Rapine "truffaldine" e rapine "vere"

Aperto da Eutidemo, 28 Giugno 2022, 13:57:22 PM

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Eutidemo

Sembra che stiano diventando sempre più frequenti le cosiddette rapine "truffaldine", effettuate, cioè, con pistole "finte", rispetto alle  rapine "autentiche", effettuate, cioè, con pistole "vere"; però, premesso che quasi tutte le pistole "finte" sono ormai delle perfette riproduzioni delle corrispondenti pistole "vere", il modo di distinguere le une dalle altre c'è sempre.
Il guaio è che ci sono vari tipi di pistole cosiddette "finte"; alcune delle quali, pur non essendo "vere" armi da fuoco, non sono però del tutto innocue (cioè, in realtà, non sono affatto "finte").
Cerchiamo di capirci qualcosa, anche avvalendoci di qualche immagine.
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PREMESSA
Molti delinquenti, sempre più spesso, effettuano delle rapine con delle armi cosiddette "giocattolo" (anche se non sempre sono dei veri e propri "giocattoli"), per vari ordini di motivi:
Ed infatti:
- sono più facili da procurarsi, in quanto sono acquistabili in un qualsiasi negozio;
- con esse il morto, e quindi l'ergastolo, non ci scappa neanche per sbaglio (come invece a volte succede, anche involontariamente usando vere armi da fuoco);
- perchè così, nel caso in cui vengano arrestati, i rapinatori suppongono (erroneamente) che a loro non si applichi l'aggravante della "rapina a mano armata".
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Ma non è così, perchè la Cassazione ha stabilito che, "in tema di rapina aggravata, ai fini della configurabilità dell'aggravante dell'essere stato il reato commesso con uso di armi giocattolo, ciò che conta è l'effetto intimidatorio che deriva sulla persona offesa dall'uso di un oggetto che abbia l'apparenza esteriore dell'arma, in quanto tale effetto intimidatorio è dipendente non dall'effettiva potenzialità offensiva dell'oggetto adoperato, ma dal fatto che esso abbia una fattezza del tutto corrispondente a quella dell'arma vera e propria (come avviene quando l'arma giocattolo sia sprovvista di tappo rosso o quando questo sia reso non visibile), cosicché possa incutere il medesimo timore sulla persona offesa" (Cassazione penale, Sez. II, sentenza 8 marzo 2022, n. 8164).
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La "persona offesa", però, se non è troppo miope o disinformata, è sempre benissimo in grado caso riconoscere se ha davanti una vera arma da fuoco (per quanto perfettamente imitata) oppure no; e, questo, a prescindere da fatto che essa sia dotata di un "tappo rosso" visibile o meno.
E adesso vi spiego in quale modo.
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1)
PISTOLE A SALVE
Si tratta di armi che fanno uso di "cartucce" (o meglio, "bossoli") prive di "proiettile".
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In tal caso, il "tappo rosso" nella canna non è rimuovibile:
- sia per legge, in forza  dell'articolo 4 della legge 110/1975:
- sia perchè esso ostruisce fisicamemente la canna, ed è quindi pressochè impossibile (o quantomeno molto difficoltoso)  "asportarlo".
Tuttavia, per "occultarlo", non serve affatto "rimuoverlo", in quanto basta "oscurarlo" dipingendolo di nero con un pennarello; vi garantisco che anche a breve distanza, specie se la canna e diretta al corpo e non alla testa, è pressochè impossibile accorgersene.
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Ma per riconoscere se abbiamo davanti una "pistola a salve" o una "vera arma da fuoco":
- non serve affatto guardare se dentro la canna c'è o meno un "tappo rosso";
- basta guardare se, sul dorso della canna, c'è o meno un "foro".
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Ed infatti, proprio perchè la fuoriuscita della fiammata della polvere da sparo è occlusa "davanti" dal tappo rosso, poichè essa deve comunque avere uno "sfogo", vi garantisco che su "tutte" le pistole a salve (almeno quelle circolanti in Italia) c'è sempre un visibilissimo foro "sopra" la canna!
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Se vi accorgete che c'è quel foro "sopra" la canna, potete essere pressochè certi che vi stanno puntando addosso "un'arma assolutamente innocua"; per quanto, per il resto, possa risultare assolutamente identica ad "un'arma da fuoco autentica".
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2)
PISTOLE AD ARIA COMPRESSA
Anch'esse, nella maggior parte dei casi, sono delle fedeli riproduzioni delle "armi da fuoco" autentiche, ma hanno diverse tipologie; ad esempio, per quelle con potenza superiore ai 7,5 joule serve il porto d'armi.
Però ne circolano pochissime, per cui ci soffermeremo su quelle d'uso più comune; soprattutto da parte dei rapinatori).
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a)
Pistole ad aria compressa (di solito) da 4,5 mm, con potenza fino a 7,5 joule.
Le armi di potenza non superiore ai 7,5 joule, sono in libera vendita soltanto ai maggiori di 18 anni con un valido documento d' identita'; ed infatti, pur essendo di un calibro microscopico (quasi sempre di 4,5 mm), e di una potenza ridottissima, non sono affatto dei "giocattoli", in quanto possono ferire più o meno seriamente.
Le munizioni, a seconda del tipo di arma, possono assumere la forma di un "pallino d'acciaio" o di un "piombino", entrambi dello stesso diametro.
Non si può certo dire che siano "innocue", però, di sicuro non sono in grado di uccidere neanche uno scoiattolo; sia per il piccolissimo calibro, sia perchè 7,5 joule costituiscono una potenza davvero irrisoria.
Soprattutto se si pensa che il calibro 22 LR, il calibro più piccolo per arma da fuoco attualmente in commercio per le pistole, sviluppa come minimo circa 170 joule di energia, mentre le altre possono superare facilmente i 500 joule; per cui, pur rischiando di restare feriti, è senz'altro possibile reagire a chi ci assale con pistole (o fucili) di potenza non superiore a 7,5 joule.
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Il problema è "riconoscerle", in quanto, a differenza delle "armi a salve":
- non è previsto per legge il "tappo rosso":
- non hanno nessun foro sul dorso della canna.
Però il modo di "riconoscerle" c'è lo stesso!
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Ed infatti, poichè anche tali pistole riproducono meticolosamente le corrispondenti armi vere, esternamente la loro canna ha dimensioni rilevanti; ma, se si guarda dentro il foro di uscita, si vede subito che, dentro la canna di calibro superiore, c'è n'è una una da soli 4,5 mm (cioè si distingue chiaramente una "cannuccia" dentro la "canna").
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b)
Pistole ad aria compressa da 6 mm, con potenza fino di circa 1 joule (dette da "softair").
Sono in libera vendita anche ai bambini; ed infatti, pur essendo di un calibro di 6 mm, un poco superiore 4,5 mm, avendo una potenza di circa 1 joule  sono veri e proprio "giocattoli" assolutamente non nocivi (a meno che il pallino non finisca in un occhio).
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Ma, anche in questo caso, il problema è "riconoscerle"; ciò in quanto, in questo caso, è, sì, previsto dalla legge un "tappo rosso"; ma, a differenza che nelle "armi a salve", esso è "forato", non occlude la canna, ed è facilmente "rimuovibile" anche da un bambino.
E, ovviamente, non c'è nessun foro sul dorso della canna!
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Tuttavia, poichè anche tali pistole riproducono meticolosamente le corrispondenti armi vere, esternamente la loro canna ha grosse dimensioni; ma, se si guarda dentro il foro di uscita, si vede subito che, dentro la canna di calibro superiore, c'è n'è una una da 6 mm (cioè si distingue chiaramente una "cannuccia" dentro la "canna").
E, se si ha buon occhio, si riesce anche a capire se è una "cannuccia" da 4,5 mm (più pericolosa), ovvero una "cannuccia" pressochè innocua da 6 mm.
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In sintesi, le pistole a salve sparano cartucce senza palla, mentre le pistole ad aria compressa sparano palle senza cartuccia!

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3)
PISTOLE VERE
Se, seguendo le mie sommarie indicazioni di cui sopra, vi accorgete che il malvivente non ha in mano una vera arma da fuoco, avendo le necessarie capacità tecniche e le sufficienti energie fisiche, potete anche provare a reagire alla rapina "truffaldina"; però, se vi rendete conto che, invece, ha in mano un'arma vera, vi sconsiglio vivamente di ricorrere ad una delle tante tecniche che, pure, esistono "per disarmare un uomo armato".
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Tantissimi anni fa le conoscevo quasi tutte, ed ero anche abbastanza addestrato ad usarle; però, durante le prove in palestra, nella maggior parte dei casi ci rimettevo (per fortuna fittiziamente) la pelle.
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Ed infatti:
a)
Nella maggior parte dei casi l'aggressore (se non è uno stupido) si tiene a distanza di sicurezza; che, più o meno, corrisponde a quella "anticovid";
b)
Si avvicina soltanto per prendervi il portafoglio che voi cortesemente gli porgete; che vi consiglio di consegnarli senza tante storie.
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Se poi proprio volete rischiare la vita, dovete agire nel momento in cui la sua mano sinistra vi prende il portafoglio; ed in cui, di conseguenza, la vostra mano destra è libera, e abbastanza vicina alla mano con cui lui regge la pistola.
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Nel qual caso, almeno in teoria, dovreste:
- afferrare con la vostra mano destra "il dorso della sua pistola", cercando di ruotarla il più possibile in direzione lontana da voi;
- ruotare contemporaneamente tutto il resto del vostro corpo, alla massima velocità, in senso antiorario (a sinistra) per mettervi fuori tiro.
In questo modo lui premerà automaticamente il grilletto; ma, con un po' di fortuna, il suo primo colpo mancherà il bersaglio.
E poi non sarà più in grado spararne altri!
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Ed infatti, sempre che stia usando una pistola semiautomatica, avendogli  afferrato il carrello mentre lui sparava, nel 99,9% dei casi gliela avrete "inceppata"; per cui, dopo il primo colpo andato a vuoto, non potrà più continuare a sparare senza prima averla "disinceppata".
La quale è un'operazione alquanto difficile da effettuare durante una colluttazione in corso; soprattutto se voi riuscirete a prevalere nella lotta.
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Se, invece, sta usando un revolver, occorre tenere presente quanto segue:
a)
Se ha il cane alzato, quando gli afferrate il tamburo del revolver, non solo il colpo parte lo stesso, ma,  nel farlo, vi brucia pure la mano (cosa che, invece, non accade con le armi semiautomatiche); quindi, istintivamente ritirerete la mano dall'arma lasciandola in suo possesso.
Inoltre non gli incepperete un bel niente, per cui, una volta che avrete ritirato la mano bruciacchiata, lui potrà continuare a spararvi come meglio gli aggrada.
Per cui, lasciate perdere (a meno che non siate tanto bravi da mettergli un dito tra il cane e il percussore)!
b)
Se, invece, ha il cane abbassato, quando gli afferrate tamburo del  revolver, questo non può più ruotare, e, quindi, lui non può far partire neanche il primo colpo; per cui si tratta solo di vedere chi prevarrà nella lotta per il possesso della rivoltella.
La quale, una volta liberato il tamburo, potrà riprendere a sparare a piacimento.
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A costo di qualche imprecisione e semplificazione, ho sintetizzato al massimo, perchè le situazioni possono essere molto più complesse di come le ho così sommariamente descritte; inoltre, tutto dipende sia dal grado di addestramento di chi sta usando l'arma, sia dal grado di addestramento di chi sta reagendo.
In via di principio, però, è altamente sconsigliabile di reagire all'aggressione di un uomo armato; a meno che, ovviamente, non sia rischio la propria vita o la propria incolumità personale o quella dei propri cari.
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