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A pensarci "bene"

Aperto da Mariano, 22 Maggio 2018, 15:51:18 PM

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Mariano

Tutta la nostra vita si impernia sull'esistenza del bene e del male : ma sono un aggettivo oppure un sostantivo? e   rappresentano un qualcosa di assoluto o relativo ?
Io penso che noi tutti gli attribuiamo giustamente un significato relativo perchè il significato assoluto non è descrivibile.

iano

Io credo che tu abbia fatto centro Mariano.
Ciò che è bene o male lo si deduce a partire dalle regole alle quali bisogna aderire per far parte di una comunità , che è cosa relativa , ma della qual cosa prendiamo coscienza col tempo e con fatica.
Il timore di questa presa di coscienza è la perdita di moralità.
Perché rispettare qualcosa che è relativo?
In effetti non c'è miglior modo di indurre al rispetto di una regola del presentarla come assoluta.
Anche così però non tutti ci credono allo,stesso modo e questo tende a creare diversi livelli sociali nella comunità .
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

sgiombo

Citazione di: Mariano il 22 Maggio 2018, 15:51:18 PM
Tutta la nostra vita si impernia sull'esistenza del bene e del male : ma sono un aggettivo oppure un sostantivo? e   rappresentano un qualcosa di assoluto o relativo ?
Io penso che noi tutti gli attribuiamo giustamente un significato relativo perchè il significato assoluto non è descrivibile.
 
Beh, in senso strettamente grammaticale si tratta di sostantivi (astratti).

MI sembra però che il fatto che ogni concetto é relativo (ricavato dalla messa in determinate relazioni di determinati altri concetti; che ne costituisce la definizione) non implichi l' insensatezza del concetto di "assoluto". 
Comunque concordo che i concetti di "bene" e di male" sono relativi: non avrebbe senso la (pretesa) ipotesi di una realtà integralmente, assolutamente bona (o cattiva) in quanto se il bene non fosse pensabile come tale per contrasto col male (e viceversa) tutto sarebbe da pensare come indifferente: "Omnis determinatio est negatio" (Spinoza).

viator

Salve. Bene e male, in ambito umano, sono due concetti relativi. In estrema analisi il bene (al di là di ogni interpretazione filosofica, di ogni mistificazione, di ogni etica e morale particolari) non è altro che ciò che ci giova ( ovviamente del nostro giovamento fanno parte la nostra soddisfazione, il soddisfacimento dei nostri bisogni, desideri e speranze, i nostri interessi materiali etc. etc. etc.).
Il male sarà ciò che ci nuoce o che si oppone al nostro bene come descritto sopra.

In ambito naturale ed assoluto, invece, bene e male non possono coesistere poiché l'uno è la negazione dell'altro.
Se supponiamo che il bene assoluto possa essere ciò che giova alla esistenza del mondo (come appunto io credo), dal momento che non possono esistere più assoluti, se il male esistesse risulterebbe relativo (come infatti ritengo). Inoltre il male, contrapposto al bene dell'esistere, risulterebbe essere il suo contrario, cioè la sua negazione, cioè il NON esistere.

Un esempio piuttosto semplice è quello del rapporto tra la luce ed il buio. La luce è. Perciò il buio potrà esistere solo relativamente, localmente, provvisoriamente etc. e comunque non risulterà mai assoluto (anche nel più buio degli ambienti credo proprio veleggi qualche fotone).

Inoltre, mentre la luce viene prodotta in svariatissimi modi ed ha consistenza energetica, il buio non può venir prodotto essendo privo sia di consistenza materiale che di consistenza energetica. Quindi la luce è una realtà fisica ed il buio solo un concetto che afferma la eventuale, parziale, relativa mancanza di luce.

Il male, come il buio, rappresenta quindi solamente la relativa mancanza ed imperfezione del bene a livello locale ed umano.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Mariano

L'asserzione di sgiombo mi stimolato ad esaminare il significato linguistico di bene e male.
Nel ritenere che "il bene" ed il "male" siano aggettivi sostantivati, ho poi scoperto che "bene" è una parola ambigua: può essere un aggettivo qualificativo, un avverbio, un nome.
E mi sono reso conto che nell'esprimere la mia idea mi riferivo all'aggettivo qualificativo:cioè quello che intendiamo normalmente quando dobbiamo decidere se fare una cosa oppure un'altra.
Sull'esistenza del Bene e del Male assoluti non mi cimento perchè è al di fuori delle mie capacità razionali, o forse è come capisco che dice viator : esiste il bene assoluto ed il male è relativo.