Multiculturalismo e multirazzialità

Aperto da Fharenight, 19 Gennaio 2017, 02:45:10 AM

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Freedom

Le vostre analisi sono, in qualche modo, centrate. Le differenze che reciprocamente sollevate diventano un ginepraio meramente intellettuale. E non consentono di arrivare alla radice del problema. Alla profondità delle cause. Che, a mio avviso, sono magistralmente riassunte nel celeberrimo dialogo tra Michel Douglas e Charlie Sheen nel film Wall Street del 1987. Quello sull'avidità........ e se non lo avete presente ve lo vado a cercare perchè veramente merita.

E' quello il problema! Il resto è sovrastruttura.

E' tuttavia vero che, nell'attesa di una ricetta che possa risolvere o almeno lenire l'avidità umana, da qualche parte bisognerà pur cominciare e qualcosa bisognerà pur fare. Ebbene, nonostante io non sia mai stato comunista (sono sempre stato anarchico) credo che forse tendere alla società comunista sia, allo stato attuale, l'unica alternativa proponibile. Voi direte che il comunismo è stato il più grande fallimento del XX secolo e avete pienamente ragione. Ma perchè? Perchè è una proposta irricevibile o perchè è stato sbagliato qualcosa nella sua applicazione pratica? Non ho la presunzione di avere la risposta ma una cosa è certa: non possiamo accettare l'esistente come il migliore dei mondi possibile!
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Eretiko

Citazione di: donquixote il 27 Gennaio 2017, 21:09:47 PM
Quando parlo dei seguaci della globalizzazione non mi riferisco in particolare a te, ma solo appunto ai suoi seguaci, che mi risulta essere molti ad iniziare dal presidente cinese che ha fatto una spericolata conversione ad U rispetto all'ideologia da cui proviene. Mi rendo conto che il mondo è questo, che la direzione verso cui sta andando è chiara e definita, ma il fatto di non poterci fare niente non mi impedisce comunque di evidenziarne la profonda ingiustizia, che certo non si limita alle disuguaglianze economiche di cui fra l'altro non mi potrebbe fregare di meno e che a mio avviso sono meno criticabili di tanti altri aspetti. Il modello non è il capitalismo, al quale sono state opposte le alternative che hanno fallito, ma è, più profondamente,  l'idea moderna che la felicità e il benessere dell'uomo debbano dipendere dal possesso e dal consumo (quindi dalla distruzione) di quanti più oggetti materiali possibile, idea che ha decretato il successo dell'industrialismo che è stato declinato poi nel capitalismo e nelle ideologie alternative. Il modello che critico è questo, e non certo una delle sue declinazioni che sono solo delle varianti ugualmente deprecabili.

Concordo nelle critiche, e per quanto mi riguarda questo modello di società è abbastanza lontano dai miei ideali. Il problema è che forse è illusorio pensare che una società complessa come è diventata la nostra sia in grado di uscire da questa trappola che crea cittadini-consumatori per alimentare se stessa. E' una spirale dalla quale non vedo via di uscita (ma non lo dico per pessimismo). Che questo sistema ci avrebbe portato a questa situazione lo aveva già predetto Marx, e non è un caso che oggi molti economisti stanno rivalutando le sue analisi e previsioni di allora.

InVerno

#62
Citazione di: paul11 il 28 Gennaio 2017, 02:20:11 AM
Perchè nessuna società primitiva applica il capitalismo,non gli conviene è inefficace e inefficente.
Non è vero che la totalità delle singole individualistiche efficace ed efficenze formano una toalità algebricamente  migliore, semplicemnte perchè produce sovrabbondanza e crisi per sovrapproduzione e questa è la grossa contraddizione capitalistica.E pur non essendo degli economisti quei primitiv in comunità hanno i mezzi di produzione, vale adire cucinano insieme, lavorano insieme si distribuiscono il cibo raccolto e cacciato insieme.
Il mutuo soccorso è più efficace ed efficiente dell'individualismo oltre che socialmente autogratificante e quindi c'è meno criminalità o nessuna, e così via.
Non confondiamo la nostra cultura e supremazia tecnologica con quella dei primitivi, con la cultura.
Noi siamo molto più evoluti tecnologicamente, non abbiamo più dignità culturale di nessuno, e non è detto che siamo più felici.

E di nuovo, non confondiamo l'ambito di Rousseau che è il giusnaturalismo, la filosofia morale, del diritto e politica, con i principi economici di Adam Smith.
Darwin, detto per inciso, fu fortemente influenzato dalle risposte che gli diedero gli allevatori inglesi e dal suo amico economista Malthus, famoso per la teoria demografica.

Sono d'accordo sulla piramide sociale nel capitalismo. Ai primi posti ci sono famiglie che come i nobili di un tempo si sposano fra loro.E' la dimostrazione che mutano le forme ,ma non la regola del gioco.

E' una balla che il capitalismo sia il più efficiente ed efficace sistema è chiaramente ideologico.
La dimostrazione che la famiglia proletaria è efficace per economie di scala interne ad essa.
La comunità utilizza pochi mezzi e per tutti e non tanti mezzi per ogni singolo produttore , o utilizzatore o consumatore.
Un telefonino è progettato per un ciclo di vita di circa quattro anni, o si rompe l'hardware o salta la batteria o il software comincia ad essere obsoleto.Il capitalismo impone "usa e getta" perchè la reiterazione del tempo di produzione e del tempo di consumo siano allineati, oppure deve mutare il ciclo economico .
La disoccupazione che è strutturale nel capitalismo per tenere basso il costo del lavoro, è un'ignominia,un'offesa all'onestà intellettuale.Un sistema che accetta tale barbaria solo un'umanità adattata ad essere schiava dei mezzi di produzione come lo è l'attuale ne è capace a sopportarla.
Ti risulta che nella comunità primitiva oltre al capo e allo stregone vi siano gerarchie tecno-funzionali?

La tua chiusa, il finale mi pare contraddittorio con quanto precedentemente scrivi.
Io non ho detto che il sistema capitalistico è il migliore sistema possibile, ho detto che "questo capitalismo" generalizzando il moderno capitalismo, è il "migliore possibile" in termini di competitività (se confrontato con quello degli anni 20 e 60, forme quasi "non parentate" tanta è la distanza). Ma non è un giudizio assoluto, ma solo riguardante il parametro competitivo (che è quello che conta nella sopravvivenza di un sistema). Le economie di gruppo allo stato brado, il mutuo soccorso, sono efficienti solamente per basse demografie, una volta che la demografia aumenta i contropesi per tenerle in atto sono cosi gravi da far impallidire. La "teoria di Malthus" è la scoperta dell'acqua calda derivata dal fatto che durante il suo tempo l'infanticidio (tramite l'abbandono nei conventi, o il soffocamento in fase di allattamento) era un fenomeno appariscente. Purtroppo, l'infanticidio nelle società tribali è un contropeso necessario e di gran lunga superiore in termini di impatto e numero. Alla faccia del "mutuo soccorso". Per questo ho intravisto incenso, perchè è facile citare le società allo stato brado e "dimenticarsi" dei fenomeni che le tengono in piedi, come appunto l'infanticidio sistematico delle femmine . Mi risulta peraltro che nelle società prestatuali vi siano "gerarchie tecno-funzionali", arrivate molto prima del sacerdote. Quelle legate al controllo delle armi (guardie, vedette) quelle legate al controllo delle sementi (l'agricoltura è una tecnologia), e quelle legate al controllo dell'irrigazione (poi sfociate negli "stati idraulici") etc. Posto che queste possano essere considerate "società allo stato brado", ma se parli di un sacerdote, queste sono inevitabilmente arrivate prima, il sacerdote mangia nel granaio.

CitazioneE' tuttavia vero che, nell'attesa di una ricetta che possa risolvere o almeno lenire l'avidità umana, da qualche parte bisognerà pur cominciare e qualcosa bisognerà pur fare. Ebbene, nonostante io non sia mai stato comunista (sono sempre stato anarchico) credo che forse tendere alla società comunista sia, allo stato attuale, l'unica alternativa proponibile. Voi direte che il comunismo è stato il più grande fallimento del XX secolo e avete pienamente ragione. Ma perchè? Perchè è una proposta irricevibile o perchè è stato sbagliato qualcosa nella sua applicazione pratica? Non ho la presunzione di avere la risposta ma una cosa è certa: non possiamo accettare l'esistente come il migliore dei mondi possibile!

Per esempio tentando di contrastare il più possibile lo scollamento della proprietà dal possesso (etimologico- "sedere sopra"). Considera questo fatto recente, le industrie stanno smettendo di spostare la produzione in Cina perchè hanno impoverito cosi tanto il tessuto sociale dove vendono da non avere più acquirenti, o averne cosi pochi da non rendere più competitivo spostare la  produzione in Cina\Bangladesh (sto parlando per esempio della Adidas, mica di pizzaioli). Per quanto si sforzano i plutocrati non possono comprare 10mila paia di scarpe, hanno solo 2 piedi e possono "sedere sopra" ad una sola sedia. L'altra faccia della medaglia, è che hanno spostato la produzione in Germania dove sarà completamente robotizzata. La prossima sfida: dare un valore economico, e avere gerarchie basate sul "valore economico", quando il lavoro per ottenere quel valore è vicino allo zero, e i soldi son cartastraccia.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Duc in altum!

**  scritto da Freedom:
CitazioneVoi direte che il comunismo è stato il più grande fallimento del XX secolo e avete pienamente ragione. Ma perchè? Perchè è una proposta irricevibile o perchè è stato sbagliato qualcosa nella sua applicazione pratica?
Il comunismo non funziona perché alla gente piace possedere cose. ... (F. Zappa)
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Freedom

Citazione di: Duc in altum! il 28 Gennaio 2017, 12:05:09 PMIl comunismo non funziona perché alla gente piace possedere cose. ... (F. Zappa)
E torniamo al problema N°1: l'avidità umana. Io (e anche te!) la ricetta ce l'abbiamo ma coinvolge la fede cristiana.........bisogna dunque immaginare e proporre qualcosa che possa essere condivisibile da tutti. Indipendentemente dalla fede o non fede seguita.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Freedom

Citazione di: InVerno il 28 Gennaio 2017, 11:39:37 AM
CitazionePer esempio tentando di contrastare il più possibile lo scollamento della proprietà dal possesso (etimologico- "sedere sopra"). Considera questo fatto recente, le industrie stanno smettendo di spostare la produzione in Cina perchè hanno impoverito cosi tanto il tessuto sociale dove vendono da non avere più acquirenti, o averne cosi pochi da non rendere più competitivo spostare la  produzione in Cina\Bangladesh (sto parlando per esempio della Adidas, mica di pizzaioli). Per quanto si sforzano i plutocrati non possono comprare 10mila paia di scarpe, hanno solo 2 piedi e possono "sedere sopra" ad una sola sedia. L'altra faccia della medaglia, è che hanno spostato la produzione in Germania dove sarà completamente robotizzata. La prossima sfida: dare un valore economico, e avere gerarchie basate sul "valore economico", quando il lavoro per ottenere quel valore è vicino allo zero, e i soldi son cartastraccia.
Concordo pienamente e profondamente sul superare il possesso. Tra l'altro, per chi si ricorda, uno dei valori più significativi prodotti dalla "rivoluzione Internettiana" del 2.000 fu proprio questo! Per qualche anno si ritenne del tutto superato il possesso in favore dell'uso. Passò proprio di moda e si impose questo nuovo modello culturale: la nuova ricchezza era poter usare tutto senza possedere niente. Poi, i capi trovarono il sistema di sotterrare questa nuova consapevolezza che minava in radice il modello di sviluppo che tutti conosciamo e subiamo.

Il resto del tuo intervento è altrettanto condivisibile e affronta problematiche che rappresentano un vero e proprio limite di questa economia. Se fossi sprovveduto mi metterei alla finestra e mi divertirei un sacco a vedere come i capi riusciranno a superare un'impasse veramente grande. Ma poichè non mi sembra di vivere su Marte sono viceversa preoccupato. Preoccupatissimo!

Come intendono ovviare alla debolezza logica di un modello di sviluppo sbagliato in radice? Una crescita infinita su un pianeta finito? E come ovviare ad una crisi di sovrapproduzione oramai conclamata? E ad una crescita demografica del tutto fuori controllo? E ad una povertà a livello macroeconomico e geopolitico vicina all' incontrollabilità? Per quanto riguarda la problematica di una civiltà sostanzialmente infelice riescono ancora a metterci una pezza con la promozione di valori marci e instupidendo il popolo cioè il popolino con i media. Ma domando, ancora per quanto tempo?
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

paul11

#66
Freedom
...e hai trovato un'altro anarchico.
Il problema è a monte dell'avidità,per un certo verso.
Qual'è l'organizzazione in termini di qualità e di numero di persone che permette da una parte al singolo di non sentirsi oppresso e sfruttato, condizionato e dall'altra che permette alla comunità il controllo sociale.
Non vorrei esser frainteso, non auspico il ritorno ad un primitivismo, non ha senno storico, è impossibile.
Ma quella organizzazione in comunità ha delle qualità perse oggi nella contemporaneità.
Insomma:qual'è la società migliore che pone l'uomo come centrale e non ridotto a merce di scambio ?

E' vero quel che dice Eretiko, più l'allargamento dei limiti dei poteri sovranazionali,economici e politici, è oltre la possibilità del mio esercizio di controllo e più perdo fiducia e, ne sono condizionato, ma soprattutto per il singolo è impossibile modificare, intervenire: ma questa non è più democrazia, va rimodulata.
Ma perdo tutto ciò che mi identifica in una tradizione, in una cultura, divento uno "spiantato" in balia delle onde mosse dai mercati.Sono una merce mortificata e alienata persa nelle problematiche artificiose create dalle organizzazioni sociali.E dove sarebbe il miglioramento rispetto a chi deve procacciarsi il cibo don caccia e agricoltura? Almeno questi ultimi sanno dove e cosa fare.

Inverno
semplicemente mutando tecniche e tecnologie, i mezzi di produzione sono diventati altamente efficaci ed efficienti in funzione dei costi,ma la finalità essendo il profitto e l'interesse economico, costruisce e finalizza i processi in un certo modo, vale a dire i fattori produttivi e i principi economici sono veicolati teleologicamente.
Ma questo è il mondo del ognuno si fa gli interessi propri,non può in quanto minata alla base dal principio edonistico, costruire comunitarismo.

Non è vero. le banche occidentali in origine erano anche Mutui, Pegni.
Persino il "padrone" costruiva case, servizi per i dipendenti:dove è finito quel minimo di solidarismo interclassista?
Oggi sono i benefit per i dirigenti, vale a dire per coloro altamente fiduciari dalla proprietà, perchè fanno quel che a loro dice.

L'uomo occidentale è contro la natura, teme di morire oltre il timore naturale, perchè non sa più vivere in quanto in un ambiente totalmente condizionato dal sistema culturale.
Per quelle culture è naturale che un neonato muoia o sopravviva e quindi sanno ancora accettare le regole del gioc naturali e non artifical culturali del nostro sistema.
Ma per quanto spiegato prima, non mi interessa incensire la società primitiva, si tratta di capire cosa abbiamo perso nella cultura storica e dove siamo arrivati oggi. E' possible recuperare un circolo virtuoso a  misura d'uomo ,oggi? Questo mi interessa che l'uomo non sia una coscienza infelice con in seno un uovo di serpente.

Il concetto di proprietà e possesso normificato nel diritto è molto antico.Ed appartiene proprio a quella "razza" che dal profondo Medio Oriente si coagulerà anche nei Greci, antesignani dei nostri pilastri culturali.
Noi siamo belligeranti e conquistatori di natura, la nostra indole è avida e feroce.
Non lo sono affatto proprie quelle società tribali che non avendo motivi di andare oltre i propri confini e vivendo le regole di natura che sono anche crudeli a loro volta, vivono in pace e non sono stati spinti a cercarsi tecniche superiori.
Noi siamo avidi, feroci, problematici e costruttori di artefici sia culturali che tecnologici.
Ma perchè dobbiamo invadere e violentare altre culture?

Il grande errore implicito del capitalismo è che c'è una prima fase di invasione in nuovo territorio 8tigri asiatiche e Cina ad esempio) per costi inferiori.Ma gli indigeni lavorando imparano il know-how, la conoscenza. Cominciano le solidarietà fr sfruttati, scioperi collettiv e rivendicazioni, aumentano i costi e intanto nuove aziende nascono ma dallo Stato indigeno.Come pensi che i giapponesi siano diventati industrialmente forti da mettere in ginocchio qualche anno fa la general Motors? Fra qualche anno arriveranno auto cinesi.Guardiamo le classifiche per settori delle aziende a livello globale.La Cina ha già in mano il debito pubblico USA, alcune banche sono fra le prime dieci, il settore navale siderurgico è già al primo posto,il loro problema è tenere sotto controllo le fasi di evoluzione capitalistiche(tensioni socio-economiche) sapendo che necessitano di enorme fonti energetiche per sostenere tassi di sviluppo.

Nel codice di Hammurabi c'è già la proprietà e l'interesse economico relativo alle coltivazioni.

Il problema è tenere sotto controllo quella parte di natura umana non-virtuosa e costruire gratificazioni sociali, individuali per i comportamenti virtuosi.E non come oggi dove l'onesto si sente preso per i fondelli dal fisco, da uno Stato repressivo ma solo con chi vuole.La sovrastruttura, lo Stato, condiziona questo circolo virtuoso, o lo esalta o lo mortifica. L'economia come proprieetà deve essere limitata.Non esiste in natura che un leone stermina i branchi di gazzelle, li mette in frigorifero ,apre uno spaccio sotto il baobab vendendo agli altri leoni fettine di gazzella.

La parsimonia umana ad un certo punto è diventata avidità, quando ha superato il limite virtuoso del vedere negli altri uomini non più un se stesso, ma un pinco pallino da sfruttare, da aggirare.E la nostra cultura ha assecondato alla grande questo processo, perchè potere e denaro sono il connubio della forza,, quella forza che da natura diventa cultura nelle organizzazioni sociali.

donquixote

Citazione di: Freedom il 28 Gennaio 2017, 09:54:11 AMLe vostre analisi sono, in qualche modo, centrate. Le differenze che reciprocamente sollevate diventano un ginepraio meramente intellettuale. E non consentono di arrivare alla radice del problema. Alla profondità delle cause. Che, a mio avviso, sono magistralmente riassunte nel celeberrimo dialogo tra Michel Douglas e Charlie Sheen nel film Wall Street del 1987. Quello sull'avidità........ e se non lo avete presente ve lo vado a cercare perchè veramente merita. E' quello il problema! Il resto è sovrastruttura. E' tuttavia vero che, nell'attesa di una ricetta che possa risolvere o almeno lenire l'avidità umana, da qualche parte bisognerà pur cominciare e qualcosa bisognerà pur fare. Ebbene, nonostante io non sia mai stato comunista (sono sempre stato anarchico) credo che forse tendere alla società comunista sia, allo stato attuale, l'unica alternativa proponibile. Voi direte che il comunismo è stato il più grande fallimento del XX secolo e avete pienamente ragione. Ma perchè? Perchè è una proposta irricevibile o perchè è stato sbagliato qualcosa nella sua applicazione pratica? Non ho la presunzione di avere la risposta ma una cosa è certa: non possiamo accettare l'esistente come il migliore dei mondi possibile!

