Quale Società?

Aperto da Morpheus, 02 Novembre 2024, 16:12:51 PM

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Morpheus

Società: Insieme organizzato d'individui.
È questa la definizione che il buon vecchio Google mi da della parola "società". La domanda è un po' vaga e misteriosa proprio perché vorrei tentare di raccogliere più argomenti possibili all'interno di questa discussione. Restando sempre con due assiomi in testa:

1)la società perfetta non esiste neanche come modello teorico.
2)la società migliore sotto certi aspetti, potrebbe non esserlo sotto altri.

La prima cosa che mi viene in mente da stabilire è: Qual è l'obiettivo di questa società? 
Il benessere collettivo? Il benessere individuale? La prosperità della società stessa? Il benessere collettivo dovrebbe essere inteso come garantire un'esistenza che potrebbe essere definita al meno "decente" a tutti e questo implicherebbe anche la prosperità della società, no? Stessa cosa vale per il benessere individuale poiché se la società non prospera non può garantire alcun tipo di benessere. Il benessere individuale è però impossibile da raggiungere, almeno non nella sua forma completa. Poiché in una società non vogliamo sicuramente anarchia e disordine (vista la definizione che ne abbiamo dato) non tutti avranno la possibilità reale di raggiungere ciò che per loro è il benessere individuale poiché il raggiungimento del benessere assoluto da parte di un individuo X potrebbe essere nocivo per il benessere di un individuo Y e ciò impedirebbe a Y di raggiungere il suo benessere individuale. Ciò però potrebbe essere controproducente anche per la prosperità della società stessa poiché se il benessere assoluto di X fosse la politica, ma se egli non fosse adatto a questo ruolo potrebbe combinare danni gravi che comprometterebbero la prosperità della società che di conseguenza andrebbe ad intaccare il benessere individuale di moltissime altre persone. Per evitare ciò diciamo che puntiamo più a una sorta di benessere collettivo simile al paradiso dantesco:"ogni anima non può desiderare di essere più beato di quello che già è, come un bicchierino di plastica non può desiderare più acqua perché è già pieno!"
Inoltre poiché abbiamo detto che X non è adatto a un ruolo delicato come l'arte del governare forse è meglio fare in modo che, per il bene della società, non tutti abbiano la possibilità di avere ruoli che non sono in grado di gestire. Al contadino la zappa, al soldato il fucile, al tessitore la tela, al politico il governo... 
Un momento, ma allora come stabilire chi è in grado di governare e chi no? Mi sembra che i più dotti dovrebbero governare per il solo fatto di esser in grado, meglio di altri, di rendere prospera la società e in questo modo rendere possibile il benessere collettivo. E come possiamo creare dotti? Semplice, modificando il sistema scolastico. Classi di dotti, classi di contadini, classi di soldati. Solo così sarebbe possibile creare i migliori politici, i migliori contadini e i migliori soldati. Ai politici insegneremmo come governare bene così permetteranno alla società di prosperare, ai contadini tutti i segreti dell'agricoltura così potranno coltivare meglio, ai soldati l'arte della guerra così che potranno vincere ogni battaglia e ogni guerra volta a difendere la nostra novizia società. Però... qui sorgono i primi problemi di etica. Ineguaglianza poiché:
politici e militari di alto grado>soldati>tessitori e contadini.

Sia per il potere individuale che rispettivamente hanno, sia per il benessere medio della loro vita. Inoltre magari anche chi viene reputato adatto più a un lavoro manuale che intellettuale vorrebbe magari fare altro come ad esempio il politico o lo scienziato anche se non ha dimostrato grandi inclinazioni in questi due ambiti. E anche se questa società che stiamo andando a creare sarebbe prospera e garantirebbe un certo benessere collettivo sotto certi punti di vista (migliori contadini=più cibo, migliori soldati=stato più sicuro, migliori medici=migliori cure mediche=la vita media si allunga, ecc.) ma sarebbe, invece, terribile sotto altri (una società simile a una dittatura di stampo comunista, calpestare molti punti della libertà individuale quali la scelta del proprio mestiere, ecc.) quindi direi di accantonarla per un attimo. Secondo voi, come creereste la società "migliore"? Garantireste di più le libertà (ho detto libertà non benessere) individuali o la prosperità della società cercando comunque di garantire il maggior benessere collettivo possibile pur tuttavia sapendo che questo creerebbe gravi disuguaglianze che, all'occhio dell'etica di molti, sarebbero intollerabili?
Possiamo vedere infiniti motivi nel fatto che il cielo è azzurro, ma alla fine solo una è la verità: La Scienza.

Morpheus

#1
Mi sono reso conto di non aver specificato bene cosa potremmo intendere come benessere collettivo generale, io lo vedo in:
-vita media lunga
-cibo e acqua in quantità giuste da non farti mai provare la disperazione di avere uno stomaco vuoto né così tanti da farti diventare obeso (cosa che diminuirebbe la vita media)
-Dalle 8 alle 9 ore di sonno garantite sempre.
Se ci fermiamo qui, la nostra società andrebbe più che bene ma se inseriamo anche cose (molto importanti a mio avviso) come il seguire i propri sogni, cercare sempre di puntare alla felicità del singolo per quanto possibile, garantire l'eguaglianza (anche se su questo punto avrei una discussione a parte) e altre cose allora la nostra società è da bocciare.
Aggiungo anche che, a parer mio, la società non è una vera e propria "forzatura" (mi riferisco a un topic di cui ho letto di sfuggita l'argomento) ma più che altro (nel caso della specie Homo) un evoluzione necessaria per permettere alla razza umana di prosperare sulle altre specie. Non pensate che la nostra società sia tanto diversa (anche se in realtà lo è) da quella formata da un piccolo gruppetto di omuncoli vestiti con pelle di animale che inseguivano con delle lance gli animali della savana.
Possiamo vedere infiniti motivi nel fatto che il cielo è azzurro, ma alla fine solo una è la verità: La Scienza.

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