Realtà virtuale

Aperto da viator, 06 Aprile 2021, 21:04:16 PM

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viator

Salve. Stasera passava in televisione un servizio circa "l'Ultima Cena" leonardesca, in cui si magnificava il fatto che - grazie a recenti ed innovative tecnologie digitali - il pubblico avrebbe potuto accedere alla fruizione telematica dell'opera la quale avrebbe "permesso di osservare particolari di essa (la scena dell'Opera) nuovi perchè precedentemente impercepibili dall'occhio dell'osservatore".

Ma..................orbene............dal momento che stiamo parlando del poter fornire all'occhio umano poteri che esso naturalmente non possiede.................a cosa gioverebbe ciò ? A godere maggiormente dell'opera ? Non credo, visto che la cosa sarebbe basata comunque su di una alterazione del messaggio sensoriale trasmesso dall'opera. A rivelarci ciò che Leonardo avrebbe voluto mostrarci ma all'epoca non avrebbe potuto ? Non credo, poichè egli sapeva benissimo che quello che avremmo visto noi sarebbe stato nulla di più o di meno di ciò che vedeva lui.


Insomma..........mi sembra proprio che 'sta realta virtuale (di altro non si tratta - siamo a livello di "effetti speciali" e di videogiochi) sia solo il risultato di voler "gonfiare" una realtà (quella sensoriale) o magari di di sostituire una realtà con un'altra, suggerendo l'esistenza - all'interno della "nuova realtà virtuale" di contenuti migliorativi a livello esclusivamente fantastico-emozionale.



Ma a questo punto - nel caso veramente si ritenga che una realtà virtuale possa essere liberamente sviluppata perchè creativa, ricreativa o migliorativa rispetto alla realtà sensoriale.............la logica conseguenza dovrebbe consistere nella liberalizzazione di moltissime droghe, le quali altro non sono che prodotti, sistemi, pratiche che permettono al soggetto di immergersi in realtà appunto diverse da quella (miseramente ?) sensoriale. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

#1
Non ci sono più le buone realtà di una volta !
Ma ,secondo me , la nuova realtà virtuale ci suggerisce che anche la vecchia lo è , della cui costruzione  però non abbiamo coscienza, a differenza della nuova.
Auguriamoci che la spettacolarità della nuova basti a sostituire l'uso di droghe che ha accompagnato la vecchia, e che portava a uno stato di coscienza alterato che poteva apparirci come altro da noi, ma che eravamo sempre noi , come continuiamo ad esserlo nella nuova realtà.
Ad illustrazione del fatto che che vecchia e nuova realtà sono fatte della stessa sostanza oggi si parla di realtà aumentata sottolineando così la continuità del processo.
Nessuna di queste realtà, vecchia e nuova, corrispondono alla "vera" realtà, ma ci permettono di interagire diversamente con essa.
A qual fine ?
Per lo stesso fine che continuiamo a ignorare.
Continuità su tutti i fronti. 😁
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Alexander

Buongiorno a tutti


L'essere umano è un "divoratore di sensazioni piacevoli" e la realtà virtuale attrae in quel senso, come le droghe o l'alcool. Più aumenta il range di sensazioni piacevoli possibili, più strumenti ci sono per cercare di placare questa fame e non percepire il vuoto della propria vita sottostante. L'uomo si applica senza tregua ad aumentare continuamente il piacere che prova nel percepire nuove sensazioni ed emozioni. Il consumismo stesso ha le sue radici in questo bisogno senza fine e ne ha buon gioco. Poca gente, delle persone che definirei quasi "superiori", sanno stare tranquille, senza cercare continuamente nuove sensazioni piacevoli. Una strettissima minoranza che non incide minimamente nell'ingranaggio generale.

atomista non pentito

Personalmente ( sara' una caratteristica dell'eta' ) mai stato attratto da alcunche' di virtuale. Mi rendo conto che puo' essere utile per pianificare un percorso su maps ed evitare di sbagliar strada (fisicamente) , ma mi limito a questo tipo di fruizione. Per il passatempo "elettronico" sono piacevolmente rimasto a "tetris" et altre amenita' simili ; preferisco cmq starmene nell'orto ( al limite) in compagnia del gatto Silvestro a rincorrere farfalle e lucertole inframmezzandoci la lettura di un libro.  Sono un ciclista agonista da sempre , ma non sono stato convinto da rulli smart e competizioni virtuali ora tanto di moda. Eppure gli E GAMES stanno per approdare alle olimpiadi ( minuscolo). Felice di aver ancora vissuto nella mia infanzia un mondo polveroso di tanto sterrato e nulla di " virtuale". I troppi fanciulli persi con il naso dentro ad uno schermo fanno tenerezza e tanta pena.

sapa

Sono pienamente d'accordo che la realtà virtuale, in senso stretto, possa essere messa sullo stesso piano dei "paradisi artificiali" indotti dall'uso di alcune droghe. Contesto, però, che la fruizione telematica dell'affresco leonardiano sia da considerarsi come realtà virtuale. Poter esaminare da vicino un'opera che, per le sue stesse dimensioni, è fatta per una fruizione da lontano, porta l'osservatore proprio nella stessa ottica di Leonardo, quindi dentro alla realissima realtà del creatore. Forse, si può sostenere l' inutilità di questo nuovo modo di fruizione, per un pubblico normale che ne uscirebbe quasi straniato( sarebbe come voler osservare un normale oggetto quotidiano al microscopio), ma non di realtà "inventata". Poter osservare l'Ultima Cena di Leonardo in modo telematico non è più virtuale di un elettrocardiogamma, secondo me.

Ipazia

Da adolescente ebbi una assai maieutica esperienza con LSD, la "droga che dilata la coscienza" come titolò un celebre libro del tempo. Studiando chimica ero attratta anche per motivi di studio e fu veramente un'esperienza stupefacente.  Presi appunti per quel che mi fu possibile e testai varie sensazioni, mettendo al lavoro tutti i miei sensi ad eccezione di quelli che interessano a  viator avendo condiviso la pastiglia con un'amica decisamente etero come me.

Finito l'esperimento decisi che quella realtà aumentata avrei dovuto imparare a viverla senza l'uso di sostanze chimiche. Cosa che talvolta mi riesce anche oggi a distanza di tanto tempo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve sapa. Citandoti : "Poter esaminare da vicino un'opera che, per le sue stesse dimensioni, è fatta per una fruizione da lontano, porta l'osservatore proprio nella stessa ottica di Leonardo, quindi dentro alla realissima realtà del creatore."

Ma il messaggio dell'opera quale deve essere ? L'opera deve venir apprezzata nella sua realtà, la quale prevede il suo esame da lontano (visione panoramica o complessiva della scena) e non dal punto di vista forzosamente ravvicinato dell'Autore.....e neppure usando lenti d'ingrandimento o microscopi.
Io sto parlando della realtà dell'Ultima Cena, non della realtà della rappresentazione del sopraccigio di uno degli Apostoli o della trama dell'intonaco. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve Ipazia. Citandoti : ".........mettendo al lavoro tutti i miei sensi ad eccezione di quelli che interessano a  viator................".

Non riesco a comprendere come tu faccia a conoscere quali siano i sensi che mi interesserebbero in via particolare. Però trovo sia una grande fortuna il disporre di una Ipazia la quale sia in grado di comprendere ciò che io invece non riesco a comprendere. Grazie e saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

#9
Salve Ipazia. Grazie. Ora capisco la tua interpretazione delle mie (presunte) preferenze sensoriali. Veramente la copula può fornire sensazioni, percezioni corporali di massimo livello............e la cosa stupefacente (oltre a risultare pratica alternativa ai migliori stupefacenti)è che tutto ciò è solamente uno strumento che permette di conseguire obiettivi ancora immensamente più importanti e per qualcuno più gratificanti !

Disgraziatamente il cocktail  tra copula e la coscienza (ed anche incoscienza!.....curioso, vero?) oltre che effetti naturalissimi meravigliosi, può produrre guai gravissimi............ma qui andiamo del tutto OT. Intanto buonanotte e saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

sapa

Citazione di: viator il 07 Aprile 2021, 21:24:37 PM
Salve sapa. Citandoti : "Poter esaminare da vicino un'opera che, per le sue stesse dimensioni, è fatta per una fruizione da lontano, porta l'osservatore proprio nella stessa ottica di Leonardo, quindi dentro alla realissima realtà del creatore."

Ma il messaggio dell'opera quale deve essere ? L'opera deve venir apprezzata nella sua realtà, la quale prevede il suo esame da lontano (visione panoramica o complessiva della scena) e non dal punto di vista forzosamente ravvicinato dell'Autore.....e neppure usando lenti d'ingrandimento o microscopi.
Io sto parlando della realtà dell'Ultima Cena, non della realtà della rappresentazione del sopraccigio di uno degli Apostoli o della trama dell'intonaco. Saluti.
Ciao viator, sono d'accordo infatti, ma tu m'insegni che è il particolare che fa il tutto. Non si può, a mio avviso, definire "realtà virtuale" la visione da vicino del sopracciglio di un Apostolo dell' Ultima Cena, probabilmente Leonardo non aveva previsto una fruizione da quel punto di vista, ma non era impossibile ottenerla nemmeno ai suoi tempi. Chi avesse voluto andare a curiosare su quel sopracciglio, con appositi strumenti di sopraelevazione, avrebbe potuto farlo.

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