L'avidità è una semplice caratteristica umana fra le tante, presente da sempre in tutti gli uomini (molte storie di uomini avidi sono presenti in tutti i luoghi e in tutti i tempi, a cominciare dal mitico re Mida) e quindi non può essere questa la causa principale (o addirittura unica) di una situazione che è esplosa negli ultimi tre/quattro secoli. Se l'avidità appare però più evidente nei tempi moderni è perchè ha trovato un modello intellettuale che l'ha esaltata anzichè tenerla sotto controllo, come si faceva nei tempi antichi e come si fa nelle (poche) culture tradizionali che ancora sono rimaste in vita. Ogni peculiarità umana può essere esaltata o mortificata dalla cultura in cui gli uomini sono inseriti, e quella attuale è una cultura che esalta proprio l'avidità, la competitività, la sopraffazione (quindi il conflitto permanente, nelle sue varie forme) e mortifica l'equilibrio, la solidarietà, l'armonia, in una parola la giustizia. Che io sappia il solo Max Stirner, fra gli intellettuali e i filosofi che conosciamo, ha teorizzato l'avidità umana come una caratteristica positiva, ma non è necessario esaltarla direttamente affinchè questa si sviluppi e progredisca, basta fornire agli uomini un modello di vita che abbia l'avidità quale motore indispensabile per essere realizzato. Da quando i filosofi illuministi hanno cominciato a dire che esiste solo la materia, gli uomini hanno iniziato a pensare che la loro felicità potesse dipendere solo dal possesso di quanti più oggetti materiali possibile o di mezzi per ottenerli (leggi: denaro), facendo così la fortuna di borghesi, industriali e mercanti che in pochi decenni hanno acquisito il potere sulle vite altrui. Ma siccome gli oggetti materiali (e la materia in generale) non è infinita coloro che ambivano a possederne in maggior misura per poter essere dunque più "felici" furono costretti a sottrarli ad altri uomini (o alla natura, che da allora si è sempre più impoverita); l'avidità risultava quindi determinante ai fini del conseguimento di tale obiettivo e dunque, ultimamente, del raggiungimento della felicità. Col tempo poi questa è aumentata  e si è diffusa sempre di più fino a raggiungere i livelli attuali. Il capitalismo industriale e mercantile ha continuato a cavalcare ai propri fini questa caratteristica umana volgendola in positivo e proclamando, con Von Mises, "non è bene accontentarsi di ciò che si ha", condannando così l'umanità ad una infelicità permanente. Appare chiaro a chiunque che nei paesi capitalisti le persone non sono affatto felici, e non solo quelle sfruttate ma anche quelle che rientrano nella categoria degli sfruttatori. Gente che guadagna milioni di dollari al giorno che non dorme la notte per curare i propri affari e guadagnare sempre di più la si può chiamare felice? Sono solo, tecnicamente, degli squilibrati che non troveranno mai un punto di arrivo della propria felicità e del proprio benessere perché saranno costretti dal sistema di cui anche loro sono in qualche modo vittime a spostare quel traguardo sempre più avanti, all'infinito.

Il comunismo, modello teoricamente alternativo al capitalismo, non poteva e non può che fallire poichè essendo basato sui medesimi presupposti (il possesso e lo sfruttamento dei beni materiali ai fini del raggiungimento della felicità) ha il grosso difetto di non essere una vera alternativa ma solamente un'altra teoria economica che ultimamente non fa altro che "ridiscutere" l'allocazione di tali beni materiali; non tenendo nella giusta considerazione l'avidità, ovvero la natura umana, quest'ultima come sempre accade ha avuto la meglio. Come convincere infatti la gente ad accontentarsi di meno di quel che ha se quel che ha non è mai abbastanza? Sarebbe come dire: "sii felice di essere infelice". Si è provato a farlo con i regimi assolutisti e la propaganda, ma nonostante l'apparato propagandistico e la violenza in tutte le forme i risultati sono stati quelli che abbiamo visto. Anche il capitalismo utilizza un sistema mediatico e propagandistico poderoso per autoalimentarsi, ma lo fa assecondando una caratteristica naturale dell'umanità, quindi gli riesce anche più facile fare breccia nell'immaginario collettivo: se tu remi controcorrente andrai innanzitutto più piano, poi finirai per stancarti e la corrente avrà la meglio; se invece andrai favore di corrente potrai arrivare alla foce senza remare, e se lo farai ci arriverai più velocemente.
L'unico modo quindi di sconfiggere il capitalismo selvaggio è spostare il centro d'interesse verso beni immateriali, spirituali, che per loro natura e al contrario di quelli materiali possono essere posseduti in massima misura da chiunque senza togliere nulla a nessuno (io posso in teoria possedere tutta la sapienza divina senza che ciò impedisca a te o a chiunque altro di possederla tutta a sua volta): in tal modo l'avidità non produrrà alcun danno ma anzi potrà essere il motore di un circolo virtuoso; se tutti applicassero l'avidità nei confronti dei beni immateriali nessuno ci perderebbe ma tutti ci guadagnerebbero, anche se per acquisire un tal genere di beni l'avidità è perlopiù inutile e quindi questa pulsione diminuirebbe.
Migliaia di anni fa l'uomo sapeva bene queste cose senza alcun bisogno di antropologia, filosofia, sociologia, economia, psicologia e tutte quelle altre discipline che hanno falsamente convinto l'uomo moderno di essere più "intelligente" ed "evoluto" di quello antico, mentre è solo infinitamente più insipiente, e dunque i saggi e i sapienti di ogni parte del mondo predicavano in questo modo: "Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore."
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

