Voto segreto

Aperto da viator, 13 Febbraio 2020, 17:28:52 PM

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viator

Salve. Prendo spunto da uno scambio di opinioni avuto con Eutidemo, riportandolo qui sotto, per aprire l'argomento in oggetto : "L'idea di un Potere Legislativo che siede formando una Assemblea Legislativa la cui unica funzione è quella di esaminare e di votare le  proposte di Legge da altri presentate, già oggi, sostanzialmente, è un'idea "in pratica" attuata; ed infatti, in genere, il Parlamento non fa altro che esaminare e  votare i disegni di Legge presentatigli dal governo (spesso neanche composto da parlamentari), oppure si limita semplicemente a ratificarne i decreti legge..............(segue)........"
Circa la funzione del Potere Legislativo sono io a non essere d'accordo poichè mi pare - da ignorante - che le Proposte di Legge nascano sì formalmente in Parlamento.......ma ben più concretamente siano rigorosamente ispirate ai "suggerimenti" di chi-ciò non fa parte nè del Governo (non a caso a nominarsi come Esecutivo) nè del Legislativo, bensì dei Partiti Politici (non sorga Legge che la politica non voglia, altro che balle !!).

Ciò corrisponderebbe a quanto io dicevo di auspicare (le Proposte di Legge dovrebbero nascere fuori dal Parlamento) ma in realtà non è così in quanto a mio parere il laccio Politica-Legislatore dovrebbe venir sciolto trasformando gli attuali Partiti Politici in Associazioni Propositive che dovrebbero solamente proporre - oltre alle Leggi - dei candidati al Parlamento completamente estranei ad esse ed alla Politica come oggi intesa. (aspetto e meccanismi questi, che sono per ora costretto ad omettere).

"..... (seguito di Eutidemo)........l'idea di rendere sempre segreto il voto, però, non la condivido molto; ed infatti, in quale modo i cittadini sarebbero in grado di valutare il comportamento dei loro legislatori, se non viene loro consentito di sapere come votano di volta in volta?".
Il fatto che i cittadini possano o vogliano "controllare" come agiscono i loro (mi vien da ridere !) "Rappresentanti" è favola da bimbi, visto che i Rappresentanti dovrebbero rispondere contemporaneamente :

       
  • allo loro coscienza (detta anche trombonescamente "etica" o "deontologia":
  • ai loro elettori (ai quali sono bravissimi nel rispondere non appena si profila una telecamera all'orizzonte);
  • al Partito, il quale - attraverso il voto palese (non-segreto) - deve controllare che essi rispettino le disciplina imposta dai propri vertici, diversamente li emarginerà facendo in modo che in futuro non vengano più candidati e quindi si scordino dei paradisi del Potere.
Certo, di fronte ad tale cumulo di responsabilità (mitigato da inadeguata regolamentazione dei loro obblighi, per primo quello di presenza) è naturale che ad essi vengano riservati dei privilegi idonei a far sì che essi si sentano degli "ELETTI".

In realtà e sempre secondo me la cosa dovrebbe funzionare pressapoco così :

Le Associazioni Propositive (se vi piace, gli ex Partiti) esprimono i candidati alla carica di Legislatore. Lo fanno interpellando, chiedendo segnalazioni, ai loro Associati (i cittadini - dettagli separati qui non trattabili). I cittadini-Soci Propositori possono segnalare solamente Candidati che non risultino iscritti alla medesima Ass.Prop. cui è iscritto il Proponente. (selezione dei Candidati qui non trattabile).

Alle elezioni i Candidati vengono votati da tutti i Soci di tutte le Ass,Prop., quindi ne risulteranno degli Eletti (meccanismi qui non trattabili).

Inizia la Legislatura. Gli Eletti votano (sempre e solo segretamente) le Proposte di Legge elaborate dalle Ass.Prop (meccanismi qui non trattabili - diciamo solo che le Ass.Prop. dovrebbero "vivere" di misurate sovvenzioni pubbliche integrate da adeguati "premi di propositività" nel caso le Leggi da esse proposte vengano approvate).

Poichè ciascun eletto risulta estraneo alla Ass.Prop. che l'ha candidato e voterà segretamente, esso non avrà alcun dovere o stimolo ad agire diversamente dal TITOLO PERSONALE (di coscienza, se ne avrà).

Naturalmente resta aperto il problema : in che modo il popolo può controllare (a posteriori) il comportamento legislatorio di chi ha eletto (e le Ass.Prop il comportamento di coui che hanno candidato, permettendo al popolo di eleggerlo ?).

Ora la cosa si fa lunga e, benchè io abbia concepito una (im)possibile, ipotetica, balzana e utopistica soluzione, ne parlerò (forse) nella prossima "puntata". Mi scuso inoltre per i troppi "omissis" che ho dovuto inserire nell'impossibilità di spiegare dettagliatamente quelli che risulterebbero - nel complesso - i meccanismi e le strutture di una intera NUOVA costruzione costituzionale. Saluti a tutti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Ciao Viator. :)
Dall'inizio della XVIII Legislatura  (23 marzo 2018) ad oggi sono state approvate 102 leggi, delle quali:
a)
33 leggi di conversione di decreti-legge 
b)
69 leggi ordinarie, delle quali:
- 39 di iniziativa governativa;
- 28 di iniziativa parlamentare;
- 2 di iniziativa mista (popolare e parlamentare). 
Per cui non è vero che le "proposte di legge" nascano (sia sostanzialmente che formalmente) in Parlamento, essendo più del doppio quelle di "iniziativa governativa"; che il parlamento si limita ad emanare dopo averle approvate.

*** 
Sono invece perfettamente d'accordo con te che esse sono quasi tutte "ispirate" dai Partiti Politici; i quali, però, nella maggior parte dei casi, sono loro ad esprimere sia il Parlamento che il Governo. 
Per cui non riesco a capire bene il tuo "distinguo".
Ad esempio, il provvedimento legislativo "quota cento" è stato varato dal parlamento su disegno di legge governativo, in base alla promessa elettorale fatta al riguardo dal partito leghista in sede elettorale.
E allora?
Mi sembra fisiologico che sia la politica a determinare il contenuto dei provvedimenti di legge; chi altro dovrebbe farlo, altrimenti?

***
Quanto alla tua affermazione per cui bisognerebbe: "...trasformare gli attuali Partiti Politici in Associazioni Propositive che dovrebbero solamente proporre - oltre alle Leggi - dei candidati al Parlamento completamente estranei ad esse ed alla Politica come oggi intesa", non dico che sia sbagliata; ma, sinceramente, non capisco bene cosa vorresti dire.
Ed infatti, già adesso i "Partiti Politici", anche se non si chiamano "Associazioni Propositive", fanno esattamente ciò che tu proponi, e, cioè:
- presentare dei candidati per il Parlamento;
- tramite costoro sostenere un governo che faccia leggi di loro gradimento (poi votate dal Parlamento).
Tutto questo già accade!

***
La tua innovazione dovrebbe consistere nel fatto che i candidati al Parlamento, però, dovrebbero essere completamente estranei:
- sia ai "Partiti Politici", denominati "Associazioni Propositive", che li candidano;
- sia alla Politica come oggi intesa".
Al riguardo, capisci bene che:
a)
La prima cosa è praticamente impossibile, perchè è ovvio che i "Partiti Politici", sia pur denominati "Associazioni Propositive", anche se fosse loro vietato di candidare i propri appartenenti, lo farebbero in ogni caso (indirettamente), candidando gente che la pensa come loro ed a loro gradita. E' impensabile che candidino coloro che la pensano in modo diverso al loro.
b)
La seconda cosa, invece, è possibile; però, posto che costoro debbano essere estranei alla "politica come oggi intesa", a quale altro tipo di "politica" dovrebbero essere intrinseci?
Non lo spieghi!

***
Quanto al fatto che i cittadini possano o vogliano "controllare" come agiscono i loro "Rappresentanti":
- se è una mezza favola adesso;
- figurati che favola sarebbe se, per giunta, si rendesse persino segreto il voto.
A mio parere, è meglio il "male" che il "peggio"!

***
Quanto a dover rispondere alla loro coscienza e ai loro elettori, è ovvio che questo compete all'onestà ed alla correttezza degli eletti; la quale non si otterrà certo con una modifica istituzionale o con nuove discipline di partito!
I 5S ci hanno provato invano!

***
Quanto al fatto che "...il Partito, attraverso il voto palese possa e debba controllare che essi rispettino le disciplina imposta dai propri vertici, altrimenti li emarginerà facendo in modo che in futuro non vengano più candidati e quindi si scordino dei paradisi del Potere...", anche a realizzare questo i 5S ci hanno provato invano, per cui non sarebbe certo una novità!
Ed infatti, se il gregario di un partito è affezionato ai paradisi del Potere, basta che faccia "il salto della quaglia" passando ad un altro partito al momento opportuno; il quale gli garantirà la rielezione in luogo del partito di provenienza.
Cosa che, per esempio, già hanno fatto Stefano Lucidi,  Francesco Urraro, Ugo Grassi (e come si accingono a fare anche altri), i quali, convinti che alle prossime elezioni il M5S non avrà più seggi sufficienti per loro, sono passati, armi e bagagli, alla Lega.

***
Quanto al meccanismo che tu in concreto proponi, mi sembra di capire che vorresti che le Associazioni Propositive (gli ex Partiti) dovrebbero esprimere i candidati alla carica di Legislatore (l'ex Parlamento), sulla base di quanto suggerito dai loro membri, denominati "Cittadini-Soci Propositori";  i quali, però, possono segnalare solamente Candidati che non risultino iscritti alla medesima Ass.Prop. cui è iscritto il Proponente. 
Il che mi suona molto strano!
Ed infatti, se ho ben capito, è come se "Cittadini-Soci Propositori" dell'ex PD, potessero proporre come candidati alla carica di Legislatore (l'ex Parlamento), soltanto i "Cittadini-Soci Propositori" dell'ex Lega; ma evidentemente devo aver capito male, perchè la cosa non avrebbe senso!
Sarebbe come se Zingaretti potesse proporre solo Salvini (o simili) e viceversa!

***
Poi tu scrivi che, alle elezioni i candidati vengono votati da tutti i Soci di tutte le Ass,Prop.; va bene...ma gli altri cittadini?
Possono votare solo i Soci delle Ass,Prop.?
Questo violerebbe palesemente l'art.1 della Costituzione, il quale prevede che la sovranità appartiene a "tutto" il popolo, e non solo a coloro che fanno parte di determinate associazioni o "ex partiti"; e, a parte questo, risulterebbe per me inaccettabile. 
Ed infatti, in vita mia, io non mi sono mai iscritto a nessun partito, sindacato ecc.; però voglio poter votare lo stesso, senza dovermi iscrivere a nessuna associazione.

***
Poi tu scrivi che, Iniziata la Legislatura, gli Eletti dovrebbero poter votare (sempre e solo segretamente) le Proposte di Legge elaborate dalle Ass.Proponenti.
E fin qui va bene, perchè tutt'oggi le leggi possono essere proposte da singoli cittadini o associazioni di cittadini; ed invero, l'articolo 71, secondo comma della Costituzione prevede che il popolo esercita l'iniziativa legislativa mediante la proposta, da parte di almeno 50.000 elettori, di un progetto redatto in articoli. 
Riservare l'iniziativa legislativa soltanto alle "associazioni di cittadini"/"ex partiti", sarebbe invece del tutto incostituzionale e ANTIDEMOCRATICO.

***
Quanto al fatto che le Ass.Prop. dovrebbero "vivere" di misurate sovvenzioni pubbliche integrate da adeguati "premi di propositività" nel caso le Leggi da esse proposte vengano approvate, ci si potrebbe anche stare.

***
Quanto al fatto che, secondo te, visto che ciascun eletto risulta estraneo alla Ass.Prop. che l'ha candidato, e voterà segretamente, ne conseguirà che non avrà alcun dovere o stimolo ad agire diversamente dal TITOLO PERSONALE (di coscienza, se ne avrà), personalmente ne dubito molto.
Ed infatti, anche attualmente  il vincolo di mandato è severamente vietato, per cui il parlamentare, seppure con voto palese, può fare quello che gli pare; e se i vertici di partito storcono il naso, nessuno gli impedisce:
- di andare nel gruppo misto;
- passare ad un altro partito.
Come accade tutti i giorni.

***
Resta aperto il problema, che avevo posto io,  di come, "segretando" sempre il voto,  il popolo possa controllare (a posteriori) il comportamento legislatorio di chi ha eletto; e le Ass.Prop il comportamento di colui che hanno candidato, permettendo al popolo di eleggerlo.

***
Oltre a tale problema, la tua ipotesi, secondo me,  presenta una gravissima lacuna: CHI GOVERNA?
Ed infatti, un conto è emanare le leggi, ed un altro conto è governare; è impensabile un sistema politico "acefalo", nel quale si vada avanti emanando leggi "a casaccio", in base al contrastante stimolo delle proposte che il parlamento riceve da destra e da sinistra, senza un coordinamento unitario da parte di un governo.
Sia esso, "pro tempore", di destra, di sinistra o di centro.

***
Un saluto! :)

anthonyi

Citazione di: Eutidemo il 15 Febbraio 2020, 14:33:00 PM
Oltre a tale problema, la tua ipotesi, secondo me,  presenta una gravissima lacuna: CHI GOVERNA?
Ed infatti, un conto è emanare le leggi, ed un altro conto è governare; è impensabile un sistema politico "acefalo", nel quale si vada avanti emanando leggi "a casaccio", in base al contrastante stimolo delle proposte che il parlamento riceve da destra e da sinistra, senza un coordinamento unitario da parte di un governo.
Sia esso, "pro tempore", di destra, di sinistra o di centro.

***
Un saluto! :)
Ciao Eutidemo, su queste tue considerazioni riporto l'esperienza degli ultimi anni, nei quali lo sviluppo dei partiti populisti-sovranisti ha generato in molti paesi europei situazioni nelle quali mancava un cosiddetto governo di maggioranza che desse l'indirizzo politico.
Sorprendentemente, queste situazioni hanno prodotto un andamento dell'economia migliore di quello che si realizzava quando gli stessi paesi avevano un governo politico.
Un saluto

viator

Salve Eutidemo ed anthonyi. Grazie. Replico ad entrambi per ora solo circa l'aspetto GOVERNO.
Per il resto mai sarà possibile trattare in questa sede tutte le possibili implicazioni della mia peraltro OZIOSAMENTE UTOPISTICA (MA CREDO NON ASSURDA) visione socialpolitica)....per il resto, dicevo provvederò a puntualizzare con più calma ad Eutidemo ed eventuali altri.

Il CHI GOVERNA è semplicissimo. Esiste e continuerebbe ad esistere un POTERE ESECUTIVO il cui vertice di chiama Governo e che - essendo uno dei SETTE Poteri a prevedersi (tutti reciprocamente INDIPENDENTI ed IMPERMEABILI) - sarà espresso dal Potere Esecutivo stesso (Potere ma anche apparato dello Stato con decine o centinaia di migliaia di appartenenti, detentori delle più varie estrazioni sociali, competenze, carriere, gerarchie tali da configurare una rappresentanza quali-quantitativamente sufficiente ad esprimere una neutralità ideologica complessivamente adeguata).

Semplicemente, il Presidente del Consiglio dei Ministri verrà eletto tramite elezionio interne al Potere Esecutivo (dettagli qui non trattabili), quindi, insediatosi, si sceglierà i propri Ministri senza che nessun altro cittadino o Potere o parte sociale ci metta il becco. Ecco generato il VERTICE del Potere Esecutivo, il quale rimarrà in carica A TEMPO INDETERMINATO salvo che incorra (meccanismo che riguarderà anche i restanti 6 Poteri) negli effetti dell'Istituto della Censura (altra novità che tratterò eventualmente a parte). Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: anthonyi il 15 Febbraio 2020, 15:09:31 PM
Citazione di: Eutidemo il 15 Febbraio 2020, 14:33:00 PM
Oltre a tale problema, la tua ipotesi, secondo me,  presenta una gravissima lacuna: CHI GOVERNA?
Ed infatti, un conto è emanare le leggi, ed un altro conto è governare; è impensabile un sistema politico "acefalo", nel quale si vada avanti emanando leggi "a casaccio", in base al contrastante stimolo delle proposte che il parlamento riceve da destra e da sinistra, senza un coordinamento unitario da parte di un governo.
Sia esso, "pro tempore", di destra, di sinistra o di centro.

***
Un saluto! :)
Ciao Eutidemo, su queste tue considerazioni riporto l'esperienza degli ultimi anni, nei quali lo sviluppo dei partiti populisti-sovranisti ha generato in molti paesi europei situazioni nelle quali mancava un cosiddetto governo di maggioranza che desse l'indirizzo politico.
Sorprendentemente, queste situazioni hanno prodotto un andamento dell'economia migliore di quello che si realizzava quando gli stessi paesi avevano un governo politico.
Un saluto

Governa il Mercato, e vedo che anche anthonyi lo conferma. Il che rende tutte le alchimie sulla democrazia liberal-liberista fondate sul nulla. Vedremo se al prossimo referendum l'hanno capito anche la maggioranza degli elettori italiani. Non scommetto per scaramanzia, ma un sentore ce l'ho. E se è giusto vuol dire che anche l'antipolitica ha i suoi meriti. Magari si potrebbe fare di più in termini di economia di costose poltrone a perdere.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: viator il 15 Febbraio 2020, 17:19:52 PM




Semplicemente, il Presidente del Consiglio dei Ministri verrà eletto tramite elezionio interne al Potere Esecutivo (dettagli qui non trattabili), quindi, insediatosi, si sceglierà i propri Ministri senza che nessun altro cittadino o Potere o parte sociale ci metta il becco. Ecco generato il VERTICE del Potere Esecutivo, il quale rimarrà in carica A TEMPO INDETERMINATO salvo che incorra (meccanismo che riguarderà anche i restanti 6 Poteri) negli effetti dell'Istituto della Censura (altra novità che tratterò eventualmente a parte). Saluti.
Scusa, viator, ma che vuol dire elezioni interne. Io poi, per quanto riguarda l'esecutivo, ritengo sia comunque molto importante il ruolo delle competenze tecniche, considera che i ministri sono a capo di strutture amministrative, prevedere che i ministri possano essere scelti solo tra coloro che hanno fatto un dato iter di esperienze sarebbe il punto fondamentale, e lo stesso potrebbe valere per il PdC, giusto per non correre il rischio che un ignorante neanche laureato, che ha dedicato la sua vita alla propaganda politica (Ogni riferimento è puramente casuale) possa diventare ministro o addirittura PdC.

viator

Salve Anthony. Ma io ho parlato di elezioni interne allo stesso Potere Esecutivo, mica ho detto che IL PdCM debba venir scelto a casaccio tra altissimi funzionari, tecnocrati ed uscieri.

Per candidarsi, dall'interno del PE, occorrerenno determinati "titoli" (vuoi mica che io concepisca o descriva in dettaglio tutte le minuzie, i regolamti, le meccaniche implicite in una Costituzione completamente innovativa quale quella di cui sto farneticando, vero ?).

Ma il vertice di uno qualsiasi dei Poteri vogliamo o no che, fin dove possibile, venga espresso dall'organico del Potere stesso ? I Presidenti di Camera e Senato (anche se ovviamente si tratta di cariche puramente onorarie) vengono già ora espressi dalle relative Assemblee o no ?

Il segreto non consiste nella (falsa) democrazia consistente nell'eleggere a suffragio più o meno esteso i Rappresentati del Popolo od i Vertici dei Poteri.................................il segreto è creare dei meccanismi attraverso i quali il consenso popolare possa sicuramente e prontamente allontanare dal Potere coloro che lo detengono se costoro si comportano (individualmente o più o meno collettivamente) come al Popolo non piace. Saluti, per il momento.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve Eutidemo. Vediamo se riesco a chiarire qualcosa, inserendo i miei commenti (sottolineati) tra i periodi della tua recente risposta :
Dall'inizio della XVIII Legislatura (23 marzo 2018) ad oggi sono state approvate 102 leggi, delle quali:................................Bene, si conferma l'efficienza e solerzia (miserabili) del sistema attuale. Io comunque precisavo, come tu ammetti, che "non sorga Legge che politica non voglia" e dicevo che i Partiti politici attuali andrebbero – ripeto - trasformati......"in Associazioni Propositive che dovrebbero solamente proporre - oltre alle Leggi - dei candidati al Parlamento completamente estranei ad esse ed alla Politica come oggi intesa".

Il problema è la Politica il cui vero significato odierno non ha nulla a che fare con il benessere della comunità ma solo con la ricerca del suo consenso. Per gestire gli affari ordinari basta essere dei buoni amministratori, .....per gestire gli affari straordinari, imprevedibili, strategici, basta un pugno di statisti (esperienza e buonsenso), per disegnare degli scenari futuri basta una ideologia democraticamente condivisibile.
Oggi abbiamo Amministratori incapaci e voraci espressi dalla Politica (cioè da un SISTEMA IMPERSONALE (nessuno l'ha teorizzato ma tutti insieme l'hanno costruito e lo tutelano) che garantisca ai coinvolti un poco di potere, un subdolo consenso ma soprattutto – vedere nei fatti – NESSUNA RESPONSABILITA'). Poi abbiamo la schiera dei Politici "veri" ormai privi di ideologie ed infine – da decenni e decenni – manchiamo dell'ombra di un qualsiasi Statista.

Nessun politico (nel senso partitico attuale) così come nessun "politico propositore" di una utopistica nuova Costituzione dovrebbero mai poter sedere in un "Parlamento" od in un "Governo". Naturalmente mi si dirà che a tali condizioni nessuno più vorra intraprendere la carriera politica. E perchè mai ? Vedere qui sotto più avanti.

La tua innovazione dovrebbe consistere nel fatto che i candidati al Parlamento, però, dovrebbero essere completamente estranei:
- sia ai "Partiti Politici", denominati "Associazioni Propositive", che li candidano;
- sia alla Politica come oggi intesa".
Al riguardo, capisci bene che:
a)
La prima cosa è praticamente impossibile, perchè è ovvio che i "Partiti Politici", sia pur denominati "Associazioni Propositive", anche se fosse loro vietato di candidare i propri appartenenti, lo farebbero in ogni caso (indirettamente), candidando gente che la pensa comeloro ed a loro gradita. E' impensabile che candidino coloro che la pensano in modo diverso al loro.

Certo che è impensabile, non impossibile in astratto. Ma dal momento che i Legislatori che verranno eletti voteranno sempre segretamente, una simile preoccupazione in pratica svanirebbe. I Vertici o comunque gli iscritti alle Ass.Prop. non dovranno risultare motivati al loro operare da scopi particolaristici, che pure saranno contenuti nelle Proposte di Legge che elaboreranno ed avranno a cuore di presentare.


Il loro operare sarà sovvenzionato dallo Stato (forma e misura qui non trattabili) e, unitamente ad un "Premio di Legiferazione" (cui avranno diritto nel caso il Legislativo approvi una Legge proposta da quella certa Ass.Prop.")........questo dovrebbe costituire il loro incentivo al costituirsi ed al funzionare, esattamente come dovrebbe avvenire e non avviene pergli attuali Partiti indipendentemente da ogni loro (dei Partiti attuali) finanziamento pubblico!.
b)
La seconda cosa, invece, è possibile; però, posto che costoro debbano essere estraneialla "politica come oggi intesa", a quale altro tipo di "politica" dovrebbero essere intrinseci?
Non lo spieghi!

Ad un tipo di Politica come in parte ho spiegato qui sopra e che, ripeto, deve occuparsi di proporre e non di disporre. Chi dispone deve essere un Potere Legislativo APOLITICO (se non eventualmente nella coscienza di ciascun Legislatore), un Potere Esecutivo APOLITICO che si occupi solo di applicare le Leggi esistenti (ferma la sua facoltà di adottare provvedimenti autonomi sotto forma di

Decreti e di proporre anche Leggi ma solo di natura amministrativo-tecnocratica (dettagli qui nontrattabili)), mentre chi sorveglia sarà un Potere Giudiziario APOLITICO, un Potere Rappresentativo (popolare, del quale finora non ho parlato), un Potere Arbitrale APOLITICO, un Potere Comunicativo APOLITICO. E non pensare, caro Eutidemo, che un simile proliferare di Poteri risulti più oneroso e dispersivo – ad esempio, finanziariamente, dei Tre Poteri attuali.

Quanto al fatto che i cittadini possano o vogliano "controllare" come agiscono i loro "Rappresentanti":
- se è una mezza favolaadesso;
- figurati che favola sarebbe se, per giunta, si rendesse persino segreto il voto.
A mio parere, è meglio il "male" che il "peggio"!

I cittadini (in quanto iscritti oppure anche non iscritti a delle Ass.Prop. - questo è un aspetto per ora opinabile) avranno la possibilità di esprimere i loro umori una volta ogni (ipotesi) due anni venendo chiamati ad un referendum privo di relativa campagna elettorale nel quale dovranno apporre sette croci per rispondere ad un semplicissimo quesito di significato stordevolmente semplice : sette caselline, ciascuna con un emblema ed il nome di uno dei Sette Poteri, e per ciascuno la domanda "siete soddisfatti del funzionamento percepito del Potere.........durante gli ultimi (due) anni?" accanto alla quale figureranno tre cerchietti con "sì" – "non saprei" e "no".
Poi per ciascun Potere si farà la differenza tra i sì ed i no e quindi si saprà quali eventualmente saranno i Vertici di Potere da mandare a casa.
Indipendentemente da ciò, esisterà, da parte del Vertice di ciascun Potere, l'opzione della Censura nei confronti degli altri Poteri (aspetto anche questo che, sebbene non molto complesso, devo ora omettere).
Infine la funzione principale del Potere Rappresentativo dovrà essere quella di "parametrare" il comportamento di voto COMPLESSIVO di ciascun Legislatore facendo in modo che questi, attraverso una votazione pubblica, palese, SIMBOLICA ed INEFFICACE abbinata al proprio voto SEGRETO ed EFFICACE, permetta di capire quanto il comportamento medio del singolo tenda a discostarsi da quello della generalità dei suoi colleghi (posso capire che tu sia tentato di considerarmi pazzo ma che vuoi.........siamo nel campo della fantasia la quale, come tu sai, non andrà mai al potere nel nostro Paese).

Quanto a dover rispondere alla loro coscienza e ai loro elettori, è ovvio che questo compete all'onestà ed alla correttezza degli eletti; la quale non si otterrà certo con una modifica istituzionale o con nuove discipline di partito!
I 5S ci hanno provato invano!

I Cinque Stelle ci hanno provato ben sapendo che non avrebbero potuto riuscirvi. Dilettanti sì, ma non minorati mentali che pensano cheil SISTEMA possa venir riformato standone all'interno !

Quanto al fatto che "...il Partito, attraverso il voto palese possa e debba controllare che essi rispettino le disciplina imposta dai propri vertici, altrimenti li emarginerà facendo in modo che in futuro non vengano più candidati e quindi si scordino dei paradisi del Potere...", anche a realizzare questo i 5S ci hanno provato invano, per cui non sarebbe certo una novità!

IDEM COME SOPRA.

Ora però sarà il caso di interrompere per seguitare con un post successivo onde non "sforare". Quindi a presto. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve Eutidemo. riprendo l'argomento con i tuoi commenti intercalati dalle mie risposte in sottolineatura  :


........................Ed infatti, se il gregario di un partito è affezionato ai paradisi del Potere, basta che faccia "il salto della quaglia" passando ad un altro partito al momento opportuno; il quale gli garantirà la rielezione in luogo del partito di provenienza.
Cosa che, per esempio, già hanno fatto Stefano Lucidi,  Francesco Urraro, Ugo Grassi (e come si accingono a fare anche altri), i quali, convinti che alle prossime elezioni il M5S non avrà più seggisufficienti per loro, sono passati, armi e bagagli, alla Lega.

Ma all'interno di una Assemblea Legislativa come da me prefigurata non esisterebbero Partiti, Gruppi Parlamentari, coalizioni, maggioranze (se non espresse implicitamente di votazione in votazione), vagoni sui quali saltare durante la corsa.......tutti aspetti tipici della penosa ipocrisia del Sistema attuale.

Quanto al meccanismo che tu in concreto proponi, mi sembra di capire che vorresti che le Associazioni Propositive (gli ex Partiti) dovrebbero esprimere i candidati alla carica di Legislatore (l'ex Parlamento), sulla base di quanto suggerito dai loro membri, denominati "Cittadini-Soci Propositori";  i quali, però, possono segnalare solamente Candidati che non risultino iscritti alla medesima Ass.Prop. cui è iscritto il Proponente. 
Il che mi suona molto strano!
Ed infatti, se ho ben capito, è come se "Cittadini-Soci Propositori"dell'ex PD, potessero proporre come candidati alla carica di Legislatore (l'ex Parlamento), soltanto i "Cittadini-Soci Propositori" dell'ex Lega;ma evidentemente devo aver capito male, perchè la cosa non avrebbe senso!
Sarebbe come se Zingarettipotesse proporre solo Salvini(o simili) e viceversa!

Scusa ma.....lasciamo perdere la colorita attualità. Anzitutto ho parlato di candidare, non di eleggere candidati non propri. Se le ipotizzate Ass.Prop. potessere candidare i propri iscritti, supportare le loro campagne elettorali, mantenere con essi i noti cordoni ombelicali durante il loro mandato......non si cambierebbe nulla rispetto al Sistema presente.
I Partiti attuali eleggono il Capo dello Stato. (Ooooops! Scusa! Non i Partiti ma il Parlamento). Il quale da dove arriva? E' in scatola di montaggio (un pezzo der Partito) ?
E la Costituzione che dovrebbe consentire (e consente ma solo in linea di Diritto) la candidatura di singoli privati cittadini ? O l'unico privato autocandidabile fu un certo S.B. ?
Certo comunque, come tu dici, che la cosa da me vagheggiata non avrebbe senso all'interno degli andazzi attuali !.


Poi tu scrivi che, alle elezioni i candidati vengono votati da tutti i Soci di tutte le Ass,Prop.; va bene...ma gli altri cittadini?
Possono votare solo i Soci delle Ass,Prop.?

Io non ho scritto che alle Elezioni Legislative risultano Elettori solo gli iscritti alle Ass.Prop. Assolutamente. Iscriversi ad una Ass.Prop. (senza alcun obbligo concreto di partecipare alla sua "vita") dovrebbe risultare - oltre che facilissimo – pure potenzialmente conveniente per chiunque.
Chiunque risulti cittadino (ergastolani inclusi) a semplice richiesta ed a titolo mai comunque oneroso deve venir accettato. Ci sarà un pubblico registro degli Iscritti che fungerà anche per stabilire anche la ripartizione di quella certa quota degli eventuali Premi di Legiferazione cui la Ass.Prop. verrà in diritto e che dovrà – per statuto – erogata nominativamente a ciascun Iscritto.
Quindi tali somme rappresenterebbero una sorta di rimborso "ad personam" per quella quota di prelievo fiscale (generico e collettivo) che lo Stato avrà destinato quale suo contributo all'esistenza delle Ass.Prop.Ciascun cittadino può iscriversi a più Ass.Prop. (limiti e dettagli a definirsi)

Questo violerebbe palesemente l'art.1 della Costituzione,il quale prevede che la sovranità appartiene a "tutto" il popolo, e non solo a coloro che fanno parte di determinate associazioni o "ex partiti"; e, a parte questo, risulterebbe per me inaccettabile. 
Ed infatti, in vita mia, io non mi sono mai iscritto a nessun partito, sindacato ecc.; però voglio poter votare lo stesso, senza dovermi iscrivere a nessuna associazione.

Vedi quanto sopra, e comunque sono io ora a non capire la tua eccezione di incostituzionalità, visto che non stiamo certo parlando alla luce di una qualsiasi Costituzione attualmente vigente sul pianeta ! Anche se ho capito benissimo che tu sei un grande estimatore della Costituzione alla "Bella ciao!".

Iniziata la Legislatura, gli Eletti dovrebbero poter votare (sempre e solosegretamente) le Proposte di Legge elaborate dalle Ass.Proponenti.E fin qui va bene, perchè tutt'oggi le leggi possono essere proposte da singoli cittadini o associazioni di cittadini; ed invero, l'articolo 71, secondo comma della Costituzioneprevede che il popolo esercita l'iniziativa legislativa mediante la proposta, da parte di almeno 50.000 elettori, di un progetto redatto in articoli. 
Riservare l'iniziativa legislativa soltanto alle "associazioni di cittadini"/"ex partiti", sarebbe invece del tutto incostituzionale e ANTIDEMOCRATICO.

Sarà pure incostituzionale (ridajje ! Saremmo in presenza di una NUOVA Costituzione) ed antidemocratico ma, concretandosi quanto finora ho (molto sommariamente) descritto.........te lo immagini il singolo cittadino che non vuole iscriversi ad una Ass.Prop. (scelta lecitissima) però vorrebbe presentare una Proposta di Legge rinunciando alla facilità del poterlo fare in modo "comodamente omologato" e rinunciando pure ad eventuali "Premi di Legiferazione" interi o pro quota. Naturalmente i 50000 (più o meno) elettori -propositori possono benissimo fondare una loro Ass.Prop. provvisoria monotematica da sciogliersi subito dopo la presentazione della Proposta o l'approvazione della Legge.

Quanto al fatto che le Ass.Prop. dovrebbero "vivere" di misuratesovvenzioni pubblicheintegrate da adeguati "premi di propositività" nel caso le Leggi da esse proposte vengano approvate, ci si potrebbe anche stare.
Quanto al fatto che, secondo te, visto che ciascun eletto risulta estraneo alla Ass.Prop. che l'ha candidato, e voterà segretamente, ne conseguirà che non avrà alcun dovere o stimolo ad agire diversamente dal TITOLO PERSONALE (di coscienza, se ne avrà), personalmente ne dubito molto.
Ed infatti, anche attualmente il vincolo di mandato è severamente vietato, per cui il parlamentare, seppure con voto palese, può fare quello che gli pare; e se i vertici di partito storcono il naso, nessuno gli impedisce:
- di andare nel gruppo misto;
- passare ad un altro partito.
Come accade tutti i giorni.
E COME NON POTREBBE PIU' ACCADERE. Infatti gli opportunisti cambierebbero carriera.


Resta aperto il problema, che avevo posto io,  di come, "segretando" sempre il voto,  il popolo possa controllare (a posteriori) il comportamento legislatorio di chi ha eletto; e le Ass.Prop il comportamento di colui che hanno candidato, permettendo al popolo di eleggerlo.

Tale aspetto ha due soluzioni : una di forma (anche la Costituzione, dopotutto, è un documento formale, no?) ed una di sostanza.
Dal punto di vista formale la soluzione è semplicissima, economicissima ed indolore : poichè l'elettore vota il candidato di sua scelta=fiducia e deve-vuole dar conseguenza alla propria FIDUCIA, sarà sufficiente che l'Eletto alla funzione legislativa venga chiamato, prima di insediarsi, a pronunciare solenne giuramento del tipo : "Giuro pubblicamente e solennemente che le mie scelte di voto segreto risulteranno identiche alle mie scelte di voto palese". A questo punto il rapporto fiduciario tra Elettore ed Eletto risulta confermato. Vorrete mica che l'Elettore, dopo aver trovato di sua possibilmente profonda fiducia il proprio Candidato e Rappresentante, si metta a votare uno che poi mente, no?. Passiamo ad un esempio :
Il Legislatore Rossi è chiamato ad esprimere il proprio voto personale e segreto (speriamo che l'elettronica assicuri completamente la segretezza). Pigia uno dei tre pulsanti alla sua destra (SI'-NO-CHIEDO EMENDAMENTO)(l'astensione dovrebbe venir vietata). In aula appare l'avviso "Rossi ha votato segretamente".Subito dopo, Rossi è tenuto anche a pigiare nuovamente uno qualsiasi dei tre medesimi pulsanti.
Facciamo che scelga SI'. In aula appare l'avviso "Rossi ha votato SI' palesemente").
A questo punto – e fino a prova contraria che non si darà mai – il Legislatore avrà assolto sia al proprio mandato nei confronti della Repubblica che al proprio rapporto di rappresentatività e fiducia nei confronti di chi lo ha votato.
Disgraziatamente una simile soluzione formale non può accontentare i cinici esigenti come me.
Ora, il voto che genera il destino della Legge in discussione è SOLO quello segreto, destinato a restare per sempre tale ma a concorrere all'esito complessivo del VOTO EFFICACE (= VE).
Il contestuale voto palese si chiama invece "VOTO DI PARAMETRAZIONE" (= VP) e diventa immediatamente noto a tutti ma perfettamente senza effetto concreto ed immediato.
Nessuno sa quale sia stato il VE di Rossi ma altrettanto nessuno può sapere se il suo VP abbia coinciso con il VE o l'abbia contraddetto.
Dopo un anno di votazioni, il Potere Rappresentativo (il corrispondente dell'attuale Senato, composto da rappresentanti scelti dalle Ass.Prop. al loro interno ed eletti dal Popolo a suffragio universale) tira le somme confrontando (è una delle sue funzioni principali) l'esito complessivo delle VE di tutta l'Assemblea con l'esito complessivo dei VP espressi sia da ciascun suo componenti che dalla loro totalità.
L'assemblea Legislativa è composta da 200 membri (tanti devono bastare !).
In un anno si sono avute (la realtà dovrà tener conto di assenti/presenti etc. ma dobbiamo sorvolare) 100 votazioni,quindi in totale 20000 voti segreti efficaci e 20000 voti palesi parametrativi.

  • Il totale dei voti segreti ha fornito 8000 sì + 9600 no + 2400 richieste di emendamento (su tale ultimo aspetto devo sorvolare).
  • Il totale dei voti palesi ha fornito 10200 sì + 5600 no + 4200 "emendare".
A questo punto si evidenzia una fisiologica disparità di scelte poichè la maggioranza dei Legislatori – sebbene non debba riferirne concretamente a nessuno – avrà preferito votare palesemente in senso opposto-diverso a quello del segreto dell'urna. D'altra parte è vero che il segreto in sè non è affatto necessario nè utile. Alla libertà di espressione individuale basta solo che si sappia che il segreto è possibile. D'altra parte la prima considerazione di buonsenso (alla faccia del rapporto di fiducia) dovrebbe essere – per il Legislatore – esprimere appunto scelte palesi opposte o diverse da quelle del voto segreto.
Sulla base dei numeri di cui sopra risulterebbe che il Legislatore medio avrebbe votato segretamente (dividendo per 200 le quantità totali citate sopra) :

  • 40 volte per il sì + 48 volte per il no + 12 "emendare" = 100 votazioni segrete, e......
  • 51 volte il sì + 28 volte il no + 21 "emendare" = 100 votazioni palesi.
Tali ultimi risultati, essendo riferiti ad un totale di 100 espressioni di voto, rappresentano ovviamente anche delle PERCENTUALI relative alle scelte dichiarate (pubbliche e palesi).

Andiamo a questo punto vedere come soppesare il risultato del voto palese (pubblico) di Rossi, quali che siano le relative quantità.
Se le percentuali di voti palesi del Rossi (e questo vale singolarmente anche per tutti gli altri 199 Legislatori) si discosta troppo dalle percentuali medie complessive dei voti palesi dell'insieme dei Legislatori, sembrerebbe che gli orientamenti di Rossi (indipendentemente dalla loro segretezza o dalla loro (apparente) palesità) non mostrino alcuna concordia nei confronti della generalità dell'Assemblea di cui fa parte.
Ora, da una parte ci deve essere la giusta indipendenza di giudizio ma dall'altra – a mio parere – deve esistere un minimo comune modo di sentire che porti a decisioni minimamente condivise.
Io sono del parere che la parametrazione del numero di scelte di un senso o di quello opposto o diverso - anche solo riferite ad un voto "simulato" qiale quello palese.
Per questa ragione userei dei criteri di parametrazione (che è impossibilile in questa sede voler quantificare) che, applicati alle scelte di un singolo Legislatore, ne approverebbero oppure ne vieterebbero la permanenza in carica.
In realtà – per quanto riguarda questo aspetto - questa trattazione è da considerare solo a livello di bozza che non risolve alcuna questione nè di principio nè – tutto sommato – neppure di prassi.

Oltre a tale problema, la tua ipotesi, secondo me,  presenta una gravissima lacuna: CHI GOVERNA?
Ed infatti, un conto è emanare le leggi, ed un altro conto è governare; è impensabile un sistema politico "acefalo", nel quale si vada avanti emanando leggi "a casaccio", in base al contrastante stimolo delle proposte che il parlamento riceve da destra e da sinistra, senza un coordinamento unitario da parte di un governo.
Sia esso, "pro tempore",di destra, di sinistra o di centro.

A questo aspetto ho già risposto precedentemente. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Ciao Viator.
Ora, purtroppo, non ho tempo sufficiente per esaminare tutta la tua lunghissima replica; però convengo con te che la tua visione socialpolitica, sebbene indubbiamente "utopistica", non è del tutto assurda; o, quantomeno, per parafrasare Polonio, "...c'è del metodo nella sua assurdità"

***
Ed infatti, circa il Governo, di cui precedentemente non avevi parlato, mi pare che, adesso, ne prevedi -giustamente- l'esistenza; però non mi è ben chiaro il concetto che tu ne hai.
Infatti, secondo te, il Presidente del Consiglio dei Ministri dovrebbe essere eletto tramite elezioni interne al Potere Esecutivo; qundi, insediatosi, si sceglierà i propri Ministri senza che nessun altro cittadino o Potere o parte sociale ci metta il becco.
Intendi forse dire che il Presidente del Consiglio dei Ministri dovrebbe essere eletto dagli impiegati statali?
Se così fosse, prevedo un subitaneo:
- aumento degli stipendi pubblici;
- diminuzione delle ore di lavoro;
- abolizione del cartellino.

***
Trovo, comunque. molto pericolosa la previsione che il governo resterà in carica A TEMPO INDETERMINATO salvo che incorra negli effetti dell'Istituto della Censura; censura da parte di chi, e come?

***
Quanto al fatto che lo sviluppo dei partiti populisti-sovranisti ha generato in molti paesi europei situazioni nelle quali mancava un cosiddetto governo di maggioranza che desse l'indirizzo politico, secondo me, non è esattamente così; ed infatti, anche un cosiddetto governo di minoranza può dare un indirizzo politico,
Quanto al fatto che queste situazioni hanno prodotto un andamento dell'economia migliore di quello che si realizzava quando gli stessi paesi avevano un governo politico, è possibile; ma non capisco a chi ti riferisci

***
E' vero che a volte "governa" il Mercato, ma, secondo me, a volte,  sarebbe meglio se venisse governato lui.

***
Scusa, credo che ci sia stato un errore tecnico di "postazione"; ed infatti non riesco a capire quello che hai scritto tu e quello che hanno scritto altri.
Sono andato in confusione, per cui mi fermo qui.

***
Un saluto.
 

viator

Salve Eutidemo. Non c'è di che. "Dover (mediocre località sulla Manica)" trattare in questo modo un simile argomento farebbe "perdere la trebisonda (amenissima città turca sul Mar Nero)" a chiunque. E per fortuna interveniamo solo in tre !. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve Eutidemo. Citandoti : "Intendi forse dire che il Presidente del Consiglio dei Ministri dovrebbe essere eletto dagli impiegati statali?
Se così fosse, prevedo un subitaneo:
- aumento degli stipendi pubblici;
- diminuzione delle ore di lavoro;
- abolizione del cartellino.
Trovo, comunque. molto pericolosa la previsione che il governo resterà in carica A TEMPO INDETERMINATO salvo che incorra negli effetti dell'Istituto della Censura; censura da parte di chi, e come?"
.
Non dovrebbe andare così. Un PdC eletto ANCHE dagli impiegati statali che provvedesse a dotare di ingiusti benefici i suoi "amici, dipendenti ed elettori" :

  • non ne avrebbe l'utilità poichè resterebbe in carica fino ad eventuale censura (**), oppure decesso oppure dimissioni spontanee o per sopravvenuta manifesta incapacità, dopodichè ovviamente non ricoprirebbe più la carica e sarà (se vivo) costretto dalla nuova Costituzione a tornare alla vita "civile", cioè a non occupare mai più cariche di vertice in qualsiasi Potere dello Stato; quindi non avrebbe la preoccupazione di venir rieletto da quelli che avrebbe voluto ingraziarsi;
  • se facesse come tu hai paventato, credo che la pubblica opinione, gli iscritti alle Ass.Prop. il Potere Propositivo, quello Legislativo, quello Rappresentativo, quello Comunicativo, quello Giudiziario, quello Arbitrale verrebbero a saperlo e forse troverebbero il caso di far che ci si avvalga dell'Istituto della Censura (**).
(**) Per quanto riguarda la Censura e la struttura generale dei Poteri, se lo desideri potrai leggere quanto postai in questa stessa Sezione nel 2017 e che a suo tempo (e finora) fece restare "senza parole" tutti i pochissimi lettori :

PRIMA PARTE :https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/deliri-onirici-2-di-2-(r7p)/
SECONDA PARTE ;https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/deliri-onirici-(r7p)/
Non oso augurarti buona lettura poichè non ti voglio affatto male. Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Ciao Viator
Tu scrivi che il PdC dovrebbe essere eletto "anche" dagli impiegati statali; e da chi altro?

***
Quanto alla circostanza che, se il PdC provvedesse a dotare di ingiusti benefici i suoi "amici, dipendenti ed elettori" , verrebbe presto "censurato", vorrei sapere meglio, con più precisione:
- chi sono i "censori";
- chi li "elegge" 
- chi li "controlla" a loro volta.
Ho letto, al riguardo, il tuo seguente TOPIC, ma la cosa, secondo me, anche lì non viene chiarita a sufficienza:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/deliri-onirici-(r7p)/

***
Senza contare che, come tu stesso ammetti, la "censura" sembrerebbe implicare un po' di contraddizione con l'"indipendenza".

***
A parte questo, mi pare che tu non chiarisca molto il meccanismo della "revisione costituzionale", e, cioè:
- chi
- come
- con quali maggioranze
potrebbe modificare il meccanismo costituzionale da te immaginato.

***
Comunque complimenti, perchè il meccanismo da te laboriosamente costruito, sia pure discutibile sotto alcuni aspetti, secondo me risulta comunque il lodevole frutto di un notevole (e tutt'altro che inutile) impegno intellettuale.
Non tutti ne sarebbero capaci, a cominciare dal sottoscritto, che:
- è abbastanza "attrezzato" per la "pars destruens";
- però è molto poco "attrezzato" per la "pars costruens".

***

Un saluto :)

viator

#13
Salve Eutidemo e  grazie. Vedi, io ho fatto solo degli "sforzi" di fantasia (quindi ben lievi) visto che mai nessuno mi ha incaricato di stendere alcunchè. Trattandosi di mie libere riflessioni, ovviamente manca una vera organicità del tutto ed un sacco di interrogativi non sono stati mai da me neppure sfiorati. Comunque riprendo a rispondere citandoti : "Tu scrivi che il PdC dovrebbe essere eletto "anche" dagli impiegati statali; e da chi altri ?.

Da tutto il personale del Potere Esecutivo (la base, i Quadri, le Dirigenze, il Governo - non so neppure quale attuale faraonica Gerarchia lo componga, ma la cosa in sè non ha importanza. Scusa, chi meglio di costoro sa cosa dovrebbe fare un Governo ? E un simile Organico di centinaia di migliaia di persone non esprimerebbe forse, al di là dei propri interessi particolari che un Governo da loro eletto non potrebbe - come ho recentemente spiegato - assecondare.....al di là degli interessi particolari non sarebbe forse abbastanza consapevole e sintonico con le attese e gli interessi dell'intero Paese ?.

Quanto alla circostanza che, se il PdC provvedesse a dotare di ingiusti benefici i suoi "amici, dipendenti ed elettori" , verrebbe presto "censurato", vorrei sapere meglio, con più precisione:
- chi sono i "censori";
- chi li "elegge"
- chi li "controlla" a loro volta.
Ho letto, al riguardo, il tuo seguente TOPIC, ma la cosa, secondo me, anche lì non viene chiarita a sufficienza:


Nella mia precedente risposta accennavo all'esistenza di un mio intervento "Deliri onirici" che avevo presentato in DUE SEZIONI. Purtroppo risultava inattivo il link a una di esse, che provo a reiserire : https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/deliri-onirici-2-di-2-(r7p)/ e che comunque è recuperabile da pag.7 della presente Sezione.

Senza contare che, come tu stesso ammetti, la "censura" sembrerebbe implicare un po' di contraddizione con l'"indipendenza".

L'essere indipendenti non significa essere al di sopra delle Leggi, in questo caso da una "nuova" Costituzione che preveda appunto tale Istituto. Sarebbe come affermare che la carcerazione è in contrasto con la libertà individuale o che i CC, circondando una banda di rapinatori che si accingono ad entrare in una Banca, si rendano colpevoli dello stesso reato ipotizzato per Matteo Salvini.

A parte questo, mi pare che tu non chiarisca molto il meccanismo della "revisione costituzionale", e, cioè:
- chi
- come
- con quali maggioranze
potrebbe modificare il meccanismo costituzionale da te immaginato".


Le proposte di revisione costituzionale dovrebbero risultare esprimibili dal Potere Propositivo, da quello Legislativo e da quello Rappresentativo. Solo i due ultimi poteri appena citati però dovrebbero prenderle in esame ed approvarle o respingerle in seduta comune o comunque in reciproca concordia.
Comunque a questo non ho pensato molto perchè tira in ballo l'aspetto ridicolmente utopistico della mia visione : il Garante. E' chiaro infatti che una simile Costituzione farebbe - ad esempio - ridere gli svizzeri, perchè essi non ne hanno alcun bisogno. Per imporla da noi - dove non farebbe altro che un gran bene - occorrerebbe una rivoluzione, ovvero la contraddizione (augurabilmente temporanea, provvisoria) dei Principi cui essa si ispirerebbe. Infatti il primo Articolo di tale nuova Costituzione dovrebbe essere "L'Italia è una Repubblica Demomeritocratica (cioè democratica e liberistica) fondata sulla cooperazione tra i suoi Cittadini".
Ma questa sarebbe una bazzecola in confronto al problema immediatamente successivo : chi o cosa potrebbe garantire o "imporre" (e ci risiamo con l'antidemocraticità) che, la settimana successiva a quella di sua entrata in vigore, tale costituzione venga stravolta, snaturata, distrutta
da una collettività come la nostra che - immatura per quella attuale - vorrebbe subito a fare a pezzi quello che troverebbe essere solo un aborto facolticida? Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve Eutidemo. Mi sono accorto che tutto il discorso da me fatto circa argomento "parametrazione-voto segreto e voto palese" è confuso e sbagliato.
Preparerò una versione attualizzata di tale aspetto (che trovo sia originale che importante - sempre all'interno di un "divertissement" basato sulla fantasia politica !). Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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