Multiculturalismo e multirazzialità

Aperto da Fharenight, 19 Gennaio 2017, 02:45:10 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

donquixote

#105
Per quanto mi riguarda non credevo che Trump potesse essere eletto, poichè non essendo granchè interessato alle vicende statunitensi mi adeguavo alla maggioranza delle previsioni che lo davano nettamente perdente, ma se avessi dovuto a forza scegliere fra i due avrei scelto lui non tanto per quel che aveva intenzione di fare in America quanto perchè fra i suoi programmi c'era quello di intervenire il meno possibile nelle vicende altrui, e questa mi sembrava una ragione più che sufficiente per preferirlo alla Hillary. Dunque ritengo del tutto superfluo, e anche sbagliato, criticare le decisioni che prende in casa sua come parimenti ritengo superfluo e sbagliato criticare chi protesta in America contro le sue decisioni, dato che il fatto che sia stato eletto non vieta ai cittadini di manifestare contro i suoi atti, altrimenti ogni protesta in patria contro qualsiasi governo democratico sarebbe di per sé illegittima. Coerentemente con quanto sopra trovo profondamente sbagliato protestare contro le decisioni che altri governi, con altre storie, altre culture e altre tradizioni assumono in casa loro nei confronti degli stranieri, delle donne, dei gay e di ogni altro cittadino.
Detto ciò dal punto di vista degli immigrati non bisogna fare parallelismi indebiti fra la situazione americana e quella europea. Se gli immigrati hanno in qualche modo costruito l'America (e sottolineo "qualche" e "costruito" che andrebbero precisati meglio) gli stessi stanno dando invece il colpo finale alla distruzione dell'Europa. In America i "natives" erano giustamente troppo orgogliosi per ridursi a diventare gli schiavi dei "mercanti" europei tanto che preferirono la morte in combattimento, e siccome una volta eliminati quelli non era rimasto più niente i mercanti hanno dovuto andarsi a prendere lo straniero a casa sua con le negriere per portarlo a lavorare alla costruzione del nuovo paradiso terrestre. Se la "storia" dell'America è iniziata in quel periodo quella dell'Europa, vecchia di duemila anni, era già in declino nonostante i valori di fondo fossero gli stessi; si può dire che l'America sia nata vecchia, e siccome i coloni che si stabilirono sull'altra sponda dell'Atlantico recisero in fretta i legami col Vecchio Continente e i suoi retaggi la senescenza culturale ha subito una brusca accelerazione. L'Europa ha compiuto negli ultimi secoli un suicidio culturale che l'ha progressivamente disgregata, ma il dominio subito dai cugini d'oltreoceano depo il '45 ha compiuto l'opera, esportando una serie di germi distruttivi che credo si possano ben sintetizzare nelle due patologie della "economia finanziaria" per quanto riguarda il lato materiale e della "politically correctness" per quanto concerne quello culturale. Lungi dall'essere una "ricchezza" come da più parti viene sempre predicato, e come per certi versi fu effettivamente in America, gli stranieri che vengono in Europa da chissà dove porteranno solo, loro malgrado e senz'altro contro la loro volontà, povertà materiale e culturale, e gli unici effetti tangibili che avranno saranno quelli da un lato di ingrassare gli sfruttatori di ogni risma che non devono neanche più andare in Africa a prenderli spendendo soldi poichè arrivano qui gratis, anzi a loro spese, e dall'altro quello di distruggere definitivamente quel poco di collante sociale che è rimasto in coloro che si ostinano ancora a prendere sul serio la nozione di "popolo".
Gli intellettuali e i leaders europei che non paiono più in grado di vedere una situazione che è lampante davanti ai loro occhi poichè tutti impegnati a rimirare il loro ombelico sono le cartine di tornasole di un  "cupio dissolvi" che incombe minaccioso sul Vecchio continente, che dopo essere stato per secoli il dominatore (e spesso anche lo stupratore) del mondo preferisce ora crogiolarsi nei suoi sensi di colpa spacciati per "valori" facendosi trainare dal carro statunitense senza comprendere che come all'Europa di un tempo non fregava niente dei destini altrui così agli Stati Uniti di oggi non frega nulla del destino dell'Europa, e così facendo si condanna ad una morte che, per quanto inevitabile, avrebbe certamente potuto essere quantomeno più dignitosa.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

InVerno

#106
Citazione di: Freedom il 31 Gennaio 2017, 23:03:24 PM
La problematica è di una complessità difficilmente interpretabile in maniera univoca. Molti difendono la scelta di Trump argomentando che ci sono ben 14 Paesi arabi che non consentono l'ingresso nel loro Stato agli israeliani. Anche se il paragone, a mio avviso, non regge perchè nel caso di Israele è tutto lo Stato che si comporta in un certo modo.
Invece regge, il problema è che mentre sono cosi intenti a trovare la frase retorica che li giustifichi, non si accorgono che stanno dicendo che gli states stanno applicando politiche estere dello stesso respiro di quelle del Bangladesh. Halleluja? La difesa del beniamenino statunitense è quanto di più comico e contradditorio un europeo potrebbe fare. Feste e balli, Trump ha bloccato le migrazioni. Bene questo significa che tutti quei migranti che non andranno li facilmente bloccabili per via dell'Atlantico che li divide, verrano in Europa, e nella cara penisola. E sta ballando chi di solito urla "prima gli Italiani! Oppure "dobbiamo ripartirli maggiormente" Ma come? Prima gli Italiani, e poi un leader estero incrementa gli sbarchi sulle nostre coste, e siamo tutti felici? Ma che bei patrioti che abbiamo, hanno davvero a cuore e chiaro l'interesse del paese. Nel frattempo un sostenitore di Trump canadese ha fatto una strage in una moschea. Inizialmente si sapeva solo che aveva urlato "allah akbar" e i siti casapoundiani erano in fase multi-orgasmica, poi si è scoperto era uno stronzo dei nostri, quindi niente "Je suis" e la notizia si è sgonfiata. Rimangono le statistiche a descrivere la commedia: Hanno ucciso più islamici i sostenitori di Trump nelle ultime 48 ore, di quanti americani siano morti per mano dei migranti delle 7 nazioni bannate negli ultimi 30anni. Sembra l'inizio di un romanzo fantastico, tenetevi forte.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Fharenight

Citazione di: donquixote il 31 Gennaio 2017, 23:34:38 PM
Per quanto mi riguarda non credevo che Trump potesse essere eletto, poichè non essendo granchè interessato alle vicende statunitensi mi adeguavo alla maggioranza delle previsioni che lo davano nettamente perdente, ma se avessi dovuto a forza scegliere fra i due avrei scelto lui non tanto per quel che aveva intenzione di fare in America quanto perchè fra i suoi programmi c'era quello di intervenire il meno possibile nelle vicende altrui, e questa mi sembrava una ragione più che sufficiente per preferirlo alla Hillary. Dunque ritengo del tutto superfluo, e anche sbagliato, criticare le decisioni che prende in casa sua come parimenti ritengo superfluo e sbagliato criticare chi protesta in America contro le sue decisioni, dato che il fatto che sia stato eletto non vieta ai cittadini di manifestare contro i suoi atti, altrimenti ogni protesta in patria contro qualsiasi governo democratico sarebbe di per sé illegittima. Coerentemente con quanto sopra trovo profondamente sbagliato protestare contro le decisioni che altri governi, con altre storie, altre culture e altre tradizioni assumono in casa loro nei confronti degli stranieri, delle donne, dei gay e di ogni altro cittadino.
Detto ciò dal punto di vista degli immigrati non bisogna fare parallelismi indebiti fra la situazione americana e quella europea. Se gli immigrati hanno in qualche modo costruito l'America (e sottolineo "qualche" e "costruito" che andrebbero precisati meglio) gli stessi stanno dando invece il colpo finale alla distruzione dell'Europa. In America i "natives" erano giustamente troppo orgogliosi per ridursi a diventare gli schiavi dei "mercanti" europei tanto che preferirono la morte in combattimento, e siccome una volta eliminati quelli non era rimasto più niente i mercanti hanno dovuto andarsi a prendere lo straniero a casa sua con le negriere per portarlo a lavorare alla costruzione del nuovo paradiso terrestre. Se la "storia" dell'America è iniziata in quel periodo quella dell'Europa, vecchia di duemila anni, era già in declino nonostante i valori di fondo fossero gli stessi; si può dire che l'America sia nata vecchia, e siccome i coloni che si stabilirono sull'altra sponda dell'Atlantico recisero in fretta i legami col Vecchio Continente e i suoi retaggi la senescenza culturale ha subito una brusca accelerazione. L'Europa ha compiuto negli ultimi secoli un suicidio culturale che l'ha progressivamente disgregata, ma il dominio subito dai cugini d'oltreoceano depo il '45 ha compiuto l'opera, esportando una serie di germi distruttivi che credo si possano ben sintetizzare nelle due patologie della "economia finanziaria" per quanto riguarda il lato materiale e della "politically correctness" per quanto concerne quello culturale. Lungi dall'essere una "ricchezza" come da più parti viene sempre predicato, e come per certi versi fu effettivamente in America, gli stranieri che vengono in Europa da chissà dove porteranno solo, loro malgrado e senz'altro contro la loro volontà, povertà materiale e culturale, e gli unici effetti tangibili che avranno saranno quelli da un lato di ingrassare gli sfruttatori di ogni risma che non devono neanche più andare in Africa a prenderli spendendo soldi poichè arrivano qui gratis, anzi a loro spese, e dall'altro quello di distruggere definitivamente quel poco di collante sociale che è rimasto in coloro che si ostinano ancora a prendere sul serio la nozione di "popolo".
Gli intellettuali e i leaders europei che non paiono più in grado di vedere una situazione che è lampante davanti ai loro occhi poichè tutti impegnati a rimirare il loro ombelico sono le cartine di tornasole di un  "cupio dissolvi" che incombe minaccioso sul Vecchio continente, che dopo essere stato per secoli il dominatore (e spesso anche lo stupratore) del mondo preferisce ora crogiolarsi nei suoi sensi di colpa spacciati per "valori" facendosi trainare dal carro statunitense senza comprendere che come all'Europa di un tempo non fregava niente dei destini altrui così agli Stati Uniti di oggi non frega nulla del destino dell'Europa, e così facendo si condanna ad una morte che, per quanto inevitabile, avrebbe certamente potuto essere quantomeno più dignitosa.
Che bello Donquixote, che belle cose hai scritto, anche nei precedenti post! Si vede che sei una persona in gamba e seria.
 Non credo ai miei occhi!   :D
 Finalmente vedo che anche altri incominciano a pensarla come me!  
Credevo fosse un'impresa molto ardua farsi comprendere e ottenere che gli altri riconoscessero e affermassero pubblicamente il fallimento e la condanna dell'attuale ideologia che domina tutto il mondo occidentale.
Bravo Donquixote, sai esporre molto bene le tue idee, secondo me potresti entrare in politica!   :)

doxa

#108
InVerno ha scritto:
CitazioneTrump ha bloccato le migrazioni. Bene questo significa che tutti quei migranti che non andranno li facilmente bloccabili per via dell'Atlantico che li divide, verrano in Europa, e nella cara penisola.

Scusami InVerno se ti consiglio di ascoltare meglio i telegiornali o di leggere meglio i quotidiani riguardo il decreto esecutivo di Trump, di durata temporanea, soli quattro mesi. Il presidente Usa non ha bloccato l'emigrazione ma solo chi vorrebbe arrivare in America da sette Stati  considerati "canaglia" dell'Africa e del Medio Oriente. Ciò l'ho scritto in un mio precedente post in questo topic.  

Eretiko

Citazione di: donquixote il 31 Gennaio 2017, 23:34:38 PM
L'Europa ha compiuto negli ultimi secoli un suicidio culturale che l'ha progressivamente disgregata

Suicidio culturale addirittura iniziato negli ultimi secoli? Quando esattamente? nel '600? '700? '800? '900? Dove? Iniziato da chi?

InVerno

#110
Citazione di: altamarea il 01 Febbraio 2017, 16:17:40 PM
InVerno ha scritto:
CitazioneTrump ha bloccato le migrazioni. Bene questo significa che tutti quei migranti che non andranno li facilmente bloccabili per via dell'Atlantico che li divide, verrano in Europa, e nella cara penisola.