InVerno

#68
Citazione di: paul11 il 28 Gennaio 2017, 14:52:01 PMIl concetto di proprietà e possesso normificato nel diritto è molto antico.Ed appartiene proprio a quella "razza" che dal profondo Medio Oriente si coagulerà anche nei Greci, antesignani dei nostri pilastri culturali.
Noi siamo belligeranti e conquistatori di natura, la nostra indole è avida e feroce.
Non lo sono affatto proprie quelle società tribali che non avendo motivi di andare oltre i propri confini e vivendo le regole di natura che sono anche crudeli a loro volta, vivono in pace e non sono stati spinti a cercarsi tecniche superiori.
Noi siamo avidi, feroci, problematici e costruttori di artefici sia culturali che tecnologici.
Ma perchè dobbiamo invadere e violentare altre culture?
No. Il ricorso alla mitologia dell'età dell'oro è antico quanto pleonastico e infantile, freudiano in un certo senso. Possibile (ma non lo darei per certo, che fine hanno fatto gli altri ceppi di ominidi?) che prima che le società diventassero sedentarie il nomadismo abbia contribuito a risolvere i contrasti intra-uomini, essendo che gli stessi potevano liberamente muoversi per evitare il conflitto. Arduo però a quel punto diventa parlare di "cultura" e "know-how"(e a questo punto sfuma il soggetto che si cerca di difendere). L'impennata culturare dell'uomo è nata con le società sedentarie, prima di esse ciò che sappiamo della cultura umana e del suo know-how sono graziose quanto primitive punte di lancia. Sebbene sia ancora in disputa chi abbia originato chi (se la cultura attraverso le prime forme religiose abbia costretto gli uomini a fermarsi, o il contrario) è chiaro e palese che ad ogni colonizzazione umana di nuovi territori, corrisponde un estinzione di massa di animali in quel territorio. La più famosa e limpida quella dei grandi mammiferi nord americani. Parliamo ancora di società nomadi, che cagionarono una tale disgrazia sul continente e una tale penuria di animali da costringere i propri successori al cannibalismo per secoli. Alla faccia dei "bonaccioni" che vivevano in comunione con la natura. Le società sedentarie da li in avanti, non faranno altro che amplificare questo processo ed estenderlo agli uomini stessi per mancanza di soggetti altri (per l'appunto, fino all'estremo del cannibalismo). Se proprio non ce ne frega niente dell'ambiente, possiamo dare per "terminata" l'età dell'oro con la fine delle terre vergini, altrimenti, non è mai esistita. Sono pronto (o forse dovrò prepararmi, ma c'è materiale sufficiente per chiunque voglia farlo) a demolire qualsiasi idea di "età dell'oro perduta" attraverso la descrizione delle più truci violenze avvenute sistemicamente in passato verso l'ambiente e verso l'uomo stesso, e poi e solo dopo avremo da fare simpatici paragoni con il capitalismo. Al contrario, non riuscirò mai a demolire il senso di colpa dell'uomo per ciò che commette quotidianamente, tale che ha sempre da inventarsi idilliache situazioni passate per riscattare la propria "morale traviata dal presente cattivo". E' una cosa che ha a che fare con il finto iddilio dell'infanzia, io non posso farci granchè.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Fharenight

#69
No, un momento, ora rischiamo di scadere nell'ideologia sinistroide. Ma meno male... ora ho visto che è intervenuto Donxiquote. L'argomento che ho messo in discussione è il multiculturalismo e la multirazzialità, due fenomeni che hanno mostrato tutto il loro tremendo aspetto negativo,  ma che non sono il frutto esclusivamente della globalizzazione, tutt'altro, rientrano nel clou della delirante ideologia di sinistra (ormai tutta radicale) dominante, ecco perché burocrati e sinistri vanno ormai a braccetto...
...
Eretiko: ".... Mi risulta che il parlamento europeo è democraticamente eletto"
Il Parlamento europeo non conta una ceppa! O sei ignorante o fai il finto tonto. I funzionari della commissione non fanno altro che richiamare i singoli stati a rispettare quelle regole che gli stati, volenti o no alla fine sottoscrivono, infatti non per niente ci siamo stufati dei partiti leccapiedi dell'UE, in primis tutti quelli di sinistra).
Citazione: "Dietro all'idea dell'unione europea c'è anche il desiderio di tenere insieme quelle nazioni che nel secolo scorso hanno provocato 2 guerre mondiali."
Quello è L'UNICO desiderio, e lo stanno realizzando nel peggiore dei modi.
Citazione: "Tu mi hai sbeffeggiato su questo argomento, ma ricordati che i motivi di divisione, i nazionalismi, i protezionismi, stanno ancora tutti lì, pronti ad emergere di nuovo. E passare dalle guerre economiche alle guerre di fatto il passo è molto breve."
    E grazie a Dio che i nazionalismi sono tutti lì! Non è il nazionalismo in sé stesso ad essere negativo, semmai lo è la degenerazione di esso, così come oggi assistiamo alla degenerazione della democrazia. Anche la situazione che stiamo vivendo oggi, con la dittatura dell'UE potrà può portare una guerra, anzi, a mio avviso è già iniziata.
Poi bisogna vedere cos'è più pericoloso, Assad o la politica estera di Obama?
Per quanto riguarda Trump non credo ci voglia annientare economicamente, resta il fatto che l'euro, la globalizzazione  e le regole  dell'UE ci ha già annientato economicamete.
Eretiko dice: "...ovvero i capi di governo, siano anch'essi espressione di libere e democratiche elezioni."
Ah ah ah... certo, come quello italiano attuale, una nazione nelle mani delle sinistre, la dimostrazione più evidente è l'esempio della Presidente della Camera, il suo "partito" prende il 3% e viene eletta per varie ragioni e intrecci di potere, consolida il suo potere e da sola impone tutto quelle che vuole.
Eretiko dice:" Sono alcuni anni che si stanno ipotizzando scenari possibili in caso di uscita dall'eurozona, e non sembrano scenari molto piacevoli. Una svalutazione oscillante dal 15% al 20% (leggi: perdita del potere di acquisto), aumento degli interessi sui titoli di stato (leggi: aumento del debito pubblico), restituzione preventiva di 385 miliardi (di euro) alla BCE, maggior costo per acquisto di materie prime come il petrolio (ti ho nominato solo gli effetti negativi più vistosi). Di contro avremmo un probabile miglioramento nell'export che probabilmente nel breve periodo potrebbe favorire l'aumento della domanda interna ma sembra che i vantaggi non riescano ad azzerare gli svantaggi. L'arma della svalutazione, per una moneta debole come sarebbe una nuova "lira", provocherebbe gli stessi squilibri, amplificati, che ha prodotto fino agli anni '90 (basta leggere le relazioni della Banca d'Italia).
Quando l'Italia entrò nell'euro uno dei motivi principali fu proprio quello di "costringere" in qualche modo il sistema Italia a cambiare passo rispetto a quelle anomalie, di cui ho parlato nel post precedente, inerenti le nuove strategie industriali che avrebbe dovuto adottare il sistema industriale. Se non è avvenuto (contrariamente a quanto hanno fatto altri paesi), la colpa non è dell'euro in quanto tale, ma del nostro sistema imprenditoriale, sindacale e governativo."


Tutte chiacchiere per intimorire la gente e mantenere e rafforzare il dominio della UE, Basta. Anche l'euro ci ha danneggiato, continua a farlo e andremo sempre peggio. Non so dove vivi e cosa fai, probabilmente la crisi non la senti e sprechi il tempo nella tua 'ideologia. Gli scenari poco piacevoli di previsioni immaginati in seguito ad un'eventuale uscita dall'euro è più uno spauracchio psicologico perché è logico pensare che i vertici dell'UE farebbero di tutto non solo prima, per non far uscire nessuna nazione dall'eurozona, ma anche dopo, con ritorsioni sia di tipo economico che politico. Restituzione di 385 miliardi (di euro) alla BCE? E a noi chi ci ripaga del danni causati dalle politiche economiche della UE? E' stata un'idea malsana l'istituzione dell'euro che ha favorito solamente la Germania che tra l'altro è stata furba nei primi anni ed ha ottenuto aiuti dall'Italia che poi non ha ricambiato.  Dici bene che l'Italia è stata "costretta" ad entrare anche nell'euro. E' ovvio che ogni nazione europea ha il suo "sistema economico", anche per questo nell'euro siamo entrati non partendo tutti allo stesso livello e con le stesse possibilità; noi stavamo bene fino agli anni '90, se qualcosa doveva cambiare allora doveva essere imposto dall'interno, dalla nostra politica, non eterodiretto dall'UE. E comunque, ci sono tanti altri danni che l'Ue ha prodotto in Italia, vedi nell'ambito delle agricoltura ...
Eretiko: "anche se io sono figlio di papà cambierebbe ben poco o no? O credi che io ho la stamperia di euro in cantina? Poi non capisco perché tu etichetti le persone: cerca di argomentare, invece di etichettare."
Certo che c'èntra qualcosa se sei figlio di papà, vuol dire che appartieni al'ancora nutrita schiera dell'ipocrisia di tutti i radical-chic, che parlano da intellettuali e progressisti ma che nei fatti o non conoscono la realtà delle vita concreta di tutti i giorni, oppure fanno finta di nulla perché a loro non tocca vivere nelle periferie. Per questo siete un problema. Avete stancato... francamente.
Citazione: "Comunque, a me piace confrontarmi con le persone, argomentando in modo razionale, ma vedo che tu non hai lo stesso interesse perché tu parli per slogan, per etichette, e anche in modo offensivo. Non mi sembra una discussione costruttiva."
Non sembra proprio che ti piace argomentare razionalmente visto che ripeti a memoria gli stessi slogan sinistroidi.
E trova qualcos'altro da dire, non rimpallare sempre le stesse cose che io dico a te
Donxiquote, condivido la tua analisi, e, come hai concluso: "Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.",  aggiungerei che per vivere bene non occorre la ricchezza ma neppure necessariamente la povertà, basterebbe essere moderatamente benestanti e lo saremmo tutti quanti. Però l'altra faccia del fascino del denaro è costituita dal potere che la ricchezza determina, quindi non solo l'avidità.

Freedom

#70
Citazione di: donquixote il 28 Gennaio 2017, 15:12:40 PM
L'unico modo quindi di sconfiggere il capitalismo selvaggio è spostare il centro d'interesse verso beni immateriali, spirituali,
Ho condiviso pienamente e profondamente tutto il tuo intervento (come spesso accade :) ) ma quoto solo queste poche ma tuttavia decisive parole (che sono certamente anche la mia ricetta) che mi consentono di proseguire nell'analisi.

Come arrivarci? Ho proposto una tappa intermedia (comunismo) non con la convinzione che sia quella giusta ma con la disperazione di chi altro non vede. E' anche condivisibile la tua analisi sul suo fallimento ma, aggiungo io, perchè ha promesso ciò che non poteva mantenere: la felicità. Essa non si raggiunge attraverso la soddisfazione dei bisogni primari. Così come ha fallito il capitalismo promettendola attraverso la soddisfazione di ogni sorta di stupido e superfluo desiderio. Non si raggiunge attraverso la soddisfazione dei bisogni materiali quali essi siano. Questo è acclarato. E già mi scapperebbe il ditino sulla tastiera per dire alcune cose ma comincerei a parlare di spiritualità e non è questo il post adatto.

Dico solo di soddisfare i bisogni primari e, contestualmente, ricavarsi tempo libero. Chiamo questo comunismo solo perchè alla base c'è l'analisi di uno dei più grandi economisti di tutti tempi. E questa eccellenza sono oramai in molti a riconoscerla. E anche perchè ipotizzo che sia l'unico modo possibile per richiamare una moltitudine di persone dirette verso lo stesso obiettivo.

Altro, in tutta franchezza e umiltà, non riesco ad immaginare.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

InVerno

Citazione di: Fharenight il 28 Gennaio 2017, 17:13:30 PME comunque, ci sono tanti altri danni che l'Ue ha prodotto in Italia, vedi nell'ambito delle agricoltura ...
Tipo ?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Fharenight

Citazione di: InVerno il 28 Gennaio 2017, 19:37:40 PM
Citazione di: Fharenight il 28 Gennaio 2017, 17:13:30 PME comunque, ci sono tanti altri danni che l'Ue ha prodotto in Italia, vedi nell'ambito delle agricoltura ...
Tipo ?


Tipo?

Tipo l'olivicoltura; l'olio di bassa qualità che si deve importare dalla Tunisia a dazio zero. Il dramma è per tutti, anche per noi comuni consumatori che non sappiamo più dove acquistare l'olio di buona qualità italiano pur spendendo non poco per qualsiasi bottiglia d'olio che si trova ora in commercio. Ti basta o devo proseguire?

Eretiko

@FHARENIGHT

Sono figlio di papa', ricco da fare schifo. In vita mia non ho dovuto mai fare nulla, non so nemmeno cosa sia il lavoro. Me ne frego dell'euro, della UE, di Trump, di Putin, dell'Islam, degli immigrati e delle periferie (e anche dell'olio tunisino). Sono un sinistroide radical-chic (ovviamente per opportunismo) che vive sulle spalle tue e di altri milioni di italiani, ho rovinato l'Italia e me ne vanto e mi dispiace solo di non essermi impegnato a fare di peggio.

bye bye

P.S.: sono convinto che sei una bellissima persona, ma sono maltrettanto convinto che e' inutile avere un contraddittorio con te

paul11

Inverno,
non so di quale pianeta parli, a me risulta che sono stanziali gli aborigeni australiani, quelle del Borneo, quelle amazzoniche, eccetera eccetera.Siamo noi ad avere inventato il colonialismo.

Fharenight,
mi auguro che vi siano destre e sinistre intelligenti e serie, quello che non sono più da decenni ovunque, non solo in Italia. Se non c'è cultura alla base, progetti e idee, noi vedremo sempre più dei quaquaraquà finanziati da capi bastone , vale a dire questo sistema è nei fatti mafioso travestito da democrazia.
Ci sono stati uomini di pensiero seri nel passato sia di destra che di sinistra.

Donquixote,
mi trovo d'accordo, ma porrei alcuni elementi di riflessione
Marx non fa un'analisi sull'uomo come natura e ovviamente nega lo spirtualismo,Ma costruisce una trascendenza e una teleologia. Si contrappone sullo stesso piano ontologico al capitalismo, come analisi economica come logica e strumento di classe. Finisce che i soviet teorizzati che sarebbero dovuto essere più autogestionari che comandati da una gerarchia tecnocratica e centralizzata, vengono svuotati del progetto iniziale.
Finisce che il popolo ha delle sicurezze di base, servizi anche di base importanti ma non ha spinte motivazionali a migliorarsi e migliorare l'organizzazione centralizzata.

Le società spirtualistiche,animistiche panteistiche, sono conformistiche, non evolvono tecnicamente, non ne hanno motivo.
Il problema è riuscire a costruire concetti trascendenti culturali (Dio?) in cui le differenze culturali.razziali, accettano
almeno i principi, paradigmi, lasciando libere le interpretazioni e quindi dialogando per migliorare.
Vorrebbe dire accettare il metodo della tolleranza, pur sapendo che non avendo nessuno verità assolute, nessuno può imporre ad altri la sua cultura se non nel dialogo.
L'organizzazione sociale deve lasciare libertà di inizativa ,ma ponendo limiti di potere economico come ddi quello politico.Dovrebbe esserci un reddito di cittadinanza, dei servizi garantiti.la meritcrazia è accettata ma anch'essa come limite di differenze.
Insomma dovrebbero garantirsi una dignità economica a tutti, una motivazione meritocratica, una libertà culturale e imprenditoriale, ma soprattutto e quì sono completamente d'accordo, se non si orienta l'umanità a qualcosa al di sopra della materialità,in cui l'individuo e la società si riconoscano come identificazione,avremmo tutti contro tutti.

Il paradosso è che non convincono più gli appelli al bene comune, patria, vale a dire quei valori trascendenti, perchè fra pensiero ed azione deve esserci una coerenza per costruire una fiducia.

L'uomo occidentale prima ha creato verità trascendenti, poi si è focalizzato su verità nelle differenze, infine ha disintegrato anche queste  verità disntegrando anche la propria identità relativizzando il tutto.Ma se tutto diventa opinione, tutti siamo quaquaraqua, un rumore di fondo di chiacchiere senza nessuna possibliità di dialogo proficuo, dove il vincente non può essere un'opinione, essendo appunto opinione, ma chi alza la voce, chi mostra le armi,chi ha il potere di condizionare gli altri,Ecco allora il rapporto di forza della natura, traslato nell'artificio contraddittorio di quella stessa cultura che non crede più nemmeno a se stessa e in cui l'individuo si sente alienato.