Perché non si considerano le pene alternative al carcere?

Aperto da Socrate78, 18 Febbraio 2019, 14:18:42 PM

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Jacopus

Per Elia. E' singolare il tuo modo di ribattere. Si potrebbe riassumere nello slogan "e allora il Pd?". Ti ho sommariamente descritto la politica penitenziaria della Norvegia e tu mi tiri fuori dati che non c'entrano nulla con la Norvegia e sopratutto con la politica penitenziaria. Come se dicessi che in Italia c'è un livello di cura sanitaria pubblica superiore agli Stati Uniti e mi si rispondesse: "Sì ma in Italia il mare è inquinato."
Cerca di spiegare cosa accomuna il basso livello di criminalità e la presenza dei suicidi. Forse che istituendo i lavori forzati con la palla al piede i suicidi potrebbero dimuire?
Tesi interessante ed estremamente sadica.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Vittorio Sechi

Citazione di: Elia il 01 Aprile 2019, 12:21:12 PM
No! L'olio di ricino no. Non hai idea di quali proprietà ha quest'olio, non lo sprecherei cosí.

Scherzi a parte, quello
è un metodo di tortura, nessuno qui sta parlando di torture.

Capisco il tuo punto di vista e capendolo non lo condivido.

In primo luogo, proprio come premessa a qualsiasi discussione concernente il tema di specie, varrebbe sempre la pena porsi un quesito, che ritengo ineludibile. Dalla risposta fornita da ciascuno di noi derivano i differenti, confliggenti, probabilmente non mediabili e non riconducibili a sintesi approcci ed angoli di visuale rispetto al problema. Ma non solo, anche qualcosa di molto più profondo.

La domanda è la seguente: «i nostri Padri Costituenti, nello scrivere l'articolo 27 della Costituzione della Repubblica italiana, furono ispirati da insano buonismo (sic!) o da una concezione dell'uomo, dei delitti, delle pene e della società di cui andavano a gettare le fondamenta a largo spettro e con una visione prospettica e progettuale?»

Mi riferisco particolarmente al terzo comma, ove è previsto che: «Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato».

Devono tendere alla rieducazione del condannato. Da qui dipende la concezione di una società
 

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