Perché l'omosessualità è spesso stata considerata eticamente sbagliata?

Aperto da Socrate78, 05 Gennaio 2021, 11:43:51 AM

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Socrate78

Mi chiedo a volte come mai l'omosessualità, presso molte culture antiche (non solo quella giudaico-cristiana) sia stata considerata con sospetto e vista come un male etico.
E' soltanto a causa della sterilità dell'amore omosessuale oppure vi sono altri motivi nascosti? Nella cultura greca antica, ad esempio, io so che l'omosessualità tra adulti non era vista in maniera positiva, ma semmai era accettata e favorita la pederastia (cosa diversa), cioè l'amore tra due soggetti con notevole differenza di età, in genere un adolescente e un adulto. Ma l'omosessualità tra adulti era riprovata sia nell'antica Grecia sia ancora di più nella civiltà romana, addirittura nella società ebrea era vista come un "abominio" agli occhi di Dio in base alla legge mosaica. Il tabù dell'omosessualità si è poi trasferito al Cristianesimo e alla Chiesa cattolica e solo ultimamente questo tabù inizia ad essere messo in discussione, si stanno facendo delle leggi che permettono le unioni civili e il matrimonio gay in alcuni paesi europei, sono nati i movimenti in difesa dei diritti omosessuali, ma questo tipo di aperture sono piuttosto recenti, solo trent'anni fa le cose erano ben diverse e per la psichiatria (sino agli anni '80) per molto tempo l'omosessualità è stata considerata un disturbo mentale.
Il tabù nei confronti dell'omosessualità non sembra essere solo diffuso presso le persone religiose, ma anche alcuni atei/agnostici la considerano come qualcosa di deviante, ad esempio il criminologo Francesco Bruno continua ancora adesso a ritenerla come un comportamento deviante, ai limiti dell'accettabilità sociale.
Quindi qual è la ragione profonda per cui l'omosessualità nel tempo è spesso stata vista come qualcosa di eticamente sbagliato?

Alexander

Buongiorno Socrate78


Sarò onesto. Anch'io combatto con me stesso per accettare questa diversità. Il cuore e la ragione mi dicono che non è giusto discriminare, ma quando sono in compagnia o in presenza di una persona omosessuale maschio provo ancora adesso un fastidio indefinibile, che ricordo provavo in maniera forte in adolescenza. Soprattutto se, come spesso tendono a fare le persone gay, ti toccano magari dolcemente sul braccio, in un semplice e innocuo gesto d'amicizia, come fanno in genere le donne. Ma se mi tocca il braccio una donna provo piacere, se mi tocca un maschio provo fastidio. Forse questa pessima sensazione è presente in molti, fin dagli albori delle società umane, contribuendo alle ingiuste discriminazioni. Ma ovviamente c'è molto di più.
Naturalmente la mia reazione è del tutto ridicola, e magari nasconde chissà che cosa. Ma non posso negare a me stesso che la provo.

viator

Salve Socrate78. L'avversione della Chiesa (e delle società permeate dal cristianesimo) per l'omosessualità ha ragioni abbastanza tanto "naturali" (cioè logicamente conseguenti ad una certa visione cristiana del mondo) quanto concrete.



       
  • L'esistenza e la pratica dell'omosessualità non producono discendenza, quindi risultano in contrasto con l'esortazione biblica "crescete e moltiplicatevi". Le grandi dottrine hanno bisogno di masse imponenti di fedeli, possibilmente poco acculturati. Ai tempi della Bibbia, poi, si pensava che la Terra (magari Promessa) potesse ospitare e mantenere (grazie anche alla Divina Provvidenza) un numero infinito sia di anime che di corpi.
  • Se gli omosessuali non fanno figli, essi risultano incontrollabili poichè non daranno mai retta alle raccomandazioni attraverso le quali le Chiese cercano di controllare il comportamento sessuale del gregge (congiungetevi solo per riprodurvi, congiungetevi solo dopo essere passati davanti ad un nostro Funzionario, accoppiatevi solo "alla cattolica", il matrimonio è sacro, la fedeltà coniugale pure...........).
  • Chi fa sesso senza la preoccupazione di dover conseguire (o, all'opposto, evitare) la fecondazione risulterà assai portato a farlo più spesso, dedicando a tale "diversivo" più tempo, sottraendo appunto tempo, attenzioni ed energie alle altre attività ed interessi della vita (lavoro, meditazione spirituale, preghiera, vita comunitaria etc. etc.) che Chiese e Società considerano più utili, etiche, morali e meritorie rispetto ai sollazzi del sesso.
  • perciò la sessualità in generale e l'omosessualità in particolare sono :
  • tollerata benchè da regolamentare la prima, visto che risulta indispensabile;
  • malvista o vietata la seconda, visto che è sia inutile che socialmente e fideisticamente trasgressiva.



Naturalmente anche stavolta ho sparato il mio solito cumulo di tendenzione assurdità, vero ? Saluti.


Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

Le diverse culture nello spazio e nel tempo declinano diversamente l'atteggiamento nei confronti dell'omosessualità, che ha quindi origini culturali ,e in un modo o nell'altro altro nessuna cultura sembra accettarla come un fatto naturale.
Dovrebbe essere la cultura a conformarsi alla natura e non viceversa. Così in effetti è.
Ma nel conformarsi alla natura tende a semplificare.
È una semplificazione , che non corrisponde alla realtà, il parlare di uomini e donne , semplificazione alla quale tutti siamo chiamati a conformarci fin dalla più tenera età
Si potrebbe dire , parafrasando Jessica Rabbit, che quando proviamo fastidio , come dice Alexander, verso l'omosessualità, non è perché siamo cattivi , ma perché così ci siamo  disegnati.
Per cercare di contrastare con la ragione , perché col sentimento non tutti ci riusciamo, questa aberrazione che deriva dal divedere gli uomini in generi sessuali, occorrerebbe a mio parere propagandare più che la liberazione sessuale la liberazione dalll'ipotesi sessuale, che è contenuta in tutti i testi sacri.
Nello specifico della nostra cultura maschilista tale liberazione varrebbe più per gli uomini che per le donne e questo dovrebbe essere un incentivo per la classe dominante degli uomini a stracciare la tessera di appartenenza.
Ma in generale è sbagliato parlare di liberazione degli uomini o delle donne.
La soluzione non è liberare chi ...ma liberarci di...
La cultura è una gabbia per tutti senza bisogno di individuare generi e categorie che occasionalmente appaiano più o meno svantaggiate , ma con la consapevolezza che si può uscire da una gabbia solo per entrare in un altra , sperando sia dotata di maggiori confort.
Mi auguro che intanto questa consapevolezza possa essere di conforto a chi accidentalmente , per un verso o per l'altro ,debba patire le aberrazione del disegno della società in cui vive, consapevoli fin d'ora che la tolleranza sia da esaltare perché sempre c'è ne sarà bisogno. Dovremo tollerare chi non si conforma al disegno, che di per se' si può considerare accidentale , piuttosto che considerare un incidente  la natura di chi dovrebbe rientrarci , e non sempre , con tutta la buona volontà , ci riesce.
Una volta si pensava che una vera donna dovesse avere la vita sottile e se non l'aveva là si ingabbiava in un corpetto.
Esempio di come le cose funzionano e continueranno a funzionare pur nelle naturali evoluzioni culturali.
Così è.Prendiamola con filosofia.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Alex Pirino

buona sera, a proposito dell'omosessualità di che cosa stiamo parlando? stiamo parlando di interpretazioni diverse del significato di questa parola ma a partire dal significato etimologico indiscutibile da parte di tutti: piacere sessuale verso persone dello stesso sesso. Sappiamo che in società ciò che ha sempre diviso, a quanto ne so, il family day dal gay pride è basato sulla visione diametralmente opposta che l'amore non è omosessuale contro la visione che l'amore tra due persone è anche omosessuale. Io sono dell'idea che è davvero sbagliato infilarsi in casa degli altri per discriminare con chi va a letto a prescindere dal proprio orientamento sessuale perché è esattamente uguale a pretendere di aprire il sacchetto della spesa di uno sconosciuto dopo che lo ha pagato e essere invadente a partire dalla falsa pretesa della libertà di farlo: è sbagliato in ogni caso. Viviamo purtroppo in un mondo in cui la libertà è fraintesa così a prescindere dai gusti sessuali di chi la espone apparentemente affermando di se la visone sessuale che difende. Esiste la visione dell'omofobia che offende le persone omosessuali anche svalutando nelle varie forme le piacevoli caratteristiche o qualità che le persone esprimono di sé, riducendo ad attrito triste quello che potrebbe essere al contrario avere un atteggiamento da cuscino in modo da abbattere difese esaltando qualità di una persona in modo non molesto. Esiste ancora il pensiero sbagliato che ad essere persone moleste siano le persone omosessuali col provarci o in svariati modi, ma non è vero perché c'è lo stalking e la varie forme persecutorie con cui la gente è molesta a prescindere da questo. Esiste inoltre c'è gente che discrimina le scelte sessuali di altri, avendo magari quaranta anni attraverso una visione antisessuale perché immatura,cioè di non fare l'etero ecc nonostante il divulgare con l'entusiasmo questo atteggiamento tra trenta e quarant'enni completamente togliendosi piu di vent'anni senza accorgersene come poteva succedere ai tempi dei 14-15 anni ecc. Mi viene un pò da ridere rispetto a questo perché viviamo in un mondo malato di anoressia sessuale oggettivamente che dimentica anche attraverso una visione adonica e complessata che per essere un uomo bisogna essere liberi di andare a letto con chi si vuole nel rispetto dei gusti sessuali degli altri nel rispetto reciproco che divide le scelte,i muri di ogni coppia e delle proprie scelte sessuali e scelte libere  e personali delle coppie che quindi si formano nello scegliersi reciproco. Essere uomo vuol dire questo e  sicuramente ciò che aiuta oltre alla palestra quindi è il rispetto? no, ma la libertà personale a prescindere da quello che gli altri pensano del letto e della persona con cui ci decidiamo di andare sotto le coperte perché poi alla fine è la partner ché ti ha lì. Io personalmente sono ancora single e non vedo l'ora di trovarmi la donna per andare a letto,e lì poi non ci sono le parole,le opinioni ecc ma lei per cui, piu di così che cosa dire..Ho tanta voglia di conoscere una brava donna,di innamorarmi,di starcene tranquilli, di esserci scelti, e più di lei chi potrà dirlo che starà bene insieme a me? quindi non vedo l'ora che succederà di fronte a questa certezza per cui sarò una sorpresa chissà forse per tutta la vita e spero di sì. A parte le scelte sessuali personali orientate nella quotidianità che dividono la fobia sessuale dalla scelta di affermazione di sé anche attraverso l'ottenere i propri diritti esauditi dato che esistono le percentuali di invalidità legate alla salute esiste il discorso più ampio delle scelte familiari che vogliono garantire a se stesse quelle agevolazioni a prescindere da tutto e di cui hanno diritto grazie agli ammortizzatori sociali e tutti quegli enti a tutela di ogni tipo di famiglia,da quella tradizionale a quella meno tradizionale. La libertà sessuale prima di tutto ma se essere omosesssuali vuol dire essere depressi o tristi oppure in tutti gli altri modi in cui non si riesce a essere sereni perche non si riesce ad avere una visione di se stessi piacevole e in pace con la sessualità, non si riesce ad avere rapporti sessuali o qualsiasi cosa per cui  il soffrire ci rende più sensibili e oggetto di vivere la discriminazione in modo più forte perche è vivere le parole in modo più pesante e estremizzandoci, la preghiera è l'unica risposta ma oggettivamente efficace che dimostra quanto la realtà è diversa da quella che pensavamo e facendo entrare il buon dio nella nostra vita e la Madonna stiamo certi che niente può rimanere tristezza o situazione tipo quando le donne si sentono a disagio durante le mestruazioni come se le vedessero tutti anche se non è vero. La tristezza con Dio è destinata a finire prima o poi ma deve essere una scelta di adesione a non volere rimanere omosessuali per sempre e a non riuscire ad avere rapporti sessuali ma bisogna volerlo,darsi pace e decidere di seguirlo. Questa è la mia visione rispetto alla libertà e quindi la parola sbaglio accanto a libertà quando ci sentiamo così non c'entra niente perché l'argomento riguarda logicamente per forza altro ecc. Eticamente sbagliata si attribuisce quando il piacere omosessuale non piace e non porta da nessuna parte di fronte all'essere impotenti e a sentircisi di fronte all'altro sesso che rifiutiamo perché sotto l'aspetto sessuale perche lo odiamo oppure ne abbiamo paura oppure non ha sapore ed è la stessa cosa. Piuttosto che rimanere tristi,depressi o suicidarsi prendere il Rosario della Madonna e iniziarlo a pregare fa succedere e farà succedere i miracoli di sicuro perché non esistono pastiglie per l'amore anzi sono solo invadenti,invasive e contro la salute del corpo,contro la purificazione fisica dell'anima, in ogni  caso è così, anche se sono ignorante.

Freedom

Citazione di: Socrate78 il 05 Gennaio 2021, 11:43:51 AM
Mi chiedo a volte come mai l'omosessualità, presso molte culture antiche (non solo quella giudaico-cristiana) sia stata considerata con sospetto e vista come un male etico.
E' soltanto a causa della sterilità dell'amore omosessuale oppure vi sono altri motivi nascosti? Nella cultura greca antica, ad esempio, io so che l'omosessualità tra adulti non era vista in maniera positiva, ma semmai era accettata e favorita la pederastia (cosa diversa), cioè l'amore tra due soggetti con notevole differenza di età, in genere un adolescente e un adulto. Ma l'omosessualità tra adulti era riprovata sia nell'antica Grecia sia ancora di più nella civiltà romana, addirittura nella società ebrea era vista come un "abominio" agli occhi di Dio in base alla legge mosaica. Il tabù dell'omosessualità si è poi trasferito al Cristianesimo e alla Chiesa cattolica e solo ultimamente questo tabù inizia ad essere messo in discussione, si stanno facendo delle leggi che permettono le unioni civili e il matrimonio gay in alcuni paesi europei, sono nati i movimenti in difesa dei diritti omosessuali, ma questo tipo di aperture sono piuttosto recenti, solo trent'anni fa le cose erano ben diverse e per la psichiatria (sino agli anni '80) per molto tempo l'omosessualità è stata considerata un disturbo mentale.
Il tabù nei confronti dell'omosessualità non sembra essere solo diffuso presso le persone religiose, ma anche alcuni atei/agnostici la considerano come qualcosa di deviante, ad esempio il criminologo Francesco Bruno continua ancora adesso a ritenerla come un comportamento deviante, ai limiti dell'accettabilità sociale.
Quindi qual è la ragione profonda per cui l'omosessualità nel tempo è spesso stata vista come qualcosa di eticamente sbagliato?
Mi riconosco molto in quello che scrive Alexander. Non lo so, vorrei dirti che è frutto dell'educazione, ma non ne sono convinto sino in fondo.
Tu pensa che conosco uomini (io sono uomo) omosessuali con i quali mi trovo benissimo: hanno una sensibilità, una intelligenza, una vivacità invidiabile. Sono spiritosi, essi sono l'asso di briscola per mettermi a mio agio, sono adorabili! Molto meglio la loro compagnia che quella di pallosissimi uomini etero tutti donne, motori e denaro. Io, fra l'altro, i gay, li ho sempre (mio malgrado!) attirati e, spesso, sono stato al centro delle loro attenzioni. Almeno sino a che capivano che.....non c'era trippa per gatti :D

Eppure......eppure.........se vedo due uomini che si baciano provo un disagio. E sono molto misurato nel descrivere il mio stato d'animo.

E non lo provo quando vedo un incontro di boxe o di Mdma.

Sono sbagliato io? Si, probabilmente lo sono perchè è assurdo non provare disagio osservando due uomini che si picchiano con furore, selvaggiamente! e provare disagio osservando due uomini che si scambiano effusioni d'amore.

Verosimilmente la ragione va ricercata in quello che spesso ho sostenuto e cioè che nell'essere umano c'è qualcosa di sbagliato, profondamente sbagliato.

O forse, invece, sono leggi naturali alle quali non possiamo, nemmeno volendolo, disobbedire.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

viator

Salve freedom. Citandoti : "Verosimilmente la ragione va ricercata in quello che spesso ho sostenuto e cioè che nell'essere umano c'è qualcosa di sbagliato, profondamente sbagliato".

Scusa ma l'essere umano............secondo quale "ottica" (punto di vista da parte di "chi" d'altri che non sia umano) conterrebbe qualcosa di sbagliato ?

Se il punto di vista è il tuo, dato che sei un umano.....si tratterebbe di un giudizio fornito da uno che fa parte degli "sbagliati", quindi il giudizio stesso risulterebbe contemporaneamente giusto (per via del fatto che viene espresso da uno "sbagliato" che ha come "indovinato" o è comunque consapevole di essere appunto "sbagliato") e pure sbagliato (perchè emesso da uno che, essendo "sbagliato"......magari sbaglia proprio nel giudicare sè ed i propri simili......) insomma, mi sembra che tu non prenda invece in considerazione una ipotesi molto molto molto molto più semplice, giusta e chiara :Ogni volta che vediamo qualcuno fare qualcosa, scatta in noi un meccanismo di immedesimazione. Non c'entra una mazza l'empatia (delizioso concetto inventato pochi decenni fa dai buonisti pieni di sensi di colpa), ma invece tendiamo ad immedesimarci in quello (o quelli se più di uno) che stiamo guardando, mettendo noi stessi al loro posto allo scopo di cercare di condividerne il piacere (immedesimarsi nel bene, se in quello che vediamo c'è qualcosa che ci piace) oppure cercare di stare alla larga dal dolore (cercare di sottrarsi alla sofferenza, se in quello che vediamo c'è violenza, dolore, sofferenza).




Quanto tu vedi due omosessuali che si baciano certo non vedi il loro piacere, ma neppure quello che potrebbe essere anche un tuo piacere, dato che sei eterosessuale. Neppure, però hai modo di immedesimarti in un loro dolore che certo risulta assente sia per essi che per te.



Il risultato psichico di una scena che per te è priva di piacere ma anche di dolore è ciò che appunto genera la tua reazione intermedia "no piacere=bene - no dolore=male"...........e tale reazione  intermedia è esattamente lo "imbarazzo" che tu affermi di provare.




Nel caso del pugilato invece - dal momento che tu non sarai nè un energumeno nè un sadico - la tua immedesimazione sarà nei confronti di colui (o coloro, visto che sono in due) che prendono colpi violenti e dolorosi (evidentemente non potrai immedesimarti nel piacere di due che stanno menandosi) e quindi si innescherà la reazione psichica di ripulsa, di sottrazione da un simile spettacolo, di tua personale fuga da ciò che presenta e consiste solo in dolore e sofferenza. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

@Freedom.
Ma non sei sbagliato tu.
Siamo sbagliati tutti e quindi nessuno.
La risposta ai tuoi timori in effetti l'ho data nel mio precedente post.
Se la mia teoria è giusta ,per verificarla, occorrerebbe chiedere ad un omosessuale se prova...disagio verso gli omosessuali.
Se la risposta è sì allora...bingo.
Il motivo è che siamo tutti come pesci che nuotano nello stesso mare senza sapere che c'è un mare.o
E quel mare è la cultura in cui viviamo tutti , omosessuali compresi, per i quali il disagio è quindi di duplice natura.
Però le culture si possono cambiare, e non sono gli omosessuali chiamati a fare outing, ma proprio la nostra cultura.
Il disagio comunque è di tutti, e tutti avremmo da guadagnarne , ma senza farsi troppe illusioni.
Perché la nostra esigenza di semplificare rimane e nuove aberrazioni nasceranno.
L'aberrazione attuale, che tanti disagi genera ,nasce dalla semplificazione che si possano dividere i viventi per generi sessuali.
È una grande balla.
Troviamone una migliore che ci renda la vita più sopportabile, sia a chi prova disagio , sia a chi è l'oggetto di quel disagio.
Lo sanno tutti Freedom che i veri maschi non lavano i piatti e gli piace fare a cazzotti. 😅
Che domande fai ? 😉
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
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Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Peggio che "eticamente sbagliata", vizio contronatura. Ovvero la "natura" patriarcale fondata sulla famiglia eterosessuale e la riproduzione. Rispetto alla quale l'omosessualità è anomalia radicale. Peraltro tollerata in contesti storici in cui il concetto di peccato era assai lasco e contrattabile, come nella civiltà antica, che con le mele platoniche riusci a legittimarla stocasticamente e filosoficamente. Tanto quella maschile che femminile, anteponendo l'anima gemella alla biologia.

Bei tempi per gli omosessuali, tramontati con l'avvento dell'integralismo etico abramitico incentrato sul peccato e la lapidazione del peccatore. Integralismo ereditato dalle derivate cristiane e musulmane del ceppo originario giudaico. Eredità non solo etica, ma pure psicologica da cui è difficile liberarsi anche a livello di reazioni di stomaco.

Si sa che i gusti cambiano e con essi anche le cose che offendono il gusto, adeguandosi col gusto anche l'etica, come sta avvenendo in questa fase storica, laddove si sono regolati i conti col medioevo, che antepone gli affetti e l'attrazione erotica ai dogmi. Bentornato Platone. E pure Saffo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve. Il fatto è che - in tutti angoli del mondo e della storia, la tolleranza verso la "variegatezza" dei costumi sessuali è funzione direttamente proporzionale alla disponibilità di risorse.

In parole povere, società prospere e periodi di abbondanza hanno sempre permesso di allentare i cordoni della morale.

Il problema atavico che la prosperità permette di aiutare a risolvere è quello della prole. Le comunità basate sulla semplice sussistenza (rischi e fatiche che permettano la semplice sopravvivenza) hanno bisogno di prole per compensare l'incertezza e l'alta mortalità dei loro membri (altro che sterile omosessualità o giochini erotici non fecondanti !), poi per disporre di mano d'opera familiare per la caccia, la pesca, l'allevamento, l'agricoltura, poi ancora per avere una discendenza che possa essere d'aiuto nel (fortunato ?) caso si riesca ad invecchiare.....ed inoltre nessuno tra i loro componenti è disposto a faticare per allevare la prole non propria (nel caso di costumi sessuali troppo allentati).

E' chiaro ed ovvio che - quanto più ci si allontana dal mondo dei bisogni essenziali - tanto più tutti gli aspetti sopra citati tendono a scomparire od a risultare rimediabili attraverso le risorse di una aumentata ricchezza, la cui conseguenza consisterà in una adeguata - nuova ed assai più variegata e complessa - struttura della società ANCHE nei confronti delle conseguenze della sessualità. Saluti.



Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

@ Viator
In altri termini la socialità fa' sentire i suoi effetti positivi e negativi tanto quanto più c'è ne sia bisogno , e quei momenti sono quelli di emergenze problematiche.
In quei momenti tendiamo a regole più stringenti.
Tuttto cio' è comprensibile e condivisibile.
Ma rimane il fatto che la natura di quelle regole non sia univoca, e che si possano comunque riscrivere senza intaccarne la funzionalità , emendandole da necessità inattuali.
Abbiamo ancora bisogno di procreare, ma non più per acquisire braccia all'agricolture e balie per la vecchiaia, ma per mantenere una società che goda dell'equilibrio che si crea grazie al contributo delle diverse generazioni.
In questo equilibrio ognuno avrà' il suo posto in base alle sue tendenze naturali e alle esperienze maturate.
Dovremmo ricordarci tutti che se è vero che gli omosessuali subiscono indicibili e mostruose discriminazioni la loro reazione , quando ci riescono, è quella di acquisire potere sociale.
Pochi ci riescono ma quei pochi, tanti quanto bastano, sono una buona fetta di quelli cui dobbiamo sottostare.
Sono il parroco, sono il capo dell'ufficio gestione personale, etc...
Insomma, sto cercando di mettere in fila, se si è capito, tutti quegli incentivi che facciano leva sulla nostra razionalità mirando alla nostra convenienza, bieca se volete, per superare il problema, visto che gli appelli al buon cuore non sortiscono effetti.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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