Scusami InVerno se ti consiglio di ascoltare meglio i telegiornali o di leggere meglio i quotidiani riguardo il decreto esecutivo di Trump, di durata temporanea, soli quattro mesi. Il presidente Usa non ha bloccato l'emigrazione ma solo chi vorrebbe arrivare in America da sette Stati  considerati "canaglia" dell'Africa e del Medio Oriente. Ciò l'ho scritto in un mio precedente post in questo topic.  
Scusami altamarea, ma ti consiglio di riflettere su quello che scrivi, che non cambia la situazione dei fatti. In questi 4 mesi (che potrebbero essere tranquillamente prorogati, specialmente se gli americani si adeguassero a questa novità come tanti credono sia la cosa giusta da fare, o se la tensione aumenterà con altri attentati terroristici come è lecito aspettarsi) il migrante proveniente da quegli stati "canaglia" che voleva andare negli U.S.A. sceglierà invece di venire da te. Oppure pensi che rimarrà a casa perchè la prima opzione si è bruciata? E' la stessa cosa di quando i cugini francesi li bloccano a Ventimiglia, se aiuta a capire.

Citazione
L'Europa ha compiuto negli ultimi secoli un suicidio culturale che l'ha progressivamente disgregata, ma il dominio subito dai cugini d'oltreoceano depo il '45 ha compiuto l'opera, esportando una serie di germi distruttivi che credo si possano ben sintetizzare nelle due patologie della "economia finanziaria" per quanto riguarda il lato materiale e della "politically correctness" per quanto concerne quello culturale.
E' probabile che la political correctness sia un "germe americano", ma sviluppato da quale istanze? Probabilmente iniziato come una sorta di riscatto morale per una nazione che era inizialmente poco più che un covo di pirati ma che ambiva ad una nuova verginità, è stato ampliato e probabilmente suggellato dal metodo scientifico di cui la stessa nazione è diventata velocemente il centro del mondo. Lo studio dei dati e delle istanze, ha però dato risultati che nella maggior parte dei casi non ci aspettavamo, il che ci ha insegnato una certa prudenza esistenziale. Uomini come Chomsky che hanno fatto una missione di vita della raffinatura e desogettivizzazione dell'analisi storica, hanno attechito ma fino ad un certo punto, l'eccezionalismo americano non ha mai superato l'esame della political correctness. Per contro, se uno si fa un giro sulle televisioni Italiane e Americane, direbbe chiaramente che il germe si è mosso in realtà nella direzione opposta. Il livello di "satira concessa" dalle due culture per esempio è di una diversità abissale, un qualsiasi satiro Americano su una televisione Italiana farebbe invocare alle belle anime il ritorno della buon costume dopo la prima serata. E forse proprio questa "palestra" che l'americano medio fa verso il volgare, il patetico, la porcheria, è ciò che gli dona la libertà morale di votare qualcuno come Trump. Nel 1969 viene pubblicato "The psicology of Self Esteem", inizia il "Self esteem movement" nelle scuole, siamo tutti speciali, premiamo tutti, i ritardati si chiamano "diversamente abili" etc. E' la culla del politically correct moderno. Invochiamo la libertà dal politically correct solamente per insultare gli altri, i politici che portano avanti questo vessillo ne sono la prova vivente, ma siamo pronti a ricevere gli stessi insulti? Non ci giurerei. La political correctness è come il pacifismo, una disciplina di autocontrollo che può essere mantenuta dalla moltitudine in tempi di mucche grasse, e poi rimane appannaggio di pochi "Ghandi". In America sembra già crollata, e forse presto per la "felicità di tutti" crollerà anche nei progressisti europei. Non capisco tutta questa fretta che hanno certe persone di smantellare la odiata politically correctness che fin ora gli ha fatto credere di essere "diversamente abili", ma se continueranno ad insistere il muro del politically correct che tanto odiano presto potrebbe davvero crollare, e dovranno confrontarsi con quello che sono, con il nome giusto.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

donquixote

Non rispondo ai due ultimi messaggi di Eretiko e InVerno non per sottrarmi alla discussione ma perchè si finirebbe inevitabilmente O.T. e su questo topic abbiamo già dato;  lo farò volentieri se i medesimi argomenti susciteranno interesse e verranno proposti in un topic apposito.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Fharenight

