Se classe è la risposta, qual è la domanda?

Aperto da Assenzio, 05 Aprile 2018, 10:42:08 AM

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Assenzio

Esistono ancora le classi sociali? Secondo voi ha ancora senso, oggi, parlare di classi sociali? Secondo me se oggi possiamo ancora rintracciare una stratificazione sociale lo possiamo fare unicamente su base censuaria, tuttavia il fenomeno della mobilità sociale ha di fatto estromesso anche quest'ultima barriera classista da una tassonomia societaria. A questo punto secondo me si aprono tre scenari, o le classi sociali non esistono più ma rimangono solo come nomenclatura, ossia come retaggio idealistico di una dottrina sociale ottocentesca, oppure la mobilità sociale ha permesso l'emancipazione dell'individuo all'interno della sola borghesia, e quindi le classi sociali esistono ancora, o infine dobbiamo rassegnarci ad una mera fortuna logistica, cioè una cosa è se nasci a Montecarlo, un'altra cosa è se nasci a Scampia, e quindi la società sarà sempre divisa tra baroni e servi della gleba. Da questo punto di vista non riesco a capire se il comunismo, come visione politica, il cui scopo era la fondazione di una società senza classi sociali, è definitivamente morto e sepolto perché è venuta meno la sua causa, e cioè appunto la divisione della società in classi, oppure se fattualmente ha fallito perché un livellamento sociale è di fatto impossibile. Secondo voi?

0xdeadbeef

Secondo me le classi esistono eccome; è invece scomparsa la "coscienza" di far parte di una classe.
O per meglio dire: a me sembra che solo nei "dominati" sia scomparsa la coscienza di classe, mentre i
"dominanti" sembrano averla ben chiara...
Provocatoriamente, potrei dire che i "dominanti", essendo in genere più intelligenti dei "dominati",
hanno sempre capito molto bene di essere una classe, e difendono strenuamente i loro "simili" quando
sono sotto attacco come se stessero difendendo se stessi. I "dominati" invece, essendo per la gran parte
stupidi, hanno bevuto e bevono come acqua di fonte tutto quel che gli propina l'ideologia dei dominanti,
arrivando persino ad essere contenti della loro condizione (ritendendola comunque il migliore dei mondi
possibili...). E comunque mai considerando il danno inferto ai loro simili come inferto a loro stessi.
Quanto al "comunismo", esso è morto sostanzialmente perchè non ha mai saputo andare "oltre" il pensiero
di Marx; ovvero perchè non ha saputo dotarsi di strumenti di analisi diversi da quelli dell'ideologia
dei dominanti (leggasi: accettazione acritica del concetto di "merito").
saluti

anthonyi

Quelli che votano M5s fanno parte di una classe? Secondo me si, una nuova classe nata nel web e che si pone come alternativa rispetto alle precedenti. La classe è prodotta dalla comunicazione, perché è solo la comunicazione che produce la coscienza di classe e con essa l'unità politica. Essa non ha più un'ideologia perché non serve più, in questi tempi di società liquida anche la classe è liquida e può alternativamente adattarsi al modello sociale del PD o a quello nazionalista della Lega.
L'unica cosa importante è essere uniti e solo dopo scegliere le idee.

viator

#3
Salve. Avete presente cos'erano le classi sociali diciamo..... nel settecento? Noblità, clero, popolino.

La nobiltà costituiva la classe sociale cui si accedeva per nascita fortunata. Il clero, quella cui si accedeva per formazione. Il popolino quella cui si accedeva per nascita sfortunata.

I tempi sono poi cambiati con la l'illuminismo, rivoluzione francese, quella industriale, la nascita delle ideologie, l'epopea colonialistica, un paio di guerre mpndiali......

Oggi i nobili sono spariti (tranne un poco di folclore e un poco di gossip), il clero cerca di sopravvivere (riuscendoci abbastanza bene), è comparsa già da tempo la borghesia ed il popolino come classe - almeno nel nostro Paese - si è sfrangiato in numerose sottoclassi più o meno pittoresche (coatti, precari, sfruttati, ex proletari, concorsisti delle PPTT, contadini biologici etc. etc).

