Una storia italiana

Aperto da Jacopus, 13 Luglio 2019, 18:28:24 PM

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Jacopus

Premessa. Vivo in una ridente cittadina della riviera ligure. Una di quelle che d'estate diventa cinque volte più grande per via dei turisti, una delle grandi ricchezze della liguria. Oggi mi sono imbattuto in una lunga fila di auto parcheggiate in sosta vietata, con altrettante multe in bella vista.
Ho iniziato a pensare.
"Questi signori e le loro famiglie sono giunti qui per godere di una bella giornata di vacanza, che sarà rovinata, stasera o domani, dalla multa. Un piccolo colpo, di sicuro, che si somma però ad altri. Ad esempio all'impossibilità di poter usufruire liberamente del mare, poichè le spiagge migliori sono tutte monopolizzate dai bagni privati, che proibiscono alle persone che non prendono un ombrellone anche il semplice fermarsi di fronte al mare. Ad esempio dai prezzi medi più alti rispetto a quelli di una località dell'entroterra, anche per una semplice spesa alimentare. Ad esempio dal mare sporco, spesso dovuto agli scarichi degli yachts del porto turistico.
Ma torniamo alla multa. I signori in questione potevano continuare a cercare un posto legittimo e forse per un pò ci hanno provato, ma vi assicuro che qui non è semplice trovare un posto, ed infatti moltissimi turisti usano il treno o il pulmann. Ma la mancanza di posti per le auto non deriva da un progetto di politica ambientale, bensì dall'ipersfruttamento del territorio. Case ammassate le une sulle altre, stabili che si innalzano, senza però prevedere le conseguenze dell'aumento della popolazione. Assenza di piazze, e di spazi comuni che possono sviluppare ancor di più il turismo. Il campo di calcio non c'è più: trasformato in una zona sosta per camper, ciclicamente sequestrato dalla Procura per via dell'assenza delle autorizzazioni. Mancanza di marciapiedi, di parchi pubblici attrezzati di una grandezza accettabile. Tutto trasformato in calcestruzzo, grazie a un partito trasversale composto da proprietari terrieri, costruttori, politici contigui e altri possibili alleati inconfessabili.
Tutto ciò distruggendo inoltre le qualità paesaggistiche della Liguria, con palazzoni costruiti sulla cima di colline in spregio di ogni senso estetico, evidentemente assente sia nei costruttori che nei compratori.
Ecco così spiegate le multe in divieto di sosta e il disagio provato dai quei signori, impossibilitati a rispettare la legge, perchè nel corso degli anni, gli interessi di alcuni privati sono stati privilegiati agli interessi pubblici, con il beneplacito di chi avrebbe dovuto controllare, il quale non avrebbe comunque potuto controllare, poichè eletto proprio da quegli stessi interessi privati.
La conseguenza di tutto ciò è uno sfruttamento all'osso del turista, che tornerà a casa con la sensazione di essere stato fregato, e con il desiderio di fregare a sua volta qualcuno, la prossima volta. Se il turista in questione non ha modo di paragonare quel mondo dell'accoglienza turistica con altri mondi, allora non c'è problema, ma se si inizia a paragonare questo sistema con altri diffusi nel resto dell'Europa, il confronto è impietoso. Dalla sua la Liguria conserva una formidabile posizione strategica, così vicina a Torino e Milano, e una bellezza che i palazzinari non sono ancora riusciti a debellare.
Concludendo: gli interessi privati inizialmente sostenuti e che hanno provocato questo ambiente, sul lungo periodo si ritorcono contro gli stessi interessi privati. E' come sempre la scelta dell'uovo subito rispetto al pollo domani. Ma le uova possono anche finire, come ci sta dicendo la recente storia dell'Italia.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Domenico

Citazione di: Jacopus il 13 Luglio 2019, 18:28:24 PM
Premessa. Vivo in una ridente cittadina della riviera ligure. Una di quelle che d'estate diventa cinque volte più grande per via dei turisti, una delle grandi ricchezze della liguria. Oggi mi sono imbattuto in una lunga fila di auto parcheggiate in sosta vietata, con altrettante multe in bella vista.
Ho iniziato a pensare.
"Questi signori e le loro famiglie sono giunti qui per godere di una bella giornata di vacanza, che sarà rovinata, stasera o domani, dalla multa. Un piccolo colpo, di sicuro, che si somma però ad altri. Ad esempio all'impossibilità di poter usufruire liberamente del mare, poichè le spiagge migliori sono tutte monopolizzate dai bagni privati, che proibiscono alle persone che non prendono un ombrellone anche il semplice fermarsi di fronte al mare. Ad esempio dai prezzi medi più alti rispetto a quelli di una località dell'entroterra, anche per una semplice spesa alimentare. Ad esempio dal mare sporco, spesso dovuto agli scarichi degli yachts del porto turistico.
Ma torniamo alla multa. I signori in questione potevano continuare a cercare un posto legittimo e forse per un pò ci hanno provato, ma vi assicuro che qui non è semplice trovare un posto, ed infatti moltissimi turisti usano il treno o il pulmann. Ma la mancanza di posti per le auto non deriva da un progetto di politica ambientale, bensì dall'ipersfruttamento del territorio. Case ammassate le une sulle altre, stabili che si innalzano, senza però prevedere le conseguenze dell'aumento della popolazione. Assenza di piazze, e di spazi comuni che possono sviluppare ancor di più il turismo. Il campo di calcio non c'è più: trasformato in una zona sosta per camper, ciclicamente sequestrato dalla Procura per via dell'assenza delle autorizzazioni. Mancanza di marciapiedi, di parchi pubblici attrezzati di una grandezza accettabile. Tutto trasformato in calcestruzzo, grazie a un partito trasversale composto da proprietari terrieri, costruttori, politici contigui e altri possibili alleati inconfessabili.
Tutto ciò distruggendo inoltre le qualità paesaggistiche della Liguria, con palazzoni costruiti sulla cima di colline in spregio di ogni senso estetico, evidentemente assente sia nei costruttori che nei compratori.
Ecco così spiegate le multe in divieto di sosta e il disagio provato dai quei signori, impossibilitati a rispettare la legge, perchè nel corso degli anni, gli interessi di alcuni privati sono stati privilegiati agli interessi pubblici, con il beneplacito di chi avrebbe dovuto controllare, il quale non avrebbe comunque potuto controllare, poichè eletto proprio da quegli stessi interessi privati.
La conseguenza di tutto ciò è uno sfruttamento all'osso del turista, che tornerà a casa con la sensazione di essere stato fregato, e con il desiderio di fregare a sua volta qualcuno, la prossima volta. Se il turista in questione non ha modo di paragonare quel mondo dell'accoglienza turistica con altri mondi, allora non c'è problema, ma se si inizia a paragonare questo sistema con altri diffusi nel resto dell'Europa, il confronto è impietoso. Dalla sua la Liguria conserva una formidabile posizione strategica, così vicina a Torino e Milano, e una bellezza che i palazzinari non sono ancora riusciti a debellare.
Concludendo: gli interessi privati inizialmente sostenuti e che hanno provocato questo ambiente, sul lungo periodo si ritorcono contro gli stessi interessi privati. E' come sempre la scelta dell'uovo subito rispetto al pollo domani. Ma le uova possono anche finire, come ci sta dicendo la recente storia dell'Italia.

vedila così, alla fin fine le multe per divieto di sosta sono come i parcheggi a pagamento, un po' più cari ma è così. Riguardo alle spiagge monopolizzate, difficile trovare un turista che sappia distinguere tra la visione un paesaggio marino sterminato e una TV, come è normale che sia. Si chiama turismo di massa.

anthonyi

Sinceramente Jacopus, non condivido la questione che poni, il pubblico deve garantire il diritto all'accesso alla battigia, ma non sta scritto da nessuna parte che questo accesso va garantito con l'automobile. Anche io poi vivo in località turistica, e quel turismo di sfruttamento che fa avanti e dietro con la macchina non l'ho mai visto bene. Vengono, non spendono una lira sul territorio, e lasciano a carico dei residenti le spese per la sporcizia e la manutenzione del territorio.
Piuttosto le autorità comunali dovrebbero organizzarsi meglio, predisponendo adeguate aree di parcheggio a pagamento.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 13 Luglio 2019, 19:59:09 PMPiuttosto le autorità comunali dovrebbero organizzarsi meglio, predisponendo adeguate aree di parcheggio a pagamento.
La rapallizzazione del territorio è un problema urbanistico serio con pochi sbocchi reali se non le demolizioni (assolutamente improbabili).. Non esistono aree da predisporre a parcheggio a pagamento, le piante medievali strette dei paesi e le periferie densamente costruite, oltre che l'orografia scoscesa, rendono queste toppe spesso peggio del buco, sui parcheggi fatti sugli alvei ci abbiamo fatto fior fior di alluvioni. Purtroppo le normative riguardo ai parcheggi obbligatori sono spesso arrivate troppo tardi o sono state facilmente aggirate, chi studia urbanistica (oggi) sa che i parcheggi estremamente importanti, ma per i palazzinari non erano remunerativi quanto un 6 piani.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

iano

#4
Tempo fa' ripercorrendo un facile e breve sentiero nella riviera ligure di levante mi sono trovato disorientato dentro una villa che prima non c'era.
Chiedo alla proprietaria della villa che ha inglobato il sentiero se pensa di aver fatto una bella cosa.
No , mi ha risposto.
Ho costruito la villa perché affascinata dal posto ,ma quel fascino non c'è più adesso .
Per fortuna non tutti i sentieri della Liguria sono di così facile accesso , quindi non riusciranno mai a rovinarla del tutto.
Mi sia consentito uno sfogo....abbasso le cinque terre.
Abbasso gli stabilimenti balneari che adesso hanno in programma di rovinare pure laghi e fiumi.
Viva la Liguria, per chi sa' cercarla e trovarla.
Ma vale per l'Italia intera.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

anthonyi

Citazione di: InVerno il 13 Luglio 2019, 20:23:02 PM
Citazione di: anthonyi il 13 Luglio 2019, 19:59:09 PMPiuttosto le autorità comunali dovrebbero organizzarsi meglio, predisponendo adeguate aree di parcheggio a pagamento.
La rapallizzazione del territorio è un problema urbanistico serio con pochi sbocchi reali se non le demolizioni (assolutamente improbabili).. Non esistono aree da predisporre a parcheggio a pagamento, le piante medievali strette dei paesi e le periferie densamente costruite, oltre che l'orografia scoscesa, rendono queste toppe spesso peggio del buco, sui parcheggi fatti sugli alvei ci abbiamo fatto fior fior di alluvioni. Purtroppo le normative riguardo ai parcheggi obbligatori sono spesso arrivate troppo tardi o sono state facilmente aggirate, chi studia urbanistica (oggi) sa che i parcheggi estremamente importanti, ma per i palazzinari non erano remunerativi quanto un 6 piani.

Ciao Inverno, il problema dei parcheggi non c'è solo nella riviera ligure, se necessario il comune gli spazi li può ricavare in aree periferiche, ci sono i parcheggi multipiano, etc. A Sperlonga le aree di parcheggio sono all'uscita della Superstrada, naturalmente a pagamento, la macchina la lasci li e ti fai una bella passeggiata nel centro storico finchè arrivi alla spiaggia. Lo so che è faticoso, soprattutto per noi Italiani che siamo comodi, ma è sempre meglio che mettersi ad abbattere case.
Un saluto

anthonyi

Citazione di: iano il 14 Luglio 2019, 01:05:02 AM
Tempo fa' ripercorrendo un facile e breve sentiero nella riviera ligure di levante mi sono trovato disorientato dentro una villa che prima non c'era.
Chiedo alla proprietaria della villa che ha inglobato il sentiero se pensa di aver fatto una bella cosa.
No , mi ha risposto.
Ho costruito la villa perché affascinata dal posto ,ma quel fascino non c'è più adesso .
Per fortuna non tutti i sentieri della Liguria sono di così facile accesso , quindi non riusciranno mai a rovinarla del tutto.
Mi sia consentito uno sfogo....abbasso le cinque terre.
Abbasso gli stabilimenti balneari che adesso hanno in programma di rovinare pure laghi e fiumi.
Viva la Liguria, per chi sa' cercarla e trovarla.
Ma vale per l'Italia intera.