#112
Un processo si contaminazione normale tra due o più culture dovute alle reciproche influenze comprende anche il mescolamento delle lingue e tradizioni dalle quali tutte possono trarre arricchimento reciproco. Questo processo di contaminazione-assimilazione, dunque, quando non è forzato, si realizza nell'arco di parecchi secoli. C'è da osservare, tuttavia, che gli uomini tendono a contaminarsi ed integrarsi più agevolmente tra popoli che presentano caratteristiche razziali (differenziazioni biologiche genetiche), culturali e religiose molto simili alla proprie. Così come il singolo individuo ha bisogno della propria identità che si esplica attraverso il riflettersi nell'altro per riconoscere la propria individualità e quindi specificità', allo stesso modo anche un popolo, una comunità, una società ha bisogno della propria identità che si realizza nel vivere con individui quanto più simili tra loro sia etnicamente che culturalmente.
Purtroppo la natura si fonda sulla diversità, e diverso significa distinguersi dall'altro, essere anche all'opposto all'altro. Anche noi in questo contesto esprimiamo idee molto differenti gli uni dagli altri nonostante siamo nati e cresciuti con la stessa cultura di base. Le differenze sono essenziali in natura  per il proseguimento dell'evoluzione.

Non saprei immaginarla un'unica società mondiale multirazziale, con l'andare del tempo cosa accadrebbe? Svanirebbero le differenze? Oppure si realizzerebbero ulteriori assetti per separare nuovamente i gruppi umani?


Attualmente stiamo assistendo allo stravolgimento totale degli equilibri sociali causati dalla commistione tra ideologie e politiche che avallano la globalizzazione ed hanno accelerato e artefatto moltissimo il normale processo di contaminazione tra i popoli, costruendo così la cosiddetta "società multirazziale".



L'Identità nasce dunque dalle nostre radici, dall'idea che siamo il prodotto di una terra, di un lignaggio e di una storia come l'anello di una catena.

Essere identitario non è un dogma né un'ideologia, ma al contrario, un principio fondato sulla realtà, su ciò che realmente siamo.

Io sono una identitaria. Gli identitari sono coloro che considerano la preservazione delle identità di fronte al rullo compressore mondialista come una missione storica del nostro tempo. Noi leviamo dunque la bandiera dell'identità contro la mondiale uniformità massificante.

                                                                                      L'IDENTITA'



L'identità nasce come eredità e trasmissione ed è la base delle tradizioni popolari, delle lingue, degli usi e dei costumi ed è l'accettazione e la presa di conoscenza di un passato comune che ci unisce e la volontà di vivere assieme come comunità nei tempi a venire.
L'identità è la celebrazione della vita, è il ricordo dei nostri morti, un modo di concepire il mondo e di raccontarlo, basato su di una comune memoria culturale, etnica e spirituale.
L'identità di ogni popolo rende quest'ultimo incomparabile, inimitabile ed unico.
Seppur siamo tutti uomini, ogni uomo è diverso dall'altro e nessuno è mai uguale a qualcun altro; lo stesso avviene dunque anche per le nazioni ed i popoli. L'identità è plurale e si articola su più livelli: l'identità locale (Lombarda, Sicula, Piemontese, Sarda ecc), l'identità storica (Italiana in tutte le sue forme) e quella di civiltà (Europea). Per noi queste identità sono complementari e mai in conflitto tra loro. Una persona può sentirsi, ad esempio, Piemontese, Italiano ed Europeo, oppure Catalano, Spagnolo ed Europeo, oppure ancora Bavarese, Tedesco ed Europeo. Ciascuna di queste identità rafforza l'altra e costituisce un insieme organico coerente.


Uno dei fondamenti della Civiltà europea sono le sue radicigreco-romane, mail filo conduttore che l'ha unita tutta donandole un profilo umanizzante verso sé stessa e verso il resto del mondo sono le sue radici cristiane.


Le società, come gli individui, prosperano quando le loro identità sono forti, ben definite e rispettate, inoltre, identità fortemente caratterizzate sono una ricchezza e permettono scambi culturali proficui tra popoli e culture diverse. Ma oggi le migrazioni, gli scambi commerciali ormai fuori controllo e la globalizzazione mettono in serio pericolo la pluralità delle identità dei popoli Europei. In ogni angolo del mondo le identità sono in risveglio. Dall'Ungheria alla Scozia, dalla Russia al Tibet, dal Venezuela all'India, etnie e popoli affermano con forza le loro specificità che li rendono unici. Molte persone sentono il bisogno di difendere le identità di popoli lontani (i Palestinesi, i Tibetani, gli Hutu, i Karen). A noi sembra legittimo difendere le nostre identità: locali, nazionali, Europee. L'identità, infine, consente all'uomo di sapere chi è e dove va, baluardo e protezione contro ogni forma di totalitarismo, politica o religiosa che sia.