Una storia italiana

Aperto da Jacopus, 13 Luglio 2019, 18:28:24 PM

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anthonyi

Citazione di: Jacopus il 14 Luglio 2019, 18:44:52 PM
CitazionePer Jacopus, per Inverno, ma non è più realistico pensare che invece di essere colpa di un Capitalismo sbagliato, sia invece colpa di una programmazione politica mancata.
E' naturale che il singolo imprenditore non abbia quella visione che invece spetta a chi gestisce il territorio. Io credo che dovrebbe essere chiara una cosa, il turismo ha bisogno di servizi, e questi servizi devono essere organizzati e qualcuno ne deve pagare il costo. Noi Italiani facciamo sempre ragionamenti non bilanciati, da una parte vorremmo servizi efficienti, dall'altra parte li vorremmo gratis. Io sono favorevole ai servizi efficienti ma sono perché chi li usa ne paghi il costo. Le poche spiagge libere dalle mie parti fanno schifo perché chi ci va innanzitutto non ne ha rispetto, mentre invece nelle spiagge organizzate c'è più rispetto, c'è più controllo.
Un saluto
Per Anthony. Il capitalismo non è un monolite e io non punto il dito sul capitalismo. Il capitalismo si muove nello spazio della storia e delle culture e per la cultura italiana, in questo momento, è particolarmente dannoso, ma sicuramente meno dannoso di una dittatura sia di destra che di sinistra. Ma non il capitalismo genericamente inteso, ma questo capitalismo che non vuole limiti, che pretende (e ci sta riuscendo) di smantellare lo stato sociale. In Francia mi risulta esserci il capitalismo, ma troverai molte dignitose spiagge pubbliche attrezzate e anche spiagge private per chi vuole qualcosa di più, e le spiagge pubbliche sono pulite. Direi che non è un problema "solo " di capitalismo ma anche di cultura italiana. Quello che dici alla fine del tuo intervento è verissimo. Tante volte, nel vedere le poche spiagge libere ridotte ad un letamaio, mi dico anch'io: "ben vengano le spiagge private". E' un problema di cultura ed infatti ho titolato questa discussione "una storia italiana". Tutto riducibile nella famosa frase del marchese del Grillo "perchè io so io e voi non siete un ....". Il capitalismo senza un progetto collettivo è un bellum omnium contra omnes, perchè ancora una volta polarizziamo: pubblico-male, privato-bene. Invece dovremmo pensare che il pubblico è al servizio della società ed anche la classe degli imprenditori, quelli che una volta venivano definiti "borghesi", ha degli obblighi nei confronti della società. In Italia, invece, sempre in sintonia con il marchese del Grillo, nessuno si sente responsabile di niente, nè nel pubblico, nè nel privato e così i ponti cadono e i parcheggi non si trovano.

Io non credo, Jacopus, che il Capitalismo sia più dannoso per gli Italiani di quanto lo siano gli Italiani stessi. Negli USA le spiaggie sono tutte libere, e ci sono anche servizi di sicurezza adeguati, eppure è la patria del Capitalismo. Riguardo al progetto collettivo, io, più specificatamente lo definirei progetto sul territorio, e poi cultura del rispetto delle regole. Nell'esempio all'inizio del Post si rimarcava la mancanza di parcheggi, però c'erano anche le auto in sosta vietata. Se io devo andare da qualche parte in macchina e so che non troverò parcheggio mi organizzo in qualche modo, e i modi per organizzarsi possono essere di due tipi, rispettando le regole, e quindi portando la macchina dove posso parcheggiare, oppure trasgredendo le regole, gli Italiani, istintivamente, prediligono la seconda, salvo poi lamentarsi che il traffico è bloccato perché si sono troppe macchine in sosta vietata.
Saluti

