Perché i cattivi piacciono ai bambini?

Aperto da Pensarbene, 31 Marzo 2023, 09:52:07 AM

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Pensarbene

Al tempo del successo di guerre stellari, è stata fatta un' inchiesta sui personaggi preferiti dai bambini.
Ha vinto,alla grande,il Dark Wader o Fener che si dica,seguito da alcuni altri perfidi della saga,l'Imperatore e poi gli altri,ultimo il buono dei buoni,Obi Van Kenobi.
Che dire?
Niente di nuovo sulla Terra:chi ha bambini,insegna e conosce quelli degli altri,sa con quale meraviglia,occhi spalancati e aspettative note solo a loro seguono le azioni dei cattivi nelle favole.Quando poi la favola termina con il solito melenso e scontato finale,non sembrano molto felici, o meglio,si mostrano felici come per compiacere, ma non lo sono.
La storia insegna che i cattivi hanno trascinato molta più folla dei buoni, caratterizzando un mondo sempre più "cattivo".
Film, videogames,libri,internet seguono e confermano a ruota.
Perciò,l'osservatore indipendente e intelligente ne trae una sola e logica conclusione: una specie cattiva su uno sfortunato e abusato pianeta!

atomista non pentito

"Cattivo" ...."buono" ....... sono aggettivi che valgono solo se precedentemente viene proposta una scala condivisa , esattamente come "tanto" o "poco".
Sostanzialmente non significano nulla.

Pensarbene

#2

I bambini amano i personaggi biechi,che non hanno scrupoli,che vincono con la violenza,la summa del peggio e sapete perché?
Perché in ogni essere umano c'è un potenziale di quel genere che,in parte aiuta e in parte rovina le persone.
Se voi lo liberate diventate dei diavoli dal volto umano,se voi lo reprimete e cercate di soffocarlo o eliminarlo, diventereste una gelatina buonista o una mina vagante.
Se  imparate a usarlo cum grano salis e senza farne un problema,diventa un compagno di viaggio!
I bambini,lasciati soli e senza controllo, manifestano subito questo aspetto dell'uomo.
Per questo amano gli eroi negativi,e io dico che la maggior parte degli esseri umani adulti la pensa all'ingresso modo e diventerebbe tale se potesse farlo.
Nel passato lontano lontano,quando avvenne quella che Piaget chiama"esplosione degli istinti" ,gli allora esseri umani in evoluzione diventarono TALI sul serio e fu un inferno da cui uscirono pochi superstiti malconci e,purtroppo, irrimediabilmente SEGNATI.
Questo fu il vero peccato originale,l'impazzimento e l'esplosione del potenziale distruttivo umano seguiti dall'implosione che continua ancora oggi.
Dentro la gente, c'è ancora quel ricordo, il TERRORE di quell 'evento, ma anche la tentazione di riprovarci per vincere e non per perdere.
Questo è il "diavolo umano", esista o meno quello spirituale e non si può togliere dal cuore dell'uomo!!





Socrate78

Anch'io, devo confessarlo, leggo spesso libri gialli tendenti al thriller in cui tendo a provare simpatia ed empatia non per il detective che indaga ma proprio sull'antagonista criminale, ma mi capita perché l'autore del testo a mio avviso è così bravo da far in modo da dipingere anche il malvagio come una vittima ad esempio di abusi, di solitudine, di traumi infantili che hanno generato poi quel "mostro" che è da adulto. Immagino quindi nella mia mente dei finali ai libri che leggo in cui il colpevole riesca a farla franca e a sfuggire alla cattura. Ma ritengo che la simpatia dei bambini per i cattivi non equivalga a quella che provo io quando leggo questi testi, perché quella dei bambini è istintiva, non è motivata dalla storia del cattivo per cui puoi provare compassione anche per lui, no, il bambino sembra proprio preferire il male in quanto tale!

InVerno

Perchè sono scritti meglio... generalmente.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Phil

