Non è un controsenso?

Aperto da Aspirante Filosofo58, 01 Maggio 2023, 17:26:26 PM

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Aspirante Filosofo58

Buon pomeriggio. Oggi, giornata internazionale dedicata al lavoro e ai lavoratori, è l'occasione per ricordare le morti sul lavoro per le quali un po' tutti ci indigniamo. Però, riflettendo sulla questione, che cosa causa le morti sul lavoro? La distrazione? La fretta? La mancanza di sicurezza? Forse un po' di tutto: sia questo che altro. Cosa c'è a monte di: distrazione, fretta, mancanza di sicurezza? Forse è "solamente" una questione economica? Oppure cos'altro? Che tutti desiderino risparmiare tempo e denaro è risaputo. D'altronde, nell'era della delle tecnologie sempre più veloci e all'avanguardia, qualcos'altro si perde sicuramente! In pratica, come afferma un proverbio antico: "la gatta frettolosa fa i gattini ciechi".  

Quindi, un po' tutti ci indigniamo quando apprendiamo di una morte sul lavoro, però, a ben guardare, che senso ha chiedere che le aziende spendano tempo e denaro per aumentare le misure di sicurezza, per diminuire i rischi sul lavoro, se poi, quando si tratta di acquistare un prodotto qualsiasi, il cliente "tipo", anziché privilegiare la qualità dei prodotti, dà più importanza ai prezzi bassi? Con quale diritto pretendiamo che altri spendano il giusto, mentre a noi interessa unicamente spendere poco? 

Cosa ne pensate? 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Claudia K

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 01 Maggio 2023, 17:26:26 PMun po' tutti ci indigniamo quando apprendiamo di una morte sul lavoro, però, a ben guardare, che senso ha chiedere che le aziende spendano tempo e denaro per aumentare le misure di sicurezza, per diminuire i rischi sul lavoro, se poi, quando si tratta di acquistare un prodotto qualsiasi, il cliente "tipo", anziché privilegiare la qualità dei prodotti, dà più importanza ai prezzi bassi? Con quale diritto pretendiamo che altri spendano il giusto, mentre a noi interessa unicamente spendere poco? 

Cosa ne pensate? 
A me non sembra istituibile un raffronto nei termini proposti. 
Intanto perchè negli acquisti parliamo di prodotti e nel lavoro parliamo di vite umane. 
Poi perchè nell'acquisto di un prodotto si effettua una scelta in proprio, mentre nella sicurezza sul lavoro si subiscono le scelte altrui. 
Da ultimo...nemmeno mi risulta che la scelta media negli acquisti sia guidata unicamente dallo spendere poco. 

daniele22

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 01 Maggio 2023, 17:26:26 PMBuon pomeriggio. Oggi, giornata internazionale dedicata al lavoro e ai lavoratori, è l'occasione per ricordare le morti sul lavoro per le quali un po' tutti ci indigniamo. Però, riflettendo sulla questione, che cosa causa le morti sul lavoro? La distrazione? La fretta? La mancanza di sicurezza? Forse un po' di tutto: sia questo che altro. Cosa c'è a monte di: distrazione, fretta, mancanza di sicurezza? Forse è "solamente" una questione economica? Oppure cos'altro? Che tutti desiderino risparmiare tempo e denaro è risaputo. D'altronde, nell'era della delle tecnologie sempre più veloci e all'avanguardia, qualcos'altro si perde sicuramente! In pratica, come afferma un proverbio antico: "la gatta frettolosa fa i gattini ciechi". 

Quindi, un po' tutti ci indigniamo quando apprendiamo di una morte sul lavoro, però, a ben guardare, che senso ha chiedere che le aziende spendano tempo e denaro per aumentare le misure di sicurezza, per diminuire i rischi sul lavoro, se poi, quando si tratta di acquistare un prodotto qualsiasi, il cliente "tipo", anziché privilegiare la qualità dei prodotti, dà più importanza ai prezzi bassi? Con quale diritto pretendiamo che altri spendano il giusto, mentre a noi interessa unicamente spendere poco?

Cosa ne pensate?
Penserei che le aziende che vendono il prodotto dovrebbero essere in regola con le norme di sicurezza. Siccome sembra non accadere anche in ragione del fatto che molti prodotti giungono dal terzo mondo, le nostre pretese sono quelle del menefreghista, o, in alternativa quelle di colui che non ha molti soldi nel portafoglio. Anche in quest'ultimo comunque caso non saprei se pure il povero se ne fregherebbe qualora gli capitasse di avere soldi. Pertanto mi sembra di poter dire tranquillamente che le persone in linea generale se ne fregano oltre ad essere petulanti, e io non faccio certo un'eccezione, però non sono petulante e non appartengo alla categoria di chi vive agiatamente

Freedom

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 01 Maggio 2023, 17:26:26 PMBuon pomeriggio. Oggi, giornata internazionale dedicata al lavoro e ai lavoratori, è l'occasione per ricordare le morti sul lavoro per le quali un po' tutti ci indigniamo. Però, riflettendo sulla questione, che cosa causa le morti sul lavoro? La distrazione? La fretta? La mancanza di sicurezza? Forse un po' di tutto: sia questo che altro. Cosa c'è a monte di: distrazione, fretta, mancanza di sicurezza? Forse è "solamente" una questione economica? Oppure cos'altro? Che tutti desiderino risparmiare tempo e denaro è risaputo. D'altronde, nell'era della delle tecnologie sempre più veloci e all'avanguardia, qualcos'altro si perde sicuramente! In pratica, come afferma un proverbio antico: "la gatta frettolosa fa i gattini ciechi". 

Quindi, un po' tutti ci indigniamo quando apprendiamo di una morte sul lavoro, però, a ben guardare, che senso ha chiedere che le aziende spendano tempo e denaro per aumentare le misure di sicurezza, per diminuire i rischi sul lavoro, se poi, quando si tratta di acquistare un prodotto qualsiasi, il cliente "tipo", anziché privilegiare la qualità dei prodotti, dà più importanza ai prezzi bassi? Con quale diritto pretendiamo che altri spendano il giusto, mentre a noi interessa unicamente spendere poco?

Cosa ne pensate?
Quello che sottendi e cioè che nessuno è innocente mi trova abbastanza d'accordo. Siamo, in definitiva, tutti vittima del paradigma che governa questo tempo: il mio benessere è la cosa più importante. Che, essendo umani, non sarebbe del tutto sbagliato. Nel senso che umanamente tutti tendiamo al nostro benessere. Quello che deturpa l'azione di ricerca del nostro bene è che facciamo assurgere questa cosa a idolo assoluto. Il nostro interesse a qualunque prezzo! Senza più la mediazione del benessere collettivo. In altre parole abbiamo smarrito il senso della comunità e dei suoi gustosi frutti: la solidarietà e la condivisione soprattutto.

E già così la questione appare complicata.

Ma ciò che ingarbuglia ulteriormente la faccenda è che, sragionando, non capiamo più qual è il nostro bene. Che è in realtà facilissimo da comprendere: un giusto equilibrio tra un lavoro onesto che soddisfi i bisogni, relazioni interpersonali soddisfacenti e paritetiche, coltivazione dei propri interessi artistici/sportivi/culturali/sociali/scientifici. Una vita improntata al buon senso e all'equilibrio. Con un reciproco, efficace e solidale aiuto.

Invece la pubblicità e, in buona sostanza, il modus vivendi e addirittura il mood (come dicono i ragazzi :) ) che viene proposto (e imposto!) ci allontana dalla nostra realtà autentica e, addirittura, dalla nostra umanità.

Con i risultati che, mi pare, sono sotto gli occhi di tutti.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Ipazia

A produrre infortuni sul lavoro sono principalmente l'assenza o violazione delle pratiche di sicurezza ormai giunte tecnicamente a livello di rischio zero nei paesi più rispettosi della salute dei lavoratori.

Restano rischi residui soprattutto nel campo della mobilità e nei servizi di emergenza in cui l'unica prevenzione possibile è la competenza professionale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Aspirante Filosofo58

#5
Citazione di: Ipazia il 01 Maggio 2023, 19:21:32 PMA produrre infortuni sul lavoro sono principalmente l'assenza o violazione delle pratiche di sicurezza ormai giunte tecnicamente a livello di rischio zero nei paesi più rispettosi della salute dei lavoratori.

Restano rischi residui soprattutto nel campo della mobilità e nei servizi di emergenza in cui l'unica prevenzione possibile è la competenza professionale.
A cosa sono dovute l'assenza o la violazione delle pratiche o norme di sicurezza? Come la coperta di Linus, che non riesce a coprire tutto: un imprenditore decide dove risparmiare.  Farlo sulla sicurezza è un po' come sfidare la sorte, finché va bene, ma non sempre va bene!

Scrivo ciò non perché io sia d'accordo con questo modo di agire, bensì perché è ciò che constato.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Claudia K il 01 Maggio 2023, 17:55:03 PMA me non sembra istituibile un raffronto nei termini proposti.
Intanto perchè negli acquisti parliamo di prodotti e nel lavoro parliamo di vite umane.
Poi perchè nell'acquisto di un prodotto si effettua una scelta in proprio, mentre nella sicurezza sul lavoro si subiscono le scelte altrui.
Da ultimo...nemmeno mi risulta che la scelta media negli acquisti sia guidata unicamente dallo spendere poco.
Quando devi scegliere dove risparmiare, lo fai dove credi ti convenga e non, invece, dove sarebbe più etico o più logico farlo. Io ho lavorato nella grande distribuzione per quasi 16 anni, prima di andare in pensione. Normalmente ero al servizio clienti telefonico da casa, ma ho provato a fare qualche domenica in sede, ad emettere fatture. Tra i richiedenti (tutti con partita IVA) c'erano anche dei negozianti che, invece di acquistare prodotti in altri negozi, preferivano per convenienza la grande distribuzione! 

Il datore di lavoro deve scegliere dove tagliare e, quando lo fa, non è sicuramente sui suoi utili, bensì su: costi di lavoro, tasse, ecc...: tutto a suo rischio e pericolo. Peccato, però, che quando si risparmia sui costi per la sicurezza, poi ci vadano di mezzo gli altri. 

Insomma, il discorso è solamente per ricordare che quando mettiamo, nella scala dei valori,  al primo posto i soldi, alla fine non ci guadagna nessuno! Qui sì che c'è il collegamento tra la sicurezza nelle aziende e la spesa nei supermercati, dove la merce costa meno: si chiama risparmio economico e non sempre è un bene. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

bobmax

La mia impressione è che sia in atto uno scollamento tra affari e persone.
Nel senso che è diffuso il convincimento che negli affari non vi siano in realtà "persone" bensì mere "entità economiche"!

Il che è del tutto falso, perché in ogni interazione economica vi è sempre la persona.
Ma accettare questo, che è un dato di fatto, implicherebbe assumersi le responsabilità delle proprie scelte economiche. Che sempre influenzano, nel bene e nel male, altre persone.

Allora meglio credere che invece non ci sia nessuno, che sia un gioco. Magari senza regole, dove ognuno cerca esclusivamente il proprio interesse.

In questo modo si scende sempre più in basso. Perché è proprio negli affari, negli interessi economici, che la nostra umanità è chiamata a manifestarsi.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pensarbene

#8
labor omnia vincit
Natura, cultura, tecnologia....sono altrettanti soggetti/oggetti del lavoro umano.
La storia del lavoro è complessa e niente affatto chiara.Nei gruppi tribali nomadi,duecentomila anni di homo sapiens libero e poco numeroso,non esisteva lavoro.
Esistevano attività che potevano essere suddivise e,in parte,condivise.
Il lavoro,come tale,ha avuto origine non molto secoli fa:

https://www.okpedia.it/storia_lavoro

Festeggiare il lavoro secondo me,è da sadici e masochisti ,pensando soprattutto ,ai motivi storici di questa festa.
Bisognerebbe,invece,FARE LA FESTA  a tutti coloro che USANO E ABUSANO DEL LAVORO ALTRUI per i loro propri interessi,decine e decine di milioni di .....(omissis)organizzati e gerarchizzati in varie forme su tutto il pianeta,gente che ha centralizzato e macchinizzato la sistemica finanziaria ed economica mondiale mimetizzando  il tutto con una competitività da operetta  e un teatro fin troppo palese.
Stati, governi,banche,
industrie,borse...datori di lavoro,lavoratori dipendenti, semidipendenti e indipendenti fanno parte di una loggia globale che ha metastasi dappertutto.
Una loggia che niente e nessuno sembra disposto a lasciare,ignorare,
combattere,preferendone i vantaggi e gli svantaggi SQUILIBRATI E ASSURDI ripartiti e accettati sadomasochisticamente da tutti.
Mio zio la chiama: "Tèra pétèra",in dialetto subalpino "Terra Vigliacca" e ha ragione.


Claudia K

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 02 Maggio 2023, 09:00:36 AMQuando devi scegliere dove risparmiare, lo fai dove credi ti convenga e non, invece, dove sarebbe più etico o più logico farlo.
Ma io su questo concordo pienamente (e come sempre ci sarebbero da svolgere mille riflessioni). 
E infatti...mi piace sempre leggere Freedom, ma a volte, come nel post #3 di questo thread, non mi trovo.
Assemblo il tuo concetto di <convenienza> e quello di <interesse> espresso da Freedom e li proietto nel presente. 

Indipendentemente da ragioni etiche o solidaristiche (sempre più che stimabili)...in ordinamenti giuridici, come il nostro, in cui gli aspetti di sicurezza sono dettagliatamente normati...l'interesse e la comvenienza VERI sono nel rispettarli, quanto meno nella consapevolezza delle gravissime responsabilità LEGALI che deriverebbero dall'inosservanza! 
MA...c'è chi lo capisce (pochi) e chi no (tantissimi)...
E si tratta proprio di ignoranza, tant'è che la stessa illegalità fatalistica la trovi agita non solo dal piccolo imprenditore a spese dei suoi dipendenti (più o meno precari), ma anche dal lavoratore autonomo che rischia la propria pelle! Sai quanti ne ho visti di "imprenditori di se stessi" (in edilizia , nel mio caso) che puoi solo metterli alla porta quando realizzi che ti farebbero un lavoro <in altezza> senza avere alcuna abilitazione ai lavori in altezza e senza impiego di mezzi di sollevamento, per il miraggio di ricavarne lo stesso introito del lavoro A NORMA, e avendo "risparmiato" i costi dell'osservanza della norma, per così conseguire un maggior lucro? 

Quasi OT : personalmente non credo affatto che questo atteggiamento sia "figlio dei tempi" , quanto piuttosto di una natura umana che attraversa millenni e latitudini. Ricordo sempre, a tal proposito e senza andare troppo lontano, che...anche in epoca nazista c'era chi rischiava la propria vita per salvare Ebrei, e c'era chi faceva quattrini e carriera facendo la spia ai nazisti per farli catturare. 

Freedom

Citazione di: Claudia K il 02 Maggio 2023, 11:15:45 AMIndipendentemente da ragioni etiche o solidaristiche (sempre più che stimabili)...in ordinamenti giuridici, come il nostro, in cui gli aspetti di sicurezza sono dettagliatamente normati...l'interesse e la comvenienza VERI sono nel rispettarli, quanto meno nella consapevolezza delle gravissime responsabilità LEGALI che deriverebbero dall'inosservanza!
MA...c'è chi lo capisce (pochi) e chi no (tantissimi)...
E si tratta proprio di ignoranza, tant'è che la stessa illegalità fatalistica la trovi agita non solo dal piccolo imprenditore a spese dei suoi dipendenti (più o meno precari), ma anche dal lavoratore autonomo che rischia la propria pelle! Sai quanti ne ho visti di "imprenditori di se stessi" (in edilizia , nel mio caso) che puoi solo metterli alla porta quando realizzi che ti farebbero un lavoro <in altezza> senza avere alcuna abilitazione ai lavori in altezza e senza impiego di mezzi di sollevamento, per il miraggio di ricavarne lo stesso introito del lavoro A NORMA, e avendo "risparmiato" i costi dell'osservanza della norma, per così conseguire un maggior lucro?
Se quello che affermi rispecchiasse la realtà  allora non si comprenderebbe come mai le morti e gli infortuni sul lavoro sono in netta crescita anno dopo anno. Se dai un'occhiata al lavoro fatto da Carlo Soricelli nel suo osservatorio (lo trovi sicuramente nel web) sulle morti ed infortuni sul lavoro negli ultimi anni ne rileverai una crescita importante e costante. E non dovuta ad ignoranza ma alla necessità di essere sempre più competitivi. Se fosse ignoranza potremmo curarla con iniezioni di conoscenza. Ma poi, affermare che oggi l'ignoranza è maggiore, che so, di quella degli anni '70 mi pare difficilmente condivisibile. Infatti oggi, rispetto a quegli anni, ci sono norme di sicurezza e conoscitivi molto maggiori. Siamo pieni di corsi sulla sicurezza in tutte le aziende e in tutte le salse.

Sia chiaro, da un punto di vista ideale, il contenuto che esprimi è del tutto condivisibile. Il problema è che l'Ispettorato del Lavoro, che è l'Ente preposto ai controlli del caso, è stato via via depotenziato sino a diventare poco incisivo. E quindi se i controlli latitano, non rispettare le normative, non rappresenta un rischio significativo. Che, dal punto di vista economico-legale, fa la differenza. E' sempre un problema economico e politico, purtroppo.

Non rimane dunque che affidarsi, sic! alla buona volontà e all'onestà dei singoli e delle aziende.........
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Claudia K

Citazione di: Freedom il 04 Maggio 2023, 18:23:48 PMsulle morti ed infortuni sul lavoro negli ultimi anni ne rileverai una crescita importante e costante. E non dovuta ad ignoranza ma alla necessità di essere sempre più competitivi.
Ma certamente c'entra anche la competitività. Poi c'entra anche (secondo me) che tecnologie sempre più complesse vengano fatte gestire da persone non adeguatamente formate. E poi il fatto che le normative pensionistiche costringano al lavoro persone che...indiscutibilmente...a 60 anni non hanno la stessa prontezza psico-fisica dei 30 anni. 
Non parlavo, infatti, di ignoranza nel senso di <poca istruzione>, bensì nel senso più ampio di forte lacunosità nella visione d'insieme. Per questo citavo (a pari merito col datore di lavoro) il lavoratore autonomo che mette a rischio la propria vita/incolumità nell'inseguire lavori che nascono costosi perchè richiedono costosi presidi di sicurezza e bramare di realizzarli "alla buona" per incassare la stessa cifra e avendo "lucrato" sui costi - mai sostenuti - di quei presidi. E' qualcosa di abominevole, e se ci fosse la visione d'insieme non si porrebbe neanche il problema! 
Ma come può venire in mente all'edile autonomo di avventurarsi su un tetto senza nessun presidio per (solo) lucrare anche il costo del cestello che non ha utilizzato? Ne va della sua vita!
E come può venire in mente al datore di lavoro di non mettere in massima sicurezza i propri dipendenti (sempre guardandola da un punto di vista addirittura egoistico) quando un incidente sul lavoro può rovinare la sua esitenza ed azienda, dopo aver rovinato la vita del malcapitato dipendente? 
(In questo momento sto pensando alla giovanissima operaia e mamma di Prato che perse la vita restando trinciata da una macchina tessile a cui era stata smontata la sponda di protezione. Pare fosse per "velocizzare". Cosa c'ha guadagnato, da questa "furbata", la titolare di quell'azienda che affronterà processi e sanzioni per i prossimi decenni, dopo l'aver sulla coscienza una vita giovanissima che non c'è più ?  :(