W l'Italia Antifascista

Aperto da Gyta, 08 Dicembre 2023, 12:24:55 PM

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anthonyi

#45
Citazione di: Pensarbene il 10 Dicembre 2023, 11:04:06 AMChe noia questo anti comunismo da ricerca del capro espiatorio.
Che dire, allora, di una religione che ha ucciso un uomo sulla base della dinamica del capro espiatorio?
E poi, per uscirne, ha ucciso di rimando centinaia di migliaia di persone nella storia?
E che dir di Pinochet e di tutti i Pinochet della storia in America Latina e fuori?
Io non sono comunista e mi fa ridere l'anticomunismo come mi fa ridere l'anticapitalismo viscerale e ogni manifestazione allergica di parte contro altre parti.



Si é contro qualcosa quando se ne percepisce la pericolosità. Nel paese dove sei del comunismo non avete mai sentito neanche l'odore e allora il vostro rapporto é più sereno, ma pensa a quei poveracci che in est Europa lo hanno subito per decenni e adesso, giustamente, di motivi di avversione ne hanno.
Il comunismo é egemonico, non può essere parte della società, anche perché il suo progetto è di dominio totale. Naturalmente intendo il comunismo quello vero, quello che vuole eliminare quelle libertà economiche che sono il fondamento del benessere dei sistemi di libero mercato.
Se poi ti rileggi quello che ho scritto allora comprendi che li dentro c'é anche la spiegazione dei vari pinochet, Mali necessari e temporanei per impedire pericoli più gravi.

Pensarbene

come sai dove abito io ora?
sei del kgb? :)) :)) :))

doxa

Buon pomeriggio Ipazia, aiutami a capire.

In Russia la "rivoluzione d'ottobre" del 1917 diede inizio alla difficile e contrastata costruzione dello Stato  socialista "ugualitario" e di comunismo, secondo Karl Mark e Lenin, in contrapposizione al modello di sviluppo sociale ed economico capitalistico.  Quell'esperimento si è concluso  nel 1991 con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e il ritorno del capitalismo negli Stati ex URSS.

La guerra della Russia contro l'Ucraina e le sanzioni europee fanno spesso parlare  dei miliardari oligarchi russi, da che dipende ?

Forse significa che anche nel "Paradiso comunista" ci sono persone ricche, la classe media e i poveri, come in Occidente ?

Dal 1917 sono trascorsi 76 anni. Inutilmente ?  Se non sbaglio, Oriente e Occidente stanno seguendo la strada del capitalismo.

Nel 1976 in Italia la sinistra sembrava avviarsi al conseguimento del suo obiettivo storico di divenire il partito politico dominante nella decadenza del modello liberal-capitalista in Italia, ma non ci riuscì per la sua incapacità di misurarsi a fondo con quanto confusamente emergeva da quella decadenza, ma che non era ciò che aveva immaginato la sua cultura: l'antitesi  fra socialdemocrazia e la "terza via".

Debbo dirti sinceramente che nella sede del PD, a Roma, quelle continue riunioni di "sapienti" mi fanno pensare al detto: "riunione di volpi  soltanto per la strage di galline".

Non sono obiettivo nei confronti del partito democratico, lo "confesso" ho  dei pregiudizi nei suoi confronti. 

Lo detesto quando i suoi big, con accompagnamento di "portaborse" e "lustrascarpe", la sera frequentano i "salotti che contano" per confabulare e organizzare trame pur di tornare al governo, al potere, anche per distribuire posti di lavoro e prebende ad alto livello.

Ti sei chiesta perché a Roma e a Milano il partito democratico durante le elezioni di vario tipo vinca nelle sezioni elettorali nel centro storico, dove di solito abitano individui benestanti ?

Sono gli stessi individui che gridano "sporco fascista !"

