Riflessioni sul concetto di femminicidio e sul rapporto tra i generi.

Aperto da Socrate78, 23 Novembre 2023, 18:15:40 PM

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daniele22

Giusto così per proseguire il discorso di Phil in merito all'intervento di Pio sono andato a sbirciare sia i diagrammi postati da lui che quelli postati da Ipazia. Se volessi stabilire delle tendenze sulla violenza non prenderei certo gli archi temporali presi in considerazione in quelle indagini. Perchè non si parte dagli anni sessanta ad esempio? Magari si scopre che gli omicidi sono calati. Bisognerebbe anche sapere come si compensi il fatto che denunciare una violenza subita non è facile dato un possibile senso di colpa nei confronti di sé stessi ... vai a sapere cosa possa rimuginare una donna violentata sui suoi "deprecabili" comportamenti sociali. Infatti c'è sempre lo scemo che dice che se l'è cercata, e ci sono pure io tra questi, ma almeno lo penso e non lo dico proprio per solidarietà incondizionata nei confronti della vittima. Bisognerebbe riferirsi anche alla comparsa del termine "femminicidio" e vedere come questa nuova entità possa avere agito in termini di forme di prevenzione attuabili. Bisognerebbe valutare quanto adeguato possa essere l'omicidio nello studio sulla violenza di genere e sulla violenza in generale, si intenda cioè che l'omicidio possa rappresentarsi come un'eccezionalitá rispetto alla violenza in generale. Insomma, l'uso della statistica sembra un mondo assai complesso e molto manipolabile, almeno agli occhi di un profano come il sottoscritto. Che l'indagine la faccia poi un'istituzione pubblica o privata cambia poco. Ho notato ad esempio che nel primo grafico del documento postato da Ipazia, il tasso percentuale è salito significativamente nel 2021 piuttosto che nel 2019 e 2020, e nel 2020 è esploso il covid. Qual era, mi chiedo, la differenza percentuale tra il 2015 e il 2019?
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@taurus
Non sono proprio quello che si dice un credente e penso che l'idea di Dio abbia generato anche troppi guai. Nonostante questo riconosco una certa sapienzialitá nei testi sacri anche se immagino possano essere stati adulterati come tu dici. Molto patafisicamente sono un adepto della dea Reitia di cui si ritrovarono i resti di un santuario proprio nel paese in cui sono nato e vissuto per la maggior parte della mia vita. Domani alle diciotto si compirà un grande sacrificio vegetale in suo onore e mi hanno chiesto che sia io stesso a tagliare la grande patata americana di un kilo e a distribuire i bocconi ai sacerdoti ufficiali. Se vuoi partecipare al rito non hai che da dirlo

Phil

Citazione di: InVerno il 02 Dicembre 2023, 17:22:28 PMessendo che lo schema è copiato dai "social maggiori" non saprei se queste opzioni sono disponibili in amministrazione.
Qualche volta mi sono chiesto se il mondo (sia dei social sia reale) sarebbe impercettibilmente diverso se anziché usare il «mi piace» si usasse il... rullo di tamburi... «grazie» (che a volte meriterebbe di essere "trinitario", come insegna un certo vernacolo, ma non divaghiamo). La differenza psicologica per l'utente sarebbe quella, secondo me non trascurabile, di passare da "giudice che vota" a "debitore che ringrazia", e, per chi è dall'altro lato, fra il ricevere consensi e ricevere gratitudine, tra il dire «io piaccio a x persone» e «mi sono grate x persone». Chiaramente so bene che «mi piace» e «grazie» non sono affatto sinonimi (né nel mondo social né in quello reale) e, ovviamente, contestualizzandola, è solo un'idea ridicolmente balzana, perché l'utente medio vuole essere giudice (soprattutto di chi è meglio di lui), non certo umile debitore per quello che riceve gratuitamente. Tuttavia, non nego di essermelo chiesto.

