Polarizzazioni

Aperto da Jacopus, 28 Aprile 2017, 19:01:05 PM

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Jacopus

Il caso del Procuratore di Catania è noto. Carmelo Zuccaro ha pubblicamente espresso il sospetto che alcune ONG aiutino gli scafisti nella loro turpe attività sulla pelle dei migranti.
Immediatamente sono sorti i rispettivi partiti pro e contro Zuccaro, con tesi nette: "Le Ong sono il bene dell'umanità!" oppure "Le Ong sono delle organizzazioni di trafficanti!". A me sembra molto più realistica l'ipotesi che all'interno delle ONG vi siano persone losche che possono tranquillamente fare affari con i trafficanti, senza per questo dover demonizzare tutto il meritorio lavoro delle ONG.
Fare un lavoro mentale di questo genere però è riservato a pochi. Gli schieramenti pro e contro non ammettono sfumature. O bianco o nero! O amico o nemico! La maggioranza decide a quale partito iscriversi ed anche le istituzioni non disdegnano questo gioco e quindi Vaticano da una parte e M5S o lega nord, dall'altro.
Questo è solo l'ultimo caso. Scorrendo le cronache questa dinamica si ripresenta identica. Le cause a mio parere sono molteplici ma una visione del genere impoverisce lo stesso esame della realtà, distorto e semplificato, adatto per la mente di un bambino, non certo per quello di un adulto raziocinante.
Penso che lo scopo in fondo sia proprio quello di continuare a trattarci come dei bambini di 9 anni e quindi adattare le forme di pensiero affinchè un bambino di 9 anni possa capire.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Non tanto di elementi all'interno di ONG con una certa storia, quanto di piccole ONG create ad hoc negli ultimi anni, e potrebbe essere vero non c'è dubbio, partano le indagini ci mancherebbe. Non corcordo tuttavia sul fatto che "ci vogliano trattare", troppo lusso, ad una visione calcistica della politica non c'è bisogno che ci abitui nessuno, ci pensiamo da soli, e da un certo punto di vista è deformazione culturale italica, ma anche strascichi della logica dei blocchi.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

green demetr

La logica amico-nemico è anche quella che muove la politica, da Schmitt a Nietzche.
Poi certo la differenza di comprensione fra 2 grandi filosofi e la greggia è quella che è.
Sono d'accorod con Inverno, la greggia ci pensa da sola a rendersi infantile.
La tv semplicemente si adatta alla richiesta intellettuale (si può chiamare ancora così?) dell'utenza.

Anche se poi la scelta di aderire alla greggia caro Jacopus : beh quello è un altro paio di maniche e quindi avresti ragione tu.
Una volta la tv educava, oltre a intrattenere. Oggi intrattiene (come una partita di calcio)

(certo ci sono delle ragioni, ma non è questo il luogo per farle).
Vai avanti tu che mi vien da ridere

paul11

#3
Citazione di: Jacopus il 28 Aprile 2017, 19:01:05 PM
Il caso del Procuratore di Catania è noto. Carmelo Zuccaro ha pubblicamente espresso il sospetto che alcune ONG aiutino gli scafisti nella loro turpe attività sulla pelle dei migranti.
Immediatamente sono sorti i rispettivi partiti pro e contro Zuccaro, con tesi nette: "Le Ong sono il bene dell'umanità!" oppure "Le Ong sono delle organizzazioni di trafficanti!". A me sembra molto più realistica l'ipotesi che all'interno delle ONG vi siano persone losche che possono tranquillamente fare affari con i trafficanti, senza per questo dover demonizzare tutto il meritorio lavoro delle ONG.
Fare un lavoro mentale di questo genere però è riservato a pochi. Gli schieramenti pro e contro non ammettono sfumature. O bianco o nero! O amico o nemico! La maggioranza decide a quale partito iscriversi ed anche le istituzioni non disdegnano questo gioco e quindi Vaticano da una parte e M5S o lega nord, dall'altro.
Questo è solo l'ultimo caso. Scorrendo le cronache questa dinamica si ripresenta identica. Le cause a mio parere sono molteplici ma una visione del genere impoverisce lo stesso esame della realtà, distorto e semplificato, adatto per la mente di un bambino, non certo per quello di un adulto raziocinante.
Penso che lo scopo in fondo sia proprio quello di continuare a trattarci come dei bambini di 9 anni e quindi adattare le forme di pensiero affinchè un bambino di 9 anni possa capire.
Ciao Jacopus,

............bisogna essere ingenui............santa ingenuità!
Un mio nipote, circa 25 anni fa frequentando l'ultimo anno di scienze politiche alla Cattolica di Milano, gli fu proposto di fare la tesi di laurea sulle aziende "no profi" in quanto erano il futuro.
Gli risposi già allora che esse rappresentavano una ambiguità di fondo.
Un'azienza che persegue un profitto ha uno scopo e applica delle metodiche.
Un'azienda, un 'organizzazione che non ha per scopo il profitto, non ha lo scopo di togliere il problema  che genera il suo scopo, perchè diversamente cessando il suo scopo fisnisce lo scopo stesso di esistere.

