A.I. - Come il progresso tecnico scientifico viene a mutare il significato del

Aperto da Jean, 06 Novembre 2018, 15:39:21 PM

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bobmax

Citazione di: acquario69 il 10 Novembre 2018, 06:20:18 AM
Citazione di: bobmax il 09 Novembre 2018, 11:24:30 AM
Intendendo con "artificiale" ciò che è prodotto dall'uomo in contrapposizione a ciò che è naturale, possiamo ben dire che nulla è artificiale.
Perciò l'intelligenza artificiale in realtà non è artificiale, ma anch'essa naturale.

A me verrebbero dei dubbi..e precisamente in tal senso:

Artificiale e' cio che divide/separa (molteplicità,meccanicismo,materialismo)
Natura(le) e' cio che unisce (Uno,essenza,Spirito)

PS:
ascolta qui sotto...e' davvero molto interessante
http://www.lombardivallauri.it/CASTELLI%20IN%20ARIA%202/2009_09_16%20Natura%20e%20manufatto.Continuo%20e%20digitale.MP3

E' senz'altro un modo di intendere i termini "artificiale" e "naturale".
Tuttavia l'artificiale è normalmente inteso come esclusiva dell'essere umano. In questo modo sembrerebbe che solo noi, in quanto umani, soffriamo la separazione.
Ma io non vedo alcuna differenza sostanziale tra me e tutto il resto del mondo, sassi compresi.
Per questo motivo sono più propenso a ricondurre l'artificiale nel naturale, che poi è lo stesso esserci.

Interessante l'audio che mi hai suggerito. E' senz'altro un punto di vista legittimo. Ma non riesco a percepire questa differenza tra il mondo cosiddetto artificiale e quello naturale. La discontinuità del primo è solo un'illusione, secondo me.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

bobmax

Citazione di: Ipazia il 10 Novembre 2018, 19:29:19 PM
Aristotele ci aveva visto giusto. Ma gli dei siamo noi perchè abbiamo incluso la causa finale nella catena causale. E abbiamo potuto farlo grazie alla funzione trascendente che differenzia l'architetto dall'ape: la progettualità. Che è manifestazione di creatività e libertà. Attributi divini, in effetti.

Sono convinto che Aristotele rappresenti al meglio il trionfo del pensiero razionale che considera se stesso fonte di Verità.
Già con Platone inizia la dimenticanza dell'Essere, con il mondo delle idee.
Ma è con Aristotele che si compie il passo decisivo.

Tuttavia, pure in quest'ultimo vive ancora l'idea dell'Uno.
E l'intelletto attivo lo dimostra.

Questo intelletto è unico e infinito. E' il solo che può "agire" davvero.

Ciò che per noi è progettazione, creatività, libertà, appartiene tutto all'intelletto passivo.
Che appunto pensa passivamente ciò che "deve" necessariamente pensare.

Sì, siamo dei, ma non perché agiamo modificando la realtà, come se potessimo fare altrimenti...
Non c'è nessuna possibilità di fare altrimenti di quanto facciamo!

Siamo dei in quanto siamo figli di Dio, non sua creazione, ma pura emanazione.
La nostra essenza è la medesima essenza di Dio.

Per rendercene conto, è necessario rinunciare a noi stessi.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Certo che è possibile fare diversamente da come facciamo. Basta che a vincere sia Bellarmino e non Galileo. Forse sì: non possiamo fare altrimenti. E' il nostro Karma. Neppure i vostri dei ci possono fermare.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

acquario69

Citazione di: bobmax il 10 Novembre 2018, 20:19:50 PM
Citazione di: acquario69 il 10 Novembre 2018, 06:20:18 AM
Citazione di: bobmax il 09 Novembre 2018, 11:24:30 AM
Intendendo con "artificiale" ciò che è prodotto dall'uomo in contrapposizione a ciò che è naturale, possiamo ben dire che nulla è artificiale.
Perciò l'intelligenza artificiale in realtà non è artificiale, ma anch'essa naturale.