Citazione di: InVerno il 02 Dicembre 2023, 17:22:28 PMIl tema posto da Pio volevo porlo provocativamente a te [...] nel senso, anche se trovano la statistica è sempre una collezione di perizie di terzi, peggio c'è solo l'autodiagnosi.
L'analisi di dati, anche se con velleità amatoriali, non è impresa facile; il web ce ne porge molti e di differente tipo (ed attendibilità); nondimeno, non vedo altra risorsa per non navigare a vista in certe questioni, che più sono "calde" e meno sono facili da analizzare freddamente. Se il nostro assioma di partenza è «ogni donna uccisa dall'ex è sintomo del patriarcato» in quanto ogni femminicidio è fuor di dubbio «violenza familiare di natura squisitamente patriarcale», allora non c'è nulla da argomentare o analizzare, abbiamo già trovato la vera chiave interpretativa, anzi non c'è nemmeno più niente da interpretare e ogni dato, ogni episodio di cronaca, non fanno che portare acqua al nostro mulino.
Se invece usiamo la domanda al contempo più radicale e banale della storia dell'uomo, allora, forse, ci tocca riflettere, interpretare ed argomentare, con tutta la fatica che ne può conseguire. «Perché ogni donna uccisa dall'ex è sintomo del patriarcato?» «Perché i femminicidi avvengono in società con cultura patriarcale», rispose il saggio; per poi proseguire «così come ogni cosa, in cielo e in terra, accade in una cultura patriarcale è inevitabilmente correlata, se non proprio causata, dal patriarcato; rapine in banca? Patriarcato. File ai caselli autostradali? Patriarcato. Droga? Non farmelo dire, è così ricca di simboli fallici che non c'è nemmeno bisogno di chiederlo ai drogati stessi... e se dicono qualcosa di diverso, mentono; d'altronde sono tossici, no?». Ecco, per chi invece non ha di queste granitiche certezze e non si fida di tali minuziose analisi socio-antropologiche, i dati rimangono un osso magari duro da spolpare, ma non privi di nutrimento. Non ho le risposte specifiche che richiede Pio, ma sarebbe utile poter raffinare i dati (e non per fare una gara fra i sessi per chi uccide di più l'altro o fare «sdegno meno sdegno uguale sdegno residuo» o «allineare tutti gli ammazzati sulla stessa piazza», tutti giochi a cui non ho mai giocato, post alla mano, ma ormai le illazioni o, a pensar bene, le incomprensioni, non mi stupiscono più).
Come raffinare tali dati? Esempio banale: se l'x% dei femminicidi avviene per mano di maschi poi giudicati (forse non è il termine giusto) "soggetti deviati", psicologicamente, socialmente o altro, ciò depone a favore del nesso causale con il patriarcato? Certo, le dichiarazioni di chi ha commesso il fatto non sono da prendere per oro colato, così come le perizie psichiatriche, ma aggiungere questo tipo di domande (e di dati) a tutte quelle che ho già posto in precedenza, e cercare una risposta incrociando i dati, per quanto imperfetti, aiuterebbe a soppesare meglio il fenomeno (secondo me) e distinguerlo da altre forme di violenza di genere. Tale domanda non avrebbe infatti senso se posta nel caso dell'esempio del datore di lavoro che si rifiuta di assumere una donna in quanto tale. Che quello sia patriarcato? Non rispondo, per la gioia di chi ama cenare con il cucchiaio; lungi da me invischiarmi in un'altra "sisifica impresa" che richiederebbe coltello ancora più fino di quello presente.
Non voglio fare la solita predica su rimozione ed esorcizzazione della violenza nella società contemporanea, né banalizzare la faccenda sostenendo che chi uccide una donna è sempre e solo un pazzo e il patriarcato non c'entra niente, ma fra questa tesi (falsa se assolutizzata, chiaramente) e le pluricitate contraddizioni della tesi secondo cui il famminicida è "il braccio armato del patriarcato" (che nell'ombra annuisce fiero dei suoi pargoli), ci sono comunque più dati a favore della prima che della seconda (che di dati mi pare non ne abbia proprio, salvo rintanarsi nel suddetto assioma con cui far voli "circolari", senza nemmeno il bisogno di dati). E ora, se conosco un certo "grammofono", sono pronto a leggere di come ricorro all'alibi della malattia mentale pur di assolvere il patriarcato, di come la violenza della società contemporanea sia tutelata e incarnata dal patriarcato, etc.

baylham


Qui c'è una analisi statistica dell'ISTAT sulla violenza sulle donne:

https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne

di cui la statistica sul femminicidio fa parte

https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/omicidi-di-donne

Condivido il fatto che l'ISTAT metta il femminicidio nel contesto più ampio della violenza sulle donne.
In questo contesto è per me chiara la relazione tra biologia-cultura patriarcale e violenza sulle donne, di cui il femminicidio è l'espressione estrema.





niko

Citazione di: Phil il 02 Dicembre 2023, 19:22:03 PMQualche volta mi sono chiesto se il mondo (sia dei social sia reale) sarebbe impercettibilmente diverso se anziché usare il «mi piace» si usasse il... rullo di tamburi... «grazie» (che a volte meriterebbe di essere "trinitario", come insegna un certo vernacolo, ma non divaghiamo). La differenza psicologica per l'utente sarebbe quella, secondo me non trascurabile, di passare da "giudice che vota" a "debitore che ringrazia", e, per chi è dall'altro lato, fra il ricevere consensi e ricevere gratitudine, tra il dire «io piaccio a x persone» e «mi sono grate x persone». Chiaramente so bene che «mi piace» e «grazie» non sono affatto sinonimi (né nel mondo social né in quello reale) e, ovviamente, contestualizzandola, è solo un'idea ridicolmente balzana, perché l'utente medio vuole essere giudice (soprattutto di chi è meglio di lui), non certo umile debitore per quello che riceve gratuitamente. Tuttavia, non nego di essermelo chiesto.
L'analisi di dati, anche se con velleità amatoriali, non è impresa facile; il web ce ne porge molti e di differente tipo (ed attendibilità); nondimeno, non vedo altra risorsa per non navigare a vista in certe questioni, che più sono "calde" e meno sono facili da analizzare freddamente. Se il nostro assioma di partenza è «ogni donna uccisa dall'ex è sintomo del patriarcato» in quanto ogni femminicidio è fuor di dubbio «violenza familiare di natura squisitamente patriarcale», allora non c'è nulla da argomentare o analizzare, abbiamo già trovato la vera chiave interpretativa, anzi non c'è nemmeno più niente da interpretare e ogni dato, ogni episodio di cronaca, non fanno che portare acqua al nostro mulino.
Se invece usiamo la domanda al contempo più radicale e banale della storia dell'uomo, allora, forse, ci tocca riflettere, interpretare ed argomentare, con tutta la fatica che ne può conseguire. «Perché ogni donna uccisa dall'ex è sintomo del patriarcato?» «Perché i femminicidi avvengono in società con cultura patriarcale», rispose il saggio;


NO, nessuno di noi qui, in nove pagine di post ha mai detto questa stupidaggine.

Che sarebbe una petitio principii. Che non terrebbe conto di alcuna statistica.

Non l'ho detta io, non l'ha detta Ipazia, non l'ha detta baylham, non l'ha detta nessuno.

Quindi, e' troppo facile fare la parodia delle idee dell'interlocutore e confrontarsi con quella.

Confrontati con le idee vere di quelli con cui parli.

Il passaggio corretto, che tu adesso non fai perche' non ti fa comodo di farlo (poi altrove fai il paladino della statistica) e', banalmente quello statistico.

Domanda:

Perche' ogni donna uccisa dall'ex e' sintomo del patriarcato?

Risposta:

Perche' il fenomeno supera di 10 a uno quello di ogni uomo ucciso dall'ex, e circostanze simili.

Quindi bisogna riformulare: non "ogni donna uccisa dall'ex e' sintomo di patriarcato", ma, semmai: una sproporzione do dieci a uno di donne uccise dall'ex rispetto a uomini uccisi dall'ex, e' sintomo di patriarcato.

C'e' chi questa cosa la sta dicendo chiara e tonda da nove pagine, non puoi arrivare tu, adesso a rigirare la frittata.

Quindi la domanda successiva e':

Perche' c'e' una sproporzione di dieci a uno di donne uccise dall'ex rispetto ad uomini uccisi dall'ex?

E SOLO a questo punto, si puo' rispondere:

Perche' siamo in una cultura patriarcale.

Che e' una rispista occamiana, perche' non moltiplica le cause e ricerca la semicita'.

Ed e' pure una risposta empirica, perche' si basa su quello che, in piccolo e in misura minore abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.

Poi puo' darsi che ci sbagliamo.

E' che c'e' questa sproporzione di dieci a uno perche' la fila al casello autostradale della roma napoli causa una ionizzazione dell'aria che penetra selettivamente solo nel cervello degli uomini, li fa impazzire e li induce sistematicamente a uccidere la ex mentre il rimbalzo delle pallottole usate nelle rapine dalla banda della uno bianca causa un effetto farfalla per cui le donne si spaventano dell'eco del rumore, si drogano di crack anfetamine e non trovano la forza di denunciare l'ex (stronzo) prima che sia troppo tardi.

La societa' non e' patriarcale, e' tutto un invisibile insieme di piccole cause.

E comunque, siccome i signori uomini e' gia' appurato e gia' cosa nota che tra i due generi sono quello che  ammazza di piu' in assoluto e in ogni circostanza (e soprattutto nelle gare di rutti, nelle simultanee di gran theft auto online e nelle guerre), allora hanno tutto il diritto a pretendere che quand'anche ammazzino la ex o lapidino la figlia il fenomeno sia considerato puramente statistico, anzi, una riga di testo e uno spicchio di diagramna, una coda burocratica di statistica.

