Quale maggioranza?

Aperto da Eutidemo, 03 Novembre 2021, 13:57:52 PM

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Eutidemo

Poniamo che, in un Parlamento democratico, vengano equamente rappresentati cinque diversi partiti politici, tutti con un identico numero di membri:
- il VPCP (Viva la Pappa Col Pomodoro)
- il VTB (Volemose Tutti Bene)
- il DNM (Damose Na Mossa)
- il VLM (Viva la Legge del Menga)
- il VLV (Viva la Legge del Volga)
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E adesso supponiamo che occorra decidere:
- se investire la maggior parte delle risorse nel progetto A
- se investire la maggior parte delle risorse nel progetto B
- se investire la maggior parte delle risorse nel progetto C
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In base alle consultazioni nelle Commissioni Parlamentari, si verificano le seguenti situazioni:
- il VPCP
- il VTB
- il VLV
preferiscono il progetto A a quello B (gli altri due partiti si astengono);
- il VPCP
- il DNM
- il VLM
preferiscono il progetto B a quello C (gli altri due partiti si astengono);
- il VTB
- il DNM
- il VLM
- il VLV
preferiscono il progetto C a quello A (il VPCP si astiene).
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Il paradosso consiste nel fatto che qualunque scelta venga adottata non sarà possibile affermare che è quella preferita da una "volontà collettiva" di votanti, in quanto:
— A non è una scelta ottimale in quanto vi è una maggioranza che preferisce C;
— B non è una scelta ottimale, in quanto vi è una maggioranza che preferisce A;
— C non è una scelta ottimale, in quanto vi è una maggioranza che preferisce B.
Quindi?
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Fu per primo il Marchese di Condorcet a prospettare tale "paradosso" delle cosiddette "preferenze"; le quali, come sopra esemplificato,  possono essere "cicliche", e, cioè non "transitive" (A>B>C), anche nel caso in cui le preferenze dei votanti non lo siano individualmente.
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Kenneth Arrow ha successivamente dimostrato che Condorcet aveva ragione in ogni forma di votazione che rispetti alcuni specifici paramentri concreti (anche aziendali), laddove:
- una maggioranza relativa potrebbe preferire la soluzione A alla soluzione B;
- una maggioranza relativa, composta in modo diverso, potrebbe preferire la soluzione B alla soluzione C,
- una maggioranza relativa, composta in modo ancora diverso, potrebbe preferire la soluzione C alla soluzione A.
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Ed infatti, non di rado, sia in politica che in altri ambiti, le maggioranze sono formate da gruppi di persone che hanno una "graduatoria" diversa rispetto alle varie preferenze per le varie opzioni; di qui deriva il paradosso per il quale i desideri della maggioranza possono essere in conflitto gli uni con gli altri e condurre ad uno "stallo"!
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Per uscire da tale paradosso l'unico sistema -almeno sotto il profilo pratico- è quello di scegliere quale progetto votare per primo, poi per secondo, e, infine, per terzo; ed infatti a seconda dell'ordine in cui si svolgono le votazioni, poichè il risultato di ciascuna votazione "influenza" l'orientamento dei votanti rispetto alla votazione successiva (potendo eventualmente modificarlo rispetto a quello originario), tale sistema potrebbe superare l'originario "stallo".
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viator

Salve Eutidemo : Citandoti : "Per uscire da tale paradosso l'unico sistema -almeno sotto il profilo pratico- è quello di scegliere quale progetto votare per primo, poi per secondo, e, infine, per terzo;................".Scusa ma avrei l'ardire di correggerti : dal momento che ci sarebbe il problemino dello stabilire CHI sceglie quale progetto votare per primo................occorrerebbe invece :

       
  • votare SEGRETAMENTE quale debba essere il progetto da votare per primo, poi quello da votare per secondo................
  • oppure, procedere a quanto sopra per estrazione casuale.


Ma tu pensi che sul pianeta possano esistere assemblee di ELETTI che accettino, in cambio di poche miserabili decine di migliaia di Euro al mese................di venir prevaricate da una impersonale segretezza di voto o da una antidemocratica estrazione a sorte ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Ciao Viator. :)
In base all'art.24 del regolamento della Camera:
a)
Una volta stabilito il programma generale, il Presidente convoca la "Conferenza dei Capigruppo" per definirne le modalità e i tempi delle votazioni, mediante l'adozione di un "calendario trisettimanale".
b)
Il Governo, informato della riunione, vi interviene con un proprio rappresentante e comunica al Presidente della Camera e ai presidenti dei Gruppi parlamentari, con almeno ventiquattro ore di anticipo, le proprie indicazioni relativamente alle date per l'iscrizione dei vari argomenti all'ordine del giorno dell'Assemblea; entro lo stesso termine ciascun Gruppo può trasmettere le proprie proposte al Governo, al Presidente della Camera e agli altri Gruppi.
c)
Il calendario, quindi:
- viene predisposto sulla base delle indicazioni del Governo e delle proposte dei Gruppi.
- viene approvato con il consenso dei presidenti di Gruppi la cui consistenza numerica sia complessivamente pari almeno ai tre quarti dei componenti della Camera, nel qual caso è definitivo ed è comunicato all'Assemblea.
d)
Il Presidente riserva comunque una quota del tempo disponibile agli argomenti indicati dai Gruppi dissenzienti, ripartendola in proporzione alla consistenza di questi; sulla comunicazione sono consentiti interventi di deputati per non più di due minuti ciascuno e di dieci minuti complessivi per ciascun Gruppo, per svolgere osservazioni che potranno essere prese in considerazione ai fini della formazione del successivo calendario.
e)
Qualora nella Conferenza dei presidenti di Gruppo non si raggiunga la maggioranza che ho sopra indicato nel punto c), il calendario è predisposto dal Presidente;  il quale inserisce nel calendario le proposte dei gruppi di opposizione, in modo tale da garantire a questi ultimi un quinto degli argomenti da trattare ovvero del tempo complessivamente disponibile per i lavori dell'Assemblea nel periodo considerato.
In Senato si regolano più o meno allo stesso modo, sebbene con qualche differenza.
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Un saluto! :)
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