A me verrebbero dei dubbi..e precisamente in tal senso:

Artificiale e' cio che divide/separa (molteplicità,meccanicismo,materialismo)
Natura(le) e' cio che unisce (Uno,essenza,Spirito)

PS:
ascolta qui sotto...e' davvero molto interessante
http://www.lombardivallauri.it/CASTELLI%20IN%20ARIA%202/2009_09_16%20Natura%20e%20manufatto.Continuo%20e%20digitale.MP3

E' senz'altro un modo di intendere i termini "artificiale" e "naturale".
Tuttavia l'artificiale è normalmente inteso come esclusiva dell'essere umano. In questo modo sembrerebbe che solo noi, in quanto umani, soffriamo la separazione.
Ma io non vedo alcuna differenza sostanziale tra me e tutto il resto del mondo, sassi compresi.
Per questo motivo sono più propenso a ricondurre l'artificiale nel naturale, che poi è lo stesso esserci.

Interessante l'audio che mi hai suggerito. E' senz'altro un punto di vista legittimo. Ma non riesco a percepire questa differenza tra il mondo cosiddetto artificiale e quello naturale. La discontinuità del primo è solo un'illusione, secondo me.

Certo del Tutto,essendo appunto tutto,non si può escludere nulla

Assodato questo credo invece che sia proprio esclusiva prerogativa umana l'artificio/artificiale..che a seconda del grado può essere inclusivo o separativo, il che e' una differenza abissale e nient'affatto illusoria secondo me

Un esempio per dare un idea di gradazione in tal senso può essere quello della tecnica (che e' inclusiva) e della tecnologia (che e' separativa) 
per questo ti rimando volentieri alla lettura di un articolo, qui sotto, dove senz'altro meglio di me spiega questo punto fondamentale.

http://www.ilribelle.com/mensile-on-line/2011/6/10/la-tecnica-e-la-tecnologia.html

Gli animali o le altre creature non hanno questa "responsabilità" per loro non vi e' alcuna necessita di distinguere le cose, sono già integrati (inclusi) e si adeguano in maniera del tutto spontanea alla natura e al tutto...per l'uomo invece le cose vanno diversamente poiché ha facoltà di decisione e cioè scegliere se integrarsi o separarsi...ovviamente la Natura (o il Tutto inteso tale) non e' modificabile, rimane inalterato,percio dovrebbe appunto essere l'uomo a tenere sempre ben presente questo principio (ma che a quanto pare lo ha completamente rimosso, ed anzi in maniera del tutto illogica ritiene pure che sia lui a poter modificare la natura..questa si l'illusione più assurda mai concepita)

bobmax

Citazione di: acquario69 il 10 Novembre 2018, 23:59:53 PM

Certo del Tutto,essendo appunto tutto,non si può escludere nulla

Assodato questo credo invece che sia proprio esclusiva prerogativa umana l'artificio/artificiale..che a seconda del grado può essere inclusivo o separativo, il che e' una differenza abissale e nient'affatto illusoria secondo me

Un esempio per dare un idea di gradazione in tal senso può essere quello della tecnica (che e' inclusiva) e della tecnologia (che e' separativa)
per questo ti rimando volentieri alla lettura di un articolo, qui sotto, dove senz'altro meglio di me spiega questo punto fondamentale.

http://www.ilribelle.com/mensile-on-line/2011/6/10/la-tecnica-e-la-tecnologia.html

Gli animali o le altre creature non hanno questa "responsabilità" per loro non vi e' alcuna necessita di distinguere le cose, sono già integrati (inclusi) e si adeguano in maniera del tutto spontanea alla natura e al tutto...per l'uomo invece le cose vanno diversamente poiché ha facoltà di decisione e cioè scegliere se integrarsi o separarsi...ovviamente la Natura (o il Tutto inteso tale) non e' modificabile, rimane inalterato,percio dovrebbe appunto essere l'uomo a tenere sempre ben presente questo principio (ma che a quanto pare lo ha completamente rimosso, ed anzi in maniera del tutto illogica ritiene pure che sia lui a poter modificare la natura..questa si l'illusione più assurda mai concepita)
Molto interessante l'articolo che mi hai proposto.
Il modello esistenziale dell'uomo mistico è senz'altro l'unica risposta possibile all'attuale involuzione.