Soprattutto dalle figlie e dalle ex stesse. Che non devono rompere. Ne' da vive, ne' da morte.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Phil

Date le osservazioni ad personam, mi sento obbligato a rispondere per educazione (ancora per poco, onestamente), e cercherò di mantenere il discorso semplice e breve, poiché l'ironia e le argomentazioni articolate (mal espresse dalla mia prosa, di certo), a quanto pare disorientano.
Se ciò che segue non è una petitio principii, non so cosa possa esserlo:
Citazione di: niko il 02 Dicembre 2023, 21:13:01 PMPerche' ogni donna uccisa dall'ex e' sintomo del patriarcato?
[...]
Perche' il fenomeno supera di 10 a uno quello di ogni uomo ucciso dall'ex, e circostanze simili.
[...]
Perche' c'e' una sproporzione di dieci a uno di donne uccise dall'ex rispetto ad uomini uccisi dall'ex?
[...]
Perche' siamo in una cultura patriarcale.
Noto solo adesso che il problema non sono i dati o la loro interpretazione, ma la logica.

niko

Citazione di: Phil il 02 Dicembre 2023, 21:50:27 PMDate le osservazioni ad personam, mi sento obbligato a rispondere per educazione (ancora per poco, onestamente), e cercherò di mantenere il discorso semplice e breve, poiché l'ironia e le argomentazioni articolate (mal espresse dalla mia prosa, di certo), a quanto pare disorientano.
Se ciò che segue non è una petitio principii, non so cosa possa esserlo:Noto solo adesso che il problema non sono i dati o la loro interpretazione, ma la logica.


E invece e' una spiegazione dal momento che non ce n'e' una migliore.

La petitio principi sarebbe quella di pensare che ogni donna uccisa dall'ex sia sintomo di patriarcato a prescindere.

A prescindere da cosa?

Dal fatto che c'e' una sproporsione rispetto agli uomini uccisi dalle ex.

Cosa che tu hai omesso per far passare per scemi i tuoi interlocutori. Come se loro saltassero alle conclusioni per ogni donna uccisa cosi' senza senso, tanto per ideologia e per saltare alle conclusioni.

E il fatto della spropirsione tra un certo tipo di caso e il suo "reciproco" inverso al femminile, e' determinante perche' rende il dato statisticamente rilevante.

E quindi concettualmente esistente.

E quindi passibile di spiegazione.

Quella del patriarcato e' uns spiegazione.

Quelle finora sentite da te e inverno sono delle non spiegazioni.

Se non l'abozzo di "spiegazione", aberrante, secondo cui, siccome l'uomo e' piu' violento in generale e in mille altri contesti, ogni specifica e contestuale espressione di questa sua generica "maggior violenza", calata in un contesto reale e ricorrente intendo, e' per definizione statisticamente irrilevante, perche' statisticamente necessaria.

Femminicidio compreso.

Ci sono cose abberranti a questo mondo... anche se statisticamente necessarie, e anche ammesso che lo siano, e verificato in che grado lo siano.

E la non spiegazione della maggior forza fisica dell'uomo. Con un coltello in mano, o colpendo nel sonno, potrebbe essere, in teoria, relativamente "piu' forte" anche una donna. Eppure le cose vanno in un certo modo. E non in un altro.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Phil

Citazione di: niko il 02 Dicembre 2023, 22:19:35 PME invece e' una spiegazione dal momento che non ce n'e' una migliore.
Quindi una innegabile petitio principii assurge a spiegazione, se non ce ne sono altre. Una fallacia diventa una spiegazione. Magari non per me, ma per la logica questo è un problema, serio.

Citazione di: niko il 02 Dicembre 2023, 22:19:35 PMc'e' una sproporsione rispetto agli uomini uccisi dalle ex.

Cosa che tu hai omesso per far passare per scemi i tuoi interlocutori.
L'ho omessa al punto da linkare dati statistici in merito.