E' la conseguenza combinata della caduta delle ideologie e della seconda rivoluzione social-tecnologica (dopo quella industriale): la rivoluzione mediatica la quale permette a tutti di vedersi uguali almeno in apparenza, potendo condividere informazioni (vere o false ma soprattutto superficiali), mode (trends), desideri (wishes), simboli (musts), parole d'ordine (hashtags).

In un futuro assai prossimo non ci saranno più classi ufficiali (avendo vinto il capitalismo l'espressione "classe sociale" sarà bandita per legge), come d'altra parte già ora dovrebbe essere (lo sanciscono tutte le ultrademocratiche Costituzioni del mondo), ma resteranno solo tre classi ufficiose ma ben REALI: i controllori, i produttori ed i consumatori.

I Controllori saranno coloro che detengono gli strumenti dell'informazione, i Produttori coloro che custodiscono le tecnologie ed i Consumatori coloro che dovranno mantenere in piedi il Sistema, incluse le sue Costituzioni democratiche e "rappresentative" le quali, magari un pochetto adattate, sopravviveranno poiché utili come totem davanti al quale radunare periodicamente il popolo per le celebrazioni rituali.

La domanda alle quali l'esistenza delle classi sociali rispondeva era: "Come mantenere nella società un ordine che permetta al Potere di restare in sella?". Ad ogni epoca i suoi strumenti : quando le masse erano quelle di analfabeti suggestionabili il Potere usava fedi, superstizioni, forza delle armi. Oggi le masse sono alfabetizzate e certi strumenti sarebbero controproducenti. Esse restano però suggestionabili ed i nuovi strumenti sono assai più morbidi : televisione, telefonini, intrattenimento divagatorio, miraggio dell'abbondanza dietro l'angolo (è per quello che le crisi economiche fanno arrabbiare il consumatore-elettore)............



Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

stefano

#4
Il comunismo è morto,perchè?
Forse perche ha usato intere popolazioni come cavie per esperimenti sociali fallimentari,con deportazioni,repressioni,
campi di rieducazione? Forse perchè si basava su un regime poliziesco che aboliva ogni stato di diritto con sistemi da inquisizione?
Ma no! "esso è morto sostanzialmente perchè non ha mai saputo andare "oltre" il pensiero
di Marx; ovvero perchè non ha saputo dotarsi di strumenti di analisi diversi da quelli dell'ideologia
dei dominanti (leggasi: accettazione acritica del concetto di "merito")"

Grazie Oxdealbeef ora è tutto chiaro.

A parte gli scherzi,non capisco perche il comunismo non si possa definire semplicemente per quello che è stato,una dittatura,un potere assoluto,e ammettere che tutti i partiti e movimenti comunisti nei paesi democratici hanno sempre fatto riferimento (piu o meno ambiguamente). a quella dittatura e a quel potere assoluto.
E poi forse non è giusto parlarne al passato perche il comunismo in realtà esiste ancora nel mondo.Per esempio c'è il supercapitalismo comunista cinese dove i poveri siccome si lamentavano del regime ora sono diventati controrivoluzionari e trattati come tali,per cui non sono piu nemmeno obbligati all'uguaglianza,sono "obbligati" e basta.Se invece vuoi essere "uguale" allora devi diventare ricco e comunista.
Certo è un tipo di comunismo un po particolare,ma in fondo c'è sempre la bandiera rossa che sventola e veramente non ho mai sentito un comunista lamentarsene.
Tornando al tema delle classi sociali io credo che il comunismo sia stato la rovina della classe sociale che doveva difendere cioè i piu poveri.

green demetr

Citazione di: Assenzio il 05 Aprile 2018, 10:42:08 AM
Esistono ancora le classi sociali? Secondo voi ha ancora senso, oggi, parlare di classi sociali? Secondo me se oggi possiamo ancora rintracciare una stratificazione sociale lo possiamo fare unicamente su base censuaria, tuttavia il fenomeno della mobilità sociale ha di fatto estromesso anche quest'ultima barriera classista da una tassonomia societaria. A questo punto secondo me si aprono tre scenari, o le classi sociali non esistono più ma rimangono solo come nomenclatura, ossia come retaggio idealistico di una dottrina sociale ottocentesca, oppure la mobilità sociale ha permesso l'emancipazione dell'individuo all'interno della sola borghesia, e quindi le classi sociali esistono ancora, o infine dobbiamo rassegnarci ad una mera fortuna logistica, cioè una cosa è se nasci a Montecarlo, un'altra cosa è se nasci a Scampia, e quindi la società sarà sempre divisa tra baroni e servi della gleba. Da questo punto di vista non riesco a capire se il comunismo, come visione politica, il cui scopo era la fondazione di una società senza classi sociali, è definitivamente morto e sepolto perché è venuta meno la sua causa, e cioè appunto la divisione della società in classi, oppure se fattualmente ha fallito perché un livellamento sociale è di fatto impossibile. Secondo voi?

Se prendi un qualsiasi manuale di sociologia, si afferma che non esiste più il concetto di classe sociale, che era una tassonomica della fase industriale, e vale solo come categoria generica storica, per distinguere il vero rapporto tra dominati e dominanti.

In questo senso forse sostituirei la coscienza di classe smarrita come dice oxdeadbeef con la altrettanto smarrita coscienza di "dominato" o di "debole" della società attuale.

D'altronde le categorie alto-basso sono al centro dei dibattiti sulla politica attuale in termini filosofici chiamato dibattito sul problema della Teologia politica.(e che riguardano concetti fondamentali come quello di sovranità o di comunità).

Chi comanda chi, chi comanda cosa? sono queste le sempiterne domande filosofiche.

Sulla seconda parte del quesito se la lotta dei dominati o dei deboli sia definitivamente fallita, insieme alla sua teoria ottocentesca, o relegata solo ai borghesi.
Rispondo che il problema vero, non è tanto se la lotta sia fallita, una lotta può sempre riprendere, anzi è evidente dalla storia che i deboli fanno resistenza, conscia o inconscia che sia.
Il problemo attuale è secondo me quello che ben dico oxdeadbeef, che si è perso addirittura la percezione che abbiamo perso qualcosa, è quello che in una felice definizione il pessimo fusaro, chiama problema del pensiero unico.

Ecco prima della lotta, forse è il caso di darsi una sveglia  ;)



Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: anthonyi il 05 Aprile 2018, 19:18:32 PM
Quelli che votano M5s fanno parte di una classe? Secondo me si, una nuova classe nata nel web e che si pone come alternativa rispetto alle precedenti. La classe è prodotta dalla comunicazione, perché è solo la comunicazione che produce la coscienza di classe e con essa l'unità politica. Essa non ha più un'ideologia perché non serve più, in questi tempi di società liquida anche la classe è liquida e può alternativamente adattarsi al modello sociale del PD o a quello nazionalista della Lega.
L'unica cosa importante è essere uniti e solo dopo scegliere le idee.

Quelli che votano un partito si chiamano rappresentanza, ma al loro iterno ci sono studenti, operai, la nonna, e gli imprenditori, quindi insomma una categoria molto più generica, rispetto al vecchio concetto di classe.

Oggi nella società a scatole cinesi del mondo terzialista chi è il capo? ogni capo con cui si ha a che fare risponde sempre ad un capo superiore.

I film del comunista Ken Loach sono analisi eccellenti di questa situazione (sebbene legate alla sola Inghilterra).

Inoltre chi sono i miei compagni? quelli del mio ufficio, o quelli che coadiuvano il mio ufficio, o quelli che aspettano che io faccia un passo falso, perchè sono lì alla finestra della disoccupazione pronti a prendere qualsiasi, dico qualsiasi pretesto, per scalzarti?

Qui il problema come dice spesso Paul, è quello di riformare quella rete locale di aggregazione che una volta era i partiti. E che oggi (come ieri) si sono infine rivelati solo specchiette per le allodole (i delusi dal 68), per corse alla poltrona.

Bisogna assolutamente ripensare centri di aggregazione vera, non di comodo.
Evitando perciò le forme di controllo, che poi diventano forme di ricatto politico.

Bisogna tornare quantomeno alla libera associazione.
Credo che addiritura in forma legale, sia di fatto impossibile.
Infatti i finanziamenti pubblici devonoe sempre averer uno SPOT, una motivazione, una pianificazione.
Certo mi riferisco ai miei tentativi di 20 anni fa, forse la materia legislativa è cambiata, ma non ci credo  ;) .

Non rimane che legarsi ad un progetto generalmente etico.
Cercando di non fare i solito cavolo di errori.

Se socialismo deve essere, deve essere socialismo libertario. (mi mancano tutte le letture del caso, mi perdonerete, ma le vie di uscita dal tunnel, sono tutte piuttosti scivolose, e non ho la forza intellettuale per perseguirle con convinzione).

Vai avanti tu che mi vien da ridere

viator

Salve. Per Green Demetr : i partiti ? Sacrosanta istituzione che soffre un pochetto di eccessivi personalismi. Occerrerebbe trasformarli in Associazioni Propositive. Vedere miei deliri onirici, un poco indietro in questa stessa sezione.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

0xdeadbeef

Citazione di: stefano il 12 Aprile 2018, 11:25:17 AM
Il comunismo è morto,perchè?
Forse perche ha usato intere popolazioni come cavie per esperimenti sociali fallimentari,con deportazioni,repressioni,
campi di rieducazione? Forse perchè si basava su un regime poliziesco che aboliva ogni stato di diritto con sistemi da inquisizione?
Ma no! "esso è morto sostanzialmente perchè non ha mai saputo andare "oltre" il pensiero
di Marx; ovvero perchè non ha saputo dotarsi di strumenti di analisi diversi da quelli dell'ideologia
dei dominanti (leggasi: accettazione acritica del concetto di "merito")"

Grazie Oxdealbeef ora è tutto chiaro.


Si, devo dire che sentivo davvero la mancanza di un simile commento...
Altrove affermo di non essere più nemmeno di sinistra, quindi figuriamoci se mi sento di fare la parte dell'avvocato
difensore del comunismo...
E' chiaro che non stavo parlando di fatti storici, per così dire, ma di filosofia politica. Se proprio volessimo
parlarne (di fatti storici) non potremmo, spero, certo negare che ogni potere politico ha i suoi lati oscuri.
Ad esempio (se proprio occorre un esempio...), l'ultimissima cronaca ci parla dell'ennesimo, sciagurato, maldestro
(oltre che criminale) intervento occidentale. Che segue altri, ormai innumerevoli, sciagurati, maldestri
e criminali interventi che hanno avuto come unico effetto quello di destabilizzare mezzo mondo.
Particolare: questi interventi hanno provocato non so quanti morti (certamente non pochi); morti che, forse, a causa
del nostro "occidental-centrismo" poco o nulla "percepiamo"...
Trovo non sia, caro Stefano, questione riguardante il colore di una bandierina...
Quella di Stalin era certamente rossa; quella di Hitler altrettanto certamente era nera; io francamente non vedo fra
questi due totalitarismi grandi differenze ideologiche o di cultura in generale...
Quanto al "supercapitalismo comunista cinese" si è vero, in fondo a sventolare c'è sempre la bandiera rossa; ma davvero
quella definizione non ti appare (almeno un tantino...) illogica, insensata e contraddittoria?
Poi, certo, c'è da mettersi d'accordo circa il livello cui vogliamo riferirci nelle discussioni. Per quel che mi riguarda,
se il livello è quello, appunto, delle bandiere io alzo immediatamente quella bianca...
saluti

InVerno

#9
Citazione di: Assenzio il 05 Aprile 2018, 10:42:08 AM
o infine dobbiamo rassegnarci ad una mera fortuna logistica, cioè una cosa è se nasci a Montecarlo, un'altra cosa è se nasci a Scampia, e quindi la società sarà sempre divisa tra baroni e servi della gleba.
Beh, evitando casi estremi è questo il caso, solo che ci si illude del contrario attraverso il mito dell'ascensore sociale, dell'uomo "selfmade" di cui abbiamo esempi retorici e di modello nel mondo politico (Berlusconi, Trump etc) il cosidetto "american dream" che è un altro tipo di elogio del merito. Siamo inondati di storie di uomini che "ce l'hanno fatta" hanno trovato la combinazione della cassaforte del capitale e hanno varcato la soglia di una nuova classe. Questo mina alla base il discorso di lotta sociale, perchè lassù non c'è più un antagonista ma "uno come te" che ha "sudato sette camicie" e tu che diritto hai di stirargliele? E' ovvio che dopo la tabula rasa della WWII ci fosse parecchio spazio per ricomporre gli assetti sociali, parecchi "baby boomers" sono volati in alto.. Oggigiorno l'ascensore sociale sembra sempre più bloccato ai piani alti, e perciò la rabbia verso i ricchi monta, il giocattolino si è rotto. Anche la buona vecchia teoria dell'indotto, della piramide di bicchieri ove basta versare il capitale su quello di testa perchè sgoccioli inesorabilmente verso i piani bassi.. pare che qualcuno abbia una cannuccia piantata nel bicchiere di testa (cito film "il petroliere"). oggi quando una fabbrica si installa da qualche parte, più che capitale, porta sfruttamento. Che sia il comunismo o il liberismo, le teorie falliscono sistematicamente quando sottovalutano l'egoismo umano, qualità incommensurabile sopratutto in una società che lo predica e ammanta di doti salvifiche.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

