Multiculturalismo e multirazzialità

Aperto da Fharenight, 19 Gennaio 2017, 02:45:10 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eretiko

Citazione di: Fharenight il 24 Gennaio 2017, 23:44:58 PM
Ed io per il mio Paese voglio una classe politica che faccia innanzitutto gli interessi dell'Italia e degli italiani, non dell'Ue, perché la stessa UE si è rivelata una specie di piovra, uno Stato-sovranazione accentratore di potere che schiaccia le identità nazionali e decide sulle nostre teste, a modello dell'ex Unione Sovietica. Questo è un FATTO, non un'opinione.

Sei sicura che è un FATTO e non un'opinione? Parli della UE come se fossero marziani messi lì non si sa bene da chi e per quali motivi. Sono i nostri governi nazionali che decidono in base a regole che si sono dati e a trattati internazionali ratificati non da dittatori ma da rappresentanti democraticamente eletti. Non c'è qualcuno che impone qualcosa all'Italia contro i nostri interessi: semplicemente c'è qualcuno che ci ricorda che abbiamo sottoscritto degli impegni. Ovviamente possiamo anche non rispettare questi impegni, nessuno ce lo impone con la forza. Ma coloro che dicono questo dovrebbero anche spiegare quali sarebbero le conseguenze, cosa accadrebbe "dopo".   

Fharenight

#31
Freedom, meno male che ci sei tu, Altamarea e pochi altri, mi rincuorate, vuol dire che non siamo finiti, che c'è ancora chi usa l'intelligenza, che c'è ancora una speranza per noi. D'altronde dopo 70 anni di dominio ideologico di sinistra non potevamo aspettarci di meglio, purtroppo.

Sí, sono d'accordo che il multiculturalismo sia bello, ma finché ognuno rimane nel proprio paese.  Il problema E' il fenomeno in sé, anche se aggravato dallo sfruttamento a fini economici e politici.
D'altro lato il mondo è bello perché è vario, ed è vario perché è grande ed ogni popolo ha la possibilità di sviluppare la propria cultura nella propria terra, altrimenti non esisterebbero le varie culture. Quindi c'è anche un controsenso nella folle idea del multiculturalismo.
Non è possibile, o comunque è molto difficile e sempre problematico, governare sotto un unico Stato diverse comunità etniche con culture troppo differenti tra loro. Oitretutto si necessiterebbe di torritori molto vasti e non intensamente abitati per avere un minimo minimo minimo di vivibilità.
Non è una bella società, si vive male, e lo sappiamo tutti.Non siate masochisti.

Certo, se si ha la fortuna di essere ricchi, magari radical-chic, ci si può permettere il lusso di far finta di niente, che sia tutto folklore... Purtroppo però gli aspetti negativi sono molto piú pesanti e numerosi di quelli positivi.


...............


CVC, quello che racconti sono favole, vai a vivere insieme alla tua famiglia in un ghetto islamico (tanto per fare un esempio)  a Birmingham o anche a Londra e poi ne parliamo.

http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_26/allam_tribunali_islamici_londra_dbb4f5c4-e433-11dc-9486-0003ba99c667.shtml.

Voi siete matti davvero, non per offendervi, ma davvero parlate in preda ad una visione del mondo che non è reale.
Putrtroppo il problema di molti di voi è che siete tutta teoria senza nessun rapporto con la realtà. Siete paurosi, senza coraggio e senza  il senso della dignità delle proprie origini e cultura, siete fissati col nazismo.

..........................