Citazione di: niko il 02 Dicembre 2023, 22:19:35 PMsiccome l'uomo e' piu' violento in generale e in mille altri contesti, ogni specifica e contestuale espressione di questa sua generica "maggior violenza", calata in un contesto reale e ricorrente intendo, e' per definizione statisticamente irrilevante, perche' statisticamente necessaria.
Qui ti chiederei la fonte di tale "irrilevanza statistica" e tale "necessità statistica"... se non stessi parlando di me (o magari non ricordo di averlo scritto; ci può stare).

anthonyi

Citazione di: Phil il 02 Dicembre 2023, 22:39:23 PMQuindi una innegabile petitio principii assurge a spiegazione, se non ce ne sono altre. Una fallacia diventa una spiegazione. Magari non per me, ma per la logica questo è un problema, serio.
L'ho omessa al punto da linkare dati statistici in merito.
Qui ti chiederei la fonte di tale "irrilevanza statistica" e tale "necessità statistica"... se non stessi parlando di me (o magari non ricordo di averlo scritto; ci può stare).
Infatti sono io che ho parlato di queste argomentazioni alternative per spiegare i femminicidi in altro topic. 
Argomentazioni del tutto ragionevoli e che possono sconfessate la tesi del rapporto cultura patriarcale femminicidi in qualsiasi rapporto causa effetto la si voglia intendere. 
Credo che comunque niko abbia giustamente richiamato il principio di occam, perché in effetti avere una spiegazione sociale per i femminicidi, cioè il patriarcato, necessita della definizione di un ente come il patriarcato che, essendo un concetto astratto, ci potevamo anche risparmiare, ragionando solo su argomenti fisico biologici, come la maggior forza e la propensione genetica all'aggressivita. 

Ipazia

Lo sapeva anche Ludovico Ariosto che la natura c'entra poco con la violenza patriarcale.

https://deartibusblog.wordpress.com/2021/11/22/la-condanna-della-violenza-sulle-donne-nel-v-canto-del-furioso/

Ente astratto come schiavismo, capitalismo, teismo, comunismo,... Codici giuridici e testi sacri grondano delle malefatte di questo "ente astratto", non presente in natura.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: niko il 02 Dicembre 2023, 17:57:55 PMA parte che ora diventi anche volgare, io personalmente trovo difficile uccidere qualcuno, uomo o donna che sia, solo tramite l'utilizzo del mio integrato "pistolino", che e' tale di nome ma non anche di fatto, quindi fai meno sofismi, meno voli pindarici e attieniti a quello di cui si parla, che e' l'omicidio, non lo stupro.
Non so cosa devo risponderti, ricordandoti che l'onere della prova di un fenomeno è in mano a chi sostiene che esiste, non sono gli altri a doverlo inseguire coi negativi. Posso solo reiterare quanto detto sin dall'inizio, non contestato mi pare, riassumendolo in: Una donna che nasce in Italia 2023 deve sapere che nasce sul pezzo di terra nell'intera storia umana dove è più probabile NON venga uccisa. Questo è un fatto che dovrebbe essere riconosciuto come un successo a cui gli uomini partecipano in egual misura alle donne, di questo passo sarà più probabile morire colpiti da un fulmine, si chiede perciò numi a chi sostiene che ogni cazzo è un parafulmine o fa parte della stessa compagnia elettrica. Riguardo alla sproporzione di genere, che immagino sia il dato che accende il tuo animo egalitario, mi accodo alla riflessione di Jacopus che invitava della "multifattorialità", purtroppo spunto che non ha avuto alcun seguito perchè il dialogo è virato da chi ne sostiene solo una, tesi su cui si basa attacco e difesa di questo topic. Puoi aggiungere tutti i (giustificati) motivi che vuoi sulla bilancia della sproporzione di genere, non nego che uno sia sicuramente di origine culturale perchè è così sempre e comunque, quello che posso dire che a tutti questi diversi pesi va tolta una "tara" comune. La proclività di un individuo a commettere un azione è direttamente collegata con la probabilità di successo dell'azione, e il dimorfismo sessuale assicura che le probabilità di successo siano quasi sempre in favore dell'uomo, non so cosa abbia nella testa una donna che decide di far "escalare" il conflitto nella collutazione quando è uno scenario che la vedrà nella grande maggioranza dei casi soccombente, perchè dovrebbe fantasticarvi, normalizzarlo, creare i moventi, premeditarlo ed infine agirlo. Ne dedurrei, che una delle più importanti riforme che puoi proporre per pareggiare le violenze domestiche è regalare una pistola a tutte le donne, non risolverà definitivamente la questione, ma ti assicuro che il tuo anelato 50/50 si avvicinerà molto. Peccato che il mondo non sarà un posto migliore, forse più equo, ma non migliore.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

daniele22

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@Phil
Citandoti:
"Se invece usiamo la domanda al contempo più radicale e banale della storia dell'uomo, allora, forse, ci tocca riflettere, interpretare ed argomentare, con tutta la fatica che ne può conseguire. «Perché ogni donna uccisa dall'ex è sintomo del patriarcato?» «Perché i femminicidi avvengono in società con cultura patriarcale», rispose il saggio; per poi proseguire «così come ogni cosa, in cielo e in terra, accade in una cultura patriarcale è inevitabilmente correlata, se non proprio causata, dal patriarcato; rapine in banca? Patriarcato. File ai caselli autostradali? Patriarcato. Droga? Non farmelo dire, è così ricca di simboli fallici che non c'è nemmeno bisogno di chiederlo ai drogati stessi... e se dicono qualcosa di diverso, mentono; d'altronde sono tossici, no?»."
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Parole Sante!! Chi è quel grande saggio a cui ti riferisci!? Beh, a parte la droga ... bisognerebbe dirgli infatti che anche qualche altra specie si droga, ma se si riferiva alla tossicodipendenza cronica forse avrebbe anche ragione. Magari è stato proprio uno che si era drogato a vedere Dio per la prima volta e a parlarne con qualcun'altro ... curioso sarebbe che i non drogati gli abbiano poi creduto. 
Magari ti è sfuggito il mio post precedente, il numero 135, ma te lo sintetizzo volentieri e pure aggiornato dato che sbirciando mi era sfuggito il dato che ha evidenziato niko, fatalità quello più importante ... mannaggia alla mia accidia ... e che lascia ben pochi spazi interpretativi sul problema femminicidio come giustamente marcato. Poi niko ha proseguito che non è proprio così, ed è vero in quanto non si tiene conto di tutte le menzogne e furberie di vario genere di cui è intrisa la nostra società patriarcale tanto da giustificare che i nativi americani al tempo del loro sterminio non riuscissero a capire perché i bianchi mentivano. Ma se tutto ciò non fosse vero avrebbe allora ragione anthonyi sostenendo una maggiore aggressività da addebitarsi in gran parte alla genetica, ma non mi sembra che tu la pensi così. E nemmeno io la penso così e non argomento fintanto che non si renda necessario (principio di economia). Anche se non ti sbilanci molto mi sembra quindi che tu voglia disconnettere la follia dalla cultura, ma così dicendo metti sicuramente in crisi buona parte della psichiatria immagino. Detto questo, non costa molto riflettere, interpretare e argomentare, visto che la stessa fatica la fai davanti ad un qualsiasi intruppamento qualitativo e quantitativo, alias indagine statistica ... come appunto si può notare nel proseguire del dialogo in corso. Di mio, appoggiando quel sant'uomo da te citato dirò che in Italia, dopo qualche migliaia di anni, il diritto di voto alla donna è stato concesso nel 1946, dirò che il delitto d'onore o la sua attenuante fu tolto nel 1981 e poi c'è quella detta da Jacopus, verso la fine del millennio, dell'introduzione del reato di violenza carnale inquadrato come reato contro la persona anziché contro il costume ... In tutta sincerità a me questa fatica sembra meno faticosa, poi posso sbagliarmi, soprattutto perché si vive in un mondo di frottole

niko

Citazione di: Phil il 02 Dicembre 2023, 22:39:23 PMQuindi una innegabile petitio principii assurge a spiegazione, se non ce ne sono altre. Una fallacia diventa una spiegazione. Magari non per me, ma per la logica questo è un problema, serio.
L'ho omessa al punto da linkare dati statistici in merito.
Qui ti chiederei la fonte di tale "irrilevanza statistica" e tale "necessità statistica"... se non stessi parlando di me (o magari non ricordo di averlo scritto; ci può stare).


Il patriarcato non e' una petitio principii ma una ipotesi leggittima per spiegare un fatto o una serie di fatti, e lo e' perche' spiega A con B; la petitio principii e' tale perche' spiega A con A, quindi e' un non discorso e una non spiegazione, in cui di solito il rimando  (fallace) di A ad A si nasconde con dilazioni, perifrasi e frasi forbite, in modo che l'inganno, o l'autoinganno, non sia immediatamente evidente.

Ma la forma minima di petitio principii sarebbe: c'e' il femminicidio perche' c'e' il femminicidio. Oppure: c'e' il patriarcato perche' c'e' il patriarcato. E come quando ai bambini che ti ossesdionano con la richiesta di "perche'? " a tutto, tu, che sei il genitore e non ne puoi piu' a un crrto punto rispondi: "perche' si'!

"Perche' si' " e' la forma ancor piu' minima e contratta di petitio principi.

Ma : "c'e' il femmunicidio perche' c'e' il patriarcato" non e' una petitio principii.