stefano

Oxdeadbeef,
non so quale senso possano avere le tue considerazioni politico-filosofiche sulla morte del comunismo,certamente ne ne hanno molto poco rispetto alla enorme realtà della tragedia storica che il Comunismo ha rappresentato.Non so se te ne sei accorto ma c'è qualcosa che stride in modo insopportabile. 
C'è poco rispetto,indifferenza verso intere popolazioni che hanno dovuto subire per lungo tempo un potere incontrastabile assoluto di tipo inquisitorio,senza stato di diritto,un potere che teneva tutto sotto controllo e che sapeva organizzare perfettamente deportazioni in massa,persecuzioni.E'singolare il fatto che il potere cosi come ai tempi dell'inquisizione si faceva passare come una emanazione diretta di Dio qui invece si faceva passare come emanazione diretta del popolo.Ma tutto questo era legittimato dall'appoggio dei partiti e degli intellettuali comunisti nei paesi democratici che cosi garantirono lunga vita al Comunismo.Per lungo tempo la storia sociale di queste popolazioni si è fermata.
Poi arrivi te e come se niente fosse ci spieghi con disinvoltura che "il Comunismo è morto perche non ha saputo dotarsi di strumenti di analisi diversi...ecc.ecc." Fine.
Inoltre ti chiedi dove sia finita la classe proletaria dei bei tempi passati e come sia possibile che i "dominati" siano oggi cosi stupidi e pecoroni da credere nella democrazia.Mi sembra di capire che per te Oxdeadbeef i "dominati" sono "stupidi" di natura e che la loro vita ha un senso solo se qualcuno provvede a irregimentarli in una massa compatta.Tu Oxdeadbeef hai forse qualcosa di alternativo da proporre? Qualche nuovo tipo di regime,qualche magico dittatore? A quale nuova ideologia dovrebbe prestarsi oggi la classe proletaria? Non ti è mai venuto in mente che proprio il Comunismo,la sua storia,quello che tu ora vuoi ignorare,sia stata la rovina dei poveri e della loro classe sociale?
Forse a te sembrerà strano ma pare che il progresso sociale possa avvenire solo all'interno di un sistema democratico,se non lì dove?
Grazie al comunsimo e l' influenza che ha avuto nel mondo oggi abbiamo buona parte della popolazione mondiale che non sa cosa sono i diritti democratici.Sono questi che rimangono stritolati dal capitalismo selvaggio che fa la fortuna del mercato mondiale per la gioia dei consumatori ma non dei lavoratori.
Oggi poi c'è il nuovo sistema comunista cinese che non è altro,io credo,che un ulteriore abberrazione del sistema del Comunismo in se,(un potere assoluto puo fare di tutto)
Si tratta di una grande potenza economica ma che dal punto di vista sociale è rimasta agli albori del capitalismo quando ancora non c'era nessuna protezione e nessun diritto per i lavoratori.Il potere repressivo è quello tipico dei sistemi comunisti necessario per garantire la "pace sociale".Inutile dire che è il paradiso delle multinazionali,una grande macchina di profitto capace di abbassare il costo del lavoro in tutto il mondo.
Su tutto questo sventola la bandiera del partito comunista cinese e,ripeto,non ho MAI sentito un comunista,di persona o nei massmedia,lamentarsene.Indifferenza,tanta indifferenza.E' la stessa indifferenza che i "liberi" comunisti dei paesi democratici hanno sempre avuto verso i "dominati" del Comunismo solo che questa volta il punto di aberrazione sembra quasi inconcepibile.Tutto questo non avrà forse qualcosa a che fare con la scomparsa della classe proletaria nel mondo? 

paul11

#11
Citazione di: InVerno il 17 Aprile 2018, 09:31:36 AM
Citazione di: Assenzio il 05 Aprile 2018, 10:42:08 AM
o infine dobbiamo rassegnarci ad una mera fortuna logistica, cioè una cosa è se nasci a Montecarlo, un'altra cosa è se nasci a Scampia, e quindi la società sarà sempre divisa tra baroni e servi della gleba.
Beh, evitando casi estremi è questo il caso, solo che ci si illude del contrario attraverso il mito dell'ascensore sociale, dell'uomo "selfmade" di cui abbiamo esempi retorici e di modello nel mondo politico (Berlusconi, Trump etc) il cosidetto "american dream" che è un altro tipo di elogio del merito. Siamo inondati di storie di uomini che "ce l'hanno fatta" hanno trovato la combinazione della cassaforte del capitale e hanno varcato la soglia di una nuova classe. Questo mina alla base il discorso di lotta sociale, perchè lassù non c'è più un antagonista ma "uno come te" che ha "sudato sette camicie" e tu che diritto hai di stirargliele? E' ovvio che dopo la tabula rasa della WWII ci fosse parecchio spazio per ricomporre gli assetti sociali, parecchi "baby boomers" sono volati in alto.. Oggigiorno l'ascensore sociale sembra sempre più bloccato ai piani alti, e perciò la rabbia verso i ricchi monta, il giocattolino si è rotto. Anche la buona vecchia teoria dell'indotto, della piramide di bicchieri ove basta versare il capitale su quello di testa perchè sgoccioli inesorabilmente verso i piani bassi.. pare che qualcuno abbia una cannuccia piantata nel bicchiere di testa (cito film "il petroliere"). oggi quando una fabbrica si installa da qualche parte, più che capitale, porta sfruttamento. Che sia il comunismo o il liberismo, le teorie falliscono sistematicamente quando sottovalutano l'egoismo umano, qualità incommensurabile sopratutto in una società che lo predica e ammanta di doti salvifiche.
condivido.......
I dominatori sanno come istillare il "sano individualismo" e ci riescono grazie all'incapacità dei leader politici di "sinistra!.
Arrivati al punto......... Togliatti nel famoso attentato dichiara fedeltà al sistema.
Berlinguer fa il compromesso storico.
Occhetto seppellisce alla bolognina il PCI.
L'epigentica dice che l'ambiente può mutare il genoma, così come l'ambiente umano può esaltare o umiliare caratteristiche umane.
Personalmente sostengo che sia proprio l'invidia del povero per il ricco, e non il pensare veramente per  la costruzione di una società migliore priva di tali sperequazioni, a vincere.
Anni Sessanta: forti vittorie in termini di aumenti salariali e di diritti (statuto dei lavoratori che il buon Renzi, sempre un sinistroso a fare il capitalista reazionario, lo mina in profondità.Prima di lui Amato con la riforma delle pensioni, e ancora D'alema con i contratti di lavoro da "caporalato).Il paradosso è che mai Berlusconi si poteva permettere di essere anti-popolare.
La sinistra avrebbe usato i sindacati per scioperi generali.Così doveva essere la sinistra per avere il favore dei poteri forti (Quando vidi un Di Maio a Cernobbio dagli industriali e dai potentati europei, mi sono detto, ecco ci siamo, devono dimostrare che sono prosistema...).
Anni Settanta: il capitale applica una pratica furba, l'inflazione e doppia cifra e la crisi petrolifera.
Risultato: gli aumenti salariali vengono riassorbiti dall'aumento dei prezzi.
Metà anni Settanta:gruppi paramilitari (Brigate Rosse) e poi con gli anni del punk Autonomia Operaia di T.Negri mirano ad una sollevazione rivoluzionaria.Ma intanto il PCi di Berlinguer el a Dc di Moro pensa ad un compromesso storico,che porti ad un'alternanza di Governo.Lama ,grande capo della CGIL viene solennemente contestato alla Statale di Roma dagli studenti.
E' chiaro che la sinistra è matura per governare farà i governi "ombra".
Il tempo è maturo nei primi anni Ottanta, dove nascerà il "rampantismo", il mito dei "bocconiani", i "paninari".
E' la fase della grande riconversione e ristrutturazione industriale e si vedono strani omini capi della finanza :Sindona, Calvi, e Cuccia(colui che impose Romiti alla Fiat dopo la fase storica di Valletta).Nuovi capitalisti appaiono:Berlusconi,De Benedetti, Ferruzzi.
E intanto il popolo, i proletari, i salariati?........Nascono le cooperative edilizie e mutui agevolati.
C'e ancora chi urla che la proprietà privata è un furto e intanto si fa la casa.
E' a meta anni Ottanta che c'è una risoluzione delle Brigate rosse che dal carcere dichiarano la fine della classe operaia come classe rivoluzionaria(dopo l'uccisione di Guido Rossa, i sindacati si erano schierati apertamente contro il terrrorismo)
Si aprono le porte al craxismo, si comincia a trattare sui punti di contingenza, verrà tolta la scala mobile........
Poi una lunga stagione di silenzio assordante con Ulivo, Margherita.
L'operaio divenuto aristocrazia è imborghesito.
Si vedono nei piazzali delle fabbriche non più cinquecento e seicento, appaiono dei duemila di cilindrata.
Due coniugi operai stanno economicamente meglio di un dirigente di ultimo livello che mantiene l'intera famiglia.
L'individualismo spezza la solidarietà comunitaria, non fa gruppo, disgrega,.
Chi fa debiti e in quegli anni gli operai ne firmano per auto è ricattabile.Deve pagare a fine mese e gli conviene tacere lavorare e l'altra condizione è il declino della tutela sindacale e dei partiti di riferimento.Direi che divine naturale cadere nelle braccia del conformismo