Pio

Bèh! Che il PD sia espressione della classe benestante italiana e della maggioranza degli apparati pubblici , a stipendio garantito, e dei pensionati a medio-alto reddito lo sanno tutti. Gli unici che sembrano non essersene accorti sono i dirigenti pd  :)) in Italia i lavoratori privati e i poveracci o votano a destra o i pupulisti del M5S per il rdc.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Jacopus

Penso che a questo punto sia utile una chiarificazione, che vi propongo. Il fascismo è già "ideologicamente", il manifesto del sopruso e della violenza e del "vinca il più forte". Il marxismo invece, a livello "ideologico" è una dichiarazione di egualitarismo e di "fine dei soprusi".
Quindi a livello "teorico" fascismo e marxismo sono agli antipodi. A livello "pratico", il socialismo reale è invece stato un esperimento mal riuscito di quella dottrina marxista. Non mi addentro sui motivi di questo fallimento, ma bisogna pur saper distinguere i fenomeni umani. Di fatto "il totalitarismo" è quella categoria che unifica i sistemi dittatoriali "pratici" del XX secolo.
Ma scendendo di un livello di profondità, occorre anche riflettere sul significato di eguaglianza teorica. Siamo davvero tutti uguali? E davvero vorremmo un mondo di uguali? Non assomiglierebbe quel mondo ad un mondo terribile, piuttosto che ad un mondo felice. L'uguaglianza non è anche un freno alla libertà e alla espressività dell'uomo? Non si rischia così di creare delle classi dove si è più uguali degli altri (Orwell)?
A mio parere ci troviamo così di fronte a un incrocio con tre vie. Da un lato le dittature totalitarie che rivendicano il potere assoluto della loro ideologia (con relative sottoviuzze). La seconda via è quella attualmente vincente del capitalismo rampante con altrettante sottoviuzze, ma comunque totalitario anch'esso, anche se il suo idolo non è più il potere ma qualcosa di più astratto e contemporaneamente quantificabile: il denaro. Infine vi è la terza via di una società liberale con forti ammortizzatori sociali e istituti vicini alla socializzazione delle risorse, modello che è stato sviluppato fra il dopoguerra e la fine dell'Unione Sovietica (welfare state o stato sociale). Ora che i ricchi hanno vinto la guerra contro i poveri, quel modello è stato abbandonato ma è l'unico modello che non ha un principio assolutistico e totalitario, come invece accade a capitalismo, marxismo e fascismo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Jacopus

Altra differenza di non poco conto. Un fascista è inevitabilmente un opportunista o un violento o una persona educata secondo principi geneticamente ingiusti, che andrebbe o rieducato o messo nella condizione di non nuocere. Un comunista potrebbe anche essere animato da idee politiche eticamente valide, al di là di come queste idee sono state applicate.
Detto questo, aggiungo che il comunismo si sconfigge grazie ad uno stato sociale, che sia in grado di ridurre le sacche di disagio e di rimettere in moto il passaggio individuale fra classi sociali. Se si considera lo stato sociale come una forma edulcorata del comunismo (come quelli che pensano al Pd come al partito maoista), si polarizzerá ancor di più il conflitto, secondo (tra le altre cose) la teoria marxista classica.
Tutto ciò in attesa dell'Armageddon climatico, che probabilmente renderà vane tutte queste discussioni.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

#51
Penso che la maggior parte della confusione nell'analisi dei sistemi politici rossi e neri sta nella pretesa di poterli applicare meglio in futuro, senza capire cosa effettivamente li facesse funzionare nel passato. Per esempio la maggior parte dei proponenti occidentali del comunismo nutrirà qualche sorta di condanna per lo Stalinismo e per le purghe. Eppure una volta che Stalin ha cessato le sue purghe, la classe diriginte ha immediatamente cominciato a stagnare, risultando che alla caduta dell'URSS i comunisti avevano tutti il pannolone ed erano al potere per cooptazione di partito (Elsin non ha studiato alla Columbia).Un comunismo senza purghe (e senza arresto arbitrario\ideologico dei cittadini) è un comunismo che dura poco, perciò chi crede di saper far di meglio, dovrebbe spiegare come intende fare alla luce dei problemi che sappiamo gli si presenteranno sistematicamente. Stessoper il fascismo, che però a livello economico ha molte meno contraddizioni.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Pensarbene

