Dall'Euro alla Lira e ritorno

Aperto da Jacopus, 30 Marzo 2017, 00:41:54 AM

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paul11

Citazione di: anthonyi il 05 Aprile 2017, 11:13:28 AM@paul11 Quello che tu dici è esatto, solo che quei minori costi di produzione sono salari e pensioni da fame. I profitti certo sono alti e questo è l'effetto delle politiche liberiste che tu chiami le basi dell'economia. Il punto è che noi Italiani possiamo permetterci di meglio, soprattutto se iniziamo a ragionare sul fatto che bisogna far pagare tasse adeguate a chi ha, per aiutare chi non ha.

Il problema è che stante la situazione attuale dell'europa, non c'è scampo.
I salari,stipendi, pensione basse non hanno via di uscita.
Quando il governo in questi giorni propinando propaganda demagogica sul lievissimo aumento occupazionale e del pil, è pari ad uno stato comatoso con accenno lieve . Una vera ripresa la si fa con tassi superiori al 3% di pil e strutturati, non un per un paio di mesi.
Basta dire che le forme di occupazioni sono comunque precarie ,con stagismo per postuniversitari e contratti a tempo indeterminato ma con possibilità di licenziamento (evviva il job act?).

Quando noi parliamo del dollaro USA non andiamo a vedere come Florida, Alabama ,Alaska ecc, chiudono i loro conti; vale  adire non sappiamo come i più di 50 Stati dell'USA ognuno funzioni.
La stessa cosa avviene per l'Europa nell'area di una moneta unica, l'euro.
Nell'attuale situazione di tasso di sconto, e quindi  il costo del denaro vicino allo zero, chi ci guadagna come azienda gudagna moltissimo, chi sta bene sta meglio ancora e chi sta male sta peggio.

Perchè è molto più  facile per le aziende multinazionali in Stai forti come la Germania che vanno bene avere tassi di profitto nettamente superiori al reinvestimento (il ritorno finanziari o dell'investimento).Quindi migliorano, innovano e vanno su altri mercati internazionali e intanto i loro salari, stipendi ecc, possono chiedere aumenti. Loro sono in economia"giusta" dal punto di vista teorico.
In Italia   e negli Stati  più depresse dell'euro, non si ha la sufficiente "forza", per bassa capacità di fare sistema da parte di un'industria che chiude, delocalizza o svende agli stranieri. Allora i salari,stipendi, ecc tendono a deprimere seguendo il corso della ricchezza prodotta(= zero). Mentre i forti diventano più forti  i deboli peggiorano strutturalmente

Questa scellerata forma economica politica chiamata Europa ha una eterogeneità tale di situazioni di Stati che ognuno ha portato nell'unità europea strutturalmente i suoi mali o la sua buon salute e invece di seguire una rotta di equità, hanno costruito una forma politico economica che aumenta le diseguaglianze e gli attriti interni. basta aver ascoltato le diverse posizioni di chi e quanti immigrati potevano raccogliere ognuno.

Le tasse le devono pagare tutti, questa è equità, ma non illudiamoci che i costi della politica, della corruzione e dell'accanimento all'evasione, risolvano problemi strutturali italiani ,stante l'attuale situazione europea.
E' bene e cosa giusta da sempre, e non da adesso, che siano posti problemi di equità interna.
La dimostrazione è che  le tasse tendono ad aumentare, mentre i servizi dello Stato, ,il welfare ,tende a peggiorare.  .....E l'industria non sta affatto risorgendo......

Vuol dire che il fabbisogno dell'amministrazione diretta e indiretta dello Stato ( dal comune allo Stato) non sta diminuendo,
ma diminuiscono in numero assoluto(perchè questo è il vero indice e non le percentuali) gli occupati e chi desiste dal cercare occupazione come le donne sopra i quarant'anni.
Quindi, c'è una nuova povertà che ha bisogno di assistenza e previdenza che aumenta il fabbisogno dello Stato, quest'ultimo chiede a chi ha reddito con le tasse, sempre meno in cifra assoluta, di poter mantenere sempre più la popolazione inattiva e tutto questo in una economia incapace di ricreare le condizioni di creare ricchezza produttiva.
Giocoforza finirà male.........se non cambiano le condizioni.

Fharenight

Il capitalismo ha smesso da un pezzo di utilizzare la destra per i suoi tornaconto, oggi utilizza le sinistre per le sue "riforme", si rivolge ad esse in quanto il potere politico da 70 anni a questa parte, ma specialmente dopo la caduta del Muro di Berlino, si è concentrato sulle sinistre che, inconsapevolmente o meno, sono diventate rappresentanza del capitale.
Tutti i militanti e i simpatizzanti delle sinistre credendo di essere progressisti e di lottare contro le dittature, in realtà il vero progresso che stanno tutelando e favorendo è quello del capitale che nel frattempo ha già raggiunto vertici enormi con la globalizzazione e la sua grandiosa corsa verso l'annichilimento dei diritti e delle conquiste sociali (attraverso la precarizzazione del lavoro ma anche grazie all'immigrazione di massa fatta passare per fenomeno normale).
Oggi occorre pensare di realizzare un progetto politico e culturale che difenda nuovamente il lavoro dal capitale e dagli oppressori attraverso la restituzione al mercato della sua sovranità.
L'UE è una dittatura finanziaria; i capitalisti ci stanno letteralmente massacrando e l'euro è servito alla neo oligarchia europea per distruggere l'economia italiana; la grande industria italiana si è pressoché dissolta.

InVerno

Citazione di: paul11 il 05 Aprile 2017, 14:06:59 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Aprile 2017, 11:13:28 AM@paul11 Quello che tu dici è esatto, solo che quei minori costi di produzione sono salari e pensioni da fame. I profitti certo sono alti e questo è l'effetto delle politiche liberiste che tu chiami le basi dell'economia. Il punto è che noi Italiani possiamo permetterci di meglio, soprattutto se iniziamo a ragionare sul fatto che bisogna far pagare tasse adeguate a chi ha, per aiutare chi non ha.

Il problema è che stante la situazione attuale dell'europa, non c'è scampo.
I salari,stipendi, pensione basse non hanno via di uscita.
Quando il governo in questi giorni propinando propaganda demagogica sul lievissimo aumento occupazionale e del pil, è pari ad uno stato comatoso con accenno lieve . Una vera ripresa la si fa con tassi superiori al 3% di pil e strutturati, non un per un paio di mesi.
Basta dire che le forme di occupazioni sono comunque precarie ,con stagismo per postuniversitari e contratti a tempo indeterminato ma con possibilità di licenziamento (evviva il job act?).

Quando noi parliamo del dollaro USA non andiamo a vedere come Florida, Alabama ,Alaska ecc, chiudono i loro conti; vale  adire non sappiamo come i più di 50 Stati dell'USA ognuno funzioni.
La stessa cosa avviene per l'Europa nell'area di una moneta unica, l'euro.
Nell'attuale situazione di tasso di sconto, e quindi  il costo del denaro vicino allo zero, chi ci guadagna come azienda gudagna moltissimo, chi sta bene sta meglio ancora e chi sta male sta peggio.

Perchè è molto più  facile per le aziende multinazionali in Stai forti come la Germania che vanno bene avere tassi di profitto nettamente superiori al reinvestimento (il ritorno finanziari o dell'investimento).Quindi migliorano, innovano e vanno su altri mercati internazionali e intanto i loro salari, stipendi ecc, possono chiedere aumenti. Loro sono in economia"giusta" dal punto di vista teorico.
In Italia   e negli Stati  più depresse dell'euro, non si ha la sufficiente "forza", per bassa capacità di fare sistema da parte di un'industria che chiude, delocalizza o svende agli stranieri. Allora i salari,stipendi, ecc tendono a deprimere seguendo il corso della ricchezza prodotta(= zero). Mentre i forti diventano più forti  i deboli peggiorano strutturalmente

Questa scellerata forma economica politica chiamata Europa ha una eterogeneità tale di situazioni di Stati che ognuno ha portato nell'unità europea strutturalmente i suoi mali o la sua buon salute e invece di seguire una rotta di equità, hanno costruito una forma politico economica che aumenta le diseguaglianze e gli attriti interni. basta aver ascoltato le diverse posizioni di chi e quanti immigrati potevano raccogliere ognuno.

Le tasse le devono pagare tutti, questa è equità, ma non illudiamoci che i costi della politica, della corruzione e dell'accanimento all'evasione, risolvano problemi strutturali italiani ,stante l'attuale situazione europea.
E' bene e cosa giusta da sempre, e non da adesso, che siano posti problemi di equità interna.
La dimostrazione è che  le tasse tendono ad aumentare, mentre i servizi dello Stato, ,il welfare ,tende a peggiorare.  .....E l'industria non sta affatto risorgendo......

Vuol dire che il fabbisogno dell'amministrazione diretta e indiretta dello Stato ( dal comune allo Stato) non sta diminuendo,
ma diminuiscono in numero assoluto(perchè questo è il vero indice e non le percentuali) gli occupati e chi desiste dal cercare occupazione come le donne sopra i quarant'anni.
Quindi, c'è una nuova povertà che ha bisogno di assistenza e previdenza che aumenta il fabbisogno dello Stato, quest'ultimo chiede a chi ha reddito con le tasse, sempre meno in cifra assoluta, di poter mantenere sempre più la popolazione inattiva e tutto questo in una economia incapace di ricreare le condizioni di creare ricchezza produttiva.
Giocoforza finirà male.........se non cambiano le condizioni.
Non penso che ci sia una differenza fondamentale tra l'individualismo dell'evasore fiscale, e il nazionalismo (che vorrei tanto chiamare provincialismo) degli stati in europa, in ogni caso le nazioni\unioni si fanno se i partecipanti limitano la loro naturale propensione al profitto di parte. Ciò che cambia è che una nazione ha non solo potere economico, ma anche politico e militare, da poter investire sul campo per mitigare queste spinte. Quando UK ha ventilato l'ipotesi Brexit, quale argomento è arrivato dall'EU per controbattere? Soldi.. ma non abbastanza, non solo quelli giustamente servivano all'UK. L'individualismo\nazionalismo e l'idea che il mercato possa sottomettere e surrogare qualsiasi altra forza centripeta, sono argomenti importanti.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Freedom

Citazione di: Fharenight il 06 Aprile 2017, 01:53:41 AM
Il capitalismo ha smesso da un pezzo di utilizzare la destra per i suoi tornaconto, oggi utilizza le sinistre per le sue "riforme", si rivolge ad esse in quanto il potere politico da 70 anni a questa parte, ma specialmente dopo la caduta del Muro di Berlino, si è concentrato sulle sinistre che, inconsapevolmente o meno, sono diventate rappresentanza del capitale.
Tutti i militanti e i simpatizzanti delle sinistre credendo di essere progressisti e di lottare contro le dittature, in realtà il vero progresso che stanno tutelando e favorendo è quello del capitale che nel frattempo ha già raggiunto vertici enormi con la globalizzazione e la sua grandiosa corsa verso l'annichilimento dei diritti e delle conquiste sociali (attraverso la precarizzazione del lavoro ma anche grazie all'immigrazione di massa fatta passare per fenomeno normale).
Oggi occorre pensare di realizzare un progetto politico e culturale che difenda nuovamente il lavoro dal capitale e dagli oppressori attraverso la restituzione al mercato della sua sovranità.
L'UE è una dittatura finanziaria; i capitalisti ci stanno letteralmente massacrando e l'euro è servito alla neo oligarchia europea per distruggere l'economia italiana; la grande industria italiana si è pressoché dissolta.

Assolutamente vero.
Quello che descrivi è potuto accadere perchè il capitalismo, dimostrando intelligenza sorprendente, ha compreso che nel dopoguerra stava rischiando grosso, e ha risolto brillantemente. Distribuendo vantaggi a tutti. Chiaramente è stato aiutato da fattori macroeconomici un pò voluti e un pò fortuiti: la robustissima ripresa partita negli anni '50, diciamo pure il boom economico, e il debito pubblico che è stato fatto entrare in campo quando la crescita mostrava la corda. Dunque vantaggi economici e anche politici e sindacali che hanno convinto la massa critica (cioè quella che fa le rivoluzioni anche solo appoggiando un nucleo esiguo di guerriglieri veri e propri) che si poteva andare avanti così. Che, in fondo, non si stava così male in Occidente. Le sinistre europee ma in realtà di tutto il mondo si sono lasciate comprare da una compartecipazione al potere che, in taluni casi, è stata proprio una presa del potere camuffata da comunismo ma capitalismo allo stato pure. Anzi turbo capitalismo. Ogni riferimento alla Cina è del tutto voluto.

Ii trionfo mondiale del capitalismo si è avuto con il crollo del comunismo dei primi anni '90. Sistema certamente imperfetto e, per certi aspetti, peggiore del capitalismo. Ma, egoisticamente, per noi occidentali era un balsamo perchè fungeva da spauracchio nei riguardi delle classi dominanti capitalistiche che, intimorite dal pericolo suscitato dal comunismo (o per vie esterne o per vie interne) hanno ben pensato di disinnescare il pericolo distribuendo benefici alle classi subalterne mai visti prima nella storia dell'umanità.

Oggi, la destra è senza arte nè parte e la sinistra fa il lavoro sporco che mai e poi mai nessun altro al mondo si sarebbe sognato di fare. 
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Freedom

Per quanto riguarda il ritorno alla lira o al sesterzio romano è ovvio che il problema non è tecnico. E' come dire che i problemi saranno risolti riducendo il debito pubblico o abbassando le tasse.

E' da sprovveduti ritenere che i problemi che attanagliano l'umanità siano di mero carattere monetario, finanziario o economico. E' del tutto evidente, diciamo pure ovvio, che c'è un problema politico alla base dell'attuale stato delle cose. Un tempo si diceva una mera questione di estrazione di plusvalore. E non è un'analisi peregrina.

Diciamo che è intuitivo comprendere che le cose vanno così perchè qualcuno vuole che vadano così. Qualcuno che possiede gli strumenti per imporre la propria visione del mondo. Di una semplicità ed evidenza disarmante.

Se poi qualcuno vuole ammazzare il tempo pensando che una manovra economica di un certo tipo piuttosto che di un altro possa risolvere i problemi che sono sotto gli occhi di tutti.......libero di farlo. Anche questo esercizio è gradito al potere........
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

anthonyi

Citazione di: Freedom il 06 Aprile 2017, 10:52:28 AM
Per quanto riguarda il ritorno alla lira o al sesterzio romano è ovvio che il problema non è tecnico. E' come dire che i problemi saranno risolti riducendo il debito pubblico o abbassando le tasse.

E' da sprovveduti ritenere che i problemi che attanagliano l'umanità siano di mero carattere monetario, finanziario o economico. E' del tutto evidente, diciamo pure ovvio, che c'è un problema politico alla base dell'attuale stato delle cose. Un tempo si diceva una mera questione di estrazione di plusvalore. E non è un'analisi peregrina.

Diciamo che è intuitivo comprendere che le cose vanno così perchè qualcuno vuole che vadano così. Qualcuno che possiede gli strumenti per imporre la propria visione del mondo. Di una semplicità ed evidenza disarmante.

Se poi qualcuno vuole ammazzare il tempo pensando che una manovra economica di un certo tipo piuttosto che di un altro possa risolvere i problemi che sono sotto gli occhi di tutti.......libero di farlo. Anche questo esercizio è gradito al potere........

Queste visioni dietrologiche sono affascinanti ma valgono per i film di 007. Nessuno può imporre la propria visione ad altri miliardi di individui, se c'è qualcuno che ha tanto potere è perché vi è stato delegato, tra questi una persona come Draghi che sta regalando all'Italia una tranquillità finanziaria che non ha mai avuto dagli anni 60. E a conti fatti non si può dire che questo favorisca nessuna lobby finanziaria, anzi ... :-\  :-\

anthonyi

Citazione di: paul11 il 05 Aprile 2017, 14:06:59 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Aprile 2017, 11:13:28 AM@paul11 Quello che tu dici è esatto, solo che quei minori costi di produzione sono salari e pensioni da fame. I profitti certo sono alti e questo è l'effetto delle politiche liberiste che tu chiami le basi dell'economia. Il punto è che noi Italiani possiamo permetterci di meglio, soprattutto se iniziamo a ragionare sul fatto che bisogna far pagare tasse adeguate a chi ha, per aiutare chi non ha.

Il problema è che stante la situazione attuale dell'europa, non c'è scampo.
I salari,stipendi, pensione basse non hanno via di uscita.
Quando il governo in questi giorni propinando propaganda demagogica sul lievissimo aumento occupazionale e del pil, è pari ad uno stato comatoso con accenno lieve . Una vera ripresa la si fa con tassi superiori al 3% di pil e strutturati, non un per un paio di mesi.
Basta dire che le forme di occupazioni sono comunque precarie ,con stagismo per postuniversitari e contratti a tempo indeterminato ma con possibilità di licenziamento (evviva il job act?).

Quando noi parliamo del dollaro USA non andiamo a vedere come Florida, Alabama ,Alaska ecc, chiudono i loro conti; vale  adire non sappiamo come i più di 50 Stati dell'USA ognuno funzioni.
La stessa cosa avviene per l'Europa nell'area di una moneta unica, l'euro.
Nell'attuale situazione di tasso di sconto, e quindi  il costo del denaro vicino allo zero, chi ci guadagna come azienda gudagna moltissimo, chi sta bene sta meglio ancora e chi sta male sta peggio.

Perchè è molto più  facile per le aziende multinazionali in Stai forti come la Germania che vanno bene avere tassi di profitto nettamente superiori al reinvestimento (il ritorno finanziari o dell'investimento).Quindi migliorano, innovano e vanno su altri mercati internazionali e intanto i loro salari, stipendi ecc, possono chiedere aumenti. Loro sono in economia"giusta" dal punto di vista teorico.
In Italia   e negli Stati  più depresse dell'euro, non si ha la sufficiente "forza", per bassa capacità di fare sistema da parte di un'industria che chiude, delocalizza o svende agli stranieri. Allora i salari,stipendi, ecc tendono a deprimere seguendo il corso della ricchezza prodotta(= zero). Mentre i forti diventano più forti  i deboli peggiorano strutturalmente

Questa scellerata forma economica politica chiamata Europa ha una eterogeneità tale di situazioni di Stati che ognuno ha portato nell'unità europea strutturalmente i suoi mali o la sua buon salute e invece di seguire una rotta di equità, hanno costruito una forma politico economica che aumenta le diseguaglianze e gli attriti interni. basta aver ascoltato le diverse posizioni di chi e quanti immigrati potevano raccogliere ognuno.

Le tasse le devono pagare tutti, questa è equità, ma non illudiamoci che i costi della politica, della corruzione e dell'accanimento all'evasione, risolvano problemi strutturali italiani ,stante l'attuale situazione europea.
E' bene e cosa giusta da sempre, e non da adesso, che siano posti problemi di equità interna.
La dimostrazione è che  le tasse tendono ad aumentare, mentre i servizi dello Stato, ,il welfare ,tende a peggiorare.  .....E l'industria non sta affatto risorgendo......

Vuol dire che il fabbisogno dell'amministrazione diretta e indiretta dello Stato ( dal comune allo Stato) non sta diminuendo,
ma diminuiscono in numero assoluto(perchè questo è il vero indice e non le percentuali) gli occupati e chi desiste dal cercare occupazione come le donne sopra i quarant'anni.
Quindi, c'è una nuova povertà che ha bisogno di assistenza e previdenza che aumenta il fabbisogno dello Stato, quest'ultimo chiede a chi ha reddito con le tasse, sempre meno in cifra assoluta, di poter mantenere sempre più la popolazione inattiva e tutto questo in una economia incapace di ricreare le condizioni di creare ricchezza produttiva.
Giocoforza finirà male.........se non cambiano le condizioni.


Mi trovo sostanzialmente d'accordo con quello che dici, ma non vedo argomenti a sostegno di un'uscita dall'Euro. Pensioni e salari di oggi tu le puoi reputare basse, ma in un'Italia con la valuta svalutata lo sarebbero di più, solo che pensionati e salariati ci metterebbero un pò di tempo per accorgersene.

acquario69

Citazione di: Fharenight il 06 Aprile 2017, 01:53:41 AM
Il capitalismo ha smesso da un pezzo di utilizzare la destra per i suoi tornaconto, oggi utilizza le sinistre per le sue "riforme", si rivolge ad esse in quanto il potere politico da 70 anni a questa parte, ma specialmente dopo la caduta del Muro di Berlino, si è concentrato sulle sinistre che, inconsapevolmente o meno, sono diventate rappresentanza del capitale.
Tutti i militanti e i simpatizzanti delle sinistre credendo di essere progressisti e di lottare contro le dittature, in realtà il vero progresso che stanno tutelando e favorendo è quello del capitale che nel frattempo ha già raggiunto vertici enormi con la globalizzazione e la sua grandiosa corsa verso l'annichilimento dei diritti e delle conquiste sociali (attraverso la precarizzazione del lavoro ma anche grazie all'immigrazione di massa fatta passare per fenomeno normale).
Oggi occorre pensare di realizzare un progetto politico e culturale che difenda nuovamente il lavoro dal capitale e dagli oppressori attraverso la restituzione al mercato della sua sovranità.
L'UE è una dittatura finanziaria; i capitalisti ci stanno letteralmente massacrando e l'euro è servito alla neo oligarchia europea per distruggere l'economia italiana; la grande industria italiana si è pressoché dissolta.


tutto vero..
ma se ancora non lo sai anche su internet si sta cercando di manipolare l'informazione..in gergo si chiamano gatekeeper, (guardiani) o hoaxers (mistificatori) introdotti appositamente per difendere a tutti i costi lo "status quo" 

Freedom

Citazione di: anthonyi il 06 Aprile 2017, 13:47:58 PM
Citazione di: Freedom il 06 Aprile 2017, 10:52:28 AM
Per quanto riguarda il ritorno alla lira o al sesterzio romano è ovvio che il problema non è tecnico. E' come dire che i problemi saranno risolti riducendo il debito pubblico o abbassando le tasse.

E' da sprovveduti ritenere che i problemi che attanagliano l'umanità siano di mero carattere monetario, finanziario o economico. E' del tutto evidente, diciamo pure ovvio, che c'è un problema politico alla base dell'attuale stato delle cose. Un tempo si diceva una mera questione di estrazione di plusvalore. E non è un'analisi peregrina.

Diciamo che è intuitivo comprendere che le cose vanno così perchè qualcuno vuole che vadano così. Qualcuno che possiede gli strumenti per imporre la propria visione del mondo. Di una semplicità ed evidenza disarmante.

Se poi qualcuno vuole ammazzare il tempo pensando che una manovra economica di un certo tipo piuttosto che di un altro possa risolvere i problemi che sono sotto gli occhi di tutti.......libero di farlo. Anche questo esercizio è gradito al potere........

Queste visioni dietrologiche sono affascinanti ma valgono per i film di 007. Nessuno può imporre la propria visione ad altri miliardi di individui, se c'è qualcuno che ha tanto potere è perché vi è stato delegato, tra questi una persona come Draghi che sta regalando all'Italia una tranquillità finanziaria che non ha mai avuto dagli anni 60. E a conti fatti non si può dire che questo favorisca nessuna lobby finanziaria, anzi ... :-\  :-\
Prima neghi l'evidenza che quattro gatti, diciamo l'uno per cento del pianeta possa governarlo imponendo la propria visione poi ne riconosci la possibilità. Anzi la realtà perchè tiri fuori Draghi che, in effetti è tra quel 1%. Anche se, il banchiere centrale europeo, è un semplice cameriere. Chi mena il gesso, astutamente, ha scoperto che non farsi scoprire è molto giusto e molto saggio (dal suo punto di vista). Vabbè saltiamo la contraddizione del tuo incipit e passiamo al resto.

Draghi delegato? Delegato da chi? Dal board BCE? E il board BCE da chi è stato delegato? Il sistema di deleghe è una catena di Santantonio nei cui meandri si perde letteralmente il senno.
Guarda qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Banca_centrale_europea

Vediamo infine la tranquillità finanziaria italiana che affermi di rilevare. Draghi sta operando nell'esclusivo interesse europeo poichè, come certamente sai, il fallimento o la sola uscita dell'Italia dall'area € rappresenterebbe un sicuro fallimento di tutta l'Europa. Anche ma non solo perchè il 40/50% del debito pubblico italiano
2017Gennaio2.250.352
è in mani estere (specialmente tedesche e francesi) ma perchè sarebbe l'inizio di una catena rovinosa che distruggerebbe certamente l'Europa, forse il mondo. Non a caso, negli ambienti finanziari, il fallimento italiano viene escluso non perchè ne manchino i presupposti (più numerosi di quanto si possa pensare) ma per il classico "Too big too fail". Ma la situazione è critica. Non lo dico io ma tutti gli operatori internazionali. A cominciare dalle agenzie internazionali di rating che classificano il debito italiano bbb-. Cioè ad un passo dal fallimento. Sotto ci sono i junk bond per intenderci.
Comunque, per rimanere attinenti a Draghi è stato intempestivo con il QE che con tutto il resto. Sarà anche stata colpa della resistenza tedesca ma è arrivato, come si suol dire, dopo la puzza.
Non voglio andare avanti perchè sono poi felice che tu ti possa rilassare pensando che stiamo al sicuro. Fa bene al morale. E magari guardarsi anche un bel film di James Bond. Niente di meglio per una serena serata. Che, va da sè, ti auguro.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

paul11

Citazione di: Fharenight il 06 Aprile 2017, 01:53:41 AM
Il capitalismo ha smesso da un pezzo di utilizzare la destra per i suoi tornaconto, oggi utilizza le sinistre per le sue "riforme", si rivolge ad esse in quanto il potere politico da 70 anni a questa parte, ma specialmente dopo la caduta del Muro di Berlino, si è concentrato sulle sinistre che, inconsapevolmente o meno, sono diventate rappresentanza del capitale.
Tutti i militanti e i simpatizzanti delle sinistre credendo di essere progressisti e di lottare contro le dittature, in realtà il vero progresso che stanno tutelando e favorendo è quello del capitale che nel frattempo ha già raggiunto vertici enormi con la globalizzazione e la sua grandiosa corsa verso l'annichilimento dei diritti e delle conquiste sociali (attraverso la precarizzazione del lavoro ma anche grazie all'immigrazione di massa fatta passare per fenomeno normale).
Oggi occorre pensare di realizzare un progetto politico e culturale che difenda nuovamente il lavoro dal capitale e dagli oppressori attraverso la restituzione al mercato della sua sovranità.
L'UE è una dittatura finanziaria; i capitalisti ci stanno letteralmente massacrando e l'euro è servito alla neo oligarchia europea per distruggere l'economia italiana; la grande industria italiana si è pressoché dissolta.
.........completamente d'accordo, purtroppo è così.
La riforma sul salario in Germania l'ha fatta un socialdemocratico; tre riforme sulle pensioni le hanno fatte governi o di sinistra o appoggiate dalla sinistra,così come le riforme sul lavoro.

Si sono illuse di avere l'appoggio dei poteri forti  e hanno mutato la loro identità diventando di destra.

Le sinistre hanno una forte crisi d'identità, non solo in italia ed è uno dei motivi per cui destre populiste stanno aumentando il consenso elettorale.Le sinistre  sono diventate pericolose perchè manovrano le cinghie di trasmissione sindacali creando consenso senza scioperi.La legge Fornero sulle pensioni e la legge recente del Job act sono  passate senza uno sciopero.