InVerno

Citazione di: anthonyi il 14 Luglio 2019, 20:47:49 PMIo non credo, Jacopus, che il Capitalismo sia più dannoso per gli Italiani di quanto lo siano gli Italiani stessi. Negli USA le spiaggie sono tutte libere, e ci sono anche servizi di sicurezza adeguati, eppure è la patria del Capitalismo. Riguardo al progetto collettivo, io, più specificatamente lo definirei progetto sul territorio, e poi cultura del rispetto delle regole. Nell'esempio all'inizio del Post si rimarcava la mancanza di parcheggi, però c'erano anche le auto in sosta vietata. Se io devo andare da qualche parte in macchina e so che non troverò parcheggio mi organizzo in qualche modo, e i modi per organizzarsi possono essere di due tipi, rispettando le regole, e quindi portando la macchina dove posso parcheggiare, oppure trasgredendo le regole, gli Italiani, istintivamente, prediligono la seconda, salvo poi lamentarsi che il traffico è bloccato perché si sono troppe macchine in sosta vietata.
Saluti
Anche alle Galapagos non hanno problemi di spiaggia e parcheggio, ma ho paura che la predatorietà del capitalismo americano si manifesti in altri lidi che le spiagge e i parchimetri ad esse associate, avendo essi sovrabbondanza di spazi. Facciamo che lasciamo perdere lezioni di cultura del bene comune da una nazione che non ha un SSN, cioè dove il capitale preda letteralmente sulla pelle della gente? L'esempio portato da Jacopus ha senso perchè è un attività privata  svolta in un contesto fortemente limitato, da limiti inderogabili, limiti che spesso si fa finta di non conoscere e che spesso il pubblico ha disconosciuto a sua volta giusto per fare "sviluppo territoriale" o "urbanistico" o altre supercazzole che lette oggi farebbero ridere i polli. Gli stessi limiti ecologici macroscopici che oggi l'impresa privata non vuole nemmeno tenere in considerazione, in virtù della crescita continua e inderogabile. Nel piccolo delle amministrazioni italiane si aggira una strana creatura imprenditore-politico, l'arraffone piazza-tutto faccio-io, che è il vero urbanista locale, non è ne paladino del pubblico ne sottostà al mercato, è una chimera.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 16 Luglio 2019, 09:33:20 AM
Citazione di: anthonyi il 14 Luglio 2019, 20:47:49 PMIo non credo, Jacopus, che il Capitalismo sia più dannoso per gli Italiani di quanto lo siano gli Italiani stessi. Negli USA le spiaggie sono tutte libere, e ci sono anche servizi di sicurezza adeguati, eppure è la patria del Capitalismo. Riguardo al progetto collettivo, io, più specificatamente lo definirei progetto sul territorio, e poi cultura del rispetto delle regole. Nell'esempio all'inizio del Post si rimarcava la mancanza di parcheggi, però c'erano anche le auto in sosta vietata. Se io devo andare da qualche parte in macchina e so che non troverò parcheggio mi organizzo in qualche modo, e i modi per organizzarsi possono essere di due tipi, rispettando le regole, e quindi portando la macchina dove posso parcheggiare, oppure trasgredendo le regole, gli Italiani, istintivamente, prediligono la seconda, salvo poi lamentarsi che il traffico è bloccato perché si sono troppe macchine in sosta vietata.
Saluti
Anche alle Galapagos non hanno problemi di spiaggia e parcheggio, ma ho paura che la predatorietà del capitalismo americano si manifesti in altri lidi che le spiagge e i parchimetri ad esse associate, avendo essi sovrabbondanza di spazi. Facciamo che lasciamo perdere lezioni di cultura del bene comune da una nazione che non ha un SSN, cioè dove il capitale preda letteralmente sulla pelle della gente? L'esempio portato da Jacopus ha senso perchè è un attività privata  svolta in un contesto fortemente limitato, da limiti inderogabili, limiti che spesso si fa finta di non conoscere e che spesso il pubblico ha disconosciuto a sua volta giusto per fare "sviluppo territoriale" o "urbanistico" o altre supercazzole che lette oggi farebbero ridere i polli. Gli stessi limiti ecologici macroscopici che oggi l'impresa privata non vuole nemmeno tenere in considerazione, in virtù della crescita continua e inderogabile. Nel piccolo delle amministrazioni italiane si aggira una strana creatura imprenditore-politico, l'arraffone piazza-tutto faccio-io, che è il vero urbanista locale, non è ne paladino del pubblico ne sottostà al mercato, è una chimera.

Come vuoi tu, Inverno, però qui stiamo parlando di spiaggie e località marittime.

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