Se i mali della terra scomparissero ,molte persone dovrebbero cercarsi altre attività e modi di finanziarsi.

Allora dobbiamo sapere che il contribuente italiano dà i soldi ovviamente allo Stato italiano, che a sua volta per stare in europa, paga un lauto onere (persino Trump ci sta rammentando che per stare nella nato si paga......).
A sua volta quei gran benpensanti di Bruxelles decidono come finanziare determinati interventi, fra questi è ben noto a tutti l'immigrazione.
Abbiamo presente il costo della gestione dell'immigrazione? Secondo voi da chi prendono i soldi e dove vanno a finire?  ........a fin di bene?
Mi pare di aver già scritto che se un immigrato e da noi non arrivano i siriani, ma il centroafrica ,prendessero un aereo .gli costerebbe meno che non pagare coloro che devono portarli fino alle coste libiche e poi con i barconi arrivare da noi rischiando la propria vita a prezzi notevoli.
L'ipocrisia è arrivata ad un punto tale che bisogna essere veramente ingenui per non capire che sotto vi sono collusioni................Viene incriminato il padrone "barcarolo".E' lo stesso principio per cui si prendono i picciotti e mai i mafiosi capobastone e quando quest'ultimo è preso è perchè c'è già un 'altro che per farlo fuori.........

Più ci sono malattie e più ci sono farmaci,Chi produce il farmaco ha interesse  a debellare la malattia?
Quando il dolore e la sofferenza diventano un affare..............

Fharenight

Grande! Paul, sei grande grande grande, come te sei grande solamente tu... ;D
Sai dare sempre la risposta giusta e ben articolata su ogni argomento; è un grande piacere leggerti e sapere che ancora esiste l'essere umano che ragiona.



SALVATAGGI PREVENTIVI

Sotto sotto i "buoni" ragionano in questo modo:
"è vero" dicono "le navi delle ONG vanno a traghettare i migranti, li raccolgono sulle coste libiche, e allora? Se non li raccogliessero lì questi partirebbero lo stesso e rischierebbero il naufragio. Quindi noi siamo tanto umani e voi invece siete disumani".
Insomma, io ho una macchina coi freni che non funzionano, però mi voglio mettere ugualmente in viaggio, quindi potrei avere un incidente. Allora una bella ONG arriva a casa mia con una macchina nuova di zecca,  mi prende e mi trasporta dove voglio.
Oppure: voglio andare in Sardegna ma non ho i soldi per il biglietto. Allora parto su una barchetta a remi. Dopo qualche chilometro la motonave di una ONG molto umanitaria mi affianca e, mi raccoglie e mi porta nell'isola. Che bello! Non fa una grinza!
Siamo al "salvataggio preventivo". Se fossero onesti dovrebbero smetterla di parlare di salvataggi e mandare delle navi traghetto direttamente nei porti africani a raccogliere i migranti. Perché continuare con la farsa dei trasbordi? Perché far partire i gommoni per raccogliere i loro passeggeri in alto mare, dopo un po' di chilometri? E' un metodo costoso e pericoloso.  Però... chissà, in fondo qualche incidente fa comodo. Il dramma degli annegati commuove tanta gente!
Si continua con la farsa dei salvataggi e dei trasbordi perché non si vuole ammettere quello che diventa tutti i giorni più chiaro. L'immigrazione clandestina è organizzata direttamente da chi la subisce. Nell'interesse di chi? Chissà chi lo sa?  (Giovanni Bernardini)


Scrive P. Ortenzi

Esempio di "azione penale obbligatoria" in Italia.

Un tizio fa un filmato, dimostrando che le ONG vanno a prelevare i migranti in un posto che non è il "Canale di Sicilia", ma 400 km più a Sud.

Nessun magistrato muove la penna dalla scrivania.

