Vesuvio: una strage annunciata!

Aperto da Eutidemo, 23 Aprile 2021, 12:08:56 PM

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Eutidemo

Il Vesuvio, che sorge all'interno di una caldera di 4 km di diametro, è classificato come "vulcano esplosivo attivo" (condizione di una pericolosità unica in tutta l'Europa continentale); ed infatti, così come accertato dall'Osservatorio vesuviano, dell'Università Federico II e della Sovraintendenza archeologica di Pompei, il vulcano in questione "si sta gonfiando", di quattro millimetri l'anno, a causa dell'aumento della pressione dei gas e dei magmi che si vanno accumulando a 20 chilometri di profondità.
E non ci vuole molto a capire cosa accade ad un palloncino, quando lo "si gonfia" troppo!
:(
***
Ed infatti, a parte l'apocalittica distruzione di Ercolano e Pompei, nel '79 d.c., il Vesuvio, nel corso dei secoli, non ha mai mancato di fare altre vittime; le ultime delle quali nel 1944, in cui avvenne un'eruzione esplosiva "medio-piccola" (si fa per dire), che ha chiuso l'ultimo ciclo, iniziato nel 1631 con un'eruzione "sub-pliniana", che privò il panorama del caratteristico pennacchio.
Il monte Somma-Vesuvio è tutt'ora un vulcano attivissimo, il cui destino è "sicuramente" quello di eruttare ancora in modo distruttivo; ed infatti, è sempre stato considerato uno dei vulcani a rischio più elevato nel mondo.
Anzi, recentemente, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) del CNR,  ha avuto modo di appurare che l'area vulcanica napoletana, con Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia, racchiude "il più alto rischio vulcanico del mondo"; con circa 3 milioni di persone che vivono a meno di 20 km da una possibile bocca eruttiva di potenza devastante.
***
Ovviamente, non mancano i soliti "babbei", i quali  esclamano, facendo spallucce: "Vabbè, ma l'area è monitorata costantemente, per cui, al primo segno di pericolo, ce la squagliamo tutti!"
Non c'è niente da fare, "la madre degli imbecilli è sempre incinta", per cui, in duemila anni non sono affatto diminuiti di numero; e questo, purtroppo, nonostante che, quelli morti a causa della loro imbecillità, spesso non abbiano abbiano fatto in tempo, fortunatamente, a procreare altri imbecilli come loro.
::)
***
Ed infatti, secondo il rapporto di Giuseppe De Natale, Dirigente di Ricerca dell'INGV affiliato al CNR-INO: "La mitigazione del rischio vulcanico nelle aree densamente popolate, non può basarsi soltanto sulla previsione dell'eruzione e sulla possibilità di evacuare centinaia di migliaia di persone in pochi giorni; come dimostrano le statistiche a livello mondiale, infatti, la previsione delle eruzioni è oggi una scienza estremamente imprecisa, che riesce a dare risposte efficaci soltanto nel 20% o, nelle condizioni migliori, nel 30% dei casi".
Nel restante 70%/80% dei casi, invece, non fai in tempo neanche ad infilarti i pantaloni, che sei già morto; ed anche in modo molto poco gradevole.
***
Ed infatti, un recente studio, che si basa sull'analisi di oltre 100 resti scheletrici di circa 300 vittime dell'eruzione del 79 d.c.,  le quali avevano tentato di salvarsi nascondendosi in una rimessa per le barche sul lungomare di Ercolano, a circa 15 chilometri da Pompei, ha rilevato singolari residui rossi e neri sugli scheletri; l'analisi spettroscopica ha poi rivelato che tali "macchie" erano in realtà alte concentrazioni di ferro, create dal sangue che era andato in "ebollizione" nelle loro vene.
Tale "ebollizione" esercitò una tale pressione sui tessuti molli e sulle ossa da causare in qualche caso addirittura l'esplosione del cranio delle vittime; e, in effetti alcune fratture trovate sui resti di scheletro sarebbero coerenti con questa dinamica.
Le vittime morte asfissiate o avvelenate dall'antimonio o schiacciate dai crolli, forse, sono state più fortunate di loro.
***
A parte questo, per cui, da quelle parti, io non ci dormirei neanche una notte di passaggio, Claudia Troise, Primo Ricercatore dell'INGV affiliata al CNR-INO, precisa ulteriormente: "L'alta probabilità di mancato allarme, unita ad una probabilità egualmente molto alta di falso allarme, rende di fatto estremamente critica la responsabilità politica di spostare repentinamente centinaia di migliaia di persone dalle zone rosse attualmente definite in quanto:
- il costo di un mancato allarme, in termini di vite umane, è altissimo;
- il costo, economico ed in termini sociali di un falso allarme, è in questa condizione ugualmente insostenibile".
***
Ed infatti, il costo economico di una evacuazione improvvisa di 600.000-800.000 persone (la popolazione della zona rossa flegrea o Vesuviana) sarebbe di oltre 1.5% di PIL (30 miliardi di euro), per cui, Renato Somma, Ricercatore dell'INGV affiliato al CNR-IRISS, spiega: "La questione che deve essere chiara a tutti, è che una volta evacuate 600.000-800.000 persone, queste verosimilmente potranno tornare soltanto dopo molti anni, forse decenni, probabilmente MAI." (come i superstiti di Pompei).
***
L'unica soluzione razionale, secondo Giuseppe De Natale, sarebbe quella:
- di operare da subito una pianificazione dettagliata della possibile evacuazione in zone troppo vicine (cosa che non è mai stata fatta da nessun governo nazionale e regionale);
- incentivare gran parte della popolazione delle zone a rischio a trasferirsi in anticipo, senza attendere il momento in cui un'eruzione sarà imminente.
E conclude: "La residenzialità va però assolutamente scoraggiata, attraverso forti incentivi e disincentivi economici".
***
Fin qui abbiamo parlato delle delle "zone a rischio", nelle quali, però, il pericolo (a torto), non è stato considerato abbastanza grave da proibire l'edificazione; ma ancora più sconcertante è la situazione delle "zone a rischio", nelle quali, invece, il pericolo della catastrofe è stato considerato così grave da proibire l'edificazione di qualsiasi tipo di costruzione abitativa.
Si tratta di zone nelle quali neanche gli uccelli fanno più il loro nido, ma in cui non mancano numerosi ominidi "retroinvoluti" che, tranquillamente, ci hanno messo su casa!
***
Al riguardo, dei solerti giudici hanno avviato ben 27.000 procedimenti per abusi edilizi penalmente rilevanti nella "zona rossa" del Vesuvio.
Finora, però:
- sono solo 192 le sentenze passate in giudicato nelle tre Procure competenti (Napoli, Nola, Torre Annunziata);
- le demolizioni realizzate, a vent'anni dall'istituzione dell'area, sono state in tutto soltanto 55!
***
E i vari governi del "Paese di Acchiappacitrulli" e della "Regione dei Campanelli" (succedutisi nel tempo fino ad oggi), che cosa hanno fatto, al riguardo?
Assolutamente NIENTE!
Sono tutti in attesa di piangere sul sangue che verrà "inevitabilmente" versato dalle (colpevoli) vittime della prossima "inevitabile" eruzione, proclamando "lippis et tonsoribus" che loro non potevano certo prevedere un disastro del genere; ma che, ovviamente, in futuro, una cosa del genere non accadrà più.
***
"Déjà vu"
***
:(


