Sussiste libertà di espressione riguardo alla "pederastia" e alla "pedofilia"?

Aperto da Eutidemo, 02 Febbraio 2021, 14:23:12 PM

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Alexander

Buonasera Socrate78


Intanto l'essere costretti a fare una cosa è già violenza. Non penso proprio che i ragazzini si scegliessero liberamente il pederasta o che sentissero del trasporto per un vecchio bavoso. In secondo luogo  utilizzare qualcosa non pronto per certe cose non deve essere piacevole, soprattutto se non senti alcuna attrazione per un vecchio maschio. Senza scendere nel dettaglio, penso si intuisca facilmente. Può essere un trauma anche per un adulto che non sente quel particolare "trasporto". Il fatto poi che fosse, e che sia, riprovevole per la stragrande maggioranza delle culture vuol dire qualcosa, no? Penso che il sistema degli apaches sia adatto a trattare questi figuri (castrazione e testicoli ficcati in bocca).

sapa

Citazione di: Socrate78 il 01 Aprile 2021, 18:58:17 PM

Ma secondo voi il trauma del minore di fronte al rapporto sessuale con un adulto non dipende da come la società vede la pederastia/pedofilia? Mettiamo il caso di una società in cui è considerato assolutamente normale che un adulto abbia rapporti con un minore (diciamo dai 10 anni in poi), il bambino percepirebbe ancora la cosa come un trauma? Io non saprei, secondo me il trauma è percepito anche e soprattutto per motivi di ordine sociale, se qualcosa è ritenuta normale dalla società in cui si vive anche il trauma non sussisterebbe più, o no? Secondo voi nell'antica Grecia i tredicenni che avevano rapporti con adulti si sentivano traumatizzati e violati?
Se il fenomeno si riduce a un atto sessuale tra un adulto e un minore, direi che ha i contorni della violenza e  del trauma, come dice giustamente Alexander. Se, invece, si parla di "amore", vien da chiedersi se l'adulto che si innamora di un minore non manifesterebbe meglio i suoi sentimenti evitando di infilare  i suoi " attributi" in mezzo alla crescita di quest'ultimo. Io credo che si tratti sempre di violenza, nell'antichità la pederestia  era in fondo una pratica d'iniziazione.

Socrate78

Io tuttavia vedo anche dei segnali che vanno in una direzione non proprio positiva , ho come l'impressione che dopo la tendenza a considerare "lecito" l'amore omosessuale, giunga alla fine (magari dopo molti decenni) anche la volta della "normalizzazione" della pedofilia/pederastia. Già i pedofili hanno inserito una loro giornata, la giornata dell'"orgoglio pedofilo" che cade il 23 giugno, quindi per fare questo vuol dire che esiste, nella comunità pedofila, la tendenza a cercare di trovarsi dei canali per influenzare a loro favore l'opinione pubblica, come succede con la comunità gay. Il pensiero di questi pedofili è sostanzialmente questo, per loro essi non traumatizzerebbero affatto i minori ma al contrario sarebbero dei liberatori dei naturali istinti sessuali, cosa che è sinceramente aberrante, ma se un messaggio del genere dovesse passare nell'opinione pubblica allora si aprirebbe la strada verso la liberalizzazione di tale perversione. A me sembra sinceramente che la tendenza attuale sia quella di liberalizzare al massimo la sessualità in tutte le sue forme (anche in forme secondo me malate in quanto parafiliache) e non mi stupirei che tra 100 anni si ritenga normale il rapporto sessuale tra uomo adulto e ragazzino. L'omosessualità stessa per me è già una deviazione dalla tendenza sessuale normale (è impedita infatti la riproduzione a cui il corpo biologico sarebbe naturalmente orientato), ovviamente non è violenza perché è tra adulti consenzienti, ma in realtà nella comunità gay sono anche diffusi abbastanza i pederasti, lo scrittore Pasolini era appunto un omosessuale pederasta visto che preferiva sessualmente i ragazzini (di 13/16 anni circa). Lo scrittore gay Aldo Busi addirittura sostenne una volta che per lui i bambini sono in grado di dare consenso sessuale e sarebbe quindi auspicabile una legge che sdogani la pedofilia a partire dagli 8 anni in su, ha fatto pubblicamente queste affermazioni e non è stato affatto inquisito, come avrebbe invece dovuto essere.





Jacopus

L'obiezione di Socrate non è peregrina. Ogni società attribuisce valori e disvalori ad ogni singola azione, e volenti o nolenti, per quanto critici verso quel valore/disvalore, non possiamo fingere che non esista. Pertanto il trauma, qualsiasi trauma è condizionato dalla società nella quale viene agito. Uno schiavo del primo secolo DC percepiva il proprio trauma in modo mediamente diverso da uno schiavo afroamericano del diciannovesimo secolo. Detto questo, la percezione negativa della pederastia emerge dalla progressiva espansione dei diritti umani nel ristretto club del mondo occidentale (ovvero UE, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e, parzialmente, Usa). C'è il diritto del minore ad essere rispettato, così come per il gay/lesbica adulti, ma anche per la donna o per il bambino, indipendentemente dal fatto di essere un oggetto sessuale, per il detenuto, per il pazzo, categorie che fino a 200 anni fa, potevano solo subire ed eventualmente morire in modo violento. La dignità umana, con qualche scivolone, è una conquista recente dell'umanità. In molti secoli, molto bui, si preferiva dichiarare: "Dio riconoscerà i suoi", sottintendendo che i traumi e i dolori terreni non fossero altro che una delle tante dimostrazioni della pace celestiale. Anzi, tanta più violenza e ingiustizia, tanto più luminoso poteva apparire il Paradiso. Del resto è lo stesso identico incantesimo per il quale gli integralisti si fanno saltare in aria.
Bisogna pertanto distinguere due diversi discorsi. Ogni società ha i suoi requisiti per definire ciò che è nobile e ciò che è ignobile, ma vi è anche un percorso storico che tende ad affermare valori universali, almeno sulle carte costituzionali  e nelle teste dei filosofi. Che poi quei valori siano effettivamente tutelati è ancora un altro discorso. Ma pur con tutti gli errori della modernità, non troverete in nessun luogo di questo definito "Occidente" un luogo di cura per disturbi mentali, come quello descritto in "Qualcuno voló sul nido del cuculo". È un esempio di come le Costituzioni e le idee dei filosofi riescono a mutare le istituzioni e le strutture sociali. Ciò che deve sempre essere evidenziato è il fatto che questo processo non è unilineare e scontato. Continuano ad esserci, anche in Occidente, potenti forze che tentano di contrastare questa espansione della dignità umana. Poiché questa espansione è connessa con una certa idea di rapporti di potere e rapporti economici.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

Salve. Vedo che nessuno - mi sembra - si è finora occupato dell'aspetto fondamentale che dovrebbe regolare l'approccio sessuale: la reale o solamente convenzionale "capacità di intendere e di volere" che ciascuno dovrebbe possedere prima di poter lecitamente dedicarsi (o venir sollecitato a dedicarsi) al sesso.
Si è viaggiato nel tempo e nello spazio da Atene agli Apaches (complimenti alla primordiale truculenza di costoro, così ben condivisa da Alexander ! (ma non era cristiano, quest'ultimo ?)) alle opinioni di Aldo Busi.................senza una parola circa il concetto di "maggiorità", cioè di raggiunta maturazione psichica dell'individuo.

E' chiaro che se si fosse trattato di tale concetto sin dall'inizio.............la questione sarebbe stata troppo rapidamente risolta e non ci sarebbe stata la possibilità di sollevare polveroni. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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