Le premesse per arrivare ai tempi attuali dove si è destrutturata oggettivamente l'organizzazione del lavoro per mutamanto strutturale tecnico e tecnologico, che ha eliminato il contabile mezzemaniche da poste del Far West, l'obsoleta catena di montaggio,dove informatica, network,sistemi, hanno "isolato" il lavoratore, nella fase contraria in cui il passaggio dal contadino alla fabbrica, dal paese alla città urbanizzata, con i quartieri dormitorio,hanno esaltato la differenziazione che con l'individualismo crea condizioni di difficilie comunicazione per creare quelle condizioni di "classe",ammesso che sia possibile.
Forse nella postmodernità è davvero tramontata la sociologia della fabbrica fordista,oggi si usano lavori in appalto, stagismo, oa ddirittura lavoratori che hanno stesso ruolo e attività ma con diverso contratto e stipendio.

La sfida è capire come e cosa potrebbe riunificare.Non è più la condizione economica premessa oggettiva che automaticamente costituiva la base per una coscienza di classe da sollecitare creandola.La mentalità soggettiva è "corruttibile", in un sistema dove ognuno ha un prezzo, è bastato far illudere che la mobilità sociale avrebbe permesso a tutti di diventare ricchi ed ecco i salariati consegnare i loro risparmi ai fondi comuni, alla finanza. per poi chiedersi come mai la finanza ha potere?
beata ignoranza..........

Freedom

Citazione di: stefano il 18 Aprile 2018, 10:08:54 AM
Tutto questo non avrà forse qualcosa a che fare con la scomparsa della classe proletaria nel mondo?
Ritenere che la classe proletaria sia scomparsa nel mondo mi sembra non corrispondente alla realtà. Ricordo che con proletario si intende colui che, non avendo a disposizione i mezzi di produzione, vende l'unica merce di cui dispone: sé stesso.

Mi pare dunque che, stante la grande concentrazione di capitali imperante nel mondo attuale, sia corretto affermare che mai come oggi il numero dei proletari sia cresciuto e rappresenti la stragrande maggioranza della popolazione mondiale. Qualcuno lo indica nel famoso 99%.

Rilevo quindi che ha del tutto ragione chi afferma che se qualcosa è cambiato è la consapevolezza di essere proletari. Nessuno pare più accorgersi di essere costretto a vendere sé stesso per sopravvivere. E, paradossalmente, a sopravvivere piuttosto malamente.

