Parità di genere, linguaggio, deriva delle masse.

Aperto da PhyroSphera, 26 Ottobre 2022, 12:19:42 PM

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InVerno

Io avrei una proposta sul tema linguistico: gli italiani accettano le modifiche proposte alla grammatica, pur consci che si tratti di un pericoloso precedente con possibili risvolti totalitari, a patto che i proponenti si prendano la briga di dimostrarne anche l efficacia , ovvero che effettivamente cambiare la lingua alteri il modo di pensare.( Perché prendersi rischi del genere quando il consenso accademico è che non succederà niente ?) Così oltre ad avere una lingua più "inclusiva", faremo la più grande scoperta linguistica dai tempi della grammatica universale , e avremo la Boldrini che sbertuccia Chomsky in tutte le accademie. Più seriamente : queste proposte hanno rilevanza rispetto alle discussioni politiche che suscitano,non per le modifiche grammaticali in sé.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

#16
Citazione di: Ipazia il 28 Ottobre 2022, 15:19:19 PMConcordo con freedom, ma non farei di tutta l'erba delle rivendicazioni femminili un unico fascio. Le demenze linguistiche schwa e * prevengono dalle frange bisessuali del genderismo rampante e poco hanno a che fare con la liberazione ed emancipazione femminile. Lo stesso dicasi della tartufesca imbiancatura del sepolcro sociale denominata: "politicamente corretto".

Oltretutto, le istanze gender hanno aperto un vaso di Pandora tra uteri in affitto e transessualità indotte perfino sui bambini, che appartengono più al museo degli orrori umani che a reali processi di liberazione. Le prime ad opporsi sono state proprio le femministe d'antan che prima di altri hanno colto gli obrobbri di queste forme di "liberazione sessuale" in perfetta sintonia col "libero mercato" della putrefazione etica liberal-liberista.

Quanti pregiudizi in un post solo...

E non solo Ipazia eh, anche da altri ne ho lette, di affermazioni viziate da pregiudizio.

Rispondo pero' a queste, come rispista che vuole valere anche per altre.

* La pratica dell'utero in affitto e' solo marginalmente legata al transessualismo o all'omosessualita', perche' anche normalissime coppie eterosessuali (bianche e conformiste... ) vi ricorrono, naturalmente in caso di sterilita' della donna della coppia e al fine di avere un'esperienza il piu' simile possibile alla preclusa genitorialita' "naturale" nonostante la sterita' della donna della coppia.

Quindi una tecnologia a cui ricorrono ANCHE i gay e i trans, viene in una certa insulsa retorica presentata come la tecnologia SOLO dei gay e dei trans per deprecarla e per dare addosso ai diritti dei gay e dei trans.

Per fortuna che a volte l'etero saccente si ritrova lui personalmente alle prese con la tragedia umana ed esistenziale di essere sterile o di aver sposato un partner sterile, e si ricrede, riguardo ai suoi pregiudizi sull'utero in affitto come una tecnologia biomedica "da froci".

* l'utero in affitto e' una tecnologia assolutamente etica e innocua di per se', la retorica bruna delle destre o rossobruna di certa sinistra antiquata confonde le degenerazioni possibili di questa pratica (laddove ad esempio alcune donne possono essere costrette ad affittare l'utero per miseria, con la pratica in se') con la pratica in se'.

Il problema, se di problema si puo' parlare in questa pratica, e' che l'utero sia "in affitto" (e non ad esempio in dono,  "in regalo" o mediato da altri possibili o futuribili  rapporti di organizzazione interumana e/o di potere) , cioe' che questa tecnica venga messa in opera in un'era dominata dalla forma merce e in cui la forma merce media le manifestazioni di potenza e di liberta' umane, ma la demonizzazione della tecnica in se', che nella peggiore retorica avviene a prescindere dal suo pur mercificato contesto, (come se il problema qui fosse la tecnica, e non il contesto) e' pur sempre la demonizzazione di un ritrovato utile e razionale della medicina volto a rimuovere ostacoli corporei e fisiologici  ad una esistenza piena e felice e a far stare meglio le persone, una cosa che io trovo francamente trogloditica.

* l'utero in affitto e' una pratica simile, al netto della tecnologia, alla pratica dell' "adozione in grembo" cioe' degli accordi finalizzati all'adozione di un nascituro tra due coppie umane di cui una sterile e una no, accordi  che iniziano e vengono stipulati prima ancora che il bimbo nasca, e a volte prima ancora che venga concepito.

Se l' "utero in affitto" come pratica biotecnologica  esiste da qualche decina d'anni, l'adozione in grembo come versione simile e non tecnologia di questa pratica esiste fin dall'eta' del bronzo, e' continuata allegramente e nemmeno tanto criticata per tutta l'era cristiana, e quelli che si stracciano i capelli per la potenzialmente dura vicenda psicologica della madre che porta in grembo il bambino il poi lo deve cedere a terzi, solo in malafede o per ignoranza possono ricondurre questa vicenda alla realta' specificamente medico/tecnologica dell'utero in affitto, perche' tale vicenda, al netto di una recente  "piccola" modificazione tecnologica del suo specifico prodursi di per se' psicologicamente e psichicamente irrilevante va in scena, sulla scena delle comuni prassi umane, appunto fin dall'eta' del bronzo.

* che le coppie transessuali o di mente aperta verso il transessualismo inducano alla transessualita' i figli minori con gravi danni psicologici per loro, come si e' qui piu' o meno apertamente insinuato e' semplicemente falso, una calunnia ingiuria che lascia il tempo che trova.

In generale, anche su questo forum, i pregiudizi contro bisessualita' e transessualismo si sprecano.

Pensavo che non sarei mai stato costretto a ricordare in questa sede che una persona bisessuale non e' una persona "indecisa", e' una persona che fa una scelta degna di rispetto come tutte le altre, e intendo in tutti i sensi, come tutte le altre persone, che sono degne di rispetto,  e come tutte le altre scelte, che sono degne di rispetto.

Compreso il transesessualusmo.

Che e' una scelta etica rispettabile, e non unan ideologia, ne' un complotto.

* anche io trovo ridicola la battaglia delle schwa, del linguaggio inclusivo  e degli asterischi portata avanti da certi ambienti gay e di sinistra (indifendibile, in tutti i sensi) pero' non mi sembra quella il massimo dei problemi di questa era, e non mi piace che si risponda cose e battaglie stupide con altre cose e battaglie stupide.

Detto da uno che quando ha fatto la tesina di laurea si e' ritrovato la professoressa femminista che mi correggeva la dicitura "uomini" o "uomo'" per indicare genericamente l'intera umanita' e mi ha fatto riscrivere ogni volta la dicitura "esseri umani" perche' quello secondo lei era linguaggio inclusivo in quanto "esseri umani" secondo lei era piu' presumibile che includesse anche le donne.

Avrei anche potuto scrivere "organismi umani" o "esseri umani e esseri umane" ma il fatto e' che ci sono in giro professori universitari che al nobile fine di portare rispetto alle donne non portano rispetto all'italiano, lingua in cui "uomini" in certi contesti puo' ben voler dire "umanita' ".






Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

viator

Citazione di: niko il 28 Ottobre 2022, 21:10:26 PMDetto da uno che quando ha fatto la tesina di laurea si e' ritrovato la professoressa femminista che mi correggeva la dicitura "uomini" o "uomo'" per indicare genericamente l'intera umanita' e mi ha fatto riscrivere ogni volta la dicitura "esseri umani" perche' quello secondo lei era linguaggio inclusivo in quanto "esseri umani" secondo lei era piu' presumibile che includesse anche le donne.

Avrei anche potuto scrivere "organismi umani" o "esseri umani e esseri umane" ma il fatto e' che ci sono in giro professori universitari che al nobile fine di portare rispetto alle donne non portano rispetto all'italiano, lingua in cui "uomini" in certi contesti puo' ben voler dire "umanita' ".


Povera Italia. cultura classica, lauree, insegnamento universitario, dottrine sociali, sessantotto, femminismo, discriminazione sessuale.......................e il povero Niko, ma soprattutto la sua professoressa d'esame..........che devono passare la vita a cercare il termine giusto per definire, qualificare, evitare di discriminare degli "esseri ......".

Il termine c'e ma è troppo difficile perchè coloro che sono colti, ma soprattutto ossessionati da troppi generi di masturbazioni ideologiche, non riescono a capire che non si tratta di parlare di donne, uomini, maschi, femmine, esseri UMANI o esseri DONNESCHI.

Ossessionati dal sessismo - dicevo - non sanno e non capiscono CHE IL TERMINE IMPARZIALE NON DISCRIMINANTE E NON QUALIFICANTE E' SEMPLICEMENTE "PERSONA".
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

Credo, come Niko, che vi siano, in questo campo, moltissimi insulsi pregiudizi anche da parte di una numerosa schiera di sedicenti progressisti. L'anima degli italiani è molto "nera", anche se parecchi cercano di aggiustarsela o di non farla vedere, neppure ai propri occhi. È un po' la stessa cosa che è accaduta a Freedom. Lui è diventato paritario, perché ha visto ed emulato suo padre. I suoi principi morali, la sua visione del mondo, come quella di tutti noi, proviene da quanto abbiamo appreso dalle figure rilevanti che ci hanno accudito da piccoli. Non possiamo farci niente. I processi rieducativi di soggetti traumatizzati da genitori maltrattanti durano anni se non decenni, proprio perché la forza dell'imprinting culturale nei nostri primi anni di vita è straordinariamente potente. Una società patriarcale si basa su questo passaggio generazionale e se non c'è un percorso politico correttivo, una corrente culturale alternativa, un processo economico o tutte queste dinamiche insieme, il patriarcato non cambierà. E per cambiarlo va bene tutto, compresa la lingua, la quale non è così neutra come si crede. Chi pensa in italiano ha una conformazione cerebrale completamente diversa da chi pensa in inglese, per non parlare di chi parla due o più lingue o di chi ha la fortuna di avere come madre lingua una lingua ideo/grammatica. Non credo che la massificazione o la minaccia alla democrazia provenga da qui. Mi sembra piuttosto un capovolgimento delle cause dei problemi. Il femminicidio è causato da una cultura per la quale vi è una sottomissione e una oggettificazione della donna, che è la stessa cultura che tende a sottomettere e ad oggettificare lo straniero, il povero o il marginale. Combattere la differenza di genere come fondamento di potere maschile sul genere femminile significa combattere le disparità di ogni tipo, perché quella è la disparità archetipica, "naturale", che giustifica le altre ed è anche per questo che il dibattito non si esaurisce tanto facilmente.
Faccio un esempio interessante. La sentenza 131 della corte costituzionale datata 31 maggio 2022 ha reso possibile la scelta da parte dei genitori di attribuire il cognome ai figli, che possono così prendere quello del padre o della madre. Attenzione: l'Italia è stata l'ultima nazione dell'Occidente classico a rendere possibile questa opzione. Fino al 30 maggio la nostra legislazione era analoga a quella dei paesi arabi e africani tradizionalisti. Una sentenza ha reso paritario questo aspetto delle relazioni uomo/donna. Su trans, utero in affitto ha spiegato tutto molto bene Niko e non mi dilungo, se non per dire che vi è trasmissione di dna, fra placenta e feto anche se nella placenta è innestato un ovulo estraneo geneticamente alla portatrice. L'affitto dell'utero è una pratica che sottolinea ancora una volta il dominio dell'inanimato (denaro) sulla vita ma non c'entra nulla rispetto al percorso che conduce alla parità di genere.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: Jacopus il 28 Ottobre 2022, 22:56:04 PM. Chi pensa in italiano ha una conformazione cerebrale completamente diversa da chi pensa in inglese
Ma hai qualcosa per provarlo o è solo un pregiudizio nero? Qualcosa peer reviewed possibilmente. No perché di solito è una teoria che piace molto ai nazionalisti, poco alle persone non motivate politicamente, forse anche tu devi lavorare sulle tue radici nere e patriarcali.