Infatti in essa si afferma: c'e' A, perche' c'e' B. C'e' il tavolo, perche' c'e' il legno.

E' una ipotesi logica formalmente corretta ed empiricamebte verificabile.

Solo che l'argomento:

"C'e' (in assoluto) il femminicidio perche' c'e' il patriarcato"

senza essere corredato da almeno una statistica che dimostri che molti piu' uomini uccidono la ex se non il contrario e' un argomento talmente stupido da essere QUASI una petitio principi.

Perche' insomma: si spiega il macrofatto "gli uomini opprimono le donne" (patriarcato) con il fatto, microfatterello microscopico, gli uomini almeno una volta hanno ucciso una donna (singolo femminicidio).

Basterebbe rispondere: "le donne almeno una volta hanno ucciso un uomo."

Per confutare.

Bisogna quindi dimostrare, non solo che tanti uomini hanno ucciso tante donne, ma che proporsionalmente, tante donne non hanno ucciso altrettanti o piu' uomini.

A questo punto si ha il fatto un po' piu' complesso:

"tanti uomini uccidono tante donne, molto piu' dell'inverso"

E a questo punto il patriarcato, che non e' la mera ripetizione con altre parole del fatto, ne' di quello troppo semplice iniziale (un uomo ha ucciso una donna, punto) ne' di quello un po' piu' complesso a cui siamo arrivati tramite la statistica (tanti uomini uccidono tante donne e molto piu' dell'inverso) assurge a spiegazione possibile e plausibile.

Di cui non ne ho trovate altre migliori.

La differenza di forza fisica e' un deterrente per le colluttazioni.

Non per gli omicidi premeditati e a freddo, in cui chi e' armato, e sorprende la vittima, compensa abbondantemente tutta la "forza fisica" che gli manca, o meglio, che in una mera colluttazione, gli mancherebbe.

La follia non e' una spiegazione per i femminicidi, perche' la follia e' un potenzialita'  generica di fare pensieri, parole e azioni insolite e bizzarre, che poi nel concreto si incanala e si manifesta sempre socialmente: se tutti quelli che vengono attraversati dal potenziale "energetico" della follia, che poi e' un flusso di pensieri e di emozioni incontrollate, o non tutti, ma molti di loro, lo sfogano ammazzando la ex in una situazione tipizzata e ricorrente, e' la societa', che in qualche modo, con le sue suggestioni, messaggi e modalita' ricorrenti e romanticizzate (maschiliste), offre specifici sfoghi concepibili e inconfessabilmente accettabili a quella "follia", che quindi pura follia non e'.

Se lo fosse, uno ammazzerebbe la ex, uno ammazzerebbe il cane, uno si metterebbe a ballare sui tavoli, uno a credere di essere Napoleone e un'altro si butterebbe dalla finestra. La follia di per se' fa, o meglio, produce, la follia, non l'incanalamento sociale ricorrente della follia stessa.

Tu il dato statistico la hai omesso nel post in cui cercavi di far credere che l'ipotesi di chi crede nel patriarcato sia che ogni femminicidio sia in assoluto sintomo di patriarcato.

E' (solo) la sproporsione, e l'incidenza statistica dei femminicidi, che lo e'.











Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

Citazione di: InVerno il 03 Dicembre 2023, 08:32:09 AMNon so cosa devo risponderti, ricordandoti che l'onere della prova di un fenomeno è in mano a chi sostiene che esiste, non sono gli altri a doverlo inseguire coi negativi. Posso solo reiterare quanto detto sin dall'inizio, non contestato mi pare, riassumendolo in: Una donna che nasce in Italia 2023 deve sapere che nasce sul pezzo di terra nell'intera storia umana dove è più probabile NON venga uccisa. Questo è un fatto che dovrebbe essere riconosciuto come un successo a cui gli uomini partecipano in egual misura alle donne, di questo passo sarà più probabile morire colpiti da un fulmine, si chiede perciò numi a chi sostiene che ogni cazzo è un parafulmine o fa parte della stessa compagnia elettrica. Riguardo alla sproporzione di genere, che immagino sia il dato che accende il tuo animo egalitario, mi accodo alla riflessione di Jacopus che invitava della "multifattorialità", purtroppo spunto che non ha avuto alcun seguito perchè il dialogo è virato da chi ne sostiene solo una, tesi su cui si basa attacco e difesa di questo topic. Puoi aggiungere tutti i (giustificati) motivi che vuoi sulla bilancia della sproporzione di genere, non nego che uno sia sicuramente di origine culturale perchè è così sempre e comunque, quello che posso dire che a tutti questi diversi pesi va tolta una "tara" comune. La proclività di un individuo a commettere un azione è direttamente collegata con la probabilità di successo dell'azione, e il dimorfismo sessuale assicura che le probabilità di successo siano quasi sempre in favore dell'uomo, non so cosa abbia nella testa una donna che decide di far "escalare" il conflitto nella collutazione quando è uno scenario che la vedrà nella grande maggioranza dei casi soccombente, perchè dovrebbe fantasticarvi, normalizzarlo, creare i moventi, premeditarlo ed infine agirlo. Ne dedurrei, che una delle più importanti riforme che puoi proporre per pareggiare le violenze domestiche è regalare una pistola a tutte le donne, non risolverà definitivamente la questione, ma ti assicuro che il tuo anelato 50/50 si avvicinerà molto. Peccato che il mondo non sarà un posto migliore, forse più equo, ma non migliore.