Questo fatto non è tuttavia casuale. E' il capolavoro di coloro che detengono il capitale dunque il potere. Essi hanno dismesso il cappello a tubo e deposto il bastone per passare a sistemi....vorrei dire più intelligenti ma non lo trovo appropriato. Mi parre assolutamente calzante la parola diabolici. Sono riusciti a convincere la massa beota, il popolino, gli schiavi, i miserabili, insomma noi tutti (non penso che nel Forum abbondino i capitalisti e non penso proprio di potermi esimere dal rientrare, a pieno titolo ahimè, nella categoria!) che la nostra condizione è la migliore possibile. Non potevano metterci il carico da 11 e raccontarci la favoletta che siamo felici perché, è sotto gli occhi di tutti, la nostra condizione di pezzenti materiali e spirituali è talmente evidente che non può sfuggire nemmeno ad un cieco, però ci hanno pienamente persuaso che meglio di così è impossibile.

E' il mercato bellezza. Come se quest'ultimo fosse una catastrofe naturale, un'eruzione vulcanica, un'inondazione, un terremoto. Invece, ma nessuno arriva a simili vette intellettuali, il mercato è fatto da uomini e, dunque, da uomini può essere corretto.

Invece no, il modello culturale impostoci ci suggerisce un grottesco scimmiottare le classi dominanti. E' qui, nella cultura, che si è persa la partita.

Non vado oltre perché i post troppo lunghi risultano noiosi ma concludo affermando che non sono affatto depresso né rassegnato: se ho capito io la tragica deriva dell'umanità e perché questo accade ci possono e ci arriveranno tutti.

Aspettando la rivoluzione prossima ventura, sempre che non accada qualcosa di storto agli Europei o ai mondiali di calcio, cosa che sì scatenerebbe l'inferno su questa Terra, ho il piacere di augurare Buon Grande Fratello a tutti.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

stefano

Citazione di: Freedom il 18 Aprile 2018, 23:05:30 PM
Citazione di: stefano il 18 Aprile 2018, 10:08:54 AMTutto questo non avrà forse qualcosa a che fare con la scomparsa della classe proletaria nel mondo?
Ritenere che la classe proletaria sia scomparsa nel mondo mi sembra non corrispondente alla realtà. .

Per non creare equivoci vorrei precisare una cosa:io non ho detto che non esistono piu i poveri.Certo che esistono ma non hanno piu la possibilità di costituirsi come classe sociale e fare valeri i propri diritti proprio perche il Comunismo in passato,nei paesi in cui dominava,non ha reso possibile un pregresso sociale democratico capace di contrastare l'aggressività  del capitalismo.Infatti in questi paesi oggi regna il postcomunismo cinese che è la piu grande sciagura per i lavoratori poveri perche unisce al sistema repressivo comunista il capitalismo allo stato puro.Questo io credo influenza pesantemente il mercato mondiale per cui il costo del lavoro in tutto il mondo si abbassa sempre di piu anche la dove c'è stato progresso sociale perche per il mercato vince sempre il prezzo piu basso indipendentemente dal lavoro che ha richiesto e dalle condizioni in cui si è svolto.
Il poche parole quello che voglio dire è questo: il Comunismo,prima ha usato la classe proletaria come paravento per per arrivare al potere assoluto e poi oggi la butta nella spazzatura perche ha capito che,essendo un potere assoluto puo fare quello che vuole e questo con l'assenso,anche se oggi silenzioso,dei comunisti nei paesi democratici che però si chiedono: ma dove è finita  la coscenza di classe proletaria?

stefano

#14
Citazione di: stefano il 18 Aprile 2018, 10:08:54 AMGrazie al comunsimo e l' influenza che ha avuto nel mondo oggi abbiamo buona parte della popolazione mondiale che non sa cosa sono i diritti democratici.Sono questi che rimangono stritolati dal capitalismo selvaggio che fa la fortuna del mercato mondiale per la gioia dei consumatori ma non dei lavoratori.

Vorrei aggiungere una cosa (se a qualcuno interessa).

Va detto che il Comunismo (o neocomunismo) non è l'unica forza repressiva antidemocratica nel mondo,ci sono anche regimi di tipo fascista e teocratico o parodie di democrazia come in Russia.Ma guarda caso oggi il neocomunismo cinese ha sempre ottimi rapporti con questi paesi.
Questo non è un bene per la classe proletaria e una grande fortuna per il capitalismo globale.

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