UnVerno, bello il tuo discorso sulla globalizzazione, ma, al contrario di te, penso che non può durare a lungo senza causare altri disastri. DEVE finire, o almeno essere di molto ridimensionato per il bene di tutti e dello stesso pianeta. Come è iniziato così potrà finire, stiamo già andando in questo senso, ancora non si vede ma è così. Se tu la pensi in quel modo vuol dire o che approvi la globalizzazione, o che non sei in grado di lottare o ci hai rinunciato per rassegnazione; brutta bestia la rassegnazione.. La lotta non si fa con le bandierine e i gessetti o cantando Imagine di John Lennon...  ;D che tra l'altro è una bella canzone e mi suscita bei ricordi, ma le lotte, quando sono dure, si fanno con altri mezzi (non alludo alle armi, tranquilli).

cvc

Citazione di: Fharenight il 25 Gennaio 2017, 16:44:13 PM
CVC, quello che racconti sono favole, vai a vivere insieme alla tua famiglia in un ghetto islamico (tanto per fare un esempio)  a Birmingham o anche a Londra e poi ne parliamo.

http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_26/allam_tribunali_islamici_londra_dbb4f5c4-e433-11dc-9486-0003ba99c667.shtml.

Voi siete matti davvero, non per offendervi, ma davvero parlate in preda ad una visione del mondo che non è reale.
Putrtroppo il problema di molti di voi è che siete tutta teoria senza nessun rapporto con la realtà. Siete paurosi, senza coraggio e senza  il senso della dignità delle proprie origini e cultura, siete fissati col nazismo.
Amen. Tanto a cambiare il mondo ci pensi già tu.... e ti avanza pure tempo per scrivere sul forum
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

InVerno

Citazione di: Fharenight il 25 Gennaio 2017, 16:44:13 PM
InVerno, bello il tuo discorso sulla globalizzazione, ma, al contrario di te, penso che non può durare a lungo senza causare altri disastri. DEVE finire, o almeno essere di molto ridimensionato per il bene di tutti e dello stesso pianeta. Come è iniziato così potrà finire, stiamo già andando in questo senso, ancora non si vede ma è così.
Nono il mio determinismo è cosi radicale da comprendere anche i disastri, necessari a volte, per imparare da essi. Finchè ci sarà chi, invece che partire da presupposti realistici e usarli come base di partenza di un ragionamento sociale, farà battaglie per risultati utopistici rendendo nulla la sua partecipazione al dibattito reale, il "progresso" sarà sempre più fuori controllo, ed è assolutamente possibile che questo deragli in un disastro. Ho fatto l'esempio sulla denuclearizzazione per chiamare in causa un argomento con meno bias politico e che auspicabilmente possa attirare commenti più neutrali e ragionati. Per me puoi pure prendere uno striscione "STOP NUCLEAR" e andare su un cavalcavia a manifestare, ci potete andare tutti, non cambierà una virgola a parte il fatto che queste decisioni saranno nelle mani di leader sempre più soli perchè leader di un popolo che si pronuncia attraverso utopie invece che in ragionamenti sul "come", e a lungo andare è possibilissimo che da questa situazione scaturisca un disastro. Allo stesso modo è successo con l'immigrazione. Abbiamo reso l'integrazione impossibile attraverso iter legislativi assurdi? Bene, ora c'è un 10% della popolazione a zonzo, che è emigrata comunque, e che non ha nulla da perdere (situazione che li rende potenzialmente fuori controllo). Io a volte li vedo camminare per le strade senza un caspio da fare e senza un soldo in mano e davvero non mi capacito di come a qualcuno non venga in mente di fare qualche cazzata, devo essere sincero, io la farei. Che cosa me lo impedirebbe? La paura della prigione? Ma se si sta meglio in prigione che fuori? Rendetegli la vita impossibile e la prigione presto sarà un premio invece di una punizione, e a quel punto sarà il disastro. Ma di chi sarà la colpa? Di chi tentava di integrarli, o di chi pensava di reimpatriare milioni di persone con ipotetici aerei e nel frattempo li ha ridotti all'osso dell'umanità? Pensateci.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Freedom

Citazione di: Eretiko il 25 Gennaio 2017, 10:35:56 AM
Non capisco il senso della tua osservazione. Globalizzare e mischiare genti e culture diverse risponde appunto ad esigenze di carattere economico e politico, e non vedo quali altri realistici motivi possano esserci. Allargare i confini del mercato arricchisce maggiormente le affamate multinazionali ma produce anche reddito per chi non aveva reddito, e mischiare le genti dovrebbe essere un mezzo per evitare conflitti.
Chi si ricorda l'esodo, il grande esodo dei giovani degli anni '60 e '70 dall'Occidente verso l'Oriente? Il rifiuto di una civiltà già allora dominata da un'egoismo economico sfrenato e da una caduta di valori verticale?