Ipazia interpreta semplicemente una branca del femminismo chiamata TERF, non è sola o pazza, sono quelle femministe che hanno le chiavi del cancello sul vittimismo , hanno imparato da quelle più diffuse che sostengono che il maschio non può mai essere vittima se non vittima di sé stesso, ed estendono il concetto ai trans. Non mi scandalizzano le prime perché dovrebbero le seconde? Stessa ratio ma estesa. 
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

Citazione di: InVerno il 29 Ottobre 2022, 09:12:15 AMMa hai qualcosa per provarlo o è solo un pregiudizio nero? Qualcosa peer reviewed possibilmente. No perché di solito è una teoria che piace molto ai nazionalisti, poco alle persone non motivate politicamente, forse anche tu devi lavorare sulle tue radici nere e patriarcali.

Ipazia interpreta semplicemente una branca del femminismo chiamata TERF, non è sola o pazza, sono quelle femministe che hanno le chiavi del cancello sul vittimismo , hanno imparato da quelle più diffuse che sostengono che il maschio non può mai essere vittima se non vittima di sé stesso, ed estendono il concetto ai trans. Non mi scandalizzano le prime perché dovrebbero le seconde? Stessa ratio ma estesa.


Non sono d'accordo, il femminismo e' un'ideologia nobile e dignitosa, le versioni terf e swerf del femminismo sono secondo me  solo le degenerazioni cattocomuniste  di esso, che non vanno confuse con il femminismo vero, o comunque migliore.

Per chi non lo sapesse, terf sta per versione del femminismo che odia i trans o comunque sostiene che una persona trans non potra' mai essere una "vera" femminista; swerf sta per femminismo che odia o commisera in modo peloso le prostitute e sostiene che una prostituta professionista, escort o simili, almeno finche' non si "redime", non potra' mai essere una "vera" femminista.

Naturalmente, quasi tutte le femministe terf, sono anche swerf, e come ciliegina sulla torta odiano la pornografia che vedono come strumento del patriarcato, finendo complessivamente per avere posizioni morali e di apertura mentale simili a quelle del papa emerito Ratzingher.

Ancora piu' naturalmente, quasi tutte le femministe nel 2020 non sono ne' terf ne' swerf.

Maschile e femminile possono essere politicizzati in quanto componenti dell'anima e non in quanto sessi o generi.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

Ciao Inverno. Ti linko un articolo che mi sembra ben fatto e può essere introduttivo rispetto a ciò che penso sull'argomento. Ovviamente conosco le teorie neuroscientifiche sull'universalità della sintassi, il cui precursore è stato Chomsky, ma qui ci muoviamo in un campo diverso che non è sintattico, ma storico-culturale, o meglio, ci troviamo all'incrocio reciprocamente condizionante di cultura, lingua e cervello.
Una lettura che non è peer rewiew ma che trovo illuminante ed anche tragica per il momento in cui fu scritta è LTI, la lingua del terzo Reich, di V. Klemperer, ovvero l'anticipazione storico-filologica della neolingua orwelliana.
Qui sotto, invece, il link,

https://www.che-fare.com/almanacco/societa/diritti/linguaggio-visione-politica-pensiero/
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

#22
Citazione di: Jacopus il 29 Ottobre 2022, 13:11:49 PMCiao Inverno. Ti linko un articolo che mi sembra ben fatto e può essere introduttivo rispetto a ciò che penso sull'argomento. Ovviamente conosco le teorie neuroscientifiche sull'universalità della sintassi, il cui precursore è stato Chomsky, ma qui ci muoviamo in un campo diverso che non è sintattico, ma storico-culturale, o meglio, ci troviamo all'incrocio reciprocamente condizionante di cultura, lingua e cervello.
Una lettura che non è peer rewiew ma che trovo illuminante ed anche tragica per il momento in cui fu scritta è LTI, la lingua del terzo Reich, di V. Klemperer, ovvero l'anticipazione storico-filologica della neolingua orwelliana.
Qui sotto, invece, il link,

https://www.che-fare.com/almanacco/societa/diritti/linguaggio-visione-politica-pensiero/
Non chiedo peer reviewed per elitismo, chiedo per vedere se esiste qualcuno che sa sottoporre a persone di pari preparazione certe idee. Leggo al secondo paragrafo che esisterebbero 20 parole per definire la neve in russo , ricorda male, ne esiste solo una, quello a cui riferisce è il famoso caso degli eskimo. È famoso perché è il caso scuola usato da tutti i linguisti proprio per sostenere l'inconsistenza della teoria sapirwhorfiana , ha persino una sua pagina Wikipedia https://en.m.wikipedia.org/wiki/Eskimo_words_for_snow. Il resto dell' articolo come potrà andare? Meglio, perché parla di connessioni di senso, e il problema sta proprio qui, il significato è intrinsecamente collegato al contesto, che è fuori controllo per chiunque, salvo di vivere in uno stato totalitario che ha controllo su aspetti ben più pervasivi della lingua. Esempio cretino : la Boldrini ( "la" come un oggetto , direbbero  :D) diventa PDC e pretende di essere chiamata presidentA urbi e torbi, segue un quinquennio dove fa una figuraccia dopo l altra , che succede alla parola presidentA ? Diventa sinonimo di persona altezzosa e pretenziosa che fa figuracce una dopo l altra. Che si fa ora? O la presidentA si mette a legiferare per censurare qualsiasi critica e arresta chi la prende in giro, oppure la parola è persa e va per gli affari suoi, possibilmente danneggiando la reputazione delle donne che in futuro vorranno usarla. Se si vuole controllare il senso bisogna controllare la società, in maniera totale, per poter alterare tutte le connessioni di senso. È quello che ha provato a fare Putin cancellando la parola guerra, e offrendo giorno dopo giorno un intero nuovo lessico di connessione, secondo me neanche lui ha fatto molto più che scalfire la superficie, serve ancora più potere , bisogna entrare nel privato delle persone , mettere microfoni anche nei cessi. Non ci muoviamo in un campo diverso, la grammatica universale ( che è un vero messaggio egualitaristico) è assolutamente incompatibile con il relativismo linguistico. Se la polemica che scaturisce crea scompiglio sociale, e perciò lessicale, è la polemica ad alterare il senso, non la grammatica in sé.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Ma figuratevi quanto me ne fotto dei lgbtq... al punto da sprecare energie negative o positive che siano. Come Hannah Arendt, amo solo i miei amici che, indipendentemente dai loro gusti sessuali, evitano quanto me le carnevalate lgbtq tanto in piazza che nel linguaggio. Est modus in rebus, anche nel modo di vivere la propria sessualità e affettività.

Vedo invece anche qui un livore misogino da tramonto del maschio. Problemi vostri che non mi tangono per nulla dopo diecimila anni di patriarcato ancora virulento q. b.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: niko il 29 Ottobre 2022, 11:18:21 AMNon sono d'accordo, il femminismo e' un'ideologia nobile e dignitosa, le versioni terf e swerf del femminismo sono secondo me  solo le degenerazioni cattocomuniste  di esso, che non vanno confuse con il femminismo vero, o comunque migliore.
Come ben saprai le femministe si dividono(tra di loro, non io) in ondate, ed è molto comune che quelle della seconda (quelle della prima son morte) o non partecipino o siano critiche della terza e quarta ondata, dicendo pressoché quello che dice ipazia, non si tratta per niente di una minoranza, è che l atomizzazione sistematica della società prevede che non ci sia neanche un solo un femminismo, ma decine, che si accusano l un l altra di mille cose. Io sono un femminista della sesta ondata, la mia previsione è che a quel punto i gruppi saranno individuali e ognuno sarà femminista a modo proprio e critico di tutti gli altri perché servi della dominazione di migliaia di altri gruppi. Per una società migliore, ovviamente.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

Citazione di: InVerno il 29 Ottobre 2022, 17:29:26 PMCome ben saprai le femministe si dividono(tra di loro, non io) in ondate, ed è molto comune che quelle della seconda (quelle della prima son morte) o non partecipino o siano critiche della terza e quarta ondata, dicendo pressoché quello che dice ipazia, non si tratta per niente di una minoranza, è che l atomizzazione sistematica della società prevede che non ci sia neanche un solo un femminismo, ma decine, che si accusano l un l altra di mille cose. Io sono un femminista della sesta ondata, la mia previsione è che a quel punto i gruppi saranno individuali e ognuno sarà femminista a modo proprio e critico di tutti gli altri perché servi della dominazione di migliaia di altri gruppi. Per una società migliore, ovviamente.


Per fortuna invece lo sono, una minoranza... veterofemminsmo... non se le fila piu' nessuno ...


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

Non hai tutti i torti Inverno. Anzi hai ragioni da vendere. Intervenire sulle parole può diventare un'alibi piuttosto grottesco per mantenere differenze materiali ben più consistenti e pesanti. Eppure penso che vi sia una interazione fra mondo materiale (economico) e mondo culturale, meno triviale della relazione univoca struttura-sovrastruttura di certo marxismo semplificato. Si tratta effettivamente di un percorso culturale che non può solo essere attivato dall'alto ma contemporaneamente da quelle due dimensioni che Husserl chiamava System (alto) e Lebenswelt (basso).
Credere di poterlo fare solo dall'alto, si ottengono risultati buffi o dittatoriali, che non fanno che replicare un odioso dominio. Credere di poterlo fare solo dal basso, non fa altro che rimandare alle calende greche un possibile cambiamento, perchè in questo campo la riproduzione del modello culturale è certamente molto più conservatore che innovativo.

Solo una condivisa direzione top/down può dare dei risultati duraturi. Mutatis mutandis, mi viene da pensare al rispetto delle leggi esistente in Germania, rispetto alla nostra simpatica anarchia. Il suddetto rispetto proviene da un duplice flusso culturale. Dall'alto perchè la legge viene fatta rispettare da una organizzazione giudiziaria che funziona e che rende certa la sanzione, qualunque essa sia (anche una sanzione alternativa, la pulizia del parco, la multa) e dal basso per la storia culturale di quel paese, che però viene in qualche modo rinforzata dal contesto burocratico_giudiziario_statuale. Noi partiamo svantaggiati, perchè dal basso, i valori culturali sono estremamente conservatori, familistici, materiali, poco avvezzi allo sforzo ed invece inclini ad un atteggiamento fatalistico, nei casi più gravi cristallizzato in forme di pensiero che si credono immutabili. Per reazione, probabilmente, si crede che agire dall'alto possa compensare questo ritardo, ma in realtà si ottiene l'effetto contrario. In ogni caso, un reale miglioramento della nostra società potrà avvenire solo quando si comprenderà che l'uguaglianza fra i generi, compresi i generi non-binari, non è un capriccio da società che balla sul Titanic, ma una esigenza che potenzialmente potrebbe suscitare un profondo mutamento dei rapporti sociali, nel senso di una democrazia sostanziale e non solo formale.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Partendo dall'assunto del "patriarcato" (come binomio problema->soluzione) si può agire da top, down, left and right, è come domandarsi qual'è il giusto modo di far penetrare nella società i Savi di Sion. Esempio: lezioni di inglese in Kenya, ragazze di 13-14 anni, arriva signora femminista di Parigi per due ore di emancipazione della donna. Prima ora: gli assorbenti come strumento del controllo patriarcale, la libertà del "free flowing" del sangue sulle gambe, le ragazze si guardano negli occhi: mai visto un assorbente, e se avessero visto probabilmente l'avrebbero usato, comunque idea dell'igiene sicuramente superiore alla signora. Seconda ora, una serie di consigli su come liberarsi del patriarcato, tra i quali prendersi la libertà di circolare liberamente nelle ore notturne in assenza di "patriarchi". Passano i giorni, la signora è già tornata a Parigi a bersi il suo Martini, un gruppetto delle ragazze decide di essere diligenti e segue il suo consiglio, una finisce in ospedale, portata in spalla da un patriarca benevolo che interrompe i tragici eventi. Diapositiva perfetta di cosa succederebbe dando una macchina del tempo ad una femminista che crede che  ogni norma sia l'arbitrario risultato di una struttura oppressiva. Io non avrei girato solo di notte, perchè il mio colore della pelle significa "preda dal portafoglio gonfio" in metà del mondo, sarà il negrantato?  Se un antropologo arriva in una tribù africana circondata di nemici agguerriti, probabilmente troverà un "patriarcato" dove la maggior parte del potere politico è in mano a degli uomini. Se sbarca su un isola sperduta nel pacifico dedidica a pesca e agricoltura, magari parlerà di "matriarcato". Dico magari, ma se proprio non riesce a fare un analisi più dettagliata e usa le cartoline del tabacchino per capire il mondo che vede. Termini descrittivi e riflessivi delle condizioni socioeconomiche, l'idea che si tratti di un complotto da parte di un genere per opprimerne sistematicamente un altro io lo chiamerei più che altro "dementato", nel senso che è evidentemente un popolo di dementi, problema che di solito si risolve da solo quando vengono conquistati dalla tribù vicina, perchè disfunzionali. Esistono sovrastrutture ossificate dalla tradizione che hanno perso di senso e possono essere abbandonate? Migliaia.. i cognomi, una di tante citate. Valutazioni storiche retroattive? Conoscendo quello di cui si parla.. Pungolarle continuamente per vedere se la società ne ha ancora bisogno o stanno lì a fare le statuine? Sacrosanto. Distruggerle punto e basta in quanto risultato dell'oppressione? Poche possibilità di successo, probabilità di danni gravissimi, comprese di corse all'ospedale. Vien da piangere a sapere che ci sono persone che leggono la storia mettendosi queste lenti, è una disgrazia educativa che offusca l'immenso lavoro che uomini e donne, insieme, hanno fatto per arrivare fin qui. Consiglio di visione: La città delle donne di Fellini.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

#28
Citazione di: InVerno il 30 Ottobre 2022, 08:58:25 AMPartendo dall'assunto del "patriarcato" (come binomio problema->soluzione) si può agire da top, down, left and right, è come domandarsi qual'è il giusto modo di far penetrare nella società i Savi di Sion. Esempio: lezioni di inglese in Kenya, ragazze di 13-14 anni, arriva signora femminista di Parigi per due ore di emancipazione della donna. Prima ora: gli assorbenti come strumento del controllo patriarcale, la libertà del "free flowing" del sangue sulle gambe, le ragazze si guardano negli occhi: mai visto un assorbente, e se avessero visto probabilmente l'avrebbero usato, comunque idea dell'igiene sicuramente superiore alla signora. Seconda ora, una serie di consigli su come liberarsi del patriarcato, tra i quali prendersi la libertà di circolare liberamente nelle ore notturne in assenza di "patriarchi". Passano i giorni, la signora è già tornata a Parigi a bersi il suo Martini, un gruppetto delle ragazze decide di essere diligenti e segue il suo consiglio, una finisce in ospedale, portata in spalla da un patriarca benevolo che interrompe i tragici eventi. Diapositiva perfetta di cosa succederebbe dando una macchina del tempo ad una femminista che crede che  ogni norma sia l'arbitrario risultato di una struttura oppressiva. Io non avrei girato solo di notte, perchè il mio colore della pelle significa "preda dal portafoglio gonfio" in metà del mondo, sarà il negrantato?  Se un antropologo arriva in una tribù africana circondata di nemici agguerriti, probabilmente troverà un "patriarcato" dove la maggior parte del potere politico è in mano a degli uomini. Se sbarca su un isola sperduta nel pacifico dedidica a pesca e agricoltura, magari parlerà di "matriarcato". Dico magari, ma se proprio non riesce a fare un analisi più dettagliata e usa le cartoline del tabacchino per capire il mondo che vede. Termini descrittivi e riflessivi delle condizioni socioeconomiche, l'idea che si tratti di un complotto da parte di un genere per opprimerne sistematicamente un altro io lo chiamerei più che altro "dementato", nel senso che è evidentemente un popolo di dementi, problema che di solito si risolve da solo quando vengono conquistati dalla tribù vicina, perchè disfunzionali. Esistono sovrastrutture ossificate dalla tradizione che hanno perso di senso e possono essere abbandonate? Migliaia.. i cognomi, una di tante citate. Valutazioni storiche retroattive? Conoscendo quello di cui si parla.. Pungolarle continuamente per vedere se la società ne ha ancora bisogno o stanno lì a fare le statuine? Sacrosanto. Distruggerle punto e basta in quanto risultato dell'oppressione? Poche possibilità di successo, probabilità di danni gravissimi, comprese di corse all'ospedale. Vien da piangere a sapere che ci sono persone che leggono la storia mettendosi queste lenti, è una disgrazia educativa che offusca l'immenso lavoro che uomini e donne, insieme, hanno fatto per arrivare fin qui. Consiglio di visione: La città delle donne di Fellini.


Tutto giustificazionismo becero del patriarcato...

le donne sono state per millenni escluse dai diritti politici e considerate alla stregua degli schiavi, considerate oggetti di vendita e di
proprieta', escluse dalle arti e dalle scienze, dalle professioni forensi, dal sacerdozio... fino a pochi anni fa l'occidente aveva il delitto d'onore, ll matrimonio riparatore e lo stupro considerato reato contro la morale e non contro la persona, e l'Itaia aveva  un codice civile che recitava testualmente:

"il marito e' il capo della famiglia".

Il personaggio proncipale della bibbia al limite in un certo senso posso concedere che non ha sesso, ma guardacaso il personaggio principale del vangelo un sesso ce l'ha, ed e' maschio.

E il suo cadaverino sta appiccicato in tutte o quasi le scuole del regno/repubblica.

In Italia ci e' voluto il massacro del Circeo per far riconsiderare lo stupro reato contro la persona e non contro la morale.

Tutte queste e molte altre  non sono "differenze culturali", sono oppressione sistematiche di un sesso/genere su un altro.

Rientrano nell'odioso ambito di quelle specifiche "differenze culturali" che vanno a vantaggio sistematico sempre degli stessi "alcuni" contro gli stessi "altri," rientrano appieno in una dialettica di oppresso ed oppressore e quindi non sono "mere" differenze culturali.

Non c'e' e non c' e' mai stato nessun motivo pratico o utitaristico di una distribuzione asimmetrica del potere simile, con tutti gli uomini al comando e tutte le donne escluse, solo semmai il motivo universale della sete umana di potere in generale,  che spinge a concentrare il potere in poche mani per perpetuarlo.

Escludendo la meta' dell'umanita' dal potere, ci abbiamo perso in giustizia.

La considerazione (considerazione di destra, perche' destra e sinistra hanno ancora significato, con buona pace di alcuni)  che forse pero' , pur avendoci perso in giustizia , ci abbiamo "guadagnato" in ordine, disciplina, prevedibilita' degli schemi sociali e autoperpetuazione di uno status quo evolutivo e tecnologico, a me, che sono di sinistra, non mi interessa.





Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Io ho perso la vis polemica per questo argomento parecchio tempo fa, solo tristezza, come quando nel cunicolo che porta alla cappella Sistina vedi gente infilarsi per la fast exit per il souvenir shop. Inizialmente ti viene da prenderli per il braccio, poi capisci che è futile. Ricordo le mani rugose ed incallite dei vecchi, un uomo e una donna proteggere una fievole fiammella di speranza con tutte le forze, presi per il culo dai figli dell' aria condizionata e la lavatrice. Un professore mi disse "prendono a martellate le statue di Churchill perché gli fanno ombra, generazioni del nulla che cercano la luce martellando il passato" . Continua pure  ::)  
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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