maturità e vecchiaia

Aperto da Mariano, 28 Agosto 2019, 16:16:39 PM

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Mariano

La rilettura del poema di Mario de Andrade (https://www.giornalesentire.it/it/mario-de-andrade-poeta-ho-contato-i-miei-anni) mi ha fatto scaturire questo pensiero che desidero esporre:

Molto bello lo sfogo del poeta che esorta a comprendere il senso della vita, ma come si può coniugare quanto  secondo il poeta scaturisce dalla maturità (e che non si può non condividere) e la concretezza della vita che ci impone:
·         - riunioni interminabili che spesso non concludono nulla (ma servono per maturare);
·        - interfacciare persone che non crescono e giudichiamo non positive.
La maturità si può raggiungere anche prima della vecchiaia, ma solo la vecchiaia unita ad una situazione di sufficiente benessere ci può permettere di essere praticamente maturi.

viator

Salve Mariano. Io devo proprio essere un essere (ripetizione voluta) infernale se mi infilo a dissacrare anche un argomento dato per poetico.
 Mi (ci) parli di poesia, di poema..............e poi sottoponi un garbato testo altrui (per carità, non conosco e non giudico l'autore) perfettamente in prosa.

Vabbè che abbiamo conosciuto tempi in cui l'arte veniva pure inscatolata in forma organica, ma spacciar per poesia la lamentazione esistenziale di un letterato di evidente cattivo umore....... !

Ma c'è qualcuno che sappia spiegarmi come si distingue la poesia dalla prosa ??.

Ora perdona il mio sfogo, caro Mariano. In realtà oggi sono di cattivo umore. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Mariano

Citazione di: viator il 28 Agosto 2019, 17:25:20 PM
Salve Mariano. Io devo proprio essere un essere (ripetizione voluta) infernale se mi infilo a dissacrare anche un argomento dato per poetico.
Mi (ci) parli di poesia, di poema..............e poi sottoponi un garbato testo altrui (per carità, non conosco e non giudico l'autore) perfettamente in prosa.

Vabbè che abbiamo conosciuto tempi in cui l'arte veniva pure inscatolata in forma organica, ma spacciar per poesia la lamentazione esistenziale di un letterato di evidente cattivo umore....... !

Ma c'è qualcuno che sappia spiegarmi come si distingue la poesia dalla prosa ??.

Ora perdona il mio sfogo, caro Mariano. In realtà oggi sono di cattivo umore. Saluti.



Aldilà del termine "lamentela" che condivido , mi sai dire cosa intendi tu per "poema" ? 
Grazie

viator

Salve Mariano. Beh, dal fondo della mia ignoranza un poema è un componimento di un certo respiro (storico, mitico, sentimentale) espresso in linguaggio poetico, cioè in un linguaggio che abbia una propria cadenza, struttura, armonia a sfondo musicale.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

paul11

#4
Citazione di: Mariano il 28 Agosto 2019, 16:16:39 PM
La rilettura del poema di Mario de Andrade (https://www.giornalesentire.it/it/mario-de-andrade-poeta-ho-contato-i-miei-anni) mi ha fatto scaturire questo pensiero che desidero esporre:

Molto bello lo sfogo del poeta che esorta a comprendere il senso della vita, ma come si può coniugare quanto  secondo il poeta scaturisce dalla maturità (e che non si può non condividere) e la concretezza della vita che ci impone:
·         - riunioni interminabili che spesso non concludono nulla (ma servono per maturare);
·- interfacciare persone che non crescono e giudichiamo non positive.
La maturità si può raggiungere anche prima della vecchiaia, ma solo la vecchiaia unita ad una situazione di sufficiente benessere ci può permettere di essere praticamente maturi.
ciao Mariano,
Mi ci trovo troppo nello scritto di Mario De Andrade,
E' una constatazione, poi una considerazione e infine una scelta.
Uno dei grandi problemi, forse soprattutto attuali, è l'autenticità.
Il senso di nausea nei riti ipocriti,cresce con l'età, con l'esperienza del vivere. perchè si ripetono, e si ripetono e ancora, ancora.....
E il tempo inesorabile ti rema contro, allora ti rendi conto che devi assaporare ciò che rimane del tempo.
Forse scema la speranza che persone, eventi, luoghi deputati ai riti dell'inautentico smettano.
Ci si raccoglie allora a cercare autenticità nelle persone,come se fosse oro, quasi introvabile.

Ipazia

Avendo Viator sollevato la questione della poeticità del poema, mi sono posta il problema di leggere la versione in lingua originale e mi sono imbattuta in questo, che per chi ha il vizio della filosofia, ovvero della verità, è una bella mazzata sui denti. Passando oltre sono arrivata a Tempo que foge! di Ricardo Gondim scandito dall'intercalare Já não tenho tempo para in lunghi periodi sciolti che danno certamente il senso del poema. E anche della vicinanza al testo di de Andrade.

Poema epico della vita umana, in entrambe le versioni, che si dipana come le carte delle caramelle che rimangono dopo averle vissute, insegnandoci il valore della vita nello stesso tempo in cui viene meno. Bella metafora poetica che legittima questa composizione indipendentemente dall'identità del suo ideatore, permettendole di vivere di vita propria come una caramella che rimane in eterno.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri