Nessuna specie si autolimita

Aperto da viator, 10 Novembre 2021, 12:35:03 PM

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viator

Salve. Come da titolo, nessuna specie si autolimita. Ciò che provvede a limitare od a far estinguere le specie è un meccanismo (lasciamo perdere l'ennesimo e mai abbastanza accettato o compreso riferimento all'entropia) esterno ed in sè indipendente dalla specie, quindi includente e governante le specie stesse, trattandosi della intera "forma" della struttura biologica generante la- (ma non consistente nella-) specificità.


Perciò l'agitazione di Greta e compagnia produrrà - ahimè - solo un poco di polverone mediatico, percorso inoltre da robuste infiltrazioni modaiol-culturali.


Ma, poichè la speranza è l'ultima a morire, prevedo anche che - prima del collasso finale - assisteremo all'esplosione del fideismo. Deus ultima spes.........no ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Ciao viator, la tua tesi non è fondata perché nessuna specie conosciuta ha coscienza di sé come quella umana.
Forse il livello di autocoscienza sarà minore del necessario a produrre un effettivo controllo delle emissioni, ma non è detto. Io ho fiducia nel futuro, e sono convinto che di fronte ai probabili futuri cataclismi Voi umani avrete modo di riflettere e di invertire il processo.

niko

#2

Non è vero che nessuna specie si autolimita,

è un tuo pensiero personale che non tiene conto di nozioni biologiche, come l'apoptosi cellulare, la telomerasi, la genetica dell'invecchiamento in generale,

che non tiene conto di Freud e di tutta la psicoanalisi che accetta l'esistenza dell'istinto di morte,

che non tiene conto di secoli di filosofia e culture diverse dalla nostra, a partire dagli antichi Greci che, sul contrasto tra volere singolo umano e destino biologico, e quindi di morte, dell'uomo hanno costruito un'intera morale basata conosci te stesso e sulla misura (già la dike anassimandrea insegna che la morte è implicita nella vita: gli opposti si oppongono tra di loro ma la loro unità si oppone a sua volta all'indefinito).


Che non tiene conto che si può applicare la coscienza e l'intelligenza umana al controllo delle nascite e già quasi tutte le persone tranne le più ignoranti o fanatiche religiose lo fanno, e già questa è una notevole auto-limitazione della specie, quindi per estensione e per analogia, come quasi sempre riusciamo a capire la saggezza intrinseca al controllo delle nascite e non figliamo come conigli, possiamo e dobbiamo imparare la saggezza intrinseca al rispetto dell'ambiente.

Dunque questa idea che nessuna specie si autolimita, e quindi che quindi in ultima analisi la morte non può che derivare da una battaglia esteriore tra specie diverse, o tra esseri intraspecificamente violenti, o da errori perfettibili nella struttura biologica e nelle finalità ad essa intrinseche, o al limite da calamità ambientali varie che con le specie interagiscono, secondo me è solo cattiva coscienza dell'uomo che non accetta la morte, e soprattutto non l'accetta come libertà di natura e di prassi sempre de/responsabilizzante e disponibile, ne come fatto psicosomatico-interiore.

Ma moriamo ogni giorno con l'esperienza del sonno e dell'invecchiamento, e siamo testimoni della morte dell'altro, animale, vegetale e umano, quindi in un certo senso ce l'abbiamo sotto gli occhi, come la specie a cui apparteniamo si autolimiti per noi e in noi.

Non accettando la premessa non entro molto nel merito delle conclusioni, che anche quelle mi sembrano, aimè, sbagliate perché troppo ottimistiche anche esse: dalle manifestazioni dei gretiani, che daranno l'illusione di innescare provvedimenti governativi già da molto programmati, seguiranno, come dire, non polveroni, ma tempi duri per tutti.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

...Che non tiene conto del fatto che nessuna specie è mai stata così infestante e impestante come la nostra, riuscendo ad agire pestilenzialmente anche a grande distanza ed in ogni habitat terrestre. In assenza di antagonisti efficaci con esclusione di batteri e virus. Così efficace nella sua azione inquinante e distruttiva da minacciare la sua stessa esistenza. Basterebbe questa considerazione per evitare paragoni con gli altri viventi. E adottare razionali comportamenti autolimitativi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve niko. Peccato che io abbia detto che nessuna SPECIE si autolimita, mentre tu ti sei dato da fare nel trovare tutta una serie di esempi (quasi tutti correttamente scelti) che dimostrino che l'INDIVIDUO (oppure il SINGOLO ORGANISMO)............prima o poi incontra ciò che limiterà la sua INDIVIDUALE esistenza.

Questi incidenti capitano quando si legge troppo in fretta e - soprattutto - animati da precisi pregiudizi.

E dire che non mi sembra di aver ostacolato la comprensione altrui attraverso una mia eccessiva prolissità. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

#5
Ciao Viator.
La tua mi sembra una ipotesi controcorrente da prendere in seria considerazione.
Potrebbe valere anche per gli individui?
Dire che una specie si estingue equivale a dire che periscono tutti gli individui che la compongono.
Potremmo sostenere che una specie non si auto limita se invece lo facessero i suoi componenti?
In effetti che le specie non si auto limitino mi sembra congruente col fatto che le specie non possiedano coscienza , essendo l'auto limitazione una possibile scelta cosciente del solo individuo, se possiede la coscienza,, come nel caso degli individui umani.
A pensarci bene, la tua affermazione, a prima vista apparsami controcorrente ,ora mi appare ovvia.
Però adesso mi chiedo.
Si può dire in qualche senso che una specie si auto limiti in conseguenza del fatto che i suoi componenti sono , almeno potenzialmente, capaci di auto limitarsi?
Vista la questione da te posta da questo punto di vista mi sembra una questione centrale.
La previsione della fine che faremo anzi mi pare passi attraverso una risposta a questa domanda.


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

Salve Ipazia. Citandoti : "......................Basterebbe questa considerazione per evitare paragoni con gli altri viventi........................................."



Salve Ipazia. Vedo che trovi l'essere la nostra una specie senza pari. A questo punto chi dovesse leggerti per la prima volta non riuscirebbe a capire la differenza tra la tua visione del mondo e certi dettami di stampo creazionistico.

In realtà tu hai solo troppo utopistica fiducia nel raziocino delle masse. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Citazione di: anthonyi il 10 Novembre 2021, 13:35:26 PM
Ciao viator, la tua tesi non è fondata perché nessuna specie conosciuta ha coscienza di sé come quella umana.
Forse il livello di autocoscienza sarà minore del necessario a produrre un effettivo controllo delle emissioni, ma non è detto. Io ho fiducia nel futuro, e sono convinto che di fronte ai probabili futuri cataclismi Voi umani avrete modo di riflettere e di invertire il processo.

Salve anthonyi. Grazie. Diversamente da ciò che sembra pensare Ipazia, la mia fiducia circa le capacità di raziocinio umano risulta concentrata su di una sola persona : tu. Saluti ed auguri.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

Citazione di: anthonyi il 10 Novembre 2021, 13:35:26 PM
Ciao viator, la tua tesi non è fondata perché nessuna specie conosciuta ha coscienza di sé come quella umana.

Ciao Anthony.
Non per pignoleria, ma, come da mio precedente post, nessuna specie ha coscienza, e in sua assenza non può esservi auto limitazione.
O no?
Se attribuiamo una coscienza alle specie in che senso lo facciamo?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

Citazione di: iano il 10 Novembre 2021, 18:45:10 PM
Citazione di: anthonyi il 10 Novembre 2021, 13:35:26 PM
Ciao viator, la tua tesi non è fondata perché nessuna specie conosciuta ha coscienza di sé come quella umana.

Ciao Anthony.
Non per pignoleria, ma, come da mio precedente post, nessuna specie ha coscienza, e in sua assenza non può esservi auto limitazione.
O no?
Se attribuiamo una coscienza alle specie in che senso lo facciamo?



Salve iano. Infatti l'ossessione della quasi completa maggioranza di coloro che parlano di umanità, razza umana, specie umana, genere umano.......................consiste nel ritenere che tali espressioni siano del tutto astratte perchè IMPERSONALI. Per costoro (6,98 miliardi di persone) conta e concretamente esiste solo lo IO, ME, UOMO, PERSONA.

Se Anthony possiede una coscienza ed è un umano, ovvio che anche la SPECIE umana possieda (secondo lui) una coscienza. La coscienza e la vita, ad esempio, per Anthony sono sacre, ma solo perchè sono aspetti che lui possiede.Anche per tutti gli altri umani incapaci di "uscire della propria personale condizione esistenziale = incapaci di vera astrazione" avviene lo stesso.


Se coscienza e vita ed anima esistessero ma venisse dimostrato che stanno in una galassia distante 40 miliardi di anni luce.....................noi, quale mai sacralità rinosceremmo ad esse ?. Per noi, ripeto, è sacro solo ciò che ci appartiene, del resto possiamo farci delle grasse risate. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: iano il 10 Novembre 2021, 18:24:46 PM
Si può dire in qualche senso che una specie si auto limiti in conseguenza del fatto che i suoi componenti sono , almeno potenzialmente, capaci di auto limitarsi?
Vista la questione da te posta da questo punto di vista mi sembra una questione centrale.
La previsione della fine che faremo anzi mi pare passi attraverso una risposta a questa domanda.
I cinesi l'hanno fatto, individualmente più o meno convinti, ma alla fine hanno conseguito il beneficio generale di non trovarsi in tre miliardi di morti di fame o migranti assatanati. Tale risultato mi pare, anche a livello individuale, molto persuasivo. In gran parte del mondo la consapevolezza procreativa ha attecchito a livello di autocoscienza individuale senza necessità di imposizioni autoritarie, dimostrando la specificità razionale umana, a prescindere dalla fede religiosa o di altro genere, di autolimitarsi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Citazione di: Ipazia il 10 Novembre 2021, 19:39:22 PM
Citazione di: iano il 10 Novembre 2021, 18:24:46 PM
Si può dire in qualche senso che una specie si auto limiti in conseguenza del fatto che i suoi componenti sono , almeno potenzialmente, capaci di auto limitarsi?
Vista la questione da te posta da questo punto di vista mi sembra una questione centrale.
La previsione della fine che faremo anzi mi pare passi attraverso una risposta a questa domanda.
I cinesi l'hanno fatto, individualmente più o meno convinti, ma alla fine hanno conseguito il beneficio generale di non trovarsi in tre miliardi di morti di fame o migranti assatanati. Tale risultato mi pare, anche a livello individuale, molto persuasivo. In gran parte del mondo la consapevolezza procreativa ha attecchito a livello di autocoscienza individuale senza necessità di imposizioni autoritarie, dimostrando la specificità razionale umana, a prescindere dalla fede religiosa o di altro genere, di autolimitarsi.
Ciao Ipazia.
Mi pare che ti contraddici. A far regredire il tasso di procreazione è l'aumento di benessere, oppure una imposizione dittatoriale, come appunto in Cina.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

#12
Sia benedetta l'imposizione dittatoriale se ci salva dalla bomba demografica. Il benessere in che modo avrebbe dovuto ridurre la procreatività ? Semmai il contrario. In realtà, in entrambi i casi l'equazione razionale è stata: senza controllo della prolificità umana = zero benessere e + miseria. Ci sono altri fattori che hanno ridotto la fertilità umana, tra cui l'emancipazione femminile, ma la consapevolezza bisex di fondo è che l'autolimitazione demografica, indipendentemente da imposizioni, incentivi o ricatti politici, è necessaria per mantenere ecocompatibile la presenza umana con le risorse del pianeta.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Citazione di: Ipazia il 10 Novembre 2021, 21:44:06 PM
Sia benedetta l'imposizione dittatoriale se ci salva dalla bomba demografica. Il benessere in che modo avrebbe dovuto ridurre la procreatività ? Semmai il contrario. In realtà, in entrambi i casi l'equazione razionale è stata: senza controllo della prolificità umana = zero benessere e + miseria. Ci sono altri fattori che hanno ridotto la fertilità umana, tra cui l'emancipazione femminile, ma la consapevolezza bisex di fondo è che l'autolimitazione demografica, indipendentemente da imposizioni, incentivi o ricatti politici, è necessaria per mantenere ecocompatibile la presenza umana con le risorse del pianeta.


Salve Ipazia. Qualcuno potrebbe storcere il naso davanti alle tue benedizioni per una dittatura. Va bene che ci sono le dittature che ti piacciono e quelle che non ti piacciono...............ma insomma, un minimo di pudore fintamente democratico non dovrebbe costarti molto !!.

Ovviamente (tu lo sai benissimo ma fingi di ignorarlo) il benessere limita la procreazione poichè - aspetto solo apparentemente paradossale - i prezzi dei beni diventano alti ed i figli diventano un lusso, non certo una risorsa per la collaborazione produttiva o l'assicurazione per la vecchiaia.



I contadini dediti alla sussistenza tendono a figliare al ritmo di uno ogni undici mesi perchè i figli - una volta cresciuti - per essi sono l'unica ricchezza prospettabile. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

Sono del parere contrario. Ovvero che tutte le specie si autolimitano. È stato già detto da Niko, basta pensare all'apoptosi o alla stessa morte. Il nostro  corpo è già un limite. Non avendo branchie o i polmoni di un delfino, difficilmente riusciremo a colonizzare gli oceani.
Vi è inoltre un secondo livello di limitazione che è sistemica. Se una specie diminuisce la sua fitness con l'ambiente e nella relazione vitale con altre specie, avviene il naturale restringimento della sua nicchia ecologica.
Nella specie umana inoltre ed anche nei mammiferi superiori, l'estensione della neocorteccia permette di giungere a scelte comportamentali, fondate sull'imitazione, sull'apprendimento e sul mutamento comportamentale sulla base delle condizioni ambientali. La limitazione delle pulsioni è una esperienza di tutti noi. È per questo che non ci spendiamo tutti i soldi che guadagniamo e non assaltiamo ogni donna che vediamo per strada.
Esemplare è in questo senso il processo di riduzione demografico. Se vi fosse una supposta legge universale della crescita illimitata non si capisce perché certe società si sono limitate ed altre no. Evidentemente nelle nostre scelte, anche a proposito dei limiti, subentrano fattori culturali ed autoriflessivi che non sono disponibili per le altre specie, i cui limiti sono prevalentemente di tipo organico o se si preferisce "genotipici".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.