Una questione curiosa

Aperto da Jacopus, 23 Dicembre 2019, 18:54:58 PM

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anthonyi

Citazione di: Ipazia il 02 Gennaio 2020, 11:32:34 AM
Il capitale finanziario messo in crisi dall'allentamento quantitativo (quantitative easing, in sigla QE) ? Maddai anthonyi !

1) Il QE passa tutto attraverso le banche che hanno capitale gratis su cui mettono il pizzo (anche a 2 cifre) prima di "socializzarlo";

2) Il capitale finanziario marcia su quantità finanziarie che travalicano qualsiasi politica istituzionale monetaria;

3) E' vero che questo mostro finanziario divora anche le banche, ma chi ne paga il prezzo non è la banca, ma i popoli perchè:

a) Una buona fetta della speculazione tossica è in corpo a stati e istituzioni pubbliche che rispondono fino all'ultimo centesimo;

b) non così per le banche, assicurate dal "too big to fail". Ma anche se non sei big nessuno riesce a togliere al banchiere/finanziere truffatore le risorse che il capitale finanziario (globale) gli ha permesso di dirottare su lidi finanziari sicuri,  mentre tocca ai contribuenti salvare le loro organizzazioni criminali giunte al capolinea;

La vicenda greca è emblematica di cosa rischi la finanza che ha in corpo titoli spazzatura: fiscalizzazione del debito greco a carico dei contribuenti europei e della sopravvivenza dei greci, e banche sgravate con tecnica indolore dal doloroso parto del mostro finanziario da loro stesse concepito per taroccare la finanza greca;

c) Il capitale finanziario non esercita il suo potere solo attraverso lo strumento elettivo del credito e speculazione finanziaria, ma anche attraverso il braccio politico privato delle agenzie di rating e quello pubblico delle istituzioni nazionali e internazionali, popolato dalle loro creature tecnico-ideologiche attraverso un sicuro e indistruttibile meccanismo di porte girevoli (sliding door) che permettono, ad esempio, ad un eccellente funzionario che ha battezzato i titoli tossici G&S di appiopparli subito alla finanza italiana quando ne era governatore e assurgere poi a capo della BCE, a scanso di sorprese che non fossero funzionali alla buona salute del capitale finanziario globale di cui egli è emanazione;

d) Poiche a fare la Cassandra ci si azzecca quasi sempre (e senza "quasi" in Italia) mi immagino già l'agente speciale G&S diventare pdc di un governo di salvezza finanziaria nazionale in Italia, che farà sembrare il golpe Monti-Napolitano del 2011 una esercitazione da boy scout. Non subito, ma dopo la vittoria dei "populisti antieuropeisti" e le grandi manovre della sezione speciale del capitale finanziario agenzia di rating sullo spread. Per ora godiamoci S.Giuseppe. Fosse mai che la taumaturgiche doti del doroteo superino altri muri del suono. Ma la vedo difficile anche per un doroteo della sua levatura visto che il partito della garrota finanziaria nazionale gli sta sempre più sul collo. E se lo fa, malgrado la gigionaggine del suo capo, significa che sa di avere le spalle ben coperte. Da chi ?  ;D

Ipazia guarda che questi sono numeri, se io ho un miliardo di Euro liquidi alle Isole Vergini e compro titoli di stato sicuri, e il tasso reale è il 5 %, mi metto in tasca 50 milioni di Euro di guadagno all'anno senza rischiare nulla, se il tasso reale è negativo, invece, con la stessa scelta io perdo un po' di soldi ogni anno, naturalmente il tutto a vantaggio degli stati, e quindi il settore pubblico, che sono i grandi debitori del mondo.
Le banche, invece, hanno sempre guadagnato tanto dal loro signoraggio che deriva dalla capacità di creare moneta bancaria, ma se gli interessi calano a 0 anche il signoraggio vale 0, questo te lo potrà confermare qualsiasi studente che abbia passato l'esame di Economia Monetaria.
Mi dispiace che la realtà non confermi le tue interpretazioni, C'est la Vie.

Ipazia

Citazione di: anthonyi il 02 Gennaio 2020, 12:51:30 PM
Le banche, invece, hanno sempre guadagnato tanto dal loro signoraggio che deriva dalla capacità di creare moneta bancaria, ma se gli interessi calano a 0 anche il signoraggio vale 0, questo te lo potrà confermare qualsiasi studente che abbia passato l'esame di Economia Monetaria.
Mi dispiace che la realtà non confermi le tue interpretazioni, C'est la Vie.

Qualsiasi studente che abbia passato l'esame di Economia monetaria mi indichi una banca o finanziaria dove prestano i soldi a interesse 0.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 02 Gennaio 2020, 11:36:29 AM
Per Anthony.
L'equilibrio del dopoguerra di cui parlo è  quello molto conosciuto anche nell'ambito  economico, riassumibile con il termine "new deal". Vi furono tra il 1945 e il 1985 delle condizioni storiche e sociali che favorirono il controllo delle disuguaglianze e dei processi di concentrazione.
Sul fatto che oggi nel mondo occidentale ci sia una concentrazione della ricchezza in un numero sempre più  stretto di persone, non ci sono dubbi e non credo bisogna essere esperti per constatarlo. Il differenziale fra lo stipendio di un operaio e quello del suo dirigente ha assunto proporzioni vergognose.
Ovvio che a livello globale le proporzioni cambino. Il Marocco sta vivendo uno splendido boom economico, così  come la nota Cina.
Ma quello che va sottolineato è  che solo nel mondo occidentale si è  affermata una salda tradizione democratica. In Marocco la polizia può  picchiarti in pubblico se lo crede, solo perché  stai baciandoti in pubblico con la tua ragazza.
Per alcuni decenni, se non per alcuni secoli, liberalismo, democrazia e sviluppo economico sono andati di pari passo, con alti e bassi anche di un certo spessore.
Il binomio liberalismo-democrazia è  stato più sano quando ha avuto dei concorrenti, che si chiamassero nobiltà, fascismo o comunismo, poco importa.
In fasi di monopolio ideologico, invece questo binomio tende a sfaldarsi.
A questo punto esistono due strade che possono essere imboccate, anche contemporaneamente: l'ideologia populista, un cui anello è  la creazione ad hoc di minacce evanescenti  ma emozionalmente vive, è  la prima.
La seconda è scaricare le contraddizioni di questo modello nella natura, ma assistiamo tutti alla impossibilità  di proseguire su questa strada, pena la fine "reale" della agiatezza occidentale (presumibilmente senza la fine delle disparità).
Sottolineo che tutto questo lo denuncio in difesa del liberalismo, perché sono consapevole che si tratta di un modello che comunque potenzialmente ci offre la libertà, ma se questo modello non è  più  in grado di autocorreggersi, allora le conseguenze potrebbero essere molto gravi.
Le politiche economiche di cui tu parli, Anthony, fanno parte della capacità  del sistema di compensare, ma visti i risultati, direi che si è trattato di dare l'aspirina ad un malato grave.
Un possibile rimedio molto potente potrebbe essere vera "unione" europea, in termini non solo economici, ma anche fiscali, militari, politici.
Ciao Jacopus, anche ammettendo che l'equilibrio del dopoguerra sia stato politicamente migliore dei tempi d'oggi, io ho difficoltà a capire in che senso i mutamenti successivi siano stati condizionati da una sorta di occulto potere finanziario.
E' indubbio che dall'ottanta in poi il libero mercato e il sistema Occidentale abbia vinto, per cui questo mutamento è effetto di scelte politiche che hanno avuto sostegno ben più ampio.
Non condivido poi la tua affermazione che in condizioni di monopolio ideologico il binomio liberalismo-democrazia tenda a sfaldarsi, in realtà è vero il contrario, le dittature sudamericane entrano in crisi con la caduta del Patto di Varsavia perché non sono più necessarie per impedire la conquista del potere delle sinistre, anche in Italia molte cose cambiano dopo l'89. Noi siamo stati un paese a democrazia abbastanza limitata fino a quel momento, per ovvie ragioni strategiche.
E poi infine non lasciarti tentare da queste visioni apocalittiche che i nemici della libertà continuamente costruiscono, gli interventi correttivi ci sono (Purtroppo c'è difficoltà ad applicarli in Italia perché abbiamo politici incapaci) e, come diceva Draghi: "Credetemi, saranno sufficienti!"
Un saluto

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 02 Gennaio 2020, 13:15:26 PM
Citazione di: anthonyi il 02 Gennaio 2020, 12:51:30 PM
Le banche, invece, hanno sempre guadagnato tanto dal loro signoraggio che deriva dalla capacità di creare moneta bancaria, ma se gli interessi calano a 0 anche il signoraggio vale 0, questo te lo potrà confermare qualsiasi studente che abbia passato l'esame di Economia Monetaria.
Mi dispiace che la realtà non confermi le tue interpretazioni, C'est la Vie.

Qualsiasi studente che abbia passato l'esame di Economia monetaria mi indichi una banca o finanziaria dove prestano i soldi a interesse 0.
Il tasso d'interesse dipende anche dalla natura del debitore, dalla natura del debito, dalla tipologia di servizio offerto. Non so se sai che il latte ha prezzi di mercato intorno ai 30 cent, eppure tutti noi, quando va bene, lo paghiamo 75-80 cent, lo stesso vale per il credito.
Ora riprendendo lo stesso esempio, sarebbe come se le banche, con il signoraggio, avessero la possibilità di procurarsi latte a costo 0, dopodiché te lo vendono sempre a 75 cent e guadagnano doppiamente, sul signoraggio di 30 cent, e sul servizio di 45 cent.

Se Draghi, col QE, abbassa il prezzo di mercato del latte a 0, e poi, per effetto della concorrenza, il prezzo del latte al dettaglio cala a 45 cent, la banca che prima incassava 75 adesso deve accontentarsi di 45.
Un saluto

niko

#34
Citazione di: Ipazia il 31 Dicembre 2019, 09:30:45 AM
Citazione di: niko il 30 Dicembre 2019, 14:31:08 PM

Per quanto riguarda il debito sociale, non ho chiesto io di venire al mondo: sono qui per caso, quindi mi dispiace ma non devo niente a nessuno, ne alla mia famiglia ne tantomeno alla mia fantomatica comunità di appartenenza (e quale sarebbe questa comunità poi? La città? La nazione? il continente? il pianeta?). In linea generale, dato che la mia comunità di appartenenza non è nemmeno facilmente identificabile, dovrei qualcosa a qualcuno se prima di farmi nascere o di includermi in qualche modo nella comunità (i miei familiari, o concittadini, o connazionali, o abitanti del pineta eccetera) mi avessero chiesto se fossi d'accordo. Così non è stato, ergo non devo niente a nessuno. Almeno non a priori e non nella forma di un obbligo al lavoro (salariato) solo perché esisto e sono abile ad esso. Il debito è una forma di obbligazione. E fino a prova contraria l'obbligazione, in una cultura (e in un'etica) liberale che nel bene o nel male è il meglio che come occidente abbiamo prodotto fino ad ora, nasce dal consenso.


Se l'etica liberale nasce dal consenso è come andare di notte senza lampada. Quell'etica nasce da chi proclamava il diritto alla felicità facendosi servire nei campi, a tavola e a letto da schiavi africani. Altrove da schiavi salariati. Non so gli schiavi a quale consenso affidassero le loro vite.

L'altro argomento non regge nè sul piano etologico, nè politico. Nascere in un branco determina tanto il territorio che gli obblighi sociali. Il debito ci deriva dalla natura e dal contesto etologico che possiamo cambiare solo tenendo presenti i fondamentali: nessun cucciolo sopravviverebbe con l'argomento dell'accordo preventivo. Fin dall'inizio esso riceve dall'esterno ciò che gli permette di sopravvivere e sopraggiunta l'età della ragione può pure decidere di togliere il disturbo con dignità, piuttosto che lamentarsi di essere nato. Oppure dare il suo contributo sociale per la sopravvivenza de branco che è l'unico modo per aver garantita la sua stessa sopravvivenza individuale. Cambiando le regole del branco, senza distruggerlo.

CitazioneIn quanto ricerco la felicità, io sono in debito semmai verso il futuro, non verso il passato. In quanto figlio del caso, sono in debito semmai verso il futuro, non verso il passato.

Ma nel dare l'assalto al cielo conviene realisticamente prendere atto che una laurea in ingegneria aerospaziale, pur di un'università inverecondamente capitalistica, funziona meglio delle ali di icaro delle utopie "futuriste". La storia umana è maestra crudele di tale verità.

CitazioneE' troppo facile, e troppo ipocrita, dire "da ognuno secondo le sue possibilità", se il comunismo non è completamente realizzato, cioè se sulla terra ancora non vale il criterio di giusta distribuzione "a ognuno secondo i suoi bisogni". Finché c'è gente sulla terra che nasce per morire di fame, di sete e di malattie curabili dopo pochi giorni dopo la nascita è fuor di dubbio che "a ognuno secondo i suoi bisogni" non valga.
Finché c'è gente che muore per le mine antiuomo, è fuor di dubbio che "a ognuno secondo i suoi bisogni" non valga.

Ma anche finché c'è la sofferenza psichica generata dal modello consumistico e dall'alienazione nelle metropoli occidentali, per cui le persone arrivano a novant'anni ma non sono felici, producono e consumano e non hanno un minuto di tempo per chiedersi chi cazzo sono, con picchi di suicidio e consumo di psicofarmaci, "a ognuno secondo i suoi bisogni" non vale.  E allora non vedo perché qui e ora, in questo contesto, dovrebbe valere "da ognuno secondo le sue possibilità."

"da ognuno secondo le sue possibilità" senza "a ognuno secondo i suoi bisogni" è un patto iniquo, che secondo la lezione dei maestri del contratto sociale Hobbes e Locke non sarebbe accettato: Il patto sociale si accetta perché equo. L'uomo non fa il patto sociale perché stupido, ma perché intelligente.

"da ognuno secondo le sue possibilità" senza "a ognuno secondo i suoi bisogni", in linea generale significa lavorare come schiavi per il padrone che in cambio del tuo lavoro  non ti dà nulla, o solo le briciole. Quello che oggigiorno vediamo ovunque e tutto pervade: sopravvivenza in cambio di vita. Questo modello, da un punto di vista prettamente etico, se si vuole fare la cosa giusta a prescindere dal sopravvivere o no, lo si rifiuta integralmente, non c'è un'etica del lavoro possibile all'interno di un mondo dominato dal capitale e dal lavoro salariato, non c'è un debito del singolo verso questo modello. La patologia è tutto il sistema del lavoro, non (solo) la disoccupazione.

Di riferimenti a Bergoglio e al cristianesimo ovunque dove non c'entrano niente e solo per includermi in una categoria ridicola e inesistente, come quella del cattocominismo, ne ho piene le scatole, spero che sia chiaro che qui non parlo di provvidenza, ma di equità. L'etica del lavoro non è equa. E non è neanche etica.
Perché si dice etica del lavoro, ma è sostanzialmente etica del lavoro salariato.

Su questo concordo ed è ciò che mi allontana radicalmente dalla visione del mondo liberal-liberista di Anthonyi ed altri. Però questa tua visione è affetta da un bias che non tiene conto della duplice natura del lavoro che da un lato è necessario per la sopravvivenza umana e dall'altro è terra di conquista per lo sfruttamento da parte delle classi dominanti e del capitalismo attuale. Non si può eliminare il lavoro perchè arricchisce i padroni senza eliminare pure il lavoro che permette la sopravvivenza degli schiavi. Se si vuole tutto, si ottiene niente. Bisogna invece individuare e premiare, coi propri mezzi individuali e sociali, il lavoro necessario e boicottare lo sfruttamento parassitario (tutto). Tenendo pure conto che essendo quest'ultimo che detiene il potere - o è ad esso funzionale - sarà un'impresa molto difficile, non risolvibile con strategie luddistiche di semplice rifiuto, a meno che i rapporti di forza politica (e intelligenza evolutiva) non siano tali da liberare il lavoro dallo sfruttamento in maniera radicale.

Ma alla fine di tale processo rivoluzionario, non illuderti di poterti liberare dall'etica del lavoro. Sarebbe persino autoevirante, perchè l'unica alternativa etica/ideologica e materiale sarebbe il ritorno a forme di parassitismo e sfruttamento.


Ipazia, tu vedi nella natura un branco di cani o di scimmie, e dici, abbastanza giustamente, che si può dovere qualcosa a un branco di cani o di scimmie.

Io nella natura vedo l'infinito, e ribadisco la mia posizione, all'infinito non si può dovere niente.
Semmai, se si ha un un'etica o un'estetica, si può dovere qualcosa ai suoi simboli, ai simboli dell'infinito (cielo notturno, mare, amore, lo sguardo dell'atro, quello che rappresenta il branco di cani per il singolo cane eccetera) ma guai a prendere i simboli sul serio, a vivere di solo linguaggio, a confondere il simbolo per la cosa di cui è simbolo. Infinito è infinità di spazio e tempo, e realizzazione attraverso lo spazio e il tempo di tutte le possibilità; nella lezione di Spinoza, Dio e natura sono intercambiabili perché sono entrambi infiniti, hanno entrambi l'infinità (cioè la totalità degli attributi possibili) come loro attributo. Ora, come posso dovere qualcosa a qualcosa che è già infinito, e che è già il tutto, che ha già con sé tutto? Certo, si potrà dire che il tutto mi comprende, ma allora se devo qualcosa, istantaneamente lo pago esistendo, con la mia stessa esistenza, e in ogni singolo istante non devo (più) niente al tutto, perché ho già pagato. Il tutto non può volere da me un'esistenza in particolare, poiché tutte le esistenze possibili sono previste e contemplate come possibilità del tutto. Il tutto è amorale, accoglie in sé il fango quanto l'oro: essere fango o oro è semmai un problema mio.
Siamo per definizione sempre pari, anche perché il tutto ha bisogno di me per esistere quanto io ho bisogno per esistere del tutto, quindi non c'è un modo di dovere qualcosa al tutto/dio/natura che sia più di quanto il tutto/dio/natura deve a noi, quindi non c'è modo di contrarre un debito con esso che non si riequilibri e non si annulli all'istante.

Perciò alla natura non devo niente, all'etos non devo niente, al branco di scimmie non devo niente; amare rimane per me un'espressione di libertà, io posso amare -se voglio-, ma non devo amare in ottemperanza ad una legge di qualche tipo, non sono mica cristiano...



Poi in un post un po' più sotto Viator dice che la natura è anticomunista perché tende alla differenziazione...

io penso che la natura sia organizzata per strutture caleidoscopiche e frattali che attraversano l'infinito; ho fondati motivi di pensarlo stante che secondo me la natura è infinita...
perché nell'infinito non c'è preferenzialità del punto o dell'istante, tutto quello che esiste in un punto può potenzialmente esistere anche negli altri e all'infinito nello spazio e nel tempo ri-esisterà altrove, la potenzialità di ri-esistenza di ogni contenuto dell'infinito viene effettivamente realizzata nell'infinito, e abbiamo un mondo necessariamente unico che è il grande contenitore di tutti gli elementi non-mondo (le cose che stanno nel mondo) necessariamente molteplici.
Quindi Viator, tu vedi la natura differenziata perché ne vedi una parte piccolissima ed eleggi quella parte del mondo a tuo mondo, a mondo percepito dalla tua coscienza. Ma la natura la vedresti sempre più omogenea, cioè sempre più "comunista", per come tu intendi comunista, allargando il tuo punto di vista.
Di tutto quello che ti appare unico, che è effettivamente unico in una finestra di spazio e di tempo piccola, vedresti a distanza la serie, vedresti che è doppio, triplo, tendente all'infinito in una finestra di spazio e di tempo più grande, finché, continuando ad allargare la finestra, a un certo punto vedresti la serie anche di te stesso e del tuo corpo (gli uomini clone, il grande sogno del "comunismo"...) , e probabilmente impazziresti, come se ti fosse apparso il demone dell'eterno ritorno Nietzchano.

Quindi per fare una sintesi storica molto hegeliana e poco marxista, la natura è omogeneità e slancio verso l'infinito, comunismo e capitalismo sono nel loro insieme un percorso di avvicinamento alla natura: con il capitalismo abbiamo imparato dalla natura lo slancio verso l'infinito, adesso ci resta da imparare l'omogeneità, senza perdere di vista il già conquistato slancio verso l'infinito.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

Per Anthony. L'economia politica, quella di Smith e Fergusson, nasce anche come disciplina "etica" per sottolineare la necessità  che il lavoro e la ricchezza siano più  equamente distribuite rispetto ai meccanismi della nascita e del lignaggio, tipici dell'ancien  regime.
Questa visione etica, nei momenti di monopolio ideologico viene progressivamente meno, facendo emergere una visione dell'uomo come strumento mercificato  del capitale, sia nel ruolo di forza-lavoro che in quello di consumista, fino a diventare parte di ricambio, numero, verme che può  schiantarsi da un ponte senza manutenzione, in nome del dio denaro.
Ed oggi, da quando è  caduto il socialismo reale, si assiste al più alto grado di monopolio ideologico. L'unico pensiero alternativo inizia ad essere quello "ecologico", che non a caso è visto talvolta, dai ceti meno evoluti, come un ostacolo alla ricchezza.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Citazione di: anthonyi il 02 Gennaio 2020, 13:39:11 PM

Il tasso d'interesse dipende anche dalla natura del debitore, dalla natura del debito, dalla tipologia di servizio offerto. Non so se sai che il latte ha prezzi di mercato intorno ai 30 cent, eppure tutti noi, quando va bene, lo paghiamo 75-80 cent, lo stesso vale per il credito.
Ora riprendendo lo stesso esempio, sarebbe come se le banche, con il signoraggio, avessero la possibilità di procurarsi latte a costo 0, dopodiché te lo vendono sempre a 75 cent e guadagnano doppiamente, sul signoraggio di 30 cent, e sul servizio di 45 cent.

Se Draghi, col QE, abbassa il prezzo di mercato del latte a 0, e poi, per effetto della concorrenza, il prezzo del latte al dettaglio cala a 45 cent, la banca che prima incassava 75 adesso deve accontentarsi di 45.
Un saluto


D'accordo: il parco buoi classico rende meno, ma non zero. E anche avere capitale a costo zero dalla BCE senza doversi approvviggionare dal parco buoi risparmiatore pagandoglielo qualcosa è pur sempre un buon risparmio. Poi resta aperta tutta la partita del parco buoi creativo, cui far firmare obbligazioni e conti gestiti, home banking e titoli tossici in carico agli stati da cui nessuno si può esimere in quanto contribuente. Qui il paradiso è assicurato per la mafia finanziaria.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

myfriend

Citazione di: Jacopus il 02 Gennaio 2020, 07:12:03 AM
Il problema non è il migrante ma il capitalismo clandestino elitario. Sono le nuove forme del capitalismo finanziario, che spezzando l'equilibrio che si era creato nel dopoguerra, ha creato rancori, diseguaglianze, nuove povertà. E tutto ciò  non viene combattuto con nuove politiche di redistribuzione della ricchezza, poiché  quasi tutto l'arco parlamentare condivide lo stesso orientamento neoliberista. Molto più  semplice e conveniente "inventarsi" dei mostri, degli specchietti per le allodole. Invenzioni che nascono dalla "pancia" dell'elettorato e che non sono certamente conformi agli interessi del capitalismo attuale. Ma ancora una volta il capitalismo non sembra in grado di autocorreggersi, nel suo stesso interesse. Pertanto, qualora quei demoni che stanno iniziando ad essere evocati, dovessero affermarsi, il capitalismo, pur di difendere il suo potere, preferirà prosperare sotto una cappa politica autoritaria e demagogica.
È un copione già  visto e mi auguro  di non vederlo fino al suo ultimo imprevedibile e violento esito. In realtà è ancora presto per dire se siamo in attesa di una tragedia oppure di una farsa.
Già.
Peccato però che l'immigrazione clandestina di massa è proprio ciò che, storicamente, il capitalismo ha sempre voluto e appoggiato. Con lo scopo di ridurre i salari e cancellare i diritti dei lavoratori nativi.
Sostenere l'immigrazione clandestina di massa significa sostenere uno dei cavalli di battaglia STORICI del capitalismo elitario.
E tu sei uno dei pochi che non l'ha ancora capito.
Non c'è nessuna questione di "pancia". La questione di "pancia" è una favoletta che si sono inventati i "buonisti" per mascherare la loro incapacità di fare analisi politiche e sociologiche.

L'immigrazione clandestina di massa è una tecnica che il capitalismo elitario di ogni tempo ha utilizzato per abbattere i salari e i diritti dei lavoratori nativi. Non c'è nessuna questione di "pancia", quindi. Ma c'è una chiara e lucida analisi politica.
Che a te sfugge.
E proprio perchè ti sfugge continui a ripetere la solita favoletta del popolino bue che cerca un "nemico" sul quale scaricare le proprie questioni di "pancia".
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

viator

#38
Citazione di: baylham il 02 Gennaio 2020, 10:38:14 AMSalve. Per baylham (tua replica nr.27) :
Citazione di: viator il 31 Dicembre 2019, 17:16:31 PM
Salve Niko. Il problema, per l'egualitarismo ed il socialismo scientifico, consiste nel fatto che risulta impossibile isolare tali visioni del mondo - così tipicamente umane - dal funzionamento complessivo del mondo naturale il quale odia profondamente l'uniformità (l'entropia e la biologia, come saprai - VIVONO - di continua diversificazione) e si farà sempre beffe dei nostri desideri ed ideali.

Sei sicuro che la natura, la biologia e l'entropia siano in opposizione all'uguaglianza? Io non ho questa impressione, semmai al contrario rilevo moltissima uguaglianza in natura, in biologia, nell'entropia. In generale mi sembra che la dis/eguaglianza siano relative, una questione di prospettiva.

Sul tema non posso che ribadire la mia prospettiva, che la migrazione sia una necessità positiva.
La logica del branco e del territorio va bene per gli animali, dall'uomo mi aspetto che vada oltre...........................................................
Ovvio che per te (e persino per me) l'uomo voglia andare oltre, cioè verso le proprie convenienze quando queste non sono assecondate dai meccanismi naturali.
Ma alla base, prima, durante ed oltre sogni e convenienze umane, stanno le leggi di natura.
Poi io non ho parlato di eguaglianza bensì (scusa la pedanteria) di egualitarismo. L'eguaglianza è concetto e termine umano aritmetico o morale. L'egualitarismo, nel mio discorso, va interpretato come una tendenza all'eguaglianza non necessariamente umana, bensì generica e diffusa. Cioè ALL'UNIFORMITA'.
Se a te sembra che mondo fisico, natura, biologia.........tendano all'uniformità.........vorrà ad esempio dire che la vita, quando comparse sulla Terra, consistette nel presentarsi simultaneo di centinaia di milioni di specie diverse le quali, attraverso il tempo, hanno teso all'uniformità riducendosi di numero e di varietà. Vedere attuale panorama biologico planetario il quale ha avuto una evoluzione opposta (da pochissime specie originarie alle decine di milioni di specie attuali FANTASTICAMENTE DIVERSIFICATE).
Infine, il fatto che tu consideri positive le migrazioni rappresenta considerazione etica e non certo qualitativa. Il primo effetto dei grandi spostamenti di viventi comunque è proprio quello di DIVERSIFICARE la composizione delle popolazioni dell'ambiente in cui arrivano, mentre la loro "tendenza" all'EGUAGLIANZA è ingenuamente riferibile ad un auspicio ed un ideale che non c'incastra per nulla con le tendenze NATURALI, riguardando bensì le tematiche UMANE di tipo sociologico. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 02 Gennaio 2020, 15:41:45 PM



D'accordo: il parco buoi classico rende meno, ma non zero. E anche avere capitale a costo zero dalla BCE senza doversi approvviggionare dal parco buoi risparmiatore pagandoglielo qualcosa è pur sempre un buon risparmio.

Ipazia, le banche non pagavano e non pagano interessi sui soldi nei depositi a vista, è a questi che si fa riferimento quando si parla di creazione di moneta e di signoraggio. Lo vuoi capire che Supermario non ha fatto nessun favore alle banche, anzi.

Ipazia

Citazione di: baylham il 02 Gennaio 2020, 10:38:14 AM

Sul tema non posso che ribadire la mia prospettiva, che la migrazione sia una necessità positiva.
La logica del branco e del territorio va bene per gli animali, dall'uomo mi aspetto che vada oltre.


Non credo che aborigeni australiani e nativi americani siano dello stesso avviso. Solo per citare due casi eclatanti di migrazioni genocide. Ma anche osservando casi meno truculenti, le migrazioni di massa si sono per la maggior parte convertite in sangue, sudore e lacrime per chi veniva invaso. Anche oggi pare che il bilancio +/- sia in grande sofferenza. Per cui non posso che - realisticamente - riconoscere le ragioni del sovranismo. Il quale non è xenofobo a prescindere, ma vuole avere il timone su chi entra nel suo paese.

Anch'io mi aspetto che gli umani vadano oltre, ma non col machete o coi ricatti umanitari.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 02 Gennaio 2020, 14:16:04 PM

Questa visione etica, nei momenti di monopolio ideologico viene progressivamente meno, facendo emergere una visione dell'uomo come strumento mercificato  del capitale, sia nel ruolo di forza-lavoro che in quello di consumista, fino a diventare parte di ricambio, numero, verme che può  schiantarsi da un ponte senza manutenzione, in nome del dio denaro.

Jacopus, tu sostieni di essere liberale, ma parli il linguaggio una visione alternativa a quella liberale che ha costruito una sua morale per condannare il libero mercato.
L'idea dell'uomo "come strumento mercificato del capitale" è priva di ogni senso in una rappresentazione di tipo liberale nella quale gli uomini sono liberi di scegliere. Poi certo gli uomini diventano anche strumenti, quando scelgono di entrare nelle imprese, nelle istituzioni, ma lo diventano perché lo hanno scelto.
E poi questo "capitale" che, con varie accezioni, è sempre simbolo del male. Io lo capisco che questa visione di tipo populista (Il popolo oppresso e il tiranno oppressore) sia attraente per la sua semplicità, ma non aiuta ne a spiegare, ne a risolvere i problemi, se non nella fantasia popolare.
E' chiaro che l'attrazione nei confronti del denaro spinge molti a commettere crimini, e i crimini bisogna combatterli, ma cosa c'entra questo con il funzionamento dei sistemi economici ? Per te il crollo del ponte a Genova è un'ulteriore prova del fallimento del libero mercato? Un ponte prodotto dal pubblico, controllato per decenni dal pubblico, e poi gestito nei controlli in collaborazione tra pubblico e privato.
E i morti schiacciati sotto i ponti gestiti dal pubblico in Italia, quelli di che cosa sono la prova ?
Ho seguito un servizio sulla manutenzione dei ponti negli USA, naturalmente a confronto della nostra situazione è fantascienza, strano che lì siamo in un paese fondato sul libero mercato.
Un saluto.






viator

CitazioneSalve Niko. Estraggo dal tuo intervento nr.34 : "Poi in un post un po' più sotto Viator dice che la natura è anticomunista perché tende alla differenziazione...".
CitazioneGuarda, le ragioni per le quali si interviene qui dentro sono individualmente le più diverse : io lo faccio ANCHE perchè il sito offre la possibilità di divertirsi praticando la mai abbastanza apprezzata arte dell'ironia; secondo te (mi sembra tu abbia conseguito due lauree) termini come COMUNISMO-ANTICOMUNISMO-ANTIFASCISMO-DEMOCRAZIA CRISTIANA hanno a che vedere qualcosa con le considerazioni che ho espresso circa il da me sostenuto ANTIEGUALITARISMO dei meccanismi dei MASSIMI SISTEMI ?

CitazionePoi, procedendo oltre : "Quindi Viator, tu vedi la natura differenziata perché ne vedi una parte piccolissima ed eleggi quella parte del mondo a tuo mondo, a mondo percepito dalla tua coscienza. Ma la natura la vedresti sempre più omogenea, cioè sempre più "comunista", per come tu intendi comunista, allargando il tuo punto di vista.........".
CitazioneInfatti la mia visione dei massimi sistemi è sempre stata miope e limitata a tre o quattro sputacchiamenti qui o là secondo la moda del momento (sei in ciò autorizzato a pensarlo perchè certo non hai potuto seguire le mie visioni ed opinioni attraverso i miei ormai 1400 nterventi), e quindi mi trovo qui in trepidante attesa di chi mi insegni a guardare il mondo in modo più omogeneo ( e ridajje !!....più "comunista").

CitazioneInfine la perla : "Quindi per fare una sintesi storica molto hegeliana e poco marxista, la natura è omogeneità e slancio verso l'infinito, comunismo e capitalismo sono nel loro insieme un percorso di avvicinamento alla natura"............
CitazioneIo ho affermato ciò cui secondo me mondo e natura tendono (attraverso una storia di miliardi di anni !!), non come o cosa la natura possa venir considerata momento per momento, stadio per stadio, pezzo per pezzo, vicenda per vicenda. LA INCESSANTE INARRESTABILE DIVERSIFICAZIONE DEI SUOI COMPONENTI.
CitazioneO forse sei convinto che la vita sul pianeta – ad esempio – sia comparsa per effetto creazionistico già bella pronta e completa delle dieci o venti milionate di specie fantasticamente diversificate che si contano oggi ?.

CitazioneVedo quindi che tu – persona di ampie vedute – con le tue tesi ed analisi tendi a concentrarti esclusivamente su ambiti che si possono magari trovare importantissimi per noi stessi ma del tutto risibili per il "mondo"; Hegel, Marx, socialismo scientifico, comunismo, capitalismo, egualitarismo, idealismi giovanili.................Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

niko

#43
Viator, ti ricordo che ora scrivi:


"Guarda, le ragioni per le quali si interviene qui dentro sono individualmente le più diverse : io lo faccio ANCHE perchè il sito offre la possibilità di divertirsi praticando la mai abbastanza apprezzata arte dell'ironia; secondo te (mi sembra tu abbia conseguito due lauree) termini come COMUNISMO-ANTICOMUNISMO-ANTIFASCISMO-DEMOCRAZIA CRISTIANA hanno a che vedere qualcosa con le considerazioni che ho espresso circa il da me sostenuto ANTIEGUALITARISMO dei meccanismi dei MASSIMI SISTEMI ?"


Ma prima avevi scritto:


"Salve Niko. Il problema, per l'egualitarismo ed il socialismo scientifico, consiste nel fatto che risulta impossibile isolare tali visioni del mondo - così tipicamente umane - dal funzionamento complessivo del mondo naturale il quale odia profondamente l'uniformità (l'entropia e la biologia, come saprai - VIVONO - di continua diversificazione) e si farà sempre beffe dei nostri desideri ed ideali.

Hai voglia pensare che degli umani sistemi possano funzionare isolatamente da ciò che ha generato l'uomo e lo mantiene in vita.

Noi siamo dei figli generati da genitori che qualcuno trova - ovviamente - estranei e superati ma sfruttabilissimi a nostro comodo, ignorando che l'unico modo per diventare indipendenti da essi consiste nel divenire a nostra volta come essi erano !

Prima che il mondo cambi a nostra misura (potrà succedere pian piano attraverso qualche migliaio di anni) saremo comunque noi (all'interno di qualche decina di anni della nostra vita anagrafica) a venir cambiati a misura del mondo. Saluti."
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Perciò sì, se le parole hanno un significato, stavi parlando dell'applicabilità o meno dei sistemi di egualitarismo umani, o comunque artificialmente costruiti (di cui il comunismo è un esempio tipico), date quelle che secondo te sono le tendenze della natura, e avevi detto che tali tendenze sono secondo te opposte.

Quindi al netto dell'ironia, stavi sostenendo che il "comunismo", o comunque il sistema egualitario umano/artificiale tipico, è inapplicabile in natura, poiché la natura tende alla differenziazione. Lo hai detto con ironia, ma lo hai detto.

E io con ironia ti ho risposto, la mia ironia stava nel sintetizzare il tuo intervento con "viator sostiene che la natura è anticomunista" che è una sintesi ironica, ma devi ammettere di un'ironia innocente, perché tende comunque a riportare quello che avevi detto nel tuo post delle 17,16 senza stravolgerlo, solo sintetizzandolo un po', non posso stare a copiare tutti gli interventi ogni volta.

Ora, da questa mia ironia tu sei stato in qualche modo disturbato, non ne capisco però il perché:

dato che tu rivendichi il diritto a esprimerti con ironia, anche io lo rivendico, tu dicevi che la natura è entropica e differenziata e questo distrugge i sistemi egualitari artificiali, e io ti ho risposto, in parte seriamente e in parte ironicamente.

La natura potrebbe essere strutturata come un frattale (io preferisco dire un caleidoscopio), quindi non essere differenziata su grandi scale, e tu l'hai presa sul personale, come se io ti dicessi che la tua visione del mondo è piccola e meschina, io dico semplicemente che su scala piccola in natura emergono le difformità, su scala grande le serie e le omogeneità, non vedo come questo pensiero possa offendere qualcuno, e se lo offende mi dispiace ma è la mia opinione e rimane tale...

Tu parli del divenire, che va irreversibilmente dall'omogeneità iniziale alla differenziazione entropica, e sottolinei la riduzione dell'omogeneità iniziale, cosa che ha "rilevanza" filosofica se il tempo esiste e se l'universo è uno, ma per me gli universi possono essere multipli in modo tale che ogni attimo e ogni stato di un universo tipico esiste nella (atipica, perché unica) molteplicità infinita, e nessuno stato è preferenziale, neanche il primo o l'ultimo, non nel senso del presentismo o dell'universo-blocco ma nel senso atomistico classico per cui combinazioni finite di contenuti possibili dell'universo si ripetono ciclicamente nel tempo e a distanza nello spazio, per cui il passato esiste sempre altrove, come presente dell'altrove, e la degenerazione entropica di un singolo mondo non significa niente in un super-mondo infinito sostanzialmente in equilibrio.

Quindi ribadisco, secondo me la natura vive di omogeneità e di slancio verso l'infinito, quindi di comunismo e di "capitalismo" nel senso buono, e spesso misconosciuto e incompreso del termine. Bisognerebbe prendere molto più sul serio la fiducia e oserei dire l'amore che aveva Marx per la globalizzazione, il libero scambio, la scienza, l'ascesa della borghesia. Slancio verso l'infinito. La verità è l'esistenza molteplice, e non unica, degli esseri. La macchina da stampa, la catena di montaggio, la matrice in generale, mostrano come funziona la natura, e come essa se ne infischi dei crucci umani (primo tra tutti la differenza tra vivente e non) essendo infinita e creando esseri infiniti. Esseri infiniti generati dalla matrice/natura di cui gli egualitarismi artificiali umani sono segno, emulazione e in un certo senso continuazione.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

Citazione di: anthonyi il 02 Gennaio 2020, 21:06:59 PM
Jacopus, tu sostieni di essere liberale, ma parli il linguaggio una visione alternativa a quella liberale che ha costruito una sua morale per condannare il libero mercato.
L'idea dell'uomo "come strumento mercificato del capitale" è priva di ogni senso in una rappresentazione di tipo liberale nella quale gli uomini sono liberi di scegliere. Poi certo gli uomini diventano anche strumenti, quando scelgono di entrare nelle imprese, nelle istituzioni, ma lo diventano perché lo hanno scelto...

Questa contraddizione di Jacopus è la stessa che ha tolto ogni credibilità politica alla sinistra storica fattasi social-liberista.

Subalterna ad una visione del mondo che ti sbatte in faccia che gli schiavi hanno scelto di essere tali e che con tale verità rivelata - vae victis - la Storia arriva alla sua, e al suo, fine.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri