Obsolescenza programmata

Aperto da InVerno, 16 Febbraio 2019, 13:51:52 PM

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InVerno

Guardo la mia stampante, so che le manca un mese alla fine della garanzia, so che fra un mese comincerà a stampare male, a non riconoscere la rete, a rompersi quel gingillo di plastica che tiene insieme tutto.. è già successo cinque volte negli ultimi dieci anni, come un orologio svizzero al termine della garanzia la stampante si accartoccia. So già che se chiamerò l'assistenza il personale è addestrato non a risolvere i problemi ma a vendermi nuovi oggetti, ma proviamo lo stesso:

"sostituzione impossibile signore, il modello è fuori produzione e non abbiamo ricambi, non le conviene signore, ormai utilizziamo nuove cartucce e le conviene cambiare modello". 
"Cartucce già, quelle che come costo di produzione vanno dai 50cents all'euro e mezzo, ma vengono vendute alla modifica cifra di 40-60€, come se contenessero veleno di cobra reale?"
"signore non è il costo dell'inchiostro, è il design, il costo della ricerca ! la nostra azienda investi milioni per ottenere cartucce più performanti" ..
"quali? queste? queste uguali a quelle di prima ma che hanno un angolo diverso?"
"si signore, quell'angolo contiene il microchip che le rileva il livello dell'inchiostro e le dice quando sta finendo"
"veramente l'ho disattivato e ho scoperto che volevate farmi buttare via una cartuccia mezza piena"
"oh signore sarà stato sicuramente un errore! che vantaggio avremmo a cercare di venderle più cartucce?"
"non so? Forse perchè utilizzate il modello commerciale rasoio-lametta? mi vendete il rasoio a prezzo irrisorio e mi rifilate le lamette a cento volte il costo?"
" figurarsi signore, è solo una coincidenza che le cartucce costino più della stampante con le cartucce dentro!"
"coincidenza è anche che le discariche sono zeppe dei vostri prodotti?"
"provi un altro produttore, si troverà sulla stessa barca signore"
"è proprio quello il problema.. siete tutti scemi"

Serge Latouche ha individuato nell'obsolescenza programmata uno dei tre capisaldi del consumismo, insieme alla pubblicità e il credito (e aggiungerei io: la faccia da culo). Io ho provato a correre ai ripari, ormai quando compro qualcosa che so riparare lo compro DUE volte, così ho i pezzi di ricambio per la schifezza che mi hanno venduto. Non ha importanza se è un prodotto "professionale" o un prodotto "casual" , si rompono sempre quando vogliono vendermene un altro e non sono più obbligati a riparlarlo. Purtroppo non so riparare le stampanti e tante altre cose, e perciò mi ritrovo nella situazione di tutti, a dover comprare merda d'autore (perchè, nonostante la qualità del prodotto, la vergogna di metterci una firma, non balena mai in testa a nessuno). E così le discariche si riempono, la Co2 aumenta, le risorse finite del pianeta concentrate nelle discariche diventano tossiche, e sopratutto IL PIL AUMENTA! Perchè il PIL è tutto nella vita, se il PIL scende il governo cade, i posti di lavoro diminuiscono, i debiti crescono, e noi non sappiamo uscire da questo circolo vizioso.
Chissà quanti produttori cinesi rimarrebbero sul mercato se dovessero offrire un prodotto con dieci anni di garanzia? Forse uno o due li conosco, gli altri sarebbero spazzati via dal mercato meglio di qualsiasi dazio!

Nel frattempo che scrivo si è bruciata una lampadina, l'avevo comprata insieme ad altre 4 (stesso pacco) e le altre tre si sono bruciate la settimana scorsa. C'è ancora da lavorare sul modello industriale del futuro, perchè se non si bruciano tutte nello stesso secondo, corro il rischio di comprarle separatamente e perciò di comprarne una buona in mezzo a quattro schifose.. se invece compro un pacco da quattro perchè sono andato nel negozio lo stesso giorno, ricomicia la litania del PIL! Ma se questo è il futuro io torno al passato, affilo l'ascia di mio nonno, che compie ormai i suoi 70 anni (l'ascia) e se sperano di venderme una nuova, fatta di plastica, gli tiro in testa prima quella di plastica, e poi quella buona, cosi si fanno un idea di che differenza c'è tra un prodotto di qualità e una schifezza.

Buon consumismo a tutti!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

sgiombo

Il fatto é che in generale i problemi difficili non hanno soluzioni semplici e indolori, ma per sperare (non per avere la certezza) di risolverli bisogna affrontare rischi (di essere danneggiati in varia misura, non escluso nel senso più o meno letterale di "massacrati", e di combinare anche qualche guaio e perfino qualche ingiustizia).

E in particolare per superare il consumismo umanicida bisogna superare alla lettera "con una rivoluzione" i vigenti rapporti di produzione capitalistici.

E' dura, richiede tonnellate di spirito di abnegazione e di sacrificio, di capacità di sopportare persecuzioni, di disponibilità a sporcarsi le mani e la coscienza (e senza alcuna garanzia che lo scopo verrà raggiunto).

Ma é l' unico modo realistico: se non si é disposti a tutto questo, é perfettamente inutile (e io lo trovo perfino perfino un po' tragicomico) lamentarsi.

Ipazia

Le getto d'inchiostro sono emerite schifezze. Se usi la stampante per motivi professionali prendi una laser. Se è per uso personale, io ho risolto salvando tutto in pdf e mi porto in giro i documenti in tablet. Se proprio devo stampare su carta ho la cartoleria vicino a casa che per pochi spiccioli mi fa stampe professionali. Idem se si tratta di foto.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

#3
Citazione di: sgiombo il 16 Febbraio 2019, 15:03:19 PM
Il fatto é che in generale i problemi difficili non hanno soluzioni semplici e indolori, ma per sperare (non per avere la certezza) di risolverli bisogna affrontare rischi (di essere danneggiati in varia misura, non escluso nel senso più o meno letterale di "massacrati", e di combinare anche qualche guaio e perfino qualche ingiustizia).

E in particolare per superare il consumismo umanicida bisogna superare alla lettera "con una rivoluzione" i vigenti rapporti di produzione capitalistici.

E' dura, richiede tonnellate di spirito di abnegazione e di sacrificio, di capacità di sopportare persecuzioni, di disponibilità a sporcarsi le mani e la coscienza (e senza alcuna garanzia che lo scopo verrà raggiunto).

Ma é l' unico modo realistico: se non si é disposti a tutto questo, é perfettamente inutile (e io lo trovo perfino perfino un po' tragicomico) lamentarsi.
Un compagno mi pare dicesse "le rivoluzioni non si fanno, al massimo si guidano" ..e io sono del suo parere, e onestamente non trovo meno tragicomico del mio lamentarmi, l'idea di "poter fare" una rivoluzione. Peraltro, per stare a posto con la coscienza anzichè sporcarsela per sogni di gloria, si può fare molto prima della rivoluzione! Per esempio non comprare un altra dannata stampante ! E qualcuno dirà "si ma non puoi mica fare così con tutto", beh con tutto no ma ci si può arrivare vicini (a proposito di sacrifici e abnegazione). Ma siccome so che molti di "voi compagni" già lo fanno, non sto qui certo a rinfacciartelo! Mi chiedo invece che caspio fanno gli altri e come possono sopportare di essere trattati cosi! Eppure non è passato tanto tempo da quando ancora si trovava in giro qualche prodotto valido (e NO, non sto parlando delle auto sovietiche ;D  ;D  ;D )
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

sgiombo

Citazione di: InVerno il 16 Febbraio 2019, 17:16:54 PM
Un compagno mi pare dicesse "le rivoluzioni non si fanno, al massimo si guidano" ..e io sono del suo parere, e onestamente non trovo meno tragicomico del mio lamentarmi, l'idea di "poter fare" una rivoluzione. Peraltro, per stare a posto con la coscienza anzichè sporcarsela per sogni di gloria, si può fare molto prima della rivoluzione! Per esempio non comprare un altra dannata stampante ! E qualcuno dirà "si ma non puoi mica fare così con tutto", beh con tutto no ma ci si può arrivare vicini (a proposito di sacrifici e abnegazione). Ma siccome so che molti di "voi compagni" già lo fanno, non sto qui certo a rinfacciartelo! Mi chiedo invece che caspio fanno gli altri e come possono sopportare di essere trattati cosi! Eppure non è passato tanto tempo da quando ancora si trovava in giro qualche prodotto valido (e NO, non sto parlando delle auto sovietiche ;D  ;D  ;D )


Hai ragione (a parte il fatto che esistevano anche prodotti sovietici buoni, a buon mercato e duraturi; per esempio la macchine fotografiche; per non parlare degli aerei, militari ma anche civili, tuttora -trent' anni dopo la fine dell' URSS!- in molti casi e almeno per importanti aspetti insuperati).

Ma io non propongo di pretendere ridicolmente di fare la rivoluzione oggi o domani, ma solo di rendersi conto che per sperare di superare il consumismo umanicida una rivoluzione ci vuole (la speranza é che la si possa realizzare tempestivamente; ovviamente realisticamente, nelle condizioni e nei modi in cui sia possibile).
E a questo scopo penso che il rendersi conto dell' estrema difficoltà, pericolosità, non certezza di riuscita e necessità di essere disposti a sporcarsi le manie la coscienza, per quanto certamente ben lungi dal bastare, sia comunque necessario.

Ovviamente per parte mia cerco di non indulgere troppo al consumismo (per esempio ho un telefonino che può ben dirsi un "pezzo da museo"; e fatti un po' di conti, dopo averne gettate tre o quattro per la rottura della solita introvabile mollettina nella sede della cartuccia, ho deciso di comprarmi una stampante "semiprofessionale" tipo "Brother" o non mi ricordo più che altra marca avevo cercato, che stampa solo in bianco e nero in perfetto accordo con le mie esigenze; fra l' altro le ricariche -ovviamente con riutilizzo del "pezzo di plastica e circuiti al silicio"- sono molto meno frequenti).
Ma mi rendo conto che così facendo (per dovere etico: sì per sentirmi la mia coscienza individuale a posto; un po' come quando faccio l' elemosina ai poveri diavoli, come mi ha insegnato in tempi ormai lontani la mia cara mamma) non contribuisco minimamente alla soluzione del problema...

InVerno

#5
Citazione di: sgiombo il 16 Febbraio 2019, 19:28:16 PM
Hai ragione (a parte il fatto che esistevano anche prodotti sovietici buoni, a buon mercato e duraturi; per esempio la macchine fotografiche; per non parlare degli aerei, militari ma anche civili, tuttora -trent' anni dopo la fine dell' URSS!- in molti casi e almeno per importanti aspetti insuperati).

Ma io non propongo di pretendere ridicolmente di fare la rivoluzione oggi o domani, ma solo di rendersi conto che per sperare di superare il consumismo umanicida una rivoluzione ci vuole (la speranza é che la si possa realizzare tempestivamente; ovviamente realisticamente, nelle condizioni e nei modi in cui sia possibile).
E a questo scopo penso che il rendersi conto dell' estrema difficoltà, pericolosità, non certezza di riuscita e necessità di essere disposti a sporcarsi le manie la coscienza, per quanto certamente ben lungi dal bastare, sia comunque necessario.

Ovviamente per parte mia cerco di non indulgere troppo al consumismo (per esempio ho un telefonino che può ben dirsi un "pezzo da museo"; e fatti un po' di conti, dopo averne gettate tre o quattro per la rottura della solita introvabile mollettina nella sede della cartuccia, ho deciso di comprarmi una stampante "semiprofessionale" tipo "Brother" o non mi ricordo più che altra marca avevo cercato, che stampa solo in bianco e nero in perfetto accordo con le mie esigenze; fra l' altro le ricariche -ovviamente con riutilizzo del "pezzo di plastica e circuiti al silicio"- sono molto meno frequenti).
Ma mi rendo conto che così facendo (per dovere etico: sì per sentirmi la mia coscienza individuale a posto; un po' come quando faccio l' elemosina ai poveri diavoli, come mi ha insegnato in tempi ormai lontani la mia cara mamma) non contribuisco minimamente alla soluzione del problema...
Mi rendo conto che serve un cambio radicale, che la si chiami rivoluzione o meno, mi rendo altrettanto conto che quel che manca è la necessità (ci metterei quasi una N maiuscola). La cosa divertente è che ho scoperto che la prima class action contro l'obsolescenza programmata fu proprio per un cartello di produttori di lampadine, le stesse che mi bruciano sopra la testa (https://it.wikipedia.org/wiki/Cartello_Phoebus) la cosa tragica è che oggi non serve nemmeno un cartello formale, il cartello è il sistema, e quindi hai ragione TU riguardo alla "rivoluzione". Onestamente penso che la classe operaia, per via della meccanizzazione, non può essere il futuro di queste "rivoluzioni", ma la "classe dei consumatori" si! Continuo a sentirmi dire che boiccottare non serve a niente, ma le motivazioni che mi sono state portate fino ad oggi mi hanno convinto meno di zero. Perciò rimango dell'idea, che se tutti non comprassero la stampante, qualcosa succederebbe eccome.
E questo argomento tralaltro ha molto a che fare con il sovranismo, e se una nazione è seriamente in grado di contrastare queste pratiche commerciali. Ad oggi, l'unico istituto capace anche solo di affrontare il problema a chiacchere, è stata l'EU. A livello nazionale (di qualsiasi nazione) questi argomenti passano molto lontani dalle bocche dei politici. L'obsolescenza programmata è innanzitutto una truffa verso il consumatore, e un crimine contro l'umanità, finchè non si avrà chiaro questo concetto, continueremo a comprare paccottiglia, e onestamente non me ne faccio una ragione, perchè questo era il campo su cui potevamo sfidare i cinesi, non i salari, invece qualcuno ha deciso altrimenti.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Proprio non avete capito come funziona il capitalismo. In questa barzelletta, penso nota a molti, Moni Ovadia lo spiega perfettamente:

New York . Fra i fratelli Mishkin e il signor Smith viene concluso un contratto per la vendita di una grossa quantità di scatole di salmone .
Qualche giorno dopo la consegna della merce, il signor Smith entra nell' ufficio dei fratelli Mishkin, furioso, completamente fuori dai gangheri . 
- Io vi denuncio ! Non si fanno così gli affari in America ! Ho fatto la figura del fesso per colpa vostra !
- Si calmi signor Smith, prego ! Lo spedizioniere non le ha consegnato tutte le casse ?
- No, me le ha consegnate tutte !
-Allora forse le ha chiesto più soldi di quanto stabilito ? 
-No, nemmeno un centesimo di più !
- E allora quale essere problema ?
- Quale essere problema ? Quelle scatole erano piene di salmone MARCIO, dalla prima all' ultima ! E chi le mangia ?
- SIGNOR SMITH LEI COMPLETAMENTE PAZZO ! Quelle scatole NON servono per essere MANGIATE ! Vanno solo VENDUTE-COMPRATE, VENDUTE-COMPRATE, VENDUTE...


Al Capitale la merce interessa in quanto valore di scambio, non d'uso. Finché comanderà Lui ce la dobbiamo mettere via. L'obsolescenza programmata è una pratica liturgica halal per rendere più fluente il Mercato e accrescere il PIL. 
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

sgiombo

X InVerno

Dissento che la necessaria ma improbabile e certo non imminente rivoluzione la possano fare i consumatori in quanto tali, ma casomai in quanto proletari (esclusi dalla proprietà dei mezzi di produzione).

Ancor più radicalmente dissento da qualsiasi valutazione anche assai limitatamente positiva dell' UE.
A qualsiasi riguardo, in generale anche in particolare per la lotta contro il consumismo.
A vantaggio dei popoli al massimo sa fare false e controproducenti chiacchiere (controproducenti per i popoli, non per i capitalisti monopolisti -anche, fra l' altro- usurai di cui é sempre stata ed é e non potrà che essere sempre, fino a quando i popoli se ne libereranno, uno dei più micidiali strumenti di potere e di repressione).


X Ipazia

Che il capitalismo funzione così (io personalmente; ma suppongo anche InVerno) l' avevo capito da un bel pezzo (se non sei troppo vecchia, come ti auguro di essere, probabilmente da quando eri bambina, o magari non eri ancora nata).

Ipazia

Lo so,  ma allora non porrei la questione sul piano etico. Sarebbe come pretendere che un gatto diventasse vegetariano. Il capitalismo non può essere etico, o avere un volto umano. Chi ci provó, tipo Olivetti, è fallito. E poi avevo voglia di raccontare quella barzelletta  ;D
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

sgiombo

Citazione di: Ipazia il 16 Febbraio 2019, 21:30:52 PM
Lo so,  ma allora non porrei la questione sul piano etico. Sarebbe come pretendere che un gatto diventasse vegetariano. Il capitalismo non può essere etico, o avere un volto umano. Chi ci provó, tipo Olivetti, è fallito. E poi avevo voglia di raccontare quella barzelletta  ;D

La reciproca incomprensione qui é totale.

Chi avrebbe mai detto di pretendere che il capitalismo abbracci un' etica prioletaria (e men che meno, salvo che nella sua ormai remotissima fase "ascendente" o progressiva e rivoluzionaria, universalmente umanistica; o anche solo che possa avere un "volto umano") ? ! ? ! ? !

La barzelletta é certamente carina e l' ho apprezzata.
Ma non mi va punto che mi si rinfaccino sciocchezze che non scrivo (ne scrivo già tante per davvero...).

viator

Salve. Purtroppo sono convinto che - come nel caso dell'istituzione democratica - non esistano differenze di mentalità tra gli influenzatori (polici e capitalisti) e gli influenzati (elettori-consumatori).

C'è solo una distinzione di ruoli che gli influenzatori vorrebbero mantenere e che gli influenzati vorrebbero sovvertire per poter diventare a loro volta degli influenzatori.

Nel caso del capitalismo e dei suoi aspetti forsennati, il problema è che esso non può certo accontentarsi di produrre l'utile e lo strumentalmente necessario.

Raggiunta una certa soglia di sicurezza e prosperità è chiaro che - per il mercato ed il consumatore, l'utile ed il necessario diventano una condizione-base ovvia, scontata, ottenibile impiegando solo una parte delle risorse di cui dispone. Dedicandosi solo a tali aspetti la produzione tenderebbe a stagnare, mentre la concorrenza si ingegna a battersi attraverso la novità che - se utile e necessario sono già sufficientemente disponibili  all'interno della società - non potrà che consistere nel futile, nel simbolico, nell'effimero, nell'apparente.

A questo punto per il capitalista-produttore restano solo due soluzioni per non restare vittima del "chi si ferma è perduto" : produrre novità sempre più allettanti (i beni effimeri) oppure rendere sempre più effimero (obsolescenza programmata) ciò che una volta risultava un bene durevole o semidurevole.

Non ci sarà alcuna rivoluzione da parte del consumatore. Per la ragione che - a parte alcune marginali regioni del mondo - gli sfruttati-consumatori hanno ormai tutti la disponibilità dello strettamente necessario e possono quindi dedicarsi ed aspirare al superfluo, cioè a ciò che caratterizza i valori esistenziali dei loro sfruttatori-influenzatori.

Che poi un simile andamento possa tendere a cupi prospettive anche biologiche per il genere umano, è possibile, ma non possiamo prevedere - neppure a distanza dei prossimi cinquant'anni - come le cose si metteranno. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

InVerno

#11
Citazione di: sgiombo il 16 Febbraio 2019, 21:11:30 PM
X InVerno

Dissento che la necessaria ma improbabile e certo non imminente rivoluzione la possano fare i consumatori in quanto tali, ma casomai in quanto proletari (esclusi dalla proprietà dei mezzi di produzione).

Ancor più radicalmente dissento da qualsiasi valutazione anche assai limitatamente positiva dell' UE.
A qualsiasi riguardo, in generale anche in particolare per la lotta contro il consumismo.
A vantaggio dei popoli al massimo sa fare false e controproducenti chiacchiere (controproducenti per i popoli, non per i capitalisti monopolisti -anche, fra l' altro- usurai di cui é sempre stata ed é e non potrà che essere sempre, fino a quando i popoli se ne libereranno, uno dei più micidiali strumenti di potere e di repressione).
Non intedevo regalare meriti all'EU (infatti ho parlato di chiacchere) tuttavia pare che perlomeno si sentano le spalle sufficientemente larghe per affrontare il problema, mentre a livello nazionale questi argomenti non sono nemmeno chiaccherati (per realismo tralatro). Poi, come ricorda sovente Eutidemo, la plastica monouso (che è il non plus ultra dell'obsolescenza programmata) è stata effettivamente proibita, vedremo ora come riceveranno la direttiva gli stati singoli (ho paura non positivamente) per decidere se c'è una effettiva differenza tra chi almeno ci prova, e chi ha le (s)palle così piccole da andare addirittura nel verso contrario (come un "certo" sovranista Italico). Riguardo ai mezzi di produzione invece non so che dire, nel senso che la robotizzazione imminente a mio avviso sconvolgerà parecchi rapporti di forza a riguardo ed è difficile prevedere chi e cosa avrà a che fare con i mezzi di produzione nel prossimo secolo. La grandezza di Marx (a mio avviso) sta nel aver intuito determinati rapporti quando gli operai rappresentavano meno del 5% della popolazione. Se oggi vogliamo pensare a una "rivoluzione" dobbiamo capire in anticipo il futuro, e non sarà sicuramente fatto come l'ottocento.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jean

Ivrea -  Fra l'imprenditore Olivetti e il signor Bezos viene concluso un contratto per la vendita di una grossa quantità di scatole da stampa.
Qualche giorno dopo la consegna della merce, il signor Bezos entra nell'ufficio di Olivetti, furioso, completamente fuori dai gangheri . 
- Io la denuncio! Non si fanno così gli affari in America! Ho fatto la figura del fesso per colpa vostra!
- Si calmi signor Bezos, prego! Lo spedizioniere non le ha consegnato tutte le casse?
- No, me le ha consegnate tutte!
-Allora forse le ha chiesto più soldi di quanto stabilito? 
-No, nemmeno un centesimo di più!
- E allora quale essere problema?
- Quale essere problema? Quelle casse erano piene di scatole da stampa non funzionanti, addirittura senza cartucce, dalla prima all'ultima! E chi le compra, Inverno?
- Signor Bezos lei non ha capito! Quelle scatole da stampa non servono per stampare! Sono solo scatole ad uso soprammobile... se ognuno si stampasse quel che gli garba chiuderebbero una miriade di attivita', con il PIL in caduta libera e un effetto domino mondiale...                                 - 

-Ma io le ho comprate proprio per stampare... e guardo ai miei interessi, non m'importa se PIL e chi altri cade, affari loro... quindi subito indietro i miei soldi, con gli interessi!                                        
-Eh no, non si può fare... legga bene il contratto, c'è scritto "scatole da stampa", non "stampanti"... che non son ancora state inventate... appunto scatole per "metterci" le stampe... non le piace il coperchio trasparente?   

J4Y                  

anthonyi

La conoscete la storia della Fiat 124, il miglior modello di automobile prodotto dalla FIAT, praticamente indistruttibile. La Fiat la tolse dal mercato dopo pochi anni anche se il modello vendeva bene perché si rese conto che con quell'automobile avrebbe distrutto il suo stesso mercato.

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 16 Febbraio 2019, 20:43:59 PM
Proprio non avete capito come funziona il capitalismo. In questa barzelletta, penso nota a molti, Moni Ovadia lo spiega perfettamente:

New York . Fra i fratelli Mishkin e il signor Smith viene concluso un contratto per la vendita di una grossa quantità di scatole di salmone .
Qualche giorno dopo la consegna della merce, il signor Smith entra nell' ufficio dei fratelli Mishkin, furioso, completamente fuori dai gangheri .
- Io vi denuncio ! Non si fanno così gli affari in America ! Ho fatto la figura del fesso per colpa vostra !
- Si calmi signor Smith, prego ! Lo spedizioniere non le ha consegnato tutte le casse ?
- No, me le ha consegnate tutte !
-Allora forse le ha chiesto più soldi di quanto stabilito ?
-No, nemmeno un centesimo di più !
- E allora quale essere problema ?
- Quale essere problema ? Quelle scatole erano piene di salmone MARCIO, dalla prima all' ultima ! E chi le mangia ?
- SIGNOR SMITH LEI COMPLETAMENTE PAZZO ! Quelle scatole NON servono per essere MANGIATE ! Vanno solo VENDUTE-COMPRATE, VENDUTE-COMPRATE, VENDUTE...


Al Capitale la merce interessa in quanto valore di scambio, non d'uso. Finché comanderà Lui ce la dobbiamo mettere via. L'obsolescenza programmata è una pratica liturgica halal per rendere più fluente il Mercato e accrescere il PIL.

Ipazia, nel mondo reale il signor Smith non comprerà più nulla dai Mishkin, e farà in modo che tanti altri capitalisti (Perché i capitalisti comunicano molto tra di loro) non comprino più nulla. E' vero che conta il valore di scambio, ma il valore di scambio esiste finchè ci sono utilizzatori finali disposti a comprare. L'obsolescenza programmata è parte di questa condizione, è un meccanismo che si impone sul mercato perché il mercato lo preferisce, nessuno impedisce alle imprese di stampanti di produrre stampanti che durano tanto ma che per questo costano di più, ma il mercato non le vuole, preferisce comprare a poco qualcosa che funziona subito ma che durerà per poco, anche perché dopo pochi anni il progresso tecnologico renderà comunque quella stampante priva di valore in quanto non dotata di quelle innovazioni che sono state introdotte dopo la sua produzione.
Un saluto