Il controllo sulla massa dei lavoratori è vitale perchè passino manovre reazionarie.

paul11

Citazione di: InVerno il 06 Aprile 2017, 09:39:54 AM
Citazione di: paul11 il 05 Aprile 2017, 14:06:59 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Aprile 2017, 11:13:28 AM@paul11 Quello che tu dici è esatto, solo che quei minori costi di produzione sono salari e pensioni da fame. I profitti certo sono alti e questo è l'effetto delle politiche liberiste che tu chiami le basi dell'economia. Il punto è che noi Italiani possiamo permetterci di meglio, soprattutto se iniziamo a ragionare sul fatto che bisogna far pagare tasse adeguate a chi ha, per aiutare chi non ha.

Il problema è che stante la situazione attuale dell'europa, non c'è scampo.
I salari,stipendi, pensione basse non hanno via di uscita.
Quando il governo in questi giorni propinando propaganda demagogica sul lievissimo aumento occupazionale e del pil, è pari ad uno stato comatoso con accenno lieve . Una vera ripresa la si fa con tassi superiori al 3% di pil e strutturati, non un per un paio di mesi.
Basta dire che le forme di occupazioni sono comunque precarie ,con stagismo per postuniversitari e contratti a tempo indeterminato ma con possibilità di licenziamento (evviva il job act?).

Quando noi parliamo del dollaro USA non andiamo a vedere come Florida, Alabama ,Alaska ecc, chiudono i loro conti; vale  adire non sappiamo come i più di 50 Stati dell'USA ognuno funzioni.
La stessa cosa avviene per l'Europa nell'area di una moneta unica, l'euro.
Nell'attuale situazione di tasso di sconto, e quindi  il costo del denaro vicino allo zero, chi ci guadagna come azienda gudagna moltissimo, chi sta bene sta meglio ancora e chi sta male sta peggio.

Perchè è molto più  facile per le aziende multinazionali in Stai forti come la Germania che vanno bene avere tassi di profitto nettamente superiori al reinvestimento (il ritorno finanziari o dell'investimento).Quindi migliorano, innovano e vanno su altri mercati internazionali e intanto i loro salari, stipendi ecc, possono chiedere aumenti. Loro sono in economia"giusta" dal punto di vista teorico.
In Italia   e negli Stati  più depresse dell'euro, non si ha la sufficiente "forza", per bassa capacità di fare sistema da parte di un'industria che chiude, delocalizza o svende agli stranieri. Allora i salari,stipendi, ecc tendono a deprimere seguendo il corso della ricchezza prodotta(= zero). Mentre i forti diventano più forti  i deboli peggiorano strutturalmente

Questa scellerata forma economica politica chiamata Europa ha una eterogeneità tale di situazioni di Stati che ognuno ha portato nell'unità europea strutturalmente i suoi mali o la sua buon salute e invece di seguire una rotta di equità, hanno costruito una forma politico economica che aumenta le diseguaglianze e gli attriti interni. basta aver ascoltato le diverse posizioni di chi e quanti immigrati potevano raccogliere ognuno.

Le tasse le devono pagare tutti, questa è equità, ma non illudiamoci che i costi della politica, della corruzione e dell'accanimento all'evasione, risolvano problemi strutturali italiani ,stante l'attuale situazione europea.
E' bene e cosa giusta da sempre, e non da adesso, che siano posti problemi di equità interna.
La dimostrazione è che  le tasse tendono ad aumentare, mentre i servizi dello Stato, ,il welfare ,tende a peggiorare.  .....E l'industria non sta affatto risorgendo......

Vuol dire che il fabbisogno dell'amministrazione diretta e indiretta dello Stato ( dal comune allo Stato) non sta diminuendo,
ma diminuiscono in numero assoluto(perchè questo è il vero indice e non le percentuali) gli occupati e chi desiste dal cercare occupazione come le donne sopra i quarant'anni.
Quindi, c'è una nuova povertà che ha bisogno di assistenza e previdenza che aumenta il fabbisogno dello Stato, quest'ultimo chiede a chi ha reddito con le tasse, sempre meno in cifra assoluta, di poter mantenere sempre più la popolazione inattiva e tutto questo in una economia incapace di ricreare le condizioni di creare ricchezza produttiva.
Giocoforza finirà male.........se non cambiano le condizioni.
Non penso che ci sia una differenza fondamentale tra l'individualismo dell'evasore fiscale, e il nazionalismo (che vorrei tanto chiamare provincialismo) degli stati in europa, in ogni caso le nazioni\unioni si fanno se i partecipanti limitano la loro naturale propensione al profitto di parte. Ciò che cambia è che una nazione ha non solo potere economico, ma anche politico e militare, da poter investire sul campo per mitigare queste spinte. Quando UK ha ventilato l'ipotesi Brexit, quale argomento è arrivato dall'EU per controbattere? Soldi.. ma non abbastanza, non solo quelli giustamente servivano all'UK. L'individualismo\nazionalismo e l'idea che il mercato possa sottomettere e surrogare qualsiasi altra forza centripeta, sono argomenti importanti.
E' vero  quello che scrivi.
L'errore, se di buona fede si tratta, è di aver allargato a più di 20 Stati l'Europa per sottrarli alla concorrenza di Putin,senza costruire un percorso veloce di unità in una federazione o confederazione di Stati, vale adire una VERA Europa..Senza una vera Europa è ovvio che vi sono conflittualità di interesse fra il l particolare dello Stato singolo e l'insieme come Europa.

E' altrettanto vero quello che scrivi che il "gioco sporco" della gran Bretagna è aver tenuto una moneta nazionale e continuamente chiedere che la sua partecipazione in Europa fosse compensata da privilegi............fin quando il giocattolo si è rotto..............per errore di misura rivendicativa

paul11

Citazione di: Freedom il 06 Aprile 2017, 10:41:42 AM
Citazione di: Fharenight il 06 Aprile 2017, 01:53:41 AM
Il capitalismo ha smesso da un pezzo di utilizzare la destra per i suoi tornaconto, oggi utilizza le sinistre per le sue "riforme", si rivolge ad esse in quanto il potere politico da 70 anni a questa parte, ma specialmente dopo la caduta del Muro di Berlino, si è concentrato sulle sinistre che, inconsapevolmente o meno, sono diventate rappresentanza del capitale.
Tutti i militanti e i simpatizzanti delle sinistre credendo di essere progressisti e di lottare contro le dittature, in realtà il vero progresso che stanno tutelando e favorendo è quello del capitale che nel frattempo ha già raggiunto vertici enormi con la globalizzazione e la sua grandiosa corsa verso l'annichilimento dei diritti e delle conquiste sociali (attraverso la precarizzazione del lavoro ma anche grazie all'immigrazione di massa fatta passare per fenomeno normale).
Oggi occorre pensare di realizzare un progetto politico e culturale che difenda nuovamente il lavoro dal capitale e dagli oppressori attraverso la restituzione al mercato della sua sovranità.
L'UE è una dittatura finanziaria; i capitalisti ci stanno letteralmente massacrando e l'euro è servito alla neo oligarchia europea per distruggere l'economia italiana; la grande industria italiana si è pressoché dissolta.

Assolutamente vero.
Quello che descrivi è potuto accadere perchè il capitalismo, dimostrando intelligenza sorprendente, ha compreso che nel dopoguerra stava rischiando grosso, e ha risolto brillantemente. Distribuendo vantaggi a tutti. Chiaramente è stato aiutato da fattori macroeconomici un pò voluti e un pò fortuiti: la robustissima ripresa partita negli anni '50, diciamo pure il boom economico, e il debito pubblico che è stato fatto entrare in campo quando la crescita mostrava la corda. Dunque vantaggi economici e anche politici e sindacali che hanno convinto la massa critica (cioè quella che fa le rivoluzioni anche solo appoggiando un nucleo esiguo di guerriglieri veri e propri) che si poteva andare avanti così. Che, in fondo, non si stava così male in Occidente. Le sinistre europee ma in realtà di tutto il mondo si sono lasciate comprare da una compartecipazione al potere che, in taluni casi, è stata proprio una presa del potere camuffata da comunismo ma capitalismo allo stato pure. Anzi turbo capitalismo. Ogni riferimento alla Cina è del tutto voluto.

Ii trionfo mondiale del capitalismo si è avuto con il crollo del comunismo dei primi anni '90. Sistema certamente imperfetto e, per certi aspetti, peggiore del capitalismo. Ma, egoisticamente, per noi occidentali era un balsamo perchè fungeva da spauracchio nei riguardi delle classi dominanti capitalistiche che, intimorite dal pericolo suscitato dal comunismo (o per vie esterne o per vie interne) hanno ben pensato di disinnescare il pericolo distribuendo benefici alle classi subalterne mai visti prima nella storia dell'umanità.

Oggi, la destra è senza arte nè parte e la sinistra fa il lavoro sporco che mai e poi mai nessun altro al mondo si sarebbe sognato di fare.
Perfettamente d'accordo e  dimostrato da dati storici   che lo spauracchio dell'URSS e dei partiti comunisti in occidente sono stati ila condizione di una cedevolezza in termini di potere salariale e di diritti. Le vere conquiste sono avvenute in un breve periodo storico.

paul11

Citazione di: anthonyi il 06 Aprile 2017, 13:54:18 PM
Citazione di: paul11 il 05 Aprile 2017, 14:06:59 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Aprile 2017, 11:13:28 AM@paul11 Quello che tu dici è esatto, solo che quei minori costi di produzione sono salari e pensioni da fame. I profitti certo sono alti e questo è l'effetto delle politiche liberiste che tu chiami le basi dell'economia. Il punto è che noi Italiani possiamo permetterci di meglio, soprattutto se iniziamo a ragionare sul fatto che bisogna far pagare tasse adeguate a chi ha, per aiutare chi non ha.

Il problema è che stante la situazione attuale dell'europa, non c'è scampo.
I salari,stipendi, pensione basse non hanno via di uscita.
Quando il governo in questi giorni propinando propaganda demagogica sul lievissimo aumento occupazionale e del pil, è pari ad uno stato comatoso con accenno lieve . Una vera ripresa la si fa con tassi superiori al 3% di pil e strutturati, non un per un paio di mesi.
Basta dire che le forme di occupazioni sono comunque precarie ,con stagismo per postuniversitari e contratti a tempo indeterminato ma con possibilità di licenziamento (evviva il job act?).

Quando noi parliamo del dollaro USA non andiamo a vedere come Florida, Alabama ,Alaska ecc, chiudono i loro conti; vale  adire non sappiamo come i più di 50 Stati dell'USA ognuno funzioni.
La stessa cosa avviene per l'Europa nell'area di una moneta unica, l'euro.
Nell'attuale situazione di tasso di sconto, e quindi  il costo del denaro vicino allo zero, chi ci guadagna come azienda gudagna moltissimo, chi sta bene sta meglio ancora e chi sta male sta peggio.

Perchè è molto più  facile per le aziende multinazionali in Stai forti come la Germania che vanno bene avere tassi di profitto nettamente superiori al reinvestimento (il ritorno finanziari o dell'investimento).Quindi migliorano, innovano e vanno su altri mercati internazionali e intanto i loro salari, stipendi ecc, possono chiedere aumenti. Loro sono in economia"giusta" dal punto di vista teorico.
In Italia   e negli Stati  più depresse dell'euro, non si ha la sufficiente "forza", per bassa capacità di fare sistema da parte di un'industria che chiude, delocalizza o svende agli stranieri. Allora i salari,stipendi, ecc tendono a deprimere seguendo il corso della ricchezza prodotta(= zero). Mentre i forti diventano più forti  i deboli peggiorano strutturalmente

Questa scellerata forma economica politica chiamata Europa ha una eterogeneità tale di situazioni di Stati che ognuno ha portato nell'unità europea strutturalmente i suoi mali o la sua buon salute e invece di seguire una rotta di equità, hanno costruito una forma politico economica che aumenta le diseguaglianze e gli attriti interni. basta aver ascoltato le diverse posizioni di chi e quanti immigrati potevano raccogliere ognuno.

Le tasse le devono pagare tutti, questa è equità, ma non illudiamoci che i costi della politica, della corruzione e dell'accanimento all'evasione, risolvano problemi strutturali italiani ,stante l'attuale situazione europea.
E' bene e cosa giusta da sempre, e non da adesso, che siano posti problemi di equità interna.
La dimostrazione è che  le tasse tendono ad aumentare, mentre i servizi dello Stato, ,il welfare ,tende a peggiorare.  .....E l'industria non sta affatto risorgendo......

Vuol dire che il fabbisogno dell'amministrazione diretta e indiretta dello Stato ( dal comune allo Stato) non sta diminuendo,
ma diminuiscono in numero assoluto(perchè questo è il vero indice e non le percentuali) gli occupati e chi desiste dal cercare occupazione come le donne sopra i quarant'anni.
Quindi, c'è una nuova povertà che ha bisogno di assistenza e previdenza che aumenta il fabbisogno dello Stato, quest'ultimo chiede a chi ha reddito con le tasse, sempre meno in cifra assoluta, di poter mantenere sempre più la popolazione inattiva e tutto questo in una economia incapace di ricreare le condizioni di creare ricchezza produttiva.
Giocoforza finirà male.........se non cambiano le condizioni.


Mi trovo sostanzialmente d'accordo con quello che dici, ma non vedo argomenti a sostegno di un'uscita dall'Euro. Pensioni e salari di oggi tu le puoi reputare basse, ma in un'Italia con la valuta svalutata lo sarebbero di più, solo che pensionati e salariati ci metterebbero un pò di tempo per accorgersene.
Continui a non capire la dinamica nel ciclo economico fra salute economica di uno Stato e valore della sua moneta.

Facciamo l'ipotesi di oggi in italia. le condizioni sarebbero di una valuta debole (mentre l'euro invece è forte), il potere di acquisto di salari ,stipendi e pensioni è basso, perchè il mercato dle lavoro è striminzito e il debito pubblico è relativamente alto rispetto alla ricchezza prodotta (pil).
Questa condizione dovrebbe in una economia "normale" far svalutare la moneta italiana, se avesse ancora una sua moneta, immediatamente , rispetto alle valute straniere più forti, l' economia produttiva (industria, agricoltura, commercio) diverrebbe più competitiva in quanto i prezzi(essendo valutati nella moneta nazionale italiana che varrebbe meno di alte) sarebbero ancora più bassi, quindi i costi si abbassano e richiamano investimenti stranieri o rinvestimenti di capitalisti italiani o il rientro  di delocalizzazioni.
Questo sarebbe il primo passo.
Il secondo step è che si alzano le rivendicazioni salariali, stipendi e pensioni, perchè l'economia "tira" e le merci prodotti quindi in Italia con una moneta sarebbero competitive sui mercati internazionali. Se i salari aumentano aumentano i prezzi finali.
Intanto lo Stato incassa più denaro tramite IVA Irpef, accise ecc.,perchè cresce il giro di denaro e la gente spende di più.
Quindi ,terzo step, la moneta riprende potere valutario rispetto ai mercati internazionali, perchè sia i conti privati che pubblici tornano in riequilibrio. Nella fase di rivendicazioni salariali e aumenti di reddito e spinta di prezzi, riprende l'inflazione.

Ci siamo? Questa è ed è stata la dinamica italiana ,ma non solo italiana, di una comune economia.
Oggi siamo nella fase statica, priva del dinamismo del  ciclo economico normale, proprio perchè è assurdo avere una moneta forte in una economia debole.

Jacopus

#28
CitazioneFacciamo l'ipotesi di oggi in italia. le condizioni sarebbero di una valuta debole (mentre l'euro invece è forte), il potere di acquisto di salari ,stipendi e pensioni è basso, perchè il mercato dle lavoro è striminzito e il debito pubblico è relativamente alto rispetto alla ricchezza prodotta (pil).
Questa condizione dovrebbe in una economia "normale" far svalutare la moneta italiana, se avesse ancora una sua moneta, immediatamente , rispetto alle valute straniere più forti, l' economia produttiva (industria, agricoltura, commercio) diverrebbe più competitiva in quanto i prezzi(essendo valutati nella moneta nazionale italiana che varrebbe meno di alte) sarebbero ancora più bassi, quindi i costi si abbassano e richiamano investimenti stranieri o rinvestimenti di capitalisti italiani o il rientro  di delocalizzazioni.
Questo sarebbe il primo passo.
Il secondo step è che si alzano le rivendicazioni salariali, stipendi e pensioni, perchè l'economia "tira" e le merci prodotti quindi in Italia con una moneta sarebbero competitive sui mercati internazionali. Se i salari aumentano aumentano i prezzi finali.
Intanto lo Stato incassa più denaro tramite IVA Irpef, accise ecc.,perchè cresce il giro di denaro e la gente spende di più.
Quindi ,terzo step, la moneta riprende potere valutario rispetto ai mercati internazionali, perchè sia i conti privati che pubblici tornano in riequilibrio. Nella fase di rivendicazioni salariali e aumenti di reddito e spinta di prezzi, riprende l'inflazione.

Ci siamo? Questa è ed è stata la dinamica italiana ,ma non solo italiana, di una comune economia.
Oggi siamo nella fase statica, priva del dinamismo del  ciclo economico normale, proprio perchè è assurdo avere una moneta forte in una economia debole.
Buongiorno Paul. Mi permetto di dire che i problemi che tu imputi all'euro siano da imputare all'attuale capitalismo rampante, ormai privo di ogni riferimento etico/morale (luteranesimo, vedi il magistrale lavoro di Weber in proposito), che si è liberato di ogni paura derivante da altri modelli alternativi (leggi socialismo reale) e che propugna una ideologia dell'Homo homini lupus alla estrema potenza.
La situazione che tu descrivi va bene per il periodo 60-80 dello scorso secolo, quando l'economia italiana "tirava", ma la scelta della svalutazione di quegli anni è stato un processo di ripiego, poiché le basi di quel fenomeno chiamato "miracolo economico italiano", si fondava sui precedenti anni '50, allorquando vi fu uno sviluppo economico in assenza di inflazione e di svalutazione.
Ma ripeto le condizioni attuali sono molto diverse e in economia non esistono leggi fisse, poiché questa disciplina è troppo legata all'evoluzione sociale. Come tu ben dici la moneta è una convenzione sociale.
Queste sono le differenze:
1) L'Italia aveva un ruolo strategico centrale insieme a Turchia, Germania e Norvegia, poiché si trovava al confine del blocco sovietico. Questo facilitava gli aiuti economici, culturali, ideologici al ns paese (pensate  a tutti  i filmi di Hollywood che hanno esaltato l'Italia, fra il 1950 e il 2000).
2) L'Italia aveva un incremento demografico rilevante, che spingeva il mercato interno. Inoltre il mercato esterno era appannaggio di pochi stati che avevano la tecnologia sufficiente per accedervi e fra questi vi era l'Italia. Non esistevano ancora potenze economiche da far impallidire come oggi accade con Cina, India, Brasile, perfino Indonesia (che ha più di 300 milioni di abitanti, come gli USA).
3) L'Italia poteva contare sulle rimesse di un esercito di immigrati che immettevano sul territorio nazionale valuta pregiata.
4) L'Italia aveva un debito pubblico equivalente o più basso di quello degli altri stati occidentali.
5) L'Italia aveva una struttura economica molto più spostata verso la grande industria. Era il secondo o il terzo paese ( a livello mondiale!) relativamente alla tecnologia nucleare per la produzione di energia. C'era la Montedison una delle principali industrie chimiche a livello mondiale (al livello dell'attuale Bayern).
C'erano agglomerati industriali imponenti in mano allo stato (IRI, ENI; Efim) che lavoravano in tutto il mondo. C'era la Olivetti, che produsse alcuni dei primi tipi di PC e vendette alla IBM alcuni brevetti fondamentali per il loro sviluppo successivo.

La tua ricetta oggi curerebbe una diagnosi che non riguarda il malato attuale.
A) Svalutazione e inflazione renderebbero più facile vendere merci con poco valore aggiunto, poiché le tecnologie necessarie a realizzare merci ad alta tecnologia si devono comprare in valuta estera che aumenterebbe di valore. Le merci con poco valore aggiunto (mobili, tessile, articoli plastici, calzaturifici) sono stati il nerbo dell'industria italiana ma le condizioni attuali sono quelle di una possibile forte concorrenza da parte di innumerevoli competitori dai paesi emergenti.
B) Svalutazione e inflazione avrebbero un effetto shock sul debito pubblico, con relativa incapacità dello stato a ripagarlo e possibile default, con successiva chiusura del rubinetto dei finanziamenti con ulteriori effetti negativi sul passaggio A.  Il requilibrio di cui parli in realtà non può verificarsi poiché l'aumento del debito sarebbe l'effetto diretto della svalutazione e dovrebbe essere compensato da uno sviluppo del pil a due cifre, cosa che mi sembra utopistico. Tra l'altro in una situazione piuttosto delicata visto che il rapporto debito/PIL é in Italia al 130 %, mentre in Germania si ferma al 60%.
C) Svalutazione e inflazione inoltre avrebbero come conseguenza il riposizionamento dei redditi a favore di coloro che hanno redditi variabili rispetto a chi li ha fissi. Una legge naturale  del riequilibrio non esiste come ha dimostrato la vicenda del tasso di scambio lira/euro, quando si verificò una opportunistica visione di scambio 1 euro = 1000 lire a tutto vantaggio delle categorie imprenditoriali.
D) Non necessariamente alla svalutazione potrebbero rispondere delle rivendicazioni salariali. Il mondo sindacale attraversa un periodo nero, come hai notato anche tu quando scrivi (giustamente) della sinistra diventata destra. Perché mai chi ha rischiato il capitale dovrebbe dividerlo con degli operai (a meno che non sia Emilio Crespi o Adriano Olivetti), se non a seguito di lotte dure che nessuno sembra voglia fare?
E) A livello macroeconomico pensa al risparmio nelle transazioni visto che c'è una moneta unica, o all'incentivo al turismo poichè non c'è un costo di cambio.
F) Alla presenza di giganti economici attuali (leggevo che il risparmio privato dei cinesi corrisponde al 75 per cento del risparmio di tutta l'Europa e USA messi insieme), una valuta come la lira sarebbe alla mercè di tutti i tipi di speculazione peggiorando così il quadro economico.
E) L'emergere di problematiche ecologiche sempre più serie impedisce di concepire il PIL come semplice aumento della ricchezza economica. Servono invece indicatori diversi che privilegino scelte etiche e culturali e quindi ben venga l'Euro che ci permette di stare a pieno titolo nella Unione Europea (detto per inciso, pensate che l'Italia si sarebbe mai condannata per le torture fatte a Genova dalle forze dell'Ordine in occasione del G8?). E' ovvio che si può restare in Europa senza moneta unica, ma l'esempio della Gran Bretagna qualcosa dovrebbe insegnare.

In sostanza penso che i vantaggi di restare nell'euro siano superiori agli svantaggi, che comunque esistono. Saggezza vorrebbe che detti svantaggi fossero ripianati all'interno dell'Unione e non con strappi che, a mio parere, non migliorerebbero affatto la situazione italiana.
Un'ultima cosa. Spesso si parla, anche in questo forum, della necessità di trovare nuovi terreni di unione, di superare l'egoismo individuale. Ebbene l'Unione Europea, la moneta unica, e in futuro un esercito comune e istituzioni sempre più coese, sono l'applicazione pratica in una struttura politica di questo ideale. Che poi questo ideale spesso sia declinato in modo scorretto e paradossalmente egoistico è un altro discorso.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: Freedom il 06 Aprile 2017, 21:18:07 PM
Citazione di: anthonyi il 06 Aprile 2017, 13:47:58 PM
Citazione di: Freedom il 06 Aprile 2017, 10:52:28 AM
Per quanto riguarda il ritorno alla lira o al sesterzio romano è ovvio che il problema non è tecnico. E' come dire che i problemi saranno risolti riducendo il debito pubblico o abbassando le tasse.

E' da sprovveduti ritenere che i problemi che attanagliano l'umanità siano di mero carattere monetario, finanziario o economico. E' del tutto evidente, diciamo pure ovvio, che c'è un problema politico alla base dell'attuale stato delle cose. Un tempo si diceva una mera questione di estrazione di plusvalore. E non è un'analisi peregrina.

Diciamo che è intuitivo comprendere che le cose vanno così perchè qualcuno vuole che vadano così. Qualcuno che possiede gli strumenti per imporre la propria visione del mondo. Di una semplicità ed evidenza disarmante.

Se poi qualcuno vuole ammazzare il tempo pensando che una manovra economica di un certo tipo piuttosto che di un altro possa risolvere i problemi che sono sotto gli occhi di tutti.......libero di farlo. Anche questo esercizio è gradito al potere........

Queste visioni dietrologiche sono affascinanti ma valgono per i film di 007. Nessuno può imporre la propria visione ad altri miliardi di individui, se c'è qualcuno che ha tanto potere è perché vi è stato delegato, tra questi una persona come Draghi che sta regalando all'Italia una tranquillità finanziaria che non ha mai avuto dagli anni 60. E a conti fatti non si può dire che questo favorisca nessuna lobby finanziaria, anzi ... :-\  :-\
Prima neghi l'evidenza che quattro gatti, diciamo l'uno per cento del pianeta possa governarlo imponendo la propria visione poi ne riconosci la possibilità. Anzi la realtà perchè tiri fuori Draghi che, in effetti è tra quel 1%. Anche se, il banchiere centrale europeo, è un semplice cameriere. Chi mena il gesso, astutamente, ha scoperto che non farsi scoprire è molto giusto e molto saggio (dal suo punto di vista). Vabbè saltiamo la contraddizione del tuo incipit e passiamo al resto.

Draghi delegato? Delegato da chi? Dal board BCE? E il board BCE da chi è stato delegato? Il sistema di deleghe è una catena di Santantonio nei cui meandri si perde letteralmente il senno.
Guarda qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Banca_centrale_europea

Vediamo infine la tranquillità finanziaria italiana che affermi di rilevare. Draghi sta operando nell'esclusivo interesse europeo poichè, come certamente sai, il fallimento o la sola uscita dell'Italia dall'area € rappresenterebbe un sicuro fallimento di tutta l'Europa. Anche ma non solo perchè il 40/50% del debito pubblico italiano
2017Gennaio2.250.352
è in mani estere (specialmente tedesche e francesi) ma perchè sarebbe l'inizio di una catena rovinosa che distruggerebbe certamente l'Europa, forse il mondo. Non a caso, negli ambienti finanziari, il fallimento italiano viene escluso non perchè ne manchino i presupposti (più numerosi di quanto si possa pensare) ma per il classico "Too big too fail". Ma la situazione è critica. Non lo dico io ma tutti gli operatori internazionali. A cominciare dalle agenzie internazionali di rating che classificano il debito italiano bbb-. Cioè ad un passo dal fallimento. Sotto ci sono i junk bond per intenderci.
Comunque, per rimanere attinenti a Draghi è stato intempestivo con il QE che con tutto il resto. Sarà anche stata colpa della resistenza tedesca ma è arrivato, come si suol dire, dopo la puzza.
Non voglio andare avanti perchè sono poi felice che tu ti possa rilassare pensando che stiamo al sicuro. Fa bene al morale. E magari guardarsi anche un bel film di James Bond. Niente di meglio per una serena serata. Che, va da sè, ti auguro.

Non è colpa mia se tu non conosci la differenza tra potere reale e potere delegato. E' chiaro che nel mondo ci sono alcuni individui che hanno potere che gli deriva dalle istituzioni nelle quali operano. Nel caso poi delle istituzioni finanziarie effettivamente il grande potere che le caratterizza non è sottoposto a controllo democratico ma questo è il risultato dell'esperienza che ha dimostrato che un controllo politico dei sistemi finanziari è pericoloso per tutto il sistema economico.
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