Paura della morte

Aperto da Aspirante Filosofo58, 09 Marzo 2023, 11:31:43 AM

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Aspirante Filosofo58

Scusate ma... non stiamo andando OT?  ;)
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Socrate78

@Anthony: Ed allora quali sarebbero le cause per cui uno spirito, dopo la morte, deciderebbe di non accettare l'amore di Dio? Voglia di autosufficienza forse?

Aspirante Filosofo58

Io non ho paura della morte e nemmeno di finire all'inferno, visto che nell'inferno ci vivo tutti i giorni.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Freedom

Citazione di: niko il 10 Marzo 2023, 17:18:42 PMI genitori (reali o immagginari) non vogliono mai, essere rifiutati o sfidati dai figli. 

Si, ma li amano lo stesso.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Freedom

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 09 Marzo 2023, 11:31:43 AMBuongiorno, perché la quasi totalità degli esseri umani ha paura di affrontare il discorso della morte del corpo fisico? Eppure la morte è l'altra faccia della medaglia della vita. Ogni giorno in noi muore qualcosa e nasce qualcos'altro. Dal momento del primo vagito inizia il conto alla rovescia verso la nostra dipartita. O sbaglio?
Non sbagli. Uno degli aspetti più errati di questa civiltà è che rifiuta qualsiasi riflessione sulla morte. Anche il solo pensiero è scacciato da qualsiasi consesso sociale, culturale, politico, economico. Persino l'arte non le dà il minimo spazio.

Sarebbe opportuno che se ne parlasse, almeno un poco. In fondo è l'unica certezza della nostra vita. Ed è una cosa non di poco conto. Direi decisiva.

E', secondo me, molto giusto e decisamente contro corrente che tu ti sia posto il problema.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

anthonyi

Aspirante deciditi, o l'inferno é OT, oppure non lo é e allora é interessante sapere che a te non fa paura. 
Per me non lo é, paura della morte e paura dell'inferno sono concetti abbastanza vicini. 

Socrate fai domande difficili, alla fin fine qualsiasi motivazione l'individuo reputi sia alla base della scelta di rifiutare il "Divino Amore", sarà sempre un inganno posto in essere dal maligno, la nostra visione dell'uomo é molto individualista, noi crediamo di poter "far da sé", ma nella realtà siamo permeabili all'azione delle forze spirituali, e possiamo solo scegliere se stare da una parte o dall'altra. 

Aspirante Filosofo58

#21

Citazione di: anthonyi il 10 Marzo 2023, 20:55:41 PMAspirante deciditi, o l'inferno é OT, oppure non lo é e allora é interessante sapere che a te non fa paura.
Per me non lo é, paura della morte e paura dell'inferno sono concetti abbastanza vicini.

Socrate fai domande difficili, alla fin fine qualsiasi motivazione l'individuo reputi sia alla base della scelta di rifiutare il "Divino Amore", sarà sempre un inganno posto in essere dal maligno, la nostra visione dell'uomo é molto individualista, noi crediamo di poter "far da sé", ma nella realtà siamo permeabili all'azione delle forze spirituali, e possiamo solo scegliere se stare da una parte o dall'altra.

Nelle risposte che ho letto non si parla solamente di morte o inferno. È a queste che mi riferisco. Per esempio la 13 e la 14.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

bobmax

La morte è la grande rimossa di questa epoca, perché il nostro è il momento del nichilismo.
Non tanto del nichilismo forte, alla Nietzsche o alla Leopardi, per fare due nomi. Questo è il momento del nichilismo debole!, inconsapevole di se stesso.
E quindi ancora più pernicioso.

Essendo il nichilismo fondato sul convincimento che nulla ha valore, la morte viene volutamente ignorata dal nichilista inconsapevole.

Perché la morte è proprio ciò dà la possibilità di sollevare ogni cosa dalla insignificanza!
La morte dona valore alla vita.
Senza la morte infatti saremmo perduti.

Perciò il nichilista debole, che fugge l'angoscia esistenziale, fa di tutto pur di non affrontare la morte.
La morte lo costringerebbe infatti a guardare in faccia il proprio nichilismo.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

niko

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

Citazione di: bobmax il 10 Marzo 2023, 21:25:18 PMPerché la morte è proprio ciò dà la possibilità di sollevare ogni cosa dalla insignificanza!
La morte dona valore alla vita.
Senza la morte infatti saremmo perduti.

Perciò il nichilista debole, che fugge l'angoscia esistenziale, fa di tutto pur di non affrontare la morte.
La morte lo costringerebbe infatti a guardare in faccia il proprio nichilismo.


"LA MORTE DONA VALORE ALLA VITA"

Ovvero: nichilismo cristiano e cristianeggiante (o meglio: nichilismo paolino e paolineggiante) all'ennesima potenza.

Per me, la realta' e la fattualita' della morte sono indifferenti, rispetto al presunto valore della vita.

Perche' per me "il (fatidico) valore della vita"  non esiste.

Il valore DELLA vita... e' una chiacchiera degli antiabortisti, dei vitalisti mancati, degli ecologisti alla Greta Thumberg e dintorni; esiste solo il dispiegarsi dei valori e dei disvalori (se vogliamo, la ridda bambinesca dei si' e dei no) nella vita, all'interno della, e dunque di una, singola, o al limite comune, vita.

Quindi semmai esiste solo il valore NELLA vita, all'interno dei confini e della figura della vita, se i significati delle umane parole, e anche delle umane preposizioni, sono importanti.

Oh uomo, conosci te stesso.

Nel senso di stai nel tuo, conosci al fine della prudenza, conosci i tuoi limiti, e rispettali.

Per dare valore alla vita, bisognerebbe parlare dal di fuori della vita...

Parlare della vita come oggetto.

La questione evidentemente qui, giunti a questo punto fondamentale, non e' (o meglio, non e' piu') la parola, bensi' la voce.

Oh uomo che mi predichi il valore DELLA vita, oh prete, oh ecologista, oh nicciano della domenica, da dove viene la tua voce?

Ti sento, io dal luogo astratto del pensiero ti sento, ma non capisco dove sei...

E anche per svalutare, la vita, e' lo stesso, bisognerebbe vederla da fuori e prenderla a oggetto.

Si gonfia e si sgonfia, come onda al vento, l'ego e l'orgoglio del singolo vivente individuato dentro la vita, non mai la vita stessa.

La vita, e' l'ingiudicabile all'interno del cui limite il giudizio si forma.

Quelli che insultano la vita, insultano loro stessi, quelli che esaltano la vita, esaltano loro stessi.

Con tutte le conseguenze del caso.

Tanto vale prenderne atto, e saperlo.

Emanciparsi...

*dalla morte che ci consolera' dopo la vita e i suoi affanni, con le meraviglie -positive- di un oltretomba esperibile, oppure con quelle negative della larvalita' oppioide di una eterna incoscienza.
Differenza minimale all'interno di punto di vista sostanzialmente simile, su cui minimalmente si affannano, a discutere, un certo tipo di atei e un certo tipo di credenti.

*dalla morte che da' valore alla vita

*dalla morte che rende unica la vita. Tramite il culto dell'effimero o tramite il timore della perdita.


Queste sono tutte compensazioni (metafisiche) rispetto a un giudizio che voi, (intendo voi che in certe funzioni valorizzatrici e valorizzanti della morte vi rispecchiate), avete dato sulla vita.

Quindi, essendo, impossibile il giudizio sulla vita, come ho tentato di dimostrare, tutte compensazioni rispetto a un giudizio che voi avete dato, in realta' su voi stessi.

Su qualcosa che era dentro la vita, e non sulla superficie intangibile della vita.

Cambiate il giudizio, e non avrete piu' bisogno delle compensazioni.

La vita e' tutto quello che abbiamo.

O meglio, nell'impossibilita', di parlare della vita, noi stessi, e i nostri simili, siamo tutto quello che abbiamo.

Siamo salvi, e non grazie alla morte.

Siamo salvi e basta.

Ma questa salvezza fa problema.

Vogliamo, essere salvi?

Giudizio, valore. Parola. Immanente. Dentro la vita.

I nostri valori positivi, sono tali, da giustificare il peso di quelli negativi?

I nostri si', giustificano i nostri no?

Solo a questa condizione, possiamo volere, quell'essere salvi destinale, che, in quanto materia vivente, comunque ci tocca.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

#25
La vita è il bene assoluto incontrovertibile di ogni vivente. L'errore non è attribuire un valore a tale bene, ma toglierlo al soggetto che ne ha diritto naturale per attribuirlo ad un padrone terreno o celeste.

Il valore "vita" è l'archè di ogni altro valore, essendo soltanto dei viventi la facoltà di produrre valori.

Radicare i valori nella terra, nell'immanenza, è la risposta più efficace ad ogni nichilismo religioso o ateo. Così il filosofo del nichilismo, Nietzsche, insegna a superarlo.

Il superamento antinichilistico della morte sta nell'insegnamento di Epicuro e dell'umanesimo. Non necessita di alcun "mondo dietro il mondo", ma soltanto di una filosofica presa d'atto delle leggi del mondo della vita, della Lebenswelt, che per ogni vivente stabiliscono un inizio e una fine. Fornendo pure i codici genetici e culturali di una quasi immortalità.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

La vita è un sistema complesso planetario e,mi spiace deludere,forse, qualcuno,ma la ogni vita è connessa alle altre in un gioco di variabili incontrollabile.
Niente e nessuno può controllare la sistemica vitale terrena,niente e nessuno,tanto meno gli algoritmi,le macchine e le parole.
La vita gestisce se stessa,vita umana compresa,la natura è la Dea della Terra.
;)

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Pensarbene il 11 Marzo 2023, 09:07:36 AMLa vita è un sistema complesso planetario e,mi spiace deludere,forse, qualcuno,ma la ogni vita è connessa alle altre in un gioco di variabili incontrollabile.
Niente e nessuno può controllare la sistemica vitale terrena,niente e nessuno,tanto meno gli algoritmi,le macchine e le parole.
La vita gestisce se stessa,vita umana compresa,la natura è la Dea della Terra.
;)

Grazie, questa è la vita... e la morte? 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Pensarbene


niko

Citazione di: Ipazia il 11 Marzo 2023, 07:17:21 AMLa vita è il bene assoluto incontrovertibile di ogni vivente. L'errore non è attribuire un valore a tale bene, ma toglierlo al soggetto che ne ha diritto naturale per attribuirlo ad un padrone terreno o celeste.

Il valore "vita" è l'archè di ogni altro valore, essendo soltanto dei viventi la facoltà di produrre valori.

Radicare i valori nella terra, nell'immanenza, è la risposta più efficace ad ogni nichilismo religioso o ateo. Così il filosofo del nichilismo, Nietzsche, insegna a superarlo.

Il superamento antinichilistico della morte sta nell'insegnamento di Epicuro e dell'umanesimo. Non necessita di alcun "mondo dietro il mondo", ma soltanto di una filosofica presa d'atto delle leggi del mondo della vita, della Lebenswelt, che per ogni vivente stabiliscono un inizio e una fine. Fornendo pure i codici genetici e culturali di una quasi immortalità.


Preferisco rimanere nel nichilismo, come il Nietzsche vero, laddove non ci sono, valori assoluti e incontrovertibili.

Questo "laddove" e' la vita.

Volere che la vita, ovvero che la figura della negazione della validita' e dell'esistenza di tutti i valori assoluti, sia a sua volta valore assoluto e' un po' come...

Bhe' la figura del Leone.

Che come saprai, in Nietzsche e' superata dalla figura del Fanciullo.

Un negativo, non puo' essere valore.

Bisogna invece "accontentarsi", per modo di dire, di un positivo relativo.

L'uomo ha scelto di essere coscienza e conoscenza.

Proprio dal suo punto di vista, frutto di una ben precisa (etero)determinazione, egli puo' contemplare la morte come un limite gnoseologico, e non come uno ontologico.

La morte che lo riguarda, la morte come limite di se' stesso.

La coppia vita e morte nell'universo antropologico non forma quindi una sorta di essere contiguo a un non-essere, ma una sorta di sapere contiguo a un non-sapere.

La vita contiene tutti i valori, ma anche il contrario di tutti i valori, quindi non puo' essere, essa stessa, valore.

Come valore, varrebbe zero.

E' semplicemente il luogo della determinazione e delle scelte, il luogo dell'organizzazione e della preferenza dei valori affinche' essi valgano.

La vita e' l'uovo cosmico, che tutto contiene.

Ma il vero spettacolo, che rispetto a tale statico uovo deve ancora cominciare, sono i pulcini cosmici che verranno, cioe' i singoli viventi e le singole cose, che ancora tutto conterranno, ma estensivamente differenziato per potenza e quantita'.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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