Quando chiesero a  Cossiga durante una conferenza stampa, chi fosse stato per lui il miglior statista del Novecento, rispose seriamente:"Sicuramente Lenin.Il sistema da lui progettato era basato su un insieme di consigli misti operai e contadini con gente della classe media chiamati Soviet.
Questi avrebbero dovuto portare in avanti istanze in una forma complessa che prevedeva una logica democratica molto diversa da quella successa dopo."
Leni,prevedendo, aveva avvisato più volte i suoi collaboratori e la frase "State attenti al compagno Stalin" è nota agli storici.
Detto questo, qualsiasi leader può rovesciare la logica di un sistema se usa il potere ed è quello che Stalin ha fatto.D'altra parte la gestione della pandemia nei paesi democratici è stata criticata da molta gente ed ha originato un autoritarismo
di stato considerato eccessivo e pure approssimato.
In Svizzera, ad esempio , l'opposizione è stata piuttosto forte al punto da fare dichiare alle autorità massime la minaccia di fare intervenire l'esercito laddove la gente era manifestamente contraria.
Per quanto riguarda il capitalismo postblocchi ci sono economisti di sinistra e non che lo considerano un ibrido con aspetti "comunisti"
residui e sembra molto funzionali 
A questo proposito,leggete il libro di Christian Marazzi, un noto economista che vanta un iter di studi e lavoro notevoli:
https://www.google.com/search?q=il+comunidmo+nel+calitalismo+chtistian+marazzi&oq=il+comunidmo+nel+calitalismo+chtistian+marazzi&gs_lcrp=EgZjaHJvbWUyBggAEEUYOdIBCTEwOTU5ajBqNKgCALACAA&client=ms-android-wtn&sourceid=chrome-mobile&ie=UTF-8&chrome_dse_attribution=1

Il sistema finanziario ed economico mondiale attuale ha superato elegantemente il passato dando vita ad una complessità ibrida che mette fuori gioco le  ideologie.
Quindi, per me, la questione finanziaria ed economica oggi si presenta del tutta diversa dalle diatribe ,successi e insuccessi del passato.




 


Ipazia

#53
Citazione di: doxa il 10 Dicembre 2023, 14:38:03 PMBuon pomeriggio Ipazia, aiutami a capire.

In Russia la "rivoluzione d'ottobre" del 1917 diede inizio alla difficile e contrastata costruzione dello Stato  socialista "ugualitario" e di comunismo, secondo Karl Mark e Lenin, in contrapposizione al modello di sviluppo sociale ed economico capitalistico.  Quell'esperimento si è concluso  nel 1991 con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e il ritorno del capitalismo negli Stati ex URSS.

La guerra della Russia contro l'Ucraina e le sanzioni europee fanno spesso parlare  dei miliardari oligarchi russi, da che dipende ?

Forse significa che anche nel "Paradiso comunista" ci sono persone ricche, la classe media e i poveri, come in Occidente ?

Caro doxa, sei un grande esperto di arte  (...la bellezza ci salverà...) ma ti sei perso per strada un bel po' di storia del "secolo breve" oltrecortina, la quale è caduta nel 1991. Gli oligarchi sono arrivati dopo, quando sono iniziate le magnifiche e progressive sorti del capitalismo

CitazioneDal 1917 sono trascorsi 76 anni. Inutilmente ?  Se non sbaglio, Oriente e Occidente stanno seguendo la strada del capitalismo.

Nulla è inutile dell'esperienza storica e dagli errori si impara quanto dai successi. Vale anche per i comunisti.

CitazioneNel 1976 in Italia la sinistra sembrava avviarsi al conseguimento del suo obiettivo storico di divenire il partito politico dominante nella decadenza del modello liberal-capitalista in Italia, ma non ci riuscì per la sua incapacità di misurarsi a fondo con quanto confusamente emergeva da quella decadenza, ma che non era ciò che aveva immaginato la sua cultura: l'antitesi  fra socialdemocrazia e la "terza via".

L'Italia fa poco testo: una portaerei USA.  Si è fatto e sbagliato ciò che si poteva...

CitazioneDebbo dirti sinceramente che nella sede del PD, a Roma, quelle continue riunioni di "sapienti" mi fanno pensare al detto: "riunione di volpi  soltanto per la strage di galline".

... e il secolare servilismo arraffone italico ha completato il disastro.

CitazioneNon sono obiettivo nei confronti del partito democratico, lo "confesso" ho  dei pregiudizi nei suoi confronti. 

Sospetto che i miei giudizi siano anche più feroci dei tuoi pregiudizi.

CitazioneLo detesto quando i suoi big, con accompagnamento di "portaborse" e "lustrascarpe", la sera frequentano i "salotti che contano" per confabulare e organizzare trame pur di tornare al governo, al potere, anche per distribuire posti di lavoro e prebende ad alto livello.

Ti sei chiesta perché a Roma e a Milano il partito democratico durante le elezioni di vario tipo vinca nelle sezioni elettorali nel centro storico, dove di solito abitano individui benestanti ?

Sono gli stessi individui che gridano "sporco fascista !"

Sono gli stessi individui che hano reso impresentabile la sinistra italiana e corrotto la socialdemocrazia europea. Il partito Davos: peggio dei fascisti. Ne abbiamo avuto un antipasto in covidemia quando ci hanno reso cavie nemmeno di sperimentazioni, ma di profitti del grande capitale occidentale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: Jacopus il 10 Dicembre 2023, 15:01:53 PM... Infine vi è la terza via di una società liberale con forti ammortizzatori sociali e istituti vicini alla socializzazione delle risorse, modello che è stato sviluppato fra il dopoguerra e la fine dell'Unione Sovietica (welfare state o stato sociale). Ora che i ricchi hanno vinto la guerra contro i poveri, quel modello è stato abbandonato ma è l'unico modello che non ha un principio assolutistico e totalitario, come invece accade a capitalismo, marxismo e fascismo.

Quel modello non è più attuabile "per la contraddizione che no'l consente".

La socialdemocrazia europea necessitava di un dominio neocoloniale su base tecnologica e finanziaria che permetteva di buttare sotto il tavolo qualche osso di welfare al proletariato europeo.

Tale elargizione è sempre meno a buon mercato: ci siamo giocati i gioielli di famiglia con le delocalizzazioni; dobbiamo farci carico dei nipoti del colonialismo e delle guerre degli ultimi sprazzi dell'impero USA, del quale siamo rimasti l'ultima colonia da spolpare; il resto del mondo sta segando il palo (sul quale siamo seduti),...

Andate avanti voi che mi viene da ridere.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

La Fiat  aprì una fabbrica a Togliattigrad, in Unione Sovietica, nel 1966. L'accordo tra la Fiat e il governo sovietico prevedeva che la Fiat fornisse la tecnologia e la supervisione, mentre il governo sovietico fornisse la manodopera.
I ritmi di lavoro previsti dalla Fiat erano molto alti, paragonabili a quelli delle fabbriche italiane. Gli operai sovietici non erano d'accordo con questi ritmi e, nel 1967, il governo sovietico  decise di ridurre i ritmi di lavoro a 6 ore al giorno, 5 giorni alla settimana. 
La produttività aumentò significativamente e ciò insegnò qualcosa al mondo occidentale che però, probabilmente, non gli fece cambiare idea.



Gyta

CitazioneIn questa situazione emerge il fascismo, che non è altro che una manifestazione del nichilismo.
Di chi cioè percepisce il nulla che lo circonda, e reagisce affidandosi alla volontà di potenza.
Costui non ha alcuna remora, perché tutto gli è permesso, non essendovi alcun valore superiore.
(bobmax)

E' la paura, la confusione, l'incertezza, la mancanza di punti di riferimento, di una capacità analitica che spinge alla ricerca di una sicurezza facile, di un qualcuno che si faccia carico ed assicuri la risoluzione dei problemi. E' in questo clima che la dittatura, qualunque apparente colore possa attribuirsi prende potere, potere consegnato da questa particolare tipologia di elettorato. E dietro sì, c'è lo smarrimento, il terrore di un vuoto che chiede di essere colmato. Il padre-padrone (o madre-matrigna) trovano in tale contesto i propri seguaci. Poco importa se tale padre sia un dio sconosciuto, un mercato che sembra poter soddisfare ogni tuo bisogno o un perfetto/a imbecille dalla mente limitata, basta sappia parlare bene, è sufficiente che il suo comportamento e le sue parole (o il suo status) incarnino l'ideale di stabilità e sicurezza, di autorevole autorità. L'antifascismo è la rivolta verso ogni tipologia di autoritarismo, anche quando questo si cela dietro l'apparenza di un bene comune. Non so quale sia la strada per giungere ad una realtà sociale soddisfacente. Riconosco unicamente che senza una comprensione analitica interiore del nostro sentire, della nostra emotività e dei nostri bisogni non è possibile giungere ad una risposta e soddisfazione autentiche ma unicamente a surrogati, più o meno nocivi, più o meno letali.  Forse allora, anche solo dire "no, non mi sta bene" può essere importante, fare la differenza, essere un punto di partenza o all'occorrenza anche solo il nostro baricentro. Essere sicuri di ciò che non vogliamo. Sembra banale e scontato.. ma i cambiamenti (duraturi) si svolgono per piccoli passi.. E se il primo passo verso l'autocoscienza è un 'viva l'antifascismo' va bene. Ad ognuno il peso che è in grado di reggere.. Non siamo tutti combattenti.. è già buono se desideriamo chiamarci l'un l'altro.. (e come si potrebbe altrimenti?)  
"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

Ipazia

Se pensiamo che il video media più libero in Italia è youtube, che fa censura pure lui, risulta evidente quanto ridicolo sia ridurre l'inquietudine verso il totalitarismo al busto di Mussolini di La Russa.