iano

#1
Le grandi civiltà si sono sviluppate accanto ai vulcani , rischiando la vita in cambio di vitale terra   fertile
Adesso invece in cambio di cosa?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

E con lo smog padano e delle aree metropolitane in giro per il mondo come la mettiamo. Mi pare  che l'erba citrullina cresca ovunque. E pare che anche sarscov2 ami lo stile di vita metropolitano. Con le chiusure coatte nelle rimesse dormitorio dove altrettanto si assiste allo scoppio di cervelli vecchi e giovani, con un surplus di vittime, per lo più femminili.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: Eutidemo il 23 Aprile 2021, 12:08:56 PM
Il Vesuvio, che sorge all'interno di una caldera di 4 km di diametro, è classificato come "vulcano esplosivo attivo" (condizione di una pericolosità unica in tutta l'Europa continentale); ed infatti, così come accertato dall'Osservatorio vesuviano, dell'Università Federico II e della Sovraintendenza archeologica di Pompei, il vulcano in questione "si sta gonfiando", di quattro millimetri l'anno, a causa dell'aumento della pressione dei gas e dei magmi che si vanno accumulando a 20 chilometri di profondità.
E non ci vuole molto a capire cosa accade ad un palloncino, quando lo "si gonfia" troppo!
:(
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Ed infatti, a parte l'apocalittica distruzione di Ercolano e Pompei, nel '79 d.c., il Vesuvio, nel corso dei secoli, non ha mai mancato di fare altre vittime; le ultime delle quali nel 1944, in cui avvenne un'eruzione esplosiva "medio-piccola" (si fa per dire), che ha chiuso l'ultimo ciclo, iniziato nel 1631 con un'eruzione "sub-pliniana", che privò il panorama del caratteristico pennacchio.
Il monte Somma-Vesuvio è tutt'ora un vulcano attivissimo, il cui destino è "sicuramente" quello di eruttare ancora in modo distruttivo; ed infatti, è sempre stato considerato uno dei vulcani a rischio più elevato nel mondo.
Anzi, recentemente, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) del CNR,  ha avuto modo di appurare che l'area vulcanica napoletana, con Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia, racchiude "il più alto rischio vulcanico del mondo"; con circa 3 milioni di persone che vivono a meno di 20 km da una possibile bocca eruttiva di potenza devastante.
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Ovviamente, non mancano i soliti "babbei", i quali  esclamano, facendo spallucce: "Vabbè, ma l'area è monitorata costantemente, per cui, al primo segno di pericolo, ce la squagliamo tutti!"
Non c'è niente da fare, "la madre degli imbecilli è sempre incinta", per cui, in duemila anni non sono affatto diminuiti di numero; e questo, purtroppo, nonostante che, quelli morti a causa della loro imbecillità, spesso non abbiano abbiano fatto in tempo, fortunatamente, a procreare altri imbecilli come loro.
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Ed infatti, secondo il rapporto di Giuseppe De Natale, Dirigente di Ricerca dell'INGV affiliato al CNR-INO: "La mitigazione del rischio vulcanico nelle aree densamente popolate, non può basarsi soltanto sulla previsione dell'eruzione e sulla possibilità di evacuare centinaia di migliaia di persone in pochi giorni; come dimostrano le statistiche a livello mondiale, infatti, la previsione delle eruzioni è oggi una scienza estremamente imprecisa, che riesce a dare risposte efficaci soltanto nel 20% o, nelle condizioni migliori, nel 30% dei casi".
Nel restante 70%/80% dei casi, invece, non fai in tempo neanche ad infilarti i pantaloni, che sei già morto; ed anche in modo molto poco gradevole.
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Ed infatti, un recente studio, che si basa sull'analisi di oltre 100 resti scheletrici di circa 300 vittime dell'eruzione del 79 d.c.,  le quali avevano tentato di salvarsi nascondendosi in una rimessa per le barche sul lungomare di Ercolano, a circa 15 chilometri da Pompei, ha rilevato singolari residui rossi e neri sugli scheletri; l'analisi spettroscopica ha poi rivelato che tali "macchie" erano in realtà alte concentrazioni di ferro, create dal sangue che era andato in "ebollizione" nelle loro vene.
Tale "ebollizione" esercitò una tale pressione sui tessuti molli e sulle ossa da causare in qualche caso addirittura l'esplosione del cranio delle vittime; e, in effetti alcune fratture trovate sui resti di scheletro sarebbero coerenti con questa dinamica.
Le vittime morte asfissiate o avvelenate dall'antimonio o schiacciate dai crolli, forse, sono state più fortunate di loro.
***
A parte questo, per cui, da quelle parti, io non ci dormirei neanche una notte di passaggio, Claudia Troise, Primo Ricercatore dell'INGV affiliata al CNR-INO, precisa ulteriormente: "L'alta probabilità di mancato allarme, unita ad una probabilità egualmente molto alta di falso allarme, rende di fatto estremamente critica la responsabilità politica di spostare repentinamente centinaia di migliaia di persone dalle zone rosse attualmente definite in quanto:
- il costo di un mancato allarme, in termini di vite umane, è altissimo;
- il costo, economico ed in termini sociali di un falso allarme, è in questa condizione ugualmente insostenibile".
***
Ed infatti, il costo economico di una evacuazione improvvisa di 600.000-800.000 persone (la popolazione della zona rossa flegrea o Vesuviana) sarebbe di oltre 1.5% di PIL (30 miliardi di euro), per cui, Renato Somma, Ricercatore dell'INGV affiliato al CNR-IRISS, spiega: "La questione che deve essere chiara a tutti, è che una volta evacuate 600.000-800.000 persone, queste verosimilmente potranno tornare soltanto dopo molti anni, forse decenni, probabilmente MAI." (come i superstiti di Pompei).
***
L'unica soluzione razionale, secondo Giuseppe De Natale, sarebbe quella:
- di operare da subito una pianificazione dettagliata della possibile evacuazione in zone troppo vicine (cosa che non è mai stata fatta da nessun governo nazionale e regionale);
- incentivare gran parte della popolazione delle zone a rischio a trasferirsi in anticipo, senza attendere il momento in cui un'eruzione sarà imminente.
E conclude: "La residenzialità va però assolutamente scoraggiata, attraverso forti incentivi e disincentivi economici".
***
Fin qui abbiamo parlato delle delle "zone a rischio", nelle quali, però, il pericolo (a torto), non è stato considerato abbastanza grave da proibire l'edificazione; ma ancora più sconcertante è la situazione delle "zone a rischio", nelle quali, invece, il pericolo della catastrofe è stato considerato così grave da proibire l'edificazione di qualsiasi tipo di costruzione abitativa.
Si tratta di zone nelle quali neanche gli uccelli fanno più il loro nido, ma in cui non mancano numerosi ominidi "retroinvoluti" che, tranquillamente, ci hanno messo su casa!
***
Al riguardo, dei solerti giudici hanno avviato ben 27.000 procedimenti per abusi edilizi penalmente rilevanti nella "zona rossa" del Vesuvio.
Finora, però:
- sono solo 192 le sentenze passate in giudicato nelle tre Procure competenti (Napoli, Nola, Torre Annunziata);
- le demolizioni realizzate, a vent'anni dall'istituzione dell'area, sono state in tutto soltanto 55!
***
E i vari governi del "Paese di Acchiappacitrulli" e della "Regione dei Campanelli" (succedutisi nel tempo fino ad oggi), che cosa hanno fatto, al riguardo?
Assolutamente NIENTE!
Sono tutti in attesa di piangere sul sangue che verrà "inevitabilmente" versato dalle (colpevoli) vittime della prossima "inevitabile" eruzione, proclamando "lippis et tonsoribus" che loro non potevano certo prevedere un disastro del genere; ma che, ovviamente, in futuro, una cosa del genere non accadrà più.
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"Déjà vu"
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:(


Ciao eutidemo, la storia del rigonfiamento del vulcano non la sapevo, quello che so è che il Vesuvio è un vulcano abbastanza regolare ed esplosivo, che la prossima eruzione dovrebbe essere di quelle brutte.
Ricordo di aver letto anni fa che un ricercatore aveva previsto l'eruzione intorno al 2000 e negli anni 80 90 si parlo del problema e si fece qualcosa tipo disincentivare le costruzioni nell'area a maggior rischio, con risultati limitati visto che nella stessa area è stato addirittura costruito un ospedale pubblico.
Non mi risulta che l'eruzione non sia prevedibile, so che gli enti di ricerca tengono perennemente sotto controllo il vulcano e sono in grado di anticipare l'eruzione di alcuni giorni.
Il problema è però che anche in tale caso, date le condizioni delle strade,  l'alta concentrazione abitativa e l'assenza di un piano di fuga, e probabile che la situazione caotica creerebbe comunque enormi problemi.
I napoletani comunque non sono preoccupati, loro si affidano a S. Gennaro, lo fecero anche per l'ultima eruzione del 44, allora il sangue si sciolse e la lava si fermo.
Ohibò, l'ultima volta il sangue di S. Gennaro non si è sciolto, non sarà che......

doxa



mappa della "zona rossa" che comprende 25 Comuni vesuviani


La protezione civile, con la collaborazione della comunità scientifica e delle autorità locali, ha predisposto un piano di emergenza che viene costantemente aggiornato.



doxa




Il complesso  Monte Somma-Vesuvio visto dal satellite, in una fotografia della NASA. È distinguibile il cono del Vesuvio con il suo cratere, e in direzione nord, l'unico versante del Monte Somma.


Nel 2010 il Vesuvio aveva un'altezza di 1281 m.

doxa




Il Vesuvio, al centro, visto dal Golfo di Napoli,  sulla sinistra il Monte Somma, il vulcano originario

doxa


doxa




nel 1944







fotografia a colori dell'eruzione del Vesuvio del 1944, vista da Napoli

doxa


doxa

#10
Eutidemo ha scritto


Citazioneda quelle parti io non ci dormirei neanche una notte di passaggio

Fai un po' di strada in più e soggiorna a Sorrento, così stai tranquillo e puoi vedere il Vesuvio da distanza di sicurezza  :D

Eutidemo

Citazione di: iano il 23 Aprile 2021, 14:08:25 PM
Le grandi civiltà si sono sviluppate accanto ai vulcani , rischiando la vita in cambio di vitale terra   fertile
Adesso invece in cambio di cosa?
Quelli che oggi abitano sulle pendici del Vesuvio, non avranno in cambio niente, perchè la terra non la coltivano più; al massimo avranno in cambio giusto la terra bastante per seppellire i loro cadaveri!
:(

Eutidemo

Ciao Ipazia. :)
E' vero, l'"erba citrullina" cresce davvero dovunque; quindi è meglio abbandonare lo smog delle città, costruire una casa sulle pendici del Vesuvio, e rischiare così di essere di essere uccisi da un vulcano piuttosto che dallo smog cittadino.
Che razza di modo di (s)ragionare!
:'(
Magari, con un piccolo sforzo per ragionare sul serio, non ci dovrebbe volere molto a comprendere che:
- lo smog può essere combattuto con una conversione economica verde;
- un vulcano attivo dormiente, invece, non lo puoi combattere con niente.
L'unico modo per non rischiare di lasciarci la pelle, è starne alla larga il più possibile .
Un saluto!  :)

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Sono d'accordo su quasi tutto quello che hai scritto, meno che sulla tua seguente affermazione: "Non mi risulta che l'eruzione non sia prevedibile, so che gli enti di ricerca tengono perennemente sotto controllo il vulcano e sono in grado di anticipare l'eruzione di alcuni giorni."
Lo pensavo anch'io, ma, invece, purtroppo, le cose non stanno esattamente così!
Ed infatti gli stessi ricercatori del CNR che tengono sotto controllo il vulcano, hanno più volte pubblicamente dichiarato: "La previsione delle eruzioni è oggi una scienza estremamente imprecisa, che riesce a dare risposte efficaci soltanto nel 20% o, nelle condizioni migliori, nel 30% dei casi"." (Giuseppe De Natale, Dirigente di Ricerca dell'INGV, Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Per cui stiamo correndo un rischio davvero enorme!
***
E magari, qualche cretino che abita sotto le pendici del Vesuvio, non si vaccina per non correre il rischio dello 0,0003% di beccarsi una trombosi!
"'Ccà qualcuno è fesso"!
***
Un saluto! :)
***

Ipazia

La vita è  comunque a termine e il momento è   imprevedibile. Ma vuoi mettere passarla, per quel che dura, con gli stupendi panorami postati o tra le nebbie tossiche del formicaio asfaltocementizio padano.

Per dirla con Forrest Gump: stupid is as stupid does. How much does it ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri