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Trescare

Aperto da doxa, 17 Luglio 2020, 21:57:05 PM

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doxa


Trescare: questo verbo intransitivo ci arriva dall'antica lingua germanica con il lemma "thrĭskan", che significa "battere i piedi per terra", con riferimento alla trebbiatura, che nel passato veniva effettuata  pestando con i piedi i covoni dei cereali raccolti nell'aia.

In Abruzzo, in alcuni paesi adiacenti la vallata del  (fiume) Pescara è rimasto l'uso della "trescatura" (trebbiatura) del grano, con cena finale e  il ballo della tresca, una danza con movimento vivace delle mani e dei piedi.

Ma nel tempo il verbo trescare è stato ampliato di significato ed oggi il  sostantivo derivato "trésca" viene usato  sia per indicare l'azione subdola per fini illegali o l'intrigo, sia per alludere  ad una relazione amorosa illecita, dalla quale scaturisce la frase: "quei due trescano di nascosto".

Scoprire casualmente o tramite "spiata" la tresca del marito o della moglie non è piacevole.

Avere due  relazioni contemporaneamente corrisponde alla situazione del "doppio legame": non si riesce a rinunciare alla prima relazione e non  si riesce a fare a meno della seconda.

Una mia amica virtuale da alcuni mesi ha la relazione "passionale" con un suo collega di lavoro  ma rimane affettivamente legata al marito. 

L'amante è creativo, effervescente, divertente, mentre il marito è metodico, equilibrato, rassicurante,  noioso, anche negli amplessi,  che lei considera monotoni, ripetitivi, insoddisfacenti.

Lei aveva voglia di amare ed essere amata, di comunicare, di raccontare, di essere ascoltata. Si sentiva in credito verso la vita, si guardava intorno alla ricerca di un altro partner simpatico, accogliente, disponibile ad un rapporto di coppia rasserenante, gratificante. Un collega le faceva la corte. Per un po' di tempo desiderò che lui l'abbracciasse e la baciasse, ma psicologicamente non riusciva a mettere insieme il desiderio e la persona. Poi ebbe  la forza di "abbassare le difese", iniziò la relazione clandestina ed il "doppio legame": il marito come  complemento, l'amante desiderio, come amore.

Per lei scegliere uno dei due è impossibile, ha bisogno di due partner per soddisfare più parti di sé e si divide tra amante e marito.

Nelle relazioni simultanee il/la protagonista ha una dose di opportunismo: prende quanto di meglio i due partner possono dare.

anthonyi


Ciao altamarea, direi che è una storia vecchia come il mondo, con versioni sia al maschile che al femminile.
Quello che non riesco a capire è l'area di dibattito che tu intendevi aprire, e poi ci sono dei rischi a parlare di certe cose, pensa se il marito della tua amica fosse utente di logos e in qualche modo riuscisse a ricostruire.

doxa

Buon pomeriggio Anthonyi.

Ieri ho voluto vivacizzare il forum (causa il caldo e calmo pomeriggio d'estate) senza interferire con topic recenti in altra sezione, forse più confacente (ma una adatta "alla bisogna" qui non c'è). perciò ho scelto "Tematiche culturali e sociali".

Hai ragione. Il tema è "antico", perciò puoi toglierlo. 

A quanto ho scritto c'è da aggiungere come domanda (ma tu non tenerne conto per l'eliminazione del topic), se la cosiddetta "scappatella"  può essere inclusa nella  "pericolosa" relazione parallela, basata  su bugie e sensi di colpa.

Forse la differenza tra chi sceglie di "trescare" e chi invece desidera un rapporto diverso sta nel livello di profondità dei sentimenti e nel grado di coinvolgimento che si vuole avere con il/la partner.

"Immergersi" in un sentimento comporta esporsi al turbinio delle emozioni, alla passione, alla gelosia, anche alla paura della perdita del/la partner.
Una relazione di questo genere è fuori dal controllo razionale dell'individuo e può attivare una sensazione di dipendenza dall'altro, che per alcuni, soprattutto giovani, è penosa.

L'inizio di una relazione clandestina dipende dalla personalità, dalle esigenze e dalle esperienze precedenti di ogni individuo.

anthonyi


Ciao Altamarea, in questa tua seconda noto interessanti sollecitazioni intellettuali, per cui il topic rimane.
La monogamia è frutto del condizionamento culturale e quindi il discorso che poni ripropone il discorso del topic di daniele77. Gli individui si adattano alle convenzioni sociali ma con un desiderio interiore di rivalsa rispetto alle stesse.
Con il vincolo monogamico il principio dice che dobbiamo essere fedeli e allo stesso tempo che possiamo pretendere la fedeltà dall'altro.
Naturalmente l'egoismo individuale spinge a valorizzare la seconda parte, cioè la fedeltà pretesa, ma non la prima.
Chissà che direbbe la tua amica se sapesse che anche suo marito la tradisce ?
O magari suo marito ha già capito, e comunque accetta la cosa.
Tu poi sollevi la questione della "razionalità" in queste situazioni, dal mio punto di vista, nel caso specifico di una donna, io credo ci sia molta razionalità, la donna non perde la testa, diversamente dall'uomo che può essere fatalmente ammaliato.


doxa

#4

Anthonyi ha scritto
Citazione tu sollevi la questione della "razionalità" in queste situazioni, dal mio punto di vista, nel caso specifico di una donna, io credo ci sia molta razionalità, la donna non perde la testa, diversamente dall'uomo che può essere fatalmente ammaliato.


E' vero. Lo confermo per esperienza personale.

Domanda: se una donna  sposata ha una relazione passionale extraconiugale ed è così impegnata a dividersi tra due uomini che necessità ha di raccontare il suo "triangolo amoroso" ad un amico virtuale?  Per esibizionismo ?


E' più plausibile il racconto della sua tresca ad un'amica reale, che è complice nell'organizzare le uscite con l'amante per non farsi sorprendere dal marito.

Se ci sono figli piccoli  non è semplice decidere per una separazione definitiva dal coniuge per andare a vivere con un altro e vedere modificata la propria vita, allora si preferisce il menage a trois, che ovviamente è stressante e necessita di molto abilità nel mentire in modo plausibile.


Si deve anche essere capaci di organizzare tutto affinché la tresca non venga scoperta. Ma di solito qualche indizio c'è sempre, per esempio il cambio di abitudini dopo tanti anni della solita quotidianità, e il coniuge inconsapevole si domanda il perché. 

Per evitare rischi, da alcuni anni è di moda il tradimento virtuale, meno impegnativo,  non stressante, dà  la sensazione che sia meno grave per quanto riguarda anche le conseguenze nel caso di essere scoperta. Inoltre, nel virtuale la donna non ha la necessità del maquillage, di scegliere l'abbigliamento da indossare, di profumarsi, depilarsi, ecc..

Di solito l'infedeltà avviene nel periodo di crisi della coppia, oppure nelle fasi evolutive o involutive dell'individuo.