Per come la vedo, il bambino, soprattutto il preadolescente, non ama le regole in quanto sta appena iniziando a strutturare il senso del limite, del lecito, delle possibilità, etc. che spesso è un'esperienza di frustrazione e di fallimento («non si deve», «non si può», «non si fa», etc.), già iniziata con il distacco dall'utero, poi dal seno materno, etc. Il cattivo di turno, come eroe che non sottostà alle regole del bene (dei genitori, della società, etc.), rappresenta al meglio il senso di ribellione (non addomesticamento) del bambino, l'anima della sua psicologia inversa, quello che il bambino vorrebbe fare in termini di indipendenza da vincoli regolamentari. Nei Simpson quanti adorano Bart e quanti Lisa? Quanti hanno provato più pena per la fine asinina di Lucignolo che per qualunque peripezia di Pinocchio? Perché a scuola, il più "carismatico" o il più "rubacuori" della classe non è mai il secchione, ma piuttosto il ribelle? In tutti questi casi, il "bambino medio" ammira ciò che non è e non ha (spudoratezza, "coraggio di andare contro il sistema", indipendenza dalle regole, etc.), o meglio ciò che, crescendo in una società, gli viene chiesto di imbrigliare (tale "invidia in double bind" inizia a quell'età e non è detto passi crescendo).
Da un punto di vista strettamente narrativo, credo sia inoltre da considerare come il buono è prevedibilmente (noiosamente?) vincente e sempre con i soliti mezzi o "poteri", mentre i cattivi sono, a loro modo, più creativi e imprevedibili (due qualità tipiche dei bambini...), al punto che spesso si guarda la lotta fra il buono e il cattivo, non per vedere chi vince, bensì scoprire quanto il cattivo sia in grado di mettere in difficoltà il buono (e questa è comunque una specie di tifo). In qualche caso c'è poi una sorta di sindrome di Stoccolma: il cattivo spaventa eppure attrae, per la sua dimensione estetica inquietante ma anche misteriosa, per la capacità di scuotere e suggestionare (qual è il brano più famoso di Guerre Stellari?); quanto più il cattivo è credibile e serio, tanto più affascina per la sua «resilienza» (come direbbero gli adulti). Anche perché, pur perdendo sempre, non è raro che il cattivo non abbia punti deboli socialmente o umanamente parlando: è classico il caso in cui il cattivo prende in ostaggio una persona cara al buono per tenerlo in scacco o, viceversa, il cattivo si dimostra sprezzante dalla cattiva sorte che tocca ad un suo sottomesso o complice. Questo è infatti un altro elemento di fascinazione: il cattivo ha quasi sempre la caratteristica di essere "il capo", colui che comanda, mentre il buono è talvolta contestualizzato in una giustizia che lo vede come "dipendente", "al servizio di", non "boss" che ha dei sottoposti, dei "pedoni" (come il bambino spesso si sente in famiglia...). Il cattivo, sublimandolo filosoficamente, incarna la volontà di potenza che cerca di prendersi ciò che desidera (e chi non lo vorrebbe?), la pulsionalità a cui il bambino è chiamato dai grandi a rinunciare (pulsionalità che resterà latente e talvolta avrà la sua metamorfosi o catarsi in altre "attrazioni fatali").

Pensarbene


"Ma ritengo che la simpatia dei bambini per i cattivi non equivalga a quella che provo io quando leggo questi testi, perché quella dei bambini è istintiva....
il bambino sembra proprio preferire il male in quanto tale!"

È così e bisogna tenerne conto nell'educazione dei figli e nella scuola.
Anche gli adulti si portano dentro questo "demone" ed è bene che imparino a gestirlo nel modo migliore.
Come mai ci sia nessuno lo sa,i perché possono essere tanti,di sicuro non lo si può eliminare.

Ipazia

Phil l'ha spiegato bene. Va aggiunto che la trasgressione è tanto più attrattiva quanto più la norma è opprimente.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Mai avuto simpatia per i cattivi, neanche da piccolo. All'adulazione della trasgressione ho sempre preferito l'ordine delle regole, e comunque la parte dei buoni. 

Claudia K

Citazione di: Pensarbene il 31 Marzo 2023, 09:52:07 AMchi ha bambini,insegna e conosce quelli degli altri,sa con quale meraviglia,occhi spalancati e aspettative note solo a loro seguono le azioni dei cattivi nelle favole.Quando poi la favola termina con il solito melenso e scontato finale,non sembrano molto felici, o meglio,si mostrano felici come per compiacere, ma non lo sono.
Non insegno e non ho mai seguito Guerre Stellari, mentre sono stata bambina e seguo sempre con interesse i bambini (miei o altrui). 
Francamente mi sembra che la stragrande maggioranza (compresa me) reagisca proprio come Anthonyi ha detto di sè. Più precisamente : non mi sembra affatto che i bambini <si mostrino> felici, del trionfo del buono, per sola compiacenza. Anzi: non è raro constatare, dai loro visi assorti in un film, che vivano una vera e propria tensione nell'assistere alla cattiveria-vessazione-ingiustizia, e che la loro mimica si sciolga gioiosa al "lieto fine". 
Io provo ancora oggi avversione verso Lucignolo e il Gatto e la Volpe di Pinocchio, mentre non sono mai riuscita a leggere Barbablù fino alla fine... 

Socrate78

Ma Lucignolo io l'ho sempre visto come un falso cattivo poiché sembra provare autentica amicizia per Pinocchio, certo è di cattivo esempio e lo travia, ma non vi è in Lucignolo l'autentica consapevolezza di fare il male ,poiché alla fine sono entrambi vittime di uno stesso destino quando diventano entrambi asini nel Paese dei Balocchi. 

Claudia K

Citazione di: Socrate78 il 01 Aprile 2023, 21:20:59 PMMa Lucignolo io l'ho sempre visto come un falso cattivo poiché sembra provare autentica amicizia per Pinocchio, certo è di cattivo esempio e lo travia, ma non vi è in Lucignolo l'autentica consapevolezza di fare il male ,poiché alla fine sono entrambi vittime di uno stesso destino quando diventano entrambi asini nel Paese dei Balocchi.
Hai ragione.  :)
Problema mio, che infatti anche nella vita adulta non provo buoni sentimenti verso chiunque cerchi di trascinare altri nella propria fossa.

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