Sciascia, le norme e la bandiera rossa

Aperto da Jacopus, 04 Aprile 2025, 21:07:09 PM

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Jacopus

Oggi casualmente mi sono imbattuto in questa frase di Sciascia in "Le parrocchie di Regalpetra"

Citazione«Credo nella ragione umana, e nella libertà e nella giustizia che dalla ragione scaturiscono; ma pare che in Italia ci si affacci a parlare il linguaggio della ragione per essere accusati di mettere la bandiera rossa alla finestra»

Forse questa frase non è più tanto vera come 50 anni fa, quando venne scritta, ma mantiene un sottile strato di esattezza. Sciascia, uomo liberale, sottolinea come in Italia, i liberali, il mondo dei "conservatori" sia un mondo dove il rispetto delle regole, la ricerca della giustizia sia inutile se non un pietoso metodo da "comunisti". Infatti, quando Sciascia parla di ragione fa riferimento proprio alla ricerca della giustizia e dell'equità nei rapporti sociali, che fu sempre uno dei suoi temi più cari (ed è il tema per eccellenza delle Parrocchie di Regalpetra). Da quei tempi molto acqua è passata sotto i ponti e non esistono più nè i comunisti tutti d'un pezzo, ma non sono neppure emersi i liberali capaci di sentirsi tali, nel rispetto delle regole e della giustizia. La borghesia in Italia è un coagulo di strati che assorbe facilmente nuclei malavitosi o modi di fare malavitosi (esempio macro: Benetton). Forse nel capitalismo c'è una inevitabile tendenza nel far questo, poichè l'accumulazione si è scissa dalla morale, diventando autoreferenziale, ma ciò non toglie che vi siano, all'interno dei singoli paesi a conduzione capitalista, una diversa visione della morale e dell'etica, anche di quella capitalistica, passando da quella rigida dei paesi scandinavi o del Giappone a quella ambigua dell'Italia, fino a quelle dominate direttamente dal malaffare, come in alcuni paesi sudamericani o in Russia. Non credo che vi siano ricette per cambiare le cose, poichè esse sono radicate in modi di pensare e di fare che sono secolari (de Franza o de Spagna...). Nella storia italiana vi sono stati periodi dove è stato possibile immaginare un futuro diverso, nel post-risorgimento, nel post-dopoguerra e nel post-sessantotto, principalmente, ma in tutti e tre i casi, forze violentemente oppositive hanno bloccato ogni evoluzione verso la creazione di una ideologia borghese realmente liberale ed eticamente salda.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

L'Italia é un paese complesso, jacopus, oltretutto il volerla rappresentare con un autore di una realtà ancora più contraddittoria come la Sicilia complica ulteriormente. 
La Sicilia é la terra del gattopardo, dove si cambia tutto per non cambiare nulla, é dove quindi la ragione é zittita dalla storia. 
Comunque il sogno di una ideologia borghese in Italia, al massimo, esiste nel dopoguerra, e solo per un pezzo abbastanza piccolo d'Italia.
Siamo un paese nel quale la ragione é sovrastata dalla storia e dalla bellezza, accontentiamoci!
:-*

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