Ciao iano, secondo me sei leggermente uscito dal topic. Costruire una villa inglobando un sentiero naturale è un obbrobrio, ma sarebbe equivalentemente un obbrobrio vedere questo sentiero pieno di macchine parcheggiate. Il topic riguarda la gestione degli spazi nelle aree urbanizzate, che nelle zone turistiche sono sempre limitate.

Ipazia

Forse meno OT é l'osservazione che trattare mercatisticamente i beni comuni - libero mercato del territorio - non può che avere esiti di questo tipo (da aggiungere al tipic aperto da davintro, ma ci sta IT anche qui).
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Domenico

#8
Citazione di: iano il 14 Luglio 2019, 01:05:02 AM
Tempo fa' ripercorrendo un facile e breve sentiero nella riviera ligure di levante mi sono trovato disorientato dentro una villa che prima non c'era.
Chiedo alla proprietaria della villa che ha inglobato il sentiero se pensa di aver fatto una bella cosa.
No , mi ha risposto.
Ho costruito la villa perché affascinata dal posto ,ma quel fascino non c'è più adesso .
Per fortuna non tutti i sentieri della Liguria sono di così facile accesso , quindi non riusciranno mai a rovinarla del tutto.
Mi sia consentito uno sfogo....abbasso le cinque terre.


Abbasso gli stabilimenti balneari che adesso hanno in programma di rovinare pure laghi e fiumi.
Viva la Liguria, per chi sa' cercarla e trovarla.
Ma vale per l'Italia intera.

è così, è come se per incentivare il turismo a Piazza S. Pietro costruissero un albergo dentro la Piazza.

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 14 Luglio 2019, 08:38:07 AM
Forse meno OT é l'osservazione che trattare mercatisticamente i beni comuni - libero mercato del territorio - non può che avere esiti di questo tipo (da aggiungere al tipic aperto da davintro, ma ci sta IT anche qui).

Il mercato del territorio, cioè il fatto che uno paga per parcheggiare, cioè per usare lo spazio pubblico per metterci un bene privato, è meglio della logica della libera occupazione gratuita dello stesso spazio pubblico da parte del primo arrivato. Non capisco perché la difesa della cosa pubblica debba comportare il fatto che poi questa debba essere lasciata usare gratuitamente al privato più rapace.

