Parità di genere, linguaggio, deriva delle masse.

Aperto da PhyroSphera, 26 Ottobre 2022, 12:19:42 PM

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PhyroSphera

Si è parlato tanto di 'femminicidio', si è trattato il termine come la necessaria integrazione dell'altro, l'omicidio, ma in realtà quest'ultimo già contiene in sé il significato del primo, assieme a quest'altro: 'maschicidio', a torto non usato, perché se si ha fatta la specificazione sulle femmine, la si deve fare anche sui maschi...
La legge italiana tuttavia che io sappia ha menzionato il delitto aggiungendo specificazione per entrambi i generi, senza ricorrere ad altro termine che il generale.

Dalla sperequazione linguistica del 'femminicidio' si deduce che un vasto ambiente sogna provvedimenti iniqui, sostenendo un femminismo a oltranza che va oltre ogni possibile diritto... Questo ambiente per ora ha avuto in sorte solo un linguaggio che lo rende a suo modo involontariamente sincero...
L'attuale legge, nonostante la ossessione linguistica che ho descritto, tutela i maschi ugualmente alle femmine; l'ossessione invece è indice di una società matriarcale emersa dalla clandestinità e che non conosce vero senso di uguaglianza tra i sessi. Questa società, intromessa anche nell'autentico dialogo politico, è sostenuta dal cattivo giornalismo, che manifesta anche le cortesie eccessive del vecchio maschilismo, il quale si sente in colpa per le sue prepotenze e finisce col desiderare concessioni eccessive.

Si rivelano insomma in questa vicenda un femminismo e un maschilismo inaccettabili da una vera democrazia e che sono sostenuti da moltitudini massificate, che continuano ad organizzarsi mediante concetti non del tutto dichiarati, evidentemente incompatibili con il minimo senso di uguaglianza necessario alle vere moltitudini democratiche.
Queste massificazioni sono ostili alla vera politica perché non sostengono vere idee, che potrebbero rappresentare qualcosa in politica; la idea tradizionale patriarcale ne è distinta e quella progressista-femminista ne è altra cosa...

Si tratta di fenomeni di massa che sono ostili anche ad un corretto uso della lingua italiana e che a ben vedere sono per impulsività e irriflessività costituiti da un primitivismo alieno dalla vera civiltà italiana, ancor di più alieno dalla eredità civile greca, quella che ci proviene direttamente dai tempi antichi e che non è estranea all'Italia.
Infatti questo primitivismo non ha alcuna coerenza naturale.


MAURO PASTORE

Ipazia

Il termine "femminicidio" è nato per evidenziare il divario di genere esistente negli omicidi caratterizzati da motivazioni che un tempo venivano eufemisticamente chiamate "passionali".

Giustamente la legge, che prevede le aggravanti per delitti nei contesti "sentimentali" e familiari, non fa distinzioni di genere, ma il suo utilizzo una quantificazione di genere ce l'ha. E finché ce l'avrà sarà giustificato pure questo termine.

Quanto al "matriarcato emerso dalla clandestinità" non se ne vede traccia, se non nelle fobie di una mentalità patriarcale dura a morire. La diatriba su sfondo sessuale prosegue come da sempre, ma la proliferazione dei generi e delle preferenze sessuali ha già reso absoleta la polemica maschio-femmina.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

PhyroSphera

#2
Citazione di: Ipazia il 26 Ottobre 2022, 20:10:43 PMIl termine "femminicidio" è nato per evidenziare il divario di genere esistente negli omicidi caratterizzati da motivazioni che un tempo venivano eufemisticamente chiamate "passionali".

Giustamente la legge, che prevede le aggravanti per delitti nei contesti "sentimentali" e familiari, non fa distinzioni di genere, ma il suo utilizzo una quantificazione di genere ce l'ha. E finché ce l'avrà sarà giustificato pure questo termine.

Quanto al "matriarcato emerso dalla clandestinità" non se ne vede traccia, se non nelle fobie di una mentalità patriarcale dura a morire. La diatriba su sfondo sessuale prosegue come da sempre, ma la proliferazione dei generi e delle preferenze sessuali ha già reso absoleta la polemica maschio-femmina.

A me questa risposta pare motivata dal proposito di mettere confusione. Si parte in apparenza bene si continua realmente non bene e si finisce proprio male...
Se si adotta la specificazione del femminicidio, si deve adottare anche l'altra del maschicidio.
Le mancate tracce del suddetto matriarcato, sono frutto del non voler vedere o del non voler far vedere... Eppure basta notare l'abuso che si fa di 'luoghi' comuni quali la figura della donna come "angelo del focolare" per individuare questo matriarcato ancora vivo e operante.
Quanto al superamento della diade maschio/femmina, si tratta di illusione e follia. La vera scienza ha provato solo casi di scarsa caratterizzazione di un sesso oppure di soli accenni, peraltro inattivi, dell'altro sesso; i presunti cambi di sesso, più ingannevolmente detti "transizioni", sono inesistenti, finti; la conoscenza di sé più elementare attesta la divisione in due soli sessi...
E questo discorso non è accettato da chi fraintende volontariamente l'omosessualità a causa di propria omofobia. Certo tutto ciò non corrisponde alla maggioranza dei criteri "LGBT" e neppure agli altri aggiunti, ma si tratta di falsi criteri, di ritrovati subculturali, adatti solo per folle di sessuofobici che recitano la parte degli emancipati.

MAURO PASTORE

Ipazia

Il "matriarcato" non è ancora così ferocemente insediato da aver prodotto un modello comportamentale maschicida. La brama di proprietà e dominanza sessuale estesa fino all'omicidio è una prerogativa ancora tutta patriarcale. Basti pensare al  femminicidio della figlia che rifiuta il matrimonio combinato.

Piuttosto che alla omologazione linguistica del maschicidio auspicherei il venir meno delle cause che hanno generato, nei fatti e nella linguistica, il femminicidio.

Sulla sovraestensione della problematica gender e della sessualità in generale, penso anch'io si sia superato il limite del buongusto e della ratio. Ma sono sintomi marginali di una decadenza bizantina la cui patologia va ricercata molto più a fondo, ed in cui l'integralismo patriarcale può soltanto aggravare gli effetti. Oltre ad essere eticamente inaccettabile, grondando sangue da tutte le parti della sua storia, fino ai femminicidi odierni.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Precisazione: il femminicidio è l'omicidio di una donna in quanto donna e quindi non va confuso con l'omicidio generico. Sono omicidi che si sviluppano all'interno delle relazioni familiari, come ad esempio una figlia che non porta il velo, che non accetta un marito combinato, che vuole divorziare o semplicemente andare a lavorare e quindi non restare sotto il controllo assoluto del compagno. Secondo l'istat nel 2021, reati di questo genere hanno fatto condannare per il 98,3 per cento degli uomini e per l'1,7 delle donne, gran parte delle quali, quest'ultime, come complici degli uomini che uccidono. Con questi numeri parlare di maschicidio è o il frutto di malafede o di una profonda ideologia misogina.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

PhyroSphera

Citazione di: Jacopus il 27 Ottobre 2022, 08:25:39 AMPrecisazione: il femminicidio è l'omicidio di una donna in quanto donna e quindi non va confuso con l'omicidio generico. Sono omicidi che si sviluppano all'interno delle relazioni familiari, come ad esempio una figlia che non porta il velo, che non accetta un marito combinato, che vuole divorziare o semplicemente andare a lavorare e quindi non restare sotto il controllo assoluto del compagno. Secondo l'istat nel 2021, reati di questo genere hanno fatto condannare per il 98,3 per cento degli uomini e per l'1,7 delle donne, gran parte delle quali, quest'ultime, come complici degli uomini che uccidono. Con questi numeri parlare di maschicidio è o il frutto di malafede o di una profonda ideologia misogina.
La legge deve tutelare tutti, anche se pochi o se nessuno di effettivo. Non è una questione risolvibile con le statistiche, che peraltro sono dipendenti da sistemi di accertamento che non sono infallibili. Quanto all'omicidio e al femminicidio, col primo sono ovviamente considerati tutti i casi di colpevole uccisione, non si fa eccezione alla morte di una "donna in quanto donna", espressione che tu usi invece di descrivere la motivazione del delitto, che non è l'essere donna evidentemente: non sarebbe mai movente sufficiente per un delittuoso... Inoltre esiste anche il femminicidio perpetrato da donne. In verità siete fuori da ogni logica ed è penoso ricevere le risposte che date.

MAURO PASTORE 

PhyroSphera

Citazione di: Ipazia il 27 Ottobre 2022, 07:20:26 AMIl "matriarcato" non è ancora così ferocemente insediato da aver prodotto un modello comportamentale maschicida. La brama di proprietà e dominanza sessuale estesa fino all'omicidio è una prerogativa ancora tutta patriarcale. Basti pensare al  femminicidio della figlia che rifiuta il matrimonio combinato.

Piuttosto che alla omologazione linguistica del maschicidio auspicherei il venir meno delle cause che hanno generato, nei fatti e nella linguistica, il femminicidio.

Sulla sovraestensione della problematica gender e della sessualità in generale, penso anch'io si sia superato il limite del buongusto e della ratio. Ma sono sintomi marginali di una decadenza bizantina la cui patologia va ricercata molto più a fondo, ed in cui l'integralismo patriarcale può soltanto aggravare gli effetti. Oltre ad essere eticamente inaccettabile, grondando sangue da tutte le parti della sua storia, fino ai femminicidi odierni.
Che siano pochi i maschicidi, ma ci sono e comunque se non ve ne fossero la legge dovrebbe in ogni caso premunirsi ugualmente che per le femmine. La questione che voi ponete è faziosa fino all'intontimento... Ignori per esempio che esistono madri che commettono infanticidio e che esistono casi di delitto specificamente contro il maschio? Come lo giustifichereste il vostro amore per la statistica di fronte anche a una sola vittima, anche solo potenziale? Che il diavolo vi porti.

MAURO PASTORE 

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 27 Ottobre 2022, 08:25:39 AMPrecisazione: il femminicidio è l'omicidio di una donna in quanto donna e quindi non va confuso con l'omicidio generico. Sono omicidi che si sviluppano all'interno delle relazioni familiari, come ad esempio una figlia che non porta il velo, che non accetta un marito combinato, che vuole divorziare o semplicemente andare a lavorare 
Io direi piuttosto: "il femminicidio é l'omicidio di una donna perché rivendica autonomia rispetto ad un uomo che pretende di avere potere su di lei in quanto uomo" 

Alexander

Il maggior numero di omicidi  che hanno donne come vittime sono anche dovuti al fatto che il maschio, nella lite, è fisicamente più aggressivo e dotato della femmina, e vedendosi soccombere sul piano dialettico e delle urla ricorre alla forza bruta, accecato dalla rabbia provocata dagli insulti della compagna. Questa dinamica la noto nei vicini dove le altissime grida e gli improperi della donna fanno da contraltare ai rumori di oggetti che si romponoe brontolii cupi dell'uomo.



InVerno

L'uso corretto della lingua riferisce a convenzioni linguistiche, le convenzioni hanno natura sociopolitica, la lingua ha natura sociopolitica così come il suo uso corretto, il problema linguistico è inesistente, salvo che le limitazioni top-down possono confliggere con la libertà di espressione. Detta questa trivialità, la motivazione per cui  si è creato un caso giuridico a parte anzichè una aggravante è, se non ricordo male, che i proponenti parlavano di un "emergenza". I dati a cui ho avuto accesso smentiscono questa versione, non esiste nessuna emergenza, in generale sugli omicidi, su donne bambini uomini, l'Italia è uno dei paesi più sicuri in europa e perciò del mondo, riguardo gli omicidi. Il maschicidio esiste, si chiama suicidio, evento che gli uomini soffrono in proporzione 10:1 rispetto alle donne. Alle femministe non frega una ceppa di niente, così come non frega di nessun dato che dimostri una situazione di svantaggio per gli uomini, perchè la parità di genere le interessa quanto a me interessa il cricket, vi diranno che la questione sarà risolta quando ci saranno più donne in posizione apicale nella società :-*
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

#10
Non esiste la fattispecie giuridica "femminicidio". Esiste una aggravante rigorosamente bisex che riguarda anche la violenza sui bambini. (L.69/2019)

Quindi datevi una calmata riguardo al delitto di vilipendio della metà del cielo maschile.

Tirare poi in ballo il suicidio o l'accesso d'ira improvviso  ::) Maddai, cosa non si fa per negare la specificità patriarcale storicamente determinata della violenza di genere.

Certamente è vero che la violenza maschilista in altre parti del mondo è più diffusa che in
Italia, ma qui è sintomatica tanto quanto, avendo la stessa matrice scatenante e giustificante. Giustificante pure il riferimento alla tradizione patriarcale di quella violenza.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

viator

Salve. Ovviamente femminicidio e maschicidio sono delle bestialità giuridiche partorite dal disfacimento della cultura e dei costumi, che nei nostri tempi - complice la mostruosa sovrabbondanza di strumenti comunicativi e la possibilità di sfruttarli demagogicamente - predica lo snaturamento dei concetti di democrazia, del "politically correct", di eguaglianza (priva di distinzione dalla PARITA') e di tutto quanto il resto della "cultura da un tot al chilo", utilizzata per lo sfruttamento della imbecillità delle masse, il cui cervello sta ormai appunto "all'ammasso".

Il diritto dovrebbe occuparsi solamente di "PERSONICIDIO", ma tale termine purtroppo suona sgraziatamente.

Vogliamo mettere "FEMMINICIDIO" ? : fa immensamente più torbido, più "noir", più arrapante, più macabro, più utile alle sinistre, le quali hanno sempre pescato nelle categorie "minoranze deboli e discriminate" pur bramando il voto delle "maggioranze" (a proposito.......negli organismi giudiziari prevalgono orientamenti di destra o di sinistra ?).

Inoltre - sempre proposito delle masse, a mio immodesto parere l'88% delle PERSONE non sa neppure discernere il significato corretto di tale ultimo termine rispetto  a quelli delle categorie che esso contiene (maschi piuttosto che femmine, uomini piuttosto che donne).

Comunque tranquilli : la logica è quella che ha provveduto ad istituire il reato di omicidio stradale (buffoni!).

Tra poco avremo l'OMICIDIO PEDONALE, quello CICLISTICO, quello NAUTICO, quello AEREO........spero solo ci evitino di instaurare il reato di LESIONI COLPOSE TRAMITE VIOLENZA PETALE. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Freedom

Per carità è vero che la lingua è viva e rappresenta e interpreta, in profondità, una civiltà.

E' tuttavia una cosa del tutto ridicola pensare di affidarle la soluzione dei problemi in virtù dei poteri taumaturgici del linguaggio. Mi riferisco, in particolar modo, alla colossale sciocchezza del politically correct e di tutto quanto sottende.

Proprio perché la lingua è viva e dunque viene alimentata e si evolve naturalmente, è velleitario pensare di forzarla artificialmente. In altre parole è il Dizionario della Lingua italiana a correre dietro ai mutamenti e non viceversa. E' quindi grottesco assistere a lettere/e-mail o anche annunci verbali che cominciano con "Cari tutte, tutti, lgbtq" poi velocizzate con  ə  oppure grandi discussioni sulla differenza di significato tra "donna di strada" (prostituta) e "uomo di strada" (?).

Trovo tutto ciò farsesco e lontanissimo dal vero problema. Che è il seguente: il maschio è più aggressivo della femmina ed, essendo fisicamente più forte, il problema si aggrava.

Se si pensa di poterlo risolvere anche, ripeto anche, da un punto di vista culturale è condivisibile. Ma se si pensa che questa evoluzione culturale passi da una costrizione del linguaggio credo si sia molto lontani dalla verità.

Io credo che sia, viceversa, una grandissima ipocrisia che allontana da una possibile via d'uscita. Che, sia chiaro, è difficilissima da individuare.

Mi vien da dire che il maggior sforzo debbano necessariamente farlo le femmine. Così come un popolo oppresso non può attendere che siano i carcerieri (chi comanda) a liberarlo è difficile attendersi che siano i maschi a cedere il comando. Nel senso che, per la violenza fisica esercitata la legge già oggi offre un supporto accettabile; si può migliorare, certo, ma non siamo all'anno 0 di quando, per esempio, era contemplato il delitto d'onore. Per la supremazia economica, politica e culturale dovranno essere le donne necessariamente a darsi da fare.

Qui siamo su un piano nel quale la maggior aggressività maschile può essere sconfitta aggirandola con una sapiente ed efficace strategia. La Ceo di General Motors ha tenuto testa al Ceo di Fiat. L'attuale governatrice Bce sta opponendosi a più di mezza Europa. Anche l'Italia, pur se ahimè forse si poteva scegliere meglio ::), si è dotata di un premier femmina. Con calma, non nego la grande lentezza del processo, però si sta andando nella direzione giusta.

E' questa, a mio modesto avviso, la strada da percorrere: donne più capaci di uomini si prendono il posto più elevato.

Non vorrei chiudere apparendo un'anima bella: anche a me fa orrore ogni volta che sento una femmina picchiata, stuprata e magari uccisa da un maschio. Provo una grande pena per la vittima e una grande rabbia per il carnefice.

Ma non sarà una schaw o tutte le sciocchezze del politically correct a mutare le coscienze delle persone. Al contrario è un cammino che, purtroppo, necessita tempo e impegno.

Io, nel mio piccolo, stiro, lavo, faccio la spesa, accudisco i figli insomma sono esattamente uguale a mia moglie. E sapete perché faccio così? Non so nel profondo rispondere con assoluta rispondenza alla realtà ma so che da bambino vedevo farlo a mio padre e sono convinto che questo abbia aiutato.

Ma se credo nell'uguaglianza di diritti e doveri non credo, assolutamente non credo nell'uguaglianza di sensibilità e attitudini. Non ho mai preteso di accudire i figli come sapeva farlo la loro madre quando erano in fasce, non ho mai preteso di fare meglio di una donna quello che sa fare una donna.

Mi piace viceversa aprire una porta e/o cedere il passo a una signora, offrirmi per i lavori di fatica, volerle bene quando le sue sensibilità femminili contrastano con le mie sensibilità maschili, etc.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Ipazia

#14
Concordo con freedom, ma non farei di tutta l'erba delle rivendicazioni femminili un unico fascio. Le demenze linguistiche schwa e * prevengono dalle frange bisessuali del genderismo rampante e poco hanno a che fare con la liberazione ed emancipazione femminile. Lo stesso dicasi della tartufesca imbiancatura del sepolcro sociale denominata: "politicamente corretto".

Oltretutto, le istanze gender hanno aperto un vaso di Pandora tra uteri in affitto e transessualità indotte perfino sui bambini, che appartengono più al museo degli orrori umani che a reali processi di liberazione. Le prime ad opporsi sono state proprio le femministe d'antan che prima di altri hanno colto gli obrobbri di queste forme di "liberazione sessuale" in perfetta sintonia col "libero mercato" della putrefazione etica liberal-liberista.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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