Occorre riuscire a ricondurre la tecnologia al suo effettivo ruolo di strumento per l'uomo.
Una rivoluzione culturale, di cui però mi pare di intravedere gli inizi...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Citazione di: acquario69 il 10 Novembre 2018, 23:59:53 PM
...Gli animali o le altre creature non hanno questa "responsabilità" per loro non vi e' alcuna necessita di distinguere le cose, sono già integrati (inclusi) e si adeguano in maniera del tutto spontanea alla natura e al tutto...per l'uomo invece le cose vanno diversamente poiché ha facoltà di decisione e cioè scegliere se integrarsi o separarsi...ovviamente la Natura (o il Tutto inteso tale) non e' modificabile, rimane inalterato,percio dovrebbe appunto essere l'uomo a tenere sempre ben presente questo principio (ma che a quanto pare lo ha completamente rimosso, ed anzi in maniera del tutto illogica ritiene pure che sia lui a poter modificare la natura..questa si l'illusione più assurda mai concepita)

Evitiamo di giocare con le parole: l'uomo modifica continuamente la natura fino alla realizzazione di elementi (radionuclidi) artificiali e artifici tecnologici atti a vivere in modi che la natura non aveva previsto per l'homo sapiens. Quello che non modifica sono le "leggi naturali". Decise da nessun nume, fino a prova contraria.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

sgiombo

Citazione di: Ipazia il 11 Novembre 2018, 08:27:45 AM
Citazione di: acquario69 il 10 Novembre 2018, 23:59:53 PM
...Gli animali o le altre creature non hanno questa "responsabilità" per loro non vi e' alcuna necessita di distinguere le cose, sono già integrati (inclusi) e si adeguano in maniera del tutto spontanea alla natura e al tutto...per l'uomo invece le cose vanno diversamente poiché ha facoltà di decisione e cioè scegliere se integrarsi o separarsi...ovviamente la Natura (o il Tutto inteso tale) non e' modificabile, rimane inalterato,percio dovrebbe appunto essere l'uomo a tenere sempre ben presente questo principio (ma che a quanto pare lo ha completamente rimosso, ed anzi in maniera del tutto illogica ritiene pure che sia lui a poter modificare la natura..questa si l'illusione più assurda mai concepita)

Evitiamo di giocare con le parole: l'uomo modifica continuamente la natura fino alla realizzazione di elementi (radionuclidi) artificiali e artifici tecnologici atti a vivere in modi che la natura non aveva previsto per l'homo sapiens. Quello che non modifica sono le "leggi naturali". Decise da nessun nume, fino a prova contraria.

Però gli attuali assetti sociali -letteralmente innaturali o "contronatura"- tendono oggettivamente a indurci a dimenticare l' immodificabilità delle leggi naturali (ma perché le virgolette?) e a cadere nll' hybris e nel delirio di onnipotenza (fin da bambino su "Topolino" leggevo spesso il demenziale slogan tipicamente "americanistico" ripetuto con grande convinzione dai personaggi più "positivi" <<la parola "impossibile" non esiste nel mio vocabolario>>); e se non drasticamente modificati (rivoluzionati, letteralmente) ci porteranno all' estinzione prematura e di nostra stessa mano per un difetto di razionalità comportante la pretesa di negare (anzichè "superare dialetticamente") la naturalità.

Il grande Frederch (quello buono, anzi ottimo) già in tempi di positivismo sfrenatamente ottimistico, già ci ammoniva:

"(...) l'animale si limita a usufruire della natura esterna, e apporta ad essa modificazioni solo con la sua presenza; l'uomo la rende utilizzabile per i suoi scopi modificandola: la domina. Questa è l'ultima, essenziale differenza tra l'uomo e gli altri animali, ed è ancora una volta il lavoro che opera questa differenza.
Non aduliamoci troppo tuttavia per la nostra vittoria umana sulla natura. La natura si vendica di ogni nostra vittoria. Ogni vittoria ha infatti, in prima istanza, le conseguenze sulle quali avevamo fatto assegnamento; ma in seconda e terza istanza ha effetti del tutto diversi, imprevisti, che troppo spesso annullano a loro volta le prime conseguenze. Le popolazioni che sradicavano i boschi in Mesopotamia, in Grecia, nell'Asia Minore e in altre regioni per procurarsi terreno coltivabile, non pensavano che così facendo creavano le condizioni per l'attuale desolazione di quelle regioni, in quanto sottraevano ad esse, estirpando i boschi, i centri di raccolta e i depositi dell'umidità. Gli italiani della regione alpina, nel consumare sul versante sud gli abeti così gelosamente protetti al versante nord, non presentivano affatto che, così facendo, scavavano la fossa all'industria pastorizia sul loro territorio; e ancor meno immaginavano di sottrarre, in questo modo, alle loro sorgenti alpine per la maggior parte dell'anno quell'acqua che tanto più impetuosamente quindi si sarebbe precipitata in torrenti al piano durante l'epoca delle piogge [vi ricorda niente?, N.d.R.]. Coloro che diffusero in Europa la coltivazione della patata, non sapevano di diffondere la scrofola assieme al tubero farinoso. Ad ogni passo ci vien ricordato che noi non dominiamo la natura come un conquistatore domina un popolo straniero soggiogato, che non la dominiamo come chi è estraneo ad essa, ma che noi le apparteniamo con carne e sangue e cervello e viviamo nel suo grembo: tutto il nostro dominio sulla natura consiste nella capacità, che ci eleva al di sopra delle altre creature, di conoscere le sue leggi e di impiegarle in modo appropriato."

                                                       (Sul ruolo svolto dal lavoro nel processo di umanizzazione della scimmia)


http://www.pmli.it/engelsumanizzazionescimmia.htm

Ipazia

Leggi naturali tra virgolette per rammentare il carattere riduzionista antropomorfico del concetto legge. Rammentato il quale si possono pure togliere. E darsi da fare per conoscerle sempre più a fondo, riducendo l'effetto boomerang, devastante ogni volta che ci improvvisiamo apprendisti stregoni.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jean

 
Cit. Inverno - Le cosidette IA sono migliorate in campo digitale, perché lì è necessaria solamente una maggiore potenza di calcolo per renderle efficienti, quello dove però sono rimaste al palo è nell'interazione con il mondo fisico. 
Pare che sia molto più difficile insegnare ad un IA cosa è una matita e come riconoscerla, rispetto che farle gestire milioni di contatti telefonici. Evidentemente la potenza di calcolo non è tutto quando si tratta di definire, comprendere, percepire. 
 

Ciao Inverno,

riguardo il punto evidenziato sembra che le difficoltà siano in via di completa risoluzione, ad esempio basti pensare ai progressi nel campo della guida autonoma:  

Per auto a guida autonoma o auto autonome si intendono quei veicoli in grado di svolgere autonomamente le stesse mansioni che il guidatore fa in un'auto tradizionale durante la fase di trasporto. L'auto autonoma è in grado di vedere l'ambiente circostante attraverso radar, lidar, GPS e sensori che interagiscono col software dedicato, il quale prenderà la decisione migliore senza l'intervento umano. 

Per questo si parla di "rivoluzione della guida autonoma", ed in quanto tale è graduale e non esente da difficoltà, dal punto di vista tecnico, amministrativo e culturale. Allo stato attuale possono circolare solo in alcuni Paesi previa autorizzazione, in piccole aeree urbane ben delimitate e semi chiuse al traffico, al netto di deroghe concesse caso per caso dalle autorità. Lo stato dell'arte è ancora molto lontano dall'affidabilità totale e l'assenza di una legislazione chiara ed uniforme che permetta di far diventare le auto aguida autonoma un mezzo di trasporto di massa, è al momento uno degli ostacoli principali alla diffusione in larga scala. 

