Perché essere single per scelta è visto in modo negativo?

Aperto da Socrate78, 15 Maggio 2023, 21:08:36 PM

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Socrate78

Come mai la scelta di rimanere single e di non vivere in un rapporto di coppia è considerata in maniera generalmente negativa, come espressione di asocialità e immaturità, di egoismo, di incapacità di amare davvero? In realtà una persona potrebbe scegliere di rimanere single non perché è asociale, ma perché ritiene che in questo modo sia più libera e veramente padrona della sua vita  e meno soggetta a possibili conflitti (che possono anche essere gravi) rispetto ad un rapporto di coppia: infatti se sei da solo puoi realizzare i tuoi desideri senza scontentare nessuno, sei padrone delle tue scelte senza nessuno che possa influenzarti in modo errato,  senza che ci sia un partner che ti fa richieste oggettivamente discutibili o addirittura palesemente irragionevoli, non sei soggetto ai dinieghi di nessuno che poi ti portano (spesso per quieto vivere) a rinunciare a desideri assolutamente legittimi, quindi se la condizione di single porta a tutti questi vantaggi come mai chi la sceglie (proprio come me che ho fatto questi ragionamenti) viene considerato un perdente asociale, un inadeguato "sfigato" che non riesce ad instaurare relazioni? Sembra quasi che la società abbia stabilito dei riti obbligati di passaggio (come il farsi una famiglia, avere dei figli) senza i quali la persona è ritenuta immatura e inadeguata, non avete anche voi la stessa impressione?

Jacopus

Sono d'accordo con te. Sono pregiudizi che tendono a colpire chi non si adegua a certi stereotipi sociali definibili "normali". La scelta di restare single può essere motivata da mille ragioni e va rispettata, anche perchè non provoca alcun male negli altri. Solo le scelte che potenzialmente provocano un male, vanno contestate.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Claudia K

Citazione di: Socrate78 il 15 Maggio 2023, 21:08:36 PMse sei da solo puoi realizzare i tuoi desideri senza scontentare nessuno, sei padrone delle tue scelte senza nessuno che possa influenzarti in modo errato,  senza che ci sia un partner che ti fa richieste oggettivamente discutibili o addirittura palesemente irragionevoli, non sei soggetto ai dinieghi di nessuno che poi ti portano (spesso per quieto vivere) a rinunciare a desideri assolutamente legittimi, quindi se la condizione di single porta a tutti questi vantaggi come mai chi la sceglie (proprio come me che ho fatto questi ragionamenti) viene considerato un perdente asociale, un inadeguato "sfigato" che non riesce ad instaurare relazioni?
Chi sceglie la sigletudine lo fa proprio per le ragioni che dici tu, e cioè per i maggiori vantaggi di una vita indipendente rispetto alla situazione coppia-famiglia. 
Quindi...direi che ci può stare, in chi osserva, il rilievo di un certo egoismo/egocentrismo, ma non mi risulta che questa scelta (se tale è) comporti per se stessa valutazioni tipo <perdente-asociale-inadeguato-sfigato>, anche perchè spesso si conduce attraverso una vita di relazione o anche sentimentale che è più intensa e significante rispetto alla media.

atomista non pentito

Asocialita' e "singleismo" a mio parere non hanno alcunche' di correlato. Io ne sono un esempio. Penso di essere una delle persone piu' asociali del globo terracqueo e non sono per nulla single .........

bobmax

Il parere degli altri non dovrebbe mai essere vincolante, ne andrebbe di noi stessi, tuttavia non si dovrebbe neppure ignorarlo del tutto.
Perché è comunque un altro punto di vista. Che potrebbe cogliere ciò che a noi ora sfugge.

Secondo me l'importanza da dare, a ciò che altri pensano di noi, dovrebbe essere in funzione delle loro motivazioni.
Se il loro giudizio è animato da sincera preoccupazione per noi, potremmo sempre non accettarlo, ma solo dopo attenta valutazione.
Se viceversa si suppone che altre e meno nobili siano le loro motivazioni, allora forse è meglio non darvi particolare peso.

Chi vive da solo, specie se giovane,  può suscitare preoccupazione in chi lo ama. Perché la solitudine non è di solito fonte di serenità.
Magari uno può ritenerlo di sé, ma ad altri può sembrare il contrario, e spesso non senza ragione...

Inoltre pure il futuro risulta più esposto alle disavventure della vita per chi è solo. E questo i genitori, per esempio, lo sentono fortemente per il figlio che non intende costruire una famiglia, ma preferisce starsene solo.

Essendo poi l'esistenza comunicazione, la coppia dona qualche ulteriore possibilità, rispetto a chi se ne sta invece single. Possibilità piacevoli e pure spiacevoli,  certo, ma la vita non è forse un mettersi in gioco?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Aspirante Filosofo58

Nel 1992 (per qualcuno potrà sembrare nel Giurassico  :D ) non sapendo se io fossi destinato alla vita di coppia o a quella di single, mi rivolsi ad un'astrologa, per avete tra le altre, anche questo tipo di informazione. Se la risposta fosse stata "vita da single" mi sarei messo il cuore in pace; invece, la risposta fu "destinato al matrimonio". Così mi sono messo alla ricerca, senza esserne ossessionato. La mia è stata una ricerca con la più totale fiducia, senza fretta. Infatti ho trovato mia moglie quando avevo 36 anni e ci siamo sposati quando io ne avevo 40.

In ogni caso non credo che la scelta di vita di coppia o di single, sia responsabilità completa del diretto interessato o della diretta interessata. Spesso ci sono fattori esterni a condizionare le scelte: una donna che si sente dire dal fidanzato che lui non l'ama più,  senza ricevere alcuna giustificazione o spiegazione al riguardo, probabilmente non ne vorrà più sapere di legarsi ad altra persona. Forse per un uomo il discorso è un po' diverso... 
Quindi perché giudicare frettolosamente le scelte altrui?
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Ipazia

I single più accaniti sono donne divorziate che hanno conosciuto le delizie della vita di coppia dalla parte più disagiata. Poi vi sono le single, dette dalla grammatica politicamente scorretta d'antan: "zitelle", che avendo visto le vicissitudini delle nonne, madri e sorelle evitano pure il passaggio critico del divorzio. La scelta single è la più razionale finché non si sperimenta una grande affinità elettiva con qualcuno. E anche allora la rinuncia alla singlitudine è costantemente sub iudice. Ci sono arrivata da sola a queste conclusioni , senza apporto di psicologi e fattucchiere. Penso che anche da parte maschile si possa arrivare a tali conclusioni.

la singlitudine può essere vissuta anche in coppia o gruppo quando si è raggiunta una grande sintonia esistenziale tra i componenti ed è una cura assai efficace contro la solitudine massificata eterodiretta.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Aspirante Filosofo58

La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Claudia K

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Maggio 2023, 20:59:30 PMEcco un articolo del Fatto Quotidiano, sull'argomento: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/05/16/malika-ayane-la-bellezza-di-vivere-soli-vuoi-mettere-fare-la-prima-lunghissima-pipi-in-un-bagno-che-non-usa-nessuno-poi-in-amore-ho-sciorinato-un-bel-filotto-di-disadattati/7162961/
Simpatica intervista a giovane donna intelligente e (non guasta mai) con propria tangibile centratura e realizzazione personal-professionale. In pochissimi cenni metaforici traccia il quadro del perchè la scelta dell'essere single non deprivi di alcun umano valore e anzi...forse ne promuova lo sviluppo più pieno.
Non a caso una religione come la Cattolica (che resta Scuola di alta politica da sempre) esige celibato e nubilato dei propri consacrati, sull'ovvio presupposto che coppia e famiglia fuorvierebbero l'apertura alla comunità in favore dei familismi.

A titolo personale (già detto) non riscontro alcun "giudizio negativo" sul single per scelta.
Ormai abbiamo intere generazioni (le più giovani e non solo giovanissime) che, fatto tesoro dei tanti vasi di pandora scoperchiati dalle/nelle generazioni precedenti, sono programmaticamente orientate (con legittimo orgoglio) a Vivere la propria vita...senza alcuna disponibilità a ritrovarsela orpellata o sfiancata o sfibrata o addirittura storpiata...dai legacci e compromessi quotidiani che derivano da un assai chimerico "per sempre" o dall'illusione che l'innamoramento di oggi possa evolvere nell'amore di domani, o - peggio ancora - che il tiepidume del "proprio innamorati, in effetti, mai; ma possiamo scoprire affinità che chiameremo amore, e per non essere da meno lo chiameremo anche amore vero"...
Il single per scelta è eventualmente colui/colei che ha maturato tante consapevolezze su "coppia e famiglia" , e da queste ha derivato (anche coraggiosamente, direi) che si tratti di finzioni perniciose a cui non è disponibile ad immolare la propria vita...solo per la paura di non farcela da solo/a o per il terrore di restare solo/a.
Il single per scelta (salvo caratterialità peculiari) non è mai un asociale, e può innamorarsi eccome.
Poi è lo stesso che ha già fatto tesoro del come la sola convivenza basti a smostrare un idillio che nacque autentico, e se poi ne ha vissuta anche una sola...lo sa per sempre!  :))
Ma non diventa mica un misantropo anaffettivo!
Basti osservare il valore che le giovani generazioni (diciamo under 40) danno OGGI all'amicizia!
E' qualcosa che era decisamente impensabile per la mentalità fossilizzata delle generazioni precedenti, in cui l'amicizia subiva  uno stoppone al termine dell'adolescenza o al più tardi della goliardìa, perchè poi subentrava il consueto isolamento nella coppia con successiva monopolizzazione in ottica familistica (propria).
Le generazioni più giovani la vivono (molto consapevolmente) al contrario, e nessun innamoramento comporta isolamento nella coppia strangolante, mentre quel che non ha cedimenti è la rete amicale, che mai più viene sacrificata all'illusorio "ho trovato il mio tutto per sempre".
Hanno molto da vivere e non si attardano in giudizi su situazioni che non desiderano affatto per se stessi, ma se ce li interroghi...ti rispondono al volo che provano orrore all'idea di immolarsi a quelle convenzioni, con tanta commiserazione per chi fece o fa diversa scelta, pagandone ogni giorno il prezzo esistenziale visibilmente esosissimo.

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