Potestà sui viventi ed aborto

Aperto da viator, 27 Luglio 2020, 15:48:59 PM

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Ipazia

Contrariamente a tanti feticci la tecnoscienza ha la sostanza di un destino da cui non si sfugge. Se qualcuno vuol farne anche un feticcio a cui sottomettersi sono cavoli suoi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Deve essere l'umanità a scegliere il proprio destino. Delegarlo a qualsiasi istanza, compresa la tecnoscienza, è una falsa oggettività. Nel nome della tecnoscienza si può compiere qualsiasi nefandezza se non c'è un'etica esterna a governarla. Ma l'intelligenza occidentale deve saper governare anche l'etica esterna con una metaetica, a sua volta sottoponibile ad una critica degli umani, affinché possa essere adeguata all'umanità in continuo cambiamento e così via. Paradossalmente è stato il paradigma galileiano ad insegnarci ciò, ad insegnarci la verifica razionale delle cause e delle azioni del mondo. E proprio per restare fedeli a questo paradigma che non possiamo ipostatizzarlo, fino al punto di rimettere sul tavolo da gioco le stesse carte trascendentali che potrebbero essere considerate carte da "baro" dal tecnoscienziato della ragione pura.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 03 Agosto 2020, 23:07:11 PM
. Nel nome della tecnoscienza si può compiere qualsiasi nefandezza se non c'è un'etica esterna a governarla.

Ciao Jacopus, è certo che senza etica tutto è possibile in negativo, ma non è questa la logica della natura, nella natura non c'è etica, l'etica è una caratteristica solo umana, ed è questo a mio parere l'argomento etico alla base della potestà dell'uomo sugli altri viventi.
Una potestà che può esprimersi anche nella definizione di diritti propri dei viventi, che sono comunque un'emanazione dell'etica umana.

Ipazia

Senza etica umana si torna alla non-etica naturale: mors tua vita mea, homo homini lupus, etc. Anzi peggio, perchè si rende ideologicamente etica la non-etica naturale legittimando con ciò ogni sorta di crimini. Non è casuale il legame storico tra giusnaturalismo e lo sviluppo della dominazione capitalistica.

Ma proprio ammettendo la primogenitura etica dell'etica umana, caro Jacupus, si disinnesca il potenziale antietico della tecnocrazia rivelandone la natura politica piuttosto che tecnoscientifica. Se vogliamo prendere il toro per le corna dobbiano agire sull'etica non sulla tecnoscienza in prima istanza: con gli elicotteri si bombardano e si salvano persone, ma questo non dipende nè dall'ingegnere nè dalla tecnoscienza. Con buona pace di riposo eterno a Severino.

Quindi, rispondendo al quesito iniziale e sulla scia del post precedente di Anthonyi, affermo anch'io che il dominio umano sulla natura è innanzitutto un dominio morale per l'aspetto della responsabilità ed epistemico, ovvero tecnoscientifico, per la comprensione che gli umani hanno acquisito delle dinamiche naturali che regolano e determinano la vita dei viventi. E riconfermo che i dottori Stranamore li crea la politica, dalle prime cure parentali fino ai sanctasanctorum dei "competenti", non la tecnoscienza che rimane un inaggirabile destino evolutivo per la nostra specie.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve jacopus. Citandoti : "Nel nome della tecnoscienza si può compiere qualsiasi nefandezza se non c'è un'etica esterna a governarla".



L'etica esterna alla tecnoscienza altro non deve essere che la versione appunto umana del più importante dei principi naturali APPUNTO UMANAMENTE INTERPRETATO DAL PUNTO DI VISTA ETICO. Tale è il PRINCIPIO NATURALE DEL BENE, il quale afferma "Nessuno sottragga o distrugga ciò che non avrà il potere di restituire o di rigenerare".