Un magistrato finalmente decide di vederci chiaro, e si procura dei rapporti da servizi di informazione stranieri

Detto magistrato viene indagato dal CSM, perchè ha rilasciato delle dichiarazioni di sapore complottista. E gli fanno già sapere in anticipo che le i rapporti dei servizi segreti tedeschi e olandesi sono meno della carta igienica.
In pratica, il reato avviene (traffico di esseri umani finalizzato a chissà cosa... ) ma siccome non ci sono le prove, è come se non fosse avvenuto.

Jacopus

Credo che sui migranti vi siano gia  discussioni a sufficienza in questo forum. A me piaceva riflettere con voi su questa supposta necessita' di vedere la realta' secondo le modalita' amico/nemico come ha giustamente osservato green. Avrei potuto fare l'esempio della UE, di Trump, di Renzi, del cristianesimo, del libero mercato, la tecnologia, la liberalizzazione della cannabis, del fascismo. Spesso forse per semplificare si sceglie un campo e lo si difende come se fosse l'unica verita'. Invece la realta' e' molto piu' complessa e la scelta giusta e' sempre un compromesso. Questo assunto se accettato, produce delle profonde modificazioni su come osserviamo la realta' ma evidentemente ci sono delle forti resistenze. Oppure vi potrebbero anche essere delle motivazioni razionali nella logica amico/nemico (ed effettivamente ve ne sono, ma bisogna interrogarsi sulle differenze di approccio e sulle radici di queste due diverse impostazioni mentali).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: Jacopus il 30 Aprile 2017, 16:28:26 PM
Credo che sui migranti vi siano gia  discussioni a sufficienza in questo forum. A me piaceva riflettere con voi su questa supposta necessita' di vedere la realta' secondo le modalita' amico/nemico come ha giustamente osservato green. Avrei potuto fare l'esempio della UE, di Trump, di Renzi, del cristianesimo, del libero mercato, la tecnologia, la liberalizzazione della cannabis, del fascismo. Spesso forse per semplificare si sceglie un campo e lo si difende come se fosse l'unica verita'. Invece la realta' e' molto piu' complessa e la scelta giusta e' sempre un compromesso. Questo assunto se accettato, produce delle profonde modificazioni su come osserviamo la realta' ma evidentemente ci sono delle forti resistenze. Oppure vi potrebbero anche essere delle motivazioni razionali nella logica amico/nemico (ed effettivamente ve ne sono, ma bisogna interrogarsi sulle differenze di approccio e sulle radici di queste due diverse impostazioni mentali).
La necessità di vedere la realtà amico\nemico è dovuta al fatto molto reale e materiale che nel successo di idee opposte c'è una privazione del proprio "spazio vitale" e un peggioramento delle proprie condizioni di vita, ma questo è ovvio. E' meno ovvio come siamo arrivati al punto odierno. In una società che promuove l'egotismo questo tipo di conseguenza è vista sottoforma di apocalissi prima personale e poi sociale. In primis perchè si tende a drammattizzare le conseguenze sulla propria vita, e subito dopo perchè l'egotico pensa che il proprio spazio vitale coincida con il mondo intero (di solito accompagnato dal tragicomico "ma voi non vedete, voi non capite") e in terza battuta perchè l'elemento esterno\antagonista lo assolve dalle sue responsabilità. Tutto molto semplice, ma stiamo parlando di regresso all'infantilità mica di cose arzigogolate. Se ti interessa, il governatore dell'Ohio Kasich ha pubblicato recentemente "Two paths - America divided or united" che parla esattamente di questo in salsa americana.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Phil

Secondo me, la logica amico/nemico ha anche un altro lato, rispetto a quanto già evidenziato da InVerno: stando al gioco dicotomico che scorre sul "codice binario" degli opposti (giusto/sbagliato, vero/falso, etc.), la distinzione semplicistica amico/nemico va anche contro "una società che promuove l'egotismo"(cit. InVerno) perché delinea e connota "gli amici", ovvero quel gruppo identificante a cui appartenere, e da cui cercare conforto (psicologico, ma non solo), quel branco di cui l'uomo, in quanto animale istintivamente gregario, ha tanto più bisogno quanto più il suo habitat si fa complesso, variegato, insidioso, mutevole, frenetico e destabilizzante... una generalizzazione amico/nemico che banalizza e smussa le differenze, rende più folto il gruppo degli amici: "se non sei contro di me, allora sei con me!" e più il gruppo è numeroso, più l'individuo si sente al sicuro, supportato/sopportato, e può quindi abbassare la guardia, farsi meno domande, concedendosi pigramente di farsi cullare dalla corrente a cui appartiene e in cui si mimetizza (esattamente come accade con il fenomeno della moda in abbigliamento...). 
Questo gruppo, per identificarsi e rafforzare la sua coesione interna, ha bisogno di un gruppo antagonista (proprio come l'eroe ha bisogno del suo nemico), magari anche ostile, da colpevolizzare per il male che accade ("loro sbagliano. è colpa loro!"), da usare come capro espiatorio per i propri errori (vedi il paradosso della "violenza a fin di bene") e alibi pubblico su cui convogliare le proprie attenzioni per sfuggire all'incombenza fastidiosa e angosciante dell'auto-analisi (la saggia vecchia storia della pagliuzza e della trave  ;D ).

InVerno

Citazione di: Phil il 30 Aprile 2017, 23:12:08 PM
Secondo me, la logica amico/nemico ha anche un altro lato, rispetto a quanto già evidenziato da InVerno: stando al gioco dicotomico che scorre sul "codice binario" degli opposti (giusto/sbagliato, vero/falso, etc.), la distinzione semplicistica amico/nemico va anche contro "una società che promuove l'egotismo"(cit. InVerno) perché delinea e connota "gli amici", ovvero quel gruppo identificante a cui appartenere, e da cui cercare conforto (psicologico, ma non solo), quel branco di cui l'uomo, in quanto animale istintivamente gregario, ha tanto più bisogno quanto più il suo habitat si fa complesso, variegato, insidioso, mutevole, frenetico e destabilizzante... una generalizzazione amico/nemico che banalizza e smussa le differenze, rende più folto il gruppo degli amici: "se non sei contro di me, allora sei con me!" e più il gruppo è numeroso, più l'individuo si sente al sicuro, supportato/sopportato, e può quindi abbassare la guardia, farsi meno domande, concedendosi pigramente di farsi cullare dalla corrente a cui appartiene e in cui si mimetizza (esattamente come accade con il fenomeno della moda in abbigliamento...).
Questo gruppo, per identificarsi e rafforzare la sua coesione interna, ha bisogno di un gruppo antagonista (proprio come l'eroe ha bisogno del suo nemico), magari anche ostile, da colpevolizzare per il male che accade ("loro sbagliano. è colpa loro!"), da usare come capro espiatorio per i propri errori (vedi il paradosso della "violenza a fin di bene") e alibi pubblico su cui convogliare le proprie attenzioni per sfuggire all'incombenza fastidiosa e angosciante dell'auto-analisi (la saggia vecchia storia della pagliuzza e della trave  ;D ).
Non sono entrato nei meccanismi di gruppo anche se mi sarebbe piaciuto, ma visto che introduci l'argomento la mia è una sensazione nettamente diversa. Ovvero che nel momento che viene riconosciuto un "amico" lo si elimina (in quanto l'altro ha valore solo come potenziale ostacolo, che se inespresso, semplicemente smette di contare), anzichè contarlo nel proprio gruppo. Anche per questo l'antagonismo tanto per ha ottenuto cosi tanto valore, perchè è l'unico modo di esistere, di essere "visibili", un "non-antagonista" è invece un "invisibile". A quale gruppo vogliono aderire gli antagonisti da social network che passano le giornate a sputare bile su ogni notizia?Li cito perchè secondo me sono loro i portabandiera dell'esasperazione del conflitto attuale, il caso zero che riassume il fenomeno. Sarei d'accordo con la tua visione se la rapportassi allo stesso fenomeno, ma qualche decennio fa. Non si può negare che lo stesso fenomeno esisteva (ed è sempre esistito), quello che a me sembra cambiato è che la meccanica di gruppo si è erosa e ha perso di importanza, secondo me. Il "gruppo" oggi è fatto dalle voci della propria camera di risonanza giornalistica, i propri "likes", ma spesso e volentieri non sono ne esseri umani ne soggetti con cui si può instaurare una relazione, sono strumentali al proprio conflitto.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Phil

Citazione di: InVerno il 30 Aprile 2017, 23:39:29 PM
A quale gruppo vogliono aderire gli antagonisti da social network che passano le giornate a sputare bile su ogni notizia?Li cito perchè secondo me sono loro i portabandiera dell'esasperazione del conflitto attuale, il caso zero che riassume il fenomeno.
Mi sembra un'osservazione molto interessante; tali "haters" o "cyber-bulli" e simili, manifestano con la loro "acidità" astiosa e gratuita forse anche la mancanza di un gruppo di appartenenza, ma credo sia difficile dire se hanno questo atteggiamento come causa o effetto del non appartenere ad un gruppo: rifiutano il gruppo o sono stati rifiutati dai gruppi?
Il loro essere energumeni solitari, in cerca di vittime (o platee) su cui proiettare la propria insicurezza, la propria insoddisfazione esistenziale o soltanto la propria aggressività, è una loro scelta, oppure è il contraccolpo psicologico del ritrovarsi per troppo tempo isolati, senza gruppo, davanti ad una tastiera che promette l'attenzione di centinaia, anzi migliaia e più, persone?

Certamente l'immaterialità della comunicazione virtuale rende dispersivo e fragile il rapporto dialogico: non parlando dal vivo, faccia-a-faccia, ma spesso "in differita" e quasi sempre tramite alter-ego, la possibilità di consolidare/consolidarsi in un gruppo è inversamente proporzionale alla facilità tecnologica con cui si comunica... comunichiamo con tutti (potenzialmente), ma costruiamo rapporti significativi con quasi nessuno (ovviamente sto generalizzando molto... coerentemente alla generalizzazione amico/nemico ;D )

Che uno degli effetti collaterali della mancanza di inserimento in un gruppo reale, sia il considerare le evanescenti pagine di forum, siti e vari gruppi virtuali come disinibito "sfogatoio" per le proprie frustrazioni, o magari palcoscenico in cui recitare anonimamente un ruolo che aldiqua dello schermo non è alla propria portata? Che questo usare la tastiera come una clava nasca dall'agitazione di trovarsi "fuori squadra", che sia un sintomo della intemperante nostalgia/desiderio di un rapporto sociale più tangibile, umanamente più adeguato, meno alienato dalla tiepida tecnologia?
Non saprei...

Fharenight

Citazione di: Jacopus il 30 Aprile 2017, 16:28:26 PM
Credo che sui migranti vi siano gia  discussioni a sufficienza in questo forum. A me piaceva riflettere con voi su questa supposta necessita' di vedere la realta' secondo le modalita' amico/nemico come ha giustamente osservato green. Avrei potuto fare l'esempio della UE, di Trump, di Renzi, del cristianesimo, del libero mercato, la tecnologia, la liberalizzazione della cannabis, del fascismo. Spesso forse per semplificare si sceglie un campo e lo si difende come se fosse l'unica verita'. Invece la realta' e' molto piu' complessa e la scelta giusta e' sempre un compromesso. Questo assunto se accettato, produce delle profonde modificazioni su come osserviamo la realta' ma evidentemente ci sono delle forti resistenze. Oppure vi potrebbero anche essere delle motivazioni razionali nella logica amico/nemico (ed effettivamente ve ne sono, ma bisogna interrogarsi sulle differenze di approccio e sulle radici di queste due diverse impostazioni mentali).
Jacopus, sei abbastanza scaltro, vuoi fare la parte di colui che è super partes e giudica dall'alto chi si schiera pro o contro, facendo finta di non aver capito, in realtà vorresti orientare gli interlocutori sul tuo modo di vedere la situazione, che non è affatto super partes, ma di parte, della parte dei buonisti, però ora vuoi approcciarti in maniera piú soft, un tantino piú moderata rispetto ad altri topic con argomenti simili. Non credo che ci sia la dinamica del nemico/amico, come tu dici,  si tratta di un fenomeno che coinvolge molti attori e che comprende la politica, gli affaristi, delinquenti, scafisti, militari, organizzazioni, associazioni, istituzioni, migranti e noi cittadini verso i quali si riversa  poi il letame finale, tutto il disagio che da questo baillame vien fuori. In questa rete fosca che si è creata ci saranno certamente pure persone in buona fede, ma dove vuoi andare a parare? È ovvio che le varie fazioni politiche strumentalizzano ogni vicenda esaltando o ingigantendo ciò che piú conviene a proprio favore servendosi dei mass-media. I dibattiti vengono portati alla polarizzazione ancor  di piú quando da una parte si vuole imporre a tutti i costi un determinato sistema che non tiene conto della volontà popolare, e dall'altra invece c'è chi non ci sta, chi semplicemente non vuole, che dice "BASTA", e non vuole farsi prendere per i fondelli. 
Quale sarebbe l'esame non semplice ma razionale, intelligente della realtà, che solo tu e pochi altri illuminati vedono? Quale profonda trasformazione vorresti che ci fosse nella società?  Siamo sicuri che il compromesso sia sempre la scelta giusta o piú conveniente? E chi dovrebbe accettare o rimetterci di piú in un  compromesso?
Accettare ciò che accade, alla fine dell'illuminato ragionamento, significa essere intellighenti (come tutti i sinistri, ovviamente),  non accettare significa invece essere bambini di 9 anni?

Il punto fondamentale è: può un Paese permettersi di accogliere tutta la gente che arriva sul proprio territorio, molti dei quali non si sa chi siano e neppure esattamente quanti siano? Può continuare a permettersi di ospitarli, offrir loro un adeguato alloggio, vitto, servizio sanitario, lavoro, un futuro, quando non riesce piú neppure a far fronte alle esigenze dei propri cittadini?
Può continuare ad assicurare adeguatamente l'ordine pubblico? Può evitare un pericoloso impoverimento della popolazione ed una conseguente inifficienza dei servizi sociali?  Può evitare l'instaurarsi di ghetti, comunità ed etnie differenti numedose e in conflitto tra loro? Può evitare il degrado delle citta in una società che si vuole  non integrante ma addirittura multiculturale? NO!

Allora fin quando e come deve ancora continuare il "meritorio lavoro delle ORG"? Possibile che non si voglia dare un limite oltre il quale si dica "STOP"?

Perché permettere che tutto accada disrtribuendo una marea di soldi strappati dalle tasche dei cittadini già in disagio e fatti piovere ininterrottamente su ORG, non ORG, Onlus, Caritas, alberghi, strutture varie... in modo che piú persone vengono coinvolte, piú abbeveratoi ci sono e piú accondiscendenti si avranno in maniera tale da arrivare ad un punto di non ritorno. Alla fine che società avremo e a chi gioverà, chi ci avrà guadagnato? Di certo non i bambini di 9 anni, certamente tra gli "illuminati".

acquario69

Citazione di: Fharenight il 01 Maggio 2017, 04:01:44 AM
Citazione di: Jacopus il 30 Aprile 2017, 16:28:26 PM
Credo che sui migranti vi siano gia  discussioni a sufficienza in questo forum. A me piaceva riflettere con voi su questa supposta necessita' di vedere la realta' secondo le modalita' amico/nemico come ha giustamente osservato green. Avrei potuto fare l'esempio della UE, di Trump, di Renzi, del cristianesimo, del libero mercato, la tecnologia, la liberalizzazione della cannabis, del fascismo. Spesso forse per semplificare si sceglie un campo e lo si difende come se fosse l'unica verita'. Invece la realta' e' molto piu' complessa e la scelta giusta e' sempre un compromesso. Questo assunto se accettato, produce delle profonde modificazioni su come osserviamo la realta' ma evidentemente ci sono delle forti resistenze. Oppure vi potrebbero anche essere delle motivazioni razionali nella logica amico/nemico (ed effettivamente ve ne sono, ma bisogna interrogarsi sulle differenze di approccio e sulle radici di queste due diverse impostazioni mentali).
Jacopus, sei abbastanza scaltro, vuoi fare la parte di colui che è super partes e giudica dall'alto chi si schiera pro o contro, facendo finta di non aver capito, in realtà vorresti orientare gli interlocutori sul tuo modo di vedere la situazione, che non è affatto super partes, ma di parte, della parte dei buonisti, però ora vuoi approcciarti in maniera piú soft, un tantino piú moderata rispetto ad altri topic con argomenti simili. Non credo che ci sia la dinamica del nemico/amico, come tu dici,  si tratta di un fenomeno che coinvolge molti attori e che comprende la politica, gli affaristi, delinquenti, scafisti, militari, organizzazioni, associazioni, istituzioni, migranti e noi cittadini verso i quali si riversa  poi il letame finale, tutto il disagio che da questo baillame vien fuori. In questa rete fosca che si è creata ci saranno certamente pure persone in buona fede, ma dove vuoi andare a parare? È ovvio che le varie fazioni politiche strumentalizzano ogni vicenda esaltando o ingigantendo ciò che piú conviene a proprio favore servendosi dei mass-media. I dibattiti vengono portati alla polarizzazione ancor  di piú quando da una parte si vuole imporre a tutti i costi un determinato sistema che non tiene conto della volontà popolare, e dall'altra invece c'è chi non ci sta, chi semplicemente non vuole, che dice "BASTA", e non vuole farsi prendere per i fondelli.
Quale sarebbe l'esame non semplice ma razionale, intelligente della realtà, che solo tu e pochi altri illuminati vedono? Quale profonda trasformazione vorresti che ci fosse nella società?  Siamo sicuri che il compromesso sia sempre la scelta giusta o piú conveniente? E chi dovrebbe accettare o rimetterci di piú in un  compromesso?
Accettare ciò che accade, alla fine dell'illuminato ragionamento, significa essere intellighenti (come tutti i sinistri, ovviamente),  non accettare significa invece essere bambini di 9 anni?

Il punto fondamentale è: può un Paese permettersi di accogliere tutta la gente che arriva sul proprio territorio, molti dei quali non si sa chi siano e neppure esattamente quanti siano? Può continuare a permettersi di ospitarli, offrir loro un adeguato alloggio, vitto, servizio sanitario, lavoro, un futuro, quando non riesce piú neppure a far fronte alle esigenze dei propri cittadini?
Può continuare ad assicurare adeguatamente l'ordine pubblico? Può evitare un pericoloso impoverimento della popolazione ed una conseguente inifficienza dei servizi sociali?  Può evitare l'instaurarsi di ghetti, comunità ed etnie differenti numedose e in conflitto tra loro? Può evitare il degrado delle citta in una società che si vuole  non integrante ma addirittura multiculturale? NO!

Allora fin quando e come deve ancora continuare il "meritorio lavoro delle ORG"? Possibile che non si voglia dare un limite oltre il quale si dica "STOP"?

Perché permettere che tutto accada disrtribuendo una marea di soldi strappati dalle tasche dei cittadini già in disagio e fatti piovere ininterrottamente su ORG, non ORG, Onlus, Caritas, alberghi, strutture varie... in modo che piú persone vengono coinvolte, piú abbeveratoi ci sono e piú accondiscendenti si avranno in maniera tale da arrivare ad un punto di non ritorno. Alla fine che società avremo e a chi gioverà, chi ci avrà guadagnato? Di certo non i bambini di 9 anni, certamente tra gli "illuminati".


Mi sembra che le tue siano considerazioni ragionevolissime.

secondo me arriva sempre un momento che non e' proprio più possibile accettare compromessi e di qualsiasi natura essi siano..in tutte le cose ce sempre un limite che andrebbe innanzitutto considerato e non e' affatto normale,ed e' anzi molto molto strano che si voglia a tutti costi superarlo..e questo a prescindere! sia dalle "polarizzazioni" o dalle diverse posizioni di ognuno

paul11

Citazione di: Jacopus il 30 Aprile 2017, 16:28:26 PM
Credo che sui migranti vi siano gia  discussioni a sufficienza in questo forum. A me piaceva riflettere con voi su questa supposta necessita' di vedere la realta' secondo le modalita' amico/nemico come ha giustamente osservato green. Avrei potuto fare l'esempio della UE, di Trump, di Renzi, del cristianesimo, del libero mercato, la tecnologia, la liberalizzazione della cannabis, del fascismo. Spesso forse per semplificare si sceglie un campo e lo si difende come se fosse l'unica verita'. Invece la realta' e' molto piu' complessa e la scelta giusta e' sempre un compromesso. Questo assunto se accettato, produce delle profonde modificazioni su come osserviamo la realta' ma evidentemente ci sono delle forti resistenze. Oppure vi potrebbero anche essere delle motivazioni razionali nella logica amico/nemico (ed effettivamente ve ne sono, ma bisogna interrogarsi sulle differenze di approccio e sulle radici di queste due diverse impostazioni mentali).

Ciao Jacopus,
se le ONG sono solo un pretesto, il metaforico rapporto fra amico/nemico lo si vede benissimo nel rapporto storico fra partito comunista e democrazia cristiana in Italia confluiti in un partito democratico attuale:questa è storia.
La lotta fra organizzazioni confessionali, comuniste e laiche non sono solo state nel Parlamento.

I partiti hanno la mano lunga, erano e sono nelle associazioni ricreative, dalle parrocchie delle ACLI che confluivano nella Cisl, erano nelle cellule comuniste delle fabbriche, nelle feste dell'Unità, erano nell'Azione cattolica, erano e sono nelle associazioni dei magistrati che si dividono per colore politico, erano nel potere finanziario dei Sindona, Calvi Marcinkus, erano nel laico con ascendenze Giustizia e Libertà di Cuccia, erano nelle associazioni sportive che si chiamano Libertas o Fiamme gialle.
L'asssoiazionismo è riciclare gruppi dirigenti e anche spostarli nell'agone politico.

Non dimentichiamo la storia da berlinguer all' Ulivo, passato da un Occhetto che piangente abbandona in una storica assemblea il comunismo dopo il compromesso storico di Berlinguer nella seconda metà degli anni Settanta, la grande ristrutturazione  e riconversione industriale degli anni Ottanta.

La democrazia cristiana e lo hanno detto i suoi capirioni, non i oadesso, vivevano anchegrazie al nemico, opposto , quei "mangiabambini" dei comunisti. Finito il comunismo in Italia ,sparito il ruolo storico democristiano ,ma solo come partito. E' semmai interessante come il rapporto odioso/amoroso, amico/nemico sia confluito iuna quercia ,in ulivo e infine nell'epurazione di Bersani e D'Alema e nell'attuale partito democratico di fu democrtiistiani di nuova generazione legati mani e piedi a interessi molto più grandi di loro e che sono facili da capire,anche dalle loro prese di posizione.

Molti politici hanno iniziato dalle arci, dalla'azione cattolica, dalla fgci, tutti passavano per un percorso di formazione politica leaderistica..

La complessità è non vedere che invece da sempre la grande battaglia è fra massonerie, fra cooperative bianche e rosse del primo Novecento, fra il modo di concepire lo Stato, fra fedi politiche e religiose.
Le forme del pensiero diventano pragmatiche per perimetrare  le masse di pecore e mettergli i cani pastori, dentro lo sport, dentro i sindacati, dentro le associazioni culturali e ricreative,dentro oggi i no-profit, e la ogn.

Cambiano gli scenari, che possono a volte essere difficili da comprendere, se non si comprende i fondamenti, i primitivi che muovono le battaglie da sempre storicamente in atto, ma è sempre per il vil denaro e per il potere costruendo consensi elettorali, favori lavorativi, prestiti privilegiati, il di che mi manda Picone.
La lotta è in atto...........

InVerno

I partiti che si nutrono di puro antagonismo mica si son fermati alla democrazia cristiana, salvo che invece che essere antagonisti verso ideologie lo sono vs persone (per riflesso della società). "caste" , "immigrati" etc. Questo significa che anzichè sviluppare un corollario di idee in antitesi, propongono una sola idea verso un determinato ceto "spauracchio". Oh poi dietro ci possono anche essere problemi reali ci mancherebbe, ma dietro il partito c'è il nulla più assoluto. Non si ricorda una proposta di Salvini che non sia contro gli immigrati (salvo l'idea di un ridicola "flat tax" per fare l'occhiolino ai "grandi trattori" veneti), per lui e per Farheneit sembra che il governo sia composto di 18 ministeri all'immigrazione. Una deformazione del partito della "bacchetta magica" già anticipato da B.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

baylham

Considero una forma di generale conformismo giudicare il trasferimento dei migranti e dei rifugiati come un'attività losca, turpe, malvagia di per sé: lo stesso sostengo per chi commercia le sostanze tossicodipendenti, chi favorisce servizi sessuali e simili.

L'unica distinzione rilevante nell'attuale dibattito sull'attività delle associazioni private che fanno i salvataggi in mare è verificare se alcune sono finanziate segretamente e direttamente o indirettamente con i proventi derivanti dal trasporto dei migranti. Altre distinzioni sono inutili e fuorvianti rispetto alle questioni economiche  e sociali di fondo: le associazioni, fanno parte di una unica rete, in parte illegale e legale, in parte privata e pubblica, per il trasferimento e il soggiorno di migranti e rifugiati. Anche la distinzione tra migranti e rifugiati andrebbe ridiscussa.

In ogni caso mi sembra che il problema delle migrazioni sia affrontato politicamente in modo ipocrita, guardando e polemizzando sugli aspetti accidentali rispetto a quelli essenziali, che mettono in gioco e in crisi i valori fondamentali dell'Occidente, soprattutto per chi si definisce socialista o comunista o cristiano, per cui la vita di un qualunque uomo, immigrato o no, dovrebbe avere lo stesso valore di un qualunque cittadino italiano o europeo.

Come cittadino dell'Europa auspico una politica comune in materia di immigrazione, che sia capace di organizzare almeno l'arrivo della maggior parte dei rifugiati tramite canali, reti legali. La caduta demografica dei paesi europei consente, se non obbliga, ad una simile politica di lungo termine.