La SAE, Society of Automotive Engineers, (ente internazionale di normazione nel campo dell'industria aerospaziale, automobilistica e veicolistica) ha stabilito sei livelli di guida autonoma che si basano sul maggiore o minore grado di automazione dell'auto, con relativo livello di partecipazione umano alla guida del veicolo. 

Nel 2017 il massimo livello raggiunto dai modelli in commercio è il livello 3. 

Livello 0 
Il livello zero di guida autonoma indica le auto dotate di sistemi di sicurezza che intervengono in alcune situazioni di guida, come l'avviso del cambio involontario di corsia, il sistema di rilevamento dell'angolo morto, etc. Ma in nessun caso prendono il controllo dell'auto. 


Livello 1 
In questo caso il sistema di mantenimento della corsia e il controllo della velocità adattivo, ove presenti, intervengono con piccole correzioni dello sterzo per mantenere l'auto in corsia e mantiene la distanza di sicurezza con il veicolo che precede. 


Livello 2 
Dal livello 2 si inizia a parlare di veicoli semi-autonomi. In questa situazione l'automobile gestisce accelerazione e frenate attraverso sistemi come il controllo della velocità adattivo, la frenata assistita e la frenata di emergenza anticollisione, ma direzionalità e controllo traffico restano esclusive del guidatore. 


Livello 3 
l livello tre è il primo livello di vera e propria automazione. L'auto è in grado di guidare da sola gestendo accelerazione, frenate e direzione, mentre il guidatore interviene in situazioni problematiche o laddove la guida autonoma non sia permessa. Chi guida di ha solo il compito di monitorare il traffico stradale e resta pronto ad intervenire su richiesta o in caso di condizioni avverse. 


Livello 4 
Il quarto livello prevede la gestione autonoma di accelerazione, frenata, direzione e controllo traffico. L'automobile gestisce e prende decisioni in base alle tipiche situazioni dovute al traffico o alla percorrenza di strade urbane o extraurbane. In questa situazione l'automobile è in grado di guidare in completa autonomia ma è possibile per il guidatore riprendere il pieno e totale controllo dell'auto in situazioni particolari. 


Livello 5 
Al momento il livello 5 è solo un obiettivo da raggiungere. In questo caso il veicolo non dipende in nessun caso dall'intervento umano e i passeggeri a bordo dell'auto possono disinteressarsi completamente della guida durante il percorso. L'auto è in grado di circolare in qualsiasi tipo di strada in qualunque condizione. Proprio questo è il livello di guida autonoma che necessita maggiormente di una regolamentazione e, soprattutto, di un aggiornamento delle infrastrutture
.

http://www.autoblog.it/categoria/guida-autonoma
 
Tutte le grandi aziende ci si dedicano:

https://www.alvolante.it/categoria/guida_autonoma

volendo pensar bene a causa della previsione di una riduzione del 90% degli incidenti stradali, ma ci sono anche delle implicazioni "militari"... tuttavia il maggior dibattito riguarda la "scelta" che si dovesse trovar a compiere l'A.I.-automobilizzata in caso di incidente non evitabile.

 
cit. Phil - L'uomo (parlo del genere umano, non di quello maschile), da bravo narcisista paranoico, ha antropomorfizzato gli dei, gli spaventapasseri, (gli alieni) e ora ci prova anche con i computer... altrimenti come spiegare tutte le ricerche volte a creare un robot antropomorfo, che quasi puntualmente cade o stenta con le sue due gambe robotiche, pur di non volerne creare uno (più facilmente realizzabile oltre che stabile) con quattro gambe, e potersi così dedicare ad ulteriori sviluppi tecnici? 
 

Ciao Phil,

beh, immagine e somiglianza pare un forte imprinting nell'uomo... la strada antropomorfica è una delle più battute ma almeno è visibile, al contrario di un micro dispositivo inserito (si spera non a nostra insaputa...) nel corpo.

Ma è quello che potrebbe derivare dal connubio umano-A.I. il vero punto nodale: l'umano vivrebbe (come è già possibile) una realtà "aumentata" ma dall'altra parte l'A.I. imparerebbe ben presto la risposta umana in ogni circostanza. 

Le due differenti realtà saranno unite in una simbiosi che col progredire dell'apprendimento si approfondirà sino a... che ne dici di una voce dentro di te che a mò di angelo custode ti orienta nelle decisioni? Ti ricorda qualcosa..?   ::)
 

Un cordiale saluto ad entrambi
Jean

Jean

Jacopus - Risposta #36 in: Coscienza: cos'è ? (Spiritualità)

«La parte più arcaica del cervello è quella che abbiamo in comune con i mammiferi superiori, compresi i cani, che regola il desiderio, le emozioni la nostalgia, il dolore, l'affetto. 
Ciò che noi sappiamo fare meglio degli animali è proprio la parte raziocinante, elaborare il lutto attraverso riti e simboli e percorsi culturali, mantenere l'autocontrollo, tutte funzioni fortemente connesse allo sviluppo esagerato della corteccia prefrontale nella specie homo sapiens. »

Nella discussione sopra citata in aggiunta a quello umano vengono approfonditi comportamenti animali e vegetali.

Per i primi (animali > mammiferi superiori e cani) secondo quanto riporta Jacopus  vi è una parte del cervello comune, mentre per il mondo vegetale al momento pare non si riscontrino analogie simili, pure nel loro modo (la carota mi pare improbabile...) le piante vivono, sentono e reagiscono all'ambiente.

Mi ricordo di una signora che amava il suo grosso cactus (grusone) irto di spine. 
Accadde che inavvertitamente su quelle si ferì seriamente un braccio e a causa del dolore imprecò in malo modo verso il suo "amico"...  dopo pochi giorni tutte le spine del cactus caddero...

In più vi son altri regni e modalità "esistenziali", vedi batteri, funghi e virus.

E in ultima il favoloso mondo "minerale" che nel seguire pedissequamente le proprie regole accrescitive smentisce l'ipotesi d'un universo governato dal caos...

Ma, ancora in più... vi sono i prodotti dell'uomo, in particolare quelli (cibernetici) che han permesso lo stupefacente progresso dell'A.I.

Che qualcosa di "quell'ordine superiore umano" sia stato trasferito nelle componenti hard&soft che fan "girare" (se gira...) l'A.I.?

Certamente la fantascienza ha anticipato i tempi ponendosi tal domanda e guardate cosa ho trovato (riferito sempre al mio movie preferito, 2001...)   
 

Brandon Rutherford:

I just realized HAL goes through the five stages of grief...

"Without your helmet you'll find that very difficult" - HAL denies Dave can stop him
"Just what do you think you're doing Dave? Dave? I really think I'm entitled to an answer"- Anger
"I know everything hasn't been quite right with me, but I can assure you know, very confidently, that it's going to be alright again."- Bargaining
"I'm afraid... I'm afraid Dave... Dave? My mind is going... I can feel it" - Depression
"My mind is going... there is no question about it" - Acceptance.
Fucking Brilliant....
 
Traduzione

Brandon Rutherford:

Ho appena realizzato che HAL attraversa le cinque fasi del dolore ...

"Senza il tuo casco lo troverai molto difficile" - HAL nega che Dave possa fermarlo.
"Che cosa pensi di fare, Dave? Dave? Penso davvero di avere diritto ad una risposta" - Rabbia
"So che tutto non è andato per il meglio con me, ma posso assicurarti, sono molto fiducioso, che andrà tutto di nuovo bene." - Contrattazione
"Ho paura ... ho paura Dave ... Dave? La mia mente sta andando ... posso sentirla" - Depressione
"La mia mente sta andando ... non ci sono dubbi" - Accettazione.

Fucking Brilliant .... ( :-[  intraducibile...)

https://www.youtube.com/watch?v=UgkyrW2NiwM

(un grazie all'arguto Rutheford per questo modello atomico-umano... ;D  e l'occasione per riascoltare la favolosa interpretazione -vocale- di Douglas Rain, recentemente scomparso.)
 

Bien cordialement
Jean

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