Jacopus

Chiarisco il mio punto di vista. Sono favorevole per il libero mercato e per la libera intrapresa, ma il libero mercato in Italia é miope, provinciale e anche spesso parassitario. Pensa all'uovo oggi, pensa che la ricchezza risieda nel mattone. Non é solo un problema di parcheggi. Nella mia città tantissimi alberghi si sono trasformati in miniappartamenti. Per un po' hanno dato lavoro alle ditte di costruzioni ma hanno fatto piazza pulita di tutti i lavori connessi con gli alberghi. Restando nel campo del turismo, non é normale che il paese con il maggior numero al mondo di siti protetti dell'unesco non sia al primo posto nel numero di visitatori.
E questo accade proprio perché si é sempre data la precedenza agli interessi privati, alle posizioni di rendita e non all'imprenditoria che rischia e da lavoro o almeno prova a darlo. Per far si che un turista venga però ha bisogno di trovarsi in un ambiente accogliente, e se non ci sono neanche i marciapiedi, e se il mercato del sabato deve essere fatto nell'unica piazza grande, costringendo almeno 500 automobilisti a cercare un posto altrove, e se non si può scegliere spiaggia pubblica o spiaggia privata, perché quelle pubbliche sono pochissime e quelle pubbliche attrezzate ancor meno, e se devo fare il bagno nel gasolio, perché nessuno controlla gli scarichi dei natanti, e se viene autorizzata, ancor oggi la costruzione di immobili esteticamente deturpanti, con in più la furbizia di lasciare qualche lavoro incompiuto cosí non si pagano le tasse sulla seconda casa, alla fine gli unici turisti saranno i lombardi e i piemontesi. Ci stiamo velocemente provincializzando. Mio suocero mi racconta che negli anni 50 qui era colmo di tedeschi, olandesi, inglesi e se ne vede ancora il retaggio in qualche autoctono biondissimo e con il cognome d'oltralpe. Se vogliamo acquisire clientela dobbiamo offrire servizi, visto il costo mediamente elevato di una vacanza in Italia. E ciò si ottiene con una politica che tenga presente i servizi pubblici, gli spazi pubblici, il benessere collettivo. Altrimenti si punta al turismo d'élite ma anche in questo caso, i turisti non possono essere sequestrati dentro una Spa, avranno modo di vedere la società che li ospita e trarranno le loro conclusioni.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 14 Luglio 2019, 07:00:51 AM
Citazione di: InVerno il 13 Luglio 2019, 20:23:02 PM
Citazione di: anthonyi il 13 Luglio 2019, 19:59:09 PMPiuttosto le autorità comunali dovrebbero organizzarsi meglio, predisponendo adeguate aree di parcheggio a pagamento.
La rapallizzazione del territorio è un problema urbanistico serio con pochi sbocchi reali se non le demolizioni (assolutamente improbabili).. Non esistono aree da predisporre a parcheggio a pagamento, le piante medievali strette dei paesi e le periferie densamente costruite, oltre che l'orografia scoscesa, rendono queste toppe spesso peggio del buco, sui parcheggi fatti sugli alvei ci abbiamo fatto fior fior di alluvioni. Purtroppo le normative riguardo ai parcheggi obbligatori sono spesso arrivate troppo tardi o sono state facilmente aggirate, chi studia urbanistica (oggi) sa che i parcheggi estremamente importanti, ma per i palazzinari non erano remunerativi quanto un 6 piani.

Ciao Inverno, il problema dei parcheggi non c'è solo nella riviera ligure, se necessario il comune gli spazi li può ricavare in aree periferiche, ci sono i parcheggi multipiano, etc. A Sperlonga le aree di parcheggio sono all'uscita della Superstrada, naturalmente a pagamento, la macchina la lasci li e ti fai una bella passeggiata nel centro storico finchè arrivi alla spiaggia. Lo so che è faticoso, soprattutto per noi Italiani che siamo comodi, ma è sempre meglio che mettersi ad abbattere case.
Un saluto
Penso che Jacopus volesse sottolineare un processo dove il profitto privato sregolato tende a erodere i suoi fondamentali alla base sempre e comunque, cioè che non implementa all'interno dei propri meccanismi un qualsivoglia principio di sostenibilità a lungo termine.  L'urbanistica non è mica l'unica cosa, vedi Iano che dice "abbasso le cinque terre", ancora venti anni fa non avrebbe avuto senso dirlo, si trattava di semplici paesini sulla costa con un flusso di turisti sostenibile. Ma negli ultimi anni si sono trasformate in una sorta di rave party di trappole per turisti e ossigeno respirabile misurato, al punto che si era parlato a lungo di metterle a numero chiuso.  Certi problemi sono ovunque come dici tu, ma io non ho mai sentito da nessun altra parte l'ipotesi di un numero chiuso all'ingresso in un paese\parco. Il risultato è che per esempio, il 90% dei miei ospiti vengono per andare alle cinque terre, e il 90% di loro se ne va dicendo che si tratta di un esperienza che probabilmente non rifarebbero, per decine di motivi diversi e che hanno tutti a che fare con un modo di fare turismo sregolato e predatorio, usa e getta, sia per chi visita (che ha un esperienza usa e getta) sia per il visitatore (che si sente usato e gettato). Peraltro la seconda città dove ultimamente passo più tempo (Venezia) ha subito lo stesso identico trattamento, in entrambi i casi la locuzione "stupro quotidiano" è massimante descrittiva..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Per Jacopus, per Inverno, ma non è più realistico pensare che invece di essere colpa di un Capitalismo sbagliato, sia invece colpa di una programmazione politica mancata.
E' naturale che il singolo imprenditore non abbia quella visione che invece spetta a chi gestisce il territorio. Io credo che dovrebbe essere chiara una cosa, il turismo ha bisogno di servizi, e questi servizi devono essere organizzati e qualcuno ne deve pagare il costo. Noi Italiani facciamo sempre ragionamenti non bilanciati, da una parte vorremmo servizi efficienti, dall'altra parte li vorremmo gratis. Io sono favorevole ai servizi efficienti ma sono perché chi li usa ne paghi il costo. Le poche spiagge libere dalle mie parti fanno schifo perché chi ci va innanzitutto non ne ha rispetto, mentre invece nelle spiagge organizzate c'è più rispetto, c'è più controllo.
Un saluto