Ovvio quindi che le tecnoscienza - non possedendo in modo incondizionato tale potere - possa combinare anche qualsiasi genere di nefandezza. La natura invece ed appunto, cui tutto appartiene e tutto può venir in essa rigenerato, è l'espressione di ogni bene e di ogni potestà, cioè dei due valori che, trasferiti ed interpretati a livello umano, dovrebbero rappresentare la base della NOSTRA etica. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

sapa

Citazione di: Ipazia il 04 Agosto 2020, 09:05:12 AM


Quindi, rispondendo al quesito iniziale e sulla scia del post precedente di Anthonyi, affermo anch'io che il dominio umano sulla natura è innanzitutto un dominio morale per l'aspetto della responsabilità ed epistemico, ovvero tecnoscientifico, per la comprensione che gli umani hanno acquisito delle dinamiche naturali che regolano e determinano la vita dei viventi. E riconfermo che i dottori Stranamore li crea la politica, dalle prime cure parentali fino ai sanctasanctorum dei "competenti", non la tecnoscienza che rimane un inaggirabile destino evolutivo per la nostra specie.
Concordo, la differenza la fa l'intelligenza. Che non è, però, intelligenza assoluta, se è vero che è in grado di produrre guerre, genocidi, distruzioni artificiali, avvelenamento dell'ambiente, nei quali la stessa intelligenza finisce poi per patire. Forse, l'intelligenza umana dovrebbe, per essere  tale del tutto, avere come proprie caratteristiche intrinseche anche l'umiltà e la compassione. La concezione di un'intelligenza senza limiti e tempi d'azione, che persegue sempre le "magnifiche sorti e progressive" per sè stessa, è probabilmente il suo limite intrinseco.

Socrate78

#51
La verità è che l'uomo è macchiato dal peccato originale dei nostri progenitori, questo mondo non è il risultato del progetto vero e originario di Dio. Io per esempio ho scelto di essere vegetariano perché in origine la Bibbia dice che tutti gli esseri viventi erano erbivori, Dio non ha detto all'uomo di uccidere altri animali e cibarsene, ma gli aveva dato come cibo ogni erba e frutto che esisteva nell'Eden.  Quindi la catena alimentare, il fatto che gli animali si mangino tra di loro, la ferocia in natura, sono tutte conseguenze del peccato originale, è come se questo mondo più che creato da Dio fosse il frutto di un intervento demoniaco che ha fatto ribellare l'uomo al divino, e questo ha distrutto la creazione primigenia. Del resto lo diceva Gesù stesso: "Satana è il principe di questo mondo" e in pieno Medioevo alcuni cristiani considerati eretici, i catari, ritenevano che il mondo visibile e la materia fossero una realtà corrotta, e secondo me nell'eresia catara c'era un fondo di verità. Oltretutto la scelta vegetariana è utile alla salute, permette di prevenire molti tumori soprattutto quello al colon, quindi è positiva anche da un punto di vista salutistico oltre che etico.

anthonyi

Citazione di: Socrate78 il 04 Agosto 2020, 13:44:29 PM
La verità è che l'uomo è macchiato dal peccato originale dei nostri progenitori, questo mondo non è il risultato del progetto vero e originario di Dio. Io per esempio ho scelto di essere vegetariano perché in origine la Bibbia dice che tutti gli esseri viventi erano erbivori, Dio non ha detto all'uomo di uccidere altri animali e cibarsene, ma gli aveva dato come cibo ogni erba e frutto che esisteva nell'Eden.  Quindi la catena alimentare, il fatto che gli animali si mangino tra di loro, la ferocia in natura, sono tutte conseguenze del peccato originale, è come se questo mondo più che creato da Dio fosse il frutto di un intervento demoniaco che ha fatto ribellare l'uomo al divino, e questo ha distrutto la creazione primigenia. Del resto lo diceva Gesù stesso: "Satana è il principe di questo mondo" e in pieno Medioevo alcuni cristiani considerati eretici, i catari, ritenevano che il mondo visibile e la materia fossero una realtà corrotta, e secondo me nell'eresia catara c'era un fondo di verità. Oltretutto la scelta vegetariana è utile alla salute, permette di prevenire molti tumori soprattutto quello al colon, quindi è positiva anche da un punto di vista salutistico oltre che etico.

Nel momento in cui tu, Socrate, scegli di essere vegetariano, eserciti una tua potestà etica, stabilisci che per te è inaccettabile mangiare animali, garantendo loro maggiori opportunità di sopravvivenza, sei comunque sempre tu ad averlo deciso, gli animali sono per te comunque degli oggetti etici, comunque funzionali alla tua visione etica, che oltretutto tu vedi anche in una logica salutistica.
Nelle nuove norme per la macellazione di animali sono stati imposti nuovi metodi che arrecano minore sofferenza agli animali, forse c'è anche una ragione etica, ma l'aspetto più importante è che si sono accorti che l'animale sofferente produce tossine che poi resteranno nella carne e quindi quella carne farà male agli esseri umani, in fondo quelli che hanno fatto queste leggi hanno ragionato come te.

Ipazia

Citazione di: viator il 04 Agosto 2020, 13:02:52 PM
L'etica esterna alla tecnoscienza altro non deve essere che la versione appunto umana del più importante dei principi naturali APPUNTO UMANAMENTE INTERPRETATO DAL PUNTO DI VISTA ETICO. Tale è il PRINCIPIO NATURALE DEL BENE, il quale afferma "Nessuno sottragga o distrugga ciò che non avrà il potere di restituire o di rigenerare".

Non mi risulta che il leone rigeneri la gazzella che ha divorato. Il "bene naturale" è sovente mors tua vita mea. Anche se vi sono forme collaborative di simbiosi, sono sempre a danno di qualcun altro. Pure le piante sono esseri viventi e l'erbivoro, per quanto sia vegano, non si redime dal "genocidio" alimentare. Neppure le piante sono così innocenti visti i "dispetti" che si fanno sotto e sopra terra. Anche nel regno vegetale la selezione naturale opera impietosamente.

CitazioneOvvio quindi che le tecnoscienza - non possedendo in modo incondizionato tale potere - possa combinare anche qualsiasi genere di nefandezza. La natura invece ed appunto, cui tutto appartiene e tutto può venir in essa rigenerato, è l'espressione di ogni bene e di ogni potestà, cioè dei due valori che, trasferiti ed interpretati a livello umano, dovrebbero rappresentare la base della NOSTRA etica. Saluti.

Anche la tecnoscienza, ovvero la produzione umana, "restituisce e rigenera", considerando che nulla si crea e nulla si distrugge. Rispetto alla riproduzione naturale tale "restituzione" appartiene in buona dose al regno delle schifezze, ma non è necessariamente così. Così come non è sempre espressione "di ogni bene e ogni potestà" la natura come sanno i milioni di alberi finiti in serramenti cinesi e legna da ardere grazie a Vaia. Meteoriti, eruzioni vulcaniche, terremoti, siccità, bufere, predatori e parassiti hanno causato morte e distruzione di interi ecosistemi da prima che gli umani vi aggiungessero il loro contributo. La base della nostra etica dovrebbe essere la preservazione al meglio degli ambienti di vita, ma talvolta bisogna farlo contro le forze della natura, che l'etica non sanno neppure che cosa sia e quindi si guardano bene dal porsi a fondamento di essa.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Suvvia........................ben che i tempi richiedono filtrature e mascherature, ma da queste salviamo almeno l'apertura.....mentale !

Io mi riferivo, come mio solito, alla dimensione cosmica della natura e leggo te soffermarti sugli aspetti intraspecifici e gli effetti soggettivamente non graditi della capacità naturale di tutto "creare" e tutto "distruggere".

Circa poi il "La base della nostra etica dovrebbe essere la preservazione al meglio degli ambienti di vita, ma talvolta bisogna farlo contro le forze della natura, che l'etica non sanno neppure che cosa sia e quindi si guardano bene dal porsi a fondamento di essa"...........ovvio che la natura se ne fotta di come l'uomo decide di chiamare i propri comportamenti e quelli della natura stessa.

La natura (la quale nel suo insieme è altro che le forze che scatena) si limita ad ESSERE, con ciò lasciando all'uomo quello che l'uomo stesso crede di SAPERE. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: viator il 05 Agosto 2020, 12:57:06 PM
Io mi riferivo, come mio solito, alla dimensione cosmica della natura ....ovvio che la natura se ne fotta di come l'uomo decide di chiamare i propri comportamenti e quelli della natura stessa.

Altrettanto ovvio che la natura non faccia eccezione o sconti a viator  ;D
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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