Oggi accade il contrario e, vinto dalla propaganda televisiva, l'esodo ha invertito la direzione e assunto proporzioni colossali. Non è solo questione di guerre e/o povertà inaccettabile. Quei problemi c'erano anche allora. Forse più duri.

E' che oggi il modello liberista occidentale, in assenza di alternative credibili e spinto da una propaganda grottesca, ha stravinto su tutta la linea.

L'analisi dovrebbe essere molto più profonda, articolata e complessa ma, in un Forum di ricercatori spirituali, mi permetto di soprassedere e contare sulla vostra intuizione. Azzardo solo una terribile ma, ahimè motivatissima conclusione: è la vita che viviamo in Occidente desiderabile, invidiabile? Non siamo forse abbruttiti in maniera intollerabile? Non abbiamo del tutto perso la tramontana e viviamo, pur fra mille agi e comodità, una vita che possiamo agevolmente definire......di merda?!

Spero saprai perdonarmi se ho espresso un'opinione così diversa da quelle che si ascoltano oggigiorno su questa problematica così delicata.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Fharenight

#35
InVerno, tu sei per lo status quo, per la rassegnazione o per il costante adattamento sempre al ribasso delle nostre condizioni economiche e sociali.
In questo modo andremo dritti verso un'unico destino: un'esistenza da inferno, dove saremo costretti a sopprimere qualcuno per solravvivere. Davvero siete matti, ma matti da legare, voi ma in primo luogo tutti quei politici che per incapacità o interessi agiscono secondo questo pensiero. Ho già detto che la globalizzazione deve finire, ormai è già in crisi. Con le nuove tecnologie potremmo fare a meno in futuro di tanto petrolio e centrali nucleari (giusto per citare due esempi che hai fatto). Purtroppo sono i "benpensanti" come te a rendere piú difficile il percorso verso il suo declino.  E sono i "benpensanti" e buonisti come te (vedasi gli idioti dei centri sociali) che hanno contribuito all'immigrazione selvaggia impossibile da integrare tutta e dar loro un lavoro decente. Di questi disperati a zonzo ce ne sono tanti e tantissimi altri ne arriveranno ancora, grazie al vostro "buon cuore" e alla vostra illuminata lungimiranza... dei miei stivali.  Cosa vuoi integrare quando sono tantissimi?Masse di semianalfabeti,  tra cui molti avanzi di galera e psicopatici. Prostitute nigeriane e chissà quanta altra bella gente, dove li metti? Che futuro gli puoi offrire se il lavoro manca anche a noi? Dove alloggeranno se fra poco mancheranno pure gli alberghi? Mi sa che siamo davvero rimbambiti.
Se da anni avessimo organizzato il blocco navale invece di umiliare e ridurre la nostra Marina alla stregua  di un servizio tipo Costa Crociere per clandestini, e se "l'UE Sovietica" non ci avesse obbligati a prenderli e a sperperare tantissimi soldi (dei cittadini) arricchendo cooperative, caritas e quant'altro, alimentando il circolo vizioso della delinquenza che ci sguazza, non avremmo preso questo squallido declivio.
Ci state preparando davvero un bel futuro! Complimenti.

paul11

#36
E' in crisi da decenni il sistema culturale, il sistema economico-sociale, quello politico.
Non ci sono teorie nuove.
Da parecchio il modello conformismo- progressismo non regge più, come "sinistra" e "destra" politica.

Detto in maniera sintetica, il livello della tecnica e tecnologia ha permesso nei rami primari e secondari economici
che sono i reali settori di aumento della produzione lorda vendibile, una tele efficienza ed efficacia economica, per cui
l'aumento demografico della popolazione è troppo superiore alla quantità di lavoro per unità di vendita.
Significa che nel mondo, se lo estendiamo alla globalizzaizone, c'è una popolazione " in esubero".
La dimostrazione è la crescita del potere negli ultimi decennio del ramo terziario( finanziario, commercio) che è cresciuto in maniera enorme prendendo il valore aggiunto creato da agricoltura e industria.

Si è avuto il seguente paradosso, la crescita economica, in ambiente efficente ed efficace, crea una tale massa monetaria dove è impossiblie investire con gli stessi tassi di sviluppo e altrettanti tassi di profitto,perchè il mercato è saturo, perchè non regge più il rapporto : lavoro= reddito.

Ergo, sta finendo un ciclo storico-economico anche se viene allargato il mercato in termini espansivi,creando pressioni sociali con emigrazioni e immigrazioni, alla stessa velocità di come si muovono i capitali, gli investimenti, le speculazioni all'interno delle filiere economiche dove è strategico il detenere le materie prime che sono soprattutto ormai nelle aree del terzo-quarto mondo.

Questa troppo breve premessa è per arrivare a dire che il sistema economico mette sotto pressione quello politico e culturale ,perchè la velocità del cambiamento è superiore a quello politico e culturale.

Se la globalizzazione è basata su trattati per aree geografiche e ormai ve ne sono molti effettuati e altrettanti con tavoli di negoziazione aperti,che tendono a standardizzare i processi di scambio economico e persino i diritti sociali(del lavoro fra l'altro), il concetto di Stato e appartenenza diventano impedimento.
Sta accadendo un'altro paradosso.Gli USA ,promotori della globalizzazione, sanno che la curva della loro civiltà, come potere mondiale, declina con la stessa velocità della globalizzazione che fa scendere la  propria curva ad esempio e salire  in Cina(il vero suo antagonista).
Basta vedere il rapporto del pil USA in rapporto a quello di tutto il mondo nell'ultimo secolo, per sapere che c'è una ridistribuzione globale e oggi la tecnologia atomica per costruire anche bombe lo hanno troppi stati internazionali.
Nella storia il primo principio è basato sui rapporti di forza.

Non posso quì dilungarmi oltre. Dico quindi che questo sistema globale ha reso obsoleto il modello di equilibri dell' economia, i modelli politici e culturali,
Gli antichi rimedi di fingere che tutto quanto ci gira attorno non ci coinvolge,per cui difendiamo arroccandoci
difensivamente, è umano, ma non è strategico, è perdente già nel breve periodo, perchè è impossible ad esempio per l'Italia ricostruire un' autarchia, perchè economicamente trasformiamo, non abbiamo materie prime,viviamo sull'intesrcambio e interdipendenza.

Il modello occidentale economico è talmente avulso dal tempo che oggi dovrebbero essere proprio l'Africa, Brasile, aree con miniere e piantagioni di prodotti strategici a detenere il potere,
Invece la nostra economia ha insegnato che l'occidentale ha il potere se ricatta politicamente militarmente quelle aree imponendo accordi commerciali in cambio di protezionismo militare corrompendo i poteri "sovrani" di stati del terzo, quarto mondo; esportando le tensioni internazionali facendo esplodere le proprie contraddizioni lontano dai propri confini di chi li ha generati violentando culture, standardizzando processi e modelli di pensiero con i propri modelli consumistici e di sviluppo.

La diversità è un pregio se esiste l'apertura dell'incontro.Se la diversità viene vissuta come violenza alla propria identità allora non ci si riconosce nell'altrui, finisce la pace e inizia la guerra.

Eretiko

Citazione di: Freedom il 25 Gennaio 2017, 20:14:46 PM
E' che oggi il modello liberista occidentale, in assenza di alternative credibili e spinto da una propaganda grottesca, ha stravinto su tutta la linea.

L'occidentalizzazione del mondo è iniziata nel 1945, con 2 ordigni nucleari, con il Giappone che ha dovuto ingoiare a forza i "nostri".  valori. Concordo, il modello "americano" ha vinto su tutta la linea. Non ci sono stati modelli alternativi, e quello del "socialismo reale" è fallito, e la globalizzazione, insieme alle nuove tecnologie, ha accelerato il fenomeno. Non piace nemmeno a me questo modello, ma non posso farci molto; quello che mi auspico è che, perlomeno, sia in grado di togliere dall'indigenza miliardi di persone e sia in grado di evitare quanto più possibile i conflitti. 

donquixote

Citazione di: Eretiko il 26 Gennaio 2017, 09:17:02 AMquello che mi auspico è che, perlomeno, sia in grado di togliere dall'indigenza miliardi di persone e sia in grado di evitare quanto più possibile i conflitti.

I suoi seguaci affermano che la globalizzazione ha strappato dall'indigenza oltre un miliardo di persone negli ultimi 20 anni ma invece, a saper guardare meglio, ha trasformato un miliardo di poveri in un miliardo in più di miserabili dipendenti dalla globalizzazione stessa e da chi la controlla; e il trend non potrà che proseguire trasformando sempre più persone che sono semplicemente (e spesso orgogliosamente) povere in miserabili schiavi dei poteri che controllano i mercati.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Fharenight

Citazione di Donquixote: " I suoi seguaci affermano che la globalizzazione ha strappato dall'indigenza oltre un miliardo di persone negli ultimi 20 anni ma invece, a saper guardare meglio, ha trasformato un miliardo di poveri in un miliardo in più di miserabili dipendenti dalla globalizzazione stessa e da chi la controlla; e il trend non potrà che proseguire trasformando sempre più persone che sono semplicemente (e spesso orgogliosamente) povere in miserabili schiavi dei poteri che controllano i mercati."
Sono d'accordissimo!




Eretiko dice: " L'occidentalizzazione del mondo è iniziata nel 1945, con 2 ordigni nucleari, con il Giappone che ha dovuto ingoiare a forza i "nostri".  valori. Concordo, il modello "americano" ha vinto su tutta la linea. Non ci sono stati modelli alternativi, e quello del "socialismo reale" è fallito, e la globalizzazione, insieme alle nuove tecnologie, ha accelerato il fenomeno..."


La sinistra, almeno dal sessantotto in poi, ha pian piano accantonato la sua battaglia storica fra Capitale e Lavoro tipicamente Marxista, spostandosi sulle battaglie per la difesa delle minoranze (migranti, gay, femministe, etc etc) ereditate dai Radicali o sulle battaglie ideologiche e liberali (UE, moneta unica, no borders, etc)
Finché il "proletariato" aveva grosso modo la pancia piena non se ne è accorto nessuno.

La sinistra ha abbandonato via via il "socialismo" in nome di un élitarismo superiore che schifa il proletariato, il popolo e i lavoratori (basta leggere l'Unità, Scalfari, la Repubblica e cavolate varie per accorgersene). Cioè i vecchi elettori.
Non è da stupirsi quindi che il Job Act in Italia, la legge Valls in Francia ecc. siano state create dalle sinistre.
Oggi quello spazio di lotta per il lavoro, per il salario, per l'occupazione è stato lasciato vuoto ed è stato preso dalle destre.
Quindi ad oggi, il paradosso, è che - ad esempio - il candidato di "sinistra" in Francia sia a tutti gli effetti la Le Pen ed in Italia Salvini.

"A un certo punto, guidati dal PCI che s'inventò l'eurocomunismo nel mentre trattava il suo cambio di campo con gli Usa, i "fu" comunisti della nostra area s'inventarono d'essere di sinistra, ma non seppero essere nemmeno questo perché nient'affatto riformisti, soltanto semplici traditori e pronti ad ogni nefandezza, tipica dei servi che sono nel contempo furfanti matricolati. Mi verrebbe voglia di tirare fuori il "caso Moro" per quanto riguarda i peggiori e più infami eurocomunisti europei, ma soprassediamo."

paul11

Citazione di: donquixote il 26 Gennaio 2017, 11:08:05 AM
Citazione di: Eretiko il 26 Gennaio 2017, 09:17:02 AMquello che mi auspico è che, perlomeno, sia in grado di togliere dall'indigenza miliardi di persone e sia in grado di evitare quanto più possibile i conflitti.
I suoi seguaci affermano che la globalizzazione ha strappato dall'indigenza oltre un miliardo di persone negli ultimi 20 anni ma invece, a saper guardare meglio, ha trasformato un miliardo di poveri in un miliardo in più di miserabili dipendenti dalla globalizzazione stessa e da chi la controlla; e il trend non potrà che proseguire trasformando sempre più persone che sono semplicemente (e spesso orgogliosamente) povere in miserabili schiavi dei poteri che controllano i mercati.

Penso che sia proprio questo uno dei motivi dell'immigrazione, dopo il fallimento di costruire democrazie e modelli occidentali nel terzo e quarto mondo. Vista la storia degli USA e degli immigrati europei, ci sono tre buoni motivi: 1) contenimento del costo di manodopera anche dei residenti europei; 2) il denaro guadagnato dagli immigrati viene comunque gestito dal potere finanziario; 3) cambiargli la mentalità.

Stiamo parlando di persone non legate ai tempi finanziari e cicli industriali, è l ostesso passaggi odala contadino all'operaio infabbrica.
Cambia tutto il metabolismo biologico, adattato ai tempi economici.
Nutro delle perplessità da anni se ricchezza voglia dire felicità.Certo il minimo di sopravvivenza e poi? Rincoglionimento nel mondo di "plastica"? La stiamo già subendo noi, figuriamoci loro.
La sicurezza (che poi non è mai sicura) economica in cambio della perdità di identità personale, culturale?

Il fallimento di esportare il modello democratico in paesi dove il legame familiare, parentale, comunitario è concepito diversamente dal nostro attuale che tende a frantumare tutti i legami a cominciare dalle famiglie (almeno a Natale ci vediamo tutti insieme?.... sappiamo parlare senza avere un televisore acceso?) potrebbe essere anche uno dei motivi, di piallare, standardizzare le personalità.
Che poi vuol dire avere un popolo di servi e il massimo e renderli felici della propria sottomissione , facendoli diventare popolo di consumo e di nuovo altri mercati... ed ecco preparata la strada per implementare il modello di pseudo democrazia sui loro territori.

Ma capisco anche che per l'italiano, ma non solo, è sentirsi aggredito da una quantità enorme di immigrati par ad una città ogni anno..
Ma come, ci chiediamo, siamo in crisi economica e vengono altri, e sono trattati meglio dei nostri "clochard" che muoiono all'adiaccio come mosche. E' vero, ci sono incongruenze. Noi stiamo meglio di loro e per loro già questo è tanto, e noi stiamo peggio di prima e il futuro non ci rallegra.abbiamo già i nostri problemi e altri ne creano ulteriori.
I politicanti. lo sanno, ma giocano di retorica da due soldi , perchè le tensioni socio-economiche sono foriere di disastri anche politici, di chi cavalca il populismo, salvo a suo tempo averlo legiferato.

Stiamo subendo una situazione che come popoli non andrebbe bene nè a noi e nemmeno a loro,costretti a lasciare Paesi di origine.
Il rischio è la "guerra fra poveri".

Fharenight

#41
No, non solo la guerra tra poveri, guerra tra ideologie diverse, tra culture diverse, guerra per la difesa dell'identità. E rischiano molto anche i politici e tutti i responsabili di tale disastro, altro che "populismo". La gente è tutta superincazzata. Che caxso significa  poi
"populismo"? È un modo radical-chic per disprezzare l'antagonista politico.

Certo, dall'alto della tua sapienza, Paul, tu non parli da "italiano che si sente aggredito dalla grande quantità di clandestini". Voi siete superuomini, non fate parte del popolo. Voi sapete solo giudicare... e in definitiva, con belle parole, dire caxxate.

Eretiko

Citazione di: donquixote il 26 Gennaio 2017, 11:08:05 AM
I suoi seguaci affermano che la globalizzazione ha strappato dall'indigenza oltre un miliardo di persone negli ultimi 20 anni ma invece...

Io non sono seguace di niente, non sono amministratore delegato di una multinazionale, semplicemente sono nato in questo mondo e cerco di comprenderlo per quanto possibile. Esistono forse ingenui che credono che la famosa "globalizzazione" sia stata decisa a "tavolino" da N persone? Ci sono stati altri modelli, ci sono state "terze vie", tutto fallito. Dunque? Potrà non piacere, ma questa è la realtà.
O forse c'è qualcuno ancora più ingenuo da credere che è esistita un'era bucolica in cui tutto era bello e perfetto? Ci piaccia o no questo è il capitalismo e il modello, e noi ci siamo dentro, tutti, come schiavi, sia nella globalizzazione sia nel localismo e nel protezionismo. 

Eretiko

Citazione di: Fharenight il 26 Gennaio 2017, 13:11:48 PM
Quindi ad oggi, il paradosso, è che - ad esempio - il candidato di "sinistra" in Francia sia a tutti gli effetti la Le Pen ed in Italia Salvini.

Wow, mi dispiace per te allora. Sarai costretta a vivere in altri 70 anni di "dominio ideologico della sinistra" (parole tue). Okkio, i comunisti esistono ancora, e rischi di trovarli ad ogni angolo.

Fharenight

#44
Eretiko dice: "O forse c'è qualcuno ancora più ingenuo da credere che è esistita un'era bucolica in cui tutto era bello e perfetto? Ci piaccia o no questo è il capitalismo e il modello, e noi ci siamo dentro, tutti, come schiavi, sia nella globalizzazione sia nel localismo e nel protezionismo."

Ah, certo, se gli uomini  si fossero sempre rassegnati saremmo rimasti tutti un gregge di pecore dominati dai padroni, non ci sarebbero mai state le rivoluzioni che hanno cambiato il corso della storia.
Ma abbiamo capito che tu sei un "rassegnato"perché ti fa comodo, magari ti senti un "dritto" come quelli che costituiscono la parte attiva della globalizzazione, di quelli che si arricchiscono alle spalle degli altri, magari sei un figlio di... papà, che ha passato gran parte del suo tempo sui libri universitari tra un cappuccino caldo e uno snack, con la casa vicino l'università e l'affitto pagato da papà, ed è diventato un dottorino o dottorando, atteggioso, supponente e prepotente, come tanti tuoi simili.

Eretiko dice: "Wow, mi dispiace per te allora. Sarai costretta a vivere in altri 70 anni di "dominio ideologico della sinistra" (parole tue). Okkio, i comunisti esistono ancora, e rischi di trovarli ad ogni angolo. "
Sì, blatera pure, non hai capito niente. Voglio dire che la sinistra ormai è fallita, non ha più niente da offrire per migliorare la società, sta solo procurando danni:

"Gli eventi degli ultimi mesi dell'anno appena trascorso – dalla "brexit" al NO referendario italiano, passando per l'evento di gran lunga più importante, le elezioni presidenziali statunitensi – hanno messo allo scoperto la vera natura, peraltro individuata da tempo, degli omuncoli di una "sinistra", che in Italia proviene in maggioranza addirittura da un partito usurpatore già da decenni della denominazione di comunista. In tempi, in cui ancora sussisteva un minimo di intelligenza nei ceti detti colti, la vera sinistra non aveva nulla a che vedere con i comunisti.
Era in definitiva composta da filo-capitalisti riformisti, in Europa in sostanza i socialdemocratici. E se uno ricorda non tanto quelli italiani quanto i "nordici" (ad es. svedesi) o anche i tedeschi tipo Brandt, Schmidt, ecc., difficilmente può non concordare che si trattava di personalità di spessore e degne di stima; anche se magari i comunisti li ritenevano, e tutto sommato con ragione, nemici o come minimo avversari.

A un certo punto, guidati dal PCI che s'inventò l'eurocomunismo nel mentre trattava il suo cambio di campo con gli Usa, i "fu" comunisti della nostra area s'inventarono d'essere di sinistra, ma non seppero essere nemmeno questo perché nient'affatto riformisti, soltanto semplici traditori e pronti ad ogni nefandezza, tipica dei servi che sono nel contempo furfanti matricolati. Mi verrebbe voglia di tirare fuori il "caso Moro" per quanto riguarda i peggiori e più infami eurocomunisti europei, ma soprassediamo.

E' più che sufficiente ricordare quello che fecero i piciisti italiani non appena cadde il campo "socialista" e subito dopo l'Urss, cambiando reiteratamente denominazione: Ds, Pds, Pd, sprofondando sempre più nell'ignominia. E furono chiamati a governare l'Italia per conto degli Stati Uniti con l'infame operazione giudiziaria ben nota. Per fortuna si mise in mezzo, anche se per meri interessi personali, Berlusconi che approfittò dell'odio degli elettori democristiani e socialisti – vistisi "derubati" dei loro partiti dalla magistratura "democratica" (sic!) – che votarono per lui.

Da allora, i "poteri forti" (soprattutto americani, sempre seguiti dai nostri "cotonieri") hanno continuato ad agitarsi per ridurre in servitù il nostro paese, operazione non complicata come dimostrato da quanto facilmente il "nano d'Arcore" si è poi genuflesso davanti ad Obama (ma era già disponibile prima).

Alla fin fine, ridotto a complice un personaggio meschino quanto il berlusca e sostituiti dopo un paio d'anni i piddini d'origine piciista, dimostratisi inetti al massimo grado, con il bamboccione toscano – che non è detto sia fuori gioco come lo si vorrebbe troppo affrettatamente far passare per concedergli ulteriori manovre sottobanco – gli arruffoni di una "sinistra" sempre più fantomatica speravano di andare a vele spiegate. Invece sono intervenuti gli eventi citati all'inizio – uniti al fenomeno dell'immigrazione che ha messo a nudo tutta l'incapacità e i falsi buoni sentimenti di un ceto medio arricchitosi, pronto a rovinare i propri paesi pur di munirsi di "masse di manovra" a basso costo per il mantenimento del loro fallimentare potere – e i loro piani si sono fatti al momento più complessi.

Da qui il notevole smascheramento di come questi individui, di falsa bontà, siano in realtà malvagi al massimo grado, privi di ogni sensibilità, carogne esemplari che dovrebbero essere soppresse quanto prima. L'ultimo esempio, l'accanirsi contro un bambino di 10 anni per odio a suo padre (Trump appunto), non è la cosa più grave e pericolosa che è ormai nei loro piani; tuttavia, è indicativa di una perversione e di un abbrutimento sconosciuti fino ad ora.

Sono pronti a tutto. E per i loro fini alimenteranno sempre più quello che già Marx indicava come "sottoproletariato", mostrando pieno disprezzo nei suoi confronti e vedendolo come un pericoloso, e criminale, ostacolo a quello che lui sperava potesse essere un progresso verso il socialismo e comunismo. Questi semicolti del ceto medio arricchitosi – soprattutto in qualità di "nani e ballerine" (attori, registi, cantanti, presentatori TV, intrattenitori di somma stupidità, giornalisti, abietti scrittorucoli, ecc.; tutta gentaglia pronta a propinare al "popolo" il necessario per addormentarlo di fronte alle loro furfanterie) – sono di una pericolosità ormai evidentissima per le sorti della nostra società.




Eretiko dice: "O forse c'è qualcuno ancora più ingenuo da credere che è esistita un'era bucolica in cui tutto era bello e perfetto?"
Oh, beh, di certo tra questi "ingenui" non ci sei tu.
Per fortuna esiste chi è "ancora ingenuo", chi è folle e non si arrende nel voler cambiare lo status quo.
Sono tutti quegli Uomini e Donne che hanno avuto il coraggio di ribellarsi alle ingiustizie pagando a caro prezzo la loro "ingenuità". UOMINI che hanno saputo sfidare le idee della loro epoca, hanno coraggiosamente aperto nuove strade e instillato nuove speranze. UOMINI che hanno contribuito a migliorare il mondo, a togliere milioni di altri uomini dalla schiavitù, dalla miseria, dall'oppressione, e reso la vita più felice.

https://www.youtube.com/watch?v=lVsDUq4cwl8