Ipazia

Una programmazione politica del territorio ossequiosa del suo libero mercateggiamento non può avere che questo esito. Se tu permetti al privato di cementificare tutti gli spazi disponibili poi non c'è posto né per i turisti né per le loro auto. Anche qui ci vuole lo stato, possibilmente molto etico nel tutelare i beni comuni e la loro fruibilità. 

La Liguria ha un'orografia bella ma infelice per il turismo di massa che preme alle sue spalle. Realizzare parcheggi presso le grandi vie di accesso e bus e barche navetta potrebbero decongestionare gli accessi al litorale. Ma temo che il pregresso renda il tutto molto difficile e le soluzioni andrebbero individuate da parte di incorruttibili urbanisti in loco.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

CitazionePer Jacopus, per Inverno, ma non è più realistico pensare che invece di essere colpa di un Capitalismo sbagliato, sia invece colpa di una programmazione politica mancata.
E' naturale che il singolo imprenditore non abbia quella visione che invece spetta a chi gestisce il territorio. Io credo che dovrebbe essere chiara una cosa, il turismo ha bisogno di servizi, e questi servizi devono essere organizzati e qualcuno ne deve pagare il costo. Noi Italiani facciamo sempre ragionamenti non bilanciati, da una parte vorremmo servizi efficienti, dall'altra parte li vorremmo gratis. Io sono favorevole ai servizi efficienti ma sono perché chi li usa ne paghi il costo. Le poche spiagge libere dalle mie parti fanno schifo perché chi ci va innanzitutto non ne ha rispetto, mentre invece nelle spiagge organizzate c'è più rispetto, c'è più controllo.
Un saluto
Per Anthony. Il capitalismo non è un monolite e io non punto il dito sul capitalismo. Il capitalismo si muove nello spazio della storia e delle culture e per la cultura italiana, in questo momento, è particolarmente dannoso, ma sicuramente meno dannoso di una dittatura sia di destra che di sinistra. Ma non il capitalismo genericamente inteso, ma questo capitalismo che non vuole limiti, che pretende (e ci sta riuscendo) di smantellare lo stato sociale. In Francia mi risulta esserci il capitalismo, ma troverai molte dignitose spiagge pubbliche attrezzate e anche spiagge private per chi vuole qualcosa di più, e le spiagge pubbliche sono pulite. Direi che non è un problema "solo " di capitalismo ma anche di cultura italiana. Quello che dici alla fine del tuo intervento è verissimo. Tante volte, nel vedere le poche spiagge libere ridotte ad un letamaio, mi dico anch'io: "ben vengano le spiagge private". E' un problema di cultura ed infatti ho titolato questa discussione "una storia italiana". Tutto riducibile nella famosa frase del marchese del Grillo "perchè io so io e voi non siete un ....". Il capitalismo senza un progetto collettivo è un bellum omnium contra omnes, perchè ancora una volta polarizziamo: pubblico-male, privato-bene. Invece dovremmo pensare che il pubblico è al servizio della società ed anche la classe degli imprenditori, quelli che una volta venivano definiti "borghesi", ha degli obblighi nei confronti della società. In Italia, invece, sempre in sintonia con il marchese del Grillo, nessuno si sente responsabile di niente, nè nel pubblico, nè nel privato e così i ponti cadono e i parcheggi non si trovano.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

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