La vera "fortuna" e' nascere nel paese dei posapiano sotto il campanile dei posapiano nell'era dei posapiano nel giorno dei posapiano nella stagione, dei posapiano.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

Il riduzionismo è parente stretto del negazionismo:

Oggi in Europa nessun ebreo rischia di finire ad Auschwitz, ma un morto ebreo in quanto ebreo da mano neonazista fa più impressione di un morto durante una rapina o un incidente stradale, per quanto sia un evento statistico assai più raro. Nessuno si sogna di chiamare in causa la statistica per minimizzare l'evento. E anche con la psichiatria si va cauti, valutando prima la capacità di intendere e volere dell'assassino.

Ciò non implica che tutti gli europei siano antisemiti o che abbiano propensione a diventarlo, ma l'abiezione del fatto comporta un presa di coscienza da parte di tutta la comunità su un tumore recidivante che non va preso alla leggera.

Il patriarcato ha una storia assai più lunga dell'antisemitismo e si insinua più a fondo nelle relazioni umane coinvolgendo tutti gli aspetti esistenziali più di una ideologia politica, pertanto ogni riduzionismo è inammissibile.

Analogamente al nazismo, non va generalizzato a tutta la popolazione, ma laddove rigurgita va trattato seriamente e dove continua a comandare, soprattutto in un'epoca di migrazioni globalizzanti, va combattuto. Anche nei suoi fenomeni d'importazione, contagiosi anzichenò, vista la fertilità del terreno appena dissodato. Cui nessuno garantisce la salute eterna.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Phil

Citazione di: niko il 03 Dicembre 2023, 10:08:08 AMIl patriarcato non e' una petitio principii ma una ipotesi leggittima per spiegare un fatto o una serie di fatti, e lo e' perche' spiega A con B; la petitio principii e' tale perche' spiega A con A, quindi e' un non discorso e una non spiegazione, in cui di solito il rimando  (fallace) di A ad A si nasconde con dilazioni, perifrasi e frasi forbite, in modo che l'inganno, o l'autoinganno, non sia immediatamente evidente.

Ma la forma minima di petitio principii sarebbe: c'e' il femminicidio perche' c'e' il femminicidio. Oppure: c'e' il patriarcato perche' c'e' il patriarcato. E come quando ai bambini che ti ossesdionano con la richiesta di "perche'? " a tutto, tu, che sei il genitore e non ne puoi piu' a un crrto punto rispondi: "perche' si'!

"Perche' si' " e' la forma ancor piu' minima e contratta di petitio principi.

Ma : "c'e' il femmunicidio perche' c'e' il patriarcato" non e' una petitio principii.

Infatti in essa si afferma: c'e' A, perche' c'e' B. C'e' il tavolo, perche' c'e' il legno.
Cercherò di essere breve: per il tuo bene, ti segnalo che quelle quattro righe che ho citato in precedenza sono una petitio principii da manuale; petitio principii non è sinonimo di tautologia (A = A). Ciò che accade è che qui si spiega A con B e poi B con A (diallele, circolo vizioso, chiamalo pure come vuoi): perché A è vero? Perché è vero B. Perché B è vero? Perché è vero A. Tradotto: perché il femminicidio è connesso al patriarcato? Perché ci sono più uomini che uccidono donne, che il contrario. Perché ci sono più uomini che uccidono donne, che il contrario? Perché il femminicidio è connesso al patriarcato. Da ateo, questo tipo di ragionamento circolare dovrebbe anche suonarti familiare, nel senso che a volte la religione si "spiega" così.
Sul resto mi/ti risparmio la predica maieutica; hai trovato la tua "spiegazione" e mi fa piacere, ma proviamo a salvare almeno la logica.

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