuto esperienza, un recente studio sembra aver trovato una correlazione tra le OBE e disturbi dell'orecchio. http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0010945217301892?via%3Dihub#fig2.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Apeiron

Citazione di: InVerno il 02 Agosto 2017, 11:33:33 AMQuesto era se non sbaglio il topic dove si parlava di OBE. Se può interessare, visto che anche Sariputra pareva ne avesse avuto esperienza, un recente studio sembra aver trovato una correlazione tra le OBE e disturbi dell'orecchio. http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0010945217301892?via%3Dihub#fig2.

Studi simili ad esempio che "esperienze mistiche" sono il risultato di psicosi, "derealizzazione/depersonalizzazione", di epilessia, di tumori al cervello... ed è giusto secondo me che questi studi vengano fatti: alla fine quello che avviene è che a volte questi studi ci fanno capire meglio noi stessi e evitano che la gente cada nella paranoia. Ma come ho già affermato non "dimostrano" niente, visto che uno può veramente credere che il suo "corpo astrale" si sia mosso, forse proprio a causa del problema all'orecchio.

Credere o non credere al "sovrannaturale" (ossia qualsiasi cosa oltre a ciò che si può percepire con i 5 sensi o che può essere rivelata dagli strumetni della scienza) è questione di "fede", ossia di una scelta personale.

Molto interessante comunque, grazie della segnalazione  8)  il mio otorino mi ha detto che un problema all'orecchio può far venire questa sensazione: quando si è distesi sul lato dell'orecchio "problematico" si ha la sensazione di sprofondare. Veramente strana come cosa  ::)
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)