Il fascismo dell'antifascismo targato Occidente è assai più malefico dei fantasmi del XX secolo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

doxa

Gyta ha scritto
CitazioneL'antifascismo è la rivolta verso ogni tipologia di autoritarismo,

Ciao Gyta, sono testardo, mi domando se "l'antifascismo è la rivolta verso ogni tipologia di autoritarismo" e se l'anticomunismo ha la stessa valenza, allora perché non usarlo come sostituto di antifascismo ?

Mi piacerebbe ascoltare qualcuno che grida: "sono anticomunista perché contro  il suo autoritarismo".

Sono certo che questa frase non avrò il piacere di ascoltarla.

Il cambiamento che propongo si rifiuta per pigrizia mentale ? Perché antifascista va di moda  e dire questa parola fa sentire sodali, specialmente gli studenti ? 


Jacopus

La risposta Doxa è semplice. Essere antifascisti significa essere contro l'ingiustizia e la violenza professata espressamente come "giusta". E' come gridare "sono contro gli assassini" oppure "sono contro i razzisti". Perchè il fascismo è semplicemente l'adozione della legge del più forte nell'arena del darwinisimo sociale, con supporto di idee assurde sulla difesa della razza o sulla sostituzione etnica. Un insieme di idee strampalate e violente che fanno breccia, tanto più le condizioni dell'umanità sono degradate sia a livello economico che culturale.

Il Comunismo invece nasce da un pensiero filosofico, il marxismo, che non è tanto facile da smontare, visto che continua ad avere una sua attualità, anche dopo 150 anni dalla morte del suo fondatore. Il marxismo è una lente esplicativa della modernità molto potente e ancora corretta, che ha influenzato scienza economica, psicologia, sociologia, antropologia, psichiatria. Il fascismo si rifa a una tradizione culturale patetica.

Altra cosa è invece come il comunismo è stato applicato (male), ma non è certo il comunismo come ideologia in sè ad essere equiparabile al fascismo.

Anzi a livello ideologico, comunismo e nazionalsocialismo hanno un tratto in comune (lasciamo perdere il fascismo, in questo confronto, perchè il fascismo ha avuto un approccio molto più da "res romana" che da opera tragica teutonica). Sono entrambe teorie millenaristiche, che fondano la necessità della violenza per giungere un giorno alla pace e alla felicità terrena. La differenza sta nel fatto che il nazionalsocialismo prevedeva, in questo mondo perfetto del futuro, la distinzione fra spartiati ed iloti, cioè fra padroni e servi (fino alla creazione di una categoria ancora più in basso - gli untermensch ebraici, che svolgeva anche l'utile funzione di far credere ai servi di essere dei privilegiati). Nel comunismo invece si sarebbe raggiunta una situazione come quella che si può ammirare nei giornalini dei testimoni di Geova, dove tutti sono felici e contenti.
Già a partire da queste considerazioni spicciole puoi valutare anche tu che essere antifascisti è una necessità, essere anticomunisti no, poichè il comunismo in sè è portatore di tanti rami successivi fruttuosi e importanti. Il comunismo/marxismo ha, in altri termini, una configurazione tragica, nella quale è complesso separare il buono dal cattivo. Una configurazione tipica di quasi tutte le ideologie o religioni. Con il fascismo e il nazionalsocialismo è davvero difficile riuscire a constatare questa tragicità, ed è forse proprio per questo che riscuote il suo fascino. Proprio per la sua struttura pura paranoide, dove il male e il bene sono separati in modo netto. Cosa che accade anche nei regimi comunisti, beninteso, ma per le ragioni che ho confusamente espresso, non mi sembra giusto porli allo stesso livello. Mi sembra un esercizio necessario quello di distinguerli, pur tenendo